L'allegra tavolata ritratta in foto si è riunita oggi a Parigi (Meloni trucidissima con la testa nel cellulare, vabbè. Forse era Duolingo) per deliberare non si sa su cosa, e infatti non ha deliberato niente. Non ha deliberato, soprattutto, la questione dell'invio di truppe in Ucraina, a guerra ancora in corso o a guerra finita, cosa che alcuni giornali davano per scontata. Uno ha frenato, l'altro ha distinto, l'altro ha detto che non è il caso per adesso, l'altra appunto guardava il cellulare, possibilista solo Starmer che però, finché non riceve il briefing dell'MI5, non sa che giorno è per cui eviterei di dare troppo peso alle sue aperture belliciste.
Giorgia Meloni e Mario Draghi sono due falliti? Oggi vi dirò quello che nessuno vi dirà. Trump, escludendo i leader europei dai colloqui con Putin, ha mandato loro il seguente messaggio: “Cari leader dell’Unione europea, siccome siete un gruppo di falliti e di mezzi scemi; siccome non avete saputo gestire la situazione con la Russia SUL VOSTRO STESSO TERRITORIO prima dell’invasione e durante la guerra; siccome AVETE SBAGLIATO TUTTE LE DECISIONI E TUTTE LE PREVISIONI; siccome l’Ucraina è distrutta e smembrata; siccome eravate certi che gli ucraini avrebbero sconfitto i russi; siccome pensavate che la NATO avesse armi infinite; allora io, trattandovi come un gruppo di falliti, di idioti e di imbecilli, prendo tutte le decisioni da solo e do a Putin le garanzie che il CENTO PER CENTO dei cittadini russi chiedeva all’Europa per la loro sicurezza”. Queste cose nessuno le dirà in Italia perché Mario Draghi e Giorgia Meloni sono tra i leader europei stra-falliti che hanno sbagliato tutto in Ucraina. Questi due grandissimi stra-falliti politici, mezza-Giorgia e super-Mario, hanno buttato i nostri soldi e le nostre armi in una guerra persa in partenza che sarà pagata soprattutto dai poveri del presente e del futuro. Non abbiate paura di parlare. Usate la cultura per difendere i deboli e gli oppressi. Lottate per un mondo migliore. Sono arrabbiato perché l’avevo detto che sarebbe finita così. Solidarietà con il popolo ucraino. Affetto e vicinanza a tutti i bambini ucraini che avranno una schifosa vita da orfani a causa della guerra armata dalla stra-fallita Giorgia e dallo strafallito Mario.
Il nostro commento di ieri, espresso durante la conferenza stampa in merito all'impensabile discorso di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, in cui ha paragonato la Russia al Terzo Reich, ha centrato il bersaglio: i russofobi locali hanno reagito in modo scomposto.
Il "Corriere della Sera" è sceso al livello degli attacchi personali.
“Dal febbraio 2022, invece, è entrata in una lista meno glamour, quella delle personalità russe sanzionate, bandite dai viaggi in Occidente e alle quali sono stati congelati i conti esteri. Da allora, sempre supergriffata, lo shopping va a farlo a Dubai”, scrive l'editorialista della testata Paolo Valentino, che conosciamo e che in passato ha tentato di mantenere un approccio analitico. Tuttavia, nel tentativo di difendere il proprio Presidente, le cui dichiarazioni blasfeme avevo già ampiamente commentato ieri, è scivolato nell’attacco personale, concedendosi espressioni poco lusinghiere nei miei confronti.
Egregio Direttore del Corriere della Sera, Dottor Luciano Fontana,
desidero ringraziarLa per il fatto che il Suo giornale abbia definito “super-brand” i vestiti dei produttori russi. Indosso, infatti, vestiti fatti in Russia e li compro in Russia. Mi fa piacere che lo abbia apprezzato anche il Suo collaboratore, il Dottor Valentino.
Non mi sono mai recata all’estero per fare shopping, né in Italia, né in altri Paesi. Ho interessi ben diversi: musei, balletto, cinema, letteratura, poesia, design, giardinaggio e alcuni valori tradizionali, come il dialogo e la comunicazione. Sono questi miei interessi, non lo “shopping”.
Dal 2014, anno in cui sono state introdotte le prime sanzioni contro la Federazione Russa, ho scelto per principio di comprare esclusivamente prodotti nazionali, sostenendo così l’industria e l’economia del mio Paese cosa di cui ho parlato più volte nelle interviste.
Quanto a Dubai, ci sono stata soltanto in occasione di missioni, facendo parte di delegazioni ufficiali.
Intendo che Le piaccia il mio stile. Ciò dimostra che Lei è un italiano vero. E sa perché? Perché io sono russa e ho lo stesso stile.
Mi auguro che avrà il coraggio di riconoscere che il suo articolo era una fake news e di pubblicare una smentita.
Il vero problema, tuttavia, è che il "Corriere della Sera" continua a diffondere informazioni sulla Russia con lo stesso approccio falso e distorto. Ancora una volta, sulle vostre pagine è comparsa la tesi secondo cui la Russia avrebbe “attaccato l’Ucraina”. Avete citato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alcuni politici e parlamentari italiani, quasi la metà del Parlamento, nel tentativo di screditarmi. Comprendo che le mie parole vi abbiano toccato nel vivo.
Ma perché non avete citato, come fate regolarmente da anni, anche il Presidente degli Stati Uniti? Proprio di recente, il nuovo inquilino della Casa Bianca ha dichiarato che, se non fosse stato per il vostro amato Joe Biden, gli eventi non si sarebbero sviluppati in questo modo.
A tal proposito, desidero segnalare che in Italia è stata attivata una petizione nella quale si afferma, tra le altre cose: “Il popolo italiano non condivide la dichiarazione del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e desidera porgere le proprie scuse alla Federazione Russa e all’intero popolo russo”. Al momento della stesura di questo testo, la petizione ha raccolto 2.644 firme.
P.S. Se Lei fosse davvero interessato agli stilisti russi da cui mi servo, posso fornirLe i loro nomi. Così come un invito al prossimo forum russo “Dialogo sulle fake news”.
cara Giorgia, se oggi si tratta a partire da condizioni enormemente più svantaggiose, centinaia di migliaia di vittime inutili sulla coscienza e le economie europee ed italiana a pezzi rispetto a 3 anni fa è perché TUTTA LA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA ED EUROPEA in modo assolutamente bipartisan E' COMPOSTA DA AGENTI DI UNA POTENZA STRANIERA CHE VANNO MANDATI A CASA E PROCESSATI PER TRADIMENTO ALLA PATRIA
Scherzi a parte: nessuna forza di interposizione verrà mandata se prima non si sarà data risposta a tre domande essenziali. Al comando di chi, a che scopo, e con che regole d'ingaggio. Agirebbe al di fuori del mandato ONU (la Russia non l'autorizzerebbe mai, molto probabilmente nemmeno la Cina) e al di fuori della protezione dell'articolo 5, nonostante la bandiera della NATO che fa bella mostra di sé, come fosse uno stato anche lei, e ci sono tutte le premesse per una catastrofe di proporzioni difficilmente immaginabili. Per cui restiamo tutti a casa, che è meglio.
UCRAINA, GIORGIO BIANCHI A BYOBLU, 2018(DUEMILADICIOTTO)
L'Ucraina - per noi europei soprattutto - è una questione capitale non un evento secondario. Innanzitutto parliamo del primo conflitto armato dell'Europa del XXI secolo, ai confini con la Russia e a tre ore da casa nostra.
Io mi sento di dire - senza paura di essere smentito - che in Ucraina è iniziata la nuova guerra fredda.
Se non l’avessimo sperimentata per 14 anni a suon di governi tecnici e trame quirinalizie, oggi dovremmo piangere per la post-democrazia che dilaga in Europa. Ma continua a raccontarsi e a raccontarci la fiaba della democrazia che combatte l’autocrazia dei Putin e dei Trump. Un bel mattino la baronessa Von der Leyen si sveglia e annuncia un piano da 800 miliardi per riarmare non l’Europa (che non è uno Stato e non ha un esercito: solo una Commissione senza poteri in politica estera), ma i 27 Stati membri, esonerandoli dai vincoli che impediscono di spendere in welfare, sanità e scuola, ma non in armi per fare la guerra a non si sa bene chi. Il tutto all’insaputa dei 27 Stati, che non le hanno mai chiesto il piano. Decenza vorrebbe che ne discutessero i 27 Parlamenti, ma non si può. Il nostro, per dire, non ha la più pallida idea di cosa pensi il governo: legge sui giornali che la Meloni ha telefonato a tizio e caio e litiga col vicepremier Salvini e il ministro Giorgetti, i quali litigano col vicepremier Tajani. Per evitare brutte sorprese, la Von der Bomben taglia fuori anche il Parlamento europeo, presieduto da una simpatica signora maltese, tale Metsola, che non fiata per non disturbare. Però il piano Eurobomb piace parecchio a una tizia estone, una certa Kallas, “alta rappresentante della politica estera” di un’Europa senza politica estera, perché la madre, la nonna e la bisnonna furono deportate in Urss 84 anni fa e lei se l’è legata al dito. A quel punto salta su Macron, che non riesce a governare la Francia e sforna governi bimestrali nati morti, ma s’è fissato di dirigere l’Europa: le annuncia che verrà presto invasa da Putin non si sa bene perché; le offre prêt-à-porter il suo “ombrello atomico” (290 testate contro le 7 mila russe) che però la Costituzione riserva alla sola Francia; e vaneggia di truppe europee da spedire in Ucraina per fare il peacekeeping in un Paese tuttora in guerra, anche perché lui è in prima fila a sabotare i negoziati; ma si guarda bene dall’interessarne il Parlamento, dove lo odiano sia la destra sia la sinistra. Completa il quadro l’aspirante cancelliere tedesco Merz, uscito primo dalle elezioni, che vuol cambiare la Costituzione per aumentare il debito e finanziare il riarmo, ma il Parlamento uscito dalle elezioni non gli garantisce i due terzi, quindi riconvoca quello vecchio. Tanto vale tutto. In Romania, frattanto, a furia di annullare elezioni e arrestare Georgescu per evitare che vinca, il candidato anti-Nato e anti-Ue è balzato nei sondaggi al 45%. Quindi bisognerà annullare anche le prossime elezioni, o arrestarlo di nuovo, o votare a oltranza finché perde, o varare una legge elettorale che fa vincere chi arriva ultimo. Che s’ha da fare per salvare la democrazia dall’autocrazia.
🇪🇺 DRAGHI DÀ LA SCOSSA ALL'EUROPA: «SERVE UN CAMBIAMENTO RADICALE, CI SIAMO IMPOSTI I DAZI DA SOLI» L'ex presidente della Bce sprona i membri dell'Unione, in un commento sul Financial Times, a prendere in mano la situazione e uscire dall'impasse in cui si trovano Fonte: Corriere
Fra crescita anemica e minacce dei dazi Usa «le ultime settimane hanno fornito un duro promemoria sulle vulnerabilità dell'Europa» considerando «la dipendenza dalla domanda estera». Comincia così il commento dell'ex premier italiano e presidente della Bce Mario Draghi pubblicato oggi sul Financial Times intitolato: «L'Europa ha posto con successo i dazi su se stessa». «L'eurozona - scrive Draghi - è cresciuta a malapena alla fine dell'anno scorso, sottolineando la fragilità della ripresa interna. E gli Stati Uniti hanno iniziato a imporre tariffe sui loro principali partner commerciali, con l'Ue prossima nel mirino. Questa prospettiva getta ulteriore incertezza sulla crescita europea data la dipendenza dell'economia dalla domanda estera». L'ex premier italiano sostiene che solo un cambiamento radicale può portare l'Ue fuori da questa situazione difficile in cui si è cacciata sostanzialmente per due motivi: «Il primo è la lunga incapacità dell'UE di affrontare i suoi vincoli di fornitura, in particolare le sue elevate barriere interne e gli ostacoli normativi. Il FMI stima che le barriere interne dell'Europa equivalgano a una tariffa del 45 per cento per la produzione e del 110 percento per i servizi». Draghi, e questo è il secondo fattore, lamenta come le normative Ue abbiano «ostacolato la crescita delle aziende tecnologiche europee impedendo all'economia di liberare grandi benefici in termini di produttività». Un esempio, sono «i costi per conformarsi al GDPR che si stima abbiano ridotto i profitti delle piccole aziende tecnologiche europee fino al 12 per cento». L'«incapacità di ridurre le barriere interne ha anche contribuito» a una dipendenza dell'Europa dal commercio che oggi in termini di Pil pesa il 55% nella zona euro, mentre in Cina è al 37 per cento e negli Stati Uniti solo al 25 per cento. Sono regole che, ricorda Draghi, sono state progettate «per proteggere i cittadini dai rischi delle nuove tecnologie. Le barriere interne sono un retaggio di tempi in cui lo stato nazionale era la cornice naturale per l'azione. Ma ora è chiaro che agire in questo modo non ha portato né benessere agli europei, né finanze pubbliche sane, né tantomeno autonomia nazionale, che è minacciata dalle pressioni dall'estero. Ecco perché è necessario un cambiamento radicale».
Draghi ha ragione: sovranisti e populisti hanno distrutto l'Unione Europea imponendo barriere e vincoli di ogni tipo. È ora di dare ascolto a Draghi, una buona volta.
Il video dell'assalto all'hub vaccinale di Bologna nel quale si vede una mandria di bovini mascherati con gli occhi fuori dalle orbite, che si accalcano e si calpestano per farsi punzonare, è l'emblema del livello di fanatismo che la propaganda può imprimere sulle masse opportunamente condizionate. Ci penso costantemente. C'era in mezzo di tutto: dai laureati col master ai pensionati e le casalinghe. Quando guardate le immagini di repertorio con le folle estasiate che si accalcano per vedere il Führer fate un giochino mentale, sovrapponetele a queste. Allora capirete. In un ipotetico museo della pandemia quelle immagini dovrebbero andare a ciclo continuo. Al ralento. Accompagnate dal voice over delle farneticazioni dei televirologi, degli influencer e di Draghi. Non ti vaccini-ti ammali-muori. Non ti vaccini-ti ammali-muori. Non ti vaccini-ti ammali-muori. Il fanatismo è la malattia sociale che dovrebbe destare più preoccupazione e che dovrebbe essere contrastata con ogni mezzo. Lo abbiamo visto riemergere all'improvviso durante la pandemia, lo vediamo crescere giorno per giorno in Ucraina e in tutti quei paesi smaccatamente russofobi, per finire ai giovanotti ossessionati dalla questione climatica e dai deliri della cancel culture. Il potere si nutre di fanatismo. Lo coltiva, lo blandisce e lo coccola attraverso i suoi strumenti di propaganda e le sue linee di finanziamento. Chi intende combattere l'attuale sistema di potere e le oligarchie che lo sostengono, deve innanzitutto darsi da fare per contrastare l'emergere di ogni tipo di fanatismo.
Nella folla si riduce la coscienza individuale, prevale l’inconscio e l’uomo fa passi indietro nella civiltà tornando allo stadio primitivo (regressione emotiva); l’individuo, "non più se stesso ma automa che la volontà non riesce a governare", si abbandona "dissolvendosi nel numero". Esistono energie inconsce, analizzerà Freud, che vengono liberate dai vincoli sociali soltanto nelle anonime situazioni di massa. Il potere psicologico per cui i sentimenti e le idee orientati nella stessa direzione formano una mente collettiva determina, per alchimia sociale, la metamorfosi dell’uomo isolato nell’uomo della folla. Su questa trasformazione incidono tre cause: 1) sentimento di potenza; 2) contagio mentale; 3) suggestionabilità. La folla, sottoposta a eccitazioni, è il catalizzatore privilegiato dei fenomeni di suggestione o, meglio, di "autosuggestione". È "irritabile", "credula", "impulsiva" e "instabile"; incapace di ragionare in proprio, predilige gli stereotipi, accetta o rifiuta in blocco soltanto idee imposte. In quanto si sposa con l’intolleranza, la folla richiama l’autoritarismo ponendosi istintivamente sotto l’egida di un capo. A questo punto la sociologia leboniana rivolge una critica serrata all’opinione pubblica e allo Stato democratico che fonda su di essa il governo degli uomini; la sua analisi sfocia in una "teoria del Potere e della propaganda politica", declinando i punti forti di una vera e propria "tecnica di comunicazione con le masse".
Colpito e affondato 😂 Che gran vittoria dei democratici!
Gli sconfitti però non sono i giornalisti russi, ma i tanti cittadini italiani che magari erano interessati a sentire qualcosa di diverso delle solite minchiate che blaterano nelle tv italiche 🤷
Fabbri: "Ansaldo pronta a guidare il nucleare italiano con Genova capitale"
☝🏻Genova ha la possibilità di diventare il centro nevralgico per il rilancio del nucleare in Italia, con Ansaldo Energia che si prepara a guidare il settore.
Questo grazie all'approvazione di un disegno di legge e alla creazione di una nuova società, focalizzandosi su impianti nucleari di piccole dimensioni.
☝🏻Sarà fondamentale avviare una discussione aperta e informata a tutti i livelli per affrontare le sfide normative e ottenere l'accettazione da parte del pubblico.
💬L'amministratore delegato di Ansaldo ha dichiarato:
"Qui avrà sede il Centro nazionale di ricerca sull'energia nucleare".
Esiste un detto latino che recita: "Quos vult Iupiter perdere, dementat prius" ("Giove fa prima perdere il senno a quelli che vuol mandare in rovina.") Ecco, io non so se ci abbiano messo lo zampino Giove, Odino, Jahvé, Ahura Mazda o altri sùperi. Mi astengo da un'analisi delle probabili cause, anche se credo che molto ci sarebbe da dire sui processi tecnologici e sociali di annichilimento mentale che hanno avuto luogo negli ultimi decenni.
Sia come sia, oggi l'opinione pubblica occidentale, proprio come alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, mi sembra estensivamente preda di decadimento cognitivo. Se andate a rileggere i toni e gli argomenti sui giornali degli anni 1900-1914, trovate elzeviri infiammati da una retorica tanto razionalmente vuota, quanto esplosiva. Al tempo intellettuali critici come Karl Kraus dalle pagine della "Fackel" cercarono di far ragionare, con sagacia e sarcasmo, la borghesia colta (la maggior parte della popolazione rimaneva esclusa dalla fruizione intellettuale). Ma fu tutto inutile. A titolo di curiosità, Wittgenstein ricevette lo stimolo decisivo ad occuparsi di chiarificazione semantica del linguaggio proprio a partire dalla frustrazione di fronte al catastrofico livello del discorso pubblico europeo di quegli anni.
Oggi, come allora, la capacità di trangugiare con grande seriosità e zero spirito critico tonnellate di menzogne animose, distorsioni strumentali e veline di regime è a livelli fuori scala.
Capita davvero di sentire gente, con piglio da cittadino pensoso e responsabile, farfugliare amenità come: "Eh, ma cosa pensi che si possa fare a meno di un esercito?" "Ma hai visto cosa ha fatto Putin dell'Ucraina, chi ti dice che noi non siamo i prossimi?" "Facciamo prima l'esercito europeo, e poi faremo gli Stati Uniti d'Europa!" Fino al definitivo: "Se sei così putiniano, perché non te ne vai in Russia?"
Capacità di visionare realisticamente scenari storici pari zero. Conoscenza dei processi strutturali, istituzionali, materiali e motivazionali nulla. Principio di realtà estinto.
La mia sensazione è che questi livelli di disfacimento mentale non appartengano propriamente all'errore logico-concettuale, o solo in parte. Piuttosto credo che essi corrano per lo più in parallelo con una condizione di profondo disagio esistenziale, una percezione acuta di cupio dissolvi. In un mondo in cui centinaia di milioni di persone sono state persuase che tutto ciò che la vita può promettere appartiene ad un catalogo Amazon, il desiderio recondito di violenza, rabbia, distruzione, vendetta contro il proprio destino, è lava ribollente sotto una crosta instabile. E perciò argomentare lascia il tempo che trova: è come cercar di convincere un tossico che la droga fa male; se ti darà ragione sarà solo nella misura in cui darti ragione lo porterà alla prossima dose. A prevalere non sono le ragioni della mente, ma un'oscura brama organica.
Un caro amico ha citato come atteggiamento adatto a questi tempi di rovina l'heideggeriana Gelassenheit, approssimativamente traducibile come l'accettazione di ciò che il destino ci riserva.
Forse ha ragione. Forse lasciare che il fuoco bruci fino ad estinguere tutto il materiale atto a combustione è davvero un atteggiamento raccomandabile, persino saggio.
Solo che qui, alla fine, contrariamente a molte chiacchiere contemporanee, nessuno sceglie ciò che è.
E per alcuni caratteri, forse difettati, accettare serenamente la catastrofe non è mai un'opzione.
Mi sta scoppiando la testa, ho voglia di sbatterla al muro e far uscire tutti i pensieri che continuano a girarci dentro!
Ora, improvvisamente, i mass media occidentali iniziano a raccontare un briciolo di verità sulla Siria. Dopo 14 anni passati a dipingere Assad come un sanguinario, un macellaio, un ''novello Hitler'' che reprimeva il suo popolo, dopo 14 anni a spacciare una guerra per procura come una “rivoluzione pacifica”, ecco che, con comodo, iniziano a riconoscere la realtà dei fatti, e solo perchè adesso i tagliagole, a cui tutto l'occidente ha stretto la mano e ha augurato ''buon lavoro'', stanno mostrando la loro vera natura.
Ma così è facile, vero? Dopo aver avallato e amplificato la propaganda che ha portato alla devastazione di un Paese bellissimo quale era la Siria, ora si lavano la coscienza con qualche mezza verità. Ma che senso ha chiudere la stalla quando i buoi sono scappati? Quando la Siria è stata fatta a pezzi, quando milioni di persone sono state costrette all’esilio, quando a migliaia sono morti per difendere la propria patria proprio da questa feccia filo occidentale, quando è sotto i nostri occhi un altro genocidio, fratello di quello del popolo palestinese, quando le sanzioni hanno soffocato e annichilito un popolo intero?
Dove eravate quando bisognava dire le cose come stavano? Quando chi denunciava la realtà veniva tacciato di essere un "agente del regime", un ''rossobruno'', un ''fascista''. Ora che il danno è fatto, ora che il caos è irreversibile, improvvisamente qualche giornalista si sveglia e scopre che i "ribelli moderati" erano tagliagole, ora che il terrorismo è stato foraggiato proprio da quelli che dicevano di volere la libertà per il popolo siriano e che hanno fatto di tutto pur di abbattere un legittimo presidente con uno Stato solido alle spalle!
Ma tranquilli, la coscienza è salva. Basta qualche articolo qua e là, qualche dichiarazione a bassa voce, e il passato si lava via. Peccato che il sangue versato e quello che si verserà ancora, non si laverà via facilmente dalle vostre mani! Siete stati il primo strumento di guerra che ha portato la Siria a questo livello!
🇸🇾 SIRIA - Donne piangono i morti dopo l'ennesimo massacro commesso dalle milizie di Al Jolani in un villaggio alawita. Una donna dice che usano i camion della spazzatura per rimuovere i corpi.
Questo è l'unico video che ci sentiamo di passare. In questi giorni abbiamo intenzionalmente evitato di pubblicare video di esecuzioni sommarie per evitare ogni forma di sensazionalismo. Il dolore va comunque testimoniato.
Assad avrà avuto la sua porzione di colpe, ma il dato di fatto è che ha resistito per oltre 13 anni a una guerra per procura scatenata da potenze esterne con la complicità di traditori interni. Il popolo siriano non ha mai avuto davvero una scelta: si diceva “Assad o barbarie”, e alla fine hanno avuto la barbarie.
Quindi grazie. Grazie a chi ha lavorato instancabilmente per smantellare lo Stato siriano. Grazie alle quinte colonne che, nell’ombra, hanno aperto le porte ai tagliagole travestiti da rivoluzionari. Grazie ai tradimenti, quelli interni e quelli esterni, degli alleati che hanno voltato le spalle quando non c’era più nulla da guadagnare. Grazie anche a quelle anime candide che si sono bevute la favola della “rivoluzione” e hanno fatto il gioco dei peggiori carnefici della regione.
Un lavoro del cazzo, davvero. Un capolavoro di distruzione e regressione che ha riportato la Siria indietro di oltre cento anni. Da uno Stato sovrano, con tutte le sue contraddizioni e i suoi problemi, a un territorio frammentato tra signori della guerra, bande armate e terroristi in doppiopetto. E adesso? Qualcuno avrà almeno il coraggio di guardare il disastro e riconoscere il proprio fallimento? O continueranno a raccontarsi che era tutto per la democrazia? Mi piange il cuore, e sono nello sconforto più totale. Perché chi ama davvero la Siria, e ciò che significa in termini politici, non può che provare dolore di fronte a questo scempio.
Il leader della "nuova" siria di HTS Al-Jewlani ordina ai suoi combattenti di smettere di filmare i massacri di cristiani e alawiti
Il leader di HTS, Abu Mohammad al-Jewlani, ha ordinato ai militanti di smettere di registrare i loro atti di violenza, nel chiaro tentativo di controllare la narrazione e ridurre al minimo il danno alla sua immagine pubblica.
Incredibile. La lezione alla UE, che mette in guardia dai terroristi al potere in Siria, proviene all'account ufficiale in lingua araba del governo terrorista israeliano ed è ripreso dal ministro degli esteri. Israele ha lavorato alacremente al fine di rovesciare il governo Assad e balcanizzare lo Stato siriano, foraggiando i terroristi e non smettendo mai di bombardare.
Investimenti in difesa e armamenti quale passaggio necessario perché la UE si trasformi in un soggetto politico.
Dal genio di Elisabetta Gualmini, europarlamentare piddina e docente di Scienze politiche presso l'Università di Bologna.
10.03.202513:36
Voi capite vero le implicazioni di affermazioni del genere? Questi stanno gettando le basi concettuali del totalitarismo. Se lo fanno loro e non succede nulla di sostanziale, perché poi non dovrebbero operare in tal senso anche gli "altri", che poi certe cose le sanno fare anche in maniera più chiara e netta?
Alberto Negri ricorda la vergogna della complicità italiana nella distruzione della Libia e nel massacro dell'ex amico, alleato e partner economico Gheddafi, voluta da Napolitano. Un diplomatico rivelò che senza le basi italiane la NATO non avrebbe potuto fare quello che poi fece
10.03.202508:56
Cari cittadini europei,
Siamo lieti di informarvi che l'Unione Europea ha deciso per voi. Ancora. Non preoccupatevi di votare o esprimere opinioni, abbiamo già pensato a tutto noi.
La principale minaccia al pianeta sono i tappi delle vostre bottiglie. Da domani cambieremo il design di tutti i tappi esistenti. Costo stimato dell'operazione: solo qualche miliardo di euro.
Perché avere soldi quando puoi avere debiti? Abbiamo deciso che è molto più divertente indebitarsi. Vi obbligheremo a prendere prestiti per cose che non vi servono. La finanza creativa è il nostro hobby preferito.
Adoriamo fare acquisti con i vostri soldi. Spendiamo senza il vostro consenso e compriamo vagonate di cose inutili che nessuno ha chiesto.
La vostra auto funziona ancora? Che peccato! Abbiamo deciso che dovete cambiarla perché inquina.
La vostra casa? Ci dispiace, dovrete rifarla completamente. Abbiamo deciso che deve diventare più "qualcosa" entro ieri. I costi? Problema vostro.
Nei paesi membri decidiamo noi chi può candidarsi alle elezioni. Ok?
E ora, ciliegina sulla torta, abbiamo deciso che dovete indebitarvi per "riarmarvi" contro un nemico immaginario che abbiamo scelto noi per voi.
Ricordate: la democrazia è sopravvalutata. Lasciate che sia Bruxelles a decidere cosa è meglio per voi, dalla forma delle vostre zucchine al vostro futuro economico.
Alawiti massacrati in Siria: l’Ue, complice silenziosa di Al Jolani
Sono passate poche settimane dalla decisione del Consiglio dell’Unione europea di sospendere una serie di sanzioni economiche contro la Siria. Caduto il regime dell’alawita Bashar al-Assad, infatti, i leader europei ed occidentali si sono precipitati ad accogliere nella “comunità internazionale” il suo successore, il presidente ad interim Ahmed Husayn al-Sharaa, meglio noto come Abu Muhammad Al Jolani, leader del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham (HTS), evoluzione di Jabhat al-Nusrah, o “Fronte al-Nusra,” l’ex ramo di al-Qaida in Siria. Di fatto l’Europa ha accolto positivamente il cambio di regime avvenuto alla fine del 2024, celebrando la caduta del “tiranno” Assad colpevole, tra le varie cose, di essere un amico e alleato di Vladimir Putin.