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War Room - Russia, Ucraina, NATO

Un tentativo di riflessione sugli aspetti MILITARI del conflitto, più qualche considerazione sparsa. I tifosi sono pregati di andare a tifare altrove.
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"War Room - Russia, Ucraina, NATO" тобундагы акыркы жазуулар

Tu sei un povero stronzo, invece, ma ci era chiaro da tempo. Buona Pasqua anche a te, magari domani ti svegli intelligente (sempre per qual fatto che sperare non costa nulla)
(No, non sono così ingenuo da pensare che andrà bene, visto che è stata annunciata a due ore dall'inizio, che non ci sono meccanismi di controllo, che il fronte è bello lungo e ovunque poco tranquillo, e che i soldati da entrambe le parti sono nervosetti. Ma sperare non costa nulla)
La prima buona notizia da tre anni e passa a questa parte. Buona Pasqua.
Consueto appuntamento settimanale con "Oltre confine", che potete ascoltare qui: https://grad-news.blogspot.com/2025/04/esteri-oltre-confine-le-notizie-dal.html
Grazie a Giacomo Gabellini che mi ha invitato ancora una volta a parlare, ospitandomi nel suo "Il Contesto".

Trovate qui la registrazione della nostra discussione: https://www.ilcontesto.net/lo-scontro-interno-alle-elite-usa-si-combatte-in-ucraina/
Quarta e ultima puntata della breve storia dell'Ucraina che abbiamo presentato insieme a Gazzetta filosofica . Ringrazio ancora Francesco Pietrobelli e Valentina Morotti per l'ospitalità e le domande complesse e stimolanti.

Trovate la puntata qui: https://youtu.be/RA_HtiMswbM?si=VG_juwNFuamTq4Gt
Per favore distruggiamo questo pianeta ADESSO (chi ha letto "Il problema dei tre corpi" sa di cosa parlo).
Penso ci sia poco da commentare. I “nostri alpini” non sono più morti in URSS (non “in Russia”) perché ce li ha mandati, impreparati e male equipaggiati, un regime criminale che voleva qualche migliaio di morti per sedersi al tavolo della pace accanto ai vincitori (che pare la linea attuale dell'UE ma era invece quella di Mussolini, che però aveva almeno la decenza di far morire gli italiani e non solo gli ucraini), che fino a qualche anno fa era una delle colonne della rappresentazione semi-mitica di questo corpo, ma per difendere “la nostra libertà”, chiaramente minacciata allora dall'URSS come ora da Putin, perché si sa che la minaccia, come Erodoto e Tolkien insegnano, viene sempre da est. Lo pensavano anche Hitler e Mussolini, martiri della lotta per la libertà dei popoli. Ricordiamoli con commozione, insieme ai nostri alpini che riposano sulle rive del Don.
Ma proprio per evitare che qualcuno potesse credere che si fosse trattato un errore Cirio si è ripetuto, questa volta sulla sua pagina Facebook e dopo aver studiato bene quello che aveva da dire, e dopo una marchetta sull'eccellenza del settore tessile biellese che ha creato la “giaccalpina” che lui indossa tutto orgoglioso (foto) è passato al tributo agli alpini che nel mondo garantiscono “la nostra pace” e ha colto l'occasione “per ricordare i tanti alpini che nella campagna di Russia oggi sono sepolti e stanno riposando sulle rive del Don, stanno riposando a Nowo Postolajowka [sic], a Nikolaevka, che sono città che sono radicate nell'animo di noi piemontesi perché lì abbiamo perso tanti dei nostri cari. Ecco, il loro sacrificio per la nostra libertà è anche un elemento che ci unisce nel ricordo in questa straordinaria adunata”.
Secondo Alberto Cirio, ossia il presidente in quota Forza Italia della Regione Piemonte, l'adunata degli alpini che si terrà dal 9 all'11 maggio a Biella non è soltanto un grande evento di popolo ma un evento di valori e “un tributo anche ai tanti alpini che nella campagna di Russia hanno perso la vita per la nostra libertà” (servizio del TG regionale, a 0:38). Sono cose che succedono: ti mettono un microfono in faccia quando meno te lo aspetti e tu preso dal panico di dire qualcosa confondi l'aggressione nazifascista dell'Unione Sovietica, e il progetto genocida basato su di essa, con qualche vago ricordo risorgimentale e col fatto che gli alpini, si sa, sono buoni e “portatori di speranza”, e viene fuori questo pastrocchio.
Il capo dell'amministrazione militare dell'oblast' di Sumy, Volodymyr Arthyuk, è stato licenziato da Zelensky. Già ieri aveva ammesso che la cerimonia era stata effettivamente organizzata, ma che lui era stato solo invitato (il che può essere verissimo, ma è lui che è stato accusato pubblicamente e quindi è lui che è stato fatto fuori per dare un contentino all'opinione pubblica). Al suo posto un altro uomo di Zelensky, il generale della polizia Oleg Hrygorov (foto).
Mariana Bezuhla è soddisfatta ma non del tutto, perché il generale Nesterenko, che lei cita come corresponsabile e corrotto (e che manco a dirlo è uomo di Syrs'kyj) è ancora al suo posto.
Nel giro di un'ora, lo spazio social ucraino ha iniziato a ribollire. In rapida successione, il sindaco di Konotop Artem Seminikhin (link 1 e 2), l'ex-deputato Ihor Mosičuk (Link 3, al link 4 il video sul suo canale YouTube che riassume la questione) l'immancabile Mariana Bezuhla (link 5 – metto solo il primo dei suoi post, in pratica da ieri non scrive altro) hanno iniziato a diffondere sui loro canali post prima abbastanza criptici (quelli di Seminikhin in particolare), poi sempre più espliciti all'indirizzo principalmente di Volodymyr Artyukh, capo dell'amministrazione militare dell'oblast' di Sumy e del deputato Mikhail Ananchenko.

L'accusa, come ho scritto prima formulata in maniera vaga, poi sempre più esplicita, è quella di avere organizzato, per motivi di PR e vantaggio politico, una cerimonia di premiazione per i soldati della 117a Brigata di Difesa territoriale, di cui appunto il 13 aprile ricorreva l'anniversario della formazione. Secondo Mosičuk (link 6) e Bezhula, era prevista anche la presenza di civili – e questo, in una città che brulica di spotter russi, che hanno ovviamente riferito a chi di dovere oltre confine. Il risultato sono stati appunto i due Iskander che hanno colpito il luogo dove si teneva la cerimonia (foto), cioè il centro congressi dell'Università di Sumy, e purtroppo non solo quello.

Ovviamente Seminikhin, Mosičuk e Bezuhla non stanno rilasciando queste dichiarazioni per discolpare la Russia ma per per colpire l'amministrazione di Zelensky, che accusano di proteggere gli sconsiderati che hanno organizzato la cerimonia; l'amministrazione di Zelensky, ovviamente, ha rimosso dal discorso pubblico la questione, presentando l'attacco come un atto deliberatamente terroristico e la riprova ulteriore che con Putin non si può trattare e che bisogna mandare più armi, invito prontamente raccolto da tutti i leader europei, incluso Merz che sta pensando sempre più di mandare i Taurus in Ucraina (la Germania ne ha più o meno 150 operativi, link 7, sarebbe un'escalation enorme a fronte di un risultato trascurabile); gli USA fanno sostanzialmente finta di niente, con Trump che prima dice che “gli hanno detto che i russi hanno commesso un errore, chiedete a loro” e poi torna a twittare anzi truthare sul fatto che la guerra non sarebbe mai cominciata se lui fosse stato presidente e che Zelensky e Biden non avrebbero mai dovuto farla cominciare, e Rubio che parla di “attacco orribile” ma poi ripete anche lui che è per questo che Trump vuole far finire la guerra (link 9); e con la Russia che parla solo di attacco ai militari e incolpa le autorità ucraine per avere messo in pericolo i civili. Civili che intanto sono morti, ma che nessuno lascia in pace.

Link 1: https://www.facebook.com/Semenikhin/videos/1886249922202997
Link 2: https://www.facebook.com/Semenikhin/videos/692462653188773
Link 3: https://t.me/mosiychuk72/41648
Link 4: https://www.youtube.com/watch?v=dJ2SFX-32bM
Link 5: https://t.me/marybezuhla/3317
Link 6: https://t.me/mosiychuk72/41649
Link 7: https://www.popularmechanics.com/military/weapons/a44763750/germany-close-to-giving-ukraine-taurus-cruise-missiles/
Link 8: https://truthsocial.com/@realDonaldTrump/114336723764365914
Link 9: https://x.com/SecRubio/status/1911460975481409809
A un giorno e mezzo di distanza dal tremendo attacco missilistico russo a Sumy, che ha fatto più di trenta morti civili, nel sistema mediatico italiano non c'è ancora traccia del furibondo dibattito che si è scatenato quasi immediatamente in Ucraina. L'idea che la Russia avesse deliberatamente spedito due Iskander al centro di Sumy così, per cattiveria, tra la gente che andava a messa per la Domenica delle Palme, era troppo iacobona per potere essere vera, e questo al di là del fatto che due Iskander tirati sulla folla in quelle circostanza ne avrebbero fatti 300 come minimo, di morti (per non parlare di cosa avrebbero combinato se fossero stati armati con munizionamento a grappolo, come subito si è detto e subito si è universalmente creduto). Ma siccome le scene filmate sono purtroppo vere, doveva trattarsi (ho pensato) o di un errore o di un problema di contraerea (ma i danni non erano congrui con l'azione della contraerea), oppure di qualcosa di poco chiaro.
In questi giorni ho scritto molto poco, perché siamo stati parecchio impegnati a organizzare questa conferenza. Per ora siamo piuttosto soddisfatti, ma non abbiamo ancora incominciato.
Condivido la seconda puntata della nostra rassegna stampa "Oltre Confine", con i link dove ascoltarla.
Domani con calma scriverò qualcosa su Sumy e sul dibattito ferocissimo che si è scatenato in Ucraina sull'evento che ha causato l'attacco, con accuse a Syrs'kyj e all'establishment militare da parte della "solita" Mariana Bezuhla e non solo.

https://grad-news.blogspot.com/2025/04/esteri-oltre-confine-rassegna-stampa_01279218030.html

Рекорддор

18.03.202504:15
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Tu sei un povero stronzo, invece, ma ci era chiaro da tempo. Buona Pasqua anche a te, magari domani ti svegli intelligente (sempre per qual fatto che sperare non costa nulla)
06.04.202518:02
Intanto io alle 21 avrei la solita "bolla" di Ottolina con Clara Statello, ma dopo il modo in cui ha brutalizzato quel povero ragazzo non so se me la sento. Però se non partecipo mi mena di sicuro, quindi ci devo essere per forza. Ho paura.
29.03.202519:29
Andrea Gilli, uno dei due Gilli brothers atlantisti (non è un insulto, atlantisti: non solo lo rivendicano con orgoglio, ma dalla NATO sono stati letteralmente stipendiati) ha deciso (foto 1) di spiegare a Barbero come deve lavorare uno storico (Gilli non è uno storico, ma questo non è mai un problema: chiunque può spiegare a uno storico come si fa lo storico, che ci vuole). Ed è partito da un titolo sparato da La Stampa (foto 2) che riportava l'intervento di Barbero del 26 marzo alla "Biennale della Democrazia" a Torino.
Per favore distruggiamo questo pianeta ADESSO (chi ha letto "Il problema dei tre corpi" sa di cosa parlo).
Dopo Julian Röpke abbiamo perso anche David Axe, che ci ha spesso deliziato con la sua mirabolante fiction sulle controffensive ucraine, ormai ridotto a chiedere soldi su Twitter. È una strage senza fine.
Non so come prendere la dichiarazione di Grigory Karasin (foto) rilasciata poco fa all'agenzia Interfax, secondo la quale i negoziati tra le delegazioni russa e statunitense a Riyadh procedono "creativamente" e la discussione è "interessante". Vedremo.
Continua il revival Belle époque, anche se a questo giro si sono mischiate le squadre: Ungheria e Serbia hanno annunciato la volontà di "incrementare la cooperazione militare". Nella foto la conferenza stampa congiunta tra Vučić e il Ministro della Difesa ungherse Kristóf Szalay-Bobrovniczky (un bellissimo nome da prima guerra mondiale, a proposito). I legami militari tra i due paesi sono abbastanza stretti già da anni, ma è chiaro che l'annuncio di oggi è anche una risposta diretta alla "cooperazione militare" annunciata pochi giorni fa da Albania, Croazia e Kosovo. La regione balcanica riacquista dinamismo, si direbbe, ma storicamente la cosa non ha mai portato problemi e non vedo cosa ci sia da preoccuparsi.
Oh ma ti ricordi di quando ci preoccupavamo di Putin che se non gli davamo 800 miliardi arrivava a Lisbona coi cosacchi o qualcosa del genere?
Infiniti ringraziamenti a Demostenes Floros per avermi invitato a parlare ieri a Imola nell'ambito delle attività di Università Aperta della "guerra civile post-sovietica" (definizione mia di cui sono molto orgoglioso, anche se devo ancora capire che significa).

Ora si va all'Università di Pisa, a parlare di "Narrazioni di guerra: lingua, storia e nazione nei conflitti post-sovietici". C'è sempre questo "post-sovietico" che torna, come se l'URSS e la sua dissoluzione fossero qualcosa su cui dobbiamo riflettere...
Bene, il cessate il fuoco nel Mar Nero non si fa. Lo hanno deciso la Russia o l' Ucraina? No, l'Unione Europea. Molto bene.
La prima buona notizia da tre anni e passa a questa parte. Buona Pasqua.
Per quanto riguarda invece il conflitto in Ucraina, pare che la trumpiana "diplomazia dei pasticcini", come l'ha chiamata Orsini oggi, stia cominciando a mostrare i suoi limiti, limiti che sono quelli che già tante volte abbiamo fatto notare: le posizioni dei contendenti sono inconciliabili e dire "su, fate la pace" di solito non serve nemmeno alle elementari. Oggi il bonario viceministro degli esteri russo, Ryabkov (in foto; Lavrov era impegnato con la visita a Mosca del suo collega cinese), ha detto che pur apprezzando gli sforzi statunitensi, alla Russia non pare che le proposte fatte finora possano risolvere "le cause profonde" del conflitto. Trump ha fatto sapere di essere "arrabbiato" con Putin, ma ha subito detto che se Putin farà "quello che ha promesso" gli passerà. Appunto, le elementari. Intanto la guerra continua, e non accenna a smettere.
18.04.202515:58
Quarta e ultima puntata della breve storia dell'Ucraina che abbiamo presentato insieme a Gazzetta filosofica . Ringrazio ancora Francesco Pietrobelli e Valentina Morotti per l'ospitalità e le domande complesse e stimolanti.

Trovate la puntata qui: https://youtu.be/RA_HtiMswbM?si=VG_juwNFuamTq4Gt
Pensavo che più cringe dei NAFO e del Crimea Beach Party Summer 2023 non potesse esserci nulla, poi in rapida successione ieri Grieco che simula l'aggressione e oggi questo. Stanno a pezzi, davvero.
29.03.202519:31
Fino a qui tutto bene: il classico confronto accademico tra il leoncino e il vecchio leone (a questo proposito trovate e leggetevi la "Microcosmographia academica" di Francis Cornford, non ve ne pentirete), diremmo, con un sovrappiù di confronto ideologico. Il problema grosso, però, è che Barbero non ha MAI detto che la frase in questione è di Platone. A 10:40, infatti, il nostro si limita a dire "senza limitarsi a ripetere una delle massime più false di tutti i tempi, e cioè se vuoi la pace prepara la guerra": niente Platone e niente Eschilo, nemmeno lui citato per nome. Una doppia invenzione del titolista de La Stampa, si direbbe. Dal che però si deduce che Gilli, che vuole insegnare a uno storico come si fa lo storico, non ha fatto la prima cosa che uno storico deve fare: controllare le fonti. Il che, se vuoi fare le pulci agli altri facendo bella figura, è piuttosto grave e ti espone, come minimo, all'invito a ripresentarsi alla prossima sessione.
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