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20.04.202513:18
Pasqua 2025.


20.04.202512:22
20.04.202507:32
Tracce di umanità.
Centinaia di persone mostrano i volti dei bimbi di Gaza assassinati.
Tel Aviv, 19.04.2025
Associazione Breaking di silence
Centinaia di persone mostrano i volti dei bimbi di Gaza assassinati.
Tel Aviv, 19.04.2025
Associazione Breaking di silence
19.04.202514:00
Crollo Funivia Faito, la 25enne Janan Suleiman morta nell'incidente è araba
Oggi la nostra comunità è triste e in lutto per la orribile notizia della morte della nostra sorella palestinese Janan Suliman, ragazza di ventisei anni vittima della tragedia della funivia del Faito. Suo fratello Thibet che era con lei versa in gravissime condizioni, in prognosi riservata.
Siamo molto addolorati ed esprimiamo il nostro piu sincero cordiglio a tutte le vittime.
È triste e vergognoso come nostri fratelli e sorelle palestinesi siano stati riportati dai media come "israeliani", (per la cittadinanza dello stato d'occupazione sionista costretti ad averlo) segno che persino nella morte la propaganda sionista priva la nostra gente della propria identità. Questa tragedia è figlia di uno stato che invece di investire nelle infrastrutture decide di finanziare le armi e sostenere il genocidio e il colonialismo in Palestina. Con dolore diamo l'ultimo saluto a Janan, una ragazza palestinese che come tante e tanti ha lasciato questo mondo, lontana dalla sua terra, senza averla vista finalmente libera, ma siamo sicuri che il suo spirito troverà la strada di casa, dove rinascerà e metterà radici, impossibili da stradicare, come un ulivo di speranza e libertà. Auguriamo a Thibet una pronta e completa guarigione e ci stringiamo attorno alla loro famiglia. Che la terra ti sia lieve Janan, combatteremo per una Palestina libera anche in tuo nome.
Centro culturale Handala Ali di Napoli
Oggi la nostra comunità è triste e in lutto per la orribile notizia della morte della nostra sorella palestinese Janan Suliman, ragazza di ventisei anni vittima della tragedia della funivia del Faito. Suo fratello Thibet che era con lei versa in gravissime condizioni, in prognosi riservata.
Siamo molto addolorati ed esprimiamo il nostro piu sincero cordiglio a tutte le vittime.
È triste e vergognoso come nostri fratelli e sorelle palestinesi siano stati riportati dai media come "israeliani", (per la cittadinanza dello stato d'occupazione sionista costretti ad averlo) segno che persino nella morte la propaganda sionista priva la nostra gente della propria identità. Questa tragedia è figlia di uno stato che invece di investire nelle infrastrutture decide di finanziare le armi e sostenere il genocidio e il colonialismo in Palestina. Con dolore diamo l'ultimo saluto a Janan, una ragazza palestinese che come tante e tanti ha lasciato questo mondo, lontana dalla sua terra, senza averla vista finalmente libera, ma siamo sicuri che il suo spirito troverà la strada di casa, dove rinascerà e metterà radici, impossibili da stradicare, come un ulivo di speranza e libertà. Auguriamo a Thibet una pronta e completa guarigione e ci stringiamo attorno alla loro famiglia. Che la terra ti sia lieve Janan, combatteremo per una Palestina libera anche in tuo nome.
Centro culturale Handala Ali di Napoli
17.04.202521:13
Prof. Francesco Benozzo
Modena, 22 Febbraio 1969 - Modena, 22 Marzo 2025
Modena, 22 Febbraio 1969 - Modena, 22 Marzo 2025


17.04.202513:18
Tra i bimbi rimasti ammazzati e bruciati vivi nel bombardamento israeliano sulle tende degli sfollati a Khan Younis, un ragazzino in sedia a rotelle.
16.04.202521:12
Hanno atteso che scendessero dai mezzi e si avvicinassero a piedi al luogo del soccorso, poi gli hanno sparato alle spalle mirando alla testa. Sono stati uccisi così i soccorritori e i paramedici palestinesi che hanno perso la vita il 23 marzo a Rafah, nel di Gaza sotto il fuoco delle Israel Defense Forces.
Secondo l’autopsia che il New York Times ha potuto consultare, i 14 sanitari e il dipendente delle Nazioni Unite sono stati raggiunti colpi d’arma da fuoco al capo, alcuni al petto dai soldati di Tel Aviv che sparato sulle ambulanze e su un camion dei pompieri inviato dalla Mezzaluna Rossa Palestinese e dalla Protezione Civile.
Le autopsie sono state eseguite tra il primo e il 5 aprile dopo che un team di operatori umanitari ha recuperato i corpi. Il New York Times ha esaminato i risultati delle autopsie di tutti gli uomini, tranne quella del dipendente delle Nazioni Unite.
Il Fatto Quotidiano: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/16/gaza-autopsie-soccorritori-uccisi-israele-colpi-testa/7955118/
Secondo l’autopsia che il New York Times ha potuto consultare, i 14 sanitari e il dipendente delle Nazioni Unite sono stati raggiunti colpi d’arma da fuoco al capo, alcuni al petto dai soldati di Tel Aviv che sparato sulle ambulanze e su un camion dei pompieri inviato dalla Mezzaluna Rossa Palestinese e dalla Protezione Civile.
Le autopsie sono state eseguite tra il primo e il 5 aprile dopo che un team di operatori umanitari ha recuperato i corpi. Il New York Times ha esaminato i risultati delle autopsie di tutti gli uomini, tranne quella del dipendente delle Nazioni Unite.
Il Fatto Quotidiano: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/16/gaza-autopsie-soccorritori-uccisi-israele-colpi-testa/7955118/


16.04.202520:11
I legami di Trump con i sionisti e il 7 Ottobre.
Adesso Giorgio Bianchi sul canale tv 262 o in streaming a questo link https://www.byoblu.com/diretta-tv/
Adesso Giorgio Bianchi sul canale tv 262 o in streaming a questo link https://www.byoblu.com/diretta-tv/
15.04.202520:22
SUMY COME BUCHA
Sebbene le circostanze specifiche non siano simili, per contesto, tempistiche e risposta mediatica e politica abbiamo tutti immediatamente associato Sumy a Bucha.
Ad assimilare le vicende:
- il tentativo di boicottaggio delle trattative di pace;
- la volontà di giustificare l'ennesima iniezione multimiliardaria all'Ucraina;
- la narrativa a senso unico.
A tal proposito, un breve interessante contributo di Mark Bernardini.
https://youtu.be/3v-gEyvq87E?si=y_8VBIuc2zhF1VoF
Sebbene le circostanze specifiche non siano simili, per contesto, tempistiche e risposta mediatica e politica abbiamo tutti immediatamente associato Sumy a Bucha.
Ad assimilare le vicende:
- il tentativo di boicottaggio delle trattative di pace;
- la volontà di giustificare l'ennesima iniezione multimiliardaria all'Ucraina;
- la narrativa a senso unico.
A tal proposito, un breve interessante contributo di Mark Bernardini.
https://youtu.be/3v-gEyvq87E?si=y_8VBIuc2zhF1VoF
15.04.202516:46
Timidamente affiora il "giallo" 😉


15.04.202515:45
"La Verità". Tutta la verità guerrafondaia anglosassone - sion - atlantista.


15.04.202515:27
Inutile specificare che la Lucarelli non goda della mia stima, ma contro Sala, in relazione alla manifestazione per la Palestina, è stata perfetta.


15.04.202513:15
Ho effettuato una veloce ricerca tramite Google scrivendo "117a Brigata" e restringendo il campo all'ultima settimana. L'esito è stato fallimentare.
Nessuno dei maggiori quotidiani italiani fa menzione della celebrazione militare che si stava tenendo a Sumy quando i russi hanno bombardato.
In compenso, però, ho trovato questo capolavoro di Adriano Sofri.
Nessuno dei maggiori quotidiani italiani fa menzione della celebrazione militare che si stava tenendo a Sumy quando i russi hanno bombardato.
In compenso, però, ho trovato questo capolavoro di Adriano Sofri.


15.04.202509:12
(...) Ricordo quel giorno come fosse ieri. Il dolore di quella sua ultima foto, bendato e malmenato. L'ansia di quelle ore concitate che intercorsero tra la foto e la notizia della sua uccisione. Il ruotare del nostro pianeta che si interrompeva per un attimo, l'asse terrestre che si spostava ed il Cosmo che si riavvolgeva sgomento su se stesso, come sempre accade quando il Bene soccombe ed il Male trionfa spavaldo.
Vik era da tempo un bersaglio di israele e lo sapeva.
Dal 2005 inserito nella lista di persone non gradite, picchiato dai militari israeliani al confine con la Giordania una prima volta nel marzo di quell'anno, arrestato all'aeroporto di tel aviv, ferito e poi espulso nel mese di dicembre, cittadino onorario palestinese dal 2008, anno in cui tornò a Gaza venendone poi espulso per l'ennesima volta nel novembre successivo per aver difeso il diritto di quindici pescatori gazawiti di pescare nelle proprie acque territoriali, infine rientrato definitivamente con una nave del movimento di solidarietà Free Gaza. Ed a quel periodo risalgono le più esplicite minacce di morte da parte di un sito web vicino all'estrema destra filo israeliana, Stop the International Solidarity Movement.
Lo scrittore israeliano Amos Oz spiegò il perché la sua presenza a Gaza fosse non gradita: gli internazionali - e Vik in particolare - avrebbero potuto testimoniare contro israele per crimini di guerra alla Corte di Giustizia dell'Aja.
Occorreva bloccarli. E furono bloccati l'uno dopo l'altro, pagando col sangue il desiderio di giustizia per la Palestina.
Una false flag operation la sua uccisione, con due dannati della terra che si prestarono alla tragica messinscena.
Una madre che rifiutò che suo figlio passasse sullo spazio aereo israeliano nell'ultimo viaggio verso casa
Un giornalettista nostrano che, viscido, sibilava: "Lasciatelo lì".
Una popolazione, quella gazawi, che conservava come cimeli le tracce del suo passaggio su questa terra, almeno fino alla definitiva distruzione operata dai barbari con la stella.
Noi, che ancora lo piangiamo e non riusciamo a chiudere una ferita che gronda sangue da decenni. Come Gaza. L'indomita. La valorosa. La tenace.
Lui, fulgido esempio di un'umanità aggredita e lacerata da ogni lato, ma che resiste. Nell'attesa di "contagiare ogni cuore".
#VittorioArrigoni
rossellaahmad
Vik era da tempo un bersaglio di israele e lo sapeva.
Dal 2005 inserito nella lista di persone non gradite, picchiato dai militari israeliani al confine con la Giordania una prima volta nel marzo di quell'anno, arrestato all'aeroporto di tel aviv, ferito e poi espulso nel mese di dicembre, cittadino onorario palestinese dal 2008, anno in cui tornò a Gaza venendone poi espulso per l'ennesima volta nel novembre successivo per aver difeso il diritto di quindici pescatori gazawiti di pescare nelle proprie acque territoriali, infine rientrato definitivamente con una nave del movimento di solidarietà Free Gaza. Ed a quel periodo risalgono le più esplicite minacce di morte da parte di un sito web vicino all'estrema destra filo israeliana, Stop the International Solidarity Movement.
Lo scrittore israeliano Amos Oz spiegò il perché la sua presenza a Gaza fosse non gradita: gli internazionali - e Vik in particolare - avrebbero potuto testimoniare contro israele per crimini di guerra alla Corte di Giustizia dell'Aja.
Occorreva bloccarli. E furono bloccati l'uno dopo l'altro, pagando col sangue il desiderio di giustizia per la Palestina.
Una false flag operation la sua uccisione, con due dannati della terra che si prestarono alla tragica messinscena.
Una madre che rifiutò che suo figlio passasse sullo spazio aereo israeliano nell'ultimo viaggio verso casa
Un giornalettista nostrano che, viscido, sibilava: "Lasciatelo lì".
Una popolazione, quella gazawi, che conservava come cimeli le tracce del suo passaggio su questa terra, almeno fino alla definitiva distruzione operata dai barbari con la stella.
Noi, che ancora lo piangiamo e non riusciamo a chiudere una ferita che gronda sangue da decenni. Come Gaza. L'indomita. La valorosa. La tenace.
Lui, fulgido esempio di un'umanità aggredita e lacerata da ogni lato, ma che resiste. Nell'attesa di "contagiare ogni cuore".
#VittorioArrigoni
rossellaahmad
15.04.202509:05
Non esiste una lingua adeguata per dirti cosa sia diventato questo tempo a cui non appartieni più nella tua forma materiale, Vik. Ci provo, ma la maggior parte del tempo mi ritrovo a pensare che anche esprimere un'opinione, raccontare, lo stesso esserci, la lotta, non siano ormai che strumenti desueti, inadatti persino a scalfire l'avanzare tronfio di questa barbarie a cui non solo è stato steso il tappeto rosso con tanto di applausi, ma che sembra non averne ancora abbastanza di questo nauseante pasto cannibale, di questa ingordigia di morte. Quattordici anni fa pensavamo di essere stati testimoni di quanto di peggio la storia avrebbe potuto servirci sul suo piatto d'argento, ma ci sbagliavamo. Se oggi potessi vedere questo mondo Vik, il tuo cuore esploderebbe di rabbia e scalpiteresti, incapace di non-azioni come sei sempre stato. Non saresti riuscito a capacitarti della facilità con cui una parte di umanità sia riuscita, senza battere ciglio, ad accettare l'olocausto del popolo palestinese, lo sterminio matematico, chirurgico, impietoso degli uomini e delle donne, dei bambini che tanto hai amato, da mesi dilaniati, uccisi, cancellati senza pietà. Gaza non esiste quasi più, Vik, e mentre scrivo queste parole e immagino che tu possa leggerle, mi si spezza il cuore perché il dolore che proveresti sarebbe intollerabile, perché ti vedo, sento il tuo grido. Saresti partito, anche questo so, saresti andato, avresti inventato qualche folle piano per poter stare dove bisogna stare, so che l'avresti fatto a qualunque costo. Questo eri e sei, Vik, e in questi terribili mesi a cui penso spesso come agli "ultimi giorni dell'umanità" la tua vita, la tua voce, la tua intelligenza, il rigore, il coraggio, mancano da far male.
Il tuo "restiamo umani" batte forte il tempo, ma non volermene cdmv, se questa è l'umanità non penso mi interessi più farne parte.
Ciao, Vik.
Maria Elena.D.
Il tuo "restiamo umani" batte forte il tempo, ma non volermene cdmv, se questa è l'umanità non penso mi interessi più farne parte.
Ciao, Vik.
Maria Elena.D.
Рекорддор
30.01.202514:15
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