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25.04.202509:59
Gaza: ragazzi palestinesi suonano "Bella ciao", la canzone simbolo della resistenza italiana che da tempo ha superato i confini nazionali e che è cantata anche come inno contro l'occupazione israeliana in Palestina.

#25aprile #gazagenocide #palestine #resistenza
I giudici della Corte penale internazionale vogliono che l'Ungheria spieghi perché non ha arrestato il primo ministro israeliano Netanyahu durante la sua visita a Budapest a inizio aprile.

In un documento diffuso il 16 aprile, il tribunale dell'Aia ha avviato un procedimento per inadempienza contro l'Ungheria, dopo che il Paese ha accolto Netanyahu con un tappeto rosso nonostante un mandato di arresto della CPI per crimini contro l'umanità in relazione alla guerra a Gaza.

Pochi giorni prima dell'arrivo di Netanyahu in Ungheria, il presidente dell'organo di controllo della corte ha scritto al governo ungherese ricordandogli il suo "obbligo specifico di ottemperare alle richieste di arresto e consegna della corte".

Durante la visita, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha annunciato che il suo paese avrebbe abbandonato la Corte, affermando che la CPI "non è più una corte imparziale, né un tribunale di diritto, bensì un tribunale politico".
17.04.202505:25
Gaza: nella notte tra il 16 e il 17 aprile famiglie sfollate, per lo più donne e bambini, sono state bruciate vive dopo che diversi attacchi aerei israeliani hanno preso di mira le tende dove si rifugiavano. Almeno 20 persone sono state uccise nei seguenti attacchi:
a Mawasi, Khan Younis: 10 membri della famiglia Abu Al-Rus, per lo più bambini, sono stati uccisi quando la loro tenda è stata data alle fiamme.
Jabalia: 7 membri della famiglia Asila sono stati uccisi, 15 feriti.
Beit Lahia: 6 membri della famiglia Al-Atal sono stati uccisi.

#GazaGenocide #palestine #israel
Un gruppo di pressione filo-israeliano, il British Lawyers for Israel (UKLFI) con sede in Gran Bretagna, ha proposto che far morire di fame la popolazione di Gaza sia un modo per eliminare l'obesità, diffusa tra la popolazione prima del genocidio.

Le osservazioni sono state fatte da Jonathan Turner, l’amministratore delegato di UKLFI, in risposta a una mozione da discutere all’assemblea generale annuale del Gruppo Cooperativo che chiedeva di smettere di vendere prodotti israeliani.


In una lettera al gruppo, Turner ha affermato che la cifra delle vittime indicate nella mozione (186,000), basata su una stima della rivista medica britannica The Lancet, è "completamente falsa e fuorviante". Nella sua lettera Turner ha affermato: "Il rapporto del Lancet ha ignorato i fattori che potrebbero aumentare l'aspettativa di vita a Gaza, dato che l'obesità era uno dei problemi di salute più gravi di cui soffriva la Striscia prima della guerra".
14.05.202517:20
Mohammed Bardawil era l'unico testimone sopravvissuto al massacro dei paramedici palestinesi a Gaza di marzo 2025. Mohammed aveva visto, coi suoi occhi, l'esercito israeliano giustiziare a sangue freddo 15 soccoritori e membri del personale delle Nazioni Unite a Rafah.

Mohammed aveva 12 anni.

Mohammed aveva testimoniato che alcuni dei paramedici erano stati colpiti a distanza ravvicinata, "da un metro di distanza". È stato anche intervistato dal New York Times per l'indagine sul massacro, anche se le sue affermazioni più gravi sono state omesse dal rapporto finale della testata americana.

Mohammed avrebbe dovuto sottoporsi a un altro ciclo di testimonianze con gli investigatori, questa volta con la presenza di psicologi pediatrici.

Mohammed è stato ucciso poche ore fa a Mawasi, Gaza. Dall'esercito che aveva visto coi suoi occhi compiere il massacro.

Uccidere tutti i testimoni del genocidio è il baluardo dell'impunità.
José Alberto Mujica Cordano, conosciuto come Pepe Mujica ex presidente dell’Uruguay, è morto nel pomeriggio del 13 maggio all’età di 89 anni, nella sua casa poco fuori Montevideo.

Nato il 28 maggio 1935, la sua vita è un ritratto delle lotte e delle tragedie vissute nel Novecento dal continente latino-americano. In gioventù “El Pepe”, come era chiamato dai suoi concittadini, aveva incontrato Enrique Erro, uno dei politici di spicco del Partido Nacional, liberale e panamericanista.

Parlando di Gaza e del popolo
palestinese usò la parola "genocidio"
già nel 2014

#pepemujica #uruguay
In segno di protesta contro il genocidio in corso a Gaza, la squadra svizzera di scherma under 23 ha voltato le spalle ai concorrenti israeliani durante la cerimonia di premiazione del Campionato europeo di scherma tenutasi sabato 26 aprile sera a Tallinn, in Estonia.

La squadra maschile under 23 israeliana ha vinto la medaglia d'oro, seguita dalla Svizzera dall'argento e dall'Italia dal bronzo.

Le tre squadre sono salite sul podio per ritirare i premi e, non appena è partito l'inno di Israele, gli schermidori svizzeri non si sono girati dando così le spalle alla squadra israeliana.
"L'agenzia Unrwa merita il Nobel per la Pace per i suoi sforzi per la Palestina e il rispetto della legalità". A dichiararlo è Maksim Musikhin, direttore degli Affari Legali del ministero degli Esteri Russo, nel terzo giorno di udienze presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aia per esaminare gli obblighi legali umanitari di Israele nella Palestina occupata.

L'attuale procedimento della Corte internazionale di giustizia è stato avviato dopo che Israele ha vietato l'attività dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nell'ottobre scorso. L'Unrwa è la principale fonte di sostegno umanitario per circa 5,9 milioni di rifugiati palestinesi nella Palestina occupata e nei paesi limitrofi.

Finora gli unici due Paesi che hanno difeso Israele durante il procedimento sono gli Stati Uniti e l'Ungheria.
Il 14 maggio il primo ministro spagnolo Sánchez ha dichiarato: "Non commerciamo con uno Stato genocida", riferendosi a Israele.

L'affermazione, pronunciata durante una sessione parlamentare, ha scatenato una crisi diplomatica tra i due Paesi. Il Ministero degli Esteri israeliano ha convocato a Gerusalemme l'ambasciatrice spagnola Ana María Salomón Pérez per una "reprimenda formale" esprimendo profonda indignazione per le parole di Sánchez.

La tensione tra Spagna e Israele era già alta dopo che il governo spagnolo, poche settimane fa, aveva annullato un contratto da 6,6 milioni di euro per l'acquisto di munizioni dalla società israeliana IMI Systems.

La posizione del governo Sanchez a sostegno della causa palestinese non è nuova. A maggio 2024 la Spagna, insieme a Norvergia e Irlanda, ha dichiarato che è pronta a riconoscere lo stato di Palestina. A novembre 2024 il governo spagnolo aveva negato i permessi di attracco a due navi salpate dagli Stati Uniti perché trasportavano armi dirette a Israele.
18.04.202506:33
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, in un post su X ha chiesto che Israele distrugga diversi villaggi palestinesi nel West Bank esattamente “come è stata distrutta Gaza”.

L’affermazione di Smotrich segue l’uccisione di un cittadino israeliano in West-Bank.

Negli ultimi mesi, la Cisgiordania ha vissuto un'escalation di violenze legate alle operazioni militari israeliane e agli attacchi dei coloni. Dal 7 ottobre 2023 all'8 gennaio 2025, secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), sono stati uccisi 816 palestinesi e oltre 16.000 sono rimasti feriti nella regione.

Da gennaio poi Israele ha lanciato l'operazione "Muro di Ferro" a Jenin, causando decine di morti e feriti tra cui donne e bambini, cancellando decine di villaggi, oltre a sfollare circa 40.000 palestinesi.

Questi numeri, come per Gaza, sono fortemente sottostimati, segno palese di una nakba ancora in corso.

#gazagenocide #israel #idf #smotrich
15.05.202514:04
Ogni anno, il 15 maggio, il popolo palestinese ricorda la Nakba, letteralmente “disastro” o “catastrofe”. Settantasette anni fa, 700mila palestinesi vennero cacciati dalle proprie case dal nuovo Stato di Israele. La data è simbolica perchè è il giorno seguente alla nascita dello Stato di Israele, il 14 maggio 1948. "Due settimane fa, ho camminato per le strade di Haifa come nipote di una famiglia palestinese espulsa dalla propria casa nel 1948. Sono cresciuto ascoltando storie di quella perdita: storie di una casa che sopravviveva solo nel ricordo della Nakba. Ma questa volta, la sensazione è diversa. Il passato non è più lontano. È reale, presente e profondamente personale" scrive sul giornale israeliano Haaretz Rana Salman, condirettrice palestinese di Combattenti per la pace, movimento composto da israeliani e palestinesi che hanno scelto la strada della nonviolenza.

Per il popolo palestinese il trauma del 15 maggio 1948 non è ma finito. E non è mai stato così vivo e straziante di oggi.
10.05.202507:13
L'8 maggio a Gerusalemme Est l'esercito israeliano chiude 6 scuole gestite da UNRWA (senza averne l’autorità per farlo) sfollando centinaia di studenti palestinesi. Il 9 maggio a Gaza l'IDF bombarda un centro per aiuti umanitari UNRWA uccidendo 4 palestinesi e lasciandone sotto le macerie decine.

Nelle ultime ore, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) è al centro degli attacchi dell'esercito di Israele, evidenziando la crescente pressione israeliana sui servizi umanitari dedicati alla popolazione palestinese.

L'attacco aereo a Gaza ha colpito un centro di distribuzione degli aiuti dell’UNRWA nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. La struttura era adiacente a un ex ambulatorio UNRWA, riconvertito in rifugio per famiglie sfollate dopo essere stato distrutto da precedenti raid. Testimoni raccontano di soccorsi ancora in corso tra le macerie.

#gazagenocide #westbankunderattack #israel #idf
19.04.202522:16
Per generazioni, le decine di migliaia di cristiani palestinesi che vivono in Cisgiordania occupata si sono recati nella Città Vecchia di Gerusalemme a Pasqua per prendere parte alle preghiere, alle processioni e ai rituali. La popolazione cristiana di Gerusalemme Est occupata e della Cisgiordania pratica la propria religione da oltre due millenni.

Ma la repressione israeliana nei confronti dei cristiani si fa sempre più violenta come si vede da queste immagini. Dopo aver impedito ai palestinesi della Cisgiordania occupata di celebrare la Domenica delle Palme a Gerusalemme, le autorità israeliane hanno impedito loro di ottenere i permessi per partecipare alle attività della Settimana Santa, in particolare alle celebrazioni del Venerdì Santo e del Sabato Santo e della Domenica di Pasqua.
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