LA CULTURA DELL'IDIOTA di Alberto Roversi [titolo mio]
"La triste parabola di Michele Serra e dei suoi amichetti serrapiattisti no-pax ci mostra che essere colti non significa essere intelligenti. Il miracolo di una grande mente capace di illuminare e guidare gli altri implica la sinergia di molti fattori, uno dei quali è la cultura, ma non è certo quello determinante. In parte intelligenti lo si è per nascita: così come c'è chi ha il naso fatto così e chi cosà, c'è chi ha un intelletto potente e chi no. Ma neanche quello basta. Per essere intelligente devi essere sveglio, cioè capace di comprendere la realtà osservandola direttamente, con un costante sforzo di portare il tuo sguardo al di là dei tuoi orizzonti. Per essere intelligente devi scegliere fonti di informazione valide, perché il tuo sguardo non può arrivare dappertutto in modo diretto. E infine, per essere intelligente, devi essere un cane sciolto, altrimenti a dettarti i tuoi pensieri saranno le tue appartenenze e le tue convenienze. Non a caso Nietzsche, che è stato una delle più grandi menti nella storia dell'umanità, era un emarginato che si autopubblicava i libri. La cultura in sé non è quasi nulla: puoi passare tutta la vita a leggere ed essere un cieco che non capisce un cazzo di niente."
06.04.202506:15
Il solo sentire la voce di Conte mi provoca degli urti al sistema nervoso, mi riporta ai tempi del confinamento di un intero popolo quando, con il suo bel faccino di cax*o, ogni sera, ogni singola sera, compariva in diretta nazionale ad annunciare il numero dei morti che LORO stavano facendo e ulteriori restrizioni per tutta la popolazione. Mai mi vedranno in una piazza sotto l'egida di questo criminale che ha messo ai domiciliari un intero popolo a cui sono stati tolti tutti i diritti con l'inganno e a cui sono stati ri-concessi sotto ricatto della tessera verde, sotto il suo governo sono state sdoganate cose impensabili, dalla delazione nei confronti di onesti cittadini alla discriminazione e apartheid per chi decideva di non piegarsi al ricatto vaccinale. Questo disse che sarebbe stato "l'avvocato degli Italiani" ed è stato il suo esecutore, fu quello che disse che gli italiani avrebbero dovuto cambiare tutte le abitudini e per sempre, che i cambiamenti che stavano facendo avrebbero cambiato irreversibilmente il volto del nostro paese. Davvero, non capisco come si possa credere di essere incisivi in una manifestazione indetta da questo qui. Tutti a casa, davvero.
F. Quibla
12.04.202519:09
Milano 12 aprile 2025 Ogni parola è superflua.
Nei miei occhi, nei miei atomi: solo Palestina 🇵🇸 ❤️
16.04.202517:21
Il Governo e il Popolo delle Maldive considerano i cittadini israeliani INDEGNI di entrare nelle Maldive.
🇮🇹🇪🇺 CONTE NON È CONTRARIO AL RIARMO. È CONTRARIO A UN RIARMO NAZIONALE, MA FAVOREVOLE A UN RIARMO A LIVELLO EUROPEO
Noi diciamo no a questo folle piano di riarmo. Noi diciamo no 800 miliardi buttati non per un progetto serio di difesa europea che ci consentirebbe, quello sì, di costruire un orizzonte anche di sicurezza, ma con risparmio di spesa perché noi insieme spendiamo più della Russia.
Abbiamo estratto questo passaggio dal discorso pronunciato lo scorso sabato a Roma dal presidente del M5S Giuseppe Conte. Adesso confrontiamolo con quanto affermato dal segretario del PD Elly Schlein già lo scorso 4 marzo:
“Quella presentata oggi da von der Leyen non è la strada che serve all’Europa. All’Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse”.
Come si può notare, c'è una convergenza pressoché totale di vedute. Tanto Conte quanto la Schlein evidenziano il loro approccio federalista ed europeista, che privilegia una strategia condivisa a livello comunitario rispetto a iniziative frammentate. Nessuno dei due si dichiara contrario al riarmo. Piuttosto, sono sfavorevoli a un riarmo a livello europeo inteso come aumento della spesa militare dei singoli Stati membri senza un coordinamento comune. In altre parole, l'Unione Europea dovrebbe puntare a una difesa comune europea, piuttosto che a un riarmo nazionale individuale dei 27 Paesi. Non meno Europa, non meno armi, ma più armi con più Europa.
Questa non è ovviamente la posizione del nostro canale. E fin lì, niente di sorprendente. Peraltro, noi siamo piccoli e non contiamo nulla. Ci rivolgiamo, piuttosto, agli 80.000 (così almeno dicono gli organizzatori) che, probabilmente in buona fede, hanno partecipato a quella manifestazione sabato scorso a Roma o l'hanno sostenuta in remoto. Siete sicuri, vero, di aver capito esattamente che cosa chiedono Giuseppe Conte e Elly Schlein? Siete d'accordo, sì? È quello che veramente volete anche voi?
No, perché noi a quella manifestazione noi abbiamo visto sventolare parecchie bandiere della pace. Ma chiedere di riarmarsi a livello europeo tramite debito comune non è esattamente la stessa cosa che essere contro il riarmo, che è invece il messaggio che è stato fatto passare furbescamente per chiamare in piazza migliaia di persone. Se siete d'accordo con la linea di Conte e Schlein, allora la bandiera da portare a quella manifestazione avrebbe dovuto essere non quella della pace, ma quella europea.
Non è pignoleria, amici, è desiderio di chiarezza. Attenzione: la politica è infestata da incantatori di serpenti.
📌 Ore 19.00 - Università Statale di Milano, ancora occupato lo stand "The Amazing Plaza" di Amazon, allestito nel Cortile della Farmacia
Oggi abbiamo agito per la Palestina. Abbiamo colpito l’installazione “The Amazing Plaza” di Amazon, allestita nel Cortile della Farmacia dell’Università Statale di Milano in occasione del Fuorisalone 2025.
Lo abbiamo fatto per denunciare la complicità attiva della multinazionale statunitense nel genocidio in corso in Palestina, e per denunciare il vergognoso utilizzo degli spazi universitari a scopi di lucro e propaganda aziendale, mentre le istituzioni accademiche rifiutano sistematicamente le richieste legittime delle studentesse e studenti che chiedono a gran voce da un anno e mezzo il boicottaggio accademico di “Israele” e delle aziende complici con il genocidio.
L’installazione di Amazon viene descritta come un “omaggio alla piazza italiana”. Ma quale piazza è possibile omaggiare, se le piazze reali, quelle vive, quelle che lottano per la giustizia, vengono negate e represse? È per questo che la reclamiamo rendendola uno spazio che non celebra il consumo, ma la resistenza. Uno spazio che non dissimula il genocidio, ma lo denuncia.
Durante il Fuorisalone, Milano continua con il suo “business as usual”, trasformando ogni angolo della città in una vetrina per gli affari, persino i cortili delle università. La stessa Milano che vieta al corteo nazionale per la Palestina del prossimo 12 aprile di raggiungere il centro, negando piazza Duomo, mentre permette ai brand di occupare ogni centimetro di spazio pubblico.
Mentre il popolo palestinese viene sterminato in Palestina, il mondo occidentale prosegue indisturbato nella sua distopia: moda, aperitivi, eventi, pubblicità. Il genocidio va in diretta, ma l’Occidente distoglie lo sguardo e reprime - in università, nelle piazze, nei media - chi non si allinea.
Tratto dal comunicato "Fuorisalone, fuori gli occupanti dalla Palestina!", verso la manifestazione nazionale di sabato 12 aprile a Milano
In queste righe non c'è delicatezza, non c'è umanità e non c'è nemmeno verità. Come si fa a scrivere una roba del genere?
Per questa donna, tale Ilaria Celledoni, che è la PORTAVOCE DONNE DEL PARTITO DEMOCRATICO in Friuli Venezia Giulia, la colpa dello spappolamento delle decine di migliaia di bambini Palestinesi, o "CADAVERI" come li chiama lei, non è di israele. E non dobbiamo nemmeno provare ad addossare le responsabilità a Netanyahu e company.
È surreale, vergognoso, incredibile, allucinante. In tutto ciò non si è levata una voce dal PD tantomeno da Elly Schlein. Immaginate se qualcun altro avesse chiesto la distruzione di israele cosa avrebbero combinato. Soprattutto le comunità ebraiche e tre quarti di PD.
A quest'ora avrebbero cacciato l'interessato a pedate nel culo. Perché su israele non si transige. Sui Palestinesi vale tutto. Ripeto: è allucinante tutto ciò!
TUTTI complici di questo infanticidio atroce! La Storia presenterà il conto, e sarà un giudizio implacabile.
Io auguro a tutti coloro che sostengono apertamente, o con il loro silenzio e vigliaccheria, questo genocidio aberrante, che siano perseguitati dalle grida disperate di questo popolo innocente, martirizzato e massacrato. Che queste urla perseguitino le loro coscienze (ammesso ne siano dotati) per l'eternità, come un rimorso che non potrà mai essere cancellato.
Che la loro indifferenza e la loro complicità siano condannate dalla storia e dalla coscienza umana!
03.04.202519:09
Quanta rabbia e tristezza nello sguardo di quest’uomo.
MANIFESTAZIONE NAZIONALE 🇵🇸 Fermiamo la macchina bellica! Palestina libera!
🔻 NO al genocidio e alla deportazione del popolo palestinese 🔻 PER un cessate il fuoco immediato e duraturo 🔻 PER la ricostruzione di Gaza e l'invio di aiuti umanitari 🔻 CONTRO il governo italiano e il suo sostegno a israele 🔻 FERMIAMO la corsa al riarmo e la repressione 🔻 A FIANCO del popolo palestinese e della sua resistenza!
Guardate una mappa dell'impero romano: spiega perché noi italiani (non noi «umani», che è una categoria astratta ma necessaria ai neoliberisti e alle loro megamultinazionali per omologare il pianeta), dicevo, la mappa spiega perché non dovremmo impicciarci di quel che accade in Ucraina e perché dovremmo invece preoccuparci di quel che accade in Medio Oriente. Le chiamerei: radici culturali profonde. Naturalmente c'è anche il partito (in Italia guidato da Meloni-Schlein) che vuole far parte dell'impero statunitense e che delle radici, della cultura e della profondità non sa che farsene.
Gli ebrei sionisti, come tutti gli oppressori, odiano perché non si riconoscono nell’altro; danno la colpa per qualsiasi cosa a chi non è come loro. Se poi però gli oppressi, i nativi semiti palestinesi sotto pulizia etnica da più di un secolo, osano reagire alla loro sadica violenza, allora scatta in automatico il processo di disumanizzazione delle vittime così da poter giustificare il genocidio in essere da più di 77 anni.
Quello che questi terroristi non capiscono è che disumanizzando quotidianamente i palestinesi, e chi con essi resiste, non fanno altro che mostrare al mondo la loro disumanità
Autoeletti, autoconvinti della loro superiorità sul genere umano, e della loro "generosità" (curiamo i palestinesi nei nostri ospedali, salviamo i loro figli dalle bombe, gli concediamo di vivere nella nostra terra, e cazzate varie), accusano sempre i nativi di instaurare un clima d’odio, quando sono loro che odiano in quanto oppressori.
Generare e alimentare la spirale di violenza e odio che ne consegue, gli permette così di giocare il ruolo dell’eterna vittima
I palestinesi, di contro, vengono chiamati "selvaggi", “subumani” e “terroristi”, soprattutto quando questi reagiscono alla violenza dei coloni ebrei accecati dalle menzogne del culto messianico
Gli ebrei sionisti, coloni in loco e da remoto, si esaltano nel suprematismo con cui sono stati cresciuti dai loro genitori, e accettano solo chi fa parte della loro setta. Quello che si ostinano a non capire è che, non riconoscendosi nei palestinesi, rimarranno per sempre schiavi del loro opprimere.
Liberi sono invece tutti quelli che si riconoscono nell’oppresso e al suo fianco combattono e lottano
L'atto di ribellione degli oppressi, coscientemente o incoscientemente, anche essendo violento, vista la violenza che lo genera, è un atto d’amore.
#dismantle_israel_now ✌🏾🇵🇸
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NON POSSIAMO PIU’ STARE ZITTI! LETTERA APERTA DEGLI INTELLETTUALI IN DIFESA DI PADRE MOSCONE di Sonia Milone Dopo le accuse a padre Moscone dell’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede. alcuni intellettuali scendono in campo a fianco del vescovo di Manfredonia e firmano una lettera aperta.
Il 18 ottobre è stato arrestato Tarek Dridi. Le imputazioni per resistenza aggravata dalla commissione in manifestazione con armi improprie e di essere in un numero superiore a 10, contestategli risalgono agli scontri avvenuti il 5 ottobre a Roma durante il corteo in solidarietà alla Palestina. In quella giornata migliaia di manifestanti hanno espresso la propria rabbia, contro il genocidio in corso, infrangendo il divieto della questura a scendere in piazza e Tarek come tanti e tante altre si è unito a loro. Nell’ udienza del 15 Aprile è stata rigettata la richiesta di rito abbreviato condizionato alla perizia. Nonostante le numerose cartelle cliniche che danno atto della sua malattia. Il pm ha sostenuto pedissequamente la ricostruzione della polizia in gran parte sconfessata dai video presenti agli atti. Ha quindi ritenuto valida la ricostruzione della polizia che sostiene che Tarek ha partecipato da prima agli scontri su piazza piramide, poi aggirato il cordone della polizia (non si sa da dove) per prendere alle spalle gli agenti dopo aver partecipato agli scontri di piazza. Il Pm ha chiesto 3 anni e 4 con tutte le aggravanti e senza nessuna attenuante calcolato partendo da una pena di 5 anni diminuita per il rito abbreviato. Il giudice lo ha condannato a 4 anni e 8 mesi. Un anno e passa in più rispetto alla richiesta del pm.
#Dismantle_israel_now ✌🏾🇵🇸
16.04.202517:21
Il Governo e il Popolo delle Maldive considerano i cittadini israeliani INDEGNI di entrare nelle Maldive.
NEI TELEGIORNALI ITALIANI NON LEGGERETE MAI QUESTE NOTIZIE.
Perché l' italia è SERVA MERDOSA del sionismo e degli usa.
Finché tolleriamo la esistenza di israele, non esiste speranza di evoluzione.
Israele è INCOMPATIBILE con la Umanità.
Esiste un solo stato. La PALESTINA.
16.04.202508:28
Reuters ha osservato che i residenti Alawiti della provincia costiera di Latakia, dove si sono verificate gran parte delle violenze, hanno espresso preoccupazione per la scarsa sincerità dell'indagine.
Firas, un Alawita di 43 anni che ha fornito solo il suo nome di battesimo per timore di ritorsioni, ha dichiarato all'agenzia di stampa che la proroga era un tentativo di "temporeggiare e guadagnare tempo". Ha affermato che c'erano poche speranze che il lavoro della commissione avrebbe portato a una reale assunzione di responsabilità.
Nel 2015, mentre era a capo del Fronte al-Nusra, l'affiliato ufficiale di Al-Qaeda in Siria, Sharaa, in un'intervista ad Al Jazeera, aveva chiesto agli Alawiti di convertirsi all'Islam Sunnita, pena la morte.
Nel frattempo, circa 30.000 Alawiti sono fuggiti in Libano, citando il timore di ulteriori violenze.
Traduzione: La Zona Grigia
16.04.202508:28
LE FORZE STATALI SIRIANE CONTINUANO LE UCCISIONI SETTARIE DI ALAWITI
Oltre 40 Alawiti siriani sono stati uccisi nelle ultime due settimane, mentre oltre una dozzina di giovani donne sono state rapite e risultano ancora disperse.
Un mese dopo che le forze affiliate al governo hanno Massacrato circa 1.700 Alawiti nelle regioni costiere della Siria, continuano le uccisioni, i rapimenti e i saccheggi ai danni di membri della minoranza religiosa.
Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR), 42 persone sono state uccise in omicidi settari dalla fine del Ramadan, il 30 marzo. Gli incidenti si sono estesi da Latakia a Tartus e nell'entroterra fino a Homs.
"Le uccisioni non si sono fermate, ma ora si tratta di atti individuali", ha dichiarato Rami Abdurrahman, a capo dell'Osservatorio.
Il governo siriano, guidato dall'ex comandante di Al-Qaeda in Iraq Ahmad al-Sharaa (al-Jolani), ha giustificato le uccisioni, definendole "errori" commessi nell'ambito di una repressione controinsurrezionale contro i cosiddetti "residui del Regime di Assad".
Tuttavia, un Alawita che vive nella zona di Latakia ha riferito all'Associated Press che continuano a verificarsi attacchi regolari contro gli Alawiti, la maggior parte dei quali non aveva nulla a che fare con l'ex Regime di Bashar al-Assad o con le sue forze di sicurezza.
"Tutti coloro che appartenevano al Regime o che gli erano vicini sono fuggiti molto tempo fa", ha dichiarato, parlando in condizione di anonimato, temendo per la propria vita.
Ha raccontato che le guardie hanno ucciso un operaio ventenne a un posto di blocco locale. Era un padre di famiglia e non aveva prestato servizio nell'esercito sotto Assad.
"Passava i posti di blocco in motocicletta ogni giorno. Lui e le guardie si salutavano persino", ha aggiunto.
Tra le vittime ci sono anche Alawiti, che hanno sofferto sotto il Regime di Assad. L'attivista Mohammed Saleh, ex prigioniero politico, ha dichiarato all'Associated Press che 18 amici Alawiti che si opponevano ad Assad sono stati Massacrati dalle forze filogovernative il mese scorso.
Saleh ha affermato di essere preoccupato che la Siria stia passando da una dittatura all'altra.
"Quello che vogliamo è avere un esercito nazionale e delle agenzie di sicurezza seri, il cui compito sia proteggere tutti, nessuno escluso, e non siano composte da una sola fazione o religione", ha affermato Saleh. "Non può esserci uno Stato per tutti quando le agenzie di sicurezza appartengono a una sola fazione".
Anche molte giovani donne siriane sono state rapite e risultano ancora scomparse.
La Siria sta assistendo a un'inquietante ondata di sparizioni forzate e rapimenti per mano di ignoti, ha riferito martedì l'SOHR.
Almeno 17 donne, tra cui minorenni, sono recentemente scomparse in circostanze misteriose e il loro destino è ancora sconosciuto, secondo l'Osservatorio.
Diana Semaan, ricercatrice di Amnesty International sulla Siria, ha documentato casi durante i Massacri del 7 marzo in cui gli aggressori hanno esplicitamente incolpato le vittime degli abusi commessi durante l'era di Assad. "Hanno chiesto se fossero Alawiti o Sunniti e hanno detto che stavano pagando per ciò che era accaduto sotto il Regime", ha osservato.
Centinaia di video sono stati pubblicati sui social media, girati da membri di unità combattenti appartenenti alla Sicurezza Generale e al Ministero della Difesa siriano, che mostrano la brutale esecuzione di uomini Alawiti disarmati tra il 7 e il 9 marzo.
In alcuni casi, uomini disarmati sono stati costretti a strisciare e abbaiare come cani per strada prima dell'esecuzione.
Il 9 marzo, Sharaa avrebbe incaricato una commissione d'inchiesta di redigere un rapporto entro 30 giorni per aiutare a identificare i responsabili e a chiamarli a rispondere delle loro azioni.
Tuttavia, l'11 aprile, Sharaa ha prorogato di altri tre mesi la scadenza per la redazione del rapporto da parte della commissione.
Ok, lo so: non è proprio il testo che leggereste sorseggiando un cappuccino con la brioche alla crema. Però ogni tanto bisogna affrontare anche certi pugni nello stomaco. Questo è un pezzo di Alessandro Orsini – sì, lui, quello che fa sempre discutere – e parla di Gaza, Sumy e dell’ipocrisia occidentale. È crudo, diretto e fa parecchio riflettere. Vi avviso: niente peli sulla lingua. Leggetelo e poi ditemi se anche a voi girano un po’ le rotelle.
Big tech. Non solo grandi aziende multinazionali che dominano il settore tecnologico "civile", ma parte integrante del complesso militare industriale, dallo sviluppo alla produzione e all'impiego. Arricchitesi sulla pelle dei gazawi, le compagnie statunitensi Meta, Microsoft e Google incrementano ora i propri ranghi con esperti della guerra nuova e con macellai tecnologici:
📌 Meta - "Oltre cento ex spie israeliane e soldati dell'IDF lavorano per il gigante tecnologico Meta, incluso il suo responsabile della politica sull'intelligenza artificiale" (Grayzone, https://thegrayzone.com/2025/04/08/100-meta-employees-ex-idf/ ) 👉 Porte girevoli fra l'esercito di occupazione sionista e la compagnia. Decine i dipendenti coinvolti, compresa Shira Anderson, head chief dell'IA nell'azienda, che ha in precedenza "prestato servizio come sottufficiale nelle IDF per oltre due anni, dove ha lavorato nella Sezione di informazione strategica militare".
📌 Microsoft - "Cloud e intelligenza artificiale, così Microsoft aiuta Israele. Un'inchiesta del giornale israeliano +972 e del britannico Guardian rivela che il gruppo ha venduto all'IDF tecnologie usate nella guerra a Gaza". Costretta ad ammetterlo anche Repubblica (https://www.repubblica.it/esteri/2025/01/26/news/cloud_intelligenza_artificiale_microsoft_aiuta_israele-423962549/ ) 👉 Scatta la repressione all'interno della compagnia di Gates: licenziati tutti gli ingegneri informatici che hanno protestato in "dura contestazione contro l'azienda, per il coinvolgimento della tecnologia di intelligenza artificiale di casa nei bombardamenti sul Libano" (CorSera).
📌 Google - "Google assumerà hacker israeliani complici dei massacri in Libano e Palestina" (L'Indipendente, https://www.lindipendente.online/2025/04/09/google-assumera-hacker-israeliani-complici-dei-massacri-in-libano-e-palestina/ ) 👉 La società "ha raggiunto un accordo per l'acquisizione di Wiz, società israeliana di sicurezza informatica. Tra le fila dell'azienda sono impiegate decine di ex membri dell'Unità8200, l'ala militare israeliana specializzata in informatica e cyberspionaggio e coinvolta nell'automazione del genocidio palestinese, così come nell'attacco ai cercapersone avvenuto in Libano [...] L'operazione costituisce inoltre una notizia positiva per le finanze dello Stato di Israele, che vedrebbe così entrare circa 5 miliardi di dollari da utilizzare nella propria economia di guerra".
Tecnologie per le guerra ai popoli. Testate ed impiegate sul fronte per efficientarne il massacro, mentre all'interno della società (sulla rete così come nelle città; nella scuola, nell'informazione, nella pubblica amministrazione fino alle nostre tasche su ogni smartphone) per la raccolta dei dati e la profilazione di massa, la sorveglianza, la repressione e infine lo sfruttamento. Per il "controllo del terreno umano", così l'ha definito ad Al Jazeera un ufficiale rimasto anonimo delle forze di occupazione israeliane.
Il 14 aprile del 2011 veniva rapito Vittorio Arrigoni. Ricordo perfettamente quelle ore, fino al mattino del 15 aprile, quando mi svegliai con la notizia del ritrovamento del suo cadavere.
Sarò sempre grata a lui per ciò che ha fatto per la causa palestinese, per avermi aiutato ad aprire gli occhi, e a capire quali e quanti inganni ci sono in questo mondo.
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi.”
Vittorio Arrigoni ❤️🌹 🇵🇸
14.04.202514:49
Quindi potrebbe essere stato benissimo lui o gente come lui a spaccare vetrine. O no?
Non sarebbe la prima volta.. Penso, ad esempio, a quello del famoso "movimento ondulatorio"...?
Ve lo ricordate?
I commenti sotto al post del corriere sono stomachevoli. Gente che sa leggere e scrivere ma non sa comprendere né ragionare
Saraya al-Quds: Abbiamo sequestrato due droni quadricotteri sionisti mentre svolgevano missioni di intelligence nella Striscia di Gaza centrale. #طوفان_الأقصى
Saraya al-Quds: Abbiamo bombardato con normali colpi di mortaio (calibro 60 mm) una posizione di soldati e veicoli nemici sionisti che erano penetrati nella zona di "Morag" a nord della città di Rafah. #طوفان_الأقصى
Brigate Al-Quds: Abbiamo bombardato con (107) missili il sito di comando e controllo dell'esercito nemico sionista nella zona di "Awad Allah" nel campo di Yebna, a sud della città di Rafah . #طوفان_الأقصى
Dal canale ufficiale della protezione civile di Gaza
*Messaggio alla comunità internazionale:*
▪️Da quando l'occupazione israeliana ha ripreso la sua aggressione contro i cittadini della Striscia di Gaza il 18 marzo, molti feriti sono stati martirizzati sotto le macerie delle loro case che l'occupazione ha distrutto sopra le loro teste senza alcun preavviso, perché i nostri equipaggi non sono stati in grado di salvare le loro vite a causa dell'insistenza dell'occupazione nell'impedire l'ingresso di attrezzature di soccorso e macchinari pesanti nella Striscia, di fronte al vostro sospettoso silenzio.
▪️I cittadini ancora in vita ci imploravano di salvarli da sotto le macerie delle case prese di mira a Shuja'iyya, Abasan, Rafah e Deir al-Balah. Ma dopo un po' le loro voci scomparivano e il contatto con loro si perdeva. Ora sono solo corpi dispersi.
▪️Ci stiamo ancora chiedendo?!.. Quando cesseranno le morti nella Striscia di Gaza? Per quanto tempo continuerà questo fallimento internazionale? Nel nome di Dio, il più clemente, il più misericordioso
Comunicato stampa
La dichiarazione rilasciata dall'esercito di occupazione terroristica in seguito al crimine di bombardamento dell'ospedale Al-Ahli Al-Ma'madani, che lo ha reso inagibile e che sostiene che il movimento [Hamas] lo stava utilizzando per scopi militari, è una palese ripetizione delle menzogne dell'occupazione che essa diffonde per giustificare i suoi crimini brutali contro rifugi, civili innocenti e ospedali, come accaduto in precedenza con il complesso medico Al-Shifa e altre strutture mediche.
Il governo fascista di occupazione continua a ignorare tutte le leggi e le norme umanitarie, a violare la sacralità degli ospedali e a versare il sangue di civili innocenti, tutto allo scopo di vendicarsi brutalmente del nostro popolo palestinese. Nel frattempo, dopo ogni crimine brutale o massacro, l'esercito terroristico presenta una falsa narrazione, priva di qualsiasi prova, per giustificare i propri crimini.
Questo comportamento brutale rappresenta un palese disprezzo per l'opinione pubblica mondiale, il sistema di valori, le leggi e gli strumenti della giustizia internazionale. Ciò richiede una posizione seria da parte della comunità internazionale e delle sue istituzioni, volta a scoraggiarla e a chiamare a rispondere delle proprie azioni i criminali di guerra e i leader dell'occupazione terroristica.
Noi, del movimento Hamas, chiediamo la formazione di una commissione d'inchiesta internazionale indipendente per confutare queste false accuse, scoprire la verità sulle violazioni senza precedenti commesse dall'esercito terroristico di occupazione nella Striscia di Gaza nel contesto dell'attuale guerra di sterminio e vendetta e porre fine a questi crimini che continuano senza che nessuno renda conto delle proprie azioni.
Movimento di resistenza islamica - Hamas
Domenica: 15 Shawwal 1446 AH Corrispondente al: 13 aprile 2025
Questo imbecile sta provando a fare la fine dell'Arciduca d'Austria a Sarajevo. Farebbe meglio a visitare canili per cani ciechi e serre di cactus a impatto zero.
Questo venerdì, al teatro dell'Affratellamento, via Orsini 73 - Firenze. 🇵🇸🇵🇸🇵🇸
Il programma del pomeriggio: Ore 17 proiezione di Innocence, di Guy Davidi Ore 18:30 dibattito con Antonio Mazzeo, docente, peace researcher Alessandro Bartoloni, Ottolina TV Federico Greco, filmmaker e saggista Karem Rohana, attivista italo-palestinese