

26.04.202523:43
Guardate che carini Draghi (tirato su dai gesuiti) e Conte (tirato su dai gesuiti) vicini vicini ai funerali del papa (gesuita)
Vedo pure Licia Ronzulli poco distante 😍
Che meraviglia...
❤️
Vedo pure Licia Ronzulli poco distante 😍
Che meraviglia...
❤️


22.04.202509:10
♥️
Il prigioniero israelo-russo Alexander Trufanov
rilasciato ha rilasciato una dichiarazione sulla resistenza palestinese che ha scioccato Israele occupante, i suoi sostenitori e agenti: "La vostra gentilezza è rimasta impressa nella mia coscienza per sempre..." Durante i 498 giorni che ho vissuto tra voi, e nonostante le aggressioni e i crimini che avete subito, ho imparato il vero significato della virilità, il puro eroismo, il rispetto per l'umanità e i valori. Voi eravate liberi sotto assedio, mentre io ero prigioniero - e voi eravate i protettori della mia vita. Vi siete presi cura di me come un padre amorevole si prende cura dei suoi figli. Avete preservato la mia salute, la mia dignità e il mio benessere. Anche se ero nelle mani di uomini che lottavano per la loro terra e i loro diritti rubati - anche mentre il mio governo stava commettendo il peggior genocidio contro un popolo assediato - non mi avete mai permesso di soffrire la fame o di essere umiliato. Non ho mai conosciuto il vero significato della virilità finché non l'ho visto nei vostri occhi, e non ho capito il valore del sacrificio finché non ho vissuto tra voi. Vi ho visti sorridere di fronte alla morte, mentre resistevate a un nemico armato di armi di distruzione, mentre non avevate altro che i vostri corpi nudi. Per quanto mi sforzi di essere eloquente, non riesco a trovare parole che riflettano il vostro vero valore o esprimano il mio stupore e la mia ammirazione per il vostro nobile carattere. La vostra religione vi insegna davvero a trattare i prigionieri in questo modo? Quanto è grande questa fede.
https://x.com/AbujomaaGaza/status/1914149170010616005
Il prigioniero israelo-russo Alexander Trufanov
rilasciato ha rilasciato una dichiarazione sulla resistenza palestinese che ha scioccato Israele occupante, i suoi sostenitori e agenti: "La vostra gentilezza è rimasta impressa nella mia coscienza per sempre..." Durante i 498 giorni che ho vissuto tra voi, e nonostante le aggressioni e i crimini che avete subito, ho imparato il vero significato della virilità, il puro eroismo, il rispetto per l'umanità e i valori. Voi eravate liberi sotto assedio, mentre io ero prigioniero - e voi eravate i protettori della mia vita. Vi siete presi cura di me come un padre amorevole si prende cura dei suoi figli. Avete preservato la mia salute, la mia dignità e il mio benessere. Anche se ero nelle mani di uomini che lottavano per la loro terra e i loro diritti rubati - anche mentre il mio governo stava commettendo il peggior genocidio contro un popolo assediato - non mi avete mai permesso di soffrire la fame o di essere umiliato. Non ho mai conosciuto il vero significato della virilità finché non l'ho visto nei vostri occhi, e non ho capito il valore del sacrificio finché non ho vissuto tra voi. Vi ho visti sorridere di fronte alla morte, mentre resistevate a un nemico armato di armi di distruzione, mentre non avevate altro che i vostri corpi nudi. Per quanto mi sforzi di essere eloquente, non riesco a trovare parole che riflettano il vostro vero valore o esprimano il mio stupore e la mia ammirazione per il vostro nobile carattere. La vostra religione vi insegna davvero a trattare i prigionieri in questo modo? Quanto è grande questa fede.
https://x.com/AbujomaaGaza/status/1914149170010616005
Переслав з:
Sa Defenza Channel

21.04.202518:47
EZZEDIN SHEHAB: "GAZA NON È PIÙ UN LUOGO, È UN ESPERIMENTO"
L'intera popolazione di Gaza è ormai una cavia da laboratorio, sulla quale si riversa folle ferocia di una superpotenza militare che ha come unico obiettivo il suo annichilimento.
Di Alessandro Ferretti - 20 aprile 2025
"Dopo 556 giorni, Gaza non è più un luogo. È un esperimento, una domanda posta all'Umanità: per quanto tempo una popolazione può essere bombardata, affamata e sgomberata prima di cessare di esistere?"
La frase è del Dottor Ezzedin Shehab, di Gaza. Dopo aver studiato medicina per dieci anni all'estero, è rientrato a casa il 5 ottobre 2023, solo due giorni prima dell'Apocalisse. Da quel giorno la sua vita, come quella dei suoi concittadini, è un inferno in terra in continuo ulteriore peggioramento.
È da oltre cinquanta giorni che a Gaza non entra neanche un chicco di riso e l'altro ieri il Ministro degli Esteri del governo Genocida israeliano ha affermato che continuerà così fino a quando Israele vorrà. Ma quindi, cosa vuole Israele?
Israele vuole cacciare via tutti i palestinesi dalla Palestina, cominciando da Gaza e proseguendo con la Cisgiordania, ma ha un grande problema: non sa dove spedirli. Nessuno stato ha intenzione di ricevere permanentemente la popolazione più vessata della storia mondiale, con il suo gigantesco carico di problemi di ogni tipo causati da quasi 80 anni di Torture Sistematiche di Massa.
Consapevole del fatto che cacciare via tutti i palestinesi richiederà, nel "migliore" dei casi, tempi molto lunghi, Israele ha stabilito come obiettivo intermedio quello di annettere la maggior parte di Gaza e spezzettare il resto in vari zoo per umani a tempo indefinito. In queste gabbie i sopravvissuti verranno costantemente sorvegliati tramite i più invasivi e disumani dispositivi di sorveglianza esistenti e rimarranno rinchiusi a vegetare a tempo indeterminato, senza poter aspirare a niente di più della mera sopravvivenza fisiologica. Un modello che Israele cerca di implementare anche in Cisgiordania, dove gli attacchi dei coloni e dell'esercito sono esplicitamente tesi a rinchiudere i palestinesi in aree sempre più ridotte e controllabili dall'esterno.
Però, per fare questo, Israele ha bisogno che qualsiasi forma di Resistenza organizzata cessi, e per questo serve che i palestinesi cessino di essere un popolo. Proprio a questo mira la ferocia Genocidaria: a far precipitare i palestinesi nell'anarchia, in modo da poterli soggiogare nelle gabbie senza rischi fisici per gli aguzzini.
Il diluvio di bombe dell'ultimo anno e mezzo, senza precedenti storici, non è riuscito a a spezzare la società palestinese: incredibilmente, ancora adesso la Resistenza armata è attiva e impedisce di completare il Progetto di Animalizzazione e Segregazione. Quindi, Israele ha pensato di ricorrere all'arma finale, quella più atroce: la fame, quella vera, quella che ti uccide.
Anche i reality show tipo "Isola dei famosi" sanno che per far litigare tra loro un gruppo di persone basta togliere loro il cibo. La storia delle carestie è inequivoca: la scarsità prolungata di cibo innesca inevitabilmente una competizione estremizzata per le risorse e porta alll'erosione della fiducia reciproca (che costituisce la base del funzionamento sociale) e l'esaltazione dell'aggressività interpersonale. La società si trasforma in "società predatoria", nella quale la prevaricazione dei forti contro i deboli e dei gruppi contro gli individui diventa prassi, e nella quale ogni forma di solidarietà sociale svanisce nella lotta per la sopravvivenza individuale.
Questo è il motivo per cui Israele affama Gaza, e senza concreti e immediati interventi esterni per fermarlo (che purtroppo neanche si intravedono all'orizzonte), inevitabilmente la fame diventerà letteralmente insostenibile e Gaza precipiterà nell'anarchia. Certamente questo farà esultare i benpensanti liberal-europeisti (quelli "equidistanti" tra i Genocidari e le loro vittime) che già hanno accolto con giubilo le manifestazioni a Gaza Nord critiche (del tutto legittimamente, sia chiaro) nei confronti di Hamas.
L'intera popolazione di Gaza è ormai una cavia da laboratorio, sulla quale si riversa folle ferocia di una superpotenza militare che ha come unico obiettivo il suo annichilimento.
Di Alessandro Ferretti - 20 aprile 2025
"Dopo 556 giorni, Gaza non è più un luogo. È un esperimento, una domanda posta all'Umanità: per quanto tempo una popolazione può essere bombardata, affamata e sgomberata prima di cessare di esistere?"
La frase è del Dottor Ezzedin Shehab, di Gaza. Dopo aver studiato medicina per dieci anni all'estero, è rientrato a casa il 5 ottobre 2023, solo due giorni prima dell'Apocalisse. Da quel giorno la sua vita, come quella dei suoi concittadini, è un inferno in terra in continuo ulteriore peggioramento.
È da oltre cinquanta giorni che a Gaza non entra neanche un chicco di riso e l'altro ieri il Ministro degli Esteri del governo Genocida israeliano ha affermato che continuerà così fino a quando Israele vorrà. Ma quindi, cosa vuole Israele?
Israele vuole cacciare via tutti i palestinesi dalla Palestina, cominciando da Gaza e proseguendo con la Cisgiordania, ma ha un grande problema: non sa dove spedirli. Nessuno stato ha intenzione di ricevere permanentemente la popolazione più vessata della storia mondiale, con il suo gigantesco carico di problemi di ogni tipo causati da quasi 80 anni di Torture Sistematiche di Massa.
Consapevole del fatto che cacciare via tutti i palestinesi richiederà, nel "migliore" dei casi, tempi molto lunghi, Israele ha stabilito come obiettivo intermedio quello di annettere la maggior parte di Gaza e spezzettare il resto in vari zoo per umani a tempo indefinito. In queste gabbie i sopravvissuti verranno costantemente sorvegliati tramite i più invasivi e disumani dispositivi di sorveglianza esistenti e rimarranno rinchiusi a vegetare a tempo indeterminato, senza poter aspirare a niente di più della mera sopravvivenza fisiologica. Un modello che Israele cerca di implementare anche in Cisgiordania, dove gli attacchi dei coloni e dell'esercito sono esplicitamente tesi a rinchiudere i palestinesi in aree sempre più ridotte e controllabili dall'esterno.
Però, per fare questo, Israele ha bisogno che qualsiasi forma di Resistenza organizzata cessi, e per questo serve che i palestinesi cessino di essere un popolo. Proprio a questo mira la ferocia Genocidaria: a far precipitare i palestinesi nell'anarchia, in modo da poterli soggiogare nelle gabbie senza rischi fisici per gli aguzzini.
Il diluvio di bombe dell'ultimo anno e mezzo, senza precedenti storici, non è riuscito a a spezzare la società palestinese: incredibilmente, ancora adesso la Resistenza armata è attiva e impedisce di completare il Progetto di Animalizzazione e Segregazione. Quindi, Israele ha pensato di ricorrere all'arma finale, quella più atroce: la fame, quella vera, quella che ti uccide.
Anche i reality show tipo "Isola dei famosi" sanno che per far litigare tra loro un gruppo di persone basta togliere loro il cibo. La storia delle carestie è inequivoca: la scarsità prolungata di cibo innesca inevitabilmente una competizione estremizzata per le risorse e porta alll'erosione della fiducia reciproca (che costituisce la base del funzionamento sociale) e l'esaltazione dell'aggressività interpersonale. La società si trasforma in "società predatoria", nella quale la prevaricazione dei forti contro i deboli e dei gruppi contro gli individui diventa prassi, e nella quale ogni forma di solidarietà sociale svanisce nella lotta per la sopravvivenza individuale.
Questo è il motivo per cui Israele affama Gaza, e senza concreti e immediati interventi esterni per fermarlo (che purtroppo neanche si intravedono all'orizzonte), inevitabilmente la fame diventerà letteralmente insostenibile e Gaza precipiterà nell'anarchia. Certamente questo farà esultare i benpensanti liberal-europeisti (quelli "equidistanti" tra i Genocidari e le loro vittime) che già hanno accolto con giubilo le manifestazioni a Gaza Nord critiche (del tutto legittimamente, sia chiaro) nei confronti di Hamas.


20.04.202503:27
Sangue, Ceneri e Muri Sacri: Il Sionismo Escatologico come Minaccia alla Pace.
PRIMA PARTE
In un tempo in cui le categorie del sacro sembravano essersi ritirate nei margini della coscienza collettiva, tornano prepotentemente sulla scena politica globale simboli arcaici, rituali dimenticati e visioni profetiche.
La Giovenca Rossa, il Terzo Tempio e l’Ideologia Escatologica che li sostiene, non appartengono più soltanto alla liturgia o alla mitologia religiosa: sono diventati strumenti concreti nelle mani di gruppi che, rivestendo la fede di una funzione politica, aspirano a trasformare la geografia spirituale di Gerusalemme in un laboratorio apocalittico.
La contaminazione tra messianismo e geopolitica, alimentata da un sionismo fanatico che invoca il ritorno del Divino come giustificazione alla conquista del territorio Palestinese, non è solo una curiosità teologica, è una minaccia tangibile alla già fragile architettura della pace in Medio Oriente.
Comprendere questa deriva significa leggere con lucidità i segni del nostro tempo, in cui la nostalgia dell’assoluto rischia di diventare l’alibi per l’assolutismo più pericoloso.
La Giovenca Rossa, il Terzo Tempio ed il Sionismo Escatologico: ≪Un'Analisi Critica≫
La Giovenca Rossa: Mito e Realtà
La giovenca rossa (ebraico: parah adumah) è una figura enigmatica nella tradizione ebraica, descritta nel Libro dei Numeri (19:1-22) come elemento chiave per la purificazione rituale da impurità legate al contatto con i morti.
Secondo la normativa biblica, l'animale deve essere completamente rosso, senza difetti e mai sottoposto a lavoro.
La sua rarità ha reso il suo ritrovamento un evento di significativa importanza. Il Mishnah riporta che solo nove giovenche rosse sono state sacrificate dalla costruzione del Tabernacolo fino alla distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C. Alcuni saggi, come Maimonide, sostengono che la decima apparirà in concomitanza con l'arrivo del Messia.
Recentemente, organizzazioni come il Temple Institute hanno intensificato gli sforzi per individuare un esemplare conforme, coinvolgendo persino allevatori internazionali. Tuttavia, la complessità delle prescrizioni e la rarità dell'animale sollevano interrogativi sulla possibilità di un suo ritrovamento autentico.
📣Seguici su https://t.me/palestina_convenzione_ginevra
PRIMA PARTE
In un tempo in cui le categorie del sacro sembravano essersi ritirate nei margini della coscienza collettiva, tornano prepotentemente sulla scena politica globale simboli arcaici, rituali dimenticati e visioni profetiche.
La Giovenca Rossa, il Terzo Tempio e l’Ideologia Escatologica che li sostiene, non appartengono più soltanto alla liturgia o alla mitologia religiosa: sono diventati strumenti concreti nelle mani di gruppi che, rivestendo la fede di una funzione politica, aspirano a trasformare la geografia spirituale di Gerusalemme in un laboratorio apocalittico.
La contaminazione tra messianismo e geopolitica, alimentata da un sionismo fanatico che invoca il ritorno del Divino come giustificazione alla conquista del territorio Palestinese, non è solo una curiosità teologica, è una minaccia tangibile alla già fragile architettura della pace in Medio Oriente.
Comprendere questa deriva significa leggere con lucidità i segni del nostro tempo, in cui la nostalgia dell’assoluto rischia di diventare l’alibi per l’assolutismo più pericoloso.
La Giovenca Rossa, il Terzo Tempio ed il Sionismo Escatologico: ≪Un'Analisi Critica≫
La Giovenca Rossa: Mito e Realtà
La giovenca rossa (ebraico: parah adumah) è una figura enigmatica nella tradizione ebraica, descritta nel Libro dei Numeri (19:1-22) come elemento chiave per la purificazione rituale da impurità legate al contatto con i morti.
Secondo la normativa biblica, l'animale deve essere completamente rosso, senza difetti e mai sottoposto a lavoro.
La sua rarità ha reso il suo ritrovamento un evento di significativa importanza. Il Mishnah riporta che solo nove giovenche rosse sono state sacrificate dalla costruzione del Tabernacolo fino alla distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C. Alcuni saggi, come Maimonide, sostengono che la decima apparirà in concomitanza con l'arrivo del Messia.
Recentemente, organizzazioni come il Temple Institute hanno intensificato gli sforzi per individuare un esemplare conforme, coinvolgendo persino allevatori internazionali. Tuttavia, la complessità delle prescrizioni e la rarità dell'animale sollevano interrogativi sulla possibilità di un suo ritrovamento autentico.
Ginevra
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Переслав з:
Going Underground

19.04.202515:42
On this day in 1943, the Warsaw Ghetto Uprising began against the Nazi occupation. It was the largest act of Jewish resistance against the Holocaust.
The Warsaw Ghetto’s Jewish population began to militarise after a quarter of a million Jews were sent to die in Treblinka. The uprising began on the 19th of April 1943 after the ghetto refused to surrender to a Nazi police Commander, who then ordered the entire ghetto to be destroyed, block by block.
Faced with certain death, the Jews knew victory against the Nazi killing machine was impossible. Marek Edelman, the last surviving ŻOB commander who died in 2009, said their inspiration to fight was "not to allow the Germans alone to pick the time and place of our deaths".
56,065 Jews were killed or captured, of which approximately 36,000 deported to extermination camps.
Today, Israel is committing the same atrocities as Nazi Germany in Gaza, and is perpetrating another Holocaust. Here’s Norman Finkelstein on why the Warsaw Ghetto Uprising and Holocaust compel him to oppose Israel’s crimes:
‘My late father was in Auschwitz, my late mother was in the Majdanek concentration camp….both of my parents were in the Warsaw Ghetto Uprising and it is because of precisely and exactly the lessons that my parents taught me and my two siblings, that I will not be silenced when Israel commits its crimes against the Palestinians’
The Warsaw Ghetto’s Jewish population began to militarise after a quarter of a million Jews were sent to die in Treblinka. The uprising began on the 19th of April 1943 after the ghetto refused to surrender to a Nazi police Commander, who then ordered the entire ghetto to be destroyed, block by block.
Faced with certain death, the Jews knew victory against the Nazi killing machine was impossible. Marek Edelman, the last surviving ŻOB commander who died in 2009, said their inspiration to fight was "not to allow the Germans alone to pick the time and place of our deaths".
56,065 Jews were killed or captured, of which approximately 36,000 deported to extermination camps.
Today, Israel is committing the same atrocities as Nazi Germany in Gaza, and is perpetrating another Holocaust. Here’s Norman Finkelstein on why the Warsaw Ghetto Uprising and Holocaust compel him to oppose Israel’s crimes:
‘My late father was in Auschwitz, my late mother was in the Majdanek concentration camp….both of my parents were in the Warsaw Ghetto Uprising and it is because of precisely and exactly the lessons that my parents taught me and my two siblings, that I will not be silenced when Israel commits its crimes against the Palestinians’


26.04.202509:29
Un desiderio che attanaglia il cuore, o Sayyed, e un desiderio che rode l'anima fino in fondo.
Tu, che sei fonte di eterno orgoglio in noi... quanto è crudele l'assenza quando colpisce un uomo che è stato balsamo sulla cima delle nostre ferite e pilastro di forza nei nostri giorni più bui.
Come può un'anima grande come la tua allontanarsi da noi, eppure rendere la nostra inevitabile dipartita meno spaventosa?
Come può la morte perdere il suo terrore, semplicemente perché l'hai attraversata con la serenità di chi conosce e la dignità di chi torna al cospetto dell'Onnipotente, il Colui che ci costringe Allah sw?
Ci hai lasciato, ma hai lasciato dietro di te una lanterna di certezza, provviste di pazienza e un sentiero lastricato di fede... affinché possiamo seguirti con passo sicuro.
Ci hai insegnato che il viaggio verso Allah sw non è una fine, ma una forma di eternità plasmata dalla fede, dalla sincerità, dall'amore e dalla fermezza.
Che la misericordia e l'intercessione di Allah siano sui martiri sinceri, coloro che hanno costruito la gloria dell'eternità con il loro sangue puro e le loro anime pure.
Ci manchi profondamente... e il nostro luogo d'incontro è il Paradiso, se ne siamo degni, inshAllah.
Marwa Osman
Tu, che sei fonte di eterno orgoglio in noi... quanto è crudele l'assenza quando colpisce un uomo che è stato balsamo sulla cima delle nostre ferite e pilastro di forza nei nostri giorni più bui.
Come può un'anima grande come la tua allontanarsi da noi, eppure rendere la nostra inevitabile dipartita meno spaventosa?
Come può la morte perdere il suo terrore, semplicemente perché l'hai attraversata con la serenità di chi conosce e la dignità di chi torna al cospetto dell'Onnipotente, il Colui che ci costringe Allah sw?
Ci hai lasciato, ma hai lasciato dietro di te una lanterna di certezza, provviste di pazienza e un sentiero lastricato di fede... affinché possiamo seguirti con passo sicuro.
Ci hai insegnato che il viaggio verso Allah sw non è una fine, ma una forma di eternità plasmata dalla fede, dalla sincerità, dall'amore e dalla fermezza.
Che la misericordia e l'intercessione di Allah siano sui martiri sinceri, coloro che hanno costruito la gloria dell'eternità con il loro sangue puro e le loro anime pure.
Ci manchi profondamente... e il nostro luogo d'incontro è il Paradiso, se ne siamo degni, inshAllah.
Marwa Osman
Переслав з:
Marwa Osman/MidEaStream



22.04.202523:54
He holds her the way only a brother can...not just with arms,
but with every shattered piece of his soul.
She's no more than 6.
A white hoodie now crimson.
A tiny body, still warm, wrapped in her brother’s trembling embrace.
He's barely 20, but today he aged a thousand years.
His gaze...it should have shattered screens, pierced through parliaments and brought nations to their knees.
But the world scrolled past.
Again.
And again.
And again.
There is no ceasefire for the broken.
No truce for the orphaned.
No “both sides” in genocide.
Gaza bleeds.
But make no mistake...it is not just blood on his clothes.
It is the silence of the world.
It is your governments’ complicity.
It is every sanitized headline.
It is every politician’s cowardice.
It is every life deemed too inconvenient to matter.
If this doesn't haunt us...then maybe we’ve already lost our own humanity.
Always Remember who killed her, how and why.
Zionist murderers with western made tools of genocide, simply because she is a Palestinian native.
but with every shattered piece of his soul.
She's no more than 6.
A white hoodie now crimson.
A tiny body, still warm, wrapped in her brother’s trembling embrace.
He's barely 20, but today he aged a thousand years.
His gaze...it should have shattered screens, pierced through parliaments and brought nations to their knees.
But the world scrolled past.
Again.
And again.
And again.
There is no ceasefire for the broken.
No truce for the orphaned.
No “both sides” in genocide.
Gaza bleeds.
But make no mistake...it is not just blood on his clothes.
It is the silence of the world.
It is your governments’ complicity.
It is every sanitized headline.
It is every politician’s cowardice.
It is every life deemed too inconvenient to matter.
If this doesn't haunt us...then maybe we’ve already lost our own humanity.
Always Remember who killed her, how and why.
Zionist murderers with western made tools of genocide, simply because she is a Palestinian native.


21.04.202522:26
Sulla base delle considerazioni geotattiche dell'articolo precedente, ci sono da considerare le eventuali manovre belliche statunitensi per delineare un eventuale contingente militare per un potenziale attacco alla Repubblica Islamica dell'Iran.
PARTE 2
7. Guerra navale nel Golfo Persico
😇Lo Stretto di Hormuz potrebbe essere minato o bloccato con droni navali, siluri e piccole imbarcazioni rapide cariche di esplosivo (tattica già usata dagli Houthi).
😇La flotta iraniana asimmetrica è specializzata in guerriglia marittima, minaccia reale per le petroliere e i gruppi da battaglia delle portaerei.
8. Cyberwarfare
😇L’Iran ha potenziato le sue capacità informatiche: attacchi a infrastrutture elettriche, militari e finanziarie statunitensi (o di alleati) sarebbero parte integrante della risposta.
😇Potrebbero esserci blackout digitali, sabotaggi o data leaks coordinati con azioni militari.
9. Mobilitazione ideologica e popolare
😇Un attacco statunitense rafforzerebbe il sentimento patriottico iraniano. Anche settori critici verso il regime si schiererebbero a difesa del Paese.
😇La narrativa religiosa e antioccidentale verrebbe potenziata nei paesi sciiti e musulmani in generale, favorendo il reclutamento jihadista.
10. Teheran non è Baghdad
😇Teheran è una megalopoli con oltre 8 milioni di abitanti, ben difesa e con vie di accesso facilmente bloccabili.
😇I combattimenti urbani sarebbero lunghi, sanguinosi e politicamente disastrosi, simili a quanto visto a Falluja, ma su scala molto più ampia.
11. Assenza di alleati solidi sul terreno
😇Nessun attore regionale si presterebbe facilmente a fornire truppe per una guerra totale contro l’Iran.
😇Le basi americane nel Golfo sono vulnerabili e politicamente esposte. La Turchia si opporrebbe a qualsiasi escalation che rafforzi il caos vicino ai suoi confini.
Conclusione: Invadere l’Iran non è solo un’operazione militare, è un salto nel buio strategico. Implicherebbe lo scontro con una nazione di vaste dimensioni, coesa, difficile da penetrare geograficamente e pronta a resistere con metodi convenzionali e non. Per Washington, sarebbe la fine dell’illusione della guerra lampo.
Articolo interamente sviluppato e scritto da @Jagdgesellschaft99
➡️Seguici su https://t.me/palestina_convenzione_ginevra
PARTE 2
7. Guerra navale nel Golfo Persico
😇Lo Stretto di Hormuz potrebbe essere minato o bloccato con droni navali, siluri e piccole imbarcazioni rapide cariche di esplosivo (tattica già usata dagli Houthi).
😇La flotta iraniana asimmetrica è specializzata in guerriglia marittima, minaccia reale per le petroliere e i gruppi da battaglia delle portaerei.
8. Cyberwarfare
😇L’Iran ha potenziato le sue capacità informatiche: attacchi a infrastrutture elettriche, militari e finanziarie statunitensi (o di alleati) sarebbero parte integrante della risposta.
😇Potrebbero esserci blackout digitali, sabotaggi o data leaks coordinati con azioni militari.
9. Mobilitazione ideologica e popolare
😇Un attacco statunitense rafforzerebbe il sentimento patriottico iraniano. Anche settori critici verso il regime si schiererebbero a difesa del Paese.
😇La narrativa religiosa e antioccidentale verrebbe potenziata nei paesi sciiti e musulmani in generale, favorendo il reclutamento jihadista.
10. Teheran non è Baghdad
😇Teheran è una megalopoli con oltre 8 milioni di abitanti, ben difesa e con vie di accesso facilmente bloccabili.
😇I combattimenti urbani sarebbero lunghi, sanguinosi e politicamente disastrosi, simili a quanto visto a Falluja, ma su scala molto più ampia.
11. Assenza di alleati solidi sul terreno
😇Nessun attore regionale si presterebbe facilmente a fornire truppe per una guerra totale contro l’Iran.
😇Le basi americane nel Golfo sono vulnerabili e politicamente esposte. La Turchia si opporrebbe a qualsiasi escalation che rafforzi il caos vicino ai suoi confini.
Conclusione: Invadere l’Iran non è solo un’operazione militare, è un salto nel buio strategico. Implicherebbe lo scontro con una nazione di vaste dimensioni, coesa, difficile da penetrare geograficamente e pronta a resistere con metodi convenzionali e non. Per Washington, sarebbe la fine dell’illusione della guerra lampo.
Articolo interamente sviluppato e scritto da @Jagdgesellschaft99
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21.04.202512:53
Fassino dice che 50000 morti e 20000 bambini palestinesi massacrati a Gaza da "israele" sono una fatalità.
E giù di risate e di applausi.
E giù di risate e di applausi.
Переслав з:
Rubio feat Rubio

19.04.202519:32
Comunicato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina in occasione della Giornata dei Prigionieri Palestinesi – 17 aprile
La causa dei prigionieri è sempre stata e continuerà ad essere un elemento centrale della nostra lotta per la liberazione; non è una questione passeggera, ma un simbolo permanente di unità e resistenza. Pertanto, nel FPLP affermiamo in questo giorno quanto segue:
Rinnoviamo il nostro impegno per la lealtà verso i nostri eroici prigionieri e chiediamo che la loro causa sia in prima linea negli sforzi nazionali, sul campo, ufficiali e popolari. La resistenza si impegna a spezzare le loro catene e a lavorare instancabilmente per la liberazione di tutti loro, nessuno escluso.
Esortiamo la comunità internazionale e le organizzazioni per i diritti umani, in particolare la Corte penale internazionale (CPI), a rompere il loro vergognoso silenzio e complicità e ad agire urgentemente per ritenere l’occupazione responsabile dei suoi crimini contro i prigionieri e imporre sanzioni per porre fine a questi crimini.
Apprezziamo gli sforzi delle istituzioni per i diritti umani, delle reti internazionali, dei sindacati e delle organizzazioni di base che sostengono la causa dei prigionieri. Chiediamo che le campagne di pressione e boicottaggio contro l’occupazione siano intensificate e che continuino le azioni internazionali a sostegno dei diritti dei prigionieri, comprese iniziative legali per perseguire l’occupazione per i suoi crimini contro il movimento dei prigionieri. In questo contesto, chiediamo il dispiegamento urgente e continuo di missioni internazionali per chiarire il destino di migliaia di detenuti a Gaza di cui non si sa dove si trovino. Queste persone sono detenute in campi segreti e centri di detenzione e sottoposte a brutali torture, in particolare nel campo “Sde Teman”, in quello che costituisce un vero e proprio crimine di guerra che richiede un’azione immediata da parte delle organizzazioni internazionali, in particolare del Comitato internazionale della Croce Rossa, che ha abbandonato le sue responsabilità.
Infine, affermiamo che la causa dei prigionieri è una lotta continua fino alla liberazione totale. La vittoria non sarà completa fino a quando l’ultimo prigioniero non sarà rilasciato, l’ultimo rifugiato ritornerà, e questa occupazione razzista e oppressiva non sarà smantellata.
#Dismantle_israel_now ✌🏾🇵🇸
La causa dei prigionieri è sempre stata e continuerà ad essere un elemento centrale della nostra lotta per la liberazione; non è una questione passeggera, ma un simbolo permanente di unità e resistenza. Pertanto, nel FPLP affermiamo in questo giorno quanto segue:
Rinnoviamo il nostro impegno per la lealtà verso i nostri eroici prigionieri e chiediamo che la loro causa sia in prima linea negli sforzi nazionali, sul campo, ufficiali e popolari. La resistenza si impegna a spezzare le loro catene e a lavorare instancabilmente per la liberazione di tutti loro, nessuno escluso.
Esortiamo la comunità internazionale e le organizzazioni per i diritti umani, in particolare la Corte penale internazionale (CPI), a rompere il loro vergognoso silenzio e complicità e ad agire urgentemente per ritenere l’occupazione responsabile dei suoi crimini contro i prigionieri e imporre sanzioni per porre fine a questi crimini.
Apprezziamo gli sforzi delle istituzioni per i diritti umani, delle reti internazionali, dei sindacati e delle organizzazioni di base che sostengono la causa dei prigionieri. Chiediamo che le campagne di pressione e boicottaggio contro l’occupazione siano intensificate e che continuino le azioni internazionali a sostegno dei diritti dei prigionieri, comprese iniziative legali per perseguire l’occupazione per i suoi crimini contro il movimento dei prigionieri. In questo contesto, chiediamo il dispiegamento urgente e continuo di missioni internazionali per chiarire il destino di migliaia di detenuti a Gaza di cui non si sa dove si trovino. Queste persone sono detenute in campi segreti e centri di detenzione e sottoposte a brutali torture, in particolare nel campo “Sde Teman”, in quello che costituisce un vero e proprio crimine di guerra che richiede un’azione immediata da parte delle organizzazioni internazionali, in particolare del Comitato internazionale della Croce Rossa, che ha abbandonato le sue responsabilità.
Infine, affermiamo che la causa dei prigionieri è una lotta continua fino alla liberazione totale. La vittoria non sarà completa fino a quando l’ultimo prigioniero non sarà rilasciato, l’ultimo rifugiato ritornerà, e questa occupazione razzista e oppressiva non sarà smantellata.
#Dismantle_israel_now ✌🏾🇵🇸


19.04.202512:16
🚨 Le forze di occupazione hanno attaccato i fedeli cristiani durante le celebrazioni del Sabato Santo nella città occupata di Al Quds! Gerusalemme) .
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24.04.202523:26
Decine di coloni israeliani, deturpati mentali, irrompono nel villaggio di Kifel Haris, vicino a Salfit, protetti dalle forze di occupazione.
Decine di coloni prendono d'assalto il villaggio di Kafr Haris, vicino a Salfit.
Eye on Palestine
Decine di coloni prendono d'assalto il villaggio di Kafr Haris, vicino a Salfit.
Eye on Palestine
22.04.202514:29
Alla luce delle recenti dichiarazioni di Smotrich, il ministro delle Finanze israeliano noto per le sue posizioni estremiste, appare ormai evidente che la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas non costituisca più una priorità per il regime di Tel Aviv.
E sapete perché? Perché quegli ostaggi, una volta rilasciati, rappresentano una minaccia ben più temuta: testimoni scomodi che con con tutta naturalezza, raccontano di una prigionia segnata da umanità, rispetto e persino affetto da parte dei loro carcerieri.
In altre parole, minano alla base un secolo di retorica hasbarica, che ha dipinto la resistenza palestinese come barbarie. E questo, il regime criminale sionista, non può permetterlo.
E sapete perché? Perché quegli ostaggi, una volta rilasciati, rappresentano una minaccia ben più temuta: testimoni scomodi che con con tutta naturalezza, raccontano di una prigionia segnata da umanità, rispetto e persino affetto da parte dei loro carcerieri.
In altre parole, minano alla base un secolo di retorica hasbarica, che ha dipinto la resistenza palestinese come barbarie. E questo, il regime criminale sionista, non può permetterlo.


21.04.202522:26
Sulla base delle considerazioni geotattiche dell'articolo precedente, ci sono da considerare le eventuali manovre belliche statunitensi per delineare un eventuale contingente militare per un potenziale attacco alla Repubblica Islamica dell'Iran.
PARTE 1
1. Forze necessarie per una campagna militare convenzionale sulla base di stime simili a quelle usate per l’Iraq nel 2003, ma applicate a un territorio tre volte più grande e a una popolazione di oltre 88 milioni:
🫡Truppe di terra richieste: tra 500.000 e 700.000 unità solo per la prima fase.
🫡Supporto aereo e navale: carrier strike groups nel Golfo Persico e nell’Oceano Indiano, oltre a basi avanzate in Qatar, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Bahrein.
🫡Mezzi logistici: decine di migliaia di veicoli, elicotteri, droni, aerei da trasporto.
🫡Mobilitazione di riserve: impiego massiccio della Guardia Nazionale e delle forze NATO in supporto.
2. Complessità logistica
🫡Rifornimenti: carburante, acqua e munizioni dovrebbero essere trasportati su lunghe distanze in ambienti desertici.
🫡Infrastrutture: molte aree iraniane sono scarsamente collegate da strade moderne. Le linee di rifornimento sarebbero vulnerabili ad attacchi asimmetrici.
🫡Gestione dei prigionieri, sfollati e ordine pubblico: occupare grandi città come Teheran, Esfahan, Mashhad o Shiraz richiederebbe una presenza capillare e costante.
3. Rischio di guerriglia e guerra asimmetrica
🫡L’Iran ha una vasta rete di forze paramilitari (i Basij) e un esercito ideologicamente motivato (i Pasdaran).
🫡Le milizie sciite alleate dell’Iran in Libano, Iraq, Siria e Yemen potrebbero aprire nuovi fronti.
🫡Attacchi a infrastrutture americane e israeliane nel Medio Oriente, con possibile blocco dello stretto di Hormuz.
4. Costi politici ed economici
🫡Economici: una guerra del genere costerebbe migliaia di miliardi di dollari.
🫡Politici: disgregazione delle alleanze NATO, proteste interne, rischi di instabilità globale e rialzo vertiginoso del prezzo del petrolio.
🫡Umane: migliaia di morti e feriti tra militari e civili, possibile reazione nucleare o chimica non convenzionale.
5. Difesa aerea avanzata
🫡L’Iran ha rafforzato le sue difese aeree negli ultimi anni con sistemi russi S-300 e una rete radar interna ben distribuita. Anche se non impenetrabile, renderebbe rischiosa una campagna aerea stile Shock and Awe (come in Iraq 2003).
🫡Le basi sensibili e i siti nucleari sono profondamente interrati o dislocati per resistere a bombardamenti, rendendo necessari missili bunker buster e più sortite ad alto rischio.
6. Capacità missilistiche iraniane
🫡L’Iran possiede migliaia di missili balistici a corto e medio raggio, in grado di colpire basi USA nel Golfo, Israele e portaerei nel Golfo Persico.
🫡Lanci da silos mobili e da bunker sotterranei riducono la possibilità di neutralizzarli in un first strike.
Articolo interamente sviluppato e scritto da @Jagdgesellschaft99
➡️Seguici su https://t.me/palestina_convenzione_ginevra
PARTE 1
1. Forze necessarie per una campagna militare convenzionale sulla base di stime simili a quelle usate per l’Iraq nel 2003, ma applicate a un territorio tre volte più grande e a una popolazione di oltre 88 milioni:
🫡Truppe di terra richieste: tra 500.000 e 700.000 unità solo per la prima fase.
🫡Supporto aereo e navale: carrier strike groups nel Golfo Persico e nell’Oceano Indiano, oltre a basi avanzate in Qatar, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Bahrein.
🫡Mezzi logistici: decine di migliaia di veicoli, elicotteri, droni, aerei da trasporto.
🫡Mobilitazione di riserve: impiego massiccio della Guardia Nazionale e delle forze NATO in supporto.
2. Complessità logistica
🫡Rifornimenti: carburante, acqua e munizioni dovrebbero essere trasportati su lunghe distanze in ambienti desertici.
🫡Infrastrutture: molte aree iraniane sono scarsamente collegate da strade moderne. Le linee di rifornimento sarebbero vulnerabili ad attacchi asimmetrici.
🫡Gestione dei prigionieri, sfollati e ordine pubblico: occupare grandi città come Teheran, Esfahan, Mashhad o Shiraz richiederebbe una presenza capillare e costante.
3. Rischio di guerriglia e guerra asimmetrica
🫡L’Iran ha una vasta rete di forze paramilitari (i Basij) e un esercito ideologicamente motivato (i Pasdaran).
🫡Le milizie sciite alleate dell’Iran in Libano, Iraq, Siria e Yemen potrebbero aprire nuovi fronti.
🫡Attacchi a infrastrutture americane e israeliane nel Medio Oriente, con possibile blocco dello stretto di Hormuz.
4. Costi politici ed economici
🫡Economici: una guerra del genere costerebbe migliaia di miliardi di dollari.
🫡Politici: disgregazione delle alleanze NATO, proteste interne, rischi di instabilità globale e rialzo vertiginoso del prezzo del petrolio.
🫡Umane: migliaia di morti e feriti tra militari e civili, possibile reazione nucleare o chimica non convenzionale.
5. Difesa aerea avanzata
🫡L’Iran ha rafforzato le sue difese aeree negli ultimi anni con sistemi russi S-300 e una rete radar interna ben distribuita. Anche se non impenetrabile, renderebbe rischiosa una campagna aerea stile Shock and Awe (come in Iraq 2003).
🫡Le basi sensibili e i siti nucleari sono profondamente interrati o dislocati per resistere a bombardamenti, rendendo necessari missili bunker buster e più sortite ad alto rischio.
6. Capacità missilistiche iraniane
🫡L’Iran possiede migliaia di missili balistici a corto e medio raggio, in grado di colpire basi USA nel Golfo, Israele e portaerei nel Golfo Persico.
🫡Lanci da silos mobili e da bunker sotterranei riducono la possibilità di neutralizzarli in un first strike.
Articolo interamente sviluppato e scritto da @Jagdgesellschaft99
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21.04.202505:42
“Signor giudice, sono palestinese…” Parole di Anan Yaeesh al processo de L’Aquila
Riceviamo e diffondiamo questo breve video con stralci delle dichiarazioni di Anan Yaeesh al processo de L’Aquila.
Da brividi…
La resistenza non si arresta
La resistenza non si processa.
Free Anan!
https://ilrovescio.info/wp-content/uploads/2025/04/VID-20250405-WA0018.mp4
Riceviamo e diffondiamo questo breve video con stralci delle dichiarazioni di Anan Yaeesh al processo de L’Aquila.
Da brividi…
La resistenza non si arresta
La resistenza non si processa.
Free Anan!
https://ilrovescio.info/wp-content/uploads/2025/04/VID-20250405-WA0018.mp4
19.04.202519:32
La testimonianza di alcune ragazze danneggiate dal vaccino HPV - Papilloma Virus
https://m.youtube.com/watch?v=eBLgOe2p4o4&pp=0gcJCdgAo7VqN5tD
https://m.youtube.com/watch?v=eBLgOe2p4o4&pp=0gcJCdgAo7VqN5tD


18.04.202517:43
Al-Sharaa "siriano" (al JEWlani) incontra il presidente dell'Autorità Palestinese Abbas nel Palazzo Presidenziale di Damasco
In precedenza, "israele" aveva cercato di impedire ad Abbas di visitare la Siria
Chiediamoci come mai adesso si presenta nella, ormai, EX-SIRIA
In precedenza, "israele" aveva cercato di impedire ad Abbas di visitare la Siria
Chiediamoci come mai adesso si presenta nella, ormai, EX-SIRIA
Переслав з:
Miracolo a Milano



24.04.202515:30
📌 Domani, venerdì 25 aprile
"Sabotare la guerra, combattere l'occupazione": per un 25 aprile di lotta a cui restituire il suo significato politico, radicale, popolare.
👉 MILANO, APPUNTAMENTO ALLE ORE 12.00 A PALESTRO (M1)
Qui la locandina ed il comunicato di GPI, UDAP e CPL che rilanciamo: https://www.instagram.com/p/DIyDAwkMwkB/?igsh=MTh6b2NweTlxYThhag%3D%3D&img_index=1
"Sabotare la guerra, combattere l'occupazione": per un 25 aprile di lotta a cui restituire il suo significato politico, radicale, popolare.
👉 MILANO, APPUNTAMENTO ALLE ORE 12.00 A PALESTRO (M1)
Qui la locandina ed il comunicato di GPI, UDAP e CPL che rilanciamo: https://www.instagram.com/p/DIyDAwkMwkB/?igsh=MTh6b2NweTlxYThhag%3D%3D&img_index=1
22.04.202512:22
🔴 L'Ufficio politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna il genocidio sionista in corso a Gaza, accompagnato da politiche sistematiche di carestia e da una crescente aggressività in Cisgiordania e ad Al-Quds.
Il FPLP sottolinea che fermare questa campagna a Gaza è una priorità nazionale urgente che richiede sforzi continui a tutti i livelli e l'impiego di diversi mezzi per impedire lo sfollamento e l'eliminazione dei palestinesi. Il FPLP ha incontrato Fatah, chiedendo la ricostruzione del sistema politico palestinese e la riforma dell'OLP.
La dichiarazione annuncia la decisione del FPLP di non partecipare alle riunioni del Consiglio centrale (previste per domani, dove Abbas eleggerà un vicepresidente), chiedendo invece un nuovo Consiglio nazionale palestinese che rifletta una rappresentanza nazionale completa.
Il FPLP sostiene la formazione di una leadership nazionale unitaria per la resistenza popolare e contro l'annessione. Sottolinea che le armi di resistenza sono un diritto legittimo che non dovrebbe essere compromesso finché esisterà l'occupazione, organizzata secondo il consenso nazionale.
La dichiarazione mette in guardia contro i progetti di sfollamento e respinge ogni forma di normalizzazione e di soluzioni parziali volte a liquidare la causa palestinese, pur apprezzando il ruolo dell'Egitto nel rifiutare gli sfollamenti forzati e i suoi sforzi per fermare l'aggressione a Gaza. Hanno insistito sul fatto che l'amministrazione di Gaza è una questione palestinese che dovrebbe essere gestita da un governo di consenso nazionale.
Il FPLP condanna inoltre gli attacchi "israeliani" contro Libano e Siria ed esprime apprezzamento per il sostegno dello Yemen a Gaza, nonostante il blocco imposto. Infine, ha elogiato i movimenti di solidarietà globali in tutto il mondo.
Il FPLP sottolinea che fermare questa campagna a Gaza è una priorità nazionale urgente che richiede sforzi continui a tutti i livelli e l'impiego di diversi mezzi per impedire lo sfollamento e l'eliminazione dei palestinesi. Il FPLP ha incontrato Fatah, chiedendo la ricostruzione del sistema politico palestinese e la riforma dell'OLP.
La dichiarazione annuncia la decisione del FPLP di non partecipare alle riunioni del Consiglio centrale (previste per domani, dove Abbas eleggerà un vicepresidente), chiedendo invece un nuovo Consiglio nazionale palestinese che rifletta una rappresentanza nazionale completa.
Il FPLP sostiene la formazione di una leadership nazionale unitaria per la resistenza popolare e contro l'annessione. Sottolinea che le armi di resistenza sono un diritto legittimo che non dovrebbe essere compromesso finché esisterà l'occupazione, organizzata secondo il consenso nazionale.
La dichiarazione mette in guardia contro i progetti di sfollamento e respinge ogni forma di normalizzazione e di soluzioni parziali volte a liquidare la causa palestinese, pur apprezzando il ruolo dell'Egitto nel rifiutare gli sfollamenti forzati e i suoi sforzi per fermare l'aggressione a Gaza. Hanno insistito sul fatto che l'amministrazione di Gaza è una questione palestinese che dovrebbe essere gestita da un governo di consenso nazionale.
Il FPLP condanna inoltre gli attacchi "israeliani" contro Libano e Siria ed esprime apprezzamento per il sostegno dello Yemen a Gaza, nonostante il blocco imposto. Infine, ha elogiato i movimenti di solidarietà globali in tutto il mondo.
Переслав з:
Sa Defenza Channel

21.04.202518:47
Sì, perchè ovviamente la giustificazione di facciata di tutte queste Torture di Massa è sempre la stessa: "bisogna applicare pressione su Hamas", anche a costo di "vittime collaterali". Ma la realtà è ovviamente un'altra, in piena luce davanti agli occhi di chi vuol vedere. Come scrive il Dottor Ezzidin:
"Ci viene detto che tutto questo viene fatto per fare pressione su chi tiene gli ostaggi. Ma le bombe non cadono su chi detiene il potere. Gli attacchi non raggiungono chi dà gli ordini. Cadono su chi è impotente, su civili che non hanno armi, non hanno autorità politica, non hanno alcun ruolo nel processo decisionale".
"La verità è più semplice: le persone sono il bersaglio. E la loro scomparsa è la strategia.
Chiamatela come volete: sicurezza, ritorsione, difesa, ma la storia, crudele e inflessibile, la chiamerà con il suo nome. E non ricorderà i generali, né i titoli dei giornali, ma il silenzio che ne seguì".
Fonte: https://alessandroferretti123.substack.com/p/gaza-non-e-piu-un-luogo-e-un-esperimento?
"Ci viene detto che tutto questo viene fatto per fare pressione su chi tiene gli ostaggi. Ma le bombe non cadono su chi detiene il potere. Gli attacchi non raggiungono chi dà gli ordini. Cadono su chi è impotente, su civili che non hanno armi, non hanno autorità politica, non hanno alcun ruolo nel processo decisionale".
"La verità è più semplice: le persone sono il bersaglio. E la loro scomparsa è la strategia.
Chiamatela come volete: sicurezza, ritorsione, difesa, ma la storia, crudele e inflessibile, la chiamerà con il suo nome. E non ricorderà i generali, né i titoli dei giornali, ma il silenzio che ne seguì".
Fonte: https://alessandroferretti123.substack.com/p/gaza-non-e-piu-un-luogo-e-un-esperimento?


20.04.202503:27
Sangue, Ceneri e Muri Sacri: Il Sionismo Escatologico come Minaccia alla Pace.
SECONDA PARTE
Il Terzo Tempio: Aspirazioni e Controversie
La ricostruzione del Terzo Tempio a Gerusalemme rappresenta un obiettivo centrale per alcuni gruppi religiosi ebraici e cristiani sionisti.
Secondo la tradizione, la sua edificazione è strettamente legata alla venuta del Messia ed alla redenzione finale. Tuttavia, il Monte del Tempio, sito designato per la costruzione, ospita attualmente la Cupola della Roccia e la Moschea di al-Aqsa, luoghi sacri per l'Islam.
Questo rende qualsiasi progetto di ricostruzione estremamente delicato e potenzialmente esplosivo dal punto di vista politico e religioso. Inoltre, l'assenza di una giovenca rossa conforme impedisce, secondo la legge ebraica, la purificazione necessaria per iniziare i lavori. La ricerca di tale animale e la preparazione degli arredi sacri da parte di istituzioni come il Temple Institute evidenziano la determinazione di questi gruppi, ma sollevano anche questioni etiche e teologiche sulla legittimità e tempistica di tali iniziative.
Sionismo Escatologico: Fede e Politica
Il sionismo escatologico fonde credenze religiose con aspirazioni politiche, sostenendo che il ritorno del popolo ebraico in Israele e la ricostruzione del Tempio siano precursori necessari per l'avvento messianico.
Questa visione è condivisa non solo da alcuni ebrei ortodossi, ma anche da cristiani evangelici che vedono in questi eventi la realizzazione di profezie bibliche ed il preludio al ritorno di Cristo.
Tale alleanza interreligiosa ha portato a collaborazioni sorprendenti, come il finanziamento di progetti per allevare giovenche rosse in Israele da parte di gruppi cristiani sionisti americani. Tuttavia, questa commistione di fede e politica solleva preoccupazioni riguardo alla strumentalizzazione delle credenze religiose per fini geopolitici ed alla possibilità di innescare tensioni internazionali. Inoltre, l'interpretazione letterale delle profezie e l'attivismo volto ad accelerarne l'adempimento pongono interrogativi sulla responsabilità etica di tali movimenti nel contesto del conflitto israelo-palestinese.
In questa spirale di simboli, rituali ed ambizioni teopolitiche, il sionismo escatologico contemporaneo si configura come una vera e propria eresia moderna, mascherata da "ritorno alle origini".
Esso non solo distorce il senso profondo dell’attesa messianica, che nella tradizione ebraica è legata alla redenzione spirituale e non alla conquista militare, ma si arroga il diritto di forzare il tempo divino per via terrena, quasi magica. Il culto della giovenca rossa, la ricostruzione forzata del Tempio, l'invocazione messianica come atto politico, si traducono in un misticismo nazionalista che, pur attingendo al linguaggio sacro, lo piega ad un progetto di dominio storico e territoriale.
In questo senso, l'estremismo sionista non rappresenta la continuità della fede, ma la sua perversione mistica, dove il sacro non eleva ma giustifica l'oppressione. È l'illusione di poter forzare la mano a Dio, trasformando la profezia in programma, la speranza in progetto edilizio, la liturgia in strategia geopolitica.
📣Seguici su https://t.me/palestina_convenzione_ginevra
Bibliografia e Riferimenti
La Giovenca Rossa
Mishnah Parah – Trattato rabbinico che tratta della giovenca rossa. Consultabile in traduzioni commentate (The Kehati Mishnah).
Il Terzo Tempio
Gershom Gorenberg, The End of Days: Fundamentalism and the Struggle for the Temple Mount, Oxford University Press, 2002 – Studio fondamentale sul movimento per la ricostruzione del Tempio.
Sionismo Escatologico e Fanatismo Religioso
Idith Zertal ed Akiva Eldar, Lords of the Land: The War Over Israel's Settlements in the Occupied Territories, 1967–2007, Nation Books, 2007.
SECONDA PARTE
Il Terzo Tempio: Aspirazioni e Controversie
La ricostruzione del Terzo Tempio a Gerusalemme rappresenta un obiettivo centrale per alcuni gruppi religiosi ebraici e cristiani sionisti.
Secondo la tradizione, la sua edificazione è strettamente legata alla venuta del Messia ed alla redenzione finale. Tuttavia, il Monte del Tempio, sito designato per la costruzione, ospita attualmente la Cupola della Roccia e la Moschea di al-Aqsa, luoghi sacri per l'Islam.
Questo rende qualsiasi progetto di ricostruzione estremamente delicato e potenzialmente esplosivo dal punto di vista politico e religioso. Inoltre, l'assenza di una giovenca rossa conforme impedisce, secondo la legge ebraica, la purificazione necessaria per iniziare i lavori. La ricerca di tale animale e la preparazione degli arredi sacri da parte di istituzioni come il Temple Institute evidenziano la determinazione di questi gruppi, ma sollevano anche questioni etiche e teologiche sulla legittimità e tempistica di tali iniziative.
Sionismo Escatologico: Fede e Politica
Il sionismo escatologico fonde credenze religiose con aspirazioni politiche, sostenendo che il ritorno del popolo ebraico in Israele e la ricostruzione del Tempio siano precursori necessari per l'avvento messianico.
Questa visione è condivisa non solo da alcuni ebrei ortodossi, ma anche da cristiani evangelici che vedono in questi eventi la realizzazione di profezie bibliche ed il preludio al ritorno di Cristo.
Tale alleanza interreligiosa ha portato a collaborazioni sorprendenti, come il finanziamento di progetti per allevare giovenche rosse in Israele da parte di gruppi cristiani sionisti americani. Tuttavia, questa commistione di fede e politica solleva preoccupazioni riguardo alla strumentalizzazione delle credenze religiose per fini geopolitici ed alla possibilità di innescare tensioni internazionali. Inoltre, l'interpretazione letterale delle profezie e l'attivismo volto ad accelerarne l'adempimento pongono interrogativi sulla responsabilità etica di tali movimenti nel contesto del conflitto israelo-palestinese.
In questa spirale di simboli, rituali ed ambizioni teopolitiche, il sionismo escatologico contemporaneo si configura come una vera e propria eresia moderna, mascherata da "ritorno alle origini".
Esso non solo distorce il senso profondo dell’attesa messianica, che nella tradizione ebraica è legata alla redenzione spirituale e non alla conquista militare, ma si arroga il diritto di forzare il tempo divino per via terrena, quasi magica. Il culto della giovenca rossa, la ricostruzione forzata del Tempio, l'invocazione messianica come atto politico, si traducono in un misticismo nazionalista che, pur attingendo al linguaggio sacro, lo piega ad un progetto di dominio storico e territoriale.
In questo senso, l'estremismo sionista non rappresenta la continuità della fede, ma la sua perversione mistica, dove il sacro non eleva ma giustifica l'oppressione. È l'illusione di poter forzare la mano a Dio, trasformando la profezia in programma, la speranza in progetto edilizio, la liturgia in strategia geopolitica.
Ginevra
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Bibliografia e Riferimenti
La Giovenca Rossa
Mishnah Parah – Trattato rabbinico che tratta della giovenca rossa. Consultabile in traduzioni commentate (The Kehati Mishnah).
Il Terzo Tempio
Gershom Gorenberg, The End of Days: Fundamentalism and the Struggle for the Temple Mount, Oxford University Press, 2002 – Studio fondamentale sul movimento per la ricostruzione del Tempio.
Sionismo Escatologico e Fanatismo Religioso
Idith Zertal ed Akiva Eldar, Lords of the Land: The War Over Israel's Settlements in the Occupied Territories, 1967–2007, Nation Books, 2007.


19.04.202519:16
Più vaccini, più tumori!
"Quando hanno cominciato a vaccinare, hanno detto che il papilloma virus avrebbe potuto causare il cancro alla bocca dell'utero 35 anni dopo l'infezione, e che i maschi non rischiavano niente. Così han vaccinato solo le bambine. Poi, si sono accorti che potevano iniettare merda anche ai maschi e hanno inventato un qualche fumoso rischio per spingere i genitori a far vaccinare anche loro. Quindici anni dopo le prime vaccinazioni, i ragazzi e le ragazze hanno il cancro.
Vostro onore, ho finito."
C.G.
"Quando hanno cominciato a vaccinare, hanno detto che il papilloma virus avrebbe potuto causare il cancro alla bocca dell'utero 35 anni dopo l'infezione, e che i maschi non rischiavano niente. Così han vaccinato solo le bambine. Poi, si sono accorti che potevano iniettare merda anche ai maschi e hanno inventato un qualche fumoso rischio per spingere i genitori a far vaccinare anche loro. Quindici anni dopo le prime vaccinazioni, i ragazzi e le ragazze hanno il cancro.
Vostro onore, ho finito."
C.G.
18.04.202514:37
🚨🇾🇪 ULTIMA ORA - Forze armate yemenite:
—
Nel nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso
L'Onnipotente ha detto: "In verità, Noi sosterremo i Nostri messaggeri e coloro che credono durante la vita terrena e nel Giorno in cui i testimoni saranno chiamati a testimoniare". Questa è la Verità di Allah Onnipotente.
A sostegno del popolo palestinese oppresso e dei suoi combattenti, e in risposta alla guerra di genocidio in corso contro i nostri fratelli a Gaza:
La forza missilistica delle forze armate yemenite ha condotto un'operazione militare prendendo di mira un obiettivo militare nei pressi dell'aeroporto Ben Gurion, nella regione occupata di Giaffa, utilizzando un missile balistico "Zulfiqar".
Per il secondo mese consecutivo, le Forze Armate continuano a contrastare con efficacia e responsabilità l'aggressione americana contro il nostro Paese. Come promesso, affronteremo l'escalation con escalation.
La forza missilistica, l'aeronautica militare con droni e le forze navali hanno condotto una duplice operazione militare prendendo di mira le portaerei statunitensi Truman e Vinson e le loro navi da guerra nel Mar Rosso e nel Mar Arabico con numerosi missili da crociera e droni.
Si tratta del primo attacco alla portaerei "Vinson" dal suo arrivo nel Mar Arabico.
Le nostre difese aeree sono inoltre riuscite ad abbattere un drone americano MQ-9 mentre stava conducendo operazioni ostili nello spazio aereo del governatorato di Sana'a, utilizzando un missile terra-aria di produzione locale. Si tratta del quinto incidente del genere in tre settimane e del ventunesimo durante la Battaglia della Vittoria Promessa e la Santa Jihad a sostegno di Gaza.
Le Forze Armate yemenite affermano quanto segue:
Primo: il rafforzamento militare americano e la continuazione dell'aggressione contro il nostro Paese porteranno solo a ulteriori attacchi, attacchi mirati, scontri e confronti, e spingeranno lo Yemen, con il suo nobile popolo e la sua fedele leadership, a una maggiore fermezza e perseveranza nel suo atteggiamento di sostegno nei confronti del popolo palestinese oppresso.
Secondo: il nemico non raccoglierà nulla dall'intensificarsi della sua aggressione contro il nostro Paese, se non delusione, fallimento e sconfitta. La sua portaerei, recentemente arrivata, non riuscirà a ottenere ciò che cinque precedenti portaerei, che le forze armate hanno affrontato, inseguito e costretto ad abbandonare con successo, non sono riuscite a fare.
Terzo: il caro, libero e indipendente Yemen non rinuncerà a continuare le sue operazioni di sostegno al popolo palestinese finché l'aggressione "israeliana" a Gaza non cesserà e l'assedio non sarà revocato.
Allah ci basta, ed Egli è il miglior Dispositore. Egli è il miglior Padrone e il miglior Aiutante.
Lunga vita allo Yemen, libero, onorevole e indipendente
Vittoria allo Yemen e a tutto il popolo libero della nazione
Sana'a, Shawwal 20, 1446 AH
Corrispondente al 18 aprile 2025
—
Nel nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso
L'Onnipotente ha detto: "In verità, Noi sosterremo i Nostri messaggeri e coloro che credono durante la vita terrena e nel Giorno in cui i testimoni saranno chiamati a testimoniare". Questa è la Verità di Allah Onnipotente.
A sostegno del popolo palestinese oppresso e dei suoi combattenti, e in risposta alla guerra di genocidio in corso contro i nostri fratelli a Gaza:
La forza missilistica delle forze armate yemenite ha condotto un'operazione militare prendendo di mira un obiettivo militare nei pressi dell'aeroporto Ben Gurion, nella regione occupata di Giaffa, utilizzando un missile balistico "Zulfiqar".
Per il secondo mese consecutivo, le Forze Armate continuano a contrastare con efficacia e responsabilità l'aggressione americana contro il nostro Paese. Come promesso, affronteremo l'escalation con escalation.
La forza missilistica, l'aeronautica militare con droni e le forze navali hanno condotto una duplice operazione militare prendendo di mira le portaerei statunitensi Truman e Vinson e le loro navi da guerra nel Mar Rosso e nel Mar Arabico con numerosi missili da crociera e droni.
Si tratta del primo attacco alla portaerei "Vinson" dal suo arrivo nel Mar Arabico.
Le nostre difese aeree sono inoltre riuscite ad abbattere un drone americano MQ-9 mentre stava conducendo operazioni ostili nello spazio aereo del governatorato di Sana'a, utilizzando un missile terra-aria di produzione locale. Si tratta del quinto incidente del genere in tre settimane e del ventunesimo durante la Battaglia della Vittoria Promessa e la Santa Jihad a sostegno di Gaza.
Le Forze Armate yemenite affermano quanto segue:
Primo: il rafforzamento militare americano e la continuazione dell'aggressione contro il nostro Paese porteranno solo a ulteriori attacchi, attacchi mirati, scontri e confronti, e spingeranno lo Yemen, con il suo nobile popolo e la sua fedele leadership, a una maggiore fermezza e perseveranza nel suo atteggiamento di sostegno nei confronti del popolo palestinese oppresso.
Secondo: il nemico non raccoglierà nulla dall'intensificarsi della sua aggressione contro il nostro Paese, se non delusione, fallimento e sconfitta. La sua portaerei, recentemente arrivata, non riuscirà a ottenere ciò che cinque precedenti portaerei, che le forze armate hanno affrontato, inseguito e costretto ad abbandonare con successo, non sono riuscite a fare.
Terzo: il caro, libero e indipendente Yemen non rinuncerà a continuare le sue operazioni di sostegno al popolo palestinese finché l'aggressione "israeliana" a Gaza non cesserà e l'assedio non sarà revocato.
Allah ci basta, ed Egli è il miglior Dispositore. Egli è il miglior Padrone e il miglior Aiutante.
Lunga vita allo Yemen, libero, onorevole e indipendente
Vittoria allo Yemen e a tutto il popolo libero della nazione
Sana'a, Shawwal 20, 1446 AH
Corrispondente al 18 aprile 2025
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