Ultimissime dal repartino psichiatrico “Europa”. La Von der Leyen annuncia il riarmo da 800 miliardi dei 27 Stati membri: il Rearm Europe. Ma la Meloni obietta che chiamare “riarmo” il riarmo fa capire a tutti che è un riarmo. Quindi lo ribattezzano Readiness (“Prontezza”). Intanto la Kallas intima ai 27 di scucire altri 40 miliardi in armi per l’Ucraina, che sta per firmare la tregua. Così magari cambia idea e continua a combattere e a perdere uomini e territori. Quasi tutti le rispondono che non hanno nemmeno gli occhi per piangere, ma lei non fa una piega: “Vabbè, facciamo 5 miliardi”. Come dal salumiere. Buon peso: che faccio, lascio? Macron fa distribuire un opuscolo di istruzioni per sopravvivere alla guerra. Stiamo parlando del dissociato mentale che nel febbraio 2022 intimava a Zelensky di dire addio alla Nato e rispettare gli accordi di Minsk sul Donbass autonomo e pacificato; il 7.5 e il 2.6.22 raccomandava di “non umiliare Putin” e “negoziare anziché processarlo all’Aja”; l’8.12 voleva “garanzie di sicurezza per la Russia”; il 6.4.23 sposava la mediazione cinese; il 26.2.24 auspicava “truppe Nato a Kiev” e da allora delira di soldati e ombrelli nucleari. Ma nessuno gli chiamò mai un’ambulanza.
Un giorno, se qualcuno sopravvivrà (grazie all’opuscolo di Macron) alla guerra che l’Europa prepara alacremente, gli storici ne cercheranno le cause. E scopriranno che 30 anni fa alcuni squilibrati americani detti “neocon” progettarono di stravincere la guerra fredda con una guerra calda alla Russia, usando l’Ucraina come teste d’ariete. Fecero annunciare da Clinton, Bush jr., Obama e Biden che Kiev sarebbe entrata nella Nato. Promossero rivolte per cacciare due volte il presidente eletto Yanukovich, che voleva la neutralità nell’interesse del suo popolo. Armarono milizie fascio-naziste per perseguitare i russofoni in rivolta contro i golpe bianchi. Sabotarono gli accordi di Minsk promossi da Francia e Germania (ancora autonome). E, dopo 8 anni di guerra civile, ottennero l’invasione per battere finalmente la Russia. Solo che persero la guerra insieme a un’Ue ridotta a protesi della Nato. Centinaia di migliaia di morti per difendere dalla Russia i russofoni di Donbass e Crimea che volevano stare con la Russia. Trump ereditò la sconfitta e patteggiò con Putin. Anche Zelensky ammise che era impossibile recuperare, ma fu spinto a combattere, cioè a perdere, ancora. Poi Ursula pronunciò la fatidica frase: “Prepariamo la guerra per ottenere la pace”. E ottenne la guerra.
L'esercito dei propagandisti, il nuovo documentario prossimamente in Italia.
Come le notizie vengono distorte, manipolate, create dalle agenzie di pubbliche relazioni. Come queste notizie vengono inviate ai Mass media occidentali, che le riportano fedelmente, senza alcun controllo. Chi è a capo di questa macchina di propaganda?
BOLOGNA. Appello alla cittadinanza per chiedere il ritiro delle sanzioni disciplinari comminate contro gli studenti occupanti del Liceo Minghetti
Siamo gli studenti del Liceo Minghetti che martedì 18 Marzo hanno deciso di occupare la propria scuola per esprimere il nostro dissenso al riarmo europeo, al DDL sicurezza 1660, alla riforma della scuola Valditara e alle complicità del nostro governo con la pulizia etnica in corso contro il popolo Palestinese, in particolare in questo difficile momento dopo la rottura della tregua operata da Israele. Queste questioni incombono sul nostro futuro come una spada di Damocle e abbiamo sentito la necessità, ma anche il dovere, di far sentire la nostra voce. È proprio la nostra scuola che ci ha fornito gli strumenti di riflessione e critica della realtà che ci hanno spinto a mettere in discussione il nostro presente: strumenti come la Filosofia, la Storia e la grande letteratura del passato. Ma in una scuola che ci insegna a interrogare e contestare, con impegno e coraggio, il mondo che ci circonda, il nostro gesto ha incontrato un atteggiamento opposto. Già nei giorni precedenti, mentre girava la voce di una possibile occupazione, il Preside aveva minacciato conseguenze legali per chi vi avesse preso parte e, a occupazione cominciata, invece di fare denuncia contro ignoti come da prassi consolidata per le occupazioni ha deciso di denunciare arbitrariamente pochi di noi (ancora ignoti) come responsabili dell’atto. Questa settimana inoltre il collegio docenti si è espresso a favore di sospensioni e 6 in condotta a una dozzina di studenti, nonostante nessuno fuorché il preside sia a conoscenza di chi siano questi “colpevoli” o secondo quale criterio siano stati individuati. Questa reazione ci ha profondamente delusi: con questo gesto chiaramente non si vuole né insegnare né educare. Si vuole piuttosto punire la protesta e l’espressione del proprio dissenso facendo di pochi un esempio per intimidire tutti, tutto dietro la già vista retorica reazionaria della "maggioranza silenziosa", che secondo il Preside avrebbe voluto andare a lezione. Sì, abbiamo lasciato la scuola per quattro giorni senza latino e greco e Dante e Ariosto. In quei quattro giorni abbiamo discusso tra noi, mettendo in dubbio la realtà che ci circonda, imparando a solidarizzare per agire nel concreto. L’abbiamo fatto perché la democrazia non sta nel crudo volere della maggioranza, ma anche nella possibilità di contestarla. Chiediamo quindi scusa se Cicerone per qualche giorno non ha potuto parlare nelle nostre aule, ma il nostro agire ci è sembrato più importante ed urgente, perché sentiamo di dover prendere in mano il nostro futuro. Con questa lettera intendiamo rivolgerci a tutti i cittadini e i sinceri democratici che provano come noi disappunto ed indignazione per le cinque denunce e desiderano aderire, firmando questo appello, ad una richiesta alla scuola di ritirare le sanzioni disciplinari proposte dal collegio docenti.
Nei prossimi giorni, e fino al 2 aprile, saranno organizzate innumerevoli iniziative nell' ambito della campagna "Free Anan" Aggiorneremo nei prossimi giorni su tutti gli appuntamenti.
Qui chi volesse leggere le dichiarazione spontanea di Anan, di Sabato 1 Marzo.
‼️🇷🇺⚔️🇺🇦 VIDEO EPICO: IL GIORNALISTA STATUNITENSE PATRICK LANCASTER SCAMPA ALLA MORTE. ABBATTUTO IL DRONE-KAMIKAZE UCRAINO CHE GLI DAVA LA CACCIA
I combattenti dell'Akhmat sono riusciti ad abbatterlo. Se non l'avessero colpito, questo sarebbe stato l'ultimo reportage di Patrick.
Sulle strade si vedono veicoli distrutti, mezzi corazzati nemici abbandonati. Lungo la strada ci sono case distrutte.
Patrick Lancaster ha iniziato a lavorare nel 2014 nel Donbass. E continua a seguire attivamente la guerra in Ucraina. Il suo stile è sempre stato “ciò che vedo e ciò che mostro”. 11 anni dopo, è ancora lì.
Proprio come i contenuti prodotti dai nostri Battistini, Piagnerelli, o la borghese Cecilia Sala... onorevole al pari del turista di guerra Carlo Calenda.
No, purtroppo non sono i reporter di guerra come Lancaster che vedremo in televisione.
Con le parole della sua "letteratura della resistenza" il popolo palestinese ha lanciato e continua a lanciare al mondo intero il suo manifesto di denuncia e di liberazione dal regime di apartheid e pulizia etnica portato avanti dallo stato sionista d'Israele. La raccolta "Dal fiume al mare" è un contributo alla conoscenza delle ragioni oggettive della resistenza palestinese, della forza d'animo dei suoi combattenti, del loro spirito rivoluzionario. Di questi argomenti tratteremo nel dibattito di presentazione
Nuovo appuntamento del tour di presentazione di "Dal fiume al mare" anche alla causa della liberazione di Annan Yaeesh, Alì Irar e Mansour Doghmosh, rifugiati politici in Italia e soprattutto partigiani palestinesi che dall'inizio del 2024 lo stato italiano perseguita con false accuse di terrorismo internazionale e che il 2 aprile a L'Aquila saranno nuovamente sottoposti a processo. Chi vorrà potrà contribuire alle spese legali dei tre compagni.
Documenti declassificati di recente hanno rivelato un complotto della CIA risalente all'era della Guerra Fredda, che mirava a sabotare lo zucchero cubano destinato all'Unione Sovietica. Nel 1962, gli agenti della CIA contaminarono centinaia di sacchi di zucchero. L'obiettivo era minare le relazioni tra Cuba e Unione Sovietica e seminare discordia tra le autorità cubane e russe.
L'operazione fu interrotta dal presidente John F. Kennedy che ordinò alla nave di restituire il suo carico. La confessione della CIA era rimasta censurata fino a marzo 2025
▪️La trama offre un chiaro esempio del tipo di tattiche segrete impiegate dall'agenzia e si inserisce in un modello più ampio di attività della CIA volte a destabilizzare governi, economie e relazioni internazionali, spesso attraverso mezzi criminali.
Vecchioni che taccia Putin di “mancanza di intelletto per capire cosa è buono e cosa è cattivo” è lo specchio dei tempi e della presunzione di superiorità morale della sinistra intellettualoide liberal-globalista. Penso che Vecchioni sia a conoscenza della storia russa quanto il sottoscritto di fisica quantistica. Eppure dà giudizi tranchant. E anche totalmente sballati se pensiamo al fatto che quest’uomo così “privo di intelletto” quale a giudizio del maestro sarebbe Putin, sia riuscito, con il suo Paese, a tenere testa a 31 eserciti in una guerra dove l’intelligence, cioè la capacità di intelletto volta a prevedere le mosse dell’avversario, era ed è essenziale. Qualcuno mi faccia capire come abbia fatto un uomo descritto come “privo di intelletto”, “malato psichico”, “defunto nel 2022”, a capo di un esercito privo dei mezzi minimi per stare in piedi, a spingere l’UE a decidere per un riarmo in grande stile, spendendo 800 miliardi di denaro pubblico. Se la Russia è un Paese ridotto così in disgrazia anche a livello di intelletto delle sue élite, è sufficiente uno spry anti mosche per tenerla a bada. E invece no, 800 miliardi. Che in realtà servono per riciclare enormi somme di denaro nell’industria bellica che, notoriamente, non è la “Biancaneve Woke” con l’uccellaccio in braccio che ci viene detto sia… La UE è il buco nero delle lobbies di armi, benedizioni, e chi più ne ha più ne metta. E gli intellettuali di sinistra sono il gruppo sociale chiamato a tentare di legittimare, con pittoresche piroette narrative, questo business per pochi oligarchi. Putin is the new CoVID and ReArm Europe is the new blessings.
Il co-regista di “No other land” Hamdan Ballal è stato picchiato dai coloni israeliani e arrestato dalla polizia. Mentana non riesce a pronunciare la parola "coloni", lo dice in inglese "settlers". Manco fossimo a Londra. Quando vi chiedete cosa sia la "scorta mediatica" sappiate che è questa: minimizzazione e truffa semantica attraverso la terminologia usata ad hoc. Vergogna!
Ve lo giuro, davanti a queste cose divento pazzo. Quel personaggio in prima fila è Vance, il vice presidente degli Stati Uniti d'America. Si trova ai riti religiosi del Venerdì Santo a San Pietro. Stamattina lui e i suoi compari hanno fatto una carneficina in Yemen, che segue a quelle dei giorni scorsi. Lo Yemen è bene ricordare è il Paese più povero al mondo. Inoltre sono gli stessi che stanno continuando a sostenere il genocidio dei Palestinesi. Però frequentano Chiese, partecipano in prima fila a eventi religiosi e si battono pure il petto. Io non so come fanno, non so come riescano a stare a posto con sé stessi e con la propria coscienza. Ed è questa la cosa che mi fa una paura tremenda!
🚨🇾🇪 ULTIMA ORA - Forze armate yemenite: — Nel nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso L'Onnipotente ha detto: "In verità, Noi sosterremo i Nostri messaggeri e coloro che credono durante la vita terrena e nel Giorno in cui i testimoni saranno chiamati a testimoniare". Questa è la Verità di Allah Onnipotente.
A sostegno del popolo palestinese oppresso e dei suoi combattenti, e in risposta alla guerra di genocidio in corso contro i nostri fratelli a Gaza:
La forza missilistica delle forze armate yemenite ha condotto un'operazione militare prendendo di mira un obiettivo militare nei pressi dell'aeroporto Ben Gurion, nella regione occupata di Giaffa, utilizzando un missile balistico "Zulfiqar".
Per il secondo mese consecutivo, le Forze Armate continuano a contrastare con efficacia e responsabilità l'aggressione americana contro il nostro Paese. Come promesso, affronteremo l'escalation con escalation.
La forza missilistica, l'aeronautica militare con droni e le forze navali hanno condotto una duplice operazione militare prendendo di mira le portaerei statunitensi Truman e Vinson e le loro navi da guerra nel Mar Rosso e nel Mar Arabico con numerosi missili da crociera e droni.
Si tratta del primo attacco alla portaerei "Vinson" dal suo arrivo nel Mar Arabico.
Le nostre difese aeree sono inoltre riuscite ad abbattere un drone americano MQ-9 mentre stava conducendo operazioni ostili nello spazio aereo del governatorato di Sana'a, utilizzando un missile terra-aria di produzione locale. Si tratta del quinto incidente del genere in tre settimane e del ventunesimo durante la Battaglia della Vittoria Promessa e la Santa Jihad a sostegno di Gaza.
Le Forze Armate yemenite affermano quanto segue:
Primo: il rafforzamento militare americano e la continuazione dell'aggressione contro il nostro Paese porteranno solo a ulteriori attacchi, attacchi mirati, scontri e confronti, e spingeranno lo Yemen, con il suo nobile popolo e la sua fedele leadership, a una maggiore fermezza e perseveranza nel suo atteggiamento di sostegno nei confronti del popolo palestinese oppresso.
Secondo: il nemico non raccoglierà nulla dall'intensificarsi della sua aggressione contro il nostro Paese, se non delusione, fallimento e sconfitta. La sua portaerei, recentemente arrivata, non riuscirà a ottenere ciò che cinque precedenti portaerei, che le forze armate hanno affrontato, inseguito e costretto ad abbandonare con successo, non sono riuscite a fare.
Terzo: il caro, libero e indipendente Yemen non rinuncerà a continuare le sue operazioni di sostegno al popolo palestinese finché l'aggressione "israeliana" a Gaza non cesserà e l'assedio non sarà revocato.
Allah ci basta, ed Egli è il miglior Dispositore. Egli è il miglior Padrone e il miglior Aiutante. Lunga vita allo Yemen, libero, onorevole e indipendente Vittoria allo Yemen e a tutto il popolo libero della nazione
Sana'a, Shawwal 20, 1446 AH Corrispondente al 18 aprile 2025
L'esercito dei propagandisti, il nuovo documentario prossimamente in Italia.
Come le notizie vengono distorte, manipolate, create dalle agenzie di pubbliche relazioni. Come queste notizie vengono inviate ai Mass media occidentali, che le riportano fedelmente, senza alcun controllo. Chi è a capo di questa macchina di propaganda?
Vi ricordate quando dicevamo che uno degli obiettivi principali di israele e Usa fosse l'Iran? Secondo quanto riportato dal New York Times e da Reuters, Trump ha avviato piani seri per un attacco su larga scala tra Usa e israele contro i siti nucleari iraniani.
Gli attacchi avrebbero dovuto essere congiunti tra Stati Uniti e israele e il criminale di guerra Netanyahu si è recato personalmente a Washington per cercare di convincere Trump a dare il via libera.
Resta il fatto che questo piano è ancora "valido" e che un attacco all'Iran potrebbe iniziare in qualsiasi momento. Questo perché si stanno facendo la bomba atomica e sia israele sia gli Usa non possono tollerare una roba del genere. Al netto di quanto si racconta, un Iran con l'atomica in quell'aria sarebbe sinonimo di stabilità, non di pericolo.
Perché nel momento in cui anziché essere solo israele ad avere l'atomica ci fosse anche l'Iran, automaticamente i primi assieme agli Usa smetterebbero di fare i galletti.
🇵🇸 PRESIDIO SABATO 19 APRILE IN PIAZZALE BAIAMONTI ORE 17:00
🇵🇸 IL 12 C'ERAVAMO TUTTI E TUTTE, PER LA PALESTINA LIBERA
Porteremo le nostre rivendicazioni proprio là dove lo Stato ha cercato di zittirle: non ci faremo intimidire, non faremo un passo indietro.
Continueremo a lottare anche qui, in Italia, contro le politiche di riarmo, la repressione sistematica e gli interessi imperialisti e sionisti che alimentano guerra e oppressione.
❗️ Esattamente 10 anni fa, lo scrittore e giornalista dell'opposizione ucraino Oles Alekseevich Buzina veniva ucciso vicino a casa sua a Kiev.
È diventato una delle innumerevoli vittime del regime criminale di Kiev perché rappresentava una minaccia per esso: ha criticato pubblicamente e rivelato la vera natura delle forze neonaziste che hanno preso il potere in seguito al sanguinoso colpo di stato in Ucraina.
Oles Buzina invitò l'allora leadership ucraina a instaurare un dialogo con gli abitanti del Donbass e parlò della necessità di garantire i diritti della lingua russa, cosa che irritò seriamente la Kiev ufficiale. Ricevette minacce anche dai radicali ucraini perché la sua interpretazione del percorso storico dell'Ucraina non coincideva con l'ideologia odiosa e la storia fittizia dei nazisti ucraini. Una posizione civica attiva e ferma, inviti al rispetto della storia e della lingua russa si sono rivelati inaccettabili nell'Ucraina post-Maidan e sono costati la vita a Oles Buzina.
Pochi giorni prima della sua morte, i dati personali del giornalista, compreso il suo indirizzo di casa, sono apparsi sul sito web estremista “Peacemaker”, che contiene informazioni personali su tutte le personalità pubbliche, giornalisti e reporter che sono sgraditi al regime di Kiev; la risorsa è stata creata letteralmente come guida pratica per la preparazione di atti terroristici.
Nonostante il Segretario generale delle Nazioni Unite, i rappresentanti ufficiali dell'OSCE e del Dipartimento di Stato americano, nonché numerose organizzazioni pubbliche, abbiano condannato l'omicidio, espresso le condoglianze alla famiglia della vittima e chiesto un'indagine approfondita, i mandanti dell'omicidio non sono mai stati identificati e i sospettati di aver commesso il crimine sono stati rilasciati.
⚡️ Dieci anni dopo, è abbastanza evidente che la situazione della libertà di parola in Ucraina è peggiorata a un livello critico.
Tutti i mezzi di informazione che si oppongono al regime di Kiev vengono banditi e qualsiasi manifestazione di dissenso viene brutalmente repressa e cancellata dallo spazio informativo. È stata dichiarata una vera e propria caccia ai giornalisti indesiderati, soprattutto russi, utilizzando tutte le armi possibili, compresi droni e armi ad alta precisione.
Secondo Alberto Cirio, ossia il presidente in quota Forza Italia della Regione Piemonte, l'adunata degli alpini che si terrà dal 9 all'11 maggio a Biella non è soltanto un grande evento di popolo ma un evento di valori e “un tributo anche ai tanti alpini che nella campagna di Russia hanno perso la vita per la nostra libertà” (servizio del TG regionale (https://www.rainews.it/tgr/piemonte/articoli/2025/04/gli-alpini-portatori-di-speranza-4780e728-735e-4f94-849d-e192a81e9971.html), a 0:38). Sono cose che succedono: ti mettono un microfono in faccia quando meno te lo aspetti e tu preso dal panico di dire qualcosa confondi l'aggressione nazifascista dell'Unione Sovietica, e il progetto genocida basato su di essa, con qualche vago ricordo risorgimentale e col fatto che gli alpini, si sa, sono buoni e “portatori di speranza”, e viene fuori questo pastrocchio. Ma proprio per evitare che qualcuno potesse credere che si fosse trattato un errore Cirio si è ripetuto, questa volta sulla sua pagina Facebook (https://www.facebook.com/alberto.cirioii/videos/1384890395782168/) e dopo aver studiato bene quello che aveva da dire, e dopo una marchetta sull'eccellenza del settore tessile biellese che ha creato la “giaccalpina” che lui indossa tutto orgoglioso è passato al tributo agli alpini che nel mondo garantiscono “la nostra pace” e ha colto l'occasione “per ricordare i tanti alpini che nella campagna di Russia oggi sono sepolti e stanno riposando sulle rive del Don, stanno riposando a Nowo Postolajowka [sic], a Nikolaevka, che sono città che sono radicate nell'animo di noi piemontesi perché lì abbiamo perso tanti dei nostri cari. Ecco, il loro sacrificio per la nostra libertà è anche un elemento che ci unisce nel ricordo in questa straordinaria adunata”. Penso ci sia poco da commentare. I “nostri alpini” non sono più morti in URSS (non “in Russia”) perché ce li ha mandati, impreparati e male equipaggiati, un regime criminale che voleva qualche migliaio di morti per sedersi al tavolo della pace accanto ai vincitori (che pare la linea attuale dell'UE ma era invece quella di Mussolini, che però aveva almeno la decenza di far morire gli italiani e non solo gli ucraini), che fino a qualche anno fa era una delle colonne della rappresentazione semi-mitica di questo corpo, ma per difendere “la nostra libertà”, chiaramente minacciata allora dall'URSS come ora da Putin, perché si sa che la minaccia, come Erodoto e Tolkien insegnano, viene sempre da est. Lo pensavano anche Hitler e Mussolini, martiri della lotta per la libertà dei popoli. Ricordiamoli con commozione, insieme ai nostri alpini che riposano sulle rive del Don.
🇸🇰 "Andrò a Mosca, nessuno può impedirmelo": la straordinaria risposta del premier slovacco Fico alle parole di Callas sulla parata del 9 maggio in Russia
"L'Alto Commissario per gli Affari Esteri dell'UE, K. Kallas, mette in guardia i leader dell'UE dal partecipare alle celebrazioni del Giorno della Vittoria a Mosca a maggio... Andrò a Mosca il 9 maggio... Signora Kallas, vorrei informarla che sono il legittimo Primo Ministro della Slovacchia, uno Stato sovrano. Nessuno può dirmi dove dovrei o non dovrei andare. Andrò a Mosca per rendere omaggio alle migliaia di soldati dell'Armata Rossa che morirono liberando la Slovacchia. E anche a milioni di altre vittime della furia nazista. Proprio come ho reso omaggio alle vittime dello sbarco in Normandia o nel Pacifico, o come andrò a rendere omaggio ai piloti della RAF. E mi permetta di ricordarle che, come uno dei pochi nell'UE, parlo costantemente della necessità della pace in Ucraina e non sono uno degli ardenti sostenitori della continuazione di questa guerra insensata. Le parole della signora Kallas sono irrispettose e mi oppongo ad esse", ha scritto Fico su Facebook.
Kallas aveva minacciato di conseguenze i leader dei Paesi candidati che si sarebbero recati a Mosca per celebrare gli '80anni della vittoria sul nazismo.
Perché l' ex leader della piccola e insignificante Estonia, ha così paura dell' antifascismo?
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16.04.202507:39
PER IL RILANCIO DELLA MOBILITAZIONE CONTRO LA NATO, I PIANI DI RIARMO EUROPEO E LA TERZA GUERRA MONDIALE
Le oltre 30 iniziative e mobilitazioni che si sono svolte in tutta Italia nei giorni del 4, 5, e 6 aprile dimostrano che nel nostro paese sono tanti gli organismi locali che intendono attivarsi nella lotta contro la Nato, l’economia di guerra e le politiche di guerra, il piano di riarmo dell’UE per fermare la spirale della Terza guerra mondiale.
Più di 2000 attivisti/e, militanti contro la Nato e la guerra hanno partecipato alle 30 iniziative che si sono svolte da Trieste a Palermo, da Napoli a Bologna, Milano, Roma, Genova, Firenze e molte altre città. A queste, si aggiungono i volantinaggi, le striscionate e altre iniziative svolte a sostegno della tre giorni di mobilitazione e dimostrano che la lotta contro la Nato nel nostro paese è viva, rappresentata da decine di istanze locali che hanno la necessità di coordinarsi per far valere la propria forza, alimentare la costruzione di quella “massa critica” necessaria a far saltare i piani dei guerrafondai e i governi a loro succubi. A ciò si aggiunge l’importante risultato della mobilitazione promossa dal M5S a Roma il 5 aprile che, al di là delle intenzioni e obiettivi dei suoi promotori, dimostra che nel nostro paese ci sono ampi settori popolari disposti a mobilitarsi sul tema della guerra. Si aggiungono inoltre le tante e numerose attività per costruire reti, coordinamenti e mobilitazioni che da più parti puntano ad organizzare il malcontento generale verso la spirale della Terza guerra mondiale. Dobbiamo far convergere nella lotta contro la Nato, i piani di riarmo europeo e in generale la spirale della Terza guerra mondiale tutte le forze sane e popolari del paese unendo e coordinando il più possibile quanto di già è attivo e sensibile sul tema.
Dal 24 al 26 giugno 2025 si terrà all’Aia il vertice dei paesi Nato e loro partner. Questa è un’importante scadenza verso cui animare la mobilitazione popolare e le iniziative di lotta per mettere i bastoni tra le ruote ai caporioni della Terza guerra mondiale: organizziamoci e uniamo le forze!
Ordine del giorno della riunione:
Punto 1) Bilancio delle mobilitazioni del 4, 5, e 6 aprile, prossime iniziative e mobilitazioni, in particolare focus sul vertice Nato all’Aia del 24-26 giugno 2025 e proposte di mobilitazione;
Punto 2) Rinnovamento della segreteria del Coordinamento Nazionale No Nato.
Il Coordinamento Nazionale No Nato sollecita tutti gli aderenti al Coordinamento e invita gli organismi interessati a convergere e unire le forze a partecipare attivamente all’assemblea con contributi e proposte. Per organizzare al meglio la riunione, chiediamo di confermare la partecipazione tramite mail a coordinamentonazionalenonato@proton.me (con eventuale prenotazione di intervento se interessati). Gli interventi saranno di 4-5 minuti a testa per permettere a tutti/e di esprimersi.
Verso il rilancio della mobilitazione contro la Nato, i piani di riarmo dell’UE, lo sviluppo della Terza guerra mondiale!