Ci hanno provato in tutti modi, a silenziarla. Ma Francesca Albanese ha vinto: è stata appena riconfermata nel suo ruolo di relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati fino al 2028.
Un attacco concentrico come quello coordinato dal Governo israeliano e dai suoi cheerleader contro la Albanese non si era mai visto come negli ultimi mesi.
Contro la riconferma della Albanese, che da anni denuncia il regime di apartheid di Israele in Palestina e che da 18 mesi denuncia quotidianamente il genocidio in atto a Gaza, si sono mosso numerosi attori. Israele naturalmente, che accusa la Albanese di antisemitismo, ma anche Stati Uniti, Germania, Canada, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
Ma anziché essere “cancellata” Francesca Albanese ha vinto. E con lei chiunque difenda i diritti umani e il rispetto del diritto internazionale.