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Giorgio Bianchi Photojournalist
Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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"Giorgio Bianchi Photojournalist" guruhidagi so'nggi postlar
Repost qilingan:Lettera da Mosca
LD
26.04.202513:43
ATTENTATO - Secondo informazioni attendibili ma da confermare, nei pressi di Bryansk sarebbe stato ucciso Evgeny Ritnikov, uno sviluppatore-chiave del sistema di guerra elettronica russo "Krasukha". Ritnikov sarebbe morto insieme con un collega nell'esplosione della sua auto nella notte tra il 17 e il 18 aprile.
mediani yuklay olmadik
26.04.202513:40
Il "confessionale" della casa del Grande Fratello globale.
Ogni gesto, ogni circostanza, è funzionale ad una qualche campagna social.
Oramai viviamo in un reality show.
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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InsideOver

26.04.202513:29
Virginia Giuffre, principale accusatrice di Jeffrey Epstein e del principe Andrea, è morta per un apparente suicidio all’età di 41 anni nella sua casa in Australia.
Giuffre era la principale accusatrice di Jeffrey Epstein, il finanziere americano morto per un misterioso e apparente suicidio nel 2019 mentre era in carcere a New York, accusato di sfruttamento sessuale di minori. Nei primi anni 2000, Giuffre aveva denunciato Epstein per essere stata usata come “schiava sessuale” dal magnate.
Nel 2019 Giuffre aveva postato su X: "Sto rendendo noto pubblicamente che in nessun modo, forma o figura sono suicida. Troppe persone cattive vogliono silenziarmi".
https://it.insideover.com/societa/e-morta-virginia-giuffre-laccusatrice-di-epstein-e-del-principe-andrea-si-e-suicidata.html
Giuffre era la principale accusatrice di Jeffrey Epstein, il finanziere americano morto per un misterioso e apparente suicidio nel 2019 mentre era in carcere a New York, accusato di sfruttamento sessuale di minori. Nei primi anni 2000, Giuffre aveva denunciato Epstein per essere stata usata come “schiava sessuale” dal magnate.
Nel 2019 Giuffre aveva postato su X: "Sto rendendo noto pubblicamente che in nessun modo, forma o figura sono suicida. Troppe persone cattive vogliono silenziarmi".
https://it.insideover.com/societa/e-morta-virginia-giuffre-laccusatrice-di-epstein-e-del-principe-andrea-si-e-suicidata.html


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InsideOver

26.04.202513:28
“Hamas è pronta a uno scambio di prigionieri in un’unica tranche e a una tregua di cinque anni”, ha detto un funzionario di Hamas mentre una delegazione del suo gruppo ha incontrato i mediatori al Cairo.
Il 17 aprile Hamas, che si oppone a un accordo di cessate il fuoco “parziale”, ha respinto una proposta israeliana che prevedeva una tregua di 45 giorni in cambio della restituzione di 10 ostaggi viventi.
Il gruppo ha sempre chiesto che un accordo di tregua porti alla fine della guerra, al completo ritiro israeliano da Gaza, allo scambio di prigionieri e all’ingresso immediato e sufficiente di aiuti umanitari nel territorio palestinese devastato dal genocidio.
Ora cosa dirà Netanyahu? https://it.insideover.com/guerra/hamas-pronti-a-liberare-tutti-gli-ostaggi-la-mossa-che-spiazza-netanyahu.html
Il 17 aprile Hamas, che si oppone a un accordo di cessate il fuoco “parziale”, ha respinto una proposta israeliana che prevedeva una tregua di 45 giorni in cambio della restituzione di 10 ostaggi viventi.
Il gruppo ha sempre chiesto che un accordo di tregua porti alla fine della guerra, al completo ritiro israeliano da Gaza, allo scambio di prigionieri e all’ingresso immediato e sufficiente di aiuti umanitari nel territorio palestinese devastato dal genocidio.
Ora cosa dirà Netanyahu? https://it.insideover.com/guerra/hamas-pronti-a-liberare-tutti-gli-ostaggi-la-mossa-che-spiazza-netanyahu.html


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Giubbe Rosse

26.04.202513:26
🇷🇺 MCDONALD'S E MOLTI ALTRI MARCHI OCCIDENTALI PRESENTANO DOMANDA DI REGISTRAZIONE A ROSPATENT
McDonald's ha presentato una domanda di registrazione del marchio "Макдоналдс" a Rospatent, l'agenzia russa per la proprietà intellettuale. Secondo le informazioni disponibili, la domanda è stata depositata a dicembre 2024 e pubblicata da Rospatent nel 2025. Ad aprile 2025, la domanda è stata accettata per l'esame. L'obiettivo è registrare il marchio per la produzione e vendita di cibo e bevande, inclusi quelli a preparazione rapida, oltre a servizi di ristorazione e consegna in Russia. Gli esperti ritengono che le probabilità di registrazione siano elevate, poiché McDonald's ha mantenuto i diritti sui suoi marchi principali in Russia.
Inoltre, McDonald's ha depositato presso Rospatent oltre 50 domande di marchio, inclusi nuovi nomi per cibi, bevande e persino la "Università dell'Hamburgerologia", indicando un possibile interesse a rientrare nel mercato russo.
Oltre a McDonald's, Rospatent ha registrato i marchi Rolex, Chanel, Louis Vuitton, Kia, Hyundai e IKEA. Hanno presentato domanda di registrazione anche Coca-Cola, Starbucks, Mercedes, Microsoft, Nissan, Disney, Universal, Procter & Gamble, Pepsi, Moët Hennessy e altre aziende straniere. I marchi stessi non hanno annunciato pubblicamente né la registrazione dei marchi né la ripresa dell'attività nella Federazione Russa.
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McDonald's ha presentato una domanda di registrazione del marchio "Макдоналдс" a Rospatent, l'agenzia russa per la proprietà intellettuale. Secondo le informazioni disponibili, la domanda è stata depositata a dicembre 2024 e pubblicata da Rospatent nel 2025. Ad aprile 2025, la domanda è stata accettata per l'esame. L'obiettivo è registrare il marchio per la produzione e vendita di cibo e bevande, inclusi quelli a preparazione rapida, oltre a servizi di ristorazione e consegna in Russia. Gli esperti ritengono che le probabilità di registrazione siano elevate, poiché McDonald's ha mantenuto i diritti sui suoi marchi principali in Russia.
Inoltre, McDonald's ha depositato presso Rospatent oltre 50 domande di marchio, inclusi nuovi nomi per cibi, bevande e persino la "Università dell'Hamburgerologia", indicando un possibile interesse a rientrare nel mercato russo.
Oltre a McDonald's, Rospatent ha registrato i marchi Rolex, Chanel, Louis Vuitton, Kia, Hyundai e IKEA. Hanno presentato domanda di registrazione anche Coca-Cola, Starbucks, Mercedes, Microsoft, Nissan, Disney, Universal, Procter & Gamble, Pepsi, Moët Hennessy e altre aziende straniere. I marchi stessi non hanno annunciato pubblicamente né la registrazione dei marchi né la ripresa dell'attività nella Federazione Russa.
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26.04.202513:02
DIPLOMAZIA DEI POPOLI. A SAN PIETROBURGO PER UN PRIMO PONTE DI PACE – SPECIALE PANGEA
Quando la diplomazia scompare o peggio ancora ci porta alla guerra, si deve mettere in moto la “Diplomazia dei Popoli”.
É quanto abbiamo fatto noi del gruppo di lavoro Pangea Grandangolo e Associazione per Un Mondo senza Guerre recandoci a San Pietroburgo per una serie di incontri con esponenti dell’amministrazione della città, della cultura, dell’arte, della religione, dell’economia e dei giovani.
https://www.byoblu.com/2025/04/26/diplomazia-dei-popoli-a-san-pietroburgo-per-un-primo-ponte-di-pace-speciale-pangea/
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Quando la diplomazia scompare o peggio ancora ci porta alla guerra, si deve mettere in moto la “Diplomazia dei Popoli”.
É quanto abbiamo fatto noi del gruppo di lavoro Pangea Grandangolo e Associazione per Un Mondo senza Guerre recandoci a San Pietroburgo per una serie di incontri con esponenti dell’amministrazione della città, della cultura, dell’arte, della religione, dell’economia e dei giovani.
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RangeloniNews

26.04.202509:35
Oggi mi hanno segnalato di essere stato preso di mira da tal David Puente. Dicono sia un “fact-checker”, ossia uno di quelli che decidono cosa si possa leggere e cosa no su internet.
Mi ha dedicato una specie di articolo su “Open”, che fa parte della International Fact-Checking Network (IFCN), rete finanziata dal Dipartimento di Stato americano, dalla National Endowment for Democracy (NED) e dalla Open Society Foundations di George Soros.
Ovviamente il “fact-Checker indipendente” (dicono che è possibile definirsi indipendenti solo se lavori per gli interessi di Soros, mentre se il tuo lavoro non collima con le loro idee diventi automaticamente “propagandista”) come prima cosa, mi ha accusato di “diffondere diverse narrazioni false riconducibili alla propaganda del Cremlino sul conflitto in Ucraina, in particolare su quanto accaduto nel Donbass e a Odessa”.
Mi viene contestato un collage di post e considerazioni (mie e di terzi) su Facebook, facendone un minestrone.
Puente, come un vero tuttologo, vedendo solo ciò che vuole, afferma che “sul Donbass viene proposta la narrazione del Cremlino senza specificare come era realmente iniziato il conflitto” (Se qualcuno ha idea di come fargli recapitare il mio libro “Donbass, le mie cronache di guerra”, forse potrebbe scoprire qualcosa di nuovo anche sulle origini del conflitto).
Nel suo “debunking” tutto ciò che accade è colpa della propaganda russa. Ad esempio, nel 2014, a Kiev “non ci fu alcun colpo di Stato”. Secondo Puente “si è trattato di una rivoluzione” dove il “popolo ucraino” si era sollevato “in modo civile contro il governo di Viktor Janukovyč. I 42 morti del 2 maggio ad Odessa? Furono una conseguenza della “propaganda russa”, mica dell’assalto dei sostenitori del Maidan.
Inoltre i miei dati biografici vengono presi dal dossier zeppo di insinuazioni ed errori dei loro “colleghi” di RSF, senza prendersi la briga di approfondire o ricercare la verità alla fonte (magari facendomi qualche domanda).
Parallelamente, ieri, su Facebook mi è giunta una notifica legata ad un post del 2016 sulla strage di Odessa, in cui i fact-checker “indipendenti” di Open, basandosi su un’interpretazione di alcuni passaggi della sentenza della CEDU del marzo 2025, sostengono che contenga “notizie false” e per questa ragione i miei post “potrebbero essere spostati più in basso nella sezione notizie, in modo che sia meno probabile che gli altri li vedano”.
Mi ha dedicato una specie di articolo su “Open”, che fa parte della International Fact-Checking Network (IFCN), rete finanziata dal Dipartimento di Stato americano, dalla National Endowment for Democracy (NED) e dalla Open Society Foundations di George Soros.
Ovviamente il “fact-Checker indipendente” (dicono che è possibile definirsi indipendenti solo se lavori per gli interessi di Soros, mentre se il tuo lavoro non collima con le loro idee diventi automaticamente “propagandista”) come prima cosa, mi ha accusato di “diffondere diverse narrazioni false riconducibili alla propaganda del Cremlino sul conflitto in Ucraina, in particolare su quanto accaduto nel Donbass e a Odessa”.
Mi viene contestato un collage di post e considerazioni (mie e di terzi) su Facebook, facendone un minestrone.
Puente, come un vero tuttologo, vedendo solo ciò che vuole, afferma che “sul Donbass viene proposta la narrazione del Cremlino senza specificare come era realmente iniziato il conflitto” (Se qualcuno ha idea di come fargli recapitare il mio libro “Donbass, le mie cronache di guerra”, forse potrebbe scoprire qualcosa di nuovo anche sulle origini del conflitto).
Nel suo “debunking” tutto ciò che accade è colpa della propaganda russa. Ad esempio, nel 2014, a Kiev “non ci fu alcun colpo di Stato”. Secondo Puente “si è trattato di una rivoluzione” dove il “popolo ucraino” si era sollevato “in modo civile contro il governo di Viktor Janukovyč. I 42 morti del 2 maggio ad Odessa? Furono una conseguenza della “propaganda russa”, mica dell’assalto dei sostenitori del Maidan.
Inoltre i miei dati biografici vengono presi dal dossier zeppo di insinuazioni ed errori dei loro “colleghi” di RSF, senza prendersi la briga di approfondire o ricercare la verità alla fonte (magari facendomi qualche domanda).
Parallelamente, ieri, su Facebook mi è giunta una notifica legata ad un post del 2016 sulla strage di Odessa, in cui i fact-checker “indipendenti” di Open, basandosi su un’interpretazione di alcuni passaggi della sentenza della CEDU del marzo 2025, sostengono che contenga “notizie false” e per questa ragione i miei post “potrebbero essere spostati più in basso nella sezione notizie, in modo che sia meno probabile che gli altri li vedano”.




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Giubbe Rosse

26.04.202509:34
THE TIMES: “IL PIANO DI TRUMP PER CONSENTIRE ALLA RUSSIA DI TENERE I TERRITORI CONQUISTATI È "SCOLPITO NELLA PIETRA"
Cresce la pressione sul presidente Zelensky affinché accetti una pace forzata
Fonte: The Times
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Cresce la pressione sul presidente Zelensky affinché accetti una pace forzata
Fonte: The Times
Il piano del presidente Trump di consentire alla Russia di mantenere il territorio occupato in Ucraina è "scolpito nella pietra", è stato detto al Times, mentre aumenta la pressione sul presidente Zelensky affinché accetti una pace forzata.
Trump potrebbe incontrare Zelensky a Roma sabato a margine dei funerali di Papa Francesco, ma crede che il leader ucraino "non abbia davvero altra scelta" che firmare la proposta, secondo una fonte vicina a Steve Witkoff, l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti. Trump minaccia di ritirarsi dal processo di pace la prossima settimana a meno che non venga raggiunto un accordo.
La proposta degli Stati Uniti, presentata da Witkoff a Mosca e Kiev, includerebbe il riconoscimento formale da parte degli Stati Uniti del controllo della Russia sulla Crimea, la penisola annessa nel 2014, e il riconoscimento de facto del controllo della Russia sulle aree dell'Ucraina meridionale e orientale che le sue forze hanno conquistato dall'invasione su vasta scala del 2022.
"Il punto di vista di Trump è che questo territorio è stato sequestrato e non tornerà indietro", ha detto una fonte vicina a Witkoff. "L'accordo sul tavolo è che il territorio occupato dalla Russia rimarrà occupato. La Russia non se ne andrà da lì. Quella parte è scolpita nella pietra".
Gli Stati Uniti ritengono che, se l'Ucraina rifiuterà l'accordo, la guerra andrà avanti per mesi e forse anni, con Kiev che dipende dall'Europa per i finanziamenti e le munizioni, ha detto la fonte. "Il taglio dei finanziamenti [statunitensi] in realtà avrà lo stesso impatto del taglio delle armi [quest'anno], perché l'Ucraina usa quei soldi per acquistare più armi da altri alleati", ha aggiunto la fonte.
Alla domanda se questo fosse un momento "prendere o lasciare" per Zelensky, la fonte ha detto che gli Stati Uniti lo vedevano come un "prendere o prendere".
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26.04.202508:11
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InsideOver

26.04.202506:45
Giovedì 24 aprile il governo spagnolo ha bloccato un accordo da 6,6 milioni di euro per l'acquisto di munizioni da Israele.
Nell'ottobre 2023, la Spagna si è impegnata a interrompere la vendita di armi a Israele. Ma a febbraio 2024 il Ministero dell'Interno spagnolo ha firmato un accordo con IMI Systems per l'acquisto di 15 milioni di munizioni, destinate alla Guardia Civil.
Mercoledì 23 aprile, poi, il Ministero dell'Interno ha dichiarato che avrebbe proseguito con l'accordo sulle armi. In risposta, il vice primo ministro e leader di Sumar Félix Bolaños, ha dichiarato: "Questo accordo deve essere rettificato: è una flagrante violazione degli accordi, mentre stiamo assistendo al genocidio in atto del popolo palestinese".
In seguito il primo ministro Sanchez ha annullato l'accordo.
Nell'ottobre 2023, la Spagna si è impegnata a interrompere la vendita di armi a Israele. Ma a febbraio 2024 il Ministero dell'Interno spagnolo ha firmato un accordo con IMI Systems per l'acquisto di 15 milioni di munizioni, destinate alla Guardia Civil.
Mercoledì 23 aprile, poi, il Ministero dell'Interno ha dichiarato che avrebbe proseguito con l'accordo sulle armi. In risposta, il vice primo ministro e leader di Sumar Félix Bolaños, ha dichiarato: "Questo accordo deve essere rettificato: è una flagrante violazione degli accordi, mentre stiamo assistendo al genocidio in atto del popolo palestinese".
In seguito il primo ministro Sanchez ha annullato l'accordo.


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Russian Tour

25.04.202521:48
Strano, eppure sono anche altamente incentivati dai reclutatori! 🤷
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Francesca Quibla

25.04.202516:20
«Francesco l'antipapa», rimosso il Direttore della Giustizia Minorile delle Regioni Emilia Romagna e Marche Antonio Pappalardo
Siamo giunti al punto più liberticida, profetizzato da George Orwell: la punizione di un individuo colpevole di aver commesso uno psicoreato
Mentre guitti come Roberto Benigni al soldo della RAI cantano “la Costituzione più bella del mondo” (definita “la peggiore dei Paesi Occidentali” da Francesco Cossiga), ancora una volta – come già accaduto in tempi pandemici – la ratio legis di una norma costituzionale viene calpestata in danno di un cittadino italiano reo questa volta di avere commesso uno psicoreato. Il Dottor Antonio Pappalardo, direttore della Giustizia Minorile di Emilia Romagna e Marche, è stato rimosso dal suo incarico da parte del Ministero della Giustizia perché reo di avere esercitato il proprio sacrosanto diritto di pensarla come molti altri (ma non come il mainstream) su una questione estremamente complessa. L'articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Non è un segreto che in molti aderiscano alla tesi secondo la quale Benedetto XVI non avrebbe inteso rinunziare al munus apostolico ma soltanto al ministerium. Esistono libri estremamente seri sul tema, scritti da studiosi che hanno approfondito la tematica e portato prove a sostegno della tesi esposta. Ciò nonostante, quando Antonio Pappalardo ha commentato sul canale Telegram Logos et Libertas che Bergoglio era l'antipapa e un usurpatore (e che per questo meritava una pena giusta), si è scatenato il finimondo, la lapidazione mediatica, le solite accuse infamanti (no-vax, contrario alle migrazioni, ai diritti Lgbtq+ e alle politiche dell’Ue e dell'OMS) e in men che non si dica il Ministero della Giustizia lo ha sollevato dall'incarico.
Lo psicoreato (thoughtcrime in lingua inglese, crimethink in neolingua) è la denominazione che George Orwell, nel suo romanzo 1984, dà al più pervasivo strumento repressivo delle istituzioni totalitarie. Commette uno psicoreato chiunque contrasti le teorie del Grande Fratello. Il Grande Fratello non tollera il dissenso. Non importa se la tesi sostenuta sia avvalorata da studi scientifici. Meno ancora importa se la tesi sostenuta sia oggettivamente e incontrovertibilmente vera: lo psicocriminale va punito.
Oggi è toccato al Dottor Antonio Pappalardo, domani potrebbe toccare ad Antonio Socci o ad Alessandro Barbero, rei di psicoreati.
Rischia molto il Professor Barbero, che in un video che circola (senza tagli o censure) paragona il nostro tempo agli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale e avverte che il riarmo nel Secolo scorso non portò a maggior sicurezza, ma direttamente alla guerra. In sintesi, il riarmo porta alla guerra, la guerra non è pace, e – checché ne pensino le Signore von der Leyen e Kallas – sarebbe il caso di considerare che la convivenza pacifica si fonda sul rispetto reciproco, non sulla deterrenza armata.
Io sono d'accordo al 100% col Dottor Antonio Pappalardo, ma anche se non lo fossi sarei pronto a difenderlo per affermare l'importanza nel diritto costituzionale dell'Art. 21.
Purtroppo, bastardi liberticidi ricoprono incarichi apicali e fanno della nostra Costituzione, dei nostri diritti fondamentali, carta straccia, perché temono il dissenso. E le pecore li venerano, in gregge credono a tutte le balle propinate per mantenerle docili, asservite.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 25 aprile 2025
Siamo giunti al punto più liberticida, profetizzato da George Orwell: la punizione di un individuo colpevole di aver commesso uno psicoreato
Mentre guitti come Roberto Benigni al soldo della RAI cantano “la Costituzione più bella del mondo” (definita “la peggiore dei Paesi Occidentali” da Francesco Cossiga), ancora una volta – come già accaduto in tempi pandemici – la ratio legis di una norma costituzionale viene calpestata in danno di un cittadino italiano reo questa volta di avere commesso uno psicoreato. Il Dottor Antonio Pappalardo, direttore della Giustizia Minorile di Emilia Romagna e Marche, è stato rimosso dal suo incarico da parte del Ministero della Giustizia perché reo di avere esercitato il proprio sacrosanto diritto di pensarla come molti altri (ma non come il mainstream) su una questione estremamente complessa. L'articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Non è un segreto che in molti aderiscano alla tesi secondo la quale Benedetto XVI non avrebbe inteso rinunziare al munus apostolico ma soltanto al ministerium. Esistono libri estremamente seri sul tema, scritti da studiosi che hanno approfondito la tematica e portato prove a sostegno della tesi esposta. Ciò nonostante, quando Antonio Pappalardo ha commentato sul canale Telegram Logos et Libertas che Bergoglio era l'antipapa e un usurpatore (e che per questo meritava una pena giusta), si è scatenato il finimondo, la lapidazione mediatica, le solite accuse infamanti (no-vax, contrario alle migrazioni, ai diritti Lgbtq+ e alle politiche dell’Ue e dell'OMS) e in men che non si dica il Ministero della Giustizia lo ha sollevato dall'incarico.
Lo psicoreato (thoughtcrime in lingua inglese, crimethink in neolingua) è la denominazione che George Orwell, nel suo romanzo 1984, dà al più pervasivo strumento repressivo delle istituzioni totalitarie. Commette uno psicoreato chiunque contrasti le teorie del Grande Fratello. Il Grande Fratello non tollera il dissenso. Non importa se la tesi sostenuta sia avvalorata da studi scientifici. Meno ancora importa se la tesi sostenuta sia oggettivamente e incontrovertibilmente vera: lo psicocriminale va punito.
Oggi è toccato al Dottor Antonio Pappalardo, domani potrebbe toccare ad Antonio Socci o ad Alessandro Barbero, rei di psicoreati.
Rischia molto il Professor Barbero, che in un video che circola (senza tagli o censure) paragona il nostro tempo agli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale e avverte che il riarmo nel Secolo scorso non portò a maggior sicurezza, ma direttamente alla guerra. In sintesi, il riarmo porta alla guerra, la guerra non è pace, e – checché ne pensino le Signore von der Leyen e Kallas – sarebbe il caso di considerare che la convivenza pacifica si fonda sul rispetto reciproco, non sulla deterrenza armata.
Io sono d'accordo al 100% col Dottor Antonio Pappalardo, ma anche se non lo fossi sarei pronto a difenderlo per affermare l'importanza nel diritto costituzionale dell'Art. 21.
Purtroppo, bastardi liberticidi ricoprono incarichi apicali e fanno della nostra Costituzione, dei nostri diritti fondamentali, carta straccia, perché temono il dissenso. E le pecore li venerano, in gregge credono a tutte le balle propinate per mantenerle docili, asservite.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 25 aprile 2025
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Ambasciata Russa in Italia/Посольство РФ в Италии

25.04.202516:20
🎙️ Risposta di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, alla domanda di un giornalista dell’agenzia TASS
25 aprile 2025
❓Domanda: Come si celebrerà la Giornata della Vittoria in Italia?
In virtù del fatto che l’Italia partecipò alla Seconda Guerra Mondiale rimanendo schierata dalla parte della Germania nazista fino al 1943, la percezione italiana di questa ricorrenza presenta certamente delle peculiarità. E tuttavia, il rovesciamento del regime di Mussolini e il susseguente abbandono del sistema monarchico rappresentano le pietre miliari della storia italiana del XX secolo, veri e propri momenti di svolta che condussero alla nascita della Repubblica Italiana nel 1946 e all’adozione della sua Costituzione, nella quale viene espresso chiaramente il carattere antifascista e pacifista della Repubblica.
Pertanto, in Italia la ricorrenza principale e più significativa è considerata quella del 25 aprile, ovvero la Festa della Liberazione dell’Italia dal fascismo, che quest’anno giunge al suo 80° anniversario. Come da tradizione, in questa giornata si dedica un’attenzione particolare alla commemorazione dei combattenti antifascisti, di coloro che presero parte al Movimento per la Resistenza, nonché degli alleati della coalizione antihitleriana, i quali contribuirono alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Secondo le informazioni di cui disponiamo attualmente, nei ranghi del Movimento per la Resistenza italiana erano presenti circa 5000 cittadini sovietici, che per volere della sorte vennero a trovarsi nella Penisola. Erano uomini di grande forza, che riuscirono a fuggire dai campi di concentramento e dalle carceri naziste e si inserirono nelle numerose brigate partigiane costituite da antifascisti italiani che combattevano contro i nazisti. Circa 500 partigiani sovietici caddero da eroi e tuttora riposano in terra italiana.
Noi apprezziamo profondamente come i nostri connazionali in Italia, assieme a diverse associazioni culturali locali e a molti comuni cittadini siano impegnati nel preservare la memoria dell’impresa eroica compiuta dai combattenti sovietici, che lottarono fianco a fianco con i partigiani italiani. Peraltro, a differenza di quanto avviene in molti Paesi dell’Europa orientale, tutte le sepolture ove riposano i nostri eroi rimangono tutt’oggi integre e in ottimo stato, e le autorità locali si impegnano a preservarne il decoro.
La fratellanza in armi venutasi a creare in quegli anni determinò la nascita di un forte legame tra il popolo sovietico e quello italiano, fondato sui comuni ideali dell’antifascismo; inoltre, tale fratellanza gettò le basi della comprensione reciproca, dell’amicizia e della cooperazione tra i nostri due Paesi per molti anni a venire.
L’Ambasciata e i Consolati Generali della Federazione Russa, in collaborazione con le associazioni locali e con i comuni italiani organizzano regolarmente eventi che rientrano in un più vasto impegno di carattere commemorativo, il cui scopo è quello di preservare la nsotra memoria storica comune. Desideriamo ringraziare per il contributo attivo a questo nostro proponimento così importante e ambizioso coloro che, tra gli italiani, condividono con noi lo stesso modo di pensare, e che hanno a cuore la memoria delle gesta eroiche compiute dal multietnico popolo sovietico.
In occasione della Giornata della Vittoria, le rappresentanze diplomatiche russe in Italia hanno messo a punto un vasto programma di eventi improntato sulle tematiche culturali e della memoria. Come da tradizione, il 9 di maggio i rappresentanti delle missioni diplomatiche russe faranno visita ai veterani che risiedono sul territorio italiano per recapitare loro un messaggio di auguri in occasione della Giornata della Vittoria. Si terranno cerimonie durante le quali verranno deposte corone di fiori nei luoghi ove sono sepolti i partigiani sovietici antifascisti a Palestrina, nei pressi di Roma, ma anche a Milano, a Torino e presso gli altri luoghi dove sono stati innalzati monumenti alla loro memoria.
🔗 Il testo completo
25 aprile 2025
❓Domanda: Come si celebrerà la Giornata della Vittoria in Italia?
In virtù del fatto che l’Italia partecipò alla Seconda Guerra Mondiale rimanendo schierata dalla parte della Germania nazista fino al 1943, la percezione italiana di questa ricorrenza presenta certamente delle peculiarità. E tuttavia, il rovesciamento del regime di Mussolini e il susseguente abbandono del sistema monarchico rappresentano le pietre miliari della storia italiana del XX secolo, veri e propri momenti di svolta che condussero alla nascita della Repubblica Italiana nel 1946 e all’adozione della sua Costituzione, nella quale viene espresso chiaramente il carattere antifascista e pacifista della Repubblica.
Pertanto, in Italia la ricorrenza principale e più significativa è considerata quella del 25 aprile, ovvero la Festa della Liberazione dell’Italia dal fascismo, che quest’anno giunge al suo 80° anniversario. Come da tradizione, in questa giornata si dedica un’attenzione particolare alla commemorazione dei combattenti antifascisti, di coloro che presero parte al Movimento per la Resistenza, nonché degli alleati della coalizione antihitleriana, i quali contribuirono alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Secondo le informazioni di cui disponiamo attualmente, nei ranghi del Movimento per la Resistenza italiana erano presenti circa 5000 cittadini sovietici, che per volere della sorte vennero a trovarsi nella Penisola. Erano uomini di grande forza, che riuscirono a fuggire dai campi di concentramento e dalle carceri naziste e si inserirono nelle numerose brigate partigiane costituite da antifascisti italiani che combattevano contro i nazisti. Circa 500 partigiani sovietici caddero da eroi e tuttora riposano in terra italiana.
Noi apprezziamo profondamente come i nostri connazionali in Italia, assieme a diverse associazioni culturali locali e a molti comuni cittadini siano impegnati nel preservare la memoria dell’impresa eroica compiuta dai combattenti sovietici, che lottarono fianco a fianco con i partigiani italiani. Peraltro, a differenza di quanto avviene in molti Paesi dell’Europa orientale, tutte le sepolture ove riposano i nostri eroi rimangono tutt’oggi integre e in ottimo stato, e le autorità locali si impegnano a preservarne il decoro.
La fratellanza in armi venutasi a creare in quegli anni determinò la nascita di un forte legame tra il popolo sovietico e quello italiano, fondato sui comuni ideali dell’antifascismo; inoltre, tale fratellanza gettò le basi della comprensione reciproca, dell’amicizia e della cooperazione tra i nostri due Paesi per molti anni a venire.
L’Ambasciata e i Consolati Generali della Federazione Russa, in collaborazione con le associazioni locali e con i comuni italiani organizzano regolarmente eventi che rientrano in un più vasto impegno di carattere commemorativo, il cui scopo è quello di preservare la nsotra memoria storica comune. Desideriamo ringraziare per il contributo attivo a questo nostro proponimento così importante e ambizioso coloro che, tra gli italiani, condividono con noi lo stesso modo di pensare, e che hanno a cuore la memoria delle gesta eroiche compiute dal multietnico popolo sovietico.
In occasione della Giornata della Vittoria, le rappresentanze diplomatiche russe in Italia hanno messo a punto un vasto programma di eventi improntato sulle tematiche culturali e della memoria. Come da tradizione, il 9 di maggio i rappresentanti delle missioni diplomatiche russe faranno visita ai veterani che risiedono sul territorio italiano per recapitare loro un messaggio di auguri in occasione della Giornata della Vittoria. Si terranno cerimonie durante le quali verranno deposte corone di fiori nei luoghi ove sono sepolti i partigiani sovietici antifascisti a Palestrina, nei pressi di Roma, ma anche a Milano, a Torino e presso gli altri luoghi dove sono stati innalzati monumenti alla loro memoria.
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RangeloniNews

25.04.202516:19
🇺🇸🇷🇺 Russia, figlio del vicedirettore della CIA morto nelle trincee del fronte ucraino
Michael Gloss, cittadino americano e figlio del vicedirettore della CIA Juliane Gallina Gloss e di Larry Gloss, veterano della Marina degli Stati Uniti e capo della Security Information Systems (società che sviluppa software per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti), ha perso la vita sul fronte del Donbass, combattendo tra le fila dell’esercito russo. Secondo i giornalisti di iStories, che hanno ricostruito le circostanze, Gloss sarebbe rimasto ucciso il 4 aprile del 2024, all’età di 21 anni.
Michael si è unito all'esercito russo nel 2023 dopo aver viaggiato per diversi mesi in giro per il mondo, dopo aver abbandonato il college. Prima di raggiungere Mosca era stato in Italia, poi in Israele, dove è stato deportato. Ha trascorso i mesi successivi in Turchia facendo volontariato aiutando le vittime del terremoto. Secondo un amico del ragazzo contattato da iStories, Gloss "parlava sempre di rovine e oscurità, povertà e collasso delle civiltà” ed era convinto che “l'egemonia occidentale stava volgendo al termine e che i BRICS avrebbero preso il suo posto”.
Avrebbe raggiunto la Russia perché voleva ottenerne la cittadinanza ma anche in quanto “molto arrabbiato” con il suo Paese per quello che accadeva in Palestina. In questo modo avrebbe potuto combattere contro gli Stati Uniti.
Gloss è arrivato in Russia nell'agosto 2023 e poco tempo dopo, il 5 settembre, avrebbe deciso di arruolarsi nell’esercito russo, venendo assegnato al 137esimo reggimento delle forze aviotrasportate. A dicembre finisce sul fronte di Soledar. Dopo qualche mese, il 4 aprile, è rimasto ucciso, mentre il suo funerale ha avuto luogo negli Stati Uniti otto mesi dopo, il 21 dicembre 2024.
✍️ RangeloniNews
Michael Gloss, cittadino americano e figlio del vicedirettore della CIA Juliane Gallina Gloss e di Larry Gloss, veterano della Marina degli Stati Uniti e capo della Security Information Systems (società che sviluppa software per il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti), ha perso la vita sul fronte del Donbass, combattendo tra le fila dell’esercito russo. Secondo i giornalisti di iStories, che hanno ricostruito le circostanze, Gloss sarebbe rimasto ucciso il 4 aprile del 2024, all’età di 21 anni.
Michael si è unito all'esercito russo nel 2023 dopo aver viaggiato per diversi mesi in giro per il mondo, dopo aver abbandonato il college. Prima di raggiungere Mosca era stato in Italia, poi in Israele, dove è stato deportato. Ha trascorso i mesi successivi in Turchia facendo volontariato aiutando le vittime del terremoto. Secondo un amico del ragazzo contattato da iStories, Gloss "parlava sempre di rovine e oscurità, povertà e collasso delle civiltà” ed era convinto che “l'egemonia occidentale stava volgendo al termine e che i BRICS avrebbero preso il suo posto”.
Avrebbe raggiunto la Russia perché voleva ottenerne la cittadinanza ma anche in quanto “molto arrabbiato” con il suo Paese per quello che accadeva in Palestina. In questo modo avrebbe potuto combattere contro gli Stati Uniti.
Gloss è arrivato in Russia nell'agosto 2023 e poco tempo dopo, il 5 settembre, avrebbe deciso di arruolarsi nell’esercito russo, venendo assegnato al 137esimo reggimento delle forze aviotrasportate. A dicembre finisce sul fronte di Soledar. Dopo qualche mese, il 4 aprile, è rimasto ucciso, mentre il suo funerale ha avuto luogo negli Stati Uniti otto mesi dopo, il 21 dicembre 2024.
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25.04.202516:17
TRUMP: “ISRAELE NON CI TRASCINERÀ IN GUERRA CON L'IRAN, MA SAREMO NOI A GUIDARE L’ATTACCO SE NON SI FARÀ UN ACCORDO”
(Fonte: Times of Israel - Tramite Giubbe Rosse)
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(Fonte: Times of Israel - Tramite Giubbe Rosse)
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump afferma che gli Stati Uniti si uniranno "volentieri" a Israele nel lanciare un attacco militare contro l'Iran se i negoziati su un nuovo accordo nucleare dovessero fallire, ma ribadisce la sua speranza che la questione del programma nucleare iraniano possa essere risolta attraverso la diplomazia.
Alla domanda sulle notizie secondo cui avrebbe recentemente annullato le proposte israeliane per una serie di attacchi congiunti contro gli impianti nucleari iraniani, Trump ha riconosciuto che, sebbene non abbia bloccato i piani di Israele a titolo definitivo, "non ha reso comodo" il loro procedere.
"Penso che possiamo fare un accordo senza l'attacco. Spero che ci riusciremo", ha detto a Time, anche se ha riconosciuto, come ha fatto durante tutto il processo per portare l'Iran al tavolo dei colloqui sul nucleare, che potrebbe essere necessaria un'azione militare su tutta la linea.
"Non ho reso loro le cose facili, ma non ho detto di no", ha ripetuto Trump. "Alla fine, stavo per lasciare quella scelta a loro, ma ho detto che avrei preferito di gran lunga un accordo piuttosto che sganciare bombe".
Alla domanda se sia preoccupato di essere "trascinato" in una guerra con l'Iran dal primo ministro Benjamin Netanyahu, Trump ha detto che il leader israeliano "potrebbe entrare in guerra. Ma non ci faremo trascinare". Ma ha sottolineato che questo non significa che l'azione militare degli Stati Uniti non sia una possibilità.
"Mi hai chiesto se mi avrebbe trascinato dentro, come se fossi entrato contro la mia volontà. No, potrei entrare molto volentieri se non riusciamo a trovare un accordo. Se non facciamo un accordo, sarò alla testa del gruppo".
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