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War Room - Russia, Ucraina, NATO

Un tentativo di riflessione sugli aspetti MILITARI del conflitto, più qualche considerazione sparsa. I tifosi sono pregati di andare a tifare altrove.
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ТипПублічний
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РозташуванняРосія
МоваІнша
Дата створення каналуЧерв 29, 2022
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Серп 19, 2024

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Penso ci sia poco da commentare. I “nostri alpini” non sono più morti in URSS (non “in Russia”) perché ce li ha mandati, impreparati e male equipaggiati, un regime criminale che voleva qualche migliaio di morti per sedersi al tavolo della pace accanto ai vincitori (che pare la linea attuale dell'UE ma era invece quella di Mussolini, che però aveva almeno la decenza di far morire gli italiani e non solo gli ucraini), che fino a qualche anno fa era una delle colonne della rappresentazione semi-mitica di questo corpo, ma per difendere “la nostra libertà”, chiaramente minacciata allora dall'URSS come ora da Putin, perché si sa che la minaccia, come Erodoto e Tolkien insegnano, viene sempre da est. Lo pensavano anche Hitler e Mussolini, martiri della lotta per la libertà dei popoli. Ricordiamoli con commozione, insieme ai nostri alpini che riposano sulle rive del Don.
Ma proprio per evitare che qualcuno potesse credere che si fosse trattato un errore Cirio si è ripetuto, questa volta sulla sua pagina Facebook e dopo aver studiato bene quello che aveva da dire, e dopo una marchetta sull'eccellenza del settore tessile biellese che ha creato la “giaccalpina” che lui indossa tutto orgoglioso (foto) è passato al tributo agli alpini che nel mondo garantiscono “la nostra pace” e ha colto l'occasione “per ricordare i tanti alpini che nella campagna di Russia oggi sono sepolti e stanno riposando sulle rive del Don, stanno riposando a Nowo Postolajowka [sic], a Nikolaevka, che sono città che sono radicate nell'animo di noi piemontesi perché lì abbiamo perso tanti dei nostri cari. Ecco, il loro sacrificio per la nostra libertà è anche un elemento che ci unisce nel ricordo in questa straordinaria adunata”.
Secondo Alberto Cirio, ossia il presidente in quota Forza Italia della Regione Piemonte, l'adunata degli alpini che si terrà dal 9 all'11 maggio a Biella non è soltanto un grande evento di popolo ma un evento di valori e “un tributo anche ai tanti alpini che nella campagna di Russia hanno perso la vita per la nostra libertà” (servizio del TG regionale, a 0:38). Sono cose che succedono: ti mettono un microfono in faccia quando meno te lo aspetti e tu preso dal panico di dire qualcosa confondi l'aggressione nazifascista dell'Unione Sovietica, e il progetto genocida basato su di essa, con qualche vago ricordo risorgimentale e col fatto che gli alpini, si sa, sono buoni e “portatori di speranza”, e viene fuori questo pastrocchio.
Il capo dell'amministrazione militare dell'oblast' di Sumy, Volodymyr Arthyuk, è stato licenziato da Zelensky. Già ieri aveva ammesso che la cerimonia era stata effettivamente organizzata, ma che lui era stato solo invitato (il che può essere verissimo, ma è lui che è stato accusato pubblicamente e quindi è lui che è stato fatto fuori per dare un contentino all'opinione pubblica). Al suo posto un altro uomo di Zelensky, il generale della polizia Oleg Hrygorov (foto).
Mariana Bezuhla è soddisfatta ma non del tutto, perché il generale Nesterenko, che lei cita come corresponsabile e corrotto (e che manco a dirlo è uomo di Syrs'kyj) è ancora al suo posto.
Nel giro di un'ora, lo spazio social ucraino ha iniziato a ribollire. In rapida successione, il sindaco di Konotop Artem Seminikhin (link 1 e 2), l'ex-deputato Ihor Mosičuk (Link 3, al link 4 il video sul suo canale YouTube che riassume la questione) l'immancabile Mariana Bezuhla (link 5 – metto solo il primo dei suoi post, in pratica da ieri non scrive altro) hanno iniziato a diffondere sui loro canali post prima abbastanza criptici (quelli di Seminikhin in particolare), poi sempre più espliciti all'indirizzo principalmente di Volodymyr Artyukh, capo dell'amministrazione militare dell'oblast' di Sumy e del deputato Mikhail Ananchenko.

L'accusa, come ho scritto prima formulata in maniera vaga, poi sempre più esplicita, è quella di avere organizzato, per motivi di PR e vantaggio politico, una cerimonia di premiazione per i soldati della 117a Brigata di Difesa territoriale, di cui appunto il 13 aprile ricorreva l'anniversario della formazione. Secondo Mosičuk (link 6) e Bezhula, era prevista anche la presenza di civili – e questo, in una città che brulica di spotter russi, che hanno ovviamente riferito a chi di dovere oltre confine. Il risultato sono stati appunto i due Iskander che hanno colpito il luogo dove si teneva la cerimonia (foto), cioè il centro congressi dell'Università di Sumy, e purtroppo non solo quello.

Ovviamente Seminikhin, Mosičuk e Bezuhla non stanno rilasciando queste dichiarazioni per discolpare la Russia ma per per colpire l'amministrazione di Zelensky, che accusano di proteggere gli sconsiderati che hanno organizzato la cerimonia; l'amministrazione di Zelensky, ovviamente, ha rimosso dal discorso pubblico la questione, presentando l'attacco come un atto deliberatamente terroristico e la riprova ulteriore che con Putin non si può trattare e che bisogna mandare più armi, invito prontamente raccolto da tutti i leader europei, incluso Merz che sta pensando sempre più di mandare i Taurus in Ucraina (la Germania ne ha più o meno 150 operativi, link 7, sarebbe un'escalation enorme a fronte di un risultato trascurabile); gli USA fanno sostanzialmente finta di niente, con Trump che prima dice che “gli hanno detto che i russi hanno commesso un errore, chiedete a loro” e poi torna a twittare anzi truthare sul fatto che la guerra non sarebbe mai cominciata se lui fosse stato presidente e che Zelensky e Biden non avrebbero mai dovuto farla cominciare, e Rubio che parla di “attacco orribile” ma poi ripete anche lui che è per questo che Trump vuole far finire la guerra (link 9); e con la Russia che parla solo di attacco ai militari e incolpa le autorità ucraine per avere messo in pericolo i civili. Civili che intanto sono morti, ma che nessuno lascia in pace.

Link 1: https://www.facebook.com/Semenikhin/videos/1886249922202997
Link 2: https://www.facebook.com/Semenikhin/videos/692462653188773
Link 3: https://t.me/mosiychuk72/41648
Link 4: https://www.youtube.com/watch?v=dJ2SFX-32bM
Link 5: https://t.me/marybezuhla/3317
Link 6: https://t.me/mosiychuk72/41649
Link 7: https://www.popularmechanics.com/military/weapons/a44763750/germany-close-to-giving-ukraine-taurus-cruise-missiles/
Link 8: https://truthsocial.com/@realDonaldTrump/114336723764365914
Link 9: https://x.com/SecRubio/status/1911460975481409809
Condivido la seconda puntata della nostra rassegna stampa "Oltre Confine", con i link dove ascoltarla.
Domani con calma scriverò qualcosa su Sumy e sul dibattito ferocissimo che si è scatenato in Ucraina sull'evento che ha causato l'attacco, con accuse a Syrs'kyj e all'establishment militare da parte della "solita" Mariana Bezuhla e non solo.

https://grad-news.blogspot.com/2025/04/esteri-oltre-confine-rassegna-stampa_01279218030.html
Julian Röpke aveva promesso di non scrivere più fesserie su Twitter, ma la tentazione evidentemente era troppo forte. Ci erano stati annichiliti i cabbasisi con tre anni di "assalti frontali" e "ondate umane", e invece ora apprendiamo che i russi, malignamente, aggirano le posizioni ucraine invece di attaccarle dritto per dritto - chiaramente perché non sono capaci di farlo e devono ricorrere a questi mezzucci che obbligano gli ucraini alla ritirata per non essere circondati ("assediati", come scrive lui).
Prosegue sulla pagina YouTube di Gazzetta filosofica la nostra rapida incursione sulla storia dell'Ucraina. Siamo arrivati alla terza puntata, il periodo del socialismo. Ancora tante grazie a Francesco Pietrobelli e Valentina Morotti!

Trovate la puntata qui: https://youtu.be/iLSt3vjwgFM?si=_xgxNg4eLC_lPZO3
Anche qui, come nell'articolo del New York Times, alla fine è andato tutto male per colpa degli ucraini, che addirittura volevano iniziare l'offensiva solo dopo aver ricevuto tutto il materiale promesso mentre gli inglesi mettevano fretta perché tanto i russi non erano così forti come temevano, e della loro testardaggine e della loro idea di attaccare su più assi invece di concentrare tutto in un'unica direzione. Però alla fine tanto male non è andata, visto che grazie ai sacrifici e alle perdite ucraine lo Stato Maggiore inglese ha visto come funziona una guerra moderna e ora è molto più preparato ad affrontare la guerra contro la Russia, mentre l'Europa è pronta "ad andare più in fondo" nel sostegno all'Ucraina. Tutto è bene quel che finisce bene, dunque.
La Cina, ovviamente, non l'ha presa benissimo. Ancora il portavoce del Ministero degli Esteri cinese ha consigliato oggi di evitare "commenti irresponsabili" sulla situazione ucraina e ribadito che la Cina non è parte in causa nella crisi ucraina e che sostiene una soluzione negoziale.

Resta da chiarire, a questo punto, il motivo della reazione ucraina nei confronti di un paese di cui, come tutti, ha bisogno. Un "gesto di buona volontà" nei confronti di Trump, ormai in guerra, per fortuna solo commerciale, con Pechino?
Fin qua, la storia è un nothingburger, come direbbero gli americani. Cinesi nelle fila dell'esercito russo se ne sono già visti, e anche in tutta probabilità in quelle dell'esercito ucraino, che come sappiamo arruola un bel po' di volontari stranieri. Quello che invece sorprende è la reazione dell'Ucraina, affidata alle parole di Zelensky. Nonostante il soldato abbia dichiarato di non far parte dell'esercito cinese e di essere lì per sua scelta personale, e nonostante l'immediata dichiarazione del portavoce del ministero degli affari esteri cinesi che ha ribadito che la Cina non ha mandato personale militare in Ucraina e ha chiesto ai suoi cittadini di evitare qualsiasi tipo di coinvolgimento, specie se militare, a favore di nessuna delle due parti, il giorno successivo Zelensky, in un incontro con i giornalisti, ha affermato che non solo i soldati cinesi nelle fila russe sono molti di più, 155, reclutati principalmente attraverso i social media e in particolare attraverso TikTok, ma soprattutto che il governo cinese è a conoscenza della loro presenza. Non si è spinto fino ad affermare che si trovano lì per volontà del governo, ma tutto il discorso andava, più o meno, in quella direzione, tanto che l'incaricato d'affari dell'ambasciata cinese è stato convocato al Ministero degli esteri ucraino per fornire spiegazioni.
È entrato in Russia con un visto turistico ed è stato addestrato a Lugansk insieme ad altri cinesi, senza interpreti, a gesti e con l'app di un telefono (e anche qui, vabbè). Ovviamente lui e il compagno, non capendo una parola, alla prima azione si sono persi e si sono arresi, che probabilmente è la sola cosa intelligente che hanno fatto da un po' di tempo a questa parte. È stata diffusa anche la foto del passaporto dell'altro prigioniero, del quale null'altro si sa (foto).
Dopo i nordcoreani, pare che in Ucraina sia la volta dei cinesi. L'8 aprile due soldati cinesi che combattevano per la Russia sono stati presi prigionieri dalle truppe ucraine e uno dei due ha raccontato parecchie cose. A giudicare dal breve filmato diffuso dagli ucraini (del quale allego un fermo immagine), che lo mostra probabilmente appena catturato, ancora con i polsi legati dalle fascette, non è sveglissimo, considerando soprattutto che, a quanto ha raccontato, ha dato 300.000 rubli a un intermediario per essere arruolato nell'esercito russo in cambio della cittadinanza (e già non si capisce perché mai un cinese debba pagare un bel po' di soldi e rischiare di farsi ammazzare per avere la cittadinanza russa).
Quindi, siccome la Cina ha "mancato di rispetto" ai mercati mondiali (???????), i dazi doganali nei suoi confronti vengono alzati al 125%; invece per noi, che siamo stati buoni, vengono sospesi per 90 giorni durante i quali ci sarà un dazio forfettario del 10%. Questo, naturalmente, finché non cambia ancora una volta idea.
Ai primi cento che aderiscono, in omaggio una batteria di pentole e una mountain bike con cambio Shimano.

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18.03.202504:15
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22.10.202423:59
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