Cani in Senato: dal 28 dicembre solo al guinzaglio, vaccinati e in equilibrio psichico. Presto anche pappagalli e iguana
👀Da qualche giorno le porte di Palazzo Madama si sono aperte ai cani (quelli pelosi a quattro zampe) ma solo a determinate condizioni previste da regolamento. In tal modo anche il Senato italiano si uniforma alla legislazione europea che permette l'ingresso nei parlamenti ai cosiddetti "animali da affezione".
👌🏻La novità, come facilmente intuibile, ha scatenato l'ironia sui social: "Non vedo la novità... - dice un commentatore - ormai è da un po' che in politica entrano cani e porci...". Qualcun altro sottolinea invece che le priorità sarebbero ben altre: "Che meraviglia, mentre la nazione va a fondo queste iniziative sono vero e proprio ossigeno per il popolo. Che nazione imbarazzante! Che pena! Ormai siamo a livelli di idiozia inenarrabili".
👎🏻Non manca poi chi fa notare come si tratti dell'ennesimo privilegio a vantaggio dei politici: "Solo noi poveri str**zi non possiamo portare gli animali a lavoro quando ci pare e piace. Bella iniziativa, fosse equa. Ma come al solito, quando si parla di politici, vi è spesso iniquità, arroganza e prevaricazione".
🐼Per ora in Senato possono entrare solo i cani (con muserula e guinzaglio, vaccinati e in equilibrio psichico), ma nella categoria "animali da affezione" di cui parla la normativa europea, rientrano anche gatti, conigli nani e specie più esotiche tipo pappagalli e iguana.
👁🗨Insomma, in un prossimo futuro potrebbe diventare realtà l'invito che con grande stima un commentatore rivolge ai senatori: "Portate i somari... che vi si addicono di più".
@tutti_i_fatti