Ringrazio e inoltro il comunicato di Resistenza Popolare
CENSURA DI STATO A UDINE
SOLIDARIETA' A VINCENZO LORUSSO
Ad Udine si compie l'ennesimo atto di censura di Stato, a pagarne le conseguenze, come spesso è accaduto negli ultimi anni, è Vincenzo Lorusso e il suo docufilm “Maidan, la strada verso la Guerra”, arrivando persino a scomodare gli agenti in tenuta antisommossa per impedire la proiezione.
A pochi minuti dalla proiezione del docufilm "Maidan", il prefetto ha notificato il divieto di mandare in onda il documentario, minacciando persino il sequestro immediato dell’impianto audio e video.
E questo dopo che il sindaco aveva già ordinato la chiusura delle tribune pubbliche del parco, impedendo alla cittadinanza di sedersi in uno spazio realizzato — ricordiamolo — con fondi pubblici.
I nostri governanti non vogliono che si sappia come è cominciata realmente la guerra in Ucraina così da poter continuare a giustificare il supporto al dittatore neo-n4zista Zelenskij e tutte le bugie che ci hanno propinato dall'inizio dell'operazione speciale fino ad oggi. Infatti, a Roma, la deputata Debora Serracchiani (PD) ha presentato un’interrogazione parlamentare che suona come un vero e proprio editto censorio:
"Il governo applichi anche in Italia il divieto assoluto di trasmissione dei contenuti di Russia Today, in qualsiasi forma e contesto, comprese le proiezioni pubbliche come quella di Udine."
Insomma, chi parla di pace, chi mette in discussione la narrativa NATO, oggi viene silenziato. Con la complicità della politica e con il fondamentale aiuto della stampa mainstream.
Il docufim di Vincenzo Lorusso è stato oggetto di innumerevoli tentativi di censura da parte di organizzazioni pro-Zelenskij, come è avvenuto anche per la proiezione da Ponte a Egola (PI) poche settimane fa, ma mai con una violenza cosi feroce.
La verità piano piano sta venendo fuori e ciò spaventa terribilmente i nostri governanti sudditi di USA, NATO e UE.