
Notizie dall'Iran islamico e rivoluzionario
Informazioni, notizie e analisi in italiano sull'Iran islamico e rivoluzionario.
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Latest posts in group "Notizie dall'Iran islamico e rivoluzionario"
16.05.202517:52
La nobiltà dello Yemen di fronte alla viltà e infamia dei governi arabi:
"Se voi vi siete venduti tutto, giuriamo che noi non lo faremo. Informate i governi della normalizzazione”
Nonostante i bombardamenti e le minacce, milioni di yemeniti, come ogni venerdì, anche oggi si sono radunati senza paura in Piazza al-Sabin a Sana'a.
🇮🇷 Notizie dall'Iran islamico e rivoluzionario https://t.me/iranislamico
"Se voi vi siete venduti tutto, giuriamo che noi non lo faremo. Informate i governi della normalizzazione”
Nonostante i bombardamenti e le minacce, milioni di yemeniti, come ogni venerdì, anche oggi si sono radunati senza paura in Piazza al-Sabin a Sana'a.
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16.05.202514:33
Le pagliacciate di Trump applaudite dai sauditi
Mohammad Reza Shahbazi, conduttore di Pavaraghi, uno dei programmi televisivi più popolari in Iran, ironizza su una delle ultime pagliacciate di Trump, durante il suo viaggio nella penisola arabica, per 'fregare' i sauditi.
Il presidente statunitense, che aveva intenzione di “rinominare” il Golfo Persico come “Golfo Arabico” o “Golfo dell’Arabia Saudita” durante la sua visita a Riyad, ha dovuto fare invece marcia indietro dopo le ferme proteste iraniane e la minaccia da parte di Teheran di abbandonare i colloqui indiretti sul nucleare.
Durante il suo discorso nella capitale saudita, Trump è quindi arrivato a dire: “Gli iraniani volevano chiamarlo Golfo dell’Iran, ma li ho fermati. Non permetteremo che ciò accada”!
E i sauditi, la “vacca da mungere” secondo la definizione dello stesso Trump, applaudono contenti…
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Mohammad Reza Shahbazi, conduttore di Pavaraghi, uno dei programmi televisivi più popolari in Iran, ironizza su una delle ultime pagliacciate di Trump, durante il suo viaggio nella penisola arabica, per 'fregare' i sauditi.
Il presidente statunitense, che aveva intenzione di “rinominare” il Golfo Persico come “Golfo Arabico” o “Golfo dell’Arabia Saudita” durante la sua visita a Riyad, ha dovuto fare invece marcia indietro dopo le ferme proteste iraniane e la minaccia da parte di Teheran di abbandonare i colloqui indiretti sul nucleare.
Durante il suo discorso nella capitale saudita, Trump è quindi arrivato a dire: “Gli iraniani volevano chiamarlo Golfo dell’Iran, ma li ho fermati. Non permetteremo che ciò accada”!
E i sauditi, la “vacca da mungere” secondo la definizione dello stesso Trump, applaudono contenti…
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16.05.202511:36
L'ex ministro della cultura ed ex capo della televisione iraniana Zarghami sulle ragazze degli Emirati Arabi Uniti che ballavano davanti al presidente statunitense:
"Davvero non capisco cosa significhi, in un Paese musulmano, costringere le ragazze a ballare con i capelli sciolti davanti al più grande criminale del mondo, Trump, lo stesso giorno in cui ha ucciso 160 donne e bambini innocenti a Gaza. Voi come definite questo comportamento?"
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"Davvero non capisco cosa significhi, in un Paese musulmano, costringere le ragazze a ballare con i capelli sciolti davanti al più grande criminale del mondo, Trump, lo stesso giorno in cui ha ucciso 160 donne e bambini innocenti a Gaza. Voi come definite questo comportamento?"
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16.05.202510:10
Presidente del Parlamento iraniano: “Una società che rimane in silenzio di fronte all'oppressione è morta”
Il Presidente dell'Assemblea consultiva islamica iraniana Mohammad Baqer Qalibaf, in Malesia, dove si svolge l’Assemblea interparlamentare dei Paesi islamici, ha sottolineato che oggi, per far rivivere l'Islam e la dignità dei musulmani, bisognare essere uniti e possedere lo spirito di lotta contro l'oppressione, affermando: "Una società che rimane in silenzio di fronte all'oppressione, è morta”.
“Oggi, il regime usurpatore sionista, con il sostegno degli Stati Uniti, simbolo di oppressione e arroganza nel mondo, sta commettendo crimini continui in Palestina e a Gaza, e non possiamo rimanere indifferenti. È qui che la nostra lotta contro l'arroganza e la tirannia diventa un obbligo religioso e un dovere umano. Se vogliamo un Islam vero e autentico, dobbiamo accogliere questo pensiero e considerarlo nostro dovere.
Molte persone vivono con questa visione e hanno dedicato la loro vita a questo percorso. Un esempio è il martire Haj Qasem Soleimani, che sin da giovane è cresciuto nella Scuola dell'Islam e della Gente della Casa del Profeta (Ahl al-Bayt) e seguendo l'Imam Khomeini: ha vissuto in questo modo fino ad offrire la sua vita a Dio. Sono stato compagno e amico del martire Soleimani per più di 40 anni. Questo martire non ha smesso di agire, di impegnarsi e di lottare neanche per un'ora, dall'inizio della Rivoluzione islamica fino al momento del suo martirio”.
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Il Presidente dell'Assemblea consultiva islamica iraniana Mohammad Baqer Qalibaf, in Malesia, dove si svolge l’Assemblea interparlamentare dei Paesi islamici, ha sottolineato che oggi, per far rivivere l'Islam e la dignità dei musulmani, bisognare essere uniti e possedere lo spirito di lotta contro l'oppressione, affermando: "Una società che rimane in silenzio di fronte all'oppressione, è morta”.
“Oggi, il regime usurpatore sionista, con il sostegno degli Stati Uniti, simbolo di oppressione e arroganza nel mondo, sta commettendo crimini continui in Palestina e a Gaza, e non possiamo rimanere indifferenti. È qui che la nostra lotta contro l'arroganza e la tirannia diventa un obbligo religioso e un dovere umano. Se vogliamo un Islam vero e autentico, dobbiamo accogliere questo pensiero e considerarlo nostro dovere.
Molte persone vivono con questa visione e hanno dedicato la loro vita a questo percorso. Un esempio è il martire Haj Qasem Soleimani, che sin da giovane è cresciuto nella Scuola dell'Islam e della Gente della Casa del Profeta (Ahl al-Bayt) e seguendo l'Imam Khomeini: ha vissuto in questo modo fino ad offrire la sua vita a Dio. Sono stato compagno e amico del martire Soleimani per più di 40 anni. Questo martire non ha smesso di agire, di impegnarsi e di lottare neanche per un'ora, dall'inizio della Rivoluzione islamica fino al momento del suo martirio”.
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16.05.202510:08
L’accoglienza riservata in Malesia al Presidente del Parlamento iraniano, Mohammad Baqer Qalibaf, dove si tiene l’Assemblea interparlamentare dei Paesi islamici.
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16.05.202508:05
Il Maggiore Generale Hosseyn Salami, comandante in capo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica, parlando in un programma tenutosi ieri a Teheran in ricordo del Presidente Seyyed Ebrahim Raisi a pochi giorni dal prima anniversario del suo martirio, ha annunciato:
"Un’altra fonte di speranza alla cara nazione dell'Iran: nelle ultime settimane abbiamo raggiunto un'importante svolta nella tecnologia della difesa, di cui non parlerò oggi. La sveleremo nella pratica, ma sappiate che l'equilibrio di potere è cambiato, e questo è solo l'inizio".
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"Un’altra fonte di speranza alla cara nazione dell'Iran: nelle ultime settimane abbiamo raggiunto un'importante svolta nella tecnologia della difesa, di cui non parlerò oggi. La sveleremo nella pratica, ma sappiate che l'equilibrio di potere è cambiato, e questo è solo l'inizio".
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16.05.202507:08
Il comandante dei Guardiani della Rivoluzione Islamica risponde alle corbellerie di Trump contro l’Iran
Il Maggiore Generale Hosseyn Salami, Comandante in Capo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica, parlando in un programma tenutosi a Teheran in ricordo del Presidente Seyyed Ebrahim Raisi a pochi giorni dal prima anniversario del suo martirio, ha risposto alle dichiarazioni denigratorie contro l’Iran rilasciate martedì scorso a Riyadh da Trump:
"Signor Presidente degli Stati Uniti! Ciò che ha detto in Arabia Saudita è dovuto o alla sua ignoranza e scarsa conoscenza della realtà della nazione iraniana e della grande verità di questa grande nazione, oppure a una campagna psicologica ingannevole per disilludere la nazione iraniana. Ma sappiate questo: ciò che è nella sua immaginazione e quella che è la realtà del caro Iran, sono distanti quanto la terra e il cielo.
Costruiamo satelliti, missili, sistemi di difesa, tecnologia nucleare e infrastrutture sanitarie. Il sistema sanitario iraniano è ora tra i più avanzati al mondo. Da anni afferma che l'Iran ha raggiunto la conoscenza e la tecnologia nucleare. Ha detto che l'Iran è sul punto di acquisire armi nucleari; non è forse questo un segno del progresso del grande Iran? Abbiamo inviato diversi satelliti nello spazio. Ha ammesso che l'Iran ha fatto progressi tecnologici; non è forse questo un avanzamento?
Signor Trump, il sistema sanitario iraniano è tra i migliori al mondo. Non siete riusciti a gestire il COVID-19; abbiamo visto che non siete riusciti nemmeno a seppellire i vostri morti. Se non è vero, allora ce lo dica. Non avete 40 milioni di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà? Ho preso questa statistica da fonti vostre. Non avete 730.000 senzatetto che dormono per strada di notte?
Avete sanzionato la nazione iraniana e volete impedire che le medicine raggiungano i pazienti di questa terra. Tuttavia, non riuscirete mai a mettere in ginocchio la nazione iraniana, e finora non ci siete riusciti.
Signor Presidente! Qualche anno fa, avete definito la nazione iraniana terroristi e avete affermato che l'Iran è una nazione terrorista. Come mai ora vi dimostrate amico di questa nazione!? La nazione iraniana vi considera l'assassino del suo più amato e grande eroe nazionale, il Generale martire Qasem Soleimani. Pertanto, riflettete attentamente sull'immagine creata nella vostra mente della nazione iraniana.
Signor Trump, la nazione iraniana ricorda bene gli amari ricordi del dominio oscuro e umiliante degli Stati Uniti durante l'era della tirannia e della monarchia Pahlavi; un periodo in cui il vostro Paese ha gettato un'ombra sul destino politico di questa nazione. Durante l'era Pahlavi, siete stati voi a governare il destino politico della nazione iraniana in modo umiliante, a saccheggiare le ricchezze materiali di questa nazione e a tentare di sostituire i valori e i fondamenti della cultura religiosa di questa nazione con simboli satanici.
Dopo la Rivoluzione, siete stati dietro a tutte le guerre, le sedizioni, le sanzioni, la guerra psicologica e le campagne mediatiche per sottomettere la nazione iraniana alla vostra volontà politica.
Non conoscete né la nazione iraniana, né l’ordinamento islamico, né i fondamenti dell'Islam e dell'Iran.
Il martire Raisi ha sopportato difficoltà e ha affrontato il pericolo per aprire un nuovo orizzonte alla dignità dell'Iran e alla brillantezza dell'Islam. Ha dimostrato che nell’ordinamento islamico i governanti sono al servizio del popolo”.
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Il Maggiore Generale Hosseyn Salami, Comandante in Capo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica, parlando in un programma tenutosi a Teheran in ricordo del Presidente Seyyed Ebrahim Raisi a pochi giorni dal prima anniversario del suo martirio, ha risposto alle dichiarazioni denigratorie contro l’Iran rilasciate martedì scorso a Riyadh da Trump:
"Signor Presidente degli Stati Uniti! Ciò che ha detto in Arabia Saudita è dovuto o alla sua ignoranza e scarsa conoscenza della realtà della nazione iraniana e della grande verità di questa grande nazione, oppure a una campagna psicologica ingannevole per disilludere la nazione iraniana. Ma sappiate questo: ciò che è nella sua immaginazione e quella che è la realtà del caro Iran, sono distanti quanto la terra e il cielo.
Costruiamo satelliti, missili, sistemi di difesa, tecnologia nucleare e infrastrutture sanitarie. Il sistema sanitario iraniano è ora tra i più avanzati al mondo. Da anni afferma che l'Iran ha raggiunto la conoscenza e la tecnologia nucleare. Ha detto che l'Iran è sul punto di acquisire armi nucleari; non è forse questo un segno del progresso del grande Iran? Abbiamo inviato diversi satelliti nello spazio. Ha ammesso che l'Iran ha fatto progressi tecnologici; non è forse questo un avanzamento?
Signor Trump, il sistema sanitario iraniano è tra i migliori al mondo. Non siete riusciti a gestire il COVID-19; abbiamo visto che non siete riusciti nemmeno a seppellire i vostri morti. Se non è vero, allora ce lo dica. Non avete 40 milioni di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà? Ho preso questa statistica da fonti vostre. Non avete 730.000 senzatetto che dormono per strada di notte?
Avete sanzionato la nazione iraniana e volete impedire che le medicine raggiungano i pazienti di questa terra. Tuttavia, non riuscirete mai a mettere in ginocchio la nazione iraniana, e finora non ci siete riusciti.
Signor Presidente! Qualche anno fa, avete definito la nazione iraniana terroristi e avete affermato che l'Iran è una nazione terrorista. Come mai ora vi dimostrate amico di questa nazione!? La nazione iraniana vi considera l'assassino del suo più amato e grande eroe nazionale, il Generale martire Qasem Soleimani. Pertanto, riflettete attentamente sull'immagine creata nella vostra mente della nazione iraniana.
Signor Trump, la nazione iraniana ricorda bene gli amari ricordi del dominio oscuro e umiliante degli Stati Uniti durante l'era della tirannia e della monarchia Pahlavi; un periodo in cui il vostro Paese ha gettato un'ombra sul destino politico di questa nazione. Durante l'era Pahlavi, siete stati voi a governare il destino politico della nazione iraniana in modo umiliante, a saccheggiare le ricchezze materiali di questa nazione e a tentare di sostituire i valori e i fondamenti della cultura religiosa di questa nazione con simboli satanici.
Dopo la Rivoluzione, siete stati dietro a tutte le guerre, le sedizioni, le sanzioni, la guerra psicologica e le campagne mediatiche per sottomettere la nazione iraniana alla vostra volontà politica.
Non conoscete né la nazione iraniana, né l’ordinamento islamico, né i fondamenti dell'Islam e dell'Iran.
Il martire Raisi ha sopportato difficoltà e ha affrontato il pericolo per aprire un nuovo orizzonte alla dignità dell'Iran e alla brillantezza dell'Islam. Ha dimostrato che nell’ordinamento islamico i governanti sono al servizio del popolo”.
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16.05.202506:54
Alcuni frutti della “rivoluzione siriana” (7)
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio, dopo aver incontrato il “ministro degli Esteri” siriano Asaad Hassan al-Shaibani in Turchia, afferma che il governo siriano guidato da al-Jolani ha chiesto l'assistenza degli Stati Uniti per espellere i combattenti stranieri e che Ahmad al-Sharaa (al-Jolani) sostiene la pace con il regime occupante e genocida israeliano:
"Hanno chiesto il nostro aiuto per espellere combattenti stranieri e terroristi e hanno espresso il loro desiderio di pace con Israele".
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Il Segretario di Stato americano Marco Rubio, dopo aver incontrato il “ministro degli Esteri” siriano Asaad Hassan al-Shaibani in Turchia, afferma che il governo siriano guidato da al-Jolani ha chiesto l'assistenza degli Stati Uniti per espellere i combattenti stranieri e che Ahmad al-Sharaa (al-Jolani) sostiene la pace con il regime occupante e genocida israeliano:
"Hanno chiesto il nostro aiuto per espellere combattenti stranieri e terroristi e hanno espresso il loro desiderio di pace con Israele".
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16.05.202506:49
Le Brigate al-Qassam hanno diffuso un nuovo filmato, che mostra le operazioni militari della Resistenza islamica palestinese del 25 aprile scorso contro un camion israeliano "Humvee" e un carro armato "Merkava" nel quartiere di Shuja'iyya, nel nord di Gaza, che hanno causato la morte dei soldati invasori israeliani Capitano Ido Voloch e Caporale Neta Yitzhak.
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16.05.202505:52
Il Ministro degli Esteri iraniano: "Nessun sito nucleare iraniano verrà smantellato"
Durante un'intervista con la stampa iraniana, Seyyed Abbas Araqchi ha dichiarato:
"Nessun impianto nucleare in Iran verrà smantellato. Se fossero stati in grado di distruggere i nostri siti con mezzi militari, lo avrebbero sicuramente fatto. Ma non possono, ed è per questo che hanno voluto negoziare.
Alcuni si lamentano delle nostre capacità militari, in particolare del nostro programma missilistico, dicendo che dovremmo limitarlo, perché rappresenterebbe un 'ostacolo' per un accordo. Ma io dico loro: se non fosse per questi missili e per le nostre capacità difensive, non staremmo negoziando in primo luogo: ci avrebbero distrutti".
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Durante un'intervista con la stampa iraniana, Seyyed Abbas Araqchi ha dichiarato:
"Nessun impianto nucleare in Iran verrà smantellato. Se fossero stati in grado di distruggere i nostri siti con mezzi militari, lo avrebbero sicuramente fatto. Ma non possono, ed è per questo che hanno voluto negoziare.
Alcuni si lamentano delle nostre capacità militari, in particolare del nostro programma missilistico, dicendo che dovremmo limitarlo, perché rappresenterebbe un 'ostacolo' per un accordo. Ma io dico loro: se non fosse per questi missili e per le nostre capacità difensive, non staremmo negoziando in primo luogo: ci avrebbero distrutti".
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14.05.202520:19
“Il nido di spie”
L’avvocato e giornalista canadese Dimitri Lascaris ha visitato l’ex ambasciata statunitense a Teheran, occupata dagli studenti rivoluzionari islamici nel 1979 dopo la Rivoluzione, che catturarono i 53 dipendenti che si trovavano all’interno e sotto copertura diplomatica agivano da spie, liberandoli dopo 444 giorni, dopo gli "accordi di Algeri".
Da allora il complesso, successivamente trasformato in un museo, è noto in Iran e nel mondo come il “covo di spie”, la definizione con cui venne descritto dall’Imam Khomeini. Vedendo il video si comprenderà meglio il perché.
Per guardare il video integrale su YouTube: https://youtu.be/d6-7bp1y5eI
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L’avvocato e giornalista canadese Dimitri Lascaris ha visitato l’ex ambasciata statunitense a Teheran, occupata dagli studenti rivoluzionari islamici nel 1979 dopo la Rivoluzione, che catturarono i 53 dipendenti che si trovavano all’interno e sotto copertura diplomatica agivano da spie, liberandoli dopo 444 giorni, dopo gli "accordi di Algeri".
Da allora il complesso, successivamente trasformato in un museo, è noto in Iran e nel mondo come il “covo di spie”, la definizione con cui venne descritto dall’Imam Khomeini. Vedendo il video si comprenderà meglio il perché.
Per guardare il video integrale su YouTube: https://youtu.be/d6-7bp1y5eI
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14.05.202520:07
“Modello di presidenza instancabile”
Il nuovo murale di Meidun-e Enghelab (Piazza della Rivoluzione) a Teheran con l’avvicinarsi del primo anniversario del martirio di Seyyed Ebrahim Raisi.
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Il nuovo murale di Meidun-e Enghelab (Piazza della Rivoluzione) a Teheran con l’avvicinarsi del primo anniversario del martirio di Seyyed Ebrahim Raisi.
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14.05.202519:55
Le Brigate al-Qassam hanno diffuso il filmato della terza parte degli agguati delle "Porte dell'Inferno", in cui sono stati fatti esplodere degli esplosivi contro una forza di fanteria dell’esercito occupante israeliano a Rafah orientale, nella Striscia di Gaza meridionale, uccidendo due soldati invasori israeliani e ferendone gravemente altri sei.
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14.05.202519:32
La previsione di Seyyed Nasrallah nel caso di un “cambio di regime” in Siria
Estratto da un’intervista rilasciata dal Segretario Generale martire di Hezbollah all'emittente al-Mayadeen il 27 dicembre 2020:
“In primo luogo, nel caso in cui un nuovo regime prenda il potere in Siria:
1. Il suo orientamento politico generale si allineerà a quello dei cosiddetti "Stati arabi moderati", in altre parole, cadrà completamente sotto l'influenza americana, occidentale ed europea.
2. Farà esattamente ciò che vuole la Turchia, il Qatar e l'Arabia Saudita. Sarà un regime fragile e debole, dipendente da coloro che lo hanno portato al potere.
3. L'attuale regime [di Assad, N.d.T.] non è così. Prima degli eventi del 2011, turchi, qatarioti, sauditi, americani, europei e occidentali presentavano proposte a Damasco. Se il regime riteneva che una proposta servisse gli interessi della Siria, l'accettava. In caso contrario, la respingeva senza esitazione.
3. Ci sarebbe un accordo con Israele. Molti di questi gruppi si sono già affrettati a dichiarare di non avere alcun problema con Israele, e alcuni hanno persino affermato di essere disposti a rinunciare alle alture del Golan, come se lo offrissero in affitto per 99 anni. Altri non si tirerebbero indietro nemmeno se la Siria perdesse completamente il Golan. Il rapporto tra molte di queste fazioni e Israele non ha bisogno di ulteriori prove, entrambe le parti lo riconoscono apertamente.
4. La Resistenza libanese e palestinese verrebbe assediata... punto. Persino il sostegno che l'Iran fornisce a Gaza o alla Palestina è sempre passato attraverso la Siria. La Siria è il canale, il rifugio, il protettore dei movimenti di resistenza nella regione. Quindi, l'attacco alla Siria non era solo per ragioni politiche... aveva implicazioni regionali ben più ampie”.
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Estratto da un’intervista rilasciata dal Segretario Generale martire di Hezbollah all'emittente al-Mayadeen il 27 dicembre 2020:
“In primo luogo, nel caso in cui un nuovo regime prenda il potere in Siria:
1. Il suo orientamento politico generale si allineerà a quello dei cosiddetti "Stati arabi moderati", in altre parole, cadrà completamente sotto l'influenza americana, occidentale ed europea.
2. Farà esattamente ciò che vuole la Turchia, il Qatar e l'Arabia Saudita. Sarà un regime fragile e debole, dipendente da coloro che lo hanno portato al potere.
3. L'attuale regime [di Assad, N.d.T.] non è così. Prima degli eventi del 2011, turchi, qatarioti, sauditi, americani, europei e occidentali presentavano proposte a Damasco. Se il regime riteneva che una proposta servisse gli interessi della Siria, l'accettava. In caso contrario, la respingeva senza esitazione.
3. Ci sarebbe un accordo con Israele. Molti di questi gruppi si sono già affrettati a dichiarare di non avere alcun problema con Israele, e alcuni hanno persino affermato di essere disposti a rinunciare alle alture del Golan, come se lo offrissero in affitto per 99 anni. Altri non si tirerebbero indietro nemmeno se la Siria perdesse completamente il Golan. Il rapporto tra molte di queste fazioni e Israele non ha bisogno di ulteriori prove, entrambe le parti lo riconoscono apertamente.
4. La Resistenza libanese e palestinese verrebbe assediata... punto. Persino il sostegno che l'Iran fornisce a Gaza o alla Palestina è sempre passato attraverso la Siria. La Siria è il canale, il rifugio, il protettore dei movimenti di resistenza nella regione. Quindi, l'attacco alla Siria non era solo per ragioni politiche... aveva implicazioni regionali ben più ampie”.
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14.05.202519:30
Nell’incontro di oggi tra Trump e al-Jolani, il presidente statunitense ha ufficialmente chiesto all’ex capo di al-Qaeda in Siria di:
1. Sottoscrivere gli “Accordi di Abramo”, normalizzando le relazioni della Siria con il regime israeliano.
2. Deportare tutti i “terroristi” con cittadinanza straniera dalla Siria.
3. Espellere i gruppi palestinesi dalla Siria.
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1. Sottoscrivere gli “Accordi di Abramo”, normalizzando le relazioni della Siria con il regime israeliano.
2. Deportare tutti i “terroristi” con cittadinanza straniera dalla Siria.
3. Espellere i gruppi palestinesi dalla Siria.
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