
Україна Online: Новини | Політика

Телеграмна служба новин - Україна

Резидент

Мир сегодня с "Юрий Подоляка"

Труха⚡️Україна

Николаевский Ванёк

Лачен пише

Реальний Київ | Украина

Реальна Війна

Україна Online: Новини | Політика

Телеграмна служба новин - Україна

Резидент

Мир сегодня с "Юрий Подоляка"

Труха⚡️Україна

Николаевский Ванёк

Лачен пише

Реальний Київ | Украина

Реальна Війна

Україна Online: Новини | Політика

Телеграмна служба новин - Україна

Резидент

la fionda📚
La fionda è una rivista e un blog aperto. È lo strumento di chi si ribella all’oppressione.
https://www.lafionda.org - t.me/lafionda
https://www.lafionda.org - t.me/lafionda
TGlist rating
0
0
TypePublic
Verification
Not verifiedTrust
Not trustedLocationРосія
LanguageOther
Channel creation dateApr 08, 2020
Added to TGlist
Aug 22, 2024Linked chat

La Fionda
4
Records
07.04.202520:19
21KSubscribers22.03.202508:31
250Citation index16.09.202423:59
21.6KAverage views per post16.09.202423:59
21.6KAverage views per ad post04.03.202515:08
10.19%ER16.09.202423:59
107.14%ERRGrowth
Subscribers
Citation index
Avg views per post
Avg views per ad post
ER
ERR
Reposted from:
InsideOver



05.04.202508:34
Ci hanno provato in tutti modi, a silenziarla. Ma Francesca Albanese ha vinto: è stata appena riconfermata nel suo ruolo di relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati fino al 2028.
Un attacco concentrico come quello coordinato dal Governo israeliano e dai suoi cheerleader contro la Albanese non si era mai visto come negli ultimi mesi.
Contro la riconferma della Albanese, che da anni denuncia il regime di apartheid di Israele in Palestina e che da 18 mesi denuncia quotidianamente il genocidio in atto a Gaza, si sono mosso numerosi attori. Israele naturalmente, che accusa la Albanese di antisemitismo, ma anche Stati Uniti, Germania, Canada, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
Ma anziché essere “cancellata” Francesca Albanese ha vinto. E con lei chiunque difenda i diritti umani e il rispetto del diritto internazionale.
Un attacco concentrico come quello coordinato dal Governo israeliano e dai suoi cheerleader contro la Albanese non si era mai visto come negli ultimi mesi.
Contro la riconferma della Albanese, che da anni denuncia il regime di apartheid di Israele in Palestina e che da 18 mesi denuncia quotidianamente il genocidio in atto a Gaza, si sono mosso numerosi attori. Israele naturalmente, che accusa la Albanese di antisemitismo, ma anche Stati Uniti, Germania, Canada, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
Ma anziché essere “cancellata” Francesca Albanese ha vinto. E con lei chiunque difenda i diritti umani e il rispetto del diritto internazionale.
Reposted from:
Giorgio Bianchi Photojournalist

04.04.202506:18
Porgi l’altra bomba
Di Marco Travaglio
Vista la momentanea indisposizione di papa Francesco, fanno le sue veci alcuni teologi a mano armata, devoti al Vangelo secondo Caino. E ci spiegano quanto è cristiana la guerra. Ma si vergognano a tal punto da fingersi in missione per conto di Dio: il riarmo non ce lo chiede solo l’Europa, ma Gesù in persona (ci hanno parlato loro). Ha iniziato Vito Mancuso su Rep: “Non mi scandalizzo per niente dell’aumento delle spese militari… è irresponsabile non riconoscerne la necessità… Serve una forza militare adeguata, altrimenti non si è neanche presi in considerazione”. Perché – come dicono i suprematisti – “solo in Europa è rimasto lo statuto del diritto”. Tutto il resto del mondo è barbarie da baluba. Tale suor Paola, nella piazza serrapiattista (copyright Savino Balzano), è riuscita a dire restando seria: “L’esercito di riarmo è un’opportunità se ne facciamo un esercito di pace… tutti insieme, soprattutto i giovani… un’occasione di pace, di futuro… Se non abbiamo le armi, moriremo noi portatori dei valori della pace”. Poi è arrivato l’esegesi di Mario Deaglio, economista della Stampa: “Anche il Vangelo ci spinge all’autodifesa”, “Uno dei discepoli colpì con la spada uno di quelli venuti ad arrestare Gesù e gli staccò l’orecchio. Gesù… riattaccò l’orecchio, ma di certo non sgridò chi aveva sfoderato la spada”. Di certo un par di palle, direbbe Giobbe che era molto paziente. Gesù – narra l’evangelista Matteo – cazziò il feritore: “Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”.
L’altra sera, a DiMartedì, sdottoreggiava il teologo Corrado Augias: “San Paolo diceva che bisogna prepararsi ad affrontare il nemico. E poi è il Vangelo. E poi è la Bibbia. Se Hitler bussa alla tua porta e tu gli dici: ‘Chi è?’. ‘Sono Hitler’. ‘Ah prego, si accomodi, io sono un pacifista’, non va bene perché Hitler ti mangia vivo… Le armi servono”. Non sappiamo quale Vangelo parli di Hitler e dunque di Putin. Ma in quelli canonici c’è il Discorso della Montagna: “Fu detto: ‘Occhio per occhio e dente per dente’; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello” (Matteo); “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano” (Luca). In un altro passo di Luca, Gesù dice: “Se un re va in guerra contro un altro re, cosa fa prima di tutto? Si mette a calcolare se con diecimila soldati può affrontare il nemico che avanza con ventimila… Se vede che non è possibile, manda dei messaggeri incontro al nemico; e, mentre il nemico si trova ancora lontano, gli fa chiedere quali sono le condizioni per la pace”. Ma Gesù è un noto pacifinto putiniano.
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
Di Marco Travaglio
Vista la momentanea indisposizione di papa Francesco, fanno le sue veci alcuni teologi a mano armata, devoti al Vangelo secondo Caino. E ci spiegano quanto è cristiana la guerra. Ma si vergognano a tal punto da fingersi in missione per conto di Dio: il riarmo non ce lo chiede solo l’Europa, ma Gesù in persona (ci hanno parlato loro). Ha iniziato Vito Mancuso su Rep: “Non mi scandalizzo per niente dell’aumento delle spese militari… è irresponsabile non riconoscerne la necessità… Serve una forza militare adeguata, altrimenti non si è neanche presi in considerazione”. Perché – come dicono i suprematisti – “solo in Europa è rimasto lo statuto del diritto”. Tutto il resto del mondo è barbarie da baluba. Tale suor Paola, nella piazza serrapiattista (copyright Savino Balzano), è riuscita a dire restando seria: “L’esercito di riarmo è un’opportunità se ne facciamo un esercito di pace… tutti insieme, soprattutto i giovani… un’occasione di pace, di futuro… Se non abbiamo le armi, moriremo noi portatori dei valori della pace”. Poi è arrivato l’esegesi di Mario Deaglio, economista della Stampa: “Anche il Vangelo ci spinge all’autodifesa”, “Uno dei discepoli colpì con la spada uno di quelli venuti ad arrestare Gesù e gli staccò l’orecchio. Gesù… riattaccò l’orecchio, ma di certo non sgridò chi aveva sfoderato la spada”. Di certo un par di palle, direbbe Giobbe che era molto paziente. Gesù – narra l’evangelista Matteo – cazziò il feritore: “Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”.
L’altra sera, a DiMartedì, sdottoreggiava il teologo Corrado Augias: “San Paolo diceva che bisogna prepararsi ad affrontare il nemico. E poi è il Vangelo. E poi è la Bibbia. Se Hitler bussa alla tua porta e tu gli dici: ‘Chi è?’. ‘Sono Hitler’. ‘Ah prego, si accomodi, io sono un pacifista’, non va bene perché Hitler ti mangia vivo… Le armi servono”. Non sappiamo quale Vangelo parli di Hitler e dunque di Putin. Ma in quelli canonici c’è il Discorso della Montagna: “Fu detto: ‘Occhio per occhio e dente per dente’; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello” (Matteo); “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano” (Luca). In un altro passo di Luca, Gesù dice: “Se un re va in guerra contro un altro re, cosa fa prima di tutto? Si mette a calcolare se con diecimila soldati può affrontare il nemico che avanza con ventimila… Se vede che non è possibile, manda dei messaggeri incontro al nemico; e, mentre il nemico si trova ancora lontano, gli fa chiedere quali sono le condizioni per la pace”. Ma Gesù è un noto pacifinto putiniano.
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
Reposted from:
L'AntiDiplomatico

17.04.202514:29
Roger Waters: "Sono disposto ad ammettere che ogni mattina piango per Gaza, perché ho solo 80 anni... e non ho mai visto il genocidio di un intero popolo davanti ai miei occhi"
___
📰 Spegni i Fake media, scegli l'AntiDiplomatico: T.ME/LANTIDIPLOMATICO
___
📰 Spegni i Fake media, scegli l'AntiDiplomatico: T.ME/LANTIDIPLOMATICO


06.04.202510:32
‼️🇮🇹 BARBERO CONTRO IL RIARMO: LA NOSTRA EPOCA RICORDA IL PERIODO CHE HA PRECEDUTO LA PRIMA GUERRA MONDIALE
-Barbero
Segui 👉@ComitatoDonbass
Alla fine guardate io credo che che dipenderà essenzialmente da noi, fare in modo che davvero questa nostra epoca non assomigli troppo a quella che ha preceduto il suicidio dell'Europa nel 1914.
-Barbero
Segui 👉@ComitatoDonbass


07.04.202509:23
Secondo Giuseppe Conte ciò che serve è "un progetto serio di difesa europea". Noi rispondiamo: ASSOLUTAMENTE NO! Le politiche fanatiche di riarmo non vanno bene a livello nazionale, ma ancora meno a livello sovranazionale. La nostra Costituzione afferma che le forze armate devono informarsi al carattere democratico della nostra Repubblica. L'esercito europeo invece a chi risponderebbe? Peggio di una moneta senza Stato e di una Ue senza popolo e senza democrazia, c'è solo un esercito privo di alcuna legittimità democratica, agli ordini di una tecnostruttura oligarchica accecata e senz'anima, che vuole alla fine solo guerra e impoverimento generalizzato. Insomma, chiedere ancora adesso più Europa, come fanno Schlein e Calenda, significa nei fatti ostacolare le ragioni della pace e della democrazia. E questo è apertamente in contrasto con le motivazioni profonde dei tanti che hanno partecipato alla manifestazione di sabato contro il riarmo.
🤕 Contro il riarmo entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
🤕 Contro il riarmo entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
08.04.202510:42
L'intervento di Alessandro Barbero alla manifestazione per la Pace di Sabato 5 Aprile. La situazione che stiamo vivendo, secondo lo storico, ricorda da vicino il periodo prima della prima guerra mondiale. Dobbiamo assolutamente evitare che la storia si ripeta, serve quindi una grande e continua mobilitazione contro la follia del riarmo, nazionale o europeo che sia, e a favore della pace!
🤕 Entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
🤕 Entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda


07.04.202507:40
Pezzone di Gabriele Guzzi oggi su Il Fatto Quotidiano:"l'Europa ha scelto di distruggere la domanda interna per spingere le esportazioni e, soprattutto, rallentare la dinamica delle importazioni. Questa competizione sui salari è stata ammessa anche da Mario Draghi nell'ultima audizione al Parlamento italiano come uno degli errori economici fondamentali degli ultimi decenni. L'Europa si è così costituita come il buco nero della domanda globale [...] Abbiamo costruito un sistema produttivo che esporta al resto del mondo beni e servizi, comprimendo salari e diritti internamente."
🤕 Rigetta la propaganda! Entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
🤕 Rigetta la propaganda! Entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
Reposted from:
Savino Balzano

06.04.202508:48
https://x.com/SavinoBalzano/status/1908802475810775512?t=rm6rSLpAqNAIyaoqODxV3A&s=19
La piazza di ieri è stata un grande successo, e il Paese — la parte sana dell’#Italia, la stragrande maggioranza — deve essere grato a chi l’ha organizzata.
Avevamo bisogno di lanciare un urlo di liberazione, di indignazione, di rivendicazione. La gente voleva affermare il proprio desiderio di #pace, l’opposizione alla folle corsa al riarmo. Voleva denunciare le atrocità della #guerra, e quella #piazza ha permesso a tantissime persone di farlo.
Ieri sera, l’informazione ha minimizzato la portata dell’evento, arrivando persino a mettere l’accento sulla partecipazione di qualche soggetto strampalato. Bene: è la prova che le istanze di quel popolo erano giuste, vere. Se i media tentano di oscurarle o denigrarle — in un Paese in cui domina un’informazione disinformante di regime — non servono altre conferme. E non è finita, vedrete: partirà qualche inchiesta su chi ha organizzato i pullman, ad esempio. Come se fosse un crimine. L’indecenza sarebbe stata ricorrere a risorse pubbliche, magari del Comune di #Roma. Ma queste cose accadono altrove.
Ci tengo a ricordare che anche a #Milano una piazza si è riempita, affermando i principi della pace e dell’interesse nazionale: anche a loro è giusto rivolgere gratitudine.
Detto ciò, c’è un’ipocrisia di fondo che #Conte non può continuare a ignorare, perché è grande come un grattacielo.
Quella piazza è incompatibile con il #PartitoDemocratico. #Schlein poteva anche mandare tutti i parlamentari del mondo, ma quelle istanze sono semplicemente inconciliabili con il partito che guida: l’acqua da una parte, l’olio dall’altra.
Conte non può continuare a puntare su temi assolutamente secondari per non rompere, perché qui si parla di una questione sistemica, esistenziale: il #PD è il partito della guerra, delle armi, di questa Unione Europea. Persino più dell’ignavo partito della premier.
Se per Conte un dialogo è possibile con Schlein, allora dovrebbe esserlo anche con #Tajani. Strano che escluda quello con #Salvini — lo ha escluso anche ieri sera da #Padellaro, a domanda diretta. Una domanda che mi sembrava di assoluto buon senso. Fossi in Conte, chiamerei Salvini oggi stesso: se la pace è davvero la priorità assoluta per i nostri figli, mi pare un interlocutore decisamente più opportuno di chi vota certe risoluzioni al #ParlamentoEuropeo.
Risoluzioni che non contano nulla, sia chiaro: l’#UE è un sistema di ingegneria istituzionale che con la #democrazia non ha nulla a che fare. Un po’ come il PD, che la democrazia ce l’ha solo nel nome. E a proposito: che cosa hanno votato il 2 aprile?
"la scelta del regime russo di minare l'ordine internazionale basato su regole e l'architettura di sicurezza dell'Europa e di dichiarare guerra ai paesi europei o di cercare di destabilizzarli al fine di realizzare la sua visione imperialista del mondo, rappresentano la minaccia più grave e senza precedenti per la pace nel mondo (...). L'Ucraina deve essere dotata delle capacità militari necessarie per tutto il tempo che le servirà per riportare una vittoria militare decisiva (...)"
Caro Conte, potrai anche trovare con questa gente un’intesa sui colori della segnaletica stradale o sulla riforma del catasto, ma difficilmente potrai mettertici d’accordo su un tema come quello per cui hai chiamato a raccolta la piazza di ieri a Roma.
E dunque la domanda che ti rivolgo — ringraziando ancora te e la tua comunità per quanto fatto ieri — è: quanto è importante per te la pace? cosa sei disposto a sacrificare e rivedere?
Questo è il punto. Il resto sono chiacchiere.
La piazza di ieri è stata un grande successo, e il Paese — la parte sana dell’#Italia, la stragrande maggioranza — deve essere grato a chi l’ha organizzata.
Avevamo bisogno di lanciare un urlo di liberazione, di indignazione, di rivendicazione. La gente voleva affermare il proprio desiderio di #pace, l’opposizione alla folle corsa al riarmo. Voleva denunciare le atrocità della #guerra, e quella #piazza ha permesso a tantissime persone di farlo.
Ieri sera, l’informazione ha minimizzato la portata dell’evento, arrivando persino a mettere l’accento sulla partecipazione di qualche soggetto strampalato. Bene: è la prova che le istanze di quel popolo erano giuste, vere. Se i media tentano di oscurarle o denigrarle — in un Paese in cui domina un’informazione disinformante di regime — non servono altre conferme. E non è finita, vedrete: partirà qualche inchiesta su chi ha organizzato i pullman, ad esempio. Come se fosse un crimine. L’indecenza sarebbe stata ricorrere a risorse pubbliche, magari del Comune di #Roma. Ma queste cose accadono altrove.
Ci tengo a ricordare che anche a #Milano una piazza si è riempita, affermando i principi della pace e dell’interesse nazionale: anche a loro è giusto rivolgere gratitudine.
Detto ciò, c’è un’ipocrisia di fondo che #Conte non può continuare a ignorare, perché è grande come un grattacielo.
Quella piazza è incompatibile con il #PartitoDemocratico. #Schlein poteva anche mandare tutti i parlamentari del mondo, ma quelle istanze sono semplicemente inconciliabili con il partito che guida: l’acqua da una parte, l’olio dall’altra.
Conte non può continuare a puntare su temi assolutamente secondari per non rompere, perché qui si parla di una questione sistemica, esistenziale: il #PD è il partito della guerra, delle armi, di questa Unione Europea. Persino più dell’ignavo partito della premier.
Se per Conte un dialogo è possibile con Schlein, allora dovrebbe esserlo anche con #Tajani. Strano che escluda quello con #Salvini — lo ha escluso anche ieri sera da #Padellaro, a domanda diretta. Una domanda che mi sembrava di assoluto buon senso. Fossi in Conte, chiamerei Salvini oggi stesso: se la pace è davvero la priorità assoluta per i nostri figli, mi pare un interlocutore decisamente più opportuno di chi vota certe risoluzioni al #ParlamentoEuropeo.
Risoluzioni che non contano nulla, sia chiaro: l’#UE è un sistema di ingegneria istituzionale che con la #democrazia non ha nulla a che fare. Un po’ come il PD, che la democrazia ce l’ha solo nel nome. E a proposito: che cosa hanno votato il 2 aprile?
"la scelta del regime russo di minare l'ordine internazionale basato su regole e l'architettura di sicurezza dell'Europa e di dichiarare guerra ai paesi europei o di cercare di destabilizzarli al fine di realizzare la sua visione imperialista del mondo, rappresentano la minaccia più grave e senza precedenti per la pace nel mondo (...). L'Ucraina deve essere dotata delle capacità militari necessarie per tutto il tempo che le servirà per riportare una vittoria militare decisiva (...)"
Caro Conte, potrai anche trovare con questa gente un’intesa sui colori della segnaletica stradale o sulla riforma del catasto, ma difficilmente potrai mettertici d’accordo su un tema come quello per cui hai chiamato a raccolta la piazza di ieri a Roma.
E dunque la domanda che ti rivolgo — ringraziando ancora te e la tua comunità per quanto fatto ieri — è: quanto è importante per te la pace? cosa sei disposto a sacrificare e rivedere?
Questo è il punto. Il resto sono chiacchiere.
29.03.202522:10
Una piccola chicca dell'intervento di Preterossi all'evento #tuttiacasa che si è svolto oggi a Roma, che abbiamo promosso insieme a OttolinaTv, Multipopolare, L'indispensabile, Paese Reale e Movimento contro la guerra di Milano!
Nei prossimi giorni vi metteremo a disposizione vari interventi completi!
🏠 Mandali tutti a casa, unisciti a t.me/lafionda
Nei prossimi giorni vi metteremo a disposizione vari interventi completi!
🏠 Mandali tutti a casa, unisciti a t.me/lafionda


25.03.202507:41
Marco Travaglio asfalta i propagandisti di guerra a Otto e mezzo.
🤕 Rifiuta la propaganda bellicista, entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
🤕 Rifiuta la propaganda bellicista, entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda


01.04.202516:32
🎂🐠
5 anni fa, il 1°aprile del 2020, attorno alle ore 10.30, andava in scena il nostro scherzone alle élite neoliberali.
Il sito de La Fionda appariva online per la prima volta.
Per ricordare loro che ci sarà sempre qualcuno che le punzecchierà esercitando il pensiero critico. Che le loro porcate non saranno mai lasciate indisturbate.
E se La Fionda è ancora in piedi è perché evidentemente c'è bisogno di lei. Di una visione diversa, di parole chiave diverse, di una narrazione più attinente alla realtà rispetto a quella annacquata e propagandistica dei media mainstream, che difendono lo stato di cose esistente.
In questo lasso di tempo avete potuto leggere migliaia di articoli sul sito web e 8 numeri della rivista cartacea
Un percorso che non sarebbe stato possibile senza voi lettori, senza chi ci sostiene, senza le centinaia e centinaia di autori che hanno scritto sotto il simbolo de La Fionda.
Grazie a tutti voi per questi fantastici 5 anni!
Ci aspetta ancora tanto lavoro da fare insieme!
5 anni fa, il 1°aprile del 2020, attorno alle ore 10.30, andava in scena il nostro scherzone alle élite neoliberali.
Il sito de La Fionda appariva online per la prima volta.
Per ricordare loro che ci sarà sempre qualcuno che le punzecchierà esercitando il pensiero critico. Che le loro porcate non saranno mai lasciate indisturbate.
E se La Fionda è ancora in piedi è perché evidentemente c'è bisogno di lei. Di una visione diversa, di parole chiave diverse, di una narrazione più attinente alla realtà rispetto a quella annacquata e propagandistica dei media mainstream, che difendono lo stato di cose esistente.
In questo lasso di tempo avete potuto leggere migliaia di articoli sul sito web e 8 numeri della rivista cartacea
Un percorso che non sarebbe stato possibile senza voi lettori, senza chi ci sostiene, senza le centinaia e centinaia di autori che hanno scritto sotto il simbolo de La Fionda.
Grazie a tutti voi per questi fantastici 5 anni!
Ci aspetta ancora tanto lavoro da fare insieme!
05.04.202515:01


26.03.202513:14
𝗚𝗟𝗜 𝗘𝗥𝗥𝗢𝗥𝗜 𝗗𝗔 𝗠𝗔𝗧𝗜𝗧𝗔 𝗥𝗢𝗦𝗦𝗔 𝗗𝗘𝗟 𝗠𝗔𝗡𝗜𝗙𝗘𝗦𝗧𝗢
Questa mattina ci siamo svegliati con una sorpresina.
Siamo citati sul quotidiano il Manifesto insieme agli amici di @ottolinatv per l'iniziativa #tuttiacasa.
E va bene, siamo apertissimi alle critiche, anche quando vengono da quel mondo di sinistra che fallisce da almeno 30 anni, però così tanti errori (volontari?) non possiamo accettarli da chi fa giornalismo a livello professionistico da tutti questi anni.
Ma iniziamo subito ad andare nel dettaglio:
La Fionda non è una "rivista online", ma una rivista a tutti gli effetti, con tanto di registrazione, che esce cartacea ogni 6 mesi.
Il nostro Thomas Fazi ha avuto uno scambio su X con Vance, tra l'altro molto critico, ma per il Manifesto questo lo rende addirittura un interlocutore di del vicepresidente americano. Possiamo dirlo? Magari fossimo noi e non i giornalisti accomodati e che non c'entrano mai il punto con cui i potenti del mondo hanno a che fare ogni giorno.
L'evento #tuttiacasa sarà 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟮𝟵 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 dalle 15 al Nuovo Cinema Aquila a Roma, non il 24 marzo (che è passato da 2 giorni). Cos'è? Un tentativo di sabotaggio?
E vabbè.
Più di 3 milioni all'anno di finanziamenti pubblici e il risultato è questo?
Questa mattina ci siamo svegliati con una sorpresina.
Siamo citati sul quotidiano il Manifesto insieme agli amici di @ottolinatv per l'iniziativa #tuttiacasa.
E va bene, siamo apertissimi alle critiche, anche quando vengono da quel mondo di sinistra che fallisce da almeno 30 anni, però così tanti errori (volontari?) non possiamo accettarli da chi fa giornalismo a livello professionistico da tutti questi anni.
Ma iniziamo subito ad andare nel dettaglio:
La Fionda non è una "rivista online", ma una rivista a tutti gli effetti, con tanto di registrazione, che esce cartacea ogni 6 mesi.
Il nostro Thomas Fazi ha avuto uno scambio su X con Vance, tra l'altro molto critico, ma per il Manifesto questo lo rende addirittura un interlocutore di del vicepresidente americano. Possiamo dirlo? Magari fossimo noi e non i giornalisti accomodati e che non c'entrano mai il punto con cui i potenti del mondo hanno a che fare ogni giorno.
L'evento #tuttiacasa sarà 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟮𝟵 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 dalle 15 al Nuovo Cinema Aquila a Roma, non il 24 marzo (che è passato da 2 giorni). Cos'è? Un tentativo di sabotaggio?
E vabbè.
Più di 3 milioni all'anno di finanziamenti pubblici e il risultato è questo?
Reposted from:
InsideOver

24.03.202522:12
Il coregista palestinese del documentario premio Oscar “No Other Land” Hamdan Ballal è stato arrestato dall’esercito israeliano dopo che alcuni coloni mascherati hanno attaccato la sua casa.
Hamdan Ballal, uno dei quattro registi del film che documenta la distruzione dei villaggi in Cisgiordania a opera di Israele, è stato circondato e aggredito da un gruppo di circa 15 coloni armati a Susya, nella zona di Masafer Yatta, a sud di Hebron.
Hamdan Ballal, uno dei quattro registi del film che documenta la distruzione dei villaggi in Cisgiordania a opera di Israele, è stato circondato e aggredito da un gruppo di circa 15 coloni armati a Susya, nella zona di Masafer Yatta, a sud di Hebron.
Log in to unlock more functionality.