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Olga V. Petukhova: cultura russa

Canale dedicato alla cultura russa. Sono Olga V. Petukhova, @olga_v_petukhova, ricercatrice (Ph.D in Culturologia), direttrice di "Cultura Italia-Russia" e docente di lingua e cultura russa.
https://t.me/linguarussa_con_olga
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Popular posts Olga V. Petukhova: cultura russa

⚡️Le divinità slave pagane: Simargl

Tra gli dei pagani "classici" degli antichi slavi, come Perun, Makoš, Dažbog e altri, si distingue la strana figura di Simargl, l’unica divinità slava zoomorfa, forse un uccello o un cane alato.

Simargl, a quanto pare, era una divinità abbastanza importante, perché il principe Vladimir, nel tentativo di uniformare le credenze pagane, ne incluse l'idolo nel proprio panteon.

Non sappiamo con certezza per che cosa "rispondesse" Simargl: alcuni lo credono dio del fuoco, altri protettore di semi e piante, altri ancora messaggero tra il mondo degli dei e quello umano.

Probabilmente le origini di questa bizzarra figura si annidano nelle credenze delle genti di ceppo iranico: tra le divinità persiane infatti troviamo tale Simurg, un uccello fantastico.

Olga Tarovik - Storia della Russia
Oladushki (оладушки): le frittelle della nonna.
Testo di Enrico Festa per Cultura Italia Russia

Una storia russa per bambini narra che le babushka sono anziane signore cadute dal cielo, rimaste bloccate sulle recinzioni e salvate dai passanti che le hanno poi portate a casa. Per riconoscenza verso i salvatori, le nonnine si prendono cura dei loro bambini, cucinando deliziose frittelle della tradizione slava chiamate Oladyi (оладьи), ma più comunemente conosciute col diminutivo di Oladushki. La pastella per gli Oladyi è fatta di farina di frumento o, più raramente, di farina di grano saraceno, uova, latte, sale e zucchero, con aggiunta di lievito o bicarbonato di sodio. Molto comune è la pastella a base di kefir, latte acido o yogurt.

Per addolcire le frittelle, spesso si aggiungono ingredienti come mela o uvetta. Gli Oladyi sono solitamente serviti anche con la classica smetana (panna acida), oppure con condimenti dolci come marmellata e miele. Esistono perfino versioni salate che possono essere servite con caviale. Gli Oladushki sono davvero come piccole nuvole: lievitano davanti ai tuoi occhi, ottenendo quella bella consistenza ariosa e soffice all'interno. Poiché hanno un diametro piuttosto piccolo, si possono mangiare facilmente ed in grande quantità. Alcuni golosi potrebbero anche mangiarne dieci e se ne fanno una scorpacciata, non puntategli il dito contro, perché se è la babushka a cuocere le frittelle con amore, tutti devono poter essere soddisfatti

Olga V. Petukhova: cultura russa
Tradizione di cuocere i bliny (pancake, frittelle, crêpes) era un’azione magica: sei dalla parte della Luce

Attualmente in Russia si celebra la settimana di Maslenitsa, il cui simbolo sono i bliny 🥞. Un blin è un antico simbolo del sole e della luce. Gli esoterici russi affermano che quando cucini e servi i bliny, dimostri di essere dalla parte giusta, quella luminosa. Pertanto, la considerano un’azione magica.

Anche se non puoi mangiarli, gli esoterici contemporanei, che ancora esistono, consigliano di cuocerne almeno uno con ingredienti permessi, come ad esempio verdure con uova o farina senza glutine. Dicono che è fondamentale mangiarne almeno una e offrire le altre agli amici. In questo modo, affermano, mostri di essere dalla parte della luce e le forze oscure ti eviteranno. 😊

Bliny ➡️
La ricetta ➡️

Esoterica
Cultura popolare


Olga V. Petukhova: cultura russa
10.02.202517:53
Via Tverskaya, Mosca, nel 1896.
Scatti unici della vita a Mosca nel 1896, a colori e in qualità 4K. Un vero portale nel passato!
Si consiglia di guardare con l'audio, poiché è presente anche in questo video.

Denis Shiryaev ha restaurato e ripubblicato diversi video molto antichi risalenti alla fine del XIX e all'inizio del XX secolo. Tra di essi c'è, probabilmente, la prima registrazione video nella storia, realizzata a Mosca, oltre al famoso film dei fratelli Lumière 'L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat'.

Il filmato è stato girato da Charles Moisson, della compagnia Lumière. L'autore della versione migliorata, Denis Shiryaev, ha aumentato il numero di fotogrammi al secondo a 60, ha incrementato la risoluzione di ogni fotogramma, migliorando così la qualità dell'immagine, e ha anche rimosso il rumore e la sfocatura, colorando il video.

Elaborazione: Denis Shiryaev
Suono: Guy Jones


Documentario 🎦
Cultura dell’Impero Russo

Video


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Olga V. Petukhova: cultura russa
«Napoli. San Elmo», seconda metà degli anni 1820.
Ščedrin Silvestr. Tela duplicata, olio.

🖼 Galleria Tretyakov, Mosca.

All'inizio dell'estate del 1825, dopo aver completato il periodo di accademia, Ščedrin tornò da Roma a Napoli.

«Napoli merita di essere visitata, per ammirarne i luoghi meravigliosi. Forse te lo scrivo per la decima volta, ma non importa quanto tempo io trascorra qui, continuerò sempre a ripeterlo...» – così scriveva l'artista al suo amico scultore S.I. Gal'berg durante il suo primo viaggio nella capitale del Regno di Napoli.

«Неаполь стоит того, чтобы приехать, взглянуть на его прекраснейшие местоположения, может, я Вам об этом пишу десятый раз, но сколько бы я здесь не жил, всегда оное буду повторять...»

«Неаполь. Сан-Эльмо»,
Щедрин Сильвестр.


Arte

Olga V. Petukhova: cultura russa
07.02.202510:26
"La storia della cultura russa inizia con il Battesimo della Rus'. Il tempo pagano rimane aldilà della soglia della storia. Ciò non nega che esistesse un passato pagano. Esisteva, e di esso se ne conservano tracce sbiadite, talvolta molto luminose ed i ricordi sono conservati a lungo nella memoria delle persone, nella vita di tutti i giorni e nella mentalità stessa delle persone; inoltre la fondazione Vlad(imir) Solov'ëv ha parlato del Battesimo della Rus' da parte di Vladimir come di un'abnegazione nazionale, come di una rottura o di una interruzione nella tradizione nazionale. Il battesimo significava davvero una pausa.

Il paganesimo non morì e non venne indebolito immediatamente. Nelle vaghe profondità del subconscio della gente, come in una sorta di sotterraneo storico, esso continuava la sua vita già nascosta, ora ambigua e bifede; in sostanza si sono formate due culture: il giorno e la notte.
La cultura bizantino-cristiana presa in prestito non divenne subito “nazionale”, ma per lungo tempo fu patrimonio ed acquisizione di una minoranza letteraria o culturale. Questa è stata una fase inevitabile e naturale di questo processo. Dobbiamo però ricordare che la storia di questa cultura cristiana diurna, in ogni caso, non esauriva ancora la pienezza del destino spirituale russo...
Questa differenza in questo caso può essere definita così: la cultura “diurna” era una cultura dello spirito e della mente, era anche una cultura “intelligente”; mentre la cultura “notturna” è il regno del sogno e dell'immaginazione..."

Georgij Florovskij, Percorsi della teologia russa, Parigi, 1937.

Traduzione di Giusy Filippin

Olga V. Petukhova: cultura russa
07.02.202507:10
Città della Vecchia Russia.
Старорусский город.
1899


Apollinari Vasnecov. Tela, olio.

🖼 Museo delle belle arti della regione di Archangelsk.

Arte russa

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Olga V. Petukhova: cultura russa
07.02.202522:35
La pittura tradizionale di Mezen , Russia.

La pittura di Mezen è uno degli stili decorativi più antichi della Russia Settentrionale, originaria della zona lungo il fiume Mezen.

Мезенская роспись.

Olga V. Petukhova: cultura russa
05.02.202517:49
Amuleto - manciata di terra nativa (горсть родной земли)

Madre Terra ( мать сыра земля) - secondo le credenze popolari russe, è una delle componenti fondamentali dell'universo (insieme all'acqua, all'aria e al fuoco). La terra era considerata l'incarnazione della forza riproduttiva della natura e, per questo motivo, veniva paragonata a una donna. La terra fecondata dalla pioggia dava raccolti, nutriva le persone e aiutava a perpetuare la stirpe. Pertanto, nelle formule magiche si usava spesso l'espressione: "Terra - madre, cielo - padre".

Il rispetto per la terra è legato anche al concetto di patria. Partendo per un lungo viaggio, le persone portavano spesso con sé una manciata di terra nativa, custodendola nel petto in un amuleto come simbolo di protezione. In caso di morte in terra straniera, la terra veniva sepolta insieme al defunto nella tomba.

I resti di questo rituale sono ancora presenti ai giorni nostri. Tornando dall'esilio, molti, inginocchiandosi, baciano la terra.

In Italia esistono tradizioni simili?

A. Savrasov. "Arcobaleno". 1875.

Cultura popolare russa

Olga V. Petukhova: cultura russa
05.02.202507:20
Vladislav Chodasevich (1886-1939), "Arde una stella... l'etere palpita"

In un’epoca intrisa di tensioni, incertezze e frammentazione, la voce limpida e composta di Vladislav Chodasevič si erge come un faro che ci invita a osservare con sguardo penetrante la realtà che ci circonda. Egli ci chiede di accogliere, senza veli né inganni, sia le miserie che offuscano l’esistenza sia quella bellezza nascosta, così spesso dimenticata o data per scontata, che ancora permea il mondo. È una bellezza che risiede nelle pieghe del quotidiano, negli angoli più reconditi dell’animo umano e negli attimi fugaci che illuminano la vita, persino nei momenti più oscuri. Imparare a vedere significa imparare a sperare, ed è proprio in questa speranza, silenziosa ma indomabile, che risiede la forza per ricomporre i frammenti della nostra esistenza e riscoprire, ancora una volta, il significato profondo dell’essere.

"Arde una stella, l’etere palpita,
si cela la notte nella volta degli archi.
Come non amare tutto questo mondo,
Tuo inverosimile dono?
Tu mi hai dato cinque sensi illusori,
Tu mi hai dato il tempo e lo spazio,
si diletta nel miraggio dell’arte
il capriccio della mia anima.
E io creo dal nulla
i Tuoi mari, i deserti, i monti,
tutta la gloria del Tuo sole
che tanto abbaglia lo sguardo.
E d’un tratto distruggo per gioco
tutto questo assurdo fasto,
come un bambino abbatte
un castello fatto di carte."
Traduzione di Caterina Graziadei

" Горит звезда, дрожит эфир,
Таится ночь в пролеты арок.
Как не любить весь этот мир,
Невероятный Твой подарок?
Ты дал мне пять неверных чувств,
Ты дал мне время и пространство,
Играет в мареве искусств
Моей души непостоянство.
И я творю из ничего
Твои моря, пустыни, горы,
Всю славу солнца Твоего,
Так ослепляющего взоры.
И разрушаю вдруг шутя
Всю эту пышную нелепость,
Как рушит малое дитя
Из карт построенную крепость."
04.02.202516:36
Evgenij Pluščenko - il re del ghiaccio
Musica: Il Padrino

Medaglia d'oro delle Olimpiadi di Torino 2006

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Olga V. Petukhova: cultura russa
06.02.202510:34
Ivan il Terribile gioca a scacchi
Materiale fornito da Sergejs Gromovs

Testo di Olga Tarovik

Il gioco degli scacchi penetrò nella Rus’ dall’Oriente abbastanza presto: nel XI-XII secolo era già un gioco diffuso in tutti i ceti della società. Si giocava a scacchi nei palazzi dei ricchi e nelle capanne dei poveri, per strada, nelle piazze, al mercato. Nonostante la chiesa ortodossa li condannasse come un divertimento diabolico, equiparandoli al gioco d'azzardo e all’ubriachezza, e cercasse più volte di vietarli, gli scacchi rimasero uno degli giochi preferiti anche nel palazzo degli zar. Ivan il Terribile si affezionò agli scacchi sin da giovane ma, sotto la pressione del suo severo confessore Silvestro, confermò la decisione del Concilio dei Cento Capitoli (1550) che proibiva severamente il gioco. L’influenza di Silvestro però non durò e gli scacchi tornarono alla corte. Ivan amava passare le serate alla scacchiera coi suoi favoriti, quasi quanto osservare e risistemare i tesori nel suo erario. Gli ambasciatori stranieri, conoscendo questa sua passione, gli portavano in dono scacchiere decorate da pietre preziose. Nell’erario si potevano ammirare scacchiere con figure di cristallo, oro, ambra, avorio... Essere invitati a giocare con lo zar era considerato un onore particolare. Alla fine del regno di Ivan le partite a scacchi si svolgevano tutte le sere, mentre l’avversario preferito dello zar era Boris Godunov.
Secondo i racconti d’epoca, la morte colse Ivan IV proprio alla scacchiera, con in mano il re.

Img: Konstantin Makovskij, “La morte di Ivan il Terribile”. 1888. / Константин Маковский, "Смерть Ивана Грозного". 1888

Olga Tarovik - Storia della Russia

Olga V. Petukhova: cultura russa
06.02.202509:40
Un quattordicenne di Mosca ha battuto il miglior scacchista del XXI secolo, Magnus Carlsen, in sei minuti.

Il giovane scacchista David Akhmedov ha vinto contro l'ex campione del mondo Magnus Carlsen in un torneo blitz chiamato "Martedì dei Titoli", che si svolge online ogni settimana. La loro partita si è conclusa al 56° turno.

In un'intervista a "Mosca 24", David ha parlato della partita intensa:
"Circa al settimo turno, Magnus ha pareggiato la situazione, ma non mi sono lasciato intimidire dalla sua pressione. Lui trovava buone opzioni difensive in pochi secondi, cercando costantemente di creare situazioni complicate. Alla fine, Carlsen ha commesso un grave errore, il che lo ha portato a ritirarsi poco dopo."

Olga V. Petukhova: cultura russa
La festa russa della Maslenica tra bliny e falò
Testo di Alessandra Schirò

Da 24 febbraio a 2 marzo in Russia si celebra la Maslenitsa (Масленица). Ogni anno, durante questa festività di origine slava orientale pagana, i russi danno l'ultimo saluto al gelido inverno e celebrano l'imminente arrivo della calda primavera.

Si tratta di una festività molto sentita e tuttora celebrata in Russia, forse a causa della baldanzosa allegria che trasmettono i rituali a essa legati.
Durante la Maslenitsa, infatti, si celebra il sole, rappresentato dal dio pagano Jarilo. Si mangiano i bliny: delle crepes tonde tradizionali che ricordano la forma dell'astro del mattino.

L'ultimo giorno della Maslenitsa è chiamato dai russi Proščenoe voskresenʹe (Прощеное воскресенье), ovvero la Domenica del Perdono. In questa giornata si brucia uno spaventapasseri e si canta in cerchio attorno al falò per salutare l'inverno. Poi ci si scusa per tutte le azioni disdicevoli commesse nell'anno trascorso.

Da qui è facile intuire che neanche la Maslenitsa, così come altre festività pagane, è rimasta immune all'influsso religioso. Con il Cristianesimo, infatti, sono stati introdotti i concetti sacri di perdono e peccato.
Il popolo russo, però, non ha mai smesso di cantare, accendere falò e mangiare bliny durante quella settimana che oggi viene accostata alla Quaresima, in particolare al Carnevale. Durante la Maslenitsa, infatti, si può mangiare formaggio, pesce e ortaggi, ma ci si astiene dalla carne.

Immagine dal ciclo "La Maslenitsa di di Igor' Šajmardanov, 2017

Tradizione di cuocere i bliny

Maslenitsa nella pittura russa

🎶 P.I. Čajkovskij - "Febbraio. Maslenitsa"

Olga V. Petukhova: cultura russa
Le reti neurali hanno riportato in vita Puškin mentre passeggia per Mosca. 😊

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