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La fionda è una rivista e un blog aperto. È lo strumento di chi si ribella all’oppressione.
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Aug 22, 2024
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Апошнія публікацыі ў групе "la fionda📚"

Dichiarazione della Commissione UE contro le forze pro Assad, cioè a sostegno dei nuovi tagliagole al potere in Siria, che stanno compiendo massacri di civili alawiti e cristiani.

Anziché schierarsi a difesa delle minoranze siriane di etnia alawita e cristiana, l'Unione Europea rilascia una vergognosa dichiarazione a sostegno delle truppe jihadiste di AlJulani, sostenute dal governo della Turchia e supportate dall'Occidente, che stanno compiendo massacri di civili. Nei fatti l'Unione Europea sta coprendo e legittimando una vera e propria strage di innocenti. Qui il link: https://www.eeas.europa.eu/eeas/spokesperson-statement-latest-developments-syria_en

@lafionda
Come ci immaginiamo le élite europee in questo momento.

🤕STOP REARM EUROPE! Entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
Essere europeisti significa essere guerrafondai. Da sempre.

🤕 NO UE, NO REARM EUROPE! Entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
Travaglio oggi imperdibile.

Lo famo strano
di di Marco Travaglio

Se non l’avessimo sperimentata per 14 anni a suon di governi tecnici e trame quirinalizie, oggi dovremmo piangere per la post-democrazia che dilaga in Europa. Ma continua a raccontarsi e a raccontarci la fiaba della democrazia che combatte l’autocrazia dei Putin e dei Trump. Un bel mattino la baronessa Von der Leyen si sveglia e annuncia un piano da 800 miliardi per riarmare non l’Europa (che non è uno Stato e non ha un esercito: solo una Commissione senza poteri in politica estera), ma i 27 Stati membri, esonerandoli dai vincoli che impediscono di spendere in welfare, sanità e scuola, ma non in armi per fare la guerra a non si sa bene chi. Il tutto all’insaputa dei 27 Stati, che non le hanno mai chiesto il piano. Decenza vorrebbe che ne discutessero i 27 Parlamenti, ma non si può. Il nostro, per dire, non ha la più pallida idea di cosa pensi il governo: legge sui giornali che la Meloni ha telefonato a tizio e caio e litiga col vicepremier Salvini e il ministro Giorgetti, i quali litigano col vicepremier Tajani. Per evitare brutte sorprese, la Von der Bomben taglia fuori anche il Parlamento europeo, presieduto da una simpatica signora maltese, tale Metsola, che non fiata per non disturbare. Però il piano Eurobomb piace parecchio a una tizia estone, una certa Kallas, “alta rappresentante della politica estera” di un’Europa senza politica estera, perché la madre, la nonna e la bisnonna furono deportate in Urss 84 anni fa e lei se l’è legata al dito.
A quel punto salta su Macron, che non riesce a governare la Francia e sforna governi bimestrali nati morti, ma s’è fissato di dirigere l’Europa: le annuncia che verrà presto invasa da Putin non si sa bene perché; le offre prêt-à-porter il suo “ombrello atomico” (290 testate contro le 7 mila russe) che però la Costituzione riserva alla sola Francia; e vaneggia di truppe europee da spedire in Ucraina per fare il peacekeeping in un Paese tuttora in guerra, anche perché lui è in prima fila a sabotare i negoziati; ma si guarda bene dall’interessarne il Parlamento, dove lo odiano sia la destra sia la sinistra. Completa il quadro l’aspirante cancelliere tedesco Merz, uscito primo dalle elezioni, che vuol cambiare la Costituzione per aumentare il debito e finanziare il riarmo, ma il Parlamento uscito dalle elezioni non gli garantisce i due terzi, quindi riconvoca quello vecchio. Tanto vale tutto. In Romania, frattanto, a furia di annullare elezioni e arrestare Georgescu per evitare che vinca, il candidato anti-Nato e anti-Ue è balzato nei sondaggi al 45%. Quindi bisognerà annullare anche le prossime elezioni, o arrestarlo di nuovo, o votare a oltranza finché perde, o varare una legge elettorale che fa vincere chi arriva ultimo. Che s’ha da fare per salvare la democrazia dall’autocrazia.

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La retorica dentro allo studio ovale
Umberto Vincenti

Qualcuno ha voluto vedere in quel che è accaduto la scorsa settimana nello Studio Ovale una sorta di riedizione del drammatico confronto del 416 a.C. tra gli imperialisti Ateniesi e i debolissimi abitanti dell’isoletta di Melo, i Melii: ce lo racconta lo storico greco Tucidide che ci presenta i Melii aggrediti dagli Ateniesi che… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/03/07/la-retorica-dentro-allo-studio-ovale/

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Ormai siamo di fronte a un caso macroscopico di psicopatologia politica: sono in atto tutti i meccanismi difensivi descritti da Freud. Il primo è la negazione del reale, del contesto, delle proprie pulsioni distruttive ecc., che ormai si è spinta a un punto tale, psicotico, da divenire denegazione, forclusione (cioè perdita del rapporto appunto con la realtà, tipico della psicosi). Poi la proiezione, lo spostamento, la scissione, la rimozione, il fideismo, oltre a una robusta dose di cinismo, ma anche di infantilismo politico. Ciò porta a una deriva fanatica e irrazionale, manichea, pericolosissima. Infine un meccanismo ossessivo-paranoide (Putin come Hitler, siamo in pericolo..) e un’incontenibile pulsione di morte (Thanatos direbbe Freud) che straborda distruttività e guerra, al di fuori di qualsiasi logica e razionalità. Eppure è l’Europa, al fondo inconsciamente angosciata da se stessa, a costituire una vera e propria minaccia per se stessa.

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Contro i Serra e Scurati neo-camerati non basta fare gli indignati
Alessio Mannino

Il quotidiano Repubblica è la voce di John Elkann, cioè dell’industria militare oltre che dell’auto, elettrica anzichenò. John Elkann significa finanza, monopoli digitali (è entrato da poco nel board di Meta del buon Mark Zuckerberg), significa stampa che dà la linea al capitale versante liberal, ammantato di infernali, buone intenzioni… Continua... 👇
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📣Contro i VERI criminali di GUERRA - Davide Sabatino in dialogo con Giorgio Bianchi

Una profonda riflessione insieme al fotoreporter e blogger indipendente Giorgio Bianchi. Con lui abbiamo parlato della spavalderia di Trump, della condanna a morte di Zelensky, del destino dell'Europa e più in generale della eccitazione bellica che sembra ormai dominare le menti e i cuori dell'intera classe dirigente europea: della Von der Leyen a Macron, dalla Meloni a Rutte, da Scholz a Starmer.

https://youtu.be/frO3mRbQ-uU?si=IbY3IwRzPq1Y2bNT

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Com'era? 70 anni di pace?

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Purgatorio (AlterEgo) – L’abisso di un segreto
Iolanda La Carrubba

C’è un’unità di misura chiara a fornire l’elemento chiave per intraprendere questa lettura, che fin da subito si palesa feroce, pur nella sua raffinata scrittura. Immediatamente si entra in apnea, si rimane col fiato sospeso e i sensi, compreso il sesto, vengono sovvertiti. La misura è il Tempo quello dell’attesa, quello della risposta. Ma… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/03/06/purgatorio-alterego-labisso-di-un-segreto/

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Una villa a Gaza
Antonio Magariello

Il succedersi frenetico delle notizie, che non riesce a stare al passo col susseguirsi ancor più concitato e inopinabile degli eventi – che quelle notizie ci riescono a riferire solo in un secondo momento – ci ha fatto strabuzzare gli occhi davanti alla pubblicazione del video in cui si celebra, tra il serio e… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/03/06/una-villa-a-gaza/

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Savino Balzano
https://x.com/SavinoBalzano/status/1897548198152925257?t=Iq2PKbfGy_U7GKtDi5-5RQ&s=19

La questione è molto semplice: la #guerra è l'unico modo per restare in sella, per giustificare il potere di politici decadenti, ormai svuotati, senza popolo.

Il nuovo emergenzialismo serve proprio a questo: sabotare il meccanismo democratico e imporre la guerra.

In questo senso, #VonDerLeyen – la Wanna Marchi d'Europa – non ha torto quando parla di «emergenza esistenziale»: sì, perché loro sono la vera emergenza, il vero pericolo per noi e per i nostri figli.

L'#UE è un postribolo neoliberale che impone politiche tutt'altro che ingenue: servono perfettamente ad arricchire i soliti pochi, a scapito dei moltissimi senza rappresentanza. È un luogo maledetto, dove la #democrazia è svilita, dove non è mai esistita davvero. Il #Parlamento non conta nulla. Eppure, Von Der Marchi vuole aggirarlo per imporre il riarmo generale, senza nemmeno salvare le apparenze: il re è davvero nudo.

#Macron farnetica del pericolo russo per l'#Europa e la #Francia: com'è possibile che un presidente sconfessato in ogni recente tornata elettorale possa trascinare un Paese impoverito in una nuova stagione di riarmo e violenza?

A cosa servono queste armi? Nessuno lo capisce. Non certo per fare la guerra a #Trump, tantomeno alla #Russia, che non è arrivata a #Kiev e di certo non arriverà a #Parigi. Non serve alcuna deterrenza. Chi dice che #Putin voglia attaccare altri paesi della #NATO o dell'UE è il vero complottista!

Forse, allora, si tratta sempre della solita, maledetta fissazione dell'Unione Europea: soldi, soldi, soldi da togliere ai molti per darli ai pochi. E che le classi dirigenti europee siano corrotte, d'altronde, lo dimostrano le inchieste che continuano a fioccare.

E la #sinistra? O meglio, quel sinistrume che scioccamente continuiamo a chiamare così? Una #sinistrucola senza spina dorsale, una poltiglia informe e stantia. Ebbene, organizza una manifestazione in difesa dell'UE, e le adesioni delle pecore non si sono fatte attendere, una dietro l'altra. Spacciata per una mobilitazione oceanica, in realtà è l'ennesima parata di falliti: leader senza seguito che, pur di restare in Parlamento, si mescolano e si accoppiano in una squallida farsa che di politico non ha più nulla.

Si profila un pericolo inquietante: un'élite decadente tenta disperatamente di restare al potere, aggrappandosi bavosa alla sella. Con artigli sporchi e viscidi affonda nella carne dei popoli europei, cercando di sopravvivere come un parassita. Anche da noi, alcuni servi cercano di assecondare il gioco. Mai come ora il nostro sdegno deve levarsi forte e inarrestabile.
Antonio Scurati nel suo ultimo articolo su Repubblica si rattrista perchè l'Europa occidentale ha perso la combattività, a causa di decenni di pace, il principale problema infatti secondo il nostro "antifascista" mainstream, è che "la principale carenza europea rispetto alla possibilità di combattere autonomamente una guerra difensiva: la mancanza di guerrieri." (notare il termine specifico, "Guerrieri"). Capito? Dobbiamo tornare a essere guerrieri, combattenti, vincenti..Non so voi, ma a noi sembra di leggere un certo Benito Mussolini nelle parole del nostro Scurati, non sarà che a furia di scriverne si sia identificato troppo?

🤕 Rifiuta la propaganda bellicista, entra nel canale Telegram https://t.me/lafionda
Пераслаў з:
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L'AntiDiplomatico
Il Corriere si rammarica quando nel passato non siamo entrati subito in guerra assieme a Hitler

📰 BASTA GUERRA, ENTRA IN T.ME/LANTIDIPLOMATICO
Il PD in poche righe.

❌️ NO ai cannoni sovranisti 😡
✔️SÌ ai cannoni europei 😇

🔴 Affossiamo i guerrafondai, unisciti a t.me/lafionda

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Пераслаў з:
L'AntiDiplomatico avatar
L'AntiDiplomatico
Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro
Un’Unione
Un carro armato sicuro
Un pacifista che ha scordato i trattati
Con l’elmetto sul capo
A dire agli altri chi è lo Stato

Però non sono nessuno
Senza Washington crollo in un minuto
Ma ho imparato il linguaggio
Dei missili e degli embarghi
Se parlo di pace, mi perdo
Così mi armo di ferro
E punto il dito sul mondo intero

Vivere la guerra
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva la NATO ed io
Firmavo piani rapidi
Quanto è duro il mondo
Per chi non si arrende
Per chi ha troppo sole intorno
Ma vede il buio nelle stelle

Volevo essere un duro
Che non gli importa del futuro, no
Un’Unione
Che fa la voce di un lupo
Un continente che si nutre di odio
Il vecchio sogno mai spento
Di chi non regna ma brucia col vento

Vivere la guerra
È un gioco da ragazzi
Me lo diceva la NATO ed io
Firmavo piani rapidi
Quanto è duro il mondo
Per chi non si arrende
Per chi ha troppo sole intorno
Ma vede il buio nelle stelle

Volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Una colonia col fucile a salve
Invece che un impero, un pupazzo armato
I vecchi saggi nei palazzi mi han detto:
"Stai attento alla pace"
Che le tregue senza sangue
Sono fregature

Perché in fondo è inutile fermarsi
Se le armi fanno fatturare

Vivere la guerra è un gioco da ragazzi
Io
Io volevo essere un duro
Però non sono nessuno
Non sono altro che Bruxelles
Non sono altro che Bruxelles

📱 Entra in t.me/lantidiplomatico
Ormai siamo di fronte a un caso macroscopico di psicopatologia politica: sono in atto tutti i meccanismi difensivi descritti da Freud. Il primo è la negazione del reale, del contesto, delle proprie pulsioni distruttive ecc., che ormai si è spinta a un punto tale, psicotico, da divenire denegazione, forclusione (cioè perdita del rapporto appunto con la realtà, tipico della psicosi). Poi la proiezione, lo spostamento, la scissione, la rimozione, il fideismo, oltre a una robusta dose di cinismo, ma anche di infantilismo politico. Ciò porta a una deriva fanatica e irrazionale, manichea, pericolosissima. Infine un meccanismo ossessivo-paranoide (Putin come Hitler, siamo in pericolo..) e un’incontenibile pulsione di morte (Thanatos direbbe Freud) che straborda distruttività e guerra, al di fuori di qualsiasi logica e razionalità. Eppure è l’Europa, al fondo inconsciamente angosciata da se stessa, a costituire una vera e propria minaccia per se stessa.

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09.03.202515:04
Dichiarazione della Commissione UE contro le forze pro Assad, cioè a sostegno dei nuovi tagliagole al potere in Siria, che stanno compiendo massacri di civili alawiti e cristiani.

Anziché schierarsi a difesa delle minoranze siriane di etnia alawita e cristiana, l'Unione Europea rilascia una vergognosa dichiarazione a sostegno delle truppe jihadiste di AlJulani, sostenute dal governo della Turchia e supportate dall'Occidente, che stanno compiendo massacri di civili. Nei fatti l'Unione Europea sta coprendo e legittimando una vera e propria strage di innocenti. Qui il link: https://www.eeas.europa.eu/eeas/spokesperson-statement-latest-developments-syria_en

@lafionda
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Forse era Dio in bicicletta
Simone Luciani

Ero nel pieno della post-adolescenza, stagione della vita in cui si riesce a fatica a riempire di qualcosa le lunghe estati pigre. Ad aiutarmi nel compito c’era, da sempre, la passione per lo sport. Il calcio, con le amichevoli estive, e la formula 1, da guardare insieme agli amici. Defilato, il ciclismo. Non disdegnavamo… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/02/14/forse-era-dio-in-bicicletta/

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07.03.202508:08
Travaglio oggi imperdibile.

Lo famo strano
di di Marco Travaglio

Se non l’avessimo sperimentata per 14 anni a suon di governi tecnici e trame quirinalizie, oggi dovremmo piangere per la post-democrazia che dilaga in Europa. Ma continua a raccontarsi e a raccontarci la fiaba della democrazia che combatte l’autocrazia dei Putin e dei Trump. Un bel mattino la baronessa Von der Leyen si sveglia e annuncia un piano da 800 miliardi per riarmare non l’Europa (che non è uno Stato e non ha un esercito: solo una Commissione senza poteri in politica estera), ma i 27 Stati membri, esonerandoli dai vincoli che impediscono di spendere in welfare, sanità e scuola, ma non in armi per fare la guerra a non si sa bene chi. Il tutto all’insaputa dei 27 Stati, che non le hanno mai chiesto il piano. Decenza vorrebbe che ne discutessero i 27 Parlamenti, ma non si può. Il nostro, per dire, non ha la più pallida idea di cosa pensi il governo: legge sui giornali che la Meloni ha telefonato a tizio e caio e litiga col vicepremier Salvini e il ministro Giorgetti, i quali litigano col vicepremier Tajani. Per evitare brutte sorprese, la Von der Bomben taglia fuori anche il Parlamento europeo, presieduto da una simpatica signora maltese, tale Metsola, che non fiata per non disturbare. Però il piano Eurobomb piace parecchio a una tizia estone, una certa Kallas, “alta rappresentante della politica estera” di un’Europa senza politica estera, perché la madre, la nonna e la bisnonna furono deportate in Urss 84 anni fa e lei se l’è legata al dito.
A quel punto salta su Macron, che non riesce a governare la Francia e sforna governi bimestrali nati morti, ma s’è fissato di dirigere l’Europa: le annuncia che verrà presto invasa da Putin non si sa bene perché; le offre prêt-à-porter il suo “ombrello atomico” (290 testate contro le 7 mila russe) che però la Costituzione riserva alla sola Francia; e vaneggia di truppe europee da spedire in Ucraina per fare il peacekeeping in un Paese tuttora in guerra, anche perché lui è in prima fila a sabotare i negoziati; ma si guarda bene dall’interessarne il Parlamento, dove lo odiano sia la destra sia la sinistra. Completa il quadro l’aspirante cancelliere tedesco Merz, uscito primo dalle elezioni, che vuol cambiare la Costituzione per aumentare il debito e finanziare il riarmo, ma il Parlamento uscito dalle elezioni non gli garantisce i due terzi, quindi riconvoca quello vecchio. Tanto vale tutto. In Romania, frattanto, a furia di annullare elezioni e arrestare Georgescu per evitare che vinca, il candidato anti-Nato e anti-Ue è balzato nei sondaggi al 45%. Quindi bisognerà annullare anche le prossime elezioni, o arrestarlo di nuovo, o votare a oltranza finché perde, o varare una legge elettorale che fa vincere chi arriva ultimo. Che s’ha da fare per salvare la democrazia dall’autocrazia.

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26.02.202509:27
Un Massimo Cacciari scatenato smonta le "Puttanate inaudite" di Mattarella e Gruber sull'Ucraina! 🔥

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Antonio Scurati nel suo ultimo articolo su Repubblica si rattrista perchè l'Europa occidentale ha perso la combattività, a causa di decenni di pace, il principale problema infatti secondo il nostro "antifascista" mainstream, è che "la principale carenza europea rispetto alla possibilità di combattere autonomamente una guerra difensiva: la mancanza di guerrieri." (notare il termine specifico, "Guerrieri"). Capito? Dobbiamo tornare a essere guerrieri, combattenti, vincenti..Non so voi, ma a noi sembra di leggere un certo Benito Mussolini nelle parole del nostro Scurati, non sarà che a furia di scriverne si sia identificato troppo?

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Il caso Georgescu: la “democrazia” liberale non è democratica. E non lo è mai stata
Alessio Mannino

L’arresto di Călin Georgescu rappresenta il secondo tempo del golpe bianco in Romania. Dopo l’annullamento da parte della Corte Costituzionale delle presidenziali in cui veniva dato per vincitore, ora è la volta della Procura Generale, che ne ha ordinato il fermo mentre si recava a depositare la ricandidatura. Se l’invalidamento del secondo turno del… Continua... 👇
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📰 BASTA GUERRA, ENTRA IN T.ME/LANTIDIPLOMATICO
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Savino Balzano
06.03.202507:37
https://x.com/SavinoBalzano/status/1897548198152925257?t=Iq2PKbfGy_U7GKtDi5-5RQ&s=19

La questione è molto semplice: la #guerra è l'unico modo per restare in sella, per giustificare il potere di politici decadenti, ormai svuotati, senza popolo.

Il nuovo emergenzialismo serve proprio a questo: sabotare il meccanismo democratico e imporre la guerra.

In questo senso, #VonDerLeyen – la Wanna Marchi d'Europa – non ha torto quando parla di «emergenza esistenziale»: sì, perché loro sono la vera emergenza, il vero pericolo per noi e per i nostri figli.

L'#UE è un postribolo neoliberale che impone politiche tutt'altro che ingenue: servono perfettamente ad arricchire i soliti pochi, a scapito dei moltissimi senza rappresentanza. È un luogo maledetto, dove la #democrazia è svilita, dove non è mai esistita davvero. Il #Parlamento non conta nulla. Eppure, Von Der Marchi vuole aggirarlo per imporre il riarmo generale, senza nemmeno salvare le apparenze: il re è davvero nudo.

#Macron farnetica del pericolo russo per l'#Europa e la #Francia: com'è possibile che un presidente sconfessato in ogni recente tornata elettorale possa trascinare un Paese impoverito in una nuova stagione di riarmo e violenza?

A cosa servono queste armi? Nessuno lo capisce. Non certo per fare la guerra a #Trump, tantomeno alla #Russia, che non è arrivata a #Kiev e di certo non arriverà a #Parigi. Non serve alcuna deterrenza. Chi dice che #Putin voglia attaccare altri paesi della #NATO o dell'UE è il vero complottista!

Forse, allora, si tratta sempre della solita, maledetta fissazione dell'Unione Europea: soldi, soldi, soldi da togliere ai molti per darli ai pochi. E che le classi dirigenti europee siano corrotte, d'altronde, lo dimostrano le inchieste che continuano a fioccare.

E la #sinistra? O meglio, quel sinistrume che scioccamente continuiamo a chiamare così? Una #sinistrucola senza spina dorsale, una poltiglia informe e stantia. Ebbene, organizza una manifestazione in difesa dell'UE, e le adesioni delle pecore non si sono fatte attendere, una dietro l'altra. Spacciata per una mobilitazione oceanica, in realtà è l'ennesima parata di falliti: leader senza seguito che, pur di restare in Parlamento, si mescolano e si accoppiano in una squallida farsa che di politico non ha più nulla.

Si profila un pericolo inquietante: un'élite decadente tenta disperatamente di restare al potere, aggrappandosi bavosa alla sella. Con artigli sporchi e viscidi affonda nella carne dei popoli europei, cercando di sopravvivere come un parassita. Anche da noi, alcuni servi cercano di assecondare il gioco. Mai come ora il nostro sdegno deve levarsi forte e inarrestabile.
LA QUESTIONE DIMENTICATA DELLA RISERVA AUREA ITALIANA IN MANO STRANIERA
Giorgio Kadmo Pagano

Più della metà del nostro oro è in mano anglo-americane. Con esso saremmo i terzi detentori di riserva aurea del mondo. Una petizione per riaverlo indietro

Il fatto di non trovarsi sotto ricatto da entità estere è la precondizione per la libertà, la sovranità e l’indipendenza di una nazione. Sappiamo… Continua... 👇
https://www.lafionda.org/2025/02/24/la-questione-dimenticata-della-riserva-aurea-italiana-in-mano-straniera/

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19.02.202510:12
Riflessi prontissimi
di Marco Travaglio

Delle tre l’una: o il presidente Mattarella s’è reso conto di averla fatta grossa, paragonando al Terzo Reich la Russia che combatté e sconfisse il Terzo Reich mentre l’Italia stava con il Terzo Reich; o ha finalmente saputo che l’Ucraina ha perso la guerra e noi con lei, anche se ora resta da avvertire la cosiddetta Ue; oppure ha cambiato ghostwriter. Fatto sta che ieri ha corretto il tiro, con una giaculatoria più consona al suo stile felpato: “Auspico che la Russia torni a svolgere un ruolo di rilievo nel rispetto della sovranità di ogni Stato, della carta dell’Onu e del diritto internazionale”. Sante parole, se non fosse che nel 1999 un governo da lui vicepresieduto bombardò per 78 giorni Belgrado con la Nato e contro l’Onu, il diritto internazionale e la sovranità di uno Stato: la Serbia alleata di Mosca. Undici settimane di massacri, dai 1.200 ai 2.500 morti quasi tutti civili, fiumi di profughi, distrutta l’ambasciata cinese, polverizzati ospedali, scuole, zone residenziali, treni passeggeri, convogli di fuggiaschi, autobus, mercati, ponti affollati e gli studi della tv RTS (uccisi 16 fra registi, giornalisti e tecnici). Ma la Nato non la chiamò guerra, bensì “ingerenza umanitaria”. Quella brusca rottura della pace europea dopo 44 anni spalancò la strada a un’altra gravissima lesione del diritto: lo smembramento della Serbia col riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo contro la risoluzione dell’Onu n. 1244, che vi confermava la sovranità di Belgrado.
La scena si ripeté con le guerre illegali della Nato in Afghanistan (“lotta al terrorismo”), in Iraq (“esportazione della democrazia”) e in Libia (“sostegno alle primavere arabe”). Condanne internazionali? Mandati di cattura della Cpi? Paragoni col Terzo Reich? Nulla. Putin prese buona nota e al momento opportuno ci imitò: l’annessione della Crimea e il sostegno al Donbass (i Kosovo ucraini), poi l’invasione (pardòn, “operazione militare speciale”). Chi ora sventola il diritto internazionale dovrebbe spiegare a Putin, ma soprattutto ai russi, perché vale solo per loro. E Mattarella dovrebbe precisare esattamente quando ha scoperto che Mosca lo violava, visto che fra il 2014 e il 2022 fu proprio lui a insignire delle massime onorificenze della Repubblica Italiana ben 30 ministri, funzionari e oligarchi putiniani, alcuni già sanzionati per la Crimea. Il tutto anni dopo le guerre russe in Cecenia e in Georgia e i bombardamenti in Siria. Ora è una fortuna che a rispondere al paragone col Terzo Reich sia stata la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova e non quello di Putin, Dmitry Peskov, sul cui petto Mattarella nel 2017 aveva appuntato la stella di Commendatore della Repubblica a Mosca. Sennò sai che imbarazzo, per entrambi.

🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
22.02.202508:59
Dietro la crisi ucraina c’è un preciso progetto statunitense: prendere Kiev per ridimensionare le ambizioni regionali e globali di Mosca. Storia di una rivolta pianificata e delle armi utilizzate da Obama per ribadire al mondo chi comanda davvero.
di Dario FABBRI
LIMES APRILE 2014

1. L’equilibrio di potenza è la cifra della dottrina Obama. A dispetto della vulgata giornalistica che lo vuole restio a intervenire sulla scena internazionale, se non addirittura fautore di un isolazionismo mascherato, in realtà il presidente americano persegue i classici dettami della politica dell’equilibrio. Frenato dai postumi della crisi economica e dall’avversione dell’opinione pubblica per ogni avventurismo militare, Barack ha preferito accantonare l’eccezionalismo dei padri fondatori per adottare la strategia che fu per secoli della corona britannica: impedire l’emergere di una nazione in grado di dominare la propria regione di appartenenza e potenzialmente di insidiare il primato della superpotenza.
In quest’ottica la tattica più efficace, e meno dispendiosa, è acuire le tensioni tra i principali attori regionali, obbligandoli a concentrarsi sulle questioni continentali e ad abbandonare le ambizioni globali. Perfino nell’Asia-Pacifico, quadrante cruciale per le sorti del pianeta, dove Washington pratica il containment della Cina sostenendo la corsa agli armamenti di giapponesi, sudcoreani e australiani. In Europa è la Russia ad aver raggiunto una pericolosa posizione di forza. Grazie alla sua scaltrezza, unita alla compiacenza della Germania e alla distrazione degli Stati Uniti, nell’ultimo decennio Putin ha pressoché neutralizzato il cosiddetto «estero vicino» e legato al proprio benessere il Vecchio Continente dipendente dal gas siberiano. Libero di scrutare l’orizzonte, il capo del Cremlino ha potuto dedicarsi a questioni di planetaria rilevanza, provocando alla Casa Bianca più di un imbarazzo, in Siria come in Egitto, quanto con la concessione dell’asilo al fuggitivo Edward Snowden.
Matura così la necessità di scalfirne le certezze e provocare al contempo una spaccatura tra Mosca e Berlino. A metà 2013 gli analisti statunitensi individuano nell’embrionale crisi ucraina l’occasione per colpire Putin e costringere la Merkel a scegliere tra la fedeltà atlantica e la sua audace Ostpolitik. L’optimum si raggiungerebbe se l’Unione Europea cadesse nella trappola di integrare l’Ucraina – un fardello economico capace di sferrare il colpo di grazia alla già traballante architettura comunitaria – ma Obama si accontenta di sottrarre il paese all’influenza russa. Ne scaturisce uno scontro combattuto a colpi di operazioni coperte, propaganda mediatica e ritorsioni finanziarie che in poche settimane fa scendere sull’Europa un clima da guerra fredda e pone Russia e Germania sulla difensiva.

Segue...

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