转发自:
MARIO BIGLIETTO
15.04.202505:57
⠀
Immagino che ormai vi sia chiaro quanto mi facciano girare i coglioni con l'impostura green...
Globaluòrmingh!
Fame verde
Sono il nemico pubblico
ecc.
PS: amavo la Fiat 126 a trazione posteriore.
DISSENSOINFORMATO
□ Sito
□ Telegram
□ X/Twitter
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MARIOBIGLIETTO2025
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MARIOBIGLIETTO2025
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14.04.202506:43
Sembra che il futuro sia già qui.
Sta diventando virale online un video in cui si vede una donna che controlla un braccio protesico con la mente.
🅿arthenope Social Club🧜♀
Sta diventando virale online un video in cui si vede una donna che controlla un braccio protesico con la mente.
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转发自:MARIO BIGLIETTO
16.04.202507:05
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Non si tratta di stabilire se la guerra sia legittima o se, invece, non lo sia.
La vittoria non è possibile. La guerra non è fatta per essere vinta, è fatta per non finire mai.
Una società gerarchica è possibile solo se si basa su povertà e ignoranza.
Questa nuova giustificazione della guerra attiene al passato, ma il passato, non può essere che uno e uno soltanto.
Di norma lo sforzo bellico persegue sempre lo scopo di tenere la società al limite della sopravvivenza.
La guerra viene combattuta dalla classe dominante contro le classi subalterne e non ha per oggetto la vittoria sull'Eurasia o sull'Asia orientale, ma la conservazione dell'ordinamento sociale.
George Orwell
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MARIOBIGLIETTO2025
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Non si tratta di stabilire se la guerra sia legittima o se, invece, non lo sia.
La vittoria non è possibile. La guerra non è fatta per essere vinta, è fatta per non finire mai.
Una società gerarchica è possibile solo se si basa su povertà e ignoranza.
Questa nuova giustificazione della guerra attiene al passato, ma il passato, non può essere che uno e uno soltanto.
Di norma lo sforzo bellico persegue sempre lo scopo di tenere la società al limite della sopravvivenza.
La guerra viene combattuta dalla classe dominante contro le classi subalterne e non ha per oggetto la vittoria sull'Eurasia o sull'Asia orientale, ma la conservazione dell'ordinamento sociale.
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MARIOBIGLIETTO2025
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14.04.202506:51
Immensa
❤️HEATHER PARISI❤️
"Cari genitori..."
Appello per la Libertà di scelta🗽
🔽🔽
https://youtu.be/1i4wCfg_LoY?si=8T0GT8Bl9H1fd9yt
La libertà di scelta non è una concessione.
Abroghiamo gli obblighi di trattamento sanitario dei nostri figli.
Decidi tu come curare il tuo bambino.
Firma per la libertà di scelta.
Puoi firmare on-line con SPID, CIE (carta di identità elettronica) o CNS (carta nazionale servizi) semplicemente inquadrando i QR-code mostrati nel video.
👀Guarda il video dal 👉sito👈del referendum #permiofiglioscelgoio
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➡️Firma subito il Quesito3⃣ 🥉 andando 👉qui👈
👉Qui👈 il video tutorial di come firmare on line
Puoi firmare anche presso i banchetti e gli studi degli avvocati indicati nella mappa interattiva alla pagina "dove firmare" del menu principale del sito www.permiofiglioscelgoio.it
Ricorda di firmare tutti e 3 i Quesiti.
Una firma per ciascun Quesito.
▶️ Per seguire tutte le interviste di Heather Parisi unitivi al suo canale ufficiale su / @heather_parisi ❤️😍🙏
#PerMioFiglioScelgoIo
#LibertàdiCura
#ReferendumVacciniPediatrici
#StopLeggeLorenzin
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15.04.202513:45
Super Ursula sionista
#eu von der leyen
Unisciti al canale AEVUM 🧬UNIVERSE per una Coscienza Consapevole.
Clicca qui e potrai trovare notizie sulla realtà che ti circonda, ~MA CHE CI NASCONDONO IN BELLA VISTA~ .
Buon proseguimento e a presto 🔜
..lo staff di Aevum..
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14.04.202506:51
😂
13.04.202520:04
#massime
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15.04.202511:57
“…Oltre ai frequenti sintomi gastrointestinali, i bambini con autismo spesso manifestano complesse anomalie biochimiche, metaboliche e immunologiche che una causa genetica primaria non può facilmente spiegare. L’asse intestino-cervello è centrale per alcune encefalopatie di origine extracranica, essendo l’encefalopatia epatica la migliore caratterizzata."
Dr Andrew J. Wakefield
https://dubitoergosum.it/2019/10/11/lautismo-di-wakefield-parte-2/
Dr Andrew J. Wakefield
https://dubitoergosum.it/2019/10/11/lautismo-di-wakefield-parte-2/
15.04.202505:57
“Genitore 1 e Genitore 2 sulla C.I.E.? C’era da aspettarselo!”
Avv. Emilio De Stefano
Avvocati Liberi
Sta facendo discutere la sentenza n.9216/2025 con cui la Corte di cassazione, disapplicando il D.M. 31.1.2019 (“Modifiche del Decreto 23.12.2015, recante modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica”), ha stabilito che occorre riportare sulla C.I.E. la dicitura “genitore” o, in alternativa, formule inclusive come “padre/genitore” e “madre/genitore”.
Fioccano, sui social, accese critiche di molti che la ritengono (personalmente, a ragione) contraria ai valori storicamente tradizionali della famiglia italiana.
Tutti si indignano ma sono pochi quelli che, facendo autocritica, esaminano i passaggi storici che hanno portato a tale statuizione.
Questa riflessione cerca proprio di fornirvi una giustificazione “giuridica” mediante un breve “excursus storico normativo”.
La legge n.76/2016 (chiamata “Legge Cirinnà”, dal nome di Monica Cirinnà, senatrice del Partito Democratico, dal 2013 al 2022) ha autorizzato le cd. unioni civili, consentendo a due persone dello stesso sesso di formalizzare la propria relazione.
Successivamente, sebbene in assenza di disposizioni normative specifiche, la Corte di cassazione, con la sentenza n.12962/2016, ha confermato la legittimità dell’adozione di un minore da parte di una coppia omosessuale.
Ad oggi, tale principio giurisprudenziale é consolidato: le coppie gay possono adottare; viene chiamata “adozione in casi particolari” che presenta differenze irrilevanti rispetto alle adozioni piene.
Trattasi della “stepchild adoption” che, a differenza dell’adozione piena, non recide i legami con la famiglia d’origine (il figlio di un genitore può essere adottato dal partner del genitore biologico, anche se dello stesso sesso (art.44, comma 1, lett. d- Legge sulle adozioni).
In questo succedersi di “legittimazioni” normativi e/o giurisprudenziali, relative a unioni civili di coppie omosessuali e alla loro capacità di adottare, c’era da aspettarsi la decisione della Corte di Cassazione, quasi obbligatoria perché conseguenza del sistema (unioni civili e adozioni).
Questa, quindi, giustificazione “normativo/giurisprudenziale” della decisione in commento.
Cosa diversa è quella di esprimere (come la esprime chi scrive) la condanna di tale “deriva” identitaria che, alcuni, invece ritengono sacrosanta (vedasi la Boldrini che taccia di “bullismo” l’indicazione del padre e della madre sul documento; la stessa che individua nei migranti i portatori di veri e sani principi che si imporranno sulle nostre tradizioni: assurdo, questa donna è stata Presidente del Senato della Repubblica Italiana, da brividi…).
Ciò che ora noi condanniamo, quindi, non è altro che il frutto di pregresse decisioni legislative e giurisprudenziali (di sinistra) scientemente adottate per distruggere le nostre tradizioni, i nostri valori, le nostre radici, nel nome dell’inclusione, della pseudo-discriminazione: l’esatto contrario di ciò che, invece, siamo!
Sparute minoranze prevalgono sulla massa; opinioni prevalenti e giuste devono tacersi perché considerate omofobe, razziste, fasciste (e chi più ne ha più ne metta!).
Molti di quelli che oggi si lamentano sono del pari responsabili perché, con il loro voto, hanno consentito a persone indegne, false e prezzolate di attuare quel progetto di distruzione identitaria che, ormai, è difficile
fermare e che cancellerà ogni differenza conducendo alla dittatura della “diversità” sulla “normalità”.
L’unica speranza è che gli italiani ne prendano coscienza e, nelle occasioni democratiche in cui saranno chiamati a esprimersi, sappiano scegliere chi è davvero dalla loro parte; altrimenti… essere quaquaraqà nun serv a nient!
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Sta facendo discutere la sentenza n.9216/2025 con cui la Corte di cassazione, disapplicando il D.M. 31.1.2019 (“Modifiche del Decreto 23.12.2015, recante modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica”), ha stabilito che occorre riportare sulla C.I.E. la dicitura “genitore” o, in alternativa, formule inclusive come “padre/genitore” e “madre/genitore”.
Fioccano, sui social, accese critiche di molti che la ritengono (personalmente, a ragione) contraria ai valori storicamente tradizionali della famiglia italiana.
Tutti si indignano ma sono pochi quelli che, facendo autocritica, esaminano i passaggi storici che hanno portato a tale statuizione.
Questa riflessione cerca proprio di fornirvi una giustificazione “giuridica” mediante un breve “excursus storico normativo”.
La legge n.76/2016 (chiamata “Legge Cirinnà”, dal nome di Monica Cirinnà, senatrice del Partito Democratico, dal 2013 al 2022) ha autorizzato le cd. unioni civili, consentendo a due persone dello stesso sesso di formalizzare la propria relazione.
Successivamente, sebbene in assenza di disposizioni normative specifiche, la Corte di cassazione, con la sentenza n.12962/2016, ha confermato la legittimità dell’adozione di un minore da parte di una coppia omosessuale.
Ad oggi, tale principio giurisprudenziale é consolidato: le coppie gay possono adottare; viene chiamata “adozione in casi particolari” che presenta differenze irrilevanti rispetto alle adozioni piene.
Trattasi della “stepchild adoption” che, a differenza dell’adozione piena, non recide i legami con la famiglia d’origine (il figlio di un genitore può essere adottato dal partner del genitore biologico, anche se dello stesso sesso (art.44, comma 1, lett. d- Legge sulle adozioni).
In questo succedersi di “legittimazioni” normativi e/o giurisprudenziali, relative a unioni civili di coppie omosessuali e alla loro capacità di adottare, c’era da aspettarsi la decisione della Corte di Cassazione, quasi obbligatoria perché conseguenza del sistema (unioni civili e adozioni).
Questa, quindi, giustificazione “normativo/giurisprudenziale” della decisione in commento.
Cosa diversa è quella di esprimere (come la esprime chi scrive) la condanna di tale “deriva” identitaria che, alcuni, invece ritengono sacrosanta (vedasi la Boldrini che taccia di “bullismo” l’indicazione del padre e della madre sul documento; la stessa che individua nei migranti i portatori di veri e sani principi che si imporranno sulle nostre tradizioni: assurdo, questa donna è stata Presidente del Senato della Repubblica Italiana, da brividi…).
Ciò che ora noi condanniamo, quindi, non è altro che il frutto di pregresse decisioni legislative e giurisprudenziali (di sinistra) scientemente adottate per distruggere le nostre tradizioni, i nostri valori, le nostre radici, nel nome dell’inclusione, della pseudo-discriminazione: l’esatto contrario di ciò che, invece, siamo!
Sparute minoranze prevalgono sulla massa; opinioni prevalenti e giuste devono tacersi perché considerate omofobe, razziste, fasciste (e chi più ne ha più ne metta!).
Molti di quelli che oggi si lamentano sono del pari responsabili perché, con il loro voto, hanno consentito a persone indegne, false e prezzolate di attuare quel progetto di distruzione identitaria che, ormai, è difficile
fermare e che cancellerà ogni differenza conducendo alla dittatura della “diversità” sulla “normalità”.
L’unica speranza è che gli italiani ne prendano coscienza e, nelle occasioni democratiche in cui saranno chiamati a esprimersi, sappiano scegliere chi è davvero dalla loro parte; altrimenti… essere quaquaraqà nun serv a nient!
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