INFLUENZE ESOTERICHE CABALISTICHE NEL PENTECOSTALISMO
(by Filippo)
La teologia pentecostale, nelle sue ramificazioni più radicali, ha sviluppato nel tempo una serie di pratiche e interpretazioni che, pur rimanendo formalmente all’interno della tradizione cristiana, presentano elementi affini alle correnti mistiche ed esoteriche, tra cui il sabbatianismo e il frankismo. Questo parallelismo si manifesta soprattutto nel neopentecostalismo, dove si riscontrano somiglianze con la teologia dell’inversione tipica del pensiero frankista, in particolare nella dottrina dell’iper-grazia, una rielaborazione del concetto di redemptio per peccatum frankista in chiave cristiana.
1. L'interpretazione allegorica della Scrittura
Un tratto distintivo che accomuna la mistica esoterica della Cabala e le interpretazioni pentecostali —soprattutto nella loro declinazione neopentecostale —, della Scrittura è l’approccio allegorico e simbolico ai testi sacri. La Cabala, infatti, elabora un’ermeneutica che trascende il senso letterale della Bibbia, ricercando significati nascosti accessibili unicamente agli initiati mysteriorum. Questo metodo è particolarmente evidente nel Tikkunei Zohar, ove ogni parola della Torah può essere interpretata in almeno settanta modi diversi, secondo principi ermeneutici esoterici (sod).
Analogamente, nell’omiletica pentecostale e neopentecostale si riscontra una predominanza dell’interpretazione mistica e simbolica, che subordina il significato ovvio e letterale della Bibbia a una presunta rivelazione dello Spirito Santo. Tale approccio, di fatto, consente di piegare la Scrittura a qualsiasi arbitraria reinterpretazione, rendendola un testo malleabile e privo di vincoli esegetici oggettivi. Scriptura sacra locum habet supra omnem auctoritatem humanam, eppure, nell’ottica pentecostale, essa viene destrutturata per assumere una plasticità funzionale alle personali intuizioni del predicatore di turno.
In questa prospettiva, figure come Liborio (Lirio) Porrello (di La Parola della Grazia), Vincenzo (Enzo) Incontro (di Missione Paradiso) e Walter Biancalana hanno sviluppato la dottrina della «parola rivelata», fondata su una reinterpretazione arbitraria delle parole di Cristo — «Lo Spirito Santo vi guiderà in tutta la verità» (Gv 16:13) — stravolgendone il significato grammaticale e infrangendo le più basilari norme di ermeneutica ed esegesi. Essi sono tra i principali promotori in Italia di tutte le false dottrine esoteriche in salsa gnostica che hanno scopiazzato da predicatori stranieri in odore di massoneria e misticismo ebraico cabalistico. Eppure uno dei segni di un ministero apostolico genuino è proprio quello in cui questi signori sono mancanti: la competenza biblica, l'ordine e l'ortodossia dottrinale.
Essi, seguendo le orme di predicatori internazionali quali Joseph Prince e Andrew Farley, dai quali hanno attinto la dottrina dell’iper-grazia, promuovono una lettura soggettivistica e mistico-esoterica della Bibbia, sovente forzando connessioni numerologiche e reinterpretazioni tipologiche, in perfetto stile ghematrico cabalistico.
Non è dato sapere chi di essi possa essere un cripto-ebreo infiltrato nel pentecostalismo, ma, come insegna la parola di Dio, modicum fermentum totam massam corrumpit — «un po' di lievito corrompe tutta la pasta» — (1Co 5:6; Ga 5:9): è sufficiente che un solo individuo introduca un elemento spurio affinché la falsa dottrina si diffonda esponenzialmente, soprattutto tra quei predicatori privi di solide basi teologiche, ma costantemente alla ricerca di “novità” capaci di solleticare l’udito dei propri seguaci (prurientes auribus, 2 Timoteo 4:3).
Tale metodologia interpretativa, che si emancipa da ogni criterio oggettivo per abbracciare un’estasi soggettivista, può essere considerata un’emanazione indiretta del pensiero esoterico, poiché svincola la Scrittura dalla sua funzione normativa, trasformandola in una fonte fluida e arbitraria di significati mistici, del tutto assimilabile ai meccanismi di decodifica cabalistici.
2. Linguaggio esoterico e simbolismo iniziatico