Ormai sapete quanto io sia per la libertà ma, allo stesso tempo, sono per il non fare male a nessuno!
Di conseguenza, come posso accettare che si spinga la gente al suicidio senza averla prima veramente informata su tutto?
Si sa che chi sta molto male non ha sempre la lucidità giusta per decidere, perché nessuna decisione andrebbe mai presa sull'onda dell'emotività.
Chi ha conosciuto il vero dolore si augura di morire al più presto, quando esso è insopportabile, ma quel dolore è arrivato per dimostrarci che noi possiamo essere più forti di qualsiasi sofferenza, riuscendo a sopportare l'inimmaginabile e trovando ragioni per sorridere persino all'inferno.
Se, dopo aver insegnato, soprattutto ai giovani, il senso del dolore, della vita, della malattia, di ogni paura e di cosa accade con il suicidio, la persona scegliesse ugualmente di morire, allora lo accetterei.
Oggi, invece, si consiglia di farla finita perché così si spende meno! Ancora una volta, la preziosa vita umana viene svilita e mercificata per il tornaconto del miglior offerente.
A tutto questo dico no!
Sentire che in Lombardia siamo già al sesto suicidio con il sistema sanitario nazionale, suscita in me indignazione per come quelle persone siano state abbandonate.
E oggi volutamente non parlo di miracoli, anche se sono più numerosi di quanto si pensi. A quelle persone non è stata tolta solo l'informazione, ma anche la speranza.
Se quando stavo male, mi avessero proposto il suicidio assistito, io avrei convinto la mia famiglia a lasciarmi morire!
E invece, quel mondo invisibile, in cui si vuole che la gente non creda, mi ha salvato, perché io potessi testimoniare, insieme a molti altri, che c'è sempre un'altra possibilità!
Gli uomini che giocano a fare dio, dovrebbero preoccuparsi della presunzione con cui ritengono di poter comandare e controllare qualsiasi cosa, perché saranno chiamati a ricredersi, quando accadranno loro cose che gli faranno comprendere quanto, in realtà, non possa dipendere tutto solo dall'umana volontà.