LA BESTIA E' RITORNATA
Non ci voleva un profeta per prevedere che Israele non avrebbe rispettato la tregua, e avrebbe fatto saltare il tavolo, pur di tornare a bombardare Gaza. Mentre infatti la prima fase della tregua era favorevole ai sionisti (poichè mirava a portare a casa il maggior numero possibile degli ostaggi rimasti), era evidente che la seconda fase, che prevede il ritiro dell’esercito isaeliano da Gaza, non sarebbe mai stata implementata.
E così, con una scusa qualunque, ieri sono ripresi i bombardamenti indiscriminati sui civili di Gaza.
Questa è la testimonianza di Al-Nahhas, medico volontario dell’ospedale Al-Ahli: “Neonati, bambini sparsi sul pavimento, sanguinanti dalla testa, sanguinanti dall'addome, feriti alle estremità".
"Mi stavo prendendo cura di un bambino di 7 anni che stava ansimando e stava esalando gli ultimi respiri e mi supplicava di provare a salvarlo, perché mi stavano dicendo che tutta la sua famiglia era stata uccisa. La maggior parte dei casi che abbiamo visto stasera sono bambini".
Da un balcone in uno degli edifici dell'ospedale, Al-Nahhas ha detto di "vedere tutti i corpi allineati delle persone che sono state uccise ", dicendo che almeno 50 di loro erano "semplicemente avvolti in coperte perché non c’è più l’obitorio. "
"Continuano a portare altri corpi", ha detto. "È davvero difficile capire i numeri in questo momento, perché ci sono pazienti ovunque sul pavimento e le barelle nei corridoi".
È un quadro simile in tutta l'enclave. Gli attacchi israeliani hanno inferto un duro colpo a "un sistema sanitario esausto che soffre di una carenza di farmaci e di una grave mancanza di attrezzature mediche", ha affermato il capo del più grande ospedale dell'enclave.
"Le sale operatorie sono completamente piene, e i feriti stanno morendo senza trovare un letto per le cure", ha affermato Muhammad Abu Salmiya, dell'ospedale Al-Shifa di Gaza City.
Per fortuna che il nostro ministro Crosetto ha detto che “siamo molto preoccupati dalla ripresa dello scontro a Gaza”. La “ripresa dello scontro”, ha detto, non “la continuazione del genocidio”.
Massimo Mazzucco