Dal dr Mariano Amici
“CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE.
Vaccini polivalenti: il cocktail che non vogliono spiegarvi
Non siamo contro la medicina. Siamo contro l’occultamento sistematico della verità. E in tema di vaccini polivalenti, la verità è che non ci viene raccontato tutto.
Un vaccino polivalente è una combinazione di più antigeni, progettato per “proteggere” contro più malattie con una sola iniezione. Ma qualcuno vi ha mai spiegato cosa significa davvero introdurre contemporaneamente nel corpo di un bambino 4, 6, 9 o più agenti patogeni inattivati o attenuati, addizionati con adiuvanti, stabilizzanti, conservanti e coadiuvanti immunologici?
No. E se qualcuno ci prova, viene ridicolizzato, isolato, zittito.
COSA NON VI DICONO
Interazioni imprevedibili: i vaccini polivalenti non sono semplici “mix”. Ogni componente può interagire con gli altri, provocando reazioni complesse, talvolta gravi. Reazioni che spesso vengono archiviate come “coincidenze”.
Sistema immunitario immaturo: nei primi mesi di vita, il sistema immunitario dei neonati è in piena costruzione. È lecito, è etico, è sicuro sottoporlo a uno “stress immunologico multiplo” senza avere la certezza delle conseguenze a medio e lungo termine?
Assenza di responsabilità: chi si assume la responsabilità se qualcosa va storto? Il produttore? Lo Stato? Il medico? O, come troppo spesso accade, nessuno?
NON ACCONTENTATEVI: DOCUMENTARSI È UN DIRITTO E UN DOVERE
In un'epoca in cui la parola “informazione” è spesso usata come sinonimo di “propaganda”, documentarsi diventa un atto rivoluzionario.
Non basta ascoltare un medico che legge il protocollo ministeriale.
Non basta fidarsi di una raccomandazione scritta da chi ha legami con le case farmaceutiche.
Non basta leggere il titolo di un articolo o affidarsi al telegiornale.
Andate alle fonti. Chiedete i fogli illustrativi originali, non le versioni semplificate. Leggete cosa dichiara il produttore stesso: reazioni avverse, dati di farmacovigilanza, limiti degli studi pre-approvazione.
Consultate i documenti ufficiali dell’AIFA, dell’EMA, e—perché no—anche quelli delle agenzie americane o canadesi. Talvolta ci sono dettagli che stranamente scompaiono nelle traduzioni italiane.
Chiedete il nome commerciale del vaccino, non limitatevi alla sigla. Cercate se ha mai subito richiami, se ci sono stati casi documentati di effetti avversi severi. E soprattutto, non lasciatevi intimidire: fare domande non significa essere complottisti. Significa essere genitori, cittadini, esseri pensanti.
Vi diranno che “non siete medici”. Vero. Ma siete persone dotate di cervello, coscienza e responsabilità verso la propria salute e quella dei propri figli.
L'ETICA PRIMA DEL PROTOCOLLO
Il Giuramento di Ippocrate non è un pezzo di carta. È un patto morale: primum non nocere. Ma oggi, sembra che il principio sia stato sostituito da un altro: primum obbedire.
No. Noi diciamo basta.
IN CONCLUSIONE
Non è un atto di ribellione. È un atto di responsabilità.
Vaccinarsi dovrebbe essere una libera scelta informata, non una cieca obbedienza a protocolli imposti senza confronto.
Condividete. Informate. Resistete.
Perché solo una popolazione consapevole è una popolazione libera.”
Mio commento: ciascuno e ciascuna può fare qualcosa