

25.04.202513:41
🎙️ Risposta di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, alla domanda di un giornalista dell’agenzia TASS
25 aprile 2025
❓Domanda: Come si celebrerà la Giornata della Vittoria in Italia?
In virtù del fatto che l’Italia partecipò alla Seconda Guerra Mondiale rimanendo schierata dalla parte della Germania nazista fino al 1943, la percezione italiana di questa ricorrenza presenta certamente delle peculiarità. E tuttavia, il rovesciamento del regime di Mussolini e il susseguente abbandono del sistema monarchico rappresentano le pietre miliari della storia italiana del XX secolo, veri e propri momenti di svolta che condussero alla nascita della Repubblica Italiana nel 1946 e all’adozione della sua Costituzione, nella quale viene espresso chiaramente il carattere antifascista e pacifista della Repubblica.
Pertanto, in Italia la ricorrenza principale e più significativa è considerata quella del 25 aprile, ovvero la Festa della Liberazione dell’Italia dal fascismo, che quest’anno giunge al suo 80° anniversario. Come da tradizione, in questa giornata si dedica un’attenzione particolare alla commemorazione dei combattenti antifascisti, di coloro che presero parte al Movimento per la Resistenza, nonché degli alleati della coalizione antihitleriana, i quali contribuirono alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Secondo le informazioni di cui disponiamo attualmente, nei ranghi del Movimento per la Resistenza italiana erano presenti circa 5000 cittadini sovietici, che per volere della sorte vennero a trovarsi nella Penisola. Erano uomini di grande forza, che riuscirono a fuggire dai campi di concentramento e dalle carceri naziste e si inserirono nelle numerose brigate partigiane costituite da antifascisti italiani che combattevano contro i nazisti. Circa 500 partigiani sovietici caddero da eroi e tuttora riposano in terra italiana.
Noi apprezziamo profondamente come i nostri connazionali in Italia, assieme a diverse associazioni culturali locali e a molti comuni cittadini siano impegnati nel preservare la memoria dell’impresa eroica compiuta dai combattenti sovietici, che lottarono fianco a fianco con i partigiani italiani. Peraltro, a differenza di quanto avviene in molti Paesi dell’Europa orientale, tutte le sepolture ove riposano i nostri eroi rimangono tutt’oggi integre e in ottimo stato, e le autorità locali si impegnano a preservarne il decoro.
La fratellanza in armi venutasi a creare in quegli anni determinò la nascita di un forte legame tra il popolo sovietico e quello italiano, fondato sui comuni ideali dell’antifascismo; inoltre, tale fratellanza gettò le basi della comprensione reciproca, dell’amicizia e della cooperazione tra i nostri due Paesi per molti anni a venire.
L’Ambasciata e i Consolati Generali della Federazione Russa, in collaborazione con le associazioni locali e con i comuni italiani organizzano regolarmente eventi che rientrano in un più vasto impegno di carattere commemorativo, il cui scopo è quello di preservare la nsotra memoria storica comune. Desideriamo ringraziare per il contributo attivo a questo nostro proponimento così importante e ambizioso coloro che, tra gli italiani, condividono con noi lo stesso modo di pensare, e che hanno a cuore la memoria delle gesta eroiche compiute dal multietnico popolo sovietico.
In occasione della Giornata della Vittoria, le rappresentanze diplomatiche russe in Italia hanno messo a punto un vasto programma di eventi improntato sulle tematiche culturali e della memoria. Come da tradizione, il 9 di maggio i rappresentanti delle missioni diplomatiche russe faranno visita ai veterani che risiedono sul territorio italiano per recapitare loro un messaggio di auguri in occasione della Giornata della Vittoria. Si terranno cerimonie durante le quali verranno deposte corone di fiori nei luoghi ove sono sepolti i partigiani sovietici antifascisti a Palestrina, nei pressi di Roma, ma anche a Milano, a Torino e presso gli altri luoghi dove sono stati innalzati monumenti alla loro memoria.
🔗 Il testo completo
25 aprile 2025
❓Domanda: Come si celebrerà la Giornata della Vittoria in Italia?
In virtù del fatto che l’Italia partecipò alla Seconda Guerra Mondiale rimanendo schierata dalla parte della Germania nazista fino al 1943, la percezione italiana di questa ricorrenza presenta certamente delle peculiarità. E tuttavia, il rovesciamento del regime di Mussolini e il susseguente abbandono del sistema monarchico rappresentano le pietre miliari della storia italiana del XX secolo, veri e propri momenti di svolta che condussero alla nascita della Repubblica Italiana nel 1946 e all’adozione della sua Costituzione, nella quale viene espresso chiaramente il carattere antifascista e pacifista della Repubblica.
Pertanto, in Italia la ricorrenza principale e più significativa è considerata quella del 25 aprile, ovvero la Festa della Liberazione dell’Italia dal fascismo, che quest’anno giunge al suo 80° anniversario. Come da tradizione, in questa giornata si dedica un’attenzione particolare alla commemorazione dei combattenti antifascisti, di coloro che presero parte al Movimento per la Resistenza, nonché degli alleati della coalizione antihitleriana, i quali contribuirono alla liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Secondo le informazioni di cui disponiamo attualmente, nei ranghi del Movimento per la Resistenza italiana erano presenti circa 5000 cittadini sovietici, che per volere della sorte vennero a trovarsi nella Penisola. Erano uomini di grande forza, che riuscirono a fuggire dai campi di concentramento e dalle carceri naziste e si inserirono nelle numerose brigate partigiane costituite da antifascisti italiani che combattevano contro i nazisti. Circa 500 partigiani sovietici caddero da eroi e tuttora riposano in terra italiana.
Noi apprezziamo profondamente come i nostri connazionali in Italia, assieme a diverse associazioni culturali locali e a molti comuni cittadini siano impegnati nel preservare la memoria dell’impresa eroica compiuta dai combattenti sovietici, che lottarono fianco a fianco con i partigiani italiani. Peraltro, a differenza di quanto avviene in molti Paesi dell’Europa orientale, tutte le sepolture ove riposano i nostri eroi rimangono tutt’oggi integre e in ottimo stato, e le autorità locali si impegnano a preservarne il decoro.
La fratellanza in armi venutasi a creare in quegli anni determinò la nascita di un forte legame tra il popolo sovietico e quello italiano, fondato sui comuni ideali dell’antifascismo; inoltre, tale fratellanza gettò le basi della comprensione reciproca, dell’amicizia e della cooperazione tra i nostri due Paesi per molti anni a venire.
L’Ambasciata e i Consolati Generali della Federazione Russa, in collaborazione con le associazioni locali e con i comuni italiani organizzano regolarmente eventi che rientrano in un più vasto impegno di carattere commemorativo, il cui scopo è quello di preservare la nsotra memoria storica comune. Desideriamo ringraziare per il contributo attivo a questo nostro proponimento così importante e ambizioso coloro che, tra gli italiani, condividono con noi lo stesso modo di pensare, e che hanno a cuore la memoria delle gesta eroiche compiute dal multietnico popolo sovietico.
In occasione della Giornata della Vittoria, le rappresentanze diplomatiche russe in Italia hanno messo a punto un vasto programma di eventi improntato sulle tematiche culturali e della memoria. Come da tradizione, il 9 di maggio i rappresentanti delle missioni diplomatiche russe faranno visita ai veterani che risiedono sul territorio italiano per recapitare loro un messaggio di auguri in occasione della Giornata della Vittoria. Si terranno cerimonie durante le quali verranno deposte corone di fiori nei luoghi ove sono sepolti i partigiani sovietici antifascisti a Palestrina, nei pressi di Roma, ma anche a Milano, a Torino e presso gli altri luoghi dove sono stati innalzati monumenti alla loro memoria.
🔗 Il testo completo
24.04.202517:28
23 апреля 2025 г. в преддверии Дня Победы и накануне Дня освобождения Италии от фашизма, отмечаемого 25 апреля, на площадке Русского Дома в Риме Посольством России в Италии совместно с представительством «Россотрудничества» было организовано выступление Гнесинского ансамбля современной хоровой музыки «Altro Coro» под руководством А.Рыжинского с программой «Симфония Великой Победы», специально подготовленной к 80-летию Победы в Великой Отечественной войне.
Итальянской публике впервые были представлены произведения композитора Р.К.Щедрина «Как дорог друг», «Перед войной», «Я убит подо Ржевом», «К вам, павшие» из цикла «Четыре хора на слова Твардовского».
Во втором отделении гости с замиранием сердца погрузились в атмосферу всенародно любимых произведений «Журавли», «Синий платочек», «Тёмная ночь», «Катюша», «Соловьи», «Смуглянка»,«Поклонимся великим тем годам», написанных советскими композиторами в годы Великой Отечественной войны и в послевоенный период.
В мероприятии приняли участие послы дружественных государств, представители дипкорпуса, общественные и культурные деятели России и других стран, соотечественники и журналисты.
🎙️Из вступительного cлова Посла России в Италии А.В.Парамонова:
В фойе Русского Дома в Риме гости могли ознакомиться с выставкой «Советские партизаны в Италии 1942-1945 гг.» об участии советских граждан в итальянском Движении Сопротивления.
Гнесинский ансамбль современной хоровой музыки «Altro coro» был создан в сентябре 2010 г. в Российской академии музыки им.Гнесиных. В его состав входят студенты кафедры хорового дирижирования, чьи интересы были сосредоточены на практическом изучении наследия отечественных и зарубежных композиторов XX – XXI веков. Одной из главных задач коллектива явилась популяризация неизвестных в России хоровых и вокально-ансамблевых сочинений.
#Победа80
Итальянской публике впервые были представлены произведения композитора Р.К.Щедрина «Как дорог друг», «Перед войной», «Я убит подо Ржевом», «К вам, павшие» из цикла «Четыре хора на слова Твардовского».
Во втором отделении гости с замиранием сердца погрузились в атмосферу всенародно любимых произведений «Журавли», «Синий платочек», «Тёмная ночь», «Катюша», «Соловьи», «Смуглянка»,«Поклонимся великим тем годам», написанных советскими композиторами в годы Великой Отечественной войны и в послевоенный период.
В мероприятии приняли участие послы дружественных государств, представители дипкорпуса, общественные и культурные деятели России и других стран, соотечественники и журналисты.
🎙️Из вступительного cлова Посла России в Италии А.В.Парамонова:
В некотором смысле сегодняшнее мероприятие в Русском Доме хорошо вписывается в атмосферу сосредоточения и размышлений в связи с кончиной Папы Франциска. Как известно, Понтифик прилагал усилия, чтобы не допустить перехода от, как он выражался, «мировой войны по частям», которая уже ведется, к новой еще более разрушительной и неприемлемой всеобщей войне.
Через два дня, 25 апреля, в Италии будет отмечаться 80-летие Освобождения от фашизма. Мы знаем, что на решающем этапе войны на Апеннинах развернулось широкое Движение Сопротивления фашистскому режиму и поддерживавшей его гитлеровской Германии. Участие в нем принимали как сами итальянцы, так и представители других государств, в т.ч. всех титульных народов бывших советских республик […], многие из которых сложили головы на итальянской земле. Сохранение памяти об этом великом общем подвиге борцов с нацизмом и фашизмом является нашей священной обязанностью. […]
К сожалению, до сих пор мы являемся свидетелями того, как побежденное однажды зло поднимает свою голову то в одной, то в другой европейской стране.
Сегодняшний концерт – это дань уважения общим ценностям борьбы с нацизмом, которые стали основой для сближения России и Италии, российского и итальянского народов в течение
всего периода после 1945 г.
Помимо всего прочего, репертуар, который будет сегодня представлен, свидетельствует о силе советского и русского народа, о величии русской культуры и духовности. Несмотря на неимоверные ужасы и испытания войны, именно в те годы родились многие гениальные произведения в музыке, в литературе, в кинематографе, в изобразительном искусстве.
Во всех этих произведениях сложены и видны лучшие человеческие чувства - любовь, дружба, гуманизм, пасхальный свет и тепло.
В фойе Русского Дома в Риме гости могли ознакомиться с выставкой «Советские партизаны в Италии 1942-1945 гг.» об участии советских граждан в итальянском Движении Сопротивления.
Гнесинский ансамбль современной хоровой музыки «Altro coro» был создан в сентябре 2010 г. в Российской академии музыки им.Гнесиных. В его состав входят студенты кафедры хорового дирижирования, чьи интересы были сосредоточены на практическом изучении наследия отечественных и зарубежных композиторов XX – XXI веков. Одной из главных задач коллектива явилась популяризация неизвестных в России хоровых и вокально-ансамблевых сочинений.
#Победа80
20.04.202505:00
🇷🇺Поздравляем с Праздником Светлой Пасхи всех православных, католиков и протестантов!
🇮🇹Buona Pasqua a tutti gli ortodossi, cattolici e protestanti!
🇮🇹Buona Pasqua a tutti gli ortodossi, cattolici e protestanti!


17.04.202515:28
⚡️ Комментарий Посольства России в Италии
15 апреля 2025 г. на мероприятии по случаю 96-го съезда итальянских альпийских стрелков губернатор области Пьемонт А.Чирио сделал заявления, в которых назвал «борцами за свободу» альпийских стрелков, участвовавших в преступном походе 235-тысячного итальянского экспедиционного корпуса, принявшего участие в 1941-1943 гг. в составе войск Третьего рейха в войне против СССР.
Вызывает глубокое возмущение выходка, казалось бы, опытного руководителя одной из важнейших областей Италии, которому избиратели дважды оказали высокое доверие. Господин Чирио позволил себе игриво и с улыбкой говорить о «сражавшихся за свободу» итальянцах, которые «сейчас «отдыхают» на берегах р.Дон». Для пущей географической привязки он даже процитировал названия российских населенных пунктов Новопостояловка и Николаевка в Воронежской области, которые, дескать, особенно «запали в душу» пьемонтцам.
Неужели этому деятелю неизвестно, что итальянские солдаты и офицеры, в т.ч. альпийские стрелки, стали жертвами преступного фашистского режима Муссолини, который погнал их участвовать в войне против СССР на стороне Гитлера? Причем отнюдь не за свободу, а в качестве захватчиков, в целях реализации бесчеловечных концепций расового превосходства, порабощения и угнетения народов, освобождения жизненного пространства для «арийской» расы путем физического истребления коренных народов. Из его показного бахвальства следует и полное безразличие к страданиям тысяч итальянских матерей, которые так и не дождались возвращения своих сыновей из Восточной кампании тогдашних фашистских бонз.
Посольство России в Италии выражает полную поддержку и солидарность комитету Национальной ассоциации партизан Италии в Турине, представителям Демократической партии, «Движения пяти звезд», «Альянса зеленых и левых», которые осудили извращенческую выходку А.Чирио и потребовали от него исчерпывающих объяснений и извинений.
Надеемся, у руководства и жителей Пьемонта найдется достаточно мудрости и гражданского чувства, чтобы извиниться перед народами бывшего СССР, в т.ч. перед жителями Новопостояловки и Николаевки за нанесенные им оскорбления.
Данные заявления накануне празднования 80-летия освобождения Италии, завершения Великой Отечественной войны СССР, которая унесла 27 млн жизней советских граждан, и Второй мировой войны, Победы над нацифашизмом являются глубоко оскорбительными для всех, кто в России, в Италии и в других странах чтит память тех, кто освободил мир от коричневой чумы, отдал свои жизни за свободу, справедливость, сотрудничество, взаимопонимание и мир между народами.
Это еще и назидательный пример того, к чему приводят антинаучные и безответственные исторические параллели между Россией и Третьим рейхом, которые не так давно были опрометчиво проведены высшим руководством Италии. Именно поэтому они вызвали широкую волну осуждения во многих странах, в т.ч. и в самой Италии.
15 апреля 2025 г. на мероприятии по случаю 96-го съезда итальянских альпийских стрелков губернатор области Пьемонт А.Чирио сделал заявления, в которых назвал «борцами за свободу» альпийских стрелков, участвовавших в преступном походе 235-тысячного итальянского экспедиционного корпуса, принявшего участие в 1941-1943 гг. в составе войск Третьего рейха в войне против СССР.
Вызывает глубокое возмущение выходка, казалось бы, опытного руководителя одной из важнейших областей Италии, которому избиратели дважды оказали высокое доверие. Господин Чирио позволил себе игриво и с улыбкой говорить о «сражавшихся за свободу» итальянцах, которые «сейчас «отдыхают» на берегах р.Дон». Для пущей географической привязки он даже процитировал названия российских населенных пунктов Новопостояловка и Николаевка в Воронежской области, которые, дескать, особенно «запали в душу» пьемонтцам.
Неужели этому деятелю неизвестно, что итальянские солдаты и офицеры, в т.ч. альпийские стрелки, стали жертвами преступного фашистского режима Муссолини, который погнал их участвовать в войне против СССР на стороне Гитлера? Причем отнюдь не за свободу, а в качестве захватчиков, в целях реализации бесчеловечных концепций расового превосходства, порабощения и угнетения народов, освобождения жизненного пространства для «арийской» расы путем физического истребления коренных народов. Из его показного бахвальства следует и полное безразличие к страданиям тысяч итальянских матерей, которые так и не дождались возвращения своих сыновей из Восточной кампании тогдашних фашистских бонз.
Посольство России в Италии выражает полную поддержку и солидарность комитету Национальной ассоциации партизан Италии в Турине, представителям Демократической партии, «Движения пяти звезд», «Альянса зеленых и левых», которые осудили извращенческую выходку А.Чирио и потребовали от него исчерпывающих объяснений и извинений.
Надеемся, у руководства и жителей Пьемонта найдется достаточно мудрости и гражданского чувства, чтобы извиниться перед народами бывшего СССР, в т.ч. перед жителями Новопостояловки и Николаевки за нанесенные им оскорбления.
Данные заявления накануне празднования 80-летия освобождения Италии, завершения Великой Отечественной войны СССР, которая унесла 27 млн жизней советских граждан, и Второй мировой войны, Победы над нацифашизмом являются глубоко оскорбительными для всех, кто в России, в Италии и в других странах чтит память тех, кто освободил мир от коричневой чумы, отдал свои жизни за свободу, справедливость, сотрудничество, взаимопонимание и мир между народами.
Это еще и назидательный пример того, к чему приводят антинаучные и безответственные исторические параллели между Россией и Третьим рейхом, которые не так давно были опрометчиво проведены высшим руководством Италии. Именно поэтому они вызвали широкую волну осуждения во многих странах, в т.ч. и в самой Италии.


07.04.202512:04
“Non un solo centimetro verso Est”: è piuttosto evidente il modo in cui l’Occidente collettivo interpreta quest’affermazione.
Ecco la dimostrazione lampante di come il blocco “difensivo” della NATO “non sta affatto cercando di espandersi”. Dieci ondate di ampliamento, sette delle quali hanno avuto luogo nel periodo successivo alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Dopo la fine della Guerra Fredda, sono entrati a far parte della NATO i seguenti Paesi:
📍Nel 1999 - Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia;
📍Nel 2004 - Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia;
📍Nel 2009 - Albania e Croazia;
📍Nel 2017 - Montenegro;
📍Nel 2020 - Macedonia del Nord;
📍Nel 2023 - Finlandia;
📍Nel 2024 - Svezia.
Al momento attuale, l’Alleanza Atlantica conta 32 membri. Lungo il cosiddetto confine orientale della NATO è in corso un massiccio rafforzamento del potenziale militare.
I risultati di tutto ciò sono la militarizzazione dell’Europa e l’indebolimento dell’architettura di sicurezza euroatlantica.
Ecco la dimostrazione lampante di come il blocco “difensivo” della NATO “non sta affatto cercando di espandersi”. Dieci ondate di ampliamento, sette delle quali hanno avuto luogo nel periodo successivo alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Dopo la fine della Guerra Fredda, sono entrati a far parte della NATO i seguenti Paesi:
📍Nel 1999 - Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia;
📍Nel 2004 - Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia;
📍Nel 2009 - Albania e Croazia;
📍Nel 2017 - Montenegro;
📍Nel 2020 - Macedonia del Nord;
📍Nel 2023 - Finlandia;
📍Nel 2024 - Svezia.
Al momento attuale, l’Alleanza Atlantica conta 32 membri. Lungo il cosiddetto confine orientale della NATO è in corso un massiccio rafforzamento del potenziale militare.
I risultati di tutto ciò sono la militarizzazione dell’Europa e l’indebolimento dell’architettura di sicurezza euroatlantica.
31.03.202517:55
Il 29 marzo 2025, la Casa Russa a Roma ha ospitato la Conferenza delle associazioni per la promozione dell’amicizia tra la Russia e l’Italia, evento dedicato ai cento anni della diplomazia pubblica russa e promosso altresì in vista dell’80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.
L’evento è stato organizzato dall’Ambasciata della Federazione Russa in Italia in collaborazione con la Rappresentanza dell’Agenzia federale russa Rossotrudničestvo a Roma.
🎙️A dare inizio ai lavori della Conferenza è stato Alexey Paramonov, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia:
Nel suo videomessaggio rivolto ai partecipanti, Dmitrij Polikanov, Vice Direttore di Rossotrudničestvo, ha osservato quanto segue:
Alla Conferenza hanno preso parte il Ministro Consigliere dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia Mikhail Rossiyskiy, il Console Generale della Federazione Russa a Milano Dmitrij Štodin, il Direttore della Casa Russa a Roma Darija Puškova, gli esponenti di numerose associazioni italiane che operano nelle regioni Lazio, Campania, Abruzzo, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Sardegna, nonché diversi connazionali e giornalisti.
Nel corso delle tre sessioni in cui si è articolata la Conferenza, i partecipanti hanno fornito le loro valutazioni in merito allo stato attuale delle relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi, così come sul contributo che la diplomazia pubblica e culturale ha saputo dare alla promozione del dialogo tra la Russia e l’Italia. Inoltre, ha avuto luogo un dibattito approfondito sulle questioni riguardanti la falsificazione dei fatti storici della Seconda Guerra Mondiale e i tentativi messi in atto dalle comunità di esperti in Occidente al fine di sminuire il ruolo svolto dall’Unione Sovietica nella Vittoria.
Il filo conduttore degli interventi è stato, da un lato, la constatazione del carattere controproducente delle politiche intraprese dagli attuali vertici al potere in Italia, volte allo smantellamento del dialogo e della cooperazione con la Russia, e dall’altro, il riconoscimento dell’interesse di tutti gli amici della Russia in Italia, ovvero di una porzione significativa della società civile italiana, a voler ripristinare quanto prima dei contatti liberi da impedimenti, dei rapporti di reciproco vantaggio in tutti i settori, a partire da quello della cultura, dell’istruzione e della scienza.
🖼️ All’ingresso della sala in cui si è svolta la Conferenza, è stata allestita la mostra dal titolo “Carboni del Donbass”, dell’artista Sergej Marčenko.
🎶 La Conferenza si è conclusa con un concerto eseguito da giovani musicisti italiani della Scuola Internazionale di Musica “Avos Project”, i quali hanno interpretato con grande trasporto un repertorio preparato appositamente per la Conferenza e composto da opere di Dmitrij Šostakovič, Sergej Rachmaninov e Nikolaj Metner.
L’evento è stato organizzato dall’Ambasciata della Federazione Russa in Italia in collaborazione con la Rappresentanza dell’Agenzia federale russa Rossotrudničestvo a Roma.
🎙️A dare inizio ai lavori della Conferenza è stato Alexey Paramonov, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia:
“Sono state promosse molte iniziative volte a sfatare le linee artificiosamente divisive e i miti antirussi imposti dall’alto; iniziative altresì finalizzate alla promozione della cooperazione in campo culturale, ma anche a preservare l’interesse verso lo studio della lingua russa. Ed ha un valore inestimabile il vostro impegno nel contrastare le vergognose manifestazioni di russofobia in Italia e nel favorire una normalizzazione della situazione per i nostri connazionali russi che risiedono nella Penisola.”
Nel suo videomessaggio rivolto ai partecipanti, Dmitrij Polikanov, Vice Direttore di Rossotrudničestvo, ha osservato quanto segue:
“Stiamo vivendo un periodo complicato, tra la Russia e l’Europa i rapporti sono difficili; ma in tutti questi anni siete stati proprio voi a saper dimostrare che esiste spazio per la cooperazione, e che c’è un margine enorme per lavorare [insieme], per attuare delle azioni congiunte. Ed è bellissimo che il vostro impegno non si stia rivelando vano e che oggi, come in precedenza, moltissime persone in Europa siano convinte del fatto che è necessario intrattenere rapporti amichevoli con la Russia, e che questo gioverebbe all’Unione Europea, ma anche alla Russia”.
Alla Conferenza hanno preso parte il Ministro Consigliere dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia Mikhail Rossiyskiy, il Console Generale della Federazione Russa a Milano Dmitrij Štodin, il Direttore della Casa Russa a Roma Darija Puškova, gli esponenti di numerose associazioni italiane che operano nelle regioni Lazio, Campania, Abruzzo, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Sardegna, nonché diversi connazionali e giornalisti.
Nel corso delle tre sessioni in cui si è articolata la Conferenza, i partecipanti hanno fornito le loro valutazioni in merito allo stato attuale delle relazioni bilaterali tra i nostri due Paesi, così come sul contributo che la diplomazia pubblica e culturale ha saputo dare alla promozione del dialogo tra la Russia e l’Italia. Inoltre, ha avuto luogo un dibattito approfondito sulle questioni riguardanti la falsificazione dei fatti storici della Seconda Guerra Mondiale e i tentativi messi in atto dalle comunità di esperti in Occidente al fine di sminuire il ruolo svolto dall’Unione Sovietica nella Vittoria.
Il filo conduttore degli interventi è stato, da un lato, la constatazione del carattere controproducente delle politiche intraprese dagli attuali vertici al potere in Italia, volte allo smantellamento del dialogo e della cooperazione con la Russia, e dall’altro, il riconoscimento dell’interesse di tutti gli amici della Russia in Italia, ovvero di una porzione significativa della società civile italiana, a voler ripristinare quanto prima dei contatti liberi da impedimenti, dei rapporti di reciproco vantaggio in tutti i settori, a partire da quello della cultura, dell’istruzione e della scienza.
🖼️ All’ingresso della sala in cui si è svolta la Conferenza, è stata allestita la mostra dal titolo “Carboni del Donbass”, dell’artista Sergej Marčenko.
🎶 La Conferenza si è conclusa con un concerto eseguito da giovani musicisti italiani della Scuola Internazionale di Musica “Avos Project”, i quali hanno interpretato con grande trasporto un repertorio preparato appositamente per la Conferenza e composto da opere di Dmitrij Šostakovič, Sergej Rachmaninov e Nikolaj Metner.


25.04.202513:39
🎙️ Ответ Посла России в Италии А.В.Парамонова на вопрос журналиста ТАСС
25 апреля 2025 г.
❓Вопрос: Как в Италии будут праздновать День Победы?
Италия в силу своего участия во Второй Мировой войне до 1943 г. на стороне гитлеровской Германии имеет особенности в восприятии этой исторической даты. Однако свержение режима Муссолини и последовавший за этим отказ от монархии стали краеугольными моментами итальянской истории XX в., которые привели к образованию Итальянской Республики в 1946 г. и принятию Конституции, в которой ярко выражен её антифашистский и антивоенный характер.
Соответственно, основным смысловым праздником в Италии считается 25 апреля – День освобождения Италии от фашизма, который празднуется в этом году в 80-й раз. По традиции, в этот день основное внимание уделяется чествованию антифашистских борцов, участников Движения Сопротивления, а также союзников по антигитлеровской коалиции, внесших вклад в освобождение Италии.
По имеющейся на данный момент доступной информации, в рядах итальянского Движения Сопротивления находились около 5 тысяч советских граждан, волей судеб оказавшихся на Апеннинах. Это были очень сильные люди, они смогли бежать из нацистских концлагерей, тюрем и влились в многочисленные партизанские отряды, в которых боролись с нацистами итальянские антифашисты. Примерно 500 из них пали смертью храбрых и покоятся в итальянской земле.
Высоко ценим то, как наши соотечественники в Италии, различные местные гуманитарные ассоциации и граждане хранят память о подвиге советских воинов, сражавшихся бок о бок с итальянскими партизанами. В отличие от ряда стран Восточной Европы все установленные на настоящий момент воинские захоронения остаются в целостности и сохранности и сберегаются местными властями.
Боевое братство, сложившееся в то время, крепко связало советский и итальянский народы общими идеалами антифашизма, заложив основы взаимопонимания, дружбы и сотрудничества двух стран на многие годы вперед.
Посольство и генеральные консульства во взаимодействии с местными общественными объединениями и муниципалитетами планомерно реализуют мероприятия в рамках военно-мемориальной работы, нацеленные на сохранение нашей общей исторической памяти. Благодарим наших итальянских единомышленников, которым дорога память о подвиге многонационального советского народа, за деятельное участие в этой достаточно большой и важной работе.
К юбилею Победы российскими дипмиссиями в Италии сверстана большая программа мероприятий мемориальной и культурной направленности. По традиции 9 мая представители российских миссий посетят проживающих на территории Италии ветеранов и передадут им поздравления с праздником Победы. Будут проведены церемонии возложения венков в местах захоронений советских партизан-антифашистов в г.Палестрина под Римом, в Милане, Турине, а также на других мемориальных объектах.
Одним из важных событий станет создание на территории «Виллы Абамелек» - Резиденции Посла России в Италии - «Аллеи Памяти», в рамках которого руководители дипмиссий стран СНГ и других дружественных государств, представители российской и итальянской общественности высадят несколько десятков деревьев.
Непосредственно в Риме центральными общественным мероприятием станет проведение 1 мая шествия «Бессмертного полка» при поддержке Координационного совета ассоциаций российских соотечественников Италии, которое завершится концертом «Песни Победы» музыкального коллектива «Хор Турецкого» на «Вилле Абамелек».
#Победа80
25 апреля 2025 г.
❓Вопрос: Как в Италии будут праздновать День Победы?
Италия в силу своего участия во Второй Мировой войне до 1943 г. на стороне гитлеровской Германии имеет особенности в восприятии этой исторической даты. Однако свержение режима Муссолини и последовавший за этим отказ от монархии стали краеугольными моментами итальянской истории XX в., которые привели к образованию Итальянской Республики в 1946 г. и принятию Конституции, в которой ярко выражен её антифашистский и антивоенный характер.
Соответственно, основным смысловым праздником в Италии считается 25 апреля – День освобождения Италии от фашизма, который празднуется в этом году в 80-й раз. По традиции, в этот день основное внимание уделяется чествованию антифашистских борцов, участников Движения Сопротивления, а также союзников по антигитлеровской коалиции, внесших вклад в освобождение Италии.
По имеющейся на данный момент доступной информации, в рядах итальянского Движения Сопротивления находились около 5 тысяч советских граждан, волей судеб оказавшихся на Апеннинах. Это были очень сильные люди, они смогли бежать из нацистских концлагерей, тюрем и влились в многочисленные партизанские отряды, в которых боролись с нацистами итальянские антифашисты. Примерно 500 из них пали смертью храбрых и покоятся в итальянской земле.
Высоко ценим то, как наши соотечественники в Италии, различные местные гуманитарные ассоциации и граждане хранят память о подвиге советских воинов, сражавшихся бок о бок с итальянскими партизанами. В отличие от ряда стран Восточной Европы все установленные на настоящий момент воинские захоронения остаются в целостности и сохранности и сберегаются местными властями.
Боевое братство, сложившееся в то время, крепко связало советский и итальянский народы общими идеалами антифашизма, заложив основы взаимопонимания, дружбы и сотрудничества двух стран на многие годы вперед.
Посольство и генеральные консульства во взаимодействии с местными общественными объединениями и муниципалитетами планомерно реализуют мероприятия в рамках военно-мемориальной работы, нацеленные на сохранение нашей общей исторической памяти. Благодарим наших итальянских единомышленников, которым дорога память о подвиге многонационального советского народа, за деятельное участие в этой достаточно большой и важной работе.
К юбилею Победы российскими дипмиссиями в Италии сверстана большая программа мероприятий мемориальной и культурной направленности. По традиции 9 мая представители российских миссий посетят проживающих на территории Италии ветеранов и передадут им поздравления с праздником Победы. Будут проведены церемонии возложения венков в местах захоронений советских партизан-антифашистов в г.Палестрина под Римом, в Милане, Турине, а также на других мемориальных объектах.
Одним из важных событий станет создание на территории «Виллы Абамелек» - Резиденции Посла России в Италии - «Аллеи Памяти», в рамках которого руководители дипмиссий стран СНГ и других дружественных государств, представители российской и итальянской общественности высадят несколько десятков деревьев.
Непосредственно в Риме центральными общественным мероприятием станет проведение 1 мая шествия «Бессмертного полка» при поддержке Координационного совета ассоциаций российских соотечественников Италии, которое завершится концертом «Песни Победы» музыкального коллектива «Хор Турецкого» на «Вилле Абамелек».
#Победа80
22.04.202511:20
С глубоким прискорбием узнали о кончине народного художника СССР и России, президента Российской академии художеств Зураба Константиновича Церетели.
Маэстро всегда с любовью и теплотой относился к Италии, ее культуре и народу, принимал активное участие в культурных обменах, стал автором целого ряда произведений, которые сейчас хранятся в итальянских коллекциях.
Особое внимание уделял глубоким историческим и культурным связям между Россией и Италией, чему свидетельствует, в частности, созданный им памятник великому русскому писателю Н.В.Гоголю, расположенный в Риме, на вилле Боргезе.
Маэстро всегда с любовью и теплотой относился к Италии, ее культуре и народу, принимал активное участие в культурных обменах, стал автором целого ряда произведений, которые сейчас хранятся в итальянских коллекциях.
Особое внимание уделял глубоким историческим и культурным связям между Россией и Италией, чему свидетельствует, в частности, созданный им памятник великому русскому писателю Н.В.Гоголю, расположенный в Риме, на вилле Боргезе.
18.04.202506:01
Il 12 aprile 2025, presso la sede dell’Associazione “Italia - Russia” di Firenze, si è tenuta la presentazione del libro “Il battaglione partigiano russo d’assalto” di Vladimir Pereladov, cittadino sovietico che prese parte al Movimento per la Resistenza italiana. Il libro è stato pubblicato in una nuova edizione in lingua italiana su iniziativa dell’Associazione “Russia - Emilia Romagna”.
💬 Alexey Paramonov, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, ha fatto pervenire un messaggio di saluto a coloro che hanno preso parte all’evento:
Durante la presentazione del libro sono intervenuti, assieme a un rappresentante dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, il Presidente dell’Associazione “Russia - Emilia Romagna” Luca Rossi, il Presidente dell’Associazione “Italia - Russia” di Firenze Gabriella Tozzetti, la nipote di Vladimir Pereladov, Marina Pozdnjakova, e lo storico Giovanbattista Cadoppi.
⭐️Vladimir Pereladov prese parte al Movimento per la Resistenza italiana. Fu Comandante del Battaglione partigiano russo d’assalto in Italia.
Tra il settembre e l’ottobre del 1941 prese parte ai combattimenti in corso presso Vjaz’ma. Fu ferito, si ritrovò accerchiato e fu fatto prigioniero dai tedeschi.
Nell’agosto del 1943 fu inviato in Italia per lavorare alla costruzione della Linea Gotica.
Fuggì dalla prigionia e dal marzo del 1944 assunse il ruolo di Comandante della Brigata partigiana russa da lui costituita.
🎖️Sotto la guida del “Capitano russo”, furono condotte contro il nemico centinaia di azioni di sabotaggio, che riuscirono a indebolire in maniera sostanziale il potenziale bellico dei nazisti nella Penisola.
💬 Alexey Paramonov, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, ha fatto pervenire un messaggio di saluto a coloro che hanno preso parte all’evento:
«Vediamo oggi che si moltiplicano i tentativi di riscrivere e falsificare la storia, di distorcerne le cause e gli eventi, di sminuire l’eroismo dei soldati dell’Armata Rossa, equiparando criminali e vincitori. In questo contesto, l’iniziativa di pubblicare le memorie di un partecipante alla Resistenza assume un significato particolare. I cittadini italiani avranno così l’opportunità di conoscere, da un testimone diretto, le memorie e i racconti di un ufficiale sovietico che contribuì alla liberazione dell’Italia dalla nera pestenazifascista, offrendo una testimonianza sulla fraternità d’armi tra russi e italiani, di una solida base di amicizia e cooperazione tra i nostri due Paesi».
Durante la presentazione del libro sono intervenuti, assieme a un rappresentante dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, il Presidente dell’Associazione “Russia - Emilia Romagna” Luca Rossi, il Presidente dell’Associazione “Italia - Russia” di Firenze Gabriella Tozzetti, la nipote di Vladimir Pereladov, Marina Pozdnjakova, e lo storico Giovanbattista Cadoppi.
⭐️Vladimir Pereladov prese parte al Movimento per la Resistenza italiana. Fu Comandante del Battaglione partigiano russo d’assalto in Italia.
Tra il settembre e l’ottobre del 1941 prese parte ai combattimenti in corso presso Vjaz’ma. Fu ferito, si ritrovò accerchiato e fu fatto prigioniero dai tedeschi.
Nell’agosto del 1943 fu inviato in Italia per lavorare alla costruzione della Linea Gotica.
Fuggì dalla prigionia e dal marzo del 1944 assunse il ruolo di Comandante della Brigata partigiana russa da lui costituita.
🎖️Sotto la guida del “Capitano russo”, furono condotte contro il nemico centinaia di azioni di sabotaggio, che riuscirono a indebolire in maniera sostanziale il potenziale bellico dei nazisti nella Penisola.


16.04.202508:29
🎙️Dall’intervista del quotidiano russo “Kommersant” a Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa
Mosca, 14 aprile 2025
Punti chiave:
• Il 14 giugno del 2024, nel suo intervento presso il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, il Presidente Vladimir Putin ha delineato con chiarezza i principi sulla base dei quali ha identificato una risoluzione giusta, solida e duratura; una risoluzione che tiene in considerazione, prima di tutto, gli interessi delle persone e che garantisce il pieno rispetto dei diritti umani (in particolar modo i diritti delle minoranze etniche) in conformità con la Carta dell’ONU. Tutto questo è già stato ben delineato.
• Non si tratta di una semplice posizione negoziale. Lo sottolineo ancora una volta, essa poggia saldamente su quanto formulato nella Carta dell’ONU, su numerose Convenzioni e sui risultati dei referendum, ovvero sulla volontà espressa dai cittadini di quei territori, e in primo luogo si tratta del Donbass e della Novorossija. Sono quattro regioni la cui popolazione ha espresso il proprio volere sotto la supervisione di diversi osservatori internazionali, e che hanno quindi preso in piena trasparenza la decisione di tornare a far parte della loro grande Patria, che nel caso specifico è la Federazione Russa.
• Il Presidente USA Donald Trump ha già detto più volte che l’errore colossale che ha costituito peraltro il fattore scatenante, o comunque uno dei fattori scatenanti di ciò che adesso sta accadendo in Ucraina, è stata la decisione presa dall’aministrazione di Joe Biden di voler trascinare definitivamente questo Paese nella NATO. Prima di ciò, erano state fatte alcune promesse in merito. Ma nel momento in cui Joe Biden è giunto al potere, [gli USA] hanno cominciato a fare sul serio in tal senso. Il Presidente Trump ha riconosciuto pubblicamente, e più di una volta, di essere consapevole che questa è stata una delle cause primarie [di quanto sta accadendo].
• Quando noi (anche Jurij Ušakov, Consigliere del Presidente della Federazione Russa, faceva parte della nostra delegazione) abbiamo svolto l’incontro con il Segretario di Stato Marco Rubio e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz, abbiamo parlato anche di quella che rappresenta la seconda causa principale [della crisi]: il fatto che l’autorità nazista al potere, rappresentata da Zelensky e dai suoi “compagni di battaglia”, ha intrapreso una politica mirata ad annientare tutto ciò che è russo.
• Hanno materialmente assassinato molte persone note, tra le quali giornalisti e personalità pubbliche che insistevano sulla necessità di preservare la cultura russa in un Paese che in larga misura deve la sua esistenza proprio ai russi; i russi non hanno semplicemente fornito supporto a questo Paese per secoli, ma piuttosto ne hanno determinato lo sviluppo; vi hanno costruito città come Odessa e molte altre, ma anche porti, strade, stabilimenti produttivi e industrie. Hanno eliminato materialmente quelle persone.
• Tutto ciò che è russo è stato eliminato per legge (osserviamo lo stato attuale della legislazione in Ucraina). C’è una lunga serie di leggi che sono state approvate, e di queste leggi ne erano già state approvate una dozzina ben prima che noi decidessimo che dare inizio all’Operazione Militare Speciale era ormai inevitabile. Anche l’amministrazione Trump è ben consapevole di tutto questo.
Mosca, 14 aprile 2025
Punti chiave:
• Il 14 giugno del 2024, nel suo intervento presso il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, il Presidente Vladimir Putin ha delineato con chiarezza i principi sulla base dei quali ha identificato una risoluzione giusta, solida e duratura; una risoluzione che tiene in considerazione, prima di tutto, gli interessi delle persone e che garantisce il pieno rispetto dei diritti umani (in particolar modo i diritti delle minoranze etniche) in conformità con la Carta dell’ONU. Tutto questo è già stato ben delineato.
• Non si tratta di una semplice posizione negoziale. Lo sottolineo ancora una volta, essa poggia saldamente su quanto formulato nella Carta dell’ONU, su numerose Convenzioni e sui risultati dei referendum, ovvero sulla volontà espressa dai cittadini di quei territori, e in primo luogo si tratta del Donbass e della Novorossija. Sono quattro regioni la cui popolazione ha espresso il proprio volere sotto la supervisione di diversi osservatori internazionali, e che hanno quindi preso in piena trasparenza la decisione di tornare a far parte della loro grande Patria, che nel caso specifico è la Federazione Russa.
• Il Presidente USA Donald Trump ha già detto più volte che l’errore colossale che ha costituito peraltro il fattore scatenante, o comunque uno dei fattori scatenanti di ciò che adesso sta accadendo in Ucraina, è stata la decisione presa dall’aministrazione di Joe Biden di voler trascinare definitivamente questo Paese nella NATO. Prima di ciò, erano state fatte alcune promesse in merito. Ma nel momento in cui Joe Biden è giunto al potere, [gli USA] hanno cominciato a fare sul serio in tal senso. Il Presidente Trump ha riconosciuto pubblicamente, e più di una volta, di essere consapevole che questa è stata una delle cause primarie [di quanto sta accadendo].
• Quando noi (anche Jurij Ušakov, Consigliere del Presidente della Federazione Russa, faceva parte della nostra delegazione) abbiamo svolto l’incontro con il Segretario di Stato Marco Rubio e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz, abbiamo parlato anche di quella che rappresenta la seconda causa principale [della crisi]: il fatto che l’autorità nazista al potere, rappresentata da Zelensky e dai suoi “compagni di battaglia”, ha intrapreso una politica mirata ad annientare tutto ciò che è russo.
• Hanno materialmente assassinato molte persone note, tra le quali giornalisti e personalità pubbliche che insistevano sulla necessità di preservare la cultura russa in un Paese che in larga misura deve la sua esistenza proprio ai russi; i russi non hanno semplicemente fornito supporto a questo Paese per secoli, ma piuttosto ne hanno determinato lo sviluppo; vi hanno costruito città come Odessa e molte altre, ma anche porti, strade, stabilimenti produttivi e industrie. Hanno eliminato materialmente quelle persone.
• Tutto ciò che è russo è stato eliminato per legge (osserviamo lo stato attuale della legislazione in Ucraina). C’è una lunga serie di leggi che sono state approvate, e di queste leggi ne erano già state approvate una dozzina ben prima che noi decidessimo che dare inizio all’Operazione Militare Speciale era ormai inevitabile. Anche l’amministrazione Trump è ben consapevole di tutto questo.
post.reposted:
Ambasciator non porta pena



01.04.202513:09
Ecco come, in un solo giorno, è cambiata la facciata della Scuola presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia.
Vogliamo lanciare un concorso: che cosa significano queste parole? E qual è il motivo di tutto ciò? Le risposte possono essere inviate all’indirizzo e-mail dell’Ambasciata: culturaroma@mid.ru.
Il premio sarà l’invito all’evento che si terrà il prossimo 1º maggio all’Ambasciata.
Vogliamo lanciare un concorso: che cosa significano queste parole? E qual è il motivo di tutto ciò? Le risposte possono essere inviate all’indirizzo e-mail dell’Ambasciata: culturaroma@mid.ru.
Il premio sarà l’invito all’evento che si terrà il prossimo 1º maggio all’Ambasciata.
31.03.202516:31
29 марта 2025 г. на площадке Русского дома в Риме состоялась Конференция ассоциаций дружбы «Россия-Италия», посвященная 100-летию народной дипломатии и приуроченная к 80-летию Победы в Великой Отечественной войне.
Мероприятие было организовано Посольством России в Италии совместно с Представительством Россотрудничества в Риме.
🎙️Конференцию открыл Посол России в Италии А.В.Парамонов:
В видеообращении к участникам заместитель Руководителя Россотрудничества Д.В.Поликанов отметил:
В конференции приняли участие советник-посланник Посольства России в Италии М.А.Росcийский, Генеральный консул России в Милане Д.И.Штодин, директор Русского дома в Риме Д.А.Пушкова, представители итальянских ассоциаций из областей Лацио, Кампания, Абруццо, Венето, Ломбардия, Лигурия, Эмилия-Романья, Марке, Тоскана, Трентино-Альто Адидже, Умбрия, Сардиния, соотечественники, журналисты.
В рамках трех сессий участники дали свои оценки нынешнему состоянию двусторонних отношений, вкладу культурной и народной дипломатии в развитие диалога между Россией и Италией. Состоялась обстоятельная дискуссия по тематике фальсификации истории Второй мировой войны и попыткам западного экспертного сообщества принизить роль СССР в Победе.
Лейтмотивом выступлений была констатация контрпродуктивности линии нынешних властей Италии на сворачивание диалога и сотрудничества с Россией и заинтересованность всех друзей России на Апеннинах, значительной части всего гражданского общества Италии в скорейшем восстановлении беспрепятственных контактов и взаимовыгодных плодотворных отношений во всех сферах, начиная с культуры, образования и науки.
🖼️ В фойе конференц-зала была развернута выставка «Уголь Донбасса» художника С.Марченко.
🎶 Конференция завершилась концертом молодых итальянских музыкантов из римской Международной музыкальной школы «Avos Project», которые с особым вдохновением исполнили программу произведений Д.Д.Шостаковича, С.В.Рахманинова, Н.К.Метнера, специально подготовленную к конференции.
Мероприятие было организовано Посольством России в Италии совместно с Представительством Россотрудничества в Риме.
🎙️Конференцию открыл Посол России в Италии А.В.Парамонов:
«Состоялось много событий, направленных на развенчивание насаждаемых сверху антироссийских мифов, искусственных разделительных линий, на развитие культурного взаимодействия, а также сохранение интереса к изучению русского языка. Неоценима ваша работа по противодействию позорным проявлениям русофобии в Италии и поддержанию нормальных условий для российских соотечественников, проживающих на Апеннинах».
В видеообращении к участникам заместитель Руководителя Россотрудничества Д.В.Поликанов отметил:
«Сейчас сложное время, у нас непростые отношения между Россией и Европой, но вы все эти годы были теми самыми людьми, которые показывали: для сотрудничества есть поле, огромное поле для работы, для совместных действий. И здорово, что сегодня ваши усилия не пропадают даром, что сегодня по-прежнему очень многие люди в Европе уверены в том, что с Россией нужно дружить и что это выгодно для Европейского союза и для России в том числе».
В конференции приняли участие советник-посланник Посольства России в Италии М.А.Росcийский, Генеральный консул России в Милане Д.И.Штодин, директор Русского дома в Риме Д.А.Пушкова, представители итальянских ассоциаций из областей Лацио, Кампания, Абруццо, Венето, Ломбардия, Лигурия, Эмилия-Романья, Марке, Тоскана, Трентино-Альто Адидже, Умбрия, Сардиния, соотечественники, журналисты.
В рамках трех сессий участники дали свои оценки нынешнему состоянию двусторонних отношений, вкладу культурной и народной дипломатии в развитие диалога между Россией и Италией. Состоялась обстоятельная дискуссия по тематике фальсификации истории Второй мировой войны и попыткам западного экспертного сообщества принизить роль СССР в Победе.
Лейтмотивом выступлений была констатация контрпродуктивности линии нынешних властей Италии на сворачивание диалога и сотрудничества с Россией и заинтересованность всех друзей России на Апеннинах, значительной части всего гражданского общества Италии в скорейшем восстановлении беспрепятственных контактов и взаимовыгодных плодотворных отношений во всех сферах, начиная с культуры, образования и науки.
🖼️ В фойе конференц-зала была развернута выставка «Уголь Донбасса» художника С.Марченко.
🎶 Конференция завершилась концертом молодых итальянских музыкантов из римской Международной музыкальной школы «Avos Project», которые с особым вдохновением исполнили программу произведений Д.Д.Шостаковича, С.В.Рахманинова, Н.К.Метнера, специально подготовленную к конференции.
post.reposted:
Хор Турецкого



25.04.202511:37
ПЕСНИ ПОБЕДЫ // UNITY SONGS
Делимся расписанием:
25 апреля - Белград, Русский дом;
26 апреля - Тирана, Центральный театр;
28 апреля - Будапешт, пл. Святой Троицы;
29 апреля - Вена, Шварценбергплатц;
1 мая - Рим, Резиденция посла РФ;
3 мая - Париж, Посольство РФ;
5 мая - Нью-Йорк, Генеральная ассамблея ООН;
7 мая - Берлин, Русский дом.
Это очень важные выступления, непростая логистика и бешеный ритм. Но мы знаем, что ваша любовь и поддержка, наша высокая миссия и лучшие песни мира нам обязательно помогут!
#обнимитесьмиллионы #unitysongs2025 #ТурецкийОбъединяет
Делимся расписанием:
25 апреля - Белград, Русский дом;
26 апреля - Тирана, Центральный театр;
28 апреля - Будапешт, пл. Святой Троицы;
29 апреля - Вена, Шварценбергплатц;
1 мая - Рим, Резиденция посла РФ;
3 мая - Париж, Посольство РФ;
5 мая - Нью-Йорк, Генеральная ассамблея ООН;
7 мая - Берлин, Русский дом.
Это очень важные выступления, непростая логистика и бешеный ритм. Но мы знаем, что ваша любовь и поддержка, наша высокая миссия и лучшие песни мира нам обязательно помогут!
#обнимитесьмиллионы #unitysongs2025 #ТурецкийОбъединяет
22.04.202511:19
È con profondo rammarico che apprendiamo della scomparsa di Zurab Tsereteli, Artista del Popolo dell’URSS e della Federazione Russa, e Presidente dell’Accademia Russa delle Arti.
Il Maestro ha sempre nutrito grande affetto per l’Italia, per la sua cultura e per il suo popolo, partecipando attivamente a progetti di scambio culturale e realizzando numerose opere che oggi fanno parte di diverse collezioni italiane.
Il Maestro ha sempre rivolto particolare attenzione ai profondi legami storici e culturali presenti tra la Russia e l’Italia, come dimostra, in particolare, il monumento dedicato al grande scrittore russo Nikolaj Gogol’ a Roma, da lui progettato, che si trova a Villa Borghese.
Il Maestro ha sempre nutrito grande affetto per l’Italia, per la sua cultura e per il suo popolo, partecipando attivamente a progetti di scambio culturale e realizzando numerose opere che oggi fanno parte di diverse collezioni italiane.
Il Maestro ha sempre rivolto particolare attenzione ai profondi legami storici e culturali presenti tra la Russia e l’Italia, come dimostra, in particolare, il monumento dedicato al grande scrittore russo Nikolaj Gogol’ a Roma, da lui progettato, che si trova a Villa Borghese.
18.04.202505:59
12 апреля 2025 г. на площадке Общества «Италия-Россия» г.Флоренции состоялась презентация книги советского гражданина, участника итальянского Движения Сопротивления Владимира Яковлевича Переладова «Русский партизанский ударный батальон», переизданной на итальянском языке по инициативе Ассоциации «Россия-Эмилия-Романья».
💬Посол России в Италии А.В.Парамонов направил приветственное слово участникам мероприятия:
🎙️На презентации книги выступили представитель Посольства России в Италии, председатель Ассоциации «Россия-Эмилия-Романья»Л.Росси, председатель Общества «Италия-Россия» г.Флоренции Г.Тоццетти, внучка В.Я.Переладова - М.И.Позднякова и историк Дж.Кадоппи.
⭐️ В.Я.Переладов - участник итальянского Движения Сопротивления, командир русского партизанского ударного батальона в Италии.
В сентябре-октябре 1941 г. участвовал в боях под Вязьмой. Был ранен, попал в окружение и немецкий плен.
В августе 1943 г. был направлен в Италию на строительство оборонительной «Готской линии».
Бежал из плена, с марта 1944 г. командир сформированного им русского партизанского отряда.
🎖️Под командованием «капитано руссо» были совершены сотни диверсий против противника, которые существенно ослабили потенциал нацистов на Апеннинах.
#Победа80
💬Посол России в Италии А.В.Парамонов направил приветственное слово участникам мероприятия:
«В настоящее время множатся попытки переписать и фальсифицировать историю, извратить причины и события Второй Мировой войны, умалить подвиг военнослужащих Красной Армии, поставить на одну чашу весов преступников и победителей. В данном контексте инициатива издания мемуаров участника Движения Сопротивления обретает особую ценность. Итальянские граждане смогут из первоисточника ознакомиться с воспоминаниями и рассказом советского офицера, освобождавшего Италию от коричневой чумы, о боевом товариществе русских и итальянцев, которое впоследствии укрепило дружбу и сотрудничество между Россией и Италией».
🎙️На презентации книги выступили представитель Посольства России в Италии, председатель Ассоциации «Россия-Эмилия-Романья»Л.Росси, председатель Общества «Италия-Россия» г.Флоренции Г.Тоццетти, внучка В.Я.Переладова - М.И.Позднякова и историк Дж.Кадоппи.
⭐️ В.Я.Переладов - участник итальянского Движения Сопротивления, командир русского партизанского ударного батальона в Италии.
В сентябре-октябре 1941 г. участвовал в боях под Вязьмой. Был ранен, попал в окружение и немецкий плен.
В августе 1943 г. был направлен в Италию на строительство оборонительной «Готской линии».
Бежал из плена, с марта 1944 г. командир сформированного им русского партизанского отряда.
🎖️Под командованием «капитано руссо» были совершены сотни диверсий против противника, которые существенно ослабили потенциал нацистов на Апеннинах.
#Победа80


14.04.202519:28
⚡️ Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia
In un contesto nel quale assistiamo agli sforzi intrapresi dalle autorità russe e statunitensi ai fini di una distensione e affinché si creino le condizioni per porre fine al conflitto in Ucraina, l’establishment politico e mediatico italiano invece sta tentando, per l’ennesima volta, di alimentare il sentimento antirusso e di ostacolare il processo di pace.
Ebbene, l’11 aprile 2025, il “Premio Odoardo Focherini per la libertà di stampa” è stato conferito alla giornalista della RAI Stefania Battistini, divenuta clamorosamente nota per essersi introdotta sul territorio della regione russa di Kursk nell’agosto del 2024 assieme ad alcuni reparti delle Forze armate ucraine. Eseguendo gli ordini impartiti dai vertici ucraini, Battistini ha preso parte alle attività di propaganda in favore di un’operazione criminale a seguito della quale centinaia di cittadini russi hanno perso la vita o hanno subito sevizie nelle celle di tortura ucraine. Nei suoi reportage “liberi e indipendenti” non si fa parola delle atrocità né dei crimini di guerra perpetrati dai soldati ucraini sul territorio della Federazione Russa.
È proprio questo il tono che la macchina dell’informazione italiana mantiene oramai da 11 anni, sin da quando ebbe luogo il colpo di Stato anticostituzionale in Ucraina e dal momento in cui giunse al potere il regime che ha scatenato la guerra nel Donbass. Per tutto questo tempo, in Italia nessuno si è indignato di fronte alle mostruosità commesse dai neonazisti ucraini in Donbass, nessuno ha condannato l’assassinio dei civili, nessuno ha voluto indagare sulla verità in merito alla messinscena di Bucha, nessuno ha chiesto che i responsabili delle morti di decine di giornalisti russi, avvenute anche per mezzo di attacchi terroristici condotti sul territorio della Federazione Russa, fossero assicurati alla giustizia; così come nessuno ha chiesto che il regime di Kiev cessasse di servirsi dei cittadini ucraini come scudi umani e che ponesse fine alle altre violazioni del diritto umanitario internazionale.
Si ha la sensazione che oggi come oggi, a Roma, il pensiero non sia rivolto alla verità, alla giustizia, alla diplomazia e alla pace, ma che prima di tutto ci si preoccupi di difendere il regime corrotto e criminale di Zelensky, che ormai si è totalmente compromesso con le sue stesse mani, e di dar voce, con tutti i mezzi a disposizione, alla propaganda di guerra di Kiev.
È proprio questo l’atteggiamento che vediamo nelle reazioni a quanto accaduto domenica a Sumy, dove è stato colpito un edificio nel quale era in corso una “riunione” tra i Capi militari ucraini e i loro “responsabili” stranieri durante il quale si stava discutendo del programma delle future operazioni militari contro la Russia, inclusa la regione di Kursk.
Suscita enorme rammarico il fatto che non si siano potute evitare vittime tra la popolazione civile; vittime la cui morte, tuttavia, è da attribuirsi esclusivamente alla brutale pratica messa in atto dal regime di Kiev, la quale prevede di “coprire” le attività militari facendo in modo che si svolgano all’interno di strutture civili, pratica che è vietata dal diritto umanitario internazionale.
In un contesto nel quale assistiamo agli sforzi intrapresi dalle autorità russe e statunitensi ai fini di una distensione e affinché si creino le condizioni per porre fine al conflitto in Ucraina, l’establishment politico e mediatico italiano invece sta tentando, per l’ennesima volta, di alimentare il sentimento antirusso e di ostacolare il processo di pace.
Ebbene, l’11 aprile 2025, il “Premio Odoardo Focherini per la libertà di stampa” è stato conferito alla giornalista della RAI Stefania Battistini, divenuta clamorosamente nota per essersi introdotta sul territorio della regione russa di Kursk nell’agosto del 2024 assieme ad alcuni reparti delle Forze armate ucraine. Eseguendo gli ordini impartiti dai vertici ucraini, Battistini ha preso parte alle attività di propaganda in favore di un’operazione criminale a seguito della quale centinaia di cittadini russi hanno perso la vita o hanno subito sevizie nelle celle di tortura ucraine. Nei suoi reportage “liberi e indipendenti” non si fa parola delle atrocità né dei crimini di guerra perpetrati dai soldati ucraini sul territorio della Federazione Russa.
È proprio questo il tono che la macchina dell’informazione italiana mantiene oramai da 11 anni, sin da quando ebbe luogo il colpo di Stato anticostituzionale in Ucraina e dal momento in cui giunse al potere il regime che ha scatenato la guerra nel Donbass. Per tutto questo tempo, in Italia nessuno si è indignato di fronte alle mostruosità commesse dai neonazisti ucraini in Donbass, nessuno ha condannato l’assassinio dei civili, nessuno ha voluto indagare sulla verità in merito alla messinscena di Bucha, nessuno ha chiesto che i responsabili delle morti di decine di giornalisti russi, avvenute anche per mezzo di attacchi terroristici condotti sul territorio della Federazione Russa, fossero assicurati alla giustizia; così come nessuno ha chiesto che il regime di Kiev cessasse di servirsi dei cittadini ucraini come scudi umani e che ponesse fine alle altre violazioni del diritto umanitario internazionale.
Si ha la sensazione che oggi come oggi, a Roma, il pensiero non sia rivolto alla verità, alla giustizia, alla diplomazia e alla pace, ma che prima di tutto ci si preoccupi di difendere il regime corrotto e criminale di Zelensky, che ormai si è totalmente compromesso con le sue stesse mani, e di dar voce, con tutti i mezzi a disposizione, alla propaganda di guerra di Kiev.
È proprio questo l’atteggiamento che vediamo nelle reazioni a quanto accaduto domenica a Sumy, dove è stato colpito un edificio nel quale era in corso una “riunione” tra i Capi militari ucraini e i loro “responsabili” stranieri durante il quale si stava discutendo del programma delle future operazioni militari contro la Russia, inclusa la regione di Kursk.
Suscita enorme rammarico il fatto che non si siano potute evitare vittime tra la popolazione civile; vittime la cui morte, tuttavia, è da attribuirsi esclusivamente alla brutale pratica messa in atto dal regime di Kiev, la quale prevede di “coprire” le attività militari facendo in modo che si svolgano all’interno di strutture civili, pratica che è vietata dal diritto umanitario internazionale.


31.03.202518:01
🎙️ Dall’intervento di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, alla Conferenza delle associazioni per la promozione dell’amicizia tra la Russia e l’Italia
(29 marzo 2025, Roma)
• Il vostro operato contribuisce a costituire proprio quella massa critica dotata di buon senso la quale, sovente, è in grado di rallentare o addirittura di inibire quel volano di propaganda antirussa che in Italia gira vorticosamente, e che purtroppo nutre delle sue narrazioni menzognere i vertici del Paese. I nostri interlocutori ufficiali, ovvero gli esponenti del Governo, del Parlamento e del Ministero degli Esteri, non hanno alcuna intenzione di fermarsi a guardare quanto sta accadendo in maniera obiettiva, di valutare la situazione con lucidità, né di riflettere sulla necessità di smetterla di procedere in direzione di una guerra contro la Russia, che comporterebbe conseguenze assolutamente drammatiche per le sorti dell’Europa e del mondo intero.
• Si insidia nelle menti e nei cuori degli europei, l’idea secondo cui la Russia sarebbe una “potenza di seconda categoria, che non ha il diritto di dettare all’Europa le sue condizioni”. E tutto questo viene affiancato dai continui tentativi di falsificare la storia. Le menti delle giovani generazioni sono sottoposte a un martellamento continuo, con il quale si vuole inculcare in loro l’idea che “Mosca non ha mai sconfitto il nazismo nella Seconda Guerra Mondiale”. Si ha quasi la sensazione che a Bruxelles si siano ormai stancati della loro stessa viscida retorica sulla democrazia e sulla libertà di parola e che ormai, senza più farne mistero, abbiano adottato i metodi di manipolazione della coscienza collettiva che erano tipici del nazismo. Evidentemente, il famoso principio di Goebbels secondo cui “Più grande è la menzogna, più è prababile che la gente ci creda” dev’essersi impresso saldamente nelle menti dei burocrati europei.
• Mentre invece l’Unione Europea, da parte sua, sta cercando di metterci i bastoni tra le ruote e sta facendo di tutto per ostacolare il processo di pace. Il programma di riarmo promosso dai vertici dell’Unione Europea rischia di impoverire i cittadini europei e di trasformarsi in un riarmo incontrollato della Germania, la quale, come ben ricordiamo, alla fine degli anni Trenta del secolo scorso si tramutò nel Terzo Reich. Oggi è ancora possibile che si ripeta una cosa del genere? Sì, è del tutto possibile. […] In Europa si sta promuovendo la tesi secondo cui la Russia, dopo l’Ucraina, potrebbe e, anzi, vorrebbe attaccare l’Europa! Si sta cercando di convincere la popolazione europea del fatto che sussiste una “minaccia esistenziale” proveniente dalla Russia, minaccia che sarebbe forse possibile scongiurare soltanto attraverso la demolizione dello Stato russo.
• Come voi probabilmente già sapete, l’Italia è stata inserita nella lista dei Paesi ostili alla Russia. E il fatto che si trovi nella lista è assolutamente giustificato. Dopotutto, è proprio in questa luce che noi vediamo il Governo italiano. Come ha affermato il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, “non esistono, e non possono esistere popoli che a priori siano ostili nei confronti dei russi”. Il nostro Paese è sempre stato un centro di attrazione e un punti di riferimento morale per coloro che hanno a cuore gli ideali della pace mondiale, della giustizia, dell’amicizia e della cooperazione, e da sempre si impegna a diffondere quelli che sono i valori tradizionali: tanto che oggi si recano a vivere e a lavorare da noi, con grande speranza, quelle persone che sono rimaste deluse dall’Occidente e dai suoi cosiddetti valori. Il nostro Paese non si è mai chiuso nei confronti di nessuno, e anzi è pronto a spalancare le sue porte a coloro che giungono animati da intenzioni pure e da buoni sentimenti.
🔗 Il testo integrale
(29 marzo 2025, Roma)
• Il vostro operato contribuisce a costituire proprio quella massa critica dotata di buon senso la quale, sovente, è in grado di rallentare o addirittura di inibire quel volano di propaganda antirussa che in Italia gira vorticosamente, e che purtroppo nutre delle sue narrazioni menzognere i vertici del Paese. I nostri interlocutori ufficiali, ovvero gli esponenti del Governo, del Parlamento e del Ministero degli Esteri, non hanno alcuna intenzione di fermarsi a guardare quanto sta accadendo in maniera obiettiva, di valutare la situazione con lucidità, né di riflettere sulla necessità di smetterla di procedere in direzione di una guerra contro la Russia, che comporterebbe conseguenze assolutamente drammatiche per le sorti dell’Europa e del mondo intero.
• Si insidia nelle menti e nei cuori degli europei, l’idea secondo cui la Russia sarebbe una “potenza di seconda categoria, che non ha il diritto di dettare all’Europa le sue condizioni”. E tutto questo viene affiancato dai continui tentativi di falsificare la storia. Le menti delle giovani generazioni sono sottoposte a un martellamento continuo, con il quale si vuole inculcare in loro l’idea che “Mosca non ha mai sconfitto il nazismo nella Seconda Guerra Mondiale”. Si ha quasi la sensazione che a Bruxelles si siano ormai stancati della loro stessa viscida retorica sulla democrazia e sulla libertà di parola e che ormai, senza più farne mistero, abbiano adottato i metodi di manipolazione della coscienza collettiva che erano tipici del nazismo. Evidentemente, il famoso principio di Goebbels secondo cui “Più grande è la menzogna, più è prababile che la gente ci creda” dev’essersi impresso saldamente nelle menti dei burocrati europei.
• Mentre invece l’Unione Europea, da parte sua, sta cercando di metterci i bastoni tra le ruote e sta facendo di tutto per ostacolare il processo di pace. Il programma di riarmo promosso dai vertici dell’Unione Europea rischia di impoverire i cittadini europei e di trasformarsi in un riarmo incontrollato della Germania, la quale, come ben ricordiamo, alla fine degli anni Trenta del secolo scorso si tramutò nel Terzo Reich. Oggi è ancora possibile che si ripeta una cosa del genere? Sì, è del tutto possibile. […] In Europa si sta promuovendo la tesi secondo cui la Russia, dopo l’Ucraina, potrebbe e, anzi, vorrebbe attaccare l’Europa! Si sta cercando di convincere la popolazione europea del fatto che sussiste una “minaccia esistenziale” proveniente dalla Russia, minaccia che sarebbe forse possibile scongiurare soltanto attraverso la demolizione dello Stato russo.
• Come voi probabilmente già sapete, l’Italia è stata inserita nella lista dei Paesi ostili alla Russia. E il fatto che si trovi nella lista è assolutamente giustificato. Dopotutto, è proprio in questa luce che noi vediamo il Governo italiano. Come ha affermato il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, “non esistono, e non possono esistere popoli che a priori siano ostili nei confronti dei russi”. Il nostro Paese è sempre stato un centro di attrazione e un punti di riferimento morale per coloro che hanno a cuore gli ideali della pace mondiale, della giustizia, dell’amicizia e della cooperazione, e da sempre si impegna a diffondere quelli che sono i valori tradizionali: tanto che oggi si recano a vivere e a lavorare da noi, con grande speranza, quelle persone che sono rimaste deluse dall’Occidente e dai suoi cosiddetti valori. Il nostro Paese non si è mai chiuso nei confronti di nessuno, e anzi è pronto a spalancare le sue porte a coloro che giungono animati da intenzioni pure e da buoni sentimenti.
🔗 Il testo integrale
28.03.202518:06
В России есть прекрасная поговорка: «По одежке встречают, по уму провожают». Если насчёт «ума» главы киевского режима, а точнее его скудости и ограниченности, то каких-либо сомнений на этот счет уже не осталось, а вот о его одеждах до последнего времени никто не высказывался, но в них тоже хорошо отражается суть нынешних киевских начальников.
Сверху - украинский антисемит и националист Петлюра.
Снизу - нынешний глава преступного террористического киевского режима Зеленский.
Как и Петлюра, Зеленский разъезжает по миру в очень забавном одеянии: это не военная форма, не национальная одежда, которые могли бы иметь хоть какой-то смысл или хотя бы минимально соответствовать дресс-коду официальных мероприятий. Но нет, он нарочито появляется везде в аляповатом прикиде с неизменным националистическим трезубцем, тем самым показывая всем истинную «родословную» нынешних хозяев многострадальной Украины: наследников убийцы-антисемита Петлюры и гитлеровских коллаборационистов, Бандеры, Шухевича и других преступников.
Удивительно, что никто в европейских столицах не обращает внимания на этот чернорубашечный маскарад. Вот только недавно в Вашингтоне не удержались и спросили... Что было потом, все знают.
Прекратить эту демонстрацию киевской моды давно пора. И сделать это надо как можно быстрее, отправив на свалку истории маленького фюрера Зеленского и его банду.
Пожалуй лучшей формулой для этого, чем та, которую предложил Президент Российской Федерации В.В.Путин 27 марта 2025 г. и не придумаешь:
Сверху - украинский антисемит и националист Петлюра.
Снизу - нынешний глава преступного террористического киевского режима Зеленский.
Как и Петлюра, Зеленский разъезжает по миру в очень забавном одеянии: это не военная форма, не национальная одежда, которые могли бы иметь хоть какой-то смысл или хотя бы минимально соответствовать дресс-коду официальных мероприятий. Но нет, он нарочито появляется везде в аляповатом прикиде с неизменным националистическим трезубцем, тем самым показывая всем истинную «родословную» нынешних хозяев многострадальной Украины: наследников убийцы-антисемита Петлюры и гитлеровских коллаборационистов, Бандеры, Шухевича и других преступников.
Удивительно, что никто в европейских столицах не обращает внимания на этот чернорубашечный маскарад. Вот только недавно в Вашингтоне не удержались и спросили... Что было потом, все знают.
Прекратить эту демонстрацию киевской моды давно пора. И сделать это надо как можно быстрее, отправив на свалку истории маленького фюрера Зеленского и его банду.
Пожалуй лучшей формулой для этого, чем та, которую предложил Президент Российской Федерации В.В.Путин 27 марта 2025 г. и не придумаешь:
«Можно было бы под эгидой ООН с Соединёнными Штатами, даже с европейскими странами, разумеется, с нашими партнёрами и друзьями обсудить возможность введения на Украине временного управления. А для чего? Для того, чтобы провести демократические выборы, для того, чтобы привести к власти дееспособное и пользующееся доверием народа правительство и потом уже с ними начинать переговоры о мирном договоре, подписывать легитимные документы, которые будут признаны во всём мире и будут надёжными и стабильными».
24.04.202520:40
Il 23 aprile 2025, in vista della Giornata della Vittoria e alla vigilia della Festa della Liberazione dell’Italia dal fascismo, che si celebra il 25 aprile, l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia insieme a Casa Russa a Roma ha organizzato il concerto dell’Ensemble di Musica Corale Contemporanea “Altro Coro” dell’Accademia Russa di Musica Gnesin, diretto da Alexandr Ryzhinsky, che si è esibito con il programma “Sinfonia della Grande Vittoria”, preparato in occasione dell’80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.
Per la prima volta, sono state presentate al pubblico italiano le opere del compositore Rodion Shchedrin: “Quanto è caro un amico”, “Prima della guerra”, “Sono stato ucciso vicino a Rzhev” e “A voi, caduti”, dal ciclo intitolato “Quattro Cori sui versi di Tvardovskij”.
Nella seconda parte del concerto, gli ospiti si sono calati con profonda emozione nelle atmosfere rievocate dalle canzoni popolari amate da intere generazioni, quali “Žuravli”, “Il fazzoletto blu”, “Notte buia”, “Katjuša”, “Usignoli”, “Smuglianka” e “Inchiamoci a quei grandi anni”, canti scritti da compositori sovietici durante la Grande Guerra Patriottica e nel periodo postbellico.
All’evento hanno partecipato ambasciatori di Paesi amici, diversi rappresentanti del corpo diplomatico, personalità pubbliche ed esponenti del mondo culturale russo e di altri Paesi, ma anche numerosi connazionali e giornalisti.
🎙️ Dall’intervento di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia:
Nel foyer della Casa Russa a Roma, gli ospiti hanno anche avuto modo di visitare la mostra intitolata “I partigiani sovietici in Italia tra il 1942 e il 1945”, dedicata al contributo dei cittadini sovietici al Movimento per la Resistenza italiana.
Per la prima volta, sono state presentate al pubblico italiano le opere del compositore Rodion Shchedrin: “Quanto è caro un amico”, “Prima della guerra”, “Sono stato ucciso vicino a Rzhev” e “A voi, caduti”, dal ciclo intitolato “Quattro Cori sui versi di Tvardovskij”.
Nella seconda parte del concerto, gli ospiti si sono calati con profonda emozione nelle atmosfere rievocate dalle canzoni popolari amate da intere generazioni, quali “Žuravli”, “Il fazzoletto blu”, “Notte buia”, “Katjuša”, “Usignoli”, “Smuglianka” e “Inchiamoci a quei grandi anni”, canti scritti da compositori sovietici durante la Grande Guerra Patriottica e nel periodo postbellico.
All’evento hanno partecipato ambasciatori di Paesi amici, diversi rappresentanti del corpo diplomatico, personalità pubbliche ed esponenti del mondo culturale russo e di altri Paesi, ma anche numerosi connazionali e giornalisti.
🎙️ Dall’intervento di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia:
“In un certo senso, l’evento di quest’oggi alla Casa Russa si inserisce in maniera del tutto consona nell’atmosfera di raccoglimento e riflessione legata alla recente scomparsa di Papa Francesco. Il Pontefice, come sappiamo, ha profuso grande impegno nel tentativo di scongiurare il passaggio da quella che lui stesso definiva “una guerra mondiale a pezzi”, attualmente già in corso, a una nuova guerra globale, ancorpiù devastante e inaccettabile.
Tra due giorni, e più precisamente il 25 aprile, in Italia si festeggerà l'ottantesima Festa della Liberazione. Come sappiamo, durante la fase decisiva della guerra, nella penisola italiana prese piede un ampio movimento di Resistenza contro il regime fascista e contro la Germania hitleriana che lo sosteneva. A questo movimento presero parte sia italiani che cittadini provenienti da altri Paesi, tra cui gli esponenti di tutti i principali popoli delle ex repubbliche sovietiche […], molti dei quali hanno dato la propria vita sul suolo italiano. Ed è nostro sacro dovere mantenere viva la memoria di questa grande impresa comune contro il nazismo e il fascismo. […]
Purtroppo, ancora oggi siamo testimoni di come il male, un tempo sconfitto, stia rialzando la testa ora in un Paese europeo, ora in un altro.
Il concerto di stasera intende essere un omaggio ai valori condivisi della lotta contro il nazismo, i quali si collocano alla base di quell’avvicinamento tra la Russia e l’Italia, tra il popolo russo e quello italiano, che ha caratterizzato tutto il periodo successivo al 1945. Peraltro, il repertorio musicale di questa sera rende giustizia alla forza del popolo russo, e in generale di quello sovietico, così come alla grandezza della cultura e della spiritualità del nostro Paese. Nonostante gli inimmaginabili orrori e le dure prove della guerra, fu proprio in quegli anni che tante delle opere più geniali videro la luce nella musica, nella letteratura, nel cinema, nella pittura e nelle belle arti.
In tutte queste opere si riflettono e si percepiscono i sentimenti più nobili dell’animo umano, quali l’amore, l’amicizia, il senso di umanità, la luce e il calore propri della Pasqua”.
Nel foyer della Casa Russa a Roma, gli ospiti hanno anche avuto modo di visitare la mostra intitolata “I partigiani sovietici in Italia tra il 1942 e il 1945”, dedicata al contributo dei cittadini sovietici al Movimento per la Resistenza italiana.
21.04.202512:27
🎙️Risposta di Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, a una domanda del programma “Mosca. Cremlino. Putin”
Mosca, 20 aprile 2025
❓Domanda: A suo parere, che cosa è diventata l’Unione Europea, dato che i suoi funzionari proibiscono ai leader dei Paesi membri di recarsi a Mosca?
💬 Sergey Lavrov: Non c’è una parola con la quale si possa definire questo fenomeno. Ma è davvero (e adesso non sto ironizzando) sconcertante come l’Unione Europea cerchi apertamente di rilanciare l’ideologia europea del nazismo proprio dove tale ideologia ebbe origine, e dove fu poi annientata e vietata categoricamente dal Tribunale di Norimberga (anch’esso svoltosi sul territorio europeo). Adesso questa ideologia sta risorgendo. E alla guida di questo processo vi sono i capi della “burocrazia di Bruxelles”.
Questi sono avvenimenti infausti e allarmanti, che noi certamente non intendiamo tollerare. Faremo tutto ciò che è in nostro potere affinché questa ideologia non rialzi la testa e venga annientata una volta per tutte, e affinché l’Europa infine faccia ritorno ai suoi valori; valori che certamente non consistono nel “ridurre tutti allo stesso livello”, nel mobilitare tutti “alle armi”, o nell’incitarli contro i [presunti] rivali dell’Europa, ovvero contro coloro i cui valori, vedute e convinzioni semplicemente non sono graditi ai leader europei, ai vari “führer” e “commissari”.
Spero che, nelle capitali europee, possa prevalere una maggioranza di persone che non intendono rinnegare le proprie radici né vogliono sottomettersi a un qualche gruppo di burocrati, che peraltro [nel caso specifico] manifestano apertamente tendenze naziste.
Mosca, 20 aprile 2025
❓Domanda: A suo parere, che cosa è diventata l’Unione Europea, dato che i suoi funzionari proibiscono ai leader dei Paesi membri di recarsi a Mosca?
💬 Sergey Lavrov: Non c’è una parola con la quale si possa definire questo fenomeno. Ma è davvero (e adesso non sto ironizzando) sconcertante come l’Unione Europea cerchi apertamente di rilanciare l’ideologia europea del nazismo proprio dove tale ideologia ebbe origine, e dove fu poi annientata e vietata categoricamente dal Tribunale di Norimberga (anch’esso svoltosi sul territorio europeo). Adesso questa ideologia sta risorgendo. E alla guida di questo processo vi sono i capi della “burocrazia di Bruxelles”.
Questi sono avvenimenti infausti e allarmanti, che noi certamente non intendiamo tollerare. Faremo tutto ciò che è in nostro potere affinché questa ideologia non rialzi la testa e venga annientata una volta per tutte, e affinché l’Europa infine faccia ritorno ai suoi valori; valori che certamente non consistono nel “ridurre tutti allo stesso livello”, nel mobilitare tutti “alle armi”, o nell’incitarli contro i [presunti] rivali dell’Europa, ovvero contro coloro i cui valori, vedute e convinzioni semplicemente non sono graditi ai leader europei, ai vari “führer” e “commissari”.
Spero che, nelle capitali europee, possa prevalere una maggioranza di persone che non intendono rinnegare le proprie radici né vogliono sottomettersi a un qualche gruppo di burocrati, che peraltro [nel caso specifico] manifestano apertamente tendenze naziste.


17.04.202516:03
⚡️Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia
Il 15 aprile 2025, nel corso di un evento organizzato in occasione della 96° Adunata Nazionale degli Alpini, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali ha definito “combattenti per la nostra libertà” gli Alpini che presero parte alla campagna criminale intrapresa dal Corpo di Spedizione Italiano, composto da 235.000 uomini, che tra il 1941 e il 1943 si schierò a fianco delle truppe del Terzo Reich nella guerra contro l’Unione Sovietica.
Tali affermazioni, peraltro formulate da una personalità che si suppone debba avere grande esperienza nell’amministrazione di una delle regioni più importanti d’Italia, e al quale i cittadini hanno dimostrato piena fiducia già due volte, suscitano profonda indignazione. Il Signor Cirio si è permesso di parlare con leggerezza e con il sorriso sulle labbra di quegli italiani che hanno combattuto “per la nostra libertà” e che oggi “riposano sulle rive del fiume Don”. E per aggiungere un ulteriore tocco di precisione geografica, ha persino citato i nomi dei villaggi russi di Novopostojalovka e Nikolaevka, situati nella regione di Voronež, luoghi che a suo dire sarebbero particolarmente “radicati nell’anima” dei piemontesi.
Ci si chiede se questo esponente politico sia davvero all’oscuro del fatto che i soldati e gli ufficiali italiani, Alpini compresi, furono in realtà vittime del regime fascista e criminale di Mussolini, che li spedì a combattere al fianco di Hitler nella guerra contro l’URSS. E non certo per la libertà, ma spedendoli laggiù come invasori, con l’obiettivo di mettere in pratica certe ideologie disumane legate alla supremazia razziale, alla schiavitù e all’oppressione dei popoli e di poter fornire alla “razza ariana” il suo “spazio vitale” attraverso lo sterminio fisico delle popolazioni autoctone. Il tono di presunzione presente nelle sue parole rivela altresì una totale indifferenza per il dolore di migliaia di madri italiane che mai più videro tornare i propri figli dalla campagna d’Oriente voluta dai gerarchi fascisti dell’epoca.
L’Ambasciata della Federazione Russa in Italia esprime pieno sostegno e solidarietà al Comitato provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, nonché agli esponenti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e dell’Alleanza Verdi e Sinistra, i quali hanno giustamente condannato l’aberrante bravata del Signor Cirio,chiedendogli di fornire dei chiarimenti esaustivi in merito e di avanzare delle scuse formali.
Ci auguriamo che le autorità e i cittadini del Piemonte sappiano trovare la saggezza e il senso civico sufficienti per porgere le proprie scuse ai popoli dell’ex Unione Sovietica, e in particolare agli abitanti di Novopostojalovka e di Nikolaevka per il grave insulto a loro rivolto.
Tali affermazioni suonano particolarmente gravi e offensive alla vigilia delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione italiana, per la fine della Grande Guerra Patriottica in URSS, che costò la vita a 27 milioni di cittadini sovietici, e per la fine della Seconda Guerra Mondiale, che segnò la Vittoria sul nazifascismo. Sono affermazioni che costituiscono un grave affronto alla memoria di tutti coloro che in Russia, in Italia e in tanti altri Paesi onorano il ricordo di chi liberò il mondo dalla piaga del nazismo, sacrificando la propria vita per la libertà, la giustizia, la cooperazione, la comprensione reciproca e la pace tra i popoli.
Questo episodio serve altresì da monito sui pericoli insiti nel fare ricorso a paragoni storici infondati e irresponsabili tra la Russia e il Terzo Reich; paragoni che, non molto tempo fa, sono già stati evocati in maniera sconsiderata anche da alti rappresentanti dello Stato italiano e che, comprensibilmente, hanno quindi suscitato una vasta ondata di reazioni di condanna in molti Paesi, compresa l’Italia stessa.
Il 15 aprile 2025, nel corso di un evento organizzato in occasione della 96° Adunata Nazionale degli Alpini, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali ha definito “combattenti per la nostra libertà” gli Alpini che presero parte alla campagna criminale intrapresa dal Corpo di Spedizione Italiano, composto da 235.000 uomini, che tra il 1941 e il 1943 si schierò a fianco delle truppe del Terzo Reich nella guerra contro l’Unione Sovietica.
Tali affermazioni, peraltro formulate da una personalità che si suppone debba avere grande esperienza nell’amministrazione di una delle regioni più importanti d’Italia, e al quale i cittadini hanno dimostrato piena fiducia già due volte, suscitano profonda indignazione. Il Signor Cirio si è permesso di parlare con leggerezza e con il sorriso sulle labbra di quegli italiani che hanno combattuto “per la nostra libertà” e che oggi “riposano sulle rive del fiume Don”. E per aggiungere un ulteriore tocco di precisione geografica, ha persino citato i nomi dei villaggi russi di Novopostojalovka e Nikolaevka, situati nella regione di Voronež, luoghi che a suo dire sarebbero particolarmente “radicati nell’anima” dei piemontesi.
Ci si chiede se questo esponente politico sia davvero all’oscuro del fatto che i soldati e gli ufficiali italiani, Alpini compresi, furono in realtà vittime del regime fascista e criminale di Mussolini, che li spedì a combattere al fianco di Hitler nella guerra contro l’URSS. E non certo per la libertà, ma spedendoli laggiù come invasori, con l’obiettivo di mettere in pratica certe ideologie disumane legate alla supremazia razziale, alla schiavitù e all’oppressione dei popoli e di poter fornire alla “razza ariana” il suo “spazio vitale” attraverso lo sterminio fisico delle popolazioni autoctone. Il tono di presunzione presente nelle sue parole rivela altresì una totale indifferenza per il dolore di migliaia di madri italiane che mai più videro tornare i propri figli dalla campagna d’Oriente voluta dai gerarchi fascisti dell’epoca.
L’Ambasciata della Federazione Russa in Italia esprime pieno sostegno e solidarietà al Comitato provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, nonché agli esponenti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e dell’Alleanza Verdi e Sinistra, i quali hanno giustamente condannato l’aberrante bravata del Signor Cirio,chiedendogli di fornire dei chiarimenti esaustivi in merito e di avanzare delle scuse formali.
Ci auguriamo che le autorità e i cittadini del Piemonte sappiano trovare la saggezza e il senso civico sufficienti per porgere le proprie scuse ai popoli dell’ex Unione Sovietica, e in particolare agli abitanti di Novopostojalovka e di Nikolaevka per il grave insulto a loro rivolto.
Tali affermazioni suonano particolarmente gravi e offensive alla vigilia delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione italiana, per la fine della Grande Guerra Patriottica in URSS, che costò la vita a 27 milioni di cittadini sovietici, e per la fine della Seconda Guerra Mondiale, che segnò la Vittoria sul nazifascismo. Sono affermazioni che costituiscono un grave affronto alla memoria di tutti coloro che in Russia, in Italia e in tanti altri Paesi onorano il ricordo di chi liberò il mondo dalla piaga del nazismo, sacrificando la propria vita per la libertà, la giustizia, la cooperazione, la comprensione reciproca e la pace tra i popoli.
Questo episodio serve altresì da monito sui pericoli insiti nel fare ricorso a paragoni storici infondati e irresponsabili tra la Russia e il Terzo Reich; paragoni che, non molto tempo fa, sono già stati evocati in maniera sconsiderata anche da alti rappresentanti dello Stato italiano e che, comprensibilmente, hanno quindi suscitato una vasta ondata di reazioni di condanna in molti Paesi, compresa l’Italia stessa.


14.04.202519:07
⚡️Комментарий Посольства России в Италии
На фоне предпринимаемых руководством России и США усилий по деэскалации и созданию условий для завершения конфликта на Украине политический и медийный истеблишмент Италии предпринимает очередные попытки для того, чтобы накалить антироссийские настроения и помешать мирному процессу.
Так, 11 апреля 2025 г. премия им.О.Фокерини за свободу прессы была вручена журналистке «РАИ» С.Баттистини, скандально прославившейся тем, что в августе 2024 г. вместе с отрядами ВСУ она вторглась на территорию российской Курской области и, выполняя заказы украинских властей, приняла участие в пропагандистском обеспечении преступной операции, в результате которой сотни российских граждан погибли или были замучены в украинских застенках. В ее «свободных» репортажах ни слова не говорится о зверствах и военных преступлениях, которые творили украинские войска на территории Российской Федерации.
Именно в таком духе продолжает работать итальянская информационная машина вот уже 11 лет, начиная с антиконституционного госпереворота на Украине и прихода к власти режима, развязавшего войну на Донбассе. За все это время в Италии никто не возмущался злодеяниями и убийствами мирных жителей, совершаемыми украинскими неонацистами на Донбассе, не стал добиваться правды относительно инсценировки в Буче, не потребовал привлечения к ответственности за гибель десятков российских журналистов, в том числе с помощью террористических актов на территории Российской Федерации, и не требовал прекратить использование киевским режимом украинского населения в качестве живого щита и других нарушениях международного гуманитарного права.
Складывается впечатление, что сегодня в Риме думают не о правде, справедливости, дипломатии и мире, а прежде всего, о защите полностью скомпрометировавшего себя коррумпированного и преступного режима Зеленского, а также о распространении всеми доступными средствами киевской военной пропаганды.
Именно такой подход мы видим в реакции на произошедшее в воскресенье в Сумах, где был поражен объект, на котором происходила «сходка» украинских военачальников и их иностранных наставников, посвященная обсуждению планов дальнейших военных операций против России, в т.ч. в Курской области.
Вызывает огромное сожаление, что не обошлось без жертв среди мирного населения, которые, однако, объясняются исключительно порочной практикой режима Зеленского прикрывать военные мероприятия гражданскими структурами, что запрещено международным гуманитарным правом.
На фоне предпринимаемых руководством России и США усилий по деэскалации и созданию условий для завершения конфликта на Украине политический и медийный истеблишмент Италии предпринимает очередные попытки для того, чтобы накалить антироссийские настроения и помешать мирному процессу.
Так, 11 апреля 2025 г. премия им.О.Фокерини за свободу прессы была вручена журналистке «РАИ» С.Баттистини, скандально прославившейся тем, что в августе 2024 г. вместе с отрядами ВСУ она вторглась на территорию российской Курской области и, выполняя заказы украинских властей, приняла участие в пропагандистском обеспечении преступной операции, в результате которой сотни российских граждан погибли или были замучены в украинских застенках. В ее «свободных» репортажах ни слова не говорится о зверствах и военных преступлениях, которые творили украинские войска на территории Российской Федерации.
Именно в таком духе продолжает работать итальянская информационная машина вот уже 11 лет, начиная с антиконституционного госпереворота на Украине и прихода к власти режима, развязавшего войну на Донбассе. За все это время в Италии никто не возмущался злодеяниями и убийствами мирных жителей, совершаемыми украинскими неонацистами на Донбассе, не стал добиваться правды относительно инсценировки в Буче, не потребовал привлечения к ответственности за гибель десятков российских журналистов, в том числе с помощью террористических актов на территории Российской Федерации, и не требовал прекратить использование киевским режимом украинского населения в качестве живого щита и других нарушениях международного гуманитарного права.
Складывается впечатление, что сегодня в Риме думают не о правде, справедливости, дипломатии и мире, а прежде всего, о защите полностью скомпрометировавшего себя коррумпированного и преступного режима Зеленского, а также о распространении всеми доступными средствами киевской военной пропаганды.
Именно такой подход мы видим в реакции на произошедшее в воскресенье в Сумах, где был поражен объект, на котором происходила «сходка» украинских военачальников и их иностранных наставников, посвященная обсуждению планов дальнейших военных операций против России, в т.ч. в Курской области.
Вызывает огромное сожаление, что не обошлось без жертв среди мирного населения, которые, однако, объясняются исключительно порочной практикой режима Зеленского прикрывать военные мероприятия гражданскими структурами, что запрещено международным гуманитарным правом.


31.03.202517:59
🎙️ Из выступления Посла России в Италии А.В.Парамонова на Конференции ассоциаций дружбы «Россия-Италия», посвященной 100-летию народной дипломатии и приуроченной к 80-летию Победы в Великой Отечественной войне
(29 марта 2025 г., Рим)
• Ваша деятельность создает ту критическую массу здравого смысла, которая зачастую способна замедлить или повернуть вспять бешено вращающийся маховик антироссийской пропаганды в Италии, к сожалению, подпитывающий своими ложными нарртивами итальянский официоз. Наши официальные собеседники – представители Правительства, Парламента и МИД – никак не хотят объективно взглянуть на происходящее, трезво оценить ситуацию, задуматься о необходимости перестать работать на войну с Россией, чреватую самыми драматичными последствиями для судеб Европы и мира. Как так получилось, что в Риме так и не удостоились задуматься над собственным вкладом в достижение всеобъемлющего урегулирования на Украине и нового, сбалансированного и справедливого миропорядка на европейском континенте?
• Происходит вколачивание в "умы и сердца" европейцев идеи о том, что Россия - "второсортная держава, не имеющая права диктовать Европе свои условия". Все это подкрепляется попытками фальсификации истории. В головы подрастающего поколения настойчиво вживляется тезис о том, что Москва "никогда не была победительницей нацизма во Второй мировой войне". Складывается впечатление, что в Брюсселе утомились от собственной вязкой риторики о демократии и свободе слова и, не таясь, взяли на вооружение нацистские методы массовой манипуляции сознанием. По-видимому, известный принцип И.Геббельса "чем больше ложь, тем скорее в нее поверят" прочно засел в головах европейских бюрократов.
• Продвигаемая руководством Евросоюза программа перевооружения рискует сделать европейцев более бедными и обратиться в бесконтрольное перевооружение Германии, которая, как мы помним, в конце тридцатых годов прошлого столетия превратилась в Третий рейх. Возможно ли такое сегодня? Да, вполне возможно. <…> Запущен тезис, что Россия хочет и может напасть на Европу после Украины! Европейское население предполагается уверить в исходящей от России «экзистенциальной угрозе», предупредить которую якобы можно исключительно путем разрушения российской государственности.
• Как вам, наверняка, известно Италия включена в перечень недружественных России стран. И находится она в нем совершенно оправдано. При этом так мы характеризуем именно итальянское правительство. Как отметил Министр иностранных дел России С.В.Лавров, «народов, которые априори были бы недружественны по отношению к россиянам, не существует и не может существовать». Наша страна всегда была центром притяжения и нравственным ориентиром для людей, приверженных идеалам всеобщего мира, справедливости, дружбы и сотрудничества, транслировала традиционные ценности. Вот и сегодня к нам с надеждой едут жить и работать те, кто разочаровался в Западе и его так называемых ценностях. Наша страна ни от кого не закрывалась и готова распахнуть двери для всех, кто приезжает с добрыми чувствами и чистыми помыслами.
🔗Полная версия
(29 марта 2025 г., Рим)
• Ваша деятельность создает ту критическую массу здравого смысла, которая зачастую способна замедлить или повернуть вспять бешено вращающийся маховик антироссийской пропаганды в Италии, к сожалению, подпитывающий своими ложными нарртивами итальянский официоз. Наши официальные собеседники – представители Правительства, Парламента и МИД – никак не хотят объективно взглянуть на происходящее, трезво оценить ситуацию, задуматься о необходимости перестать работать на войну с Россией, чреватую самыми драматичными последствиями для судеб Европы и мира. Как так получилось, что в Риме так и не удостоились задуматься над собственным вкладом в достижение всеобъемлющего урегулирования на Украине и нового, сбалансированного и справедливого миропорядка на европейском континенте?
• Происходит вколачивание в "умы и сердца" европейцев идеи о том, что Россия - "второсортная держава, не имеющая права диктовать Европе свои условия". Все это подкрепляется попытками фальсификации истории. В головы подрастающего поколения настойчиво вживляется тезис о том, что Москва "никогда не была победительницей нацизма во Второй мировой войне". Складывается впечатление, что в Брюсселе утомились от собственной вязкой риторики о демократии и свободе слова и, не таясь, взяли на вооружение нацистские методы массовой манипуляции сознанием. По-видимому, известный принцип И.Геббельса "чем больше ложь, тем скорее в нее поверят" прочно засел в головах европейских бюрократов.
• Продвигаемая руководством Евросоюза программа перевооружения рискует сделать европейцев более бедными и обратиться в бесконтрольное перевооружение Германии, которая, как мы помним, в конце тридцатых годов прошлого столетия превратилась в Третий рейх. Возможно ли такое сегодня? Да, вполне возможно. <…> Запущен тезис, что Россия хочет и может напасть на Европу после Украины! Европейское население предполагается уверить в исходящей от России «экзистенциальной угрозе», предупредить которую якобы можно исключительно путем разрушения российской государственности.
• Как вам, наверняка, известно Италия включена в перечень недружественных России стран. И находится она в нем совершенно оправдано. При этом так мы характеризуем именно итальянское правительство. Как отметил Министр иностранных дел России С.В.Лавров, «народов, которые априори были бы недружественны по отношению к россиянам, не существует и не может существовать». Наша страна всегда была центром притяжения и нравственным ориентиром для людей, приверженных идеалам всеобщего мира, справедливости, дружбы и сотрудничества, транслировала традиционные ценности. Вот и сегодня к нам с надеждой едут жить и работать те, кто разочаровался в Западе и его так называемых ценностях. Наша страна ни от кого не закрывалась и готова распахнуть двери для всех, кто приезжает с добрыми чувствами и чистыми помыслами.
🔗Полная версия
28.03.202518:01
In russo abbiamo uno splendido proverbio che recita: “Ti accolgono per come ti vesti, poi ti congedano per come ragioni” (Po odežke vstrečajut, po umu provožajut). Se, evidentemente, non ci sono dubbi in merito alla grettezza e alla ristrettezza “mentale” del leader del regime di Kiev, Zelensky, d’altro canto fino a poco tempo fa nessuno si era mai pronunciato espressamente sul suo abbigliamento. Eppure, anche’esso rispecchia alla perfezione la natura degli attuali vertici di Kiev.
In alto: Petljura, nazionalista e antisemita ucraino.
In basso: Zelensky, l’attuale leader del regime terrorista e criminale di Kiev.
Proprio come Petljura, Zelensky va in giro per il mondo abbigliato in maniera piuttosto curiosa: ciò che indossa non è né un’uniforme militare, né un abito tradizionale del suo Paese. In entrambi i casi, il suo abbigliamento potrebbe anche avere senso, o quantomeno risponderebbe, in una certa misura, a quelle che sono le norme del dress-code per gli eventi ufficiali. Eppure no, lui si presenta volutamente in ogni occasione indossando completi di cattivo gusto, sui quali compare immancabilmente il simbolo nazionalista del tridente, e in questo modo mostra a tutti qual è la vera “stirpe di appartenenza” degli attuali padroni della travagliata terra ucraina: sono gli eredi dell’assassino antisemita Petljura e dei collaborazionisti hitleriani, ovvero Bandera e Shukhevych, ma anche di altri criminali.
Ci sorprende come, nelle capitali europee, nessuno presti attenzione a questa sceneggiata di fascista memoria, che in qualche modo ci riporta alla mente le camicie nere. Soltanto di recente, a Washington, non hanno saputo resistere e hanno domandato a Zelensky del suo outfit; cos’è accaduto dopo, lo sappiamo tutti.
È giunta ormai da tempo l’ora di porre fine a quelle che sembrano sfilate di moda dedicate al trend in voga a Kiev. Ed è necessario farlo il più rapidamente possibile, dopo aver gettato nella discarica della storia il piccolo führer Zelensky e la sua combriccola.
Probabilmente, per spiegare il concetto sarebbe impossibile trovare una formula migliore di quella avanzata dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin il 27 marzo 2025:
In alto: Petljura, nazionalista e antisemita ucraino.
In basso: Zelensky, l’attuale leader del regime terrorista e criminale di Kiev.
Proprio come Petljura, Zelensky va in giro per il mondo abbigliato in maniera piuttosto curiosa: ciò che indossa non è né un’uniforme militare, né un abito tradizionale del suo Paese. In entrambi i casi, il suo abbigliamento potrebbe anche avere senso, o quantomeno risponderebbe, in una certa misura, a quelle che sono le norme del dress-code per gli eventi ufficiali. Eppure no, lui si presenta volutamente in ogni occasione indossando completi di cattivo gusto, sui quali compare immancabilmente il simbolo nazionalista del tridente, e in questo modo mostra a tutti qual è la vera “stirpe di appartenenza” degli attuali padroni della travagliata terra ucraina: sono gli eredi dell’assassino antisemita Petljura e dei collaborazionisti hitleriani, ovvero Bandera e Shukhevych, ma anche di altri criminali.
Ci sorprende come, nelle capitali europee, nessuno presti attenzione a questa sceneggiata di fascista memoria, che in qualche modo ci riporta alla mente le camicie nere. Soltanto di recente, a Washington, non hanno saputo resistere e hanno domandato a Zelensky del suo outfit; cos’è accaduto dopo, lo sappiamo tutti.
È giunta ormai da tempo l’ora di porre fine a quelle che sembrano sfilate di moda dedicate al trend in voga a Kiev. Ed è necessario farlo il più rapidamente possibile, dopo aver gettato nella discarica della storia il piccolo führer Zelensky e la sua combriccola.
Probabilmente, per spiegare il concetto sarebbe impossibile trovare una formula migliore di quella avanzata dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin il 27 marzo 2025:
“Sotto l’egida delle Nazioni Unite, assieme agli Stati Uniti, e anche ai Paesi europei, e beninteso assieme ai nostri partner e amici, si potrebbe discutere della possibilità di introdurre, in Ucraina, un’amministrazione di governo provvisoria. E a quale scopo? Per poter indire delle elezioni democratiche, e poter condurre così al potere un governo capace e competente, che goda della fiducia del popolo ucraino; per poter poi intavolare con tale governo delle trattative per negoziare un accordo di pace, e siglare dei documenti il cui valore sia legittimo, che siano riconosciuti in tutto il mondo, e [i cui contenuti] siano attendibili e duraturi.”
Показано 1 - 24 из 212
Войдите, чтобы разблокировать больше функциональности.