25 APRILE: LE RAGIONI PER NON FESTEGGIARE
Il 25 aprile è un mito, una semplice data-simbolo, della quale, da quasi subito, si sono impadroniti i comunisti per presentarsi come i principali attori della “liberazione”.
Il mito della resistenza, unito a quello del fascismo come “male assoluto” (o quasi-assoluto…) sono serviti da fragilissimo puntello alla repubblichetta nata dalla sconfitta dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Vediamo dunque di mettere alcuni puntini sulle i:
1) L’Italia non è stata liberata dai partigiani, ma sconfitta dagli anglo-americani; l’apporto delle forze irregolari partigiane è stato minimo e militarmente non decisivo.
2) Non ci fu la Resistenza a incarnare il Bene da una parte e la Repubblica Sociale Italiana a incarnare il Male dall’altra. Ci fu, nella più benevola delle ipotesi, una guerra civile (Pavone) con motivazioni sia nobili in alcuni casi, che meschine in altri, dall’una e dall’altra parte.
3) Tragedia ancora più grande della sconfitta in sé, è stato il 25 luglio e il vile, illegale e illegittimo arresto di Mussolini da parte del Re. Tragedia vera fu l’8 settembre, il vergognoso armistizio (in realtà una resa incondizionata) e le modalità dilettantesche con cui fu gestito dalle autorità italiane.
4) Ciò che contava non era tanto l’essere sconfitti, ma il come essere sconfitti. Con la resa si scelse la via peggiore, perdendo oltre la guerra, anche l’onore. Se il paese fosse rimasto unito e deciso ben altri esiti erano possibili. Con che dignità, con che cuore chi fece l’armistizio poté tollerare due anni di bombardamenti indiscriminati e criminali sulle città d’arte italiane (solo le chiese distrutte furono 11.000)?
5) La liberazione non fu affatto una liberazione, ma al contrario l’inizio dell’asservimento più abbrutente dell’Italia ai nuovi padroni anglo-americani; fu l’inizio di una “sovranità limitata” vergognosa, semenzaio di corruzione e compromissioni, inizio della triste collusione fra poteri forti finanziari, mafia, servizi deviati, servizi segreti stranieri, etc.
6) Il 25 aprile prelude al Trattato di pace del 1947, umiliante e vergognoso, e tuttora capace di paralizzare in profondità il nostro stato in settori chiave.
7) L’Italia uscita dalla “Liberazione”, si è liberata dal fascismo per vedersi asservita culturalmente al Partito Comunista Italiano, per lasciarsi corrompere dal degrado morale del Sessantotto, per varare “democraticamente” leggi a favore del divorzio, della contraccezione, della pornografia, dell’aborto, delle unioni legali per coppie omosessuali; siamo stati “liberati” per diventare uno dei paesi più vecchi del mondo e con un tasso di natalità da estinzione. In pratica ci hanno “liberato” sì, ma dal rispetto della legge di natura e dalla fede cattolica, dalle uniche due realtà che bisogna servire con tutto il nostro cuore e alle quali bisogna essere gioiosamente “incatenati”
Matteo D'Amico