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09.04.202516:09
(continuazione) Altri forti motivi di perplessità stanno nelle loro stesse statistiche. L'aggiornamento del Dipartimento Servizi Sanitari dello stato del Texas del 8 aprile 2025 (https://www.dshs.texas.gov/news-alerts/measles-outbreak-2025) mostra la figura sopra riportata.

Da essa si evince che il morbillo abbia colpito solo pochi “immunizzati” (il 5%). Tuttavia, a leggere più attentamente, si nota che la categoria “non vaccinati” è accorpata alla categoria “stato vaccinale non noto o senza documentazione”. Tale accorpamento è una scorrettezza, una foglia di fico dietro cui nascondere il fallimento. Infatti qualcuno può ritenere credibile che negli USA, dove tutte le informazioni individuali sono digitalizzate e salvate nei database, non riescano - neanche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale - a sapere qual è lo stato vaccinale di 495 giovani su 505? Figurarsi! Evidentemente vogliono nascondere ciò che taglierebbe le gambe alla narrazione ufficiale e kennediana. In quella categoria infatti non c’è distinzione: ci possono stare teoricamente anche 1 “non vaccinato” e 470 "vaccinati" ma per i quali manca la documentazione cartacea.
Perché è lecito sospettare quanto ho detto? Perché sappiamo come sono preparati i vaccini (vedi ad esempio la spiegazione del dott Jean-François Saluzzo, Direttore della Produzione di Vaccini Virali https://sfero.me/article/-abbiamo-avuto-solo-fortuna-), e come abbiano sempre taroccato i dati sulla loro efficacia (vedi https://sfero.me/article/-funzionano-controlli L’intervista a Stefen Krahling virologo della Merck.). Sappiamo pure di estese epidemie proprio di morbillo in popolazioni completamente vaccinate (nel mio saggio “Vaccinazioni di massa, successo o fallimento?” ci sono esempi eclatanti al riguardo).
C’è di più: vi sono forti elementi per sospettare che i 2 bambini siano morti per malasanità, più che per la malattia.
Riguardo la piccola Daisy Hildebrand: dopo che il CHD ottenne le cartelle cliniche dalla sua famiglia, lo specialista pneumologo ed intensivista dr. Pierre Kory che ha potuto esaminare i documenti, ha determinato che la causa della morte del bambino venne causata da errore medico, inclusa la mancata somministrazione dell’antibiotico corretto in tempo. https://childrenshealthdefense.org/defender/texas-8-year-old-died-measles-pulmonary-failure-chd-requests-medical-records/. La giovane vittima aveva una polmonite batterica e forse una sepsi.
Per la piccola Kayley Fehr invece, non c'è stata ancora la possibilità di far esaminare la documentazione da un esperto indipendente.
Elenco degli indirizzi ai post già pubblicati
10.11.202417:00
(SEGUE DAL PRECEDENTE) Questo fatto non incise minimamente sui nostri rapporti, che invece si guastarono un po’ per via di una discussione (su batteri patogeni e neoplasie) in cui sia io che lui eravamo convinti di essere dalla parte della ragione. Seppure con toni talvolta aspri, lo scambio si è svolto nei binari della correttezza. Però indubbiamente ci ha allontanati.
Di lì a poco sarebbe seguito il suo lungo silenzio, fino all’epilogo di due giorni fa.
Cosa gli è successo? Io non so, ho letto che erano subentrati problemi di salute (in un articolo si accennava ad una SLA, ma è difficile da credere), ad un incidente automobilistico (anche questo è difficile da credere).
Quello che mi ha colpito sono state le ultime parole nell’annuncio di Gabriel Scoglio, suo figlio: “Riposa in pace e salutami l’Eva”.
Si riferisce probabilmente alla sorellina, mi han fatto notare, morta in tenera età a causa di un aneurisma cerebrale.
Riposa in pace, caro amico. EVENTUALI COMMENTI SU SFERO (https://sfero.me/article/ci-lasciati-grande )
04.11.202408:59
NOTE BIBLIOGRAFICHE RIFERITE AL POST SOPRA [1] https://sfero.me/article/-grande-bufala-secondo-mantovani
[2] https://drive.proton.me/urls/8D44JP1XQR#lIJdHzG0mP6P Lettera aperta con richiesta chiarimenti al dott Mantovani.
[3] https://drive.google.com/file/d/1aE8I-_VfKx_iWBXvQ7hM1Ap4Mp8v9RXB/view?usp=sharing Il fantomatico scanner di Tritto sarebbe in grado distinguere addirittura i portatori di virus influenzale aviario da portatori di virus influenzale suino, da portatori di HIV …
[4] https://www.fattuale.com/post/inchiesta-ai-confini-della-realtà inchiesta su Giuseppi - Joseph Tritto
[5] https://drive.google.com/file/d/1Qe6gXyMLlBv8qzqN3DEiaPvaF1lofwQe/view?usp=sharing Tritto tenta con imbarazzo di rispondere alle mie semplici domande a cui non sa rispondere neanche Mantovani.
[6] Scambio di email con il dott Mauro Mantovani https://drive.proton.me/urls/Y3FP2G7Z1R#tQFkMpaJsPAK [7] Quali esattamente sono le prime 2 o 3 pubblicazioni che avrebbero dimostrato l’isolamento virale correttamente eseguito? So che “ce ne sono oltre 100.000”, ma le prime? Quali le prime 2 o 3 che avrebbero dimostrato la relazione causale tra malattia (COVID) e risultato positivo del test per SARS-CoV-2? EVENTUALI COMMENTI SONO POSSIBILI SU SFERO: https://sfero.me/article/commento-risposta-dott-mantovani
13.09.202416:10
PCR e CONTROMISURE MILITARI
L’11 settembre siamo stati ospiti di Armando Manocchia a PIAZZA LIBERTÀ, la sua webTV, ed abbiamo discusso di:
1. invalidità della PCR (l'ing Roberto Serpieri illustra il lavoro da noi recentemente pubblicato, al min 3:57),
2. implicazioni di tale ricerca (min 17:38 dr Fabio Franchi).
3. contromisure militari chiamate \/A€€lNl avv Andrea Oddo (min 30:39), il quale parte dal lavoro e dalle scoperte di Sasha Latypova per arrivare a mostrare come, fin dagli inizi di marzo 2020, il coordinamento del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) italiano fosse stato assunto da un ufficiale dei servizi segreti della NATO, prima dell’inizio dei lockdown. NB A chi conosca già il nostro lavoro sulla PCR raccomando caldamente l'ascolto dell'intervento dell'avvocato.
https://rumble.com/v5ejm7p-inaffidabilita-della-pcr.-piazza-liberta-puntata-di-mercoled-11-settembre-2.html
18.07.202413:58
25.03.202520:17
COME FUNZIONANO I CONTROLLI
Questa è una storia pazzesca.
Una volta conosciuta, vedrete improvvisamente bene quel che prima poteva apparire fosco. Avrete anche Voi un’idea di cosa in realtà abbiamo discusso per anni ed anni.
La racconto molto in breve, essendo disponibile anche il video dell’intervista ad un giovane virologo con i sottotitoli in italiano. Protagonista è Stephen Krahling che lavorava alla Merck nel 2010 (!) su un progetto di verifica del vaccino MPR (morbillo parotite rosolia). Ebbene, poiché i test non davano i risultati auspicati, ricevette l’ordine di modificarli. Lui chiese spiegazioni, segnalò il problema alla FDA, ma inutilmente. Venne minacciato. Dopo un’ulteriore sollecitazione, finalmente la FDA intervenne con una ispezione ed appurò che i vaccini erano adulterati e non rispettavano la dicitura sulla etichetta (in una parola: fasulli). Il ricercatore fu estromesso dal laboratorio e poi non gli restò che licenziarsi.
Citò in giudizio la Merck per frode al pubblico. I giudici interpellarono la FDA e questa confermò la consistenza delle accuse. Il processo durò 14 lunghi anni e si concluse nel 2024. Alla fine - e qui viene il bello - la Corte di Giustizia si decise: archiviò il caso. Perché? Perché non c’era stata, secondo la motivazione, la frode al pubblico. Era vero che i vaccini erano adulterati, che l’etichettatura era fuorviante, che non erano efficaci, che provocavano effetti avversi. Sì, era vero, ma la frode no. Infatti i CDC erano a conoscenza di tutto ciò, la stessa CDC aveva effettuato studi interni che confermavano tali risultanze, ma avevano deciso di acquistare ugualmente quegli stessi “vaccini”, consapevolmente. Quindi … non si poteva affermare che la Merck avesse ingannato il reale acquirente (i CDC), perciò neanche pubblico. Caso archiviato, appunto.
Come commentare? Intanto che Krahling è stato fortunato. Un’altra whistleblower (informatrice degli imbrogli) della Merck è morta in circostanze misteriose, nonostante godesse di ottima salute (ho conosciuto personalmente Brandy Vaughan a Roma ad una manifestazione in occasione dell’approvazione della legge Lorenzin).
Brandy Vaughan trovata morta a casa sua il 18 dicembre 2020 per cause “naturali”.
Poi ovviamente che centinaia di milioni di quei vaccini della Merck sono stati somministrati a bambini negli USA, sia prima che dopo il 2010. Sicuramente quelli venduti nel resto del mondo ed in Italia saranno state di qualità superiore, anche se qualche malpensante potrebbe non concordare …
Infine, che i cosiddetti vaccini MPR non possono essere considerati tali (essendo inefficaci), e neppure farmaci (questi ultimi presuppongono una composizione certa e costante).
Aggiungo anche che, vista la condotta della FDA e dei CDC (a cui si accodano praticamente sempre l’EMA e l’AIFA), si può legittimamente dubitare di TUTTI i vaccini (e non solo!) a cui la FDA dà l’imprimatur.
E con questo ho detto molto.
Molto altro … alla prossima puntata!
Video dell’intervista di Sharill Attkinson a Stephen Krahling (nel programma Full Measure): https://youtu.be/n7G42XTbEw4
10.11.202417:00
Ci ha lasciati un grande
È venuto a mancare il dott Stefano Scoglio, all’età di 67 anni. È un duro colpo non solo per i suoi famigliari ed amici, ma anche per tutto il movimento critico che si era sviluppato dall’inizio della “pandemia” e che lui ribattezzò “APANDEMIA”, e quel titolo diede al suo saggio pubblicato nel 2021.
Fu un personaggio eclettico, in molti aspetti geniale, grande imprenditore e che suo figlio ricorda come “pieno di vita, con energia infinita e con creatività vulcanica”.
Per le sue ricerche innovative ed i suoi studi sull’alga Klamath, venne proposto per il Nobel per la Medicina nel 2018 dall’epidemiologo Roscoe M Moore, dirigente capo della sezione di Epidemiologia dell’FDA.
Denunciò molto presto (già dal febbraio marzo 2020) la farsa dell’operazione COVID e fu tra i pochi ed i primi al mondo a negare vi fosse un virus reale alla base di quella. Si espose pubblicamente nelle piazze e in numerose interviste, scrisse innumerevoli articoli (diffusi dai social e poi sul suo canale telegram) affrontando i vari aspetti scientifici sottaciuti dalla scienza ufficiale.
È tra gli autori della terza edizione (2021) del saggio: Virus Mania (di T Engelbrecht, C Koehnlein, S Bailey, S Scoglio) dove sono inclusi suoi contributi. È un testo di 515 pagine che smonta una parte cospicua delle credenze virologiche attuali, dall’AIDS alla BSE, all’influenza, al morbillo.
Il mainstream parlò di lui solo nel tentativo di dileggiarlo, quando, assieme al dr. Mariano Amici ripeté il semplice esperimento di John Magufuli, presidente della Tanzania (e morto pochi mesi dopo all’età di 61 anni). Per provare quanto fossero affidabili i “tamponi”, li aveva fatti segretamente fare a delle capre e li aveva strisciati sulla papaya: diversi di questi eran risultati positivi. Bene, Scoglio ed Amici fecero dei test in diretta TV a dei … kiwi: positivi anch’essi al “virus”! I “giornalisti” e gli “scienziati” subito li derisero e protestarono che tali esami erano preparati solo per liquidi biologici umani. Omisero di raccontare che venivano usati anche per rilevare il “virus” nelle acque fognarie. Nella loro testolina evidentemente il substrato a base di liquame poteva andar bene, il kiwi no.
Alla base di tale dimostrazione spettacolare stava un’attenta analisi della PCR, elaborata proprio dal dottor Scoglio e firmata dal dottor Montanari e da me (che ne scrivevo da tempo). Di questo lavoro ne diede notizia solo una volta La Verità, tra le testate nazionali,
il 24 ottobre 2020.
Allora fu considerata una provocazione scandalosa. Oggi molti accettano che la PCR (ed altri test) siano imperfetti e neppure si ricordano di chi lo dimostrò subito. Pochissimi sono andati alle conseguenze.
I suoi studi certo non si limitarono a quello, ma spaziarono su ogni aspetto della farsa pandemica, sull’isolamento mancato, e sugli intrugli tossici. In particolare scovò un documento della Pfizer - in giapponese! - che riportava i dati di un loro studio su animali riguardante i componenti del “vaccino”. Questi ultimi erano stati marcati in modo da poterne seguire il destino. Vi si poteva leggere che quei componenti non venivano degradati e si ritrovavano a distanza di molti giorni e settimane nella maggior parte di organi e tessuti (tra cui l’ovaio). Il contrario di quanto propagandato dalla narrativa pandemica.
Fummo alleati ed io molto spesso l’ho citato nei miei scritti e nelle interviste. Aveva però la propensione a primeggiare. Per esempio, quando la professoressa Maria Rosaria Capobianchi dello Spallanzani rispose al FOIA (richiesta documenti su isolamento virale) gli avevo subito proposto di collaborare per stilare un testo comune. Rispose di sì inizialmente, ma poi non ci fu alcun seguito. Allora scrissi il testo da solo e lo pubblicai. Mai pensò di menzionarlo, pur essendo importante che si sapesse e si diffondesse. (CONTINUA)
04.11.202408:59
COMMENTO ALLE RISPOSTE DEL DOTT MAURO MANTOVANI Come già segnalato qui [1], il dottor Mantovani ha pensato di rilasciare un’intervista contenente giudizi sprezzanti e accettando di buon grado espressioni offensive da parte dell’intervistatore nei confronti dei sostenitori di una teoria diversa dalla sua.
Non voglio farla lunga su questioni già dibattute, ma rendere noto il suo comportamento successivo, che appare a prima vista paradossale.
Infatti, essendo stato tirato in ballo da lui, non ho potuto esimermi dal chiedergli chiarimenti.
Gli ho scritto una lettera aperta [2]. Risultato? Si è risentito (lui!) per il mio modo di fare: a suo modo di vedere, avrei dovuto telefonargli come si fa tra amici. Avrebbe così potuto spiegarmi, lontano da orecchie indiscrete, perché sbaglio a pensarla in un certo modo, quanto sia assurdo e bla bla bla....
Gli ho risposto - come è ovvio - che lui se n'era uscito pubblicamente, perciò nello stesso modo intendevo continuare io.
Gli ho persino offerto più tempo per la sua risposta, gli ho dato l’opzione di un confronto diretto su una Web TV, con date di sua scelta.
Niente! È sgusciato via, non trovando di meglio che rispondere alla fine con altre richieste: mi avrebbe mandato tutto il suo materiale dopo che gli avessi confezionato tre dimostrazioni cruciali.
Il bello è che gliele avevo già mandate in buona parte, proprio con i riferimenti bibliografici piir riviud che voleva e che avrebbe potuto contestarmi. Dunque non solo non ha letto nulla, ma non se n’è nemmeno accorto!
Insomma, il suo compare Joseph Tritto (abile nell’imbrogliare il suo pubblico [3] e che si fregia di titoli del tutto inventati [4]) ha fatto una figura migliore. Se non altro ha tentato di rispondere alle mie domande, magari arrampicandosi sugli specchi [5], ma bisogna dargli atto che si è impegnato, ci ha provato.
Invece il Mantovani non è stato capace nemmeno di quello. Ha scritto e scritto e scritto … senza dire nulla [6]. Una figura veramente imbarazzante. Dopotutto il coraggio se uno non ce l'ha, non se lo può proprio dare.
Sospetto però che non sia mancanza di coraggio, ma piuttosto il panico per la profonda consapevolezza di incapacità nell’affrontare il contraddittorio. Avrebbe dovuto rispondere con facilità alle domande-chiave che hanno messo in imbarazzo Tritto [7]. Se avesse la preparazione e la convinzione non avrebbe rifiutato una discussione civile e pubblica sulla materia scientifica di cui ha voluto occuparsi. Ha fatto peggio persino del buon Burioni, il quale nel febbraio 2019 pur mi invitò tramite un giornalista ad un confronto televisivo su Rete4, anche se quello non si è ancora concretizzato. Avevo messo la condizione di un confronto alla pari in diretta, mentre lui voleva solo un mio video di 1 (un) minuto che avrebbe commentato con calma nello studio televisivo. Mi assicurarono che mi avrebbero richiamato. Aspetto, vediamo.
Tornando a Carisio, il conduttore di Gospa news ha annunciato un’altra puntata con il dottor Mantovani, questa volta sui viroidi. Spero che, dopo la sua disavventura precedente, non voglia ripetersi rischiando di fare stavolta una figura barbina. (SEGUONO LE NOTE BIBLIOGRAFICHE)
18.08.202417:20
SULL'AFFIDABILITA' DELLA PCR

Dov’eravamo rimasti?
Chi mi avesse seguito negli anni sa che fin dal marzo del 2020 avevo messo in evidenza le carenze ed i grossi limiti di tale metodica nella diagnosi della COVID (e decenni prima in quella dell’AIDS). Ora è stato completato un nuovo importante passaggio per una migliore comprensione.
Pongo subito una domanda a bruciapelo: nel caso decideste di ficcare un dito nell’acqua bollente per tre-cinque minuti, come pensate apparirebbe dopo averlo raffreddato? Un po’ rovinato forse? E se poi ripeteste l’operazione 20 volte? Le proteine del vostro dito sarebbero alterate molto probabilmente, il DNA no?
Chi ha capito al volo, può subito andare al sommario (nelle note) ed allo studio nel formato pre-print. Altrimenti può seguire la mia spiegazione.
Quasi tutti sanno che la PCR ha un vasto impiego, sia in campo scientifico-medico, che in campo legale (vedi vicenda Bossetti). Molti ricordano che Kari Mullis (il suo inventore e premio Nobel 1993) raccomandava di usarla con giudizio, altrimenti avrebbe potuto dare risultati falsati e trovare anche … quello che non c’è.
Tra le voci “dissenzienti” verso la medicina e la scienza mainstream, moltissimi hanno finito con il sostenere che l’invenzione è stata usata in modo incongruo in questi ultimi quattro anni, ovvero che, col frequente ricorso ad un alto numero di cicli di amplificazione, cresce inevitabilmente anche il numero di falsi positivi. Nello stesso tempo quasi tutti ritengono che il suo uso corretto dia risultati affidabili.
Ora, appunto, la supposta affidabilità della metodica, in qualsivoglia modo applicata, viene messa in dubbio da due ricercatori, l’ingegner Roberto Serpieri ed il sottoscritto, con una pubblicazione che è il frutto di un lungo lavoro iniziato anni fa (e che è merito per la maggior parte del primo autore).
L’articolo è molto lungo (31 pagine), complesso, molto tecnico, di impegnativa lettura anche per chi abbia una solida competenza nei campi affrontati. Tuttavia è molto semplice nel concetto e nella struttura.
Lo spiego succintamente.
(continua qui ) Per chi preferisse invece il pdf, qui
18.07.202413:57
E' proprio come sembra? Ho dovuto cancellare e riscrivere il post.
Troppi errori, a causa di deduzioni tratte da video che mostravano scene parziali, e la fretta di cogliere informazioni importanti prima che fossero "ripulite”.
Vedendo altri video ho potuto dunque farmi un’idea parzialmente diversa.
Direi che le opzioni rimaste sono due: o una recitazione (Hollywoodiana) da parte di molti attori, compreso Trump, o un attentato fallito da parte dei servizi.
Per la prima ipotesi, stanno:
1) Trump si è portato la mano all’orecchia NEL MOMENTO dello sparo del cecchino dei servizi appostato a destra, sul tetto in piena vista (i primi spari UDIBILI sono stati i suoi, e non dello scemotto sul tetto, come dicono i più). Lo si nota nel video postato di seguito.
2) Se quanto detto al punto 1) è vero, allora il giovane Crook (“imbroglione”) non ha avuto neppure il tempo di sparare. Non si sono visti i bossoli né l’arma usata da lui.
3) Di chi e verso chi erano diretti gli altri colpi uditi di seguito? Quanti? Dal suono si riesce a stabilire il tipo d’arma?
4) L’orecchia di Trump non sembrava maciullata, quindi, oltre alla fortuna di essere colpito solo lì, anche lì lo sarebbe stato solo di striscio,
5) La sua mano destra non risulta macchiata di sangue né subito, né quando viene portato via, come è possibile? Colletto della camicia, polsini, tutti perfetti.
6) La richiesta da parte di Trump delle sue scarpe (x 5 volte) è totalmente priva di senso in quella situazione: colpito all’orecchia si abbassa e si toglie (o gli tolgono) le scarpe? Capisco che sembra una stupidaggine rispetto a tutto il resto, ma talvolta piccoli inganni ne celano di più grossi. Le scarpe gli permettono però la frase ad effetto, nel senso: “voglio rimettermi in piedi”.
7) La foto di Trump e della traccia della pallottola in aria è una questione marginale, però segna l’abitudine di prendersi gioco dei lettori. Ci sarebbe voluta una velocità dell’otturatore di 1/2000 di secondo, foto scattata proprio in quell’esatto 2millesimo di secondo, non un duemillesimo più, non uno meno. E poi la scia avrebbe dovuto essere in linea con la parte superiore del padiglione auricolare destro, non con il lobo, come è invece. Photoshop offre una buona spiegazione.
8) Gli altri, morto e feriti (di cui non ho trovato informazioni), potrebbero essere attori. Non per mancanza di rispetto verso le vere vittime se ci sono state, solo per dire quale sia l’ipotesi. Sappiamo come gli americani siano bravissimi in entrambe le specialità, ad accoppare gente e pure ad inventare vittime (vedi 11 settembre 2001)
Per la seconda, attentato dei servizi:
1) La storia del giovane che viene lasciato salire armato sul tetto sembra abbia avuto solo lo scopo di nascondere la vera operazione, probabilmente non ha neanche sparato. La sua uccisione ha permesso di addossargli tutte le colpe.
2) C’è anche il fatto acclarato che il tiratore scelto dei servizi fosse in osservazione per 3-4 minuti dell'uomo con fucile che stava strisciando in modo sospetto sul tetto di fronte: come mai non ha subito allertato i suoi colleghi presenti sotto il palco di Trump?
3) È stata avanzata l’ipotesi che fosse presente un altro cecchino (magari con silenziatore) a sparare. Anche negli attentati agli altri presidenti, la CIA ed i servizi avevano offerto il supporto sicuro dietro l’esaltato offerto in pasto al pubblico.
11.03.202511:10
Come ridurre la mortalità per tumore mammario?

Semplice: abolire lo screening mammografico!

Sembra un paradosso, invece è proprio la conclusione a cui è arrivata una importante revisione di tutti gli studi pubblicati e confermata negli anni.

Lo scopo dell’esame sarebbe quello di effettuare una diagnosi precoce, di individuare i tumori in fase iniziale, in modo da intervenire prima possibile quando è più facile eliminarli. La risoluzione delle odierne apparecchiature permette di individuare lesioni piccolissime, in uno stadio in cui non sono ancora palpabili.

Peccato che vengano scoperte anche molte piccole formazioni tumorali che non evolvono in cancro, che non arrecano nessun fastidio, che sarebbero destinate ad andare contro ad una naturale involuzione, a spegnersi da sole.

Dunque succede che, se individuate con mammografia, verranno trattate come fossero patologie maligne, con tutto quel che ne consegue (agobiopsie, quadrantectomie, mastectomie, terapie ormonali, con il corollario di preoccupazioni che si possono ben immaginare). Inutilmente. Come ogni esame, anche questo comporta una certa percentuale di falsi allarmi, smentiti da successivi approfondimenti, ma comunque molto fastidiosi.

LA STATISTICA

Se si considerano 2000 donne che si sottopongono regolarmente allo screening mammografico per 10 anni:

una di loro beneficerà dello screening che permetterà di individuare il tumore allo stadio iniziale, riducendo drasticamente il rischio di morte.
10 donne sane risulteranno riconosciute come affette da tumore [ndr. pseudo-tumore], dovendo quindi sottoporsi inutilmente alle terapie. Queste donne subiranno una parziale o totale asportazione del seno e spesso si dovranno sottoporre a radioterapia e in alcuni casi a chemioterapia. Le cura a cui saranno sottoposte queste donne sane aumenta il loro rischio di morte, per esempio per malattie cardiache e tumore.
200 donne sane incorreranno in un falso allarme. Lo stress psicologico a cui queste donne sono sottoposte fin tanto che non si sarà accertato se si tratta di tumore, può essere considerevole. [sono i falsi positivi, che si verificano quando l’esame rivela la presenza di un tumore che non c’è proprio]

Purtroppo, alcune delle trasformazioni precoci delle cellule, i cosiddetti carcinomi in situ, vengono spesso trovate in diversi punti della mammella. Uno su quattro di questi casi ha come conseguenza l'asportazione totale del seno, sebbene solo in una minoranza di casi si sarebbe sviluppato un tumore.

In conclusione, “se le donne non si sottopongono allo screening, ridurranno di un terzo il rischio di diventare pazienti con cancro al seno e di un quarto il rischio di perdere un seno” (P Goetzsche).

manuale pratico (riassuntivo) in italiano: https://drive.proton.me/urls/P51B1XPY3R#egpmHk4VLFx5

Introduzione del libro di Peter Goetzsche tradotta in italiano: https://drive.proton.me/urls/K1GHJYYSX0#IhE5HB1RlUkj

Libro Gøtzsche PC. “Mammography screening: The great hoax”. Copenhagen: Institute for Scientific Freedom; 2024: https://drive.proton.me/urls/BB6MPJRG2C#HY5OqHPgjnb6
Ci ha lasciati un grande
Pandemia gestita dalla NATO

Drammatica conferma da parte del Ministro della Sanità olandese a quanto da noi sostenuto anche recentemente, in particolare dall'avvocato Andrea ODDO qui.

La fantapandemia è stata gestita da organizzazioni militari sovranazionali ed i politici hanno dovuto assoggettarsi agli ordini ricevuti. Perciò risulta molto difficile perseguirli. Lo sapevamo da due anni grazie all'incommensurabile lavoro di Sasha Latypova.
Tutto quanto è ben spiegato da queste rivelazioni e conforta in pieno tutto quello che abbiamo sostenuto sinora: altro che virus di Wuhan!
07.08.202407:05
Per i commenti: purtroppo per ora non sono in grado, né ho tempo, di gestire una discussione qui, anche a causa dei molti disturbatori pronti a scatenarsi. Se qualcuno volesse segnalarmi qualcosa di importante, può farlo su SFERO: https://sfero.me/article/intervista-mancata-questione-regina-
16.07.202415:53
29.01.202511:05
In occasione dei giorni dedicati all'oblio collettivo, segnalo un equilibrato ed acuto intervento della calciatrice Debora Del Francia.
04.11.202420:01
Dimenticavo la voce bibliografica più importante, cioè lo scambio di email con il dott Mantovani: https://drive.proton.me/urls/Y3FP2G7Z1R#tQFkMpaJsPAK . Ora ho corretto .
15.10.202417:56
RSV: il razionale della “immunizzazione” con NIRSEVIMAB

[puntata 2 di 3]

[precedente puntata: vedi sopra, oppure qui]

Dunque, dopo aver accennato a quale sia la nuova voce nel calendario vaccinale dei neonati, vediamo meglio quale sia il suo razionale.

Si narra che l’RSV sia un virus molto diffuso, che colpisce praticamente tutti i bambini entro i tre anni di età. Da ciò derivano due considerazioni:

1) che anche gli adulti (e le madri) lo abbiano necessariamente incontrato prima o poi nella loro vita e ne siano protetti,

2) se le madri hanno gli anticorpi, questi passano nel feto, proteggendo il figlio nel periodo più critico, durante i primi mesi di vita.

Se così stanno le cose, il problema dov’è?

Perché ci sarebbe bisogno dell’immunizzazione targata Sanofi ed Astra Zeneca, nei primi giorni di vita?

Teoricamente potrebbe servire per i piccoli che non hanno anticorpi. Basterebbe allora controllare la loro presenza nel sangue materno e provvedere solo quando il testo fosse negativo risparmiando così l’iniezione alla maggior parte dei piccoli e 300 € a dose.

Adesso capiamo che, per poterlo somministrare a tutti, … non sono previsti tali controlli.

La questione si complica un po' perché ci dicono anche che gli anticorpi naturali non sono sufficienti, infatti vi possono essere reinfezioni, causate da varianti (potrebbero forse mancare?).

Una bella fregatura, poiché, se così fosse, il nostro sistema immunitario sarebbe ben poco utile. Allora è utile o no? Bisognerebbe decidersi.

Infatti, se gli anticorpi naturali non servissero, non avrebbe senso “immunizzarsi”.

Il primo passo che han fatto è stato proprio quello – scontato - di proporre il relativo vaccino a bambini in numerosi trial clinici. Purtroppo i vaccinati non solo non risultavano protetti - NONOSTANTE LA PRESENZA DEGLI ANTICORPI - ma si ammalavano più degli altri. Perciò, seguendo una logica ineccepibile, devono essersi detti: “se uno spettro di anticorpi (naturali o indotti da vaccino), diretti verso una moltitudine di antigeni virali, sono controproducenti, perché non ne utilizziamo uno solo (monoclonale), scelto tra quelli che non funzionano, e vediamo che effetto fa? Se avremo un buon risultato, bene, altrimenti useremo la statistica come sappiamo fare noi e lo otterremo ugualmente."

"Non possiamo proporre un vaccino inutile, dannoso e poco costoso? Ottimo, promuoviamo allora l’anticorpo inutile, dannoso e molto costoso, e così accontentiamo tutti.”

Il rischio per un piccolo di morire per bronchiolite da RSV è di circa 25 casi all’anno in USA, un numero similare nell’Unione Europea. Il problema da risolvere è: se tutti i piccoli fossero “protetti” dal nirsevimab, i morti sarebbero di più o sarebbero di meno? Secondo i risultati dei primi trial, pur gestiti dalle case produttrici, sarebbero di più, poiché con il nirsevimab la mortalità aumenta. Perciò viene consigliato dalle linee guida.

CONCLUSIONI

Il nirsevimab, anticorpo monoclonale anti-RSV, non genera protezione verso l’ "infezione da RSV", aumenta la mortalità nei trattati, viene somministrato indipendentemente dalla presenza di anticorpi specifici nel neonato. Costa un botto. Il tutto con il fine dichiarato di risolvere un problema sociale che non c’è, dato che i decessi per bronchiolite da RSV sono pochissimi all’anno (meno di 1 per 100 milioni di abitanti in Europa ed in USA). Ha un solo indubbio vantaggio: fa girare l’economia. Solo una certa economia, beninteso.

NB È pur vero che i ricoveri ospedalieri sono tanti (50-80.000 bambini all’anno negli USA), ma anche lì c’è un trucco, di cui discuteremo nella terza puntata. —>La presentazione di un recente lavoro sull'efficacia del nirsevimab è contenuto nella seconda parte dell'articolo completo che ognuno può leggere qui.<—
06.08.202415:53
INTERVISTA MANCATA SULLA "QUESTIONE REGINA" DELLA VIROLOGIA Tempo fa mi fu proposta da ComeDonChisciotte, sito di informazione indipendente, un’intervista scritta. Acconsentii a rispondere ad alcune domande ed a contestare, ove lo ritenessi, un articolo da loro pubblicato “I virus esistono?” firmata da due noti ricercatori dissidenti . Lo feci volentieri, anche se mi sembrava un po’ strano che un sito al fuori dal mainstream avesse deciso di affrontare per la prima volta questo tema appena nel giugno di quest’anno, a distanza di 4 anni e mezzo dall’inizio delle danze. Non avevano sentito parlare né di Scoglio, né di Kaufman, né di Massey, né di Bailey, né di Lanka, né di Cowan, né di tanti altri, compreso me.

Insomma, dopo aver cogitato un po’ sopra lo scritto che ho loro consegnato, hanno deciso di accettare la pubblicazione a patto che la emendassi di tutti i passaggi e riferimenti ai personaggi italiani. Anche il termine “viruskeeper”, da me usato, non è piaciuto, andava tolto. Chissà perché! Infatti si attaglia perfettamente a chi voglia difendere con ogni mezzo la traballante teoria virale. Non è affatto offensivo. Una ben meritata, benevola, scherzosa etichetta per quelli che han voluto accuratamente evitare il confronto in campo aperto, cosa che invece avrebbero dovuto fare. È stato un vero peccato per tutto il movimento d’opinione, ma così è andata.

Penso che l’elaborato sia utile anche perché scritto in una prospettiva storica. Utile operazione in tempi in cui si tenta di riscrivere e deformare i fatti così come sono realmente accaduti.

Intanto la pubblico in forma di pdf, poi vedrò se riversarla in un post intero. Qui: https://drive.proton.me/urls/GVT67P7P8R#4CXPGjTOcwMA
22.06.202416:32
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