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Мир сегодня с "Юрий Подоляка"

Труха⚡️Україна

Николаевский Ванёк

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Реальна Війна

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Канал түзүлгөн датаБер 05, 2025
TGlistке кошулган дата
Бер 05, 2025Рекорддор
09.04.202523:59
348Катталгандар05.03.202523:59
0Цитация индекси13.03.202505:19
6371 посттун көрүүлөрү03.04.202521:41
4401 жарнама посттун көрүүлөрү06.04.202523:59
7.62%ER13.03.202523:59
263.22%ERRКайра бөлүшүлгөн:
Brughiere



29.03.202518:54
CILE: FRANCISCO SOLAR ESCE DALL'ISOLAMENTO DOPO 5 ANNI
Diffondiamo:
Dopo aver trascorso quasi 5 anni in isolamento, visitando diversi moduli di massima sicurezza e affrontando il recente inasprimento del regime carcerario che lo ha tenuto confinato nella sua cella per 21 ore, senza TV né radio e con restrizioni alle visite, oggi abbiamo notizie sulla sua situazione in carcere. Dopo successive udienze e consulenze tecniche, la gendarmeria non ha più scuse per mantenere il compagno in tale regime punitivo, vedendosi costretta a trasferirlo. Oggi il compagno anarchico riesce a uscire dal circuito e labirinto dei moduli di isolamento e massima sicurezza, venendo trasferito nel modulo 33 all'interno del carcere La Gonzalina, dove si trovano altri detenuti anarchici e sovversivi.
Solidarietà e complicità con il compagno anarchico Francisco Solar!
Solidarietà e complicità con chi attacca il potere e la repressione!
Diffondiamo:
Dopo aver trascorso quasi 5 anni in isolamento, visitando diversi moduli di massima sicurezza e affrontando il recente inasprimento del regime carcerario che lo ha tenuto confinato nella sua cella per 21 ore, senza TV né radio e con restrizioni alle visite, oggi abbiamo notizie sulla sua situazione in carcere. Dopo successive udienze e consulenze tecniche, la gendarmeria non ha più scuse per mantenere il compagno in tale regime punitivo, vedendosi costretta a trasferirlo. Oggi il compagno anarchico riesce a uscire dal circuito e labirinto dei moduli di isolamento e massima sicurezza, venendo trasferito nel modulo 33 all'interno del carcere La Gonzalina, dove si trovano altri detenuti anarchici e sovversivi.
Solidarietà e complicità con il compagno anarchico Francisco Solar!
Solidarietà e complicità con chi attacca il potere e la repressione!


05.04.202514:04
DOMENICA 6 APRILE H.15.30 ASSEMBLEA REGIONALE CONTRO IL DECRETO LEGGE 1236
Il consiglio dei Ministri con un Colpo di mano ha trasformato il disegno di legge 1236 in decreto legge
Appresa la notizia, l’assemblea della TAZ di Piazza Sciuti si è trasformata in un corteo spontaneo informativo e rumoroso che ha attraversato le vie del centro violando le sei zone rosse, preventivamente istituite
A questo ci siamo sempre oppostə, sempre ci opporremo, sempre proveremo ad inceppare l’industria bellica ed i suoi sgherri.
A nulla è servito l’inutile dispiegamento della Digos che presidiava le vie del centro per controllare i nostri spostamenti, ma non si può inibire un movimento determinato che non vuole la Guerra, che non vuole lasciare solx lx detenutx, che non vuole più migranti mortx in mare o rinchiusi nei CPR.
Invitiamo tuttə domani all’Assemblea regionale prevista alle 15:30 a Palestra Lupo.
Costruiamo insieme il prossimo corteo.
MORTE ALLO STATO
Il consiglio dei Ministri con un Colpo di mano ha trasformato il disegno di legge 1236 in decreto legge
Appresa la notizia, l’assemblea della TAZ di Piazza Sciuti si è trasformata in un corteo spontaneo informativo e rumoroso che ha attraversato le vie del centro violando le sei zone rosse, preventivamente istituite
A questo ci siamo sempre oppostə, sempre ci opporremo, sempre proveremo ad inceppare l’industria bellica ed i suoi sgherri.
A nulla è servito l’inutile dispiegamento della Digos che presidiava le vie del centro per controllare i nostri spostamenti, ma non si può inibire un movimento determinato che non vuole la Guerra, che non vuole lasciare solx lx detenutx, che non vuole più migranti mortx in mare o rinchiusi nei CPR.
Invitiamo tuttə domani all’Assemblea regionale prevista alle 15:30 a Palestra Lupo.
Costruiamo insieme il prossimo corteo.
MORTE ALLO STATO
Кайра бөлүшүлгөн:
Brughiere



25.03.202515:55
MAPPE DELLA DETENZIONE, MILITARIZZAZIONE E REGIME DI FRONTIERA IN SICILIA
Diffondiamo da Sicilia No Border:
SICILIA: UNA COLONIA PENALE E MILITARE, AVAMPOSTO DELLA FORTEZZA EUROPA
In Sicilia, l’apparato tecno-militare-carcerario è parte centrale di un’espropriazione estrattivista di stampo coloniale che da più di un secolo impoverisce e mette costantemente in pericolo chi vi è natx o abita. Questa terra insulare, resa zona di frontiera anche dalla Fortezza Europa, è sempre più un luogo in cui continuare a impiantare l’industria più tossica (petrolchimici e affini), e la sua versione apparentemente green (distese di pannelli solari e pale eoliche), nonché tanti avamposti militari. [...]
Continua: https://brughiere.noblogs.org/post/2025/03/25/mappe-della-detenzione-militarizzazione-e-regime-di-frontiera-in-sicilia/
Diffondiamo da Sicilia No Border:
SICILIA: UNA COLONIA PENALE E MILITARE, AVAMPOSTO DELLA FORTEZZA EUROPA
In Sicilia, l’apparato tecno-militare-carcerario è parte centrale di un’espropriazione estrattivista di stampo coloniale che da più di un secolo impoverisce e mette costantemente in pericolo chi vi è natx o abita. Questa terra insulare, resa zona di frontiera anche dalla Fortezza Europa, è sempre più un luogo in cui continuare a impiantare l’industria più tossica (petrolchimici e affini), e la sua versione apparentemente green (distese di pannelli solari e pale eoliche), nonché tanti avamposti militari. [...]
Continua: https://brughiere.noblogs.org/post/2025/03/25/mappe-della-detenzione-militarizzazione-e-regime-di-frontiera-in-sicilia/
Кайра бөлүшүлгөн:
NO 41bis - International Mobilisation

01.04.202510:04
Rivendicazione del collocamento di un ordigno incendiario all’interno della facoltà di “Scienze dell’Investigazione e della Sicurezza” da parte di Gruppo d’azione “Kyriakos Xymitiris” (Narni, 30 marzo 2025)
https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/03/31/rivendicazione-del-collocamento-di-un-ordigno-incendiario-allinterno-della-facolta-di-scienze-dellinvestigazione-e-della-sicurezza-da-parte-di-gruppo-dazione-kyriakos-xymitiris-narni-30-marzo-2025/
Domenica 30 Marzo ci siamo introdotti nella facoltà di “Scienze dell’Investigazione e della Sicurezza” a Narni ,in Umbria, ed abbiamo collocato un ordigno incendiario nella stanza “Laboratorio scena del crimine”.
Con quest’azione abbiamo voluto colpire un centro di formazione della futura intelligence dello stato italiano.
Stato genocida come ci dimostra la sua cooperazione con lo stato sionista d’ Israele nel massacro del popolo palestinese.
Stato torturatore come ci dimostra l’esistenza del regime carcerario di 41bis in cui è recluso, anche, il compagno anarchico Alfredo Cospito.
Stato stragista come ci dimostrano l’eccidio di migranti nel mar Mediterraneo e gli assassinii di detenuti/e nelle carceri.
SOLIDARIETÀ CON TUTTI GLI ANARCHICI ED ANARCHICHE,CON TUTTI I RIVOLUZIONARI E RIVOLUZIONARIE RINCHIUSI E RINCHIUSE NELLE GALERE DI TUTTO IL MONDO.
Gruppo d’azione “Kyriakos Xymitiris”
https://lanemesi.noblogs.org/post/2025/03/31/rivendicazione-del-collocamento-di-un-ordigno-incendiario-allinterno-della-facolta-di-scienze-dellinvestigazione-e-della-sicurezza-da-parte-di-gruppo-dazione-kyriakos-xymitiris-narni-30-marzo-2025/
Domenica 30 Marzo ci siamo introdotti nella facoltà di “Scienze dell’Investigazione e della Sicurezza” a Narni ,in Umbria, ed abbiamo collocato un ordigno incendiario nella stanza “Laboratorio scena del crimine”.
Con quest’azione abbiamo voluto colpire un centro di formazione della futura intelligence dello stato italiano.
Stato genocida come ci dimostra la sua cooperazione con lo stato sionista d’ Israele nel massacro del popolo palestinese.
Stato torturatore come ci dimostra l’esistenza del regime carcerario di 41bis in cui è recluso, anche, il compagno anarchico Alfredo Cospito.
Stato stragista come ci dimostrano l’eccidio di migranti nel mar Mediterraneo e gli assassinii di detenuti/e nelle carceri.
SOLIDARIETÀ CON TUTTI GLI ANARCHICI ED ANARCHICHE,CON TUTTI I RIVOLUZIONARI E RIVOLUZIONARIE RINCHIUSI E RINCHIUSE NELLE GALERE DI TUTTO IL MONDO.
Gruppo d’azione “Kyriakos Xymitiris”
Кайра бөлүшүлгөн:
Contro il nulla che avanza

01.04.202507:21
“Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima.”
____________________
Non ce l'ha fatta Sara Campanella, la ragazza di 22 anni accoltellata questo pomeriggio in viale Gazzi, a Messina.
Troppo gravi le ferite riportate in seguito all'aggressione avvenuta nei pressi della fermata dei pullman interurbani. La 22enne è stata colpita al collo da alcuni fendenti, l'aggressore è fuggito.
Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima.”
____________________
Non ce l'ha fatta Sara Campanella, la ragazza di 22 anni accoltellata questo pomeriggio in viale Gazzi, a Messina.
Troppo gravi le ferite riportate in seguito all'aggressione avvenuta nei pressi della fermata dei pullman interurbani. La 22enne è stata colpita al collo da alcuni fendenti, l'aggressore è fuggito.
08.04.202510:46
COME LA NONVIOLENZA PROTEGGE LO STATO - PETER GELDERLOOS
Un’analisi critica della nonviolenza, della sua inefficacia e della sua feticizzazione in alcune aree di movimento.
LO TROVATE ANCHE CARTACEO NELLA DISTRO A PALESTRA LUPO
ACAB - MORTE ALLO STATO
Un’analisi critica della nonviolenza, della sua inefficacia e della sua feticizzazione in alcune aree di movimento.
LO TROVATE ANCHE CARTACEO NELLA DISTRO A PALESTRA LUPO
ACAB - MORTE ALLO STATO


24.03.202515:58
‼️Il Senato, dopo 6 mesi di dibattito parlamentare, chiude i suoi lavori. Il DDL sicurezza (ex 1660, ora 1236) viene sostanzialmente approvato in ogni sua parte, rigettati tutti gli emendamenti, e così a brevissimo sarà legge dello Stato.
⛓️💥Il governo crede di non avere rivali né opposizioni, tuttavia le piazze del paese dimostrano un’altra realtà. Da mesi sono scoppiate le mobilitazioni in tantissimi territori. Punto per punto, articolo per articolo, il DDL è stato compreso e condannato, ne è stata svelata chiara matrice antisociale e repressiva.
➡️Da qui lanciamo un nuovo appello alla mobilitazione, anche Catania alza la voce contro gli intenti repressivi e liberticidi del Governo.
📍Ci vediamo a Officina Rebelde, domani, martedì 25 alle 20.30!
Post Ig:
https://www.instagram.com/p/DHlJzM-MYLQ/?igsh=MTE0ZHc4Y3lodWhmZA==
⛓️💥Il governo crede di non avere rivali né opposizioni, tuttavia le piazze del paese dimostrano un’altra realtà. Da mesi sono scoppiate le mobilitazioni in tantissimi territori. Punto per punto, articolo per articolo, il DDL è stato compreso e condannato, ne è stata svelata chiara matrice antisociale e repressiva.
➡️Da qui lanciamo un nuovo appello alla mobilitazione, anche Catania alza la voce contro gli intenti repressivi e liberticidi del Governo.
📍Ci vediamo a Officina Rebelde, domani, martedì 25 alle 20.30!
Post Ig:
https://www.instagram.com/p/DHlJzM-MYLQ/?igsh=MTE0ZHc4Y3lodWhmZA==
27.03.202508:45
DIFFONDIAMO UN COMUNICATO SCRITTO IN SEGUITO ALL'ATTACCO DINAMITARDO AL TEATRO DIANA NEL 1921
MA VI È QUALCOSA PIÙ GRANDE DEL TEMPIO
Tutto il mondo sa che l’Italia è una prigione immensa: una di quelle ignobili galere romane nelle cui stive gli schiavi lavoravano di remi, incatenati l’uno a l’altro, sul loro posto di affanno e di morte.
E pensavo che almeno oggi, che finalmente oggi, dopo tanta amara esperienza, dopo lo spettacolo di tanta ignobile violenza nemica, noi anarchici ci saremmo alfine trovati d’accordo sulla valutazione dei gesti di rivolta che esplodono di tratto in tratto fra le nostre file...
Noi auspichiamo una società basata sul mutuo accordo, sull’amore e sulla giustizia? Verissimo.
Ma se compagni, se amici nostri, col cuore avvelenato da tanti dolori, con l’anima piena di fiele per tante ingiustizie patite o vedute patire, riprendono ai capitalisti e ai banchieri, a questi corrottissimi ladri legali, oh, non temete, un poco, solo un poco delle immense ricchezze che essi hanno rubato a piene mani; se compagni e amici nostri, piena la gola di pianto e piena la bocca di amaro, fanno sentire il rombo della dinamite, noi, proprio noi abbiamo il diritto di respingerli e di condannarli in nome della pubblica opinione, o in nome d’un ideale d’amore e di giustizia?
Ché io ho visto i miei migliori compagni cadere trafitti nella
terribile mischia: ché io ho visto i miei più buoni compagni gettati e rinchiusi nelle più orribili prigioni; ché io ho visto i miei più cari compagni dispersi in paesi dei quali non conoscono né le genti, né la lingua; soli, e spesso senza un soldo; soli, e spesso senza un pane.
E quando qualche ribelle sorge d’improvviso fra noi, e un suo qualsivoglia gesto vendicatore schianta qualcosa di questo vecchio edificio nel quale siamo incatenati, io gli prendo la mano e gli dico: «Coraggio; viva l’anarchia!».
Virgilia D’Andrea
link articolo completo: https://www.rivoluzioneanarchica.it/ma-vi-e-qualcosa-di-piu-grande-del-tempio-a-proposito-di-terrorismo-rivoluzionario/
MA VI È QUALCOSA PIÙ GRANDE DEL TEMPIO
Tutto il mondo sa che l’Italia è una prigione immensa: una di quelle ignobili galere romane nelle cui stive gli schiavi lavoravano di remi, incatenati l’uno a l’altro, sul loro posto di affanno e di morte.
E pensavo che almeno oggi, che finalmente oggi, dopo tanta amara esperienza, dopo lo spettacolo di tanta ignobile violenza nemica, noi anarchici ci saremmo alfine trovati d’accordo sulla valutazione dei gesti di rivolta che esplodono di tratto in tratto fra le nostre file...
Noi auspichiamo una società basata sul mutuo accordo, sull’amore e sulla giustizia? Verissimo.
Ma se compagni, se amici nostri, col cuore avvelenato da tanti dolori, con l’anima piena di fiele per tante ingiustizie patite o vedute patire, riprendono ai capitalisti e ai banchieri, a questi corrottissimi ladri legali, oh, non temete, un poco, solo un poco delle immense ricchezze che essi hanno rubato a piene mani; se compagni e amici nostri, piena la gola di pianto e piena la bocca di amaro, fanno sentire il rombo della dinamite, noi, proprio noi abbiamo il diritto di respingerli e di condannarli in nome della pubblica opinione, o in nome d’un ideale d’amore e di giustizia?
Ché io ho visto i miei migliori compagni cadere trafitti nella
terribile mischia: ché io ho visto i miei più buoni compagni gettati e rinchiusi nelle più orribili prigioni; ché io ho visto i miei più cari compagni dispersi in paesi dei quali non conoscono né le genti, né la lingua; soli, e spesso senza un soldo; soli, e spesso senza un pane.
E quando qualche ribelle sorge d’improvviso fra noi, e un suo qualsivoglia gesto vendicatore schianta qualcosa di questo vecchio edificio nel quale siamo incatenati, io gli prendo la mano e gli dico: «Coraggio; viva l’anarchia!».
Virgilia D’Andrea
link articolo completo: https://www.rivoluzioneanarchica.it/ma-vi-e-qualcosa-di-piu-grande-del-tempio-a-proposito-di-terrorismo-rivoluzionario/
04.04.202512:16
///BARI SALUTO AL CPR///
Riceviamo e diffondiamo:
Da fonti indirette sappiamo che Giovedì 27 c'è stata una rivolta nel Cpr di Bari in seguito a un tentativo di fuga.
Il ragazzo che ha provato a fuggire, dopo essere stato preso è stato brutalmente picchiato e rimandato in cella. Una volta tornato i suoi compagni, vedendo le chiare violenze subite, hanno iniziato una piccola rivolta, salendo anche sui tetti e lanciando frutta alle guardie, il tutto sedato dalle forze dell'ordine.
Anche per questo:
Domenica 30 in poch3 compagn3 ci siamo ritrovate sotto le mura del Cpr per portare solidarietà ai detenuti e mostrare che le loro lotte non rimangono isolate come le istituzioni vorrebbero.
Ci siamo ritrovate di pomeriggio, con solo fischietti e la nostra voce, urlando cori e cercando di fare più rumore possibile, a posteriori sappiamo che ci hanno sentito ma sul momento non abbiamo ricevuto risposta. Il tutto è durato una ventina di minuti, senza risposta da dentro e senza l'intervento delle guardie.
Non contente del risultato e col dubbio che non ci avessero sentitɜ, altr3 compagn3 sono tornate Martedì 1 Aprile con qualche strumento in più che ci rendesse più rumorosɜ.
Ad oggi abbiamo la certezza che ci hanno sentitɜ e adesso loro sanno che quei saluti, quelle urla e quel calore erano per loro e chissà se dalla prossima volta grideremo insieme contro quelle mura infami!
L'ultima visita al Cpr prima di domenica è stata il giorno del presidio autorizzato fuori dal Cpr di Bari il 22 Febbraio.
Abbiamo scelto di comunicare alla questura il presidio e, nonostante sapessimo che la Digos di Bari non permette più di avvicinarsi tanto alle mura, abbiamo comunque comunicato l'intento di avvicinarci il più possibile, specificando il luogo esatto che avrebbe dovuto essere sotto le celle.
La Digos non ha rigettato la comunicazione né inviato prescrizioni, rimandando la contrattazione del punto al momento di arrivo in piazza.
La decisione di comunicare il presidio è stata mossa principalmente da 3 ragioni:
- Rendere la giornata inclusiva e accessibile a chiunque volesse portare solidarietà ai detenuti.
- Poter stare più tempo sotto le mura e poter portare strumentazione provando a comunicare e non solo a farsi sentire.
- Avevamo pubblicizzato in larga scala la giornata, probabilmente la Digos e la celere sarebbero state lì ugualmente.
Arrivate in piazza 15 minuti prima del concentramento, la Digos non presenta le prescrizioni ma ci dice che avrebbero dovuto mettere in sicurezza l'area, poiché c'era troppa spazzatura in giro e che l'Amiu (servizio raccolta spazzatura) non era venuta a svuotare i bidoni.Tutte menzogne perché di spazzatura non ce n'era neanche l'ombra.
Questo dura almeno 1 ora e più, tempo in cui la Digos mostra le prescrizioni rimanendo vaga sulla posizione, rimandando sempre a quando avranno finito di pulire, ma rassicurandoci che una soluzione l'avremmo trovata.
Ovviamente una volta "pulito", le guardie si sono schierate, mentre si schierava la celere la Digos continuava a fingere, continuava a prenderci in giro.
Questa è la polizia, queste sono le istituzioni, nonostante i tentativi di isolare il presidio, quel giorno c'è stata una risposta da dentro dopo ore di cori, musica e interventi in inglese, francese e arabo.
Per questo abbiamo deciso di continuare a portare solidarietà ai fratelli rinchiusi, ma senza comunicare né chiedere il permesso a nessuno.
Speriamo di aver rovinato il sonno all'allievi finanzieri, ma ancora di più speriamo che una notta non troppo lontana sarà il fuoco del Cpr a svegliarli, e magari le urla di qualche collega.
Morte alla Digos, morte a tutte le forze dell'ordine. Fuoco ai Cpr.
Anarchic* contro le frontiere
Riceviamo e diffondiamo:
Da fonti indirette sappiamo che Giovedì 27 c'è stata una rivolta nel Cpr di Bari in seguito a un tentativo di fuga.
Il ragazzo che ha provato a fuggire, dopo essere stato preso è stato brutalmente picchiato e rimandato in cella. Una volta tornato i suoi compagni, vedendo le chiare violenze subite, hanno iniziato una piccola rivolta, salendo anche sui tetti e lanciando frutta alle guardie, il tutto sedato dalle forze dell'ordine.
Anche per questo:
Domenica 30 in poch3 compagn3 ci siamo ritrovate sotto le mura del Cpr per portare solidarietà ai detenuti e mostrare che le loro lotte non rimangono isolate come le istituzioni vorrebbero.
Ci siamo ritrovate di pomeriggio, con solo fischietti e la nostra voce, urlando cori e cercando di fare più rumore possibile, a posteriori sappiamo che ci hanno sentito ma sul momento non abbiamo ricevuto risposta. Il tutto è durato una ventina di minuti, senza risposta da dentro e senza l'intervento delle guardie.
Non contente del risultato e col dubbio che non ci avessero sentitɜ, altr3 compagn3 sono tornate Martedì 1 Aprile con qualche strumento in più che ci rendesse più rumorosɜ.
Ad oggi abbiamo la certezza che ci hanno sentitɜ e adesso loro sanno che quei saluti, quelle urla e quel calore erano per loro e chissà se dalla prossima volta grideremo insieme contro quelle mura infami!
L'ultima visita al Cpr prima di domenica è stata il giorno del presidio autorizzato fuori dal Cpr di Bari il 22 Febbraio.
Abbiamo scelto di comunicare alla questura il presidio e, nonostante sapessimo che la Digos di Bari non permette più di avvicinarsi tanto alle mura, abbiamo comunque comunicato l'intento di avvicinarci il più possibile, specificando il luogo esatto che avrebbe dovuto essere sotto le celle.
La Digos non ha rigettato la comunicazione né inviato prescrizioni, rimandando la contrattazione del punto al momento di arrivo in piazza.
La decisione di comunicare il presidio è stata mossa principalmente da 3 ragioni:
- Rendere la giornata inclusiva e accessibile a chiunque volesse portare solidarietà ai detenuti.
- Poter stare più tempo sotto le mura e poter portare strumentazione provando a comunicare e non solo a farsi sentire.
- Avevamo pubblicizzato in larga scala la giornata, probabilmente la Digos e la celere sarebbero state lì ugualmente.
Arrivate in piazza 15 minuti prima del concentramento, la Digos non presenta le prescrizioni ma ci dice che avrebbero dovuto mettere in sicurezza l'area, poiché c'era troppa spazzatura in giro e che l'Amiu (servizio raccolta spazzatura) non era venuta a svuotare i bidoni.Tutte menzogne perché di spazzatura non ce n'era neanche l'ombra.
Questo dura almeno 1 ora e più, tempo in cui la Digos mostra le prescrizioni rimanendo vaga sulla posizione, rimandando sempre a quando avranno finito di pulire, ma rassicurandoci che una soluzione l'avremmo trovata.
Ovviamente una volta "pulito", le guardie si sono schierate, mentre si schierava la celere la Digos continuava a fingere, continuava a prenderci in giro.
Questa è la polizia, queste sono le istituzioni, nonostante i tentativi di isolare il presidio, quel giorno c'è stata una risposta da dentro dopo ore di cori, musica e interventi in inglese, francese e arabo.
Per questo abbiamo deciso di continuare a portare solidarietà ai fratelli rinchiusi, ma senza comunicare né chiedere il permesso a nessuno.
Speriamo di aver rovinato il sonno all'allievi finanzieri, ma ancora di più speriamo che una notta non troppo lontana sarà il fuoco del Cpr a svegliarli, e magari le urla di qualche collega.
Morte alla Digos, morte a tutte le forze dell'ordine. Fuoco ai Cpr.
Anarchic* contro le frontiere
26.03.202507:30
Continuiamo a diffondere gli aggiornamenti della rete siciliana contro il confinamento, chiedendo la chiusura immediata di tutti i CPR !
Violenza strutturale, grida di aiuto, rivendicazioni di dignità e libertà: voci dal CPR di Trapani
Circa 150 persone si trovano trattenute in queste ore nelle gabbie del CPR di Trapani.
Il CPR è uno strumento di deterrenza e tortura volto a soggiogare le persone, minarne i desideri, impedire la libertà di movimento.
Ieri le persone trattenute hanno iniziato uno sciopero della fame, contro la detenzione e contro le condizioni disumane in cui sono costrette nella vita quotidiana. Chiedono libertà e dignità.
A fronte di una sistematica privazione dei telefoni cellulari, della distruzione delle telecamere dei dispositivi talvolta concessi, e della soppressione violenta dei tentativi di queste persone di documentare la vita in questi luoghi, alcune di loro sono riuscite a farci arrivare le loro voci, i loro pensieri, le loro grida di aiuto.
h.18,00 - 24 Marzo 2025
M.
„Vogliono prenderci il telefono per non farci raccontare cosa succede. Siamo in sciopero della fame. Non ce la facciamo più a stare qui. Non ce la facciamo più. Abbiamo cominciato oggi 24 marzo.”
A.
“Un tunisino ed un egiziano una settimana fa hanno fatto la corda [ndr. hanno provato ad impiccarsi] perché sono da tanti anni in Italia, e piuttosto che il rimpatrio è meglio la corda.”
M.
“Ora sono qui fuori con caschi e manganelli per picchiarci. Tra poco ci toglieranno anche questo telefono che usiamo in 40. Hanno rotto il video del telefono, prima di darcelo. Ora vogliono togliercelo. Perchè?
Ecco stanno entrando con i bastoni per menarci.
Aiuto. Abbiamo bisogno di aiuto. Perché tutto questo?
BASTA. Basta. Aiuto. Aiutateci.”
h. 2.00 - 25 Marzo 2025
A.
“Ci hanno riempito di botte. Ci sono 9 feriti. Qui ci sono tanti “piccoli”, ragazzi di 19, 20 anni. Dormono adesso. Sono tutti stanchi.
Siamo trattati peggio degli animali. Peggio dei cani.
Abbiamo letti di cemento e lenzuola di carta.
Ci danno un rotolo di carta igienica per 15 giorni.
Fate vedere dove viviamo e come viviamo.”
https://sicilianoborder.noblogs.org
Violenza strutturale, grida di aiuto, rivendicazioni di dignità e libertà: voci dal CPR di Trapani
Circa 150 persone si trovano trattenute in queste ore nelle gabbie del CPR di Trapani.
Il CPR è uno strumento di deterrenza e tortura volto a soggiogare le persone, minarne i desideri, impedire la libertà di movimento.
Ieri le persone trattenute hanno iniziato uno sciopero della fame, contro la detenzione e contro le condizioni disumane in cui sono costrette nella vita quotidiana. Chiedono libertà e dignità.
A fronte di una sistematica privazione dei telefoni cellulari, della distruzione delle telecamere dei dispositivi talvolta concessi, e della soppressione violenta dei tentativi di queste persone di documentare la vita in questi luoghi, alcune di loro sono riuscite a farci arrivare le loro voci, i loro pensieri, le loro grida di aiuto.
h.18,00 - 24 Marzo 2025
M.
„Vogliono prenderci il telefono per non farci raccontare cosa succede. Siamo in sciopero della fame. Non ce la facciamo più a stare qui. Non ce la facciamo più. Abbiamo cominciato oggi 24 marzo.”
A.
“Un tunisino ed un egiziano una settimana fa hanno fatto la corda [ndr. hanno provato ad impiccarsi] perché sono da tanti anni in Italia, e piuttosto che il rimpatrio è meglio la corda.”
M.
“Ora sono qui fuori con caschi e manganelli per picchiarci. Tra poco ci toglieranno anche questo telefono che usiamo in 40. Hanno rotto il video del telefono, prima di darcelo. Ora vogliono togliercelo. Perchè?
Ecco stanno entrando con i bastoni per menarci.
Aiuto. Abbiamo bisogno di aiuto. Perché tutto questo?
BASTA. Basta. Aiuto. Aiutateci.”
h. 2.00 - 25 Marzo 2025
A.
“Ci hanno riempito di botte. Ci sono 9 feriti. Qui ci sono tanti “piccoli”, ragazzi di 19, 20 anni. Dormono adesso. Sono tutti stanchi.
Siamo trattati peggio degli animali. Peggio dei cani.
Abbiamo letti di cemento e lenzuola di carta.
Ci danno un rotolo di carta igienica per 15 giorni.
Fate vedere dove viviamo e come viviamo.”
https://sicilianoborder.noblogs.org


03.04.202511:00
RICEVIAMO E DIFFONDIAMO DA SICILIA NO BORDER:
Un saluto al CPR Trapani Milo. Scioperi della fame, della sete e dei medicinali, rivolte e vendetta di Stato
Lunedì sera, un gruppo di solidali ha deciso di recarsi sotto le mura del CPR di Milo per mostrare solidarietà ai prigionieri in sciopero della fame, della sete e dei medicinali da più di una settimana.
Le ultime informazioni circolate da dentro parlavano di tentativi di suicidio. Di una rivolta, la notte di venerdi 28, che avrebbe comportato un danneggiamento alla struttura.
Di sequestro degli ultimi telefoni personali rimasti in mano diretta ai detenuti e del blocco delle comunicazioni con l’esterno anche tramite i telefoni del CPR, finora utilizzabili a pagamento, sorvegliati e con lungo tempo di attesa.
Continua su: https://sicilianoborder.noblogs.org/post/2025/04/03/un-saluto-al-cpr-trapani-milo-scioperi-della-fame-della-sete-e-dei-medicinali-rivolte-e-vendetta-di-stato/
Un saluto al CPR Trapani Milo. Scioperi della fame, della sete e dei medicinali, rivolte e vendetta di Stato
Lunedì sera, un gruppo di solidali ha deciso di recarsi sotto le mura del CPR di Milo per mostrare solidarietà ai prigionieri in sciopero della fame, della sete e dei medicinali da più di una settimana.
Le ultime informazioni circolate da dentro parlavano di tentativi di suicidio. Di una rivolta, la notte di venerdi 28, che avrebbe comportato un danneggiamento alla struttura.
Di sequestro degli ultimi telefoni personali rimasti in mano diretta ai detenuti e del blocco delle comunicazioni con l’esterno anche tramite i telefoni del CPR, finora utilizzabili a pagamento, sorvegliati e con lungo tempo di attesa.
Continua su: https://sicilianoborder.noblogs.org/post/2025/04/03/un-saluto-al-cpr-trapani-milo-scioperi-della-fame-della-sete-e-dei-medicinali-rivolte-e-vendetta-di-stato/
Кайра бөлүшүлгөн:
Brughiere

27.03.202512:10
INDONESIA: RIVOLTE CONTRO LA LEGGE MILITARE E RIVENDICAZIONE DELL’ATTACCO INCENDIARIO CONTRO LA BANCA MONDIALE
Diffondiamo:
Migliaia di persone stanno protestando in Indonesia contro la legge che militarizza lo Stato. Secondo quanto riferito, sono in corso rivolte in tutto il Paese. Molti giovani scendono in strada portando simboli anarchici. La polizia antisommossa attacca il movimento e dirotta persino le ambulanze che trasportano attivisti feriti che dovrebbero essere curati in ospedale.
Vengono attaccate stazioni di polizia e parlamenti regionali. La Camera dei Rappresentanti indonesiana ha approvato una revisione della Legge militare, che consente agli ufficiali militari di assumere più incarichi di governo e di assumere incarichi civili senza dimettersi dalle Forze armate nazionali indonesiane. [...]
Continua: https://brughiere.noblogs.org/post/2025/03/27/indonesia-rivolte-contro-la-legge-militare-e-rivendicazione-dellattacco-incendiario-contro-la-banca-mondiale/
Diffondiamo:
Migliaia di persone stanno protestando in Indonesia contro la legge che militarizza lo Stato. Secondo quanto riferito, sono in corso rivolte in tutto il Paese. Molti giovani scendono in strada portando simboli anarchici. La polizia antisommossa attacca il movimento e dirotta persino le ambulanze che trasportano attivisti feriti che dovrebbero essere curati in ospedale.
Vengono attaccate stazioni di polizia e parlamenti regionali. La Camera dei Rappresentanti indonesiana ha approvato una revisione della Legge militare, che consente agli ufficiali militari di assumere più incarichi di governo e di assumere incarichi civili senza dimettersi dalle Forze armate nazionali indonesiane. [...]
Continua: https://brughiere.noblogs.org/post/2025/03/27/indonesia-rivolte-contro-la-legge-militare-e-rivendicazione-dellattacco-incendiario-contro-la-banca-mondiale/
27.03.202514:06
///BRINDISI///
Riceviamo e diffondiamo:
Mercoledì 19 marzo un gruppo di solidali è stato fuori dal CPR di Brindisi Restinco per un breve saluto allx reclusx. Come altri cpr sul suolo italiano, il luogo si trova fuori dalla città, in un’area militarizzata, con alti muri di cinta e pali ancor più alti muniti di telecamere 360°. La struttura detentiva si trova nello stesso vetusto complesso del CARA, separata all’interno da un altro muro. É paradigmatico del trattamento delle strutture detentive (non solo per soggetti migranti) in questo paese l'aver non solo relegato in remota periferia il CPR/CARA, ma anche la virtuale impossibilità di trovarne traccia sulle mappe, che riportano solo la dicitura "CARA". Questo è per noi un ulteriore tassello dell'invisibilizzazione e marginalizzazione delle persone deportate in questi luoghi e, perché no, della loro disumanizzazione agli occhi della cosiddetta "società civile" tutta.
Lx solidalx hanno iniziato a gridare cori di solidarietà a cui subito è arrivata risposta da dentro, colpi sulle celle e grida che dicevano “libertà”, “aiuto” e “siamo bambini”. Si è provato a chiedere cosa intendessero con quest’ultima frase ma non si è ricevuta risposta e non si sa bene come interpretarla, probabilmente è in riferimento al fatto che ci sono persone molto giovani rinchiuse lì dentro. Lo scambio è durato poco e sono stati portati i saluti anche dallx compagnx di Napoli e tutta la solidarietà possibile ad M e A, che sono ora rinchiusi nel cpr di Brindisi. Loro vivevano a Napoli da decenni, prima di essere arrestati dopo un blitz nell'ex-chiesa in cui dormivano con altre persone, portati nella questura di Napoli e subito dopo nel cpr. Poco importano le situazioni personali e familiari di M e A: il giudice di pace ha da poco confermato la convalida delle loro detenzioni. L'obiettivo è sempre quello, rinchiudere e deportare chi non ha i "buoni" documenti, ancora di più se è poverx e non biancx. La storia di M e A mostra anche che i cpr sono utilizzati anche per quei territori, come Napoli, in cui non ci sono centri di espulsione. La logistica della detenzione e dell'espulsione funziona senza sosta e in ogni punto del territorio, bastano uno sbirro zelante, un controllo di documenti, una cella di sicurezza in una questura.
Questo avviene ancor di più nei centri urbani, attraverso l’ introduzione delle zone rosse, volte all’ allontanamento dei soggetti “pericolosi”, parcheggiatori abusivi, o comunque gente marginalizzata dalle piazze che ancora non sono turistiche, come stiamo vedendo accadere a Bari.
Per questa ragione,come rete attiva sul territorio contro ogni struttura detentiva, sentiamo la necessità di opporci all’inasprimento della repressione che tutela il mantenimento del divario fra la città vetrina e il ghetto, attraverso la costruzione di ponti e relazioni fra chi combatte ogni giorno per espandere il fuoco della solidarietà.
Assemblea NoCarcerieCprBari
Riceviamo e diffondiamo:
Mercoledì 19 marzo un gruppo di solidali è stato fuori dal CPR di Brindisi Restinco per un breve saluto allx reclusx. Come altri cpr sul suolo italiano, il luogo si trova fuori dalla città, in un’area militarizzata, con alti muri di cinta e pali ancor più alti muniti di telecamere 360°. La struttura detentiva si trova nello stesso vetusto complesso del CARA, separata all’interno da un altro muro. É paradigmatico del trattamento delle strutture detentive (non solo per soggetti migranti) in questo paese l'aver non solo relegato in remota periferia il CPR/CARA, ma anche la virtuale impossibilità di trovarne traccia sulle mappe, che riportano solo la dicitura "CARA". Questo è per noi un ulteriore tassello dell'invisibilizzazione e marginalizzazione delle persone deportate in questi luoghi e, perché no, della loro disumanizzazione agli occhi della cosiddetta "società civile" tutta.
Lx solidalx hanno iniziato a gridare cori di solidarietà a cui subito è arrivata risposta da dentro, colpi sulle celle e grida che dicevano “libertà”, “aiuto” e “siamo bambini”. Si è provato a chiedere cosa intendessero con quest’ultima frase ma non si è ricevuta risposta e non si sa bene come interpretarla, probabilmente è in riferimento al fatto che ci sono persone molto giovani rinchiuse lì dentro. Lo scambio è durato poco e sono stati portati i saluti anche dallx compagnx di Napoli e tutta la solidarietà possibile ad M e A, che sono ora rinchiusi nel cpr di Brindisi. Loro vivevano a Napoli da decenni, prima di essere arrestati dopo un blitz nell'ex-chiesa in cui dormivano con altre persone, portati nella questura di Napoli e subito dopo nel cpr. Poco importano le situazioni personali e familiari di M e A: il giudice di pace ha da poco confermato la convalida delle loro detenzioni. L'obiettivo è sempre quello, rinchiudere e deportare chi non ha i "buoni" documenti, ancora di più se è poverx e non biancx. La storia di M e A mostra anche che i cpr sono utilizzati anche per quei territori, come Napoli, in cui non ci sono centri di espulsione. La logistica della detenzione e dell'espulsione funziona senza sosta e in ogni punto del territorio, bastano uno sbirro zelante, un controllo di documenti, una cella di sicurezza in una questura.
Questo avviene ancor di più nei centri urbani, attraverso l’ introduzione delle zone rosse, volte all’ allontanamento dei soggetti “pericolosi”, parcheggiatori abusivi, o comunque gente marginalizzata dalle piazze che ancora non sono turistiche, come stiamo vedendo accadere a Bari.
Per questa ragione,come rete attiva sul territorio contro ogni struttura detentiva, sentiamo la necessità di opporci all’inasprimento della repressione che tutela il mantenimento del divario fra la città vetrina e il ghetto, attraverso la costruzione di ponti e relazioni fra chi combatte ogni giorno per espandere il fuoco della solidarietà.
Assemblea NoCarcerieCprBari


28.03.202506:55
//CATANIA//
‼️Appello per una mobilitazione unitaria contro leggi repressive e stato di guerra‼️
➡️La repressione nel territorio
La repressione in Sicilia si snoda tra una cinquantina di nodi nevralgici sparsi su tutto il territorio: carceri, CPR, CPA e basi militari. L’isola, ospitando 23 carceri sulle 94 presenti nel territorio italiano e 4 istituti penali per minorenni su 17, detiene il triste primato del maggior numero di detenuti per abitante. Solamente nel 2022 in Sicilia, ci sono stati 5 tentativi di suicidio negli istituti penali per minorenni (su un totale nazionale di 12); nelle carceri, nello stesso anno, sono “state suicidate” dallo stato 11 persone (su 85 totali in Italia); 8 i morti nel 2023. Le carceri siciliane si distinguono per la violenza sistematica utilizzata contro i detenuti, oltre che per l’inumano sovraffollamento. Nel 2025 sono stati imposti dei nuovi divieti che proibiscono l’ingresso di alcune tipologie di abiti e di alimenti.
[…]
LINK ALL’APPELLO COMPLETO
‼️Appello per una mobilitazione unitaria contro leggi repressive e stato di guerra‼️
➡️La repressione nel territorio
La repressione in Sicilia si snoda tra una cinquantina di nodi nevralgici sparsi su tutto il territorio: carceri, CPR, CPA e basi militari. L’isola, ospitando 23 carceri sulle 94 presenti nel territorio italiano e 4 istituti penali per minorenni su 17, detiene il triste primato del maggior numero di detenuti per abitante. Solamente nel 2022 in Sicilia, ci sono stati 5 tentativi di suicidio negli istituti penali per minorenni (su un totale nazionale di 12); nelle carceri, nello stesso anno, sono “state suicidate” dallo stato 11 persone (su 85 totali in Italia); 8 i morti nel 2023. Le carceri siciliane si distinguono per la violenza sistematica utilizzata contro i detenuti, oltre che per l’inumano sovraffollamento. Nel 2025 sono stati imposti dei nuovi divieti che proibiscono l’ingresso di alcune tipologie di abiti e di alimenti.
[…]
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