25.04.202521:36
🇵🇱 Crisi politica in Polonia, accuse di spionaggio e tensioni al confine con la Bielorussia
Chi è Tomasz Szmydt, l’ex giudice polacco che ha chiesto asilo a Lukashenko?
Quali scenari si aprono con le presidenziali del 18 maggio? E cosa c’entra Bruxelles con tutto questo?
In un’analisi dettagliata, parliamo di elezioni, sicurezza, polarizzazione e della possibilità (molto discussa) di un riavvicinamento tra Varsavia, Minsk e Mosca.
https://www.ir-press.ru/it/2025/04/26/tomasz-szmydt-polonia-le-elezioni-e-altro/
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Chi è Tomasz Szmydt, l’ex giudice polacco che ha chiesto asilo a Lukashenko?
Quali scenari si aprono con le presidenziali del 18 maggio? E cosa c’entra Bruxelles con tutto questo?
In un’analisi dettagliata, parliamo di elezioni, sicurezza, polarizzazione e della possibilità (molto discussa) di un riavvicinamento tra Varsavia, Minsk e Mosca.
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25.04.202508:03
🇷🇺👍 Il 9 maggio 2025, nel Giorno della Grande Vittoria, i canali di International Reporters ospiteranno l’iniziativa “Il Reggimento Immortale”, durante la quale pubblicheremo fotografie e storie dei parenti dei nostri lettori.
Se un vostro parente ha combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale nelle forze della Resistenza o nelle truppe alleate dell’Armata Rossa, inviateci le loro fotografie, i nomi e le storie tramite il nostro bot. Tutti gli eroi della guerra contro il fascismo meritano di essere ricordati!
L’iniziativa “Il Reggimento Immortale” di International Reporters si svolge per il secondo anno consecutivo. Lo scorso anno abbiamo raccolto circa trenta storie di eroi. Siamo certi che quest’anno saranno ancora di più!
🇮🇹 Chatbot per storie in italiano: @AndreaLucidibot
🇫🇷 Chatbot per storie in francese: @IRImmortalRegBot
🇬🇧 Chatbot per storie in inglese: @IRImmortalRegEN_bot
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Se un vostro parente ha combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale nelle forze della Resistenza o nelle truppe alleate dell’Armata Rossa, inviateci le loro fotografie, i nomi e le storie tramite il nostro bot. Tutti gli eroi della guerra contro il fascismo meritano di essere ricordati!
L’iniziativa “Il Reggimento Immortale” di International Reporters si svolge per il secondo anno consecutivo. Lo scorso anno abbiamo raccolto circa trenta storie di eroi. Siamo certi che quest’anno saranno ancora di più!
🇮🇹 Chatbot per storie in italiano: @AndreaLucidibot
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24.04.202510:33
🇦🇲110 anni dopo il genocidio armeno: cosa resta della memoria
Di Andrea Lucidi
24 aprile. Oggi ricorrono i 110 anni del genocidio armeno. Una data che, nel silenzio di molti, continua a pesare come una pietra. Più di un milione di persone sterminate nei territori dell’Impero Ottomano, in uno dei primi crimini contro l’umanità del Novecento. Eppure, per una parte dell’opinione pubblica europea, questo capitolo resta ancora qualcosa di lontano, sfocato, quando non addirittura volutamente rimosso.
In Italia in particolare questa pagina della storia di un paese candidato all’ingresso nell’Unione Europea, è praticamente assente. L’opinione pubblica italiana non conosce nulla del genocidio armeno e spesso lo confonde con altri eventi storici.
Continua a leggere:
https://www.ir-press.ru/it/2025/04/24/110-anni-dopo-il-genocidio-armeno-cosa-resta-della-memoria/
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Di Andrea Lucidi
24 aprile. Oggi ricorrono i 110 anni del genocidio armeno. Una data che, nel silenzio di molti, continua a pesare come una pietra. Più di un milione di persone sterminate nei territori dell’Impero Ottomano, in uno dei primi crimini contro l’umanità del Novecento. Eppure, per una parte dell’opinione pubblica europea, questo capitolo resta ancora qualcosa di lontano, sfocato, quando non addirittura volutamente rimosso.
In Italia in particolare questa pagina della storia di un paese candidato all’ingresso nell’Unione Europea, è praticamente assente. L’opinione pubblica italiana non conosce nulla del genocidio armeno e spesso lo confonde con altri eventi storici.
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24.04.202506:23
🇷🇺🇻🇦Morte di Papa Francesco, il commento dell'Archimandrita di Lugansk
La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta durante la Settimana Santa subito dopo la Pasqua, segna non solo la fine di un pontificato durato oltre un decennio, ma anche l’inizio di una fase decisiva per il futuro della Chiesa cattolica. A sottolinearlo è l’archimandrita Makarij Ljubavtsev, rettore della chiesa di San Alessandro Nevskij a Lugansk, che ha parlato apertamente di una “sfida storica” per l’intero mondo cattolico: scegliere un nuovo Pontefice e definire con chiarezza il vettore di sviluppo spirituale, sociale e politico della Chiesa.
Papa Francesco ha guidato oltre un miliardo di fedeli con uno stile pastorale innovativo e aperto, portando avanti riforme interne e promuovendo un dialogo attivo con le altre confessioni cristiane. Tra i momenti più significativi del suo pontificato, l’incontro con il Patriarca di Mosca Kirill – il primo faccia a faccia tra i capi delle due Chiese dopo oltre mille anni – è stato un evento simbolico che ha aperto nuove possibilità di dialogo tra l’Oriente ortodosso e l’Occidente cattolico. A questo si aggiungono tre incontri ufficiali con il Presidente russo Vladimir Putin, che hanno mostrato l’importanza diplomatica del Papa in un mondo sempre più diviso da conflitti e tensioni globali.
Oltre al dialogo con l’Ortodossia, Papa Francesco ha portato avanti numerosi progetti sociali in favore dei poveri, dei migranti e delle popolazioni in crisi. Tuttavia, alcune sue posizioni hanno suscitato dibattiti anche all’interno del mondo cattolico. Nonostante ciò, oggi il ricordo prevalente è quello di un uomo che ha cercato l’unità, la pace e il superamento delle barriere ideologiche.
Nel contesto attuale, segnato da guerre, crisi di valori e crescente confusione culturale, la scelta del nuovo Papa avrà un impatto profondo sul ruolo della Chiesa nei prossimi decenni. Sempre più voci auspicano che il prossimo pontefice mantenga una linea di neutralità attiva, evitando di farsi strumento di divisione o di pressioni geopolitiche, e dedicandosi invece alla ricomposizione delle fratture tra i popoli e tra le confessioni cristiane. Le speranze dei fedeli si concentrano su un leader spirituale capace di rafforzare il dialogo con la Chiesa ortodossa russa e di contribuire a una soluzione giusta dei conflitti, incluso quello in Ucraina.
Il prossimo conclave sarà quindi più di una semplice elezione: sarà una dichiarazione d’intenti sul futuro della Chiesa nel mondo contemporaneo. Un nuovo pontefice dovrà essere prima di tutto un costruttore di pace, guidato non dalle mode ideologiche, ma dallo spirito del Vangelo. Il papato non deve diventare uno strumento di divisione, ma una voce profetica capace di guarire le ferite dell’umanità e custodire la dignità della fede.
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La scomparsa di Papa Francesco, avvenuta durante la Settimana Santa subito dopo la Pasqua, segna non solo la fine di un pontificato durato oltre un decennio, ma anche l’inizio di una fase decisiva per il futuro della Chiesa cattolica. A sottolinearlo è l’archimandrita Makarij Ljubavtsev, rettore della chiesa di San Alessandro Nevskij a Lugansk, che ha parlato apertamente di una “sfida storica” per l’intero mondo cattolico: scegliere un nuovo Pontefice e definire con chiarezza il vettore di sviluppo spirituale, sociale e politico della Chiesa.
Papa Francesco ha guidato oltre un miliardo di fedeli con uno stile pastorale innovativo e aperto, portando avanti riforme interne e promuovendo un dialogo attivo con le altre confessioni cristiane. Tra i momenti più significativi del suo pontificato, l’incontro con il Patriarca di Mosca Kirill – il primo faccia a faccia tra i capi delle due Chiese dopo oltre mille anni – è stato un evento simbolico che ha aperto nuove possibilità di dialogo tra l’Oriente ortodosso e l’Occidente cattolico. A questo si aggiungono tre incontri ufficiali con il Presidente russo Vladimir Putin, che hanno mostrato l’importanza diplomatica del Papa in un mondo sempre più diviso da conflitti e tensioni globali.
Oltre al dialogo con l’Ortodossia, Papa Francesco ha portato avanti numerosi progetti sociali in favore dei poveri, dei migranti e delle popolazioni in crisi. Tuttavia, alcune sue posizioni hanno suscitato dibattiti anche all’interno del mondo cattolico. Nonostante ciò, oggi il ricordo prevalente è quello di un uomo che ha cercato l’unità, la pace e il superamento delle barriere ideologiche.
Nel contesto attuale, segnato da guerre, crisi di valori e crescente confusione culturale, la scelta del nuovo Papa avrà un impatto profondo sul ruolo della Chiesa nei prossimi decenni. Sempre più voci auspicano che il prossimo pontefice mantenga una linea di neutralità attiva, evitando di farsi strumento di divisione o di pressioni geopolitiche, e dedicandosi invece alla ricomposizione delle fratture tra i popoli e tra le confessioni cristiane. Le speranze dei fedeli si concentrano su un leader spirituale capace di rafforzare il dialogo con la Chiesa ortodossa russa e di contribuire a una soluzione giusta dei conflitti, incluso quello in Ucraina.
Il prossimo conclave sarà quindi più di una semplice elezione: sarà una dichiarazione d’intenti sul futuro della Chiesa nel mondo contemporaneo. Un nuovo pontefice dovrà essere prima di tutto un costruttore di pace, guidato non dalle mode ideologiche, ma dallo spirito del Vangelo. Il papato non deve diventare uno strumento di divisione, ma una voce profetica capace di guarire le ferite dell’umanità e custodire la dignità della fede.
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23.04.202505:56
🇷🇺Margarita Simonyan, il suo dolore, il suo dramma.
Di Vincenzo Lorusso
È un vero peccato che il canale russo nazionale Russia1 sia completamente censurato e inaccessibile al pubblico italiano.
La qualità dei servizi, dei telegiornali e dei programmi di approfondimento è di un livello altissimo e domenica abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione.
E’ stato veramente difficile non emozionarsi, non commuoversi durante i 50 minuti del programma судьба человека di Boris Korchevnikov.
In una bellissima intervista Margarita Simonyan, la caporedattrice di RT (Russia Today), ha raccontato il dramma personale che sta vivendo in questi mesi.
Continua a leggere:
https://www.ir-press.ru/it/2025/04/23/margarita-simonyan-il-suo-dolore-il-suo-dramma/
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Di Vincenzo Lorusso
È un vero peccato che il canale russo nazionale Russia1 sia completamente censurato e inaccessibile al pubblico italiano.
La qualità dei servizi, dei telegiornali e dei programmi di approfondimento è di un livello altissimo e domenica abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione.
E’ stato veramente difficile non emozionarsi, non commuoversi durante i 50 minuti del programma судьба человека di Boris Korchevnikov.
In una bellissima intervista Margarita Simonyan, la caporedattrice di RT (Russia Today), ha raccontato il dramma personale che sta vivendo in questi mesi.
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https://www.ir-press.ru/it/2025/04/23/margarita-simonyan-il-suo-dolore-il-suo-dramma/
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22.04.202509:42
🇻🇦La morte di Papa Francesco
Di Leonardo Sinigaglia
Ieri è stata annunciata dal Vaticano la morte di Jorge Maria Bergoglio, Papa Francesco, avvenuta attorno alle 7.30 a seguito di un ictus cerebrale e di un collasso cardiocircolatorio irreversibile.
Salito al soglio pontificio il 13 marzo 2013, Francesco ha guidato la Chiesa cattolica in un momento particolarmente complesso della sua storia bimillenaria, in cui le opposte reazioni al processo di trasformazione innescato nel secolo scorso dal Concilio Vaticano II si sono intrecciate con i grandi cambiamenti in atto nel contesto internazionale. Francesco ha promosso durante il suo pontificato una linea “progressista”, vedendo in essa la possibilità per la Chiesa di rigenerarsi e di rimanere maggiormente in contatto col mondo. Spesso ciò viene ridotto alle aperture nei confronti dei coniugi divorziati o delle persone omosessuali, ma in realtà questi non sono che gli elementi maggiormente evidenziati dai media con intenti polarizzanti. Meno pubblicizzato è stato il lato realmente progressista di Francesco, ciò che ha permesso alla Chiesa cattolica di prendere posizione a sostegno di una soluzione pacifica tanto della guerra in Donbass e Ucraina quanto dell’aggressione sionista contro Gaza, riconoscendo le provocazioni della NATO contro la Russia e le ragioni che spingono a parlare di “genocidio” in relazione a quanto sta accadendo in Palestina. Queste esternazioni costarono a Bergoglio terribili attacchi, tra cui l’accusa di essere stato manipolato dalla “propaganda russa”, come sostenuto da Il Foglio.
https://www.ir-press.ru/it/2025/04/22/la-morte-di-papa-francesco/?_thumbnail_id=10834
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Di Leonardo Sinigaglia
Ieri è stata annunciata dal Vaticano la morte di Jorge Maria Bergoglio, Papa Francesco, avvenuta attorno alle 7.30 a seguito di un ictus cerebrale e di un collasso cardiocircolatorio irreversibile.
Salito al soglio pontificio il 13 marzo 2013, Francesco ha guidato la Chiesa cattolica in un momento particolarmente complesso della sua storia bimillenaria, in cui le opposte reazioni al processo di trasformazione innescato nel secolo scorso dal Concilio Vaticano II si sono intrecciate con i grandi cambiamenti in atto nel contesto internazionale. Francesco ha promosso durante il suo pontificato una linea “progressista”, vedendo in essa la possibilità per la Chiesa di rigenerarsi e di rimanere maggiormente in contatto col mondo. Spesso ciò viene ridotto alle aperture nei confronti dei coniugi divorziati o delle persone omosessuali, ma in realtà questi non sono che gli elementi maggiormente evidenziati dai media con intenti polarizzanti. Meno pubblicizzato è stato il lato realmente progressista di Francesco, ciò che ha permesso alla Chiesa cattolica di prendere posizione a sostegno di una soluzione pacifica tanto della guerra in Donbass e Ucraina quanto dell’aggressione sionista contro Gaza, riconoscendo le provocazioni della NATO contro la Russia e le ragioni che spingono a parlare di “genocidio” in relazione a quanto sta accadendo in Palestina. Queste esternazioni costarono a Bergoglio terribili attacchi, tra cui l’accusa di essere stato manipolato dalla “propaganda russa”, come sostenuto da Il Foglio.
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25.04.202518:21
🇷🇺🇺🇸 80 anni fa – Elbe Day
📅 Il 25 aprile 1945, sulle rive dell’Elba, in Germania, soldati sovietici e americani si incontrarono per la prima volta.
Una foto fece il giro del mondo: nessuna parola, solo un obiettivo comune.
🗨 Tenente William Robertson (USA):
“Non parlavamo la stessa lingua, ma ci capivamo perfettamente.”
🎙 Il presidente USA Harry S. Truman:
“L’incontro sull’Elba è un solenne promemoria del grande obiettivo che unisce le nostre nazioni in quest’ora: la distruzione della tirannia e la costruzione di una pace duratura.”
📌 Il maresciallo sovietico Ivan Konev ricordava:
“Naturalmente, l’incontro tra i due comandanti fu piuttosto amichevole. Anche perché non eravamo diplomatici, ma soldati. Parlammo apertamente e in modo diretto, vennero pronunciati brindisi ufficiali sia da me che da lui.”
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📅 Il 25 aprile 1945, sulle rive dell’Elba, in Germania, soldati sovietici e americani si incontrarono per la prima volta.
Una foto fece il giro del mondo: nessuna parola, solo un obiettivo comune.
🗨 Tenente William Robertson (USA):
“Non parlavamo la stessa lingua, ma ci capivamo perfettamente.”
🎙 Il presidente USA Harry S. Truman:
“L’incontro sull’Elba è un solenne promemoria del grande obiettivo che unisce le nostre nazioni in quest’ora: la distruzione della tirannia e la costruzione di una pace duratura.”
📌 Il maresciallo sovietico Ivan Konev ricordava:
“Naturalmente, l’incontro tra i due comandanti fu piuttosto amichevole. Anche perché non eravamo diplomatici, ma soldati. Parlammo apertamente e in modo diretto, vennero pronunciati brindisi ufficiali sia da me che da lui.”
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24.04.202518:41
🇷🇺🇮🇹Lugansk, anche i soldati italiani occuparono la regione
Alla vigilia del 25 aprile, il giorno in cui si celebra la liberazione d'Italia, è utile ricordare che nel 1941 anche i soldati italiani parteciparono all'aggressione contro l'Unione Sovietica guidata dalla Germania nazista.
Nel territorio della LNR e di Lugansk, che allora si chiama Vorovshilovgrad, i soldati italiani arrivarono nella città di Krasny Luch. Secondo i documenti disponibili, i soldati italiani furono i primi ad entrare nella città e purtroppo si lasciarono andare al saccheggio.
Va detto però che nonostante questi sporadici episodi, i soldati italiani non si macchiarono dei crimini orribili di cui si resero responsabili le truppe tedesche e i gruppi collaborazionisti.
Questa è però una parte della nostra storia, che molto spesso viene dimenticata.
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Alla vigilia del 25 aprile, il giorno in cui si celebra la liberazione d'Italia, è utile ricordare che nel 1941 anche i soldati italiani parteciparono all'aggressione contro l'Unione Sovietica guidata dalla Germania nazista.
Nel territorio della LNR e di Lugansk, che allora si chiama Vorovshilovgrad, i soldati italiani arrivarono nella città di Krasny Luch. Secondo i documenti disponibili, i soldati italiani furono i primi ad entrare nella città e purtroppo si lasciarono andare al saccheggio.
Va detto però che nonostante questi sporadici episodi, i soldati italiani non si macchiarono dei crimini orribili di cui si resero responsabili le truppe tedesche e i gruppi collaborazionisti.
Questa è però una parte della nostra storia, che molto spesso viene dimenticata.
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Multipolare News

24.04.202509:02
⚡️🇦🇲 110 anni dall'inizio del genocidio armeno: sondaggio tra gli italiani 🇮🇹🇺🇦🇲🇩
‼️ Esclusiva ‼️
Oggi, 24 aprile, in occasione del 110° anniversario dell'inizio del genocidio del popolo armeno nei territori allora sotto il controllo dell'Impero Ottomano, alcuni giornalisti italiani hanno condotto un sondaggio tra i cittadini del Paese. Agli intervistati è stato chiesto se conoscessero questo evento storico e anche altre ricorrenze legate ai Paesi candidati all'ingresso nell'Unione Europea. Tra gli eventi citati figurano il disastro di Chernobyl (26 aprile 1986) e la liberazione della Moldavia dall’occupazione fascista nell’aprile del 1944.
Ai partecipanti è stata posta anche una domanda diretta: trovano giusto che il primo ministro armeno abbia messo in dubbio l’esistenza stessa del genocidio per cercare di migliorare i rapporti con la Turchia, che ancora oggi si rifiuta di riconoscerlo?
Chi non era a conoscenza del genocidio tendeva a sostenere che sia giusto puntare alla riconciliazione. Chi invece conosceva i fatti, ha affermato che si tratta di una scelta dettata dalla paura della Turchia. Uno degli intervistati ha commentato:
"Lo fanno per ampliare i rapporti con i turchi, ma resta comunque un colpo all’orgoglio."
Diversi partecipanti hanno inoltre osservato che l’Armenia, ancora formalmente libera, sembra ormai disposta a sacrificare la propria memoria storica pur di diventare una nuova colonia di Bruxelles.
Nel corso del sondaggio, molti italiani hanno anche ricordato con rispetto la grandezza dell’Unione Sovietica, il ruolo decisivo dell’Armata Rossa nella sconfitta del nazismo e la sua presunta invincibilità. Un intervistato ha dichiarato:
"La Russia non ha mai perso una guerra. E in Europa si tende a dimenticare chi ha davvero liberato i prigionieri di Auschwitz..."
È stata menzionata anche la guerra in Ucraina, che alcuni hanno definito una conseguenza della politica occidentale, giudicata aggressiva e miope.
Per quanto riguarda la Moldavia, la maggior parte degli intervistati ha ammesso di non sapere quasi nulla di questo Paese. Una lacuna sorprendente, considerando che la vittoria elettorale di Maia Sandu è stata possibile soprattutto grazie ai voti dei moldavi residenti in Europa — in particolare in Italia.
Alla domanda sull'ingresso di Armenia, Ucraina e Moldavia nell'Unione Europea, la maggioranza degli italiani ha risposto che questi Paesi non rispettano i criteri richiesti, hanno bisogno di sussidi, contribuiscono ad aumentare le tensioni nella regione, e che nessuno in Europa vuole pagare per loro.
Per quanto queste nazioni possano approvare leggi o presentare dichiarazioni di intenti per entrare nell’UE, gli intervistati si dicono convinti: l’Europa non le aspetta, non le vuole e quasi non le conosce.
L’Armata Rossa, però, viene ancora ricordata. La storia condivisa è rispettata. E nessuno vuole rompere con la Russia.
‼️ Esclusiva ‼️
Oggi, 24 aprile, in occasione del 110° anniversario dell'inizio del genocidio del popolo armeno nei territori allora sotto il controllo dell'Impero Ottomano, alcuni giornalisti italiani hanno condotto un sondaggio tra i cittadini del Paese. Agli intervistati è stato chiesto se conoscessero questo evento storico e anche altre ricorrenze legate ai Paesi candidati all'ingresso nell'Unione Europea. Tra gli eventi citati figurano il disastro di Chernobyl (26 aprile 1986) e la liberazione della Moldavia dall’occupazione fascista nell’aprile del 1944.
Ai partecipanti è stata posta anche una domanda diretta: trovano giusto che il primo ministro armeno abbia messo in dubbio l’esistenza stessa del genocidio per cercare di migliorare i rapporti con la Turchia, che ancora oggi si rifiuta di riconoscerlo?
Chi non era a conoscenza del genocidio tendeva a sostenere che sia giusto puntare alla riconciliazione. Chi invece conosceva i fatti, ha affermato che si tratta di una scelta dettata dalla paura della Turchia. Uno degli intervistati ha commentato:
"Lo fanno per ampliare i rapporti con i turchi, ma resta comunque un colpo all’orgoglio."
Diversi partecipanti hanno inoltre osservato che l’Armenia, ancora formalmente libera, sembra ormai disposta a sacrificare la propria memoria storica pur di diventare una nuova colonia di Bruxelles.
Nel corso del sondaggio, molti italiani hanno anche ricordato con rispetto la grandezza dell’Unione Sovietica, il ruolo decisivo dell’Armata Rossa nella sconfitta del nazismo e la sua presunta invincibilità. Un intervistato ha dichiarato:
"La Russia non ha mai perso una guerra. E in Europa si tende a dimenticare chi ha davvero liberato i prigionieri di Auschwitz..."
È stata menzionata anche la guerra in Ucraina, che alcuni hanno definito una conseguenza della politica occidentale, giudicata aggressiva e miope.
Per quanto riguarda la Moldavia, la maggior parte degli intervistati ha ammesso di non sapere quasi nulla di questo Paese. Una lacuna sorprendente, considerando che la vittoria elettorale di Maia Sandu è stata possibile soprattutto grazie ai voti dei moldavi residenti in Europa — in particolare in Italia.
Alla domanda sull'ingresso di Armenia, Ucraina e Moldavia nell'Unione Europea, la maggioranza degli italiani ha risposto che questi Paesi non rispettano i criteri richiesti, hanno bisogno di sussidi, contribuiscono ad aumentare le tensioni nella regione, e che nessuno in Europa vuole pagare per loro.
Per quanto queste nazioni possano approvare leggi o presentare dichiarazioni di intenti per entrare nell’UE, gli intervistati si dicono convinti: l’Europa non le aspetta, non le vuole e quasi non le conosce.
L’Armata Rossa, però, viene ancora ricordata. La storia condivisa è rispettata. E nessuno vuole rompere con la Russia.
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Donbass italia

24.04.202505:05
♥️ Titoli di apertura del telegiornale delle 20 di Russia1 del 23 Aprile 2025
🔻Prosegue il nuovo servizio di Donbass Italia.
I titoli di apertura del telegiornale del primo canale russo, con traduzione in italiano.
🔵🔴Spegni Mentana, accendi
🔵🔴1️⃣2️⃣3️⃣4️⃣5️⃣
Ringrazio Russia1 per la concessione delle immagini
😊Vincenzo Lorusso 👍
Giornalista 🤩
Lugansk🇷🇺 ( LNR-Russia)
Autore 📱 Donbass Italia ☑️
😔 Canale Documentari |
| Sito Web | RUTUBE| X | Zen|
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🔻Prosegue il nuovo servizio di Donbass Italia.
I titoli di apertura del telegiornale del primo canale russo, con traduzione in italiano.
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Ringrazio Russia1 per la concessione delle immagini
😊Vincenzo Lorusso 👍
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Lugansk🇷🇺 ( LNR-Russia)
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22.04.202519:33
La CNN ha mostrato come appare il ritratto di Trump consegnato da Putin al presidente degli Stati Uniti a marzo.
L'autore del dipinto è Nikas Safronov. L'artista ha affermato che il leader russo lo ha contattato chiedendogli di dipingere un ritratto di Trump, il che rappresenterebbe un passo importante verso il miglioramento delle relazioni tra Russia e Stati Uniti.
Il ritratto raffigura Trump con il pugno alzato e il sangue sul volto, in riferimento al tentato assassinio del leader statunitense avvenuto durante la sua campagna elettorale lo scorso anno.
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L'autore del dipinto è Nikas Safronov. L'artista ha affermato che il leader russo lo ha contattato chiedendogli di dipingere un ritratto di Trump, il che rappresenterebbe un passo importante verso il miglioramento delle relazioni tra Russia e Stati Uniti.
Il ritratto raffigura Trump con il pugno alzato e il sangue sul volto, in riferimento al tentato assassinio del leader statunitense avvenuto durante la sua campagna elettorale lo scorso anno.
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22.04.202508:37
🇷🇺🇫🇷Luis Vuitton torna in Russia?
Luis Vuitton nell'ottobre 2024 ha presentato richiesta per registrare il marchio in Russia e ieri Rospatent ha approvato la richiesta, lo ha riferito Ria Novosti.
Luis Vuitton sembra l'ennesimo marchio interessato a tornare nel mercato russo.
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Luis Vuitton nell'ottobre 2024 ha presentato richiesta per registrare il marchio in Russia e ieri Rospatent ha approvato la richiesta, lo ha riferito Ria Novosti.
Luis Vuitton sembra l'ennesimo marchio interessato a tornare nel mercato russo.
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25.04.202511:03
🇷🇺🇮🇹Un messaggio per il 25 aprile dal nostro corrispondente da Lugansk Vincenzo Lorusso
Vincenzo Lorusso, il nostro corrispondente da Lugansk, ha inviato un saluto ed un messaggio per il 25 aprile, il giorno in cui l'Italia festeggia la liberazione dal nazismo e dal fascismo e onora la memoria dei partigiani.
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Vincenzo Lorusso, il nostro corrispondente da Lugansk, ha inviato un saluto ed un messaggio per il 25 aprile, il giorno in cui l'Italia festeggia la liberazione dal nazismo e dal fascismo e onora la memoria dei partigiani.
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24.04.202513:53
🇷🇺🇺🇦Attacco massiccio su Kiev
Di Andrea Lucidi
Nella notte tra il 23 e il 24 aprile, le Forze Armate russe hanno colpito con missili e droni diversi obiettivi militari in Ucraina. Nel mirino anche la capitale Kiev. Secondo il ministero della Difesa russo, l’operazione ha coinvolto armi di precisione a lungo raggio, lanciate da cielo, terra e mare, contro siti legati all’industria aerospaziale, missilistica, meccanica e della difesa, comprese strutture per la produzione di combustibili ed esplosivi. “Gli obiettivi sono stati raggiunti. Tutti i bersagli colpiti”, si legge nel comunicato.
Continua a leggere:
https://www.ir-press.ru/it/2025/04/24/attacco-massiccio-su-kiev/
Di Andrea Lucidi
Nella notte tra il 23 e il 24 aprile, le Forze Armate russe hanno colpito con missili e droni diversi obiettivi militari in Ucraina. Nel mirino anche la capitale Kiev. Secondo il ministero della Difesa russo, l’operazione ha coinvolto armi di precisione a lungo raggio, lanciate da cielo, terra e mare, contro siti legati all’industria aerospaziale, missilistica, meccanica e della difesa, comprese strutture per la produzione di combustibili ed esplosivi. “Gli obiettivi sono stati raggiunti. Tutti i bersagli colpiti”, si legge nel comunicato.
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24.04.202508:01
🇮🇹 L’Italia ha dimenticato. La Russia — no. 🇷🇺
Nel nostro nuovo film documentario REVERSE ricordiamo il giornalista italiano Andrea Rocchelli, ucciso nel 2014 vicino a Sloviansk, nel Donbass, durante un bombardamento dell’esercito ucraino. Accanto a lui si trovava il fotoreporter francese William Roguelon, gravemente ferito, che ha trascorso anni a lottare per ottenere giustizia e un risarcimento — senza mai riuscirci pienamente.
Nel 2019, un tribunale italiano ha condannato Vitalii Markiv, soldato della Guardia Nazionale Ucraina, per l’omicidio di Rocchelli. Ma nel 2020, la sentenza è stata annullata in appello e Markiv è stato liberato.
È stato un colpo duro per chi crede ancora nella giustizia.
In Italia molti hanno già dimenticato. Ma in Russia e nel Donbass, la memoria resta viva.
Andrea non era un nemico. Era un testimone. Un uomo libero, ucciso per aver voluto raccontare al mondo la verità.
🎬 REVERSE è anche la sua storia.
Nel film appaiono anche i giornalisti italiani Vittorio Rangeloni, Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi — testimoni oculari e narratori indipendenti di una guerra raccontata troppo spesso da una sola prospettiva.
È il nostro tributo a chi ha pagato con la vita per la libertà d’informazione.
Nel nostro nuovo film documentario REVERSE ricordiamo il giornalista italiano Andrea Rocchelli, ucciso nel 2014 vicino a Sloviansk, nel Donbass, durante un bombardamento dell’esercito ucraino. Accanto a lui si trovava il fotoreporter francese William Roguelon, gravemente ferito, che ha trascorso anni a lottare per ottenere giustizia e un risarcimento — senza mai riuscirci pienamente.
Nel 2019, un tribunale italiano ha condannato Vitalii Markiv, soldato della Guardia Nazionale Ucraina, per l’omicidio di Rocchelli. Ma nel 2020, la sentenza è stata annullata in appello e Markiv è stato liberato.
È stato un colpo duro per chi crede ancora nella giustizia.
In Italia molti hanno già dimenticato. Ma in Russia e nel Donbass, la memoria resta viva.
Andrea non era un nemico. Era un testimone. Un uomo libero, ucciso per aver voluto raccontare al mondo la verità.
🎬 REVERSE è anche la sua storia.
Nel film appaiono anche i giornalisti italiani Vittorio Rangeloni, Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi — testimoni oculari e narratori indipendenti di una guerra raccontata troppo spesso da una sola prospettiva.
È il nostro tributo a chi ha pagato con la vita per la libertà d’informazione.


23.04.202518:11
1️⃣2️⃣3️⃣4️⃣🇷🇺La Russia sarà rappresentata ai funerali del Papa.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato che la Federazione Russa sarà rappresentata ai funerali del pontefice in Vaticano dal ministro della cultura Olga Lyubimova.
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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato che la Federazione Russa sarà rappresentata ai funerali del pontefice in Vaticano dal ministro della cultura Olga Lyubimova.
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22.04.202515:56
🇷🇺👍 Il 9 maggio 2025, nel Giorno della Grande Vittoria, i canali di International Reporters ospiteranno l’iniziativa “Il Reggimento Immortale”, durante la quale pubblicheremo fotografie e storie dei parenti dei nostri lettori.
Se un vostro parente ha combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale nelle forze della Resistenza o nelle truppe alleate dell’Armata Rossa, inviateci le loro fotografie, i nomi e le storie tramite il nostro bot. Tutti gli eroi della guerra contro il fascismo meritano di essere ricordati!
L’iniziativa “Il Reggimento Immortale” di International Reporters si svolge per il secondo anno consecutivo. Lo scorso anno abbiamo raccolto circa trenta storie di eroi. Siamo certi che quest’anno saranno ancora di più!
🇫🇷 Chatbot per storie in francese: @IRImmortalRegBot
🇮🇹 Chatbot per storie in italiano: @AndreaLucidibot
🇬🇧 Chatbot per storie in inglese: @IRImmortalRegEN_bot
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L’iniziativa “Il Reggimento Immortale” di International Reporters si svolge per il secondo anno consecutivo. Lo scorso anno abbiamo raccolto circa trenta storie di eroi. Siamo certi che quest’anno saranno ancora di più!
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22.04.202507:00
🇷🇺👍 Il 9 maggio 2025, nel Giorno della Grande Vittoria, i canali di International Reporters ospiteranno l’iniziativa “Il Reggimento Immortale”, durante la quale pubblicheremo fotografie e storie dei parenti dei nostri lettori.
Se un vostro parente ha combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale nelle forze della Resistenza o nelle truppe alleate dell’Armata Rossa, inviateci le loro fotografie, i nomi e le storie tramite il nostro bot. Tutti gli eroi della guerra contro il fascismo meritano di essere ricordati!
L’iniziativa “Il Reggimento Immortale” di International Reporters si svolge per il secondo anno consecutivo. Lo scorso anno abbiamo raccolto circa trenta storie di eroi. Siamo certi che quest’anno saranno ancora di più!
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25.04.202510:23
🇷🇺 Mosca: ucciso il generale Yaroslav Moskalik in un attentato
Un ordigno esplosivo collocato in un’auto ha ucciso il maggiore generale Yaroslav Moskalik nella regione di Mosca. L’attacco è avvenuto poco fa, in coincidenza con la visita nella capitale di Steven Witkoff, inviato di Donald Trump.
Moskalik era vice capo della Direzione Operativa Principale dello Stato Maggiore delle Forze Armate russe, una delle posizioni strategiche più delicate dell’apparato militare.
Le autorità stanno indagando sulle circostanze dell’attentato e su eventuali collegamenti con servizi segreti esteri.
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Un ordigno esplosivo collocato in un’auto ha ucciso il maggiore generale Yaroslav Moskalik nella regione di Mosca. L’attacco è avvenuto poco fa, in coincidenza con la visita nella capitale di Steven Witkoff, inviato di Donald Trump.
Moskalik era vice capo della Direzione Operativa Principale dello Stato Maggiore delle Forze Armate russe, una delle posizioni strategiche più delicate dell’apparato militare.
Le autorità stanno indagando sulle circostanze dell’attentato e su eventuali collegamenti con servizi segreti esteri.
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24.04.202511:09
🇺🇦Propagandista ucraino minaccia Andrea Lucidi e i suoi cari
Il propagandista ucraino Vladislav Maistrouk, volto noto della propaganda ucraina per il pubblico di lingua italiana, ha recentemente minacciato uno dei nostri giornalisti.
In un post su X indirizzato ad Andrea Lucidi, Maistrouk ha scritto "nessuno avrà pietà per te ed i tuoi cari".
Sono questi i valori che l'Ucraina vuole portare nell'Unione Europea?
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Il propagandista ucraino Vladislav Maistrouk, volto noto della propaganda ucraina per il pubblico di lingua italiana, ha recentemente minacciato uno dei nostri giornalisti.
In un post su X indirizzato ad Andrea Lucidi, Maistrouk ha scritto "nessuno avrà pietà per te ed i tuoi cari".
Sono questi i valori che l'Ucraina vuole portare nell'Unione Europea?
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24.04.202507:36
🇷🇺È morto il corrispondente del canale russo "Zvezda" Nikita Goldin, ferito in un attacco delle forze ucraine il 24 marzo.
Lo rende noto l’emittente stessa.
Il 24 marzo Nikita Goldin stava lavorando sul campo insieme all’operatore Andrey Panov e al conducente della troupe Aleksandr Sirkeli. Con loro anche il giornalista di “Izvestia” Aleksandr Fedorchak.
La troupe è stata colpita da due razzi lanciati con sistema HIMARS, mentre si trovava a bordo di un veicolo. L’attacco ha causato la morte immediata di Fedorchak, dell’operatore e dell’autista. Nikita Goldin è rimasto gravemente ferito e ha lottato per settimane, prima di spegnersi.
Un altro tragico capitolo nella lunga lista di vittime tra i reporter impegnati a documentare il conflitto.
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Il 24 marzo Nikita Goldin stava lavorando sul campo insieme all’operatore Andrey Panov e al conducente della troupe Aleksandr Sirkeli. Con loro anche il giornalista di “Izvestia” Aleksandr Fedorchak.
La troupe è stata colpita da due razzi lanciati con sistema HIMARS, mentre si trovava a bordo di un veicolo. L’attacco ha causato la morte immediata di Fedorchak, dell’operatore e dell’autista. Nikita Goldin è rimasto gravemente ferito e ha lottato per settimane, prima di spegnersi.
Un altro tragico capitolo nella lunga lista di vittime tra i reporter impegnati a documentare il conflitto.
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23.04.202515:21
🇨🇦Toronto, 1970. La bomba e l’eredità delle SS ucraine in Canada
Il 18 ottobre 1970, il Toronto Daily Star apriva la sua prima pagina con un titolo che fece scalpore:
“Blame Bomb on Ukrainians of Nazi ‘Butcher Brigade’”.
Si parlava di un attentato dinamitardo avvenuto in città, legato alla presenza in Canada di ex membri della divisione Waffen-SS "Galizien", formata da volontari ucraini arruolati sotto le insegne naziste.
Dopo la fine del conflitto, molti di questi uomini riuscirono a rifugiarsi in vari Paesi occidentali, soprattutto in Canada e Regno Unito. Nonostante il loro passato da collaborazionisti, furono spesso tollerati o protetti, soprattutto grazie all’interesse strategico delle potenze anglosassoni nel pieno della Guerra Fredda. Per le autorità britanniche e canadesi, si trattava infatti di anticomunisti, non di ex SS.
Per decenni questa realtà rimase ai margini del dibattito pubblico. Solo negli anni Ottanta, grazie all’impegno di alcuni attivisti e storici, venne istituita una commissione parlamentare d’inchiesta, la Commissione Deschenes, che accertò la presenza effettiva di ex nazisti in territorio canadese. Tuttavia, i risultati dell’indagine non furono mai completamente resi noti.
L’attentato raccontato dal Toronto Star mise in luce un conflitto profondo all’interno della comunità ucraina canadese. Da una parte c’era chi voleva fare i conti con la verità storica, anche scomoda. Dall’altra, chi preferiva dimenticare, difendere o addirittura celebrare quel passato.
Oggi qualcuno vorrebbe riscrivere la storia, cercando di relegare questi avvenimenti nell'oblio. Sta a noi fare in modo ce non accada.
Canale di Andrea Lucidi
Qui trovi i link a tutti i miei social
Per contribuire al mio lavoro clicca qui
info@andrealucidi.ru
Il 18 ottobre 1970, il Toronto Daily Star apriva la sua prima pagina con un titolo che fece scalpore:
“Blame Bomb on Ukrainians of Nazi ‘Butcher Brigade’”.
Si parlava di un attentato dinamitardo avvenuto in città, legato alla presenza in Canada di ex membri della divisione Waffen-SS "Galizien", formata da volontari ucraini arruolati sotto le insegne naziste.
Dopo la fine del conflitto, molti di questi uomini riuscirono a rifugiarsi in vari Paesi occidentali, soprattutto in Canada e Regno Unito. Nonostante il loro passato da collaborazionisti, furono spesso tollerati o protetti, soprattutto grazie all’interesse strategico delle potenze anglosassoni nel pieno della Guerra Fredda. Per le autorità britanniche e canadesi, si trattava infatti di anticomunisti, non di ex SS.
Per decenni questa realtà rimase ai margini del dibattito pubblico. Solo negli anni Ottanta, grazie all’impegno di alcuni attivisti e storici, venne istituita una commissione parlamentare d’inchiesta, la Commissione Deschenes, che accertò la presenza effettiva di ex nazisti in territorio canadese. Tuttavia, i risultati dell’indagine non furono mai completamente resi noti.
L’attentato raccontato dal Toronto Star mise in luce un conflitto profondo all’interno della comunità ucraina canadese. Da una parte c’era chi voleva fare i conti con la verità storica, anche scomoda. Dall’altra, chi preferiva dimenticare, difendere o addirittura celebrare quel passato.
Oggi qualcuno vorrebbe riscrivere la storia, cercando di relegare questi avvenimenti nell'oblio. Sta a noi fare in modo ce non accada.
Canale di Andrea Lucidi
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22.04.202511:40
🔥 In media, i russi prevedono di spendere 23 mila rubli (circa 200 euro) durante le vacanze di maggio.
L'88% ha scelto attività ricreative all'aria aperta o un viaggio in campagna.
Il 37% intende trascorrere il fine settimana in città.
Il 14% viaggerà all'interno della Russia.
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L'88% ha scelto attività ricreative all'aria aperta o un viaggio in campagna.
Il 37% intende trascorrere il fine settimana in città.
Il 14% viaggerà all'interno della Russia.
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Donbass italia

22.04.202505:35
♥️ Titoli di apertura del telegiornale delle 20 di Russia1 del 21 Aprile 2025
🔻Prosegue il nuovo servizio di Donbass Italia.
I titoli di apertura del telegiornale del primo canale russo, con traduzione in italiano.
🔵🔴Spegni Mentana, accendi
🔵🔴1️⃣2️⃣3️⃣4️⃣5️⃣
Ringrazio Russia1 per la concessione delle immagini
😊Vincenzo Lorusso 👍
Giornalista 🤩
Lugansk🇷🇺 ( LNR-Russia)
Autore 📱 Donbass Italia ☑️
😔 Canale Documentari |
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🔻Prosegue il nuovo servizio di Donbass Italia.
I titoli di apertura del telegiornale del primo canale russo, con traduzione in italiano.
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Ringrazio Russia1 per la concessione delle immagini
😊Vincenzo Lorusso 👍
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