Oggi ricorre l'anniversario di nascita di uno dei più grandi poeti del Novecento: Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d'Egitto l'8 febbraio del 1888
Pier Pasolini su Giuseppe Ungaretti (1969). Imbarazzante innocenza, Il caos.
Insomma, dopo il solito periodo di incomprensione e odio, che suscita ogni poesia "nuova", la poesia di Ungaretti è stata non solo integrata, ma proposta continuamente come bene nazionale, come convenzione di grandezza: e si capisce il perché: perché essa è una poesia di una totale innocenza, che può essere scambiata per una innocenza di comodo, fatta per essere benedetta dalla società. In realtà questa innocenza [...] è anch'essa imbarazzante, perché, come ogni vera innocenza, è spudorata: e inutilmente Ungaretti la copre di veli [...] Essa è come un occhio ridarello la cui luce non può essere spenta da nessuna specie di buona educazione. Quanta letteratura ha fatto Ungaretti! Perché egli è pressoché un illetterato. Egli oggi ha 80 anni: ed è meraviglioso che si possano dire di lui queste cose, con animo sgombro, senza rispetto e con amore di coetaneo!
(Pier Paolo Pasolini, Il Caos n. 50 a. XXXI, 13 dicembre 1969)