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01.05.202508:00

EFFETTI CELLULARI E MOLECOLARI DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI NON IONIZZANTI


Negli ultimi decenni, l’esposizione a campi elettromagnetici non ionizzanti (EMF) è cresciuta enormemente, in parallelo alla diffusione di dispositivi wireless, reti di telecomunicazione e molte altre tecnologie. In questo articolo, Lai e Levitt (2023) analizzano gli effetti cellulari e molecolari documentati degli EMF a diverse frequenze, evidenziando le principali implicazioni biologiche.
A differenza delle radiazioni ionizzanti, i campi elettromagnetici non possiedono energia sufficiente per spezzare legami chimici. Tuttavia, numerosi studi dimostrano che possono comunque alterare le funzioni cellulari in modo indiretto. Gli autori mostrano che gli EMF influenzano il flusso di ioni attraverso le membrane cellulari, alterando il potenziale elettrico e disturbando la comunicazione intracellulare.

Uno dei principali effetti osservati riguarda il calcio intracellulare: l'esposizione ai campi può aumentare i livelli di calcio nel citoplasma, attivando meccanismi di stress ossidativo, infiammazione e danno al DNA. A ciò si collega l'aumento nella produzione di radicali liberi (specie reattive dell'ossigeno), che possono compromettere l'integrità di proteine, lipidi e acidi nucleici.
Gli EMF sono inoltre in grado di modificare l'espressione genica, influenzando geni coinvolti nella risposta allo stress, nell'infiammazione e nei processi di riparazione cellulare. Alcune evidenze suggeriscono un possibile legame tra esposizione prolungata a EMF e condizioni come neurodegenerazione, invecchiamento precoce e cancro.

L'effetto biologico dipende da variabili come intensità del campo, frequenza, durata dell’esposizione e stato fisiologico del soggetto. Viene anche descritto il "fenomeno finestra", per cui gli effetti si manifestano solo a determinate intensità e frequenze specifiche.
Un'altra importante osservazione riguarda i modelli animali: l’esposizione agli EMF ha mostrato effetti neurocomportamentali, inclusi disturbi della memoria, dell'apprendimento e alterazioni dell'umore. Sono riportati anche danni cerebrali subclinici e disfunzioni neuronali associate a esposizione cronica.

Nel contesto di queste alterazioni biologiche, gli autori introducono la connessione con la sensibilità chimica multipla (MCS). Questa sindrome è caratterizzata da risposte anomale a esposizioni ambientali molto basse di agenti chimici, ed è stata osservata anche in persone esposte a EMF. Lai e Levitt propongono che il meccanismo alla base della MCS potrebbe essere simile a quello indotto dagli EMF: un'iperattivazione del sistema di risposta allo stress ossidativo e infiammatorio. In alcuni individui predisposti, la sovra-stimolazione cellulare da parte di EMF potrebbe quindi portare a una sorta di "sensibilizzazione" anomala, analoga a quella osservata nella MCS, con conseguente sviluppo di sintomi cronici, difficoltà cognitive, affaticamento e dolore diffuso.
Gli autori sottolineano che questi effetti cumulativi e subclinici, anche se inizialmente difficili da rilevare, potrebbero avere un impatto significativo sulla salute pubblica nel lungo termine.

In conclusione, Lai e Levitt sottolineano che, pur non essendo ionizzanti, i campi elettromagnetici possono indurre cambiamenti biologici importanti. Richiamano quindi la necessità di adottare misure preventive più rigorose e promuovere ricerche a lungo termine, specialmente per proteggere i gruppi più vulnerabili come i bambini e le persone con sensibilità ambientale.


Per un ulteriore approfondimento bibliografico consulta il documento
Gli effetti sulla salute umana e ambientale del 5G” in APPUNTI DI SCIENZA.

BIBLIOTECA INTERNAZIONALE BOLGAN -
https://www.studiesalute.org/biblioteca-internazionale

Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
25.03.202513:00

Faccio seguito al post precedente sulla
DIFFERENZA TRA SEQUENZIAMENTO E ISOLAMENTO DI UN PATOGENO.

2^ PARTE
Nel mio documento
“Piattaforme Vaccinali Tradizionali – 12.2020” nell’area Salute – Covid-19 a partire dalla pag. 4, troverete un approfondimento sui virus, sulle modalità d'isolamento, le tecniche di sequenziamento e di genetica inversa per lo studio della struttura e funzione dei virus naturali e vaccinali attenuati.
Nel documento
“Complicazioni polmonari: approfondimento Esosomi – 10.2020”, a partire dalla pag. 32, discuto la differenza tra virus ed esosomi.

Ulteriore letteratura è a disposizione nel SOMMARIO
APPUNTI DI SCIENZA.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
13.03.202516:00
Vi invito a consultare il SOMMARIO di Appunti Scienza, dove ho incluso la traduzione degli abstract e altri approfondimenti bibliografici. In questo modo, potrete avere un'idea più chiara e più dettagliata dei contenuti per ciascuna risposta.

https://heyzine.com/flip-book/73fb3bef0b.html

Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
11.03.202507:00
Per la rubrica LE VOSTRE DOMANDE, abbiamo ricevuto una domanda interessante riguardo ai vaccini auto-replicanti.

Buongiorno Dottoressa, potrebbe darci informazioni su questi nuovi "vaccini" autoreplicanti? Sa-mRNA. Con la descrizione precisa del meccanismo biochimico per la replicazione stessa. Perché ho letto che hanno in sé un RNA polimerasi ma non sono riuscito a trovare da nessuna parte, neanche sulla stessa pubblicazione se questo RNA è RNA dipendente o DNA dipendente. La ringrazio infinitamente.
Domandato da Captain Harlock 💛


Per quanto riguarda la domanda molto specifica, ho approfondito il meccanismo di replicazione dei vaccini Sa-mRNA nel documento
Vaccini a mRNA 03.2021 a partire da pag. 6:

Riporto un estratto del mio documento:
L'mRNA è il passaggio intermedio tra la traduzione del DNA che codifica per le proteine e la produzione di proteine da parte dei ribosomi nel citoplasma.
Sono attualmente studiati come vaccini due principali tipi di costrutti a RNA:
▫️l’mRNA non replicante
▫️RNA auto-amplificante di derivazione virale.
I vaccini convenzionali a base di mRNA codificano l'antigene di interesse e contengono regioni 5′ e 3′ non tradotte (UTR), mentre gli RNA autoamplificanti codificano non solo l'antigene ma anche il meccanismo di replicazione virale che consente di prolungare la breve* emivita dell'mRNA, aumentare l'amplificazione dell'RNA intracellulare e di conseguenza portare ad un'abbondante espressione proteica. Il sistema autoreplicante (saRNA) fa uso di elementi di alfavirus, che sono virus a RNA a filamento positivo, non segmentati.
Il genoma alfavirale è diviso in due ORF **: il primo codifica le proteine per l’
RNA-polimerasi RNA-dipendente (replicasi)
e il secondo codifica per le proteine strutturali. Nei costrutti dei vaccini a saRNA, l'ORF che codifica per le proteine strutturali virali viene sostituito con qualsiasi antigene di scelta, mentre la replicasi virale rimane parte integrante del vaccino e guida l'amplificazione intracellulare dell'RNA dopo l'immunizzazione.


*In realtà l’emivita di circa 15 giorni ipotizzata dai produttori all’inizio della campagna vaccinale si è poi rivelata molto più lunga
(almeno 180 giorni). 

** Open reading frame (ORF): corrisponde alla sequenza che codifica l'antigene, inizia con un codone di inizio (AUG) e termina con un codone di stop. 

Sia nel mio documento che nel seguente articolo può trovare ulteriore letteratura e maggiori informazioni sulla modalità di produzione e di replicazione nelle cellule
mRNA as a Transformative Technology for Vaccine Development to Control Infectious Diseases

Per quanto riguarda i rischi di questa tecnologia le consiglio di leggere i due documenti pubblicati recentemente dal CMSi e quello di Jessica Rose

Comunicato n.16bis del 04 Mar 2025: Ancora contro i farmaci mRNA autoreplicanti.

Comunicato n.16 del 24 Feb 2025: Il Governo italiano blocchi i farmaci mRNA Autoreplicanti.

Unexplored biosafety issues with respect to self-amplifying (RdRp) RNA-LNP products Jessica Rose

In questo articolo si approfondisce anche l’uso terapeutico (che a mio avviso è lo scopo principale dell’autorizzazione di questa tecnologia):

Session 4: mRNA and Self-Amplifying RNA (saRNA): Opportunities for Disease Prevention and Therapy.

Può vedere anche i seguenti articoli divulgativi per comprendere meglio come i ricercatori li hanno sviluppati e quali usi sono previsti:
RNA therapies: cosa sono e a cosa servono?

I vaccini a mRNA stanno per cambiare il mondo per sempre?

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
18.02.202507:30
VACCINI E MORTE IMPROVVISA DEL LATTANTE: UN'ANALISI DEL DATABASE VAERS 1990-2019 ED UNA REVISIONE DELLA LETTERATURA MEDICA

Miller N.Z.
Vaccines and sudden infant death: An analysis of the VAERS database 1990-2019 and review of the medical literature. Toxicol Rep. 2021 Jun 24; 8:1324-1335. doi: 10.1016/j.toxrep.2021.06.020. *

Sebbene ci siano prove considerevoli che un sottogruppo di neonati abbia un rischio maggiore di morte improvvisa dopo aver ricevuto i vaccini,
le autorità sanitarie hanno eliminato la "vaccinazione profilattica" come causa ufficiale di morte, per cui i medici legali sono costretti ad utilizzare una classificazione errata e quindi a nascondere i decessi correlati ai vaccini sotto classificazioni alternative di causa di morte.

In questo lavoro, è stato analizzato il database del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) per accertare l'intervallo di insorgenza dei decessi infantili dopo la vaccinazione.

Il
Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) è un programma nazionale di sorveglianza della sicurezza che raccoglie informazioni sulle possibili reazioni avverse ai vaccini somministrati negli Stati Uniti. Ogni rapporto include informazioni sul paziente, sui vaccini somministrati e sui sintomi correlati all'evento avverso.
Il VAERS è un sistema di
sorveglianza passivo
 di cui la sottostima è un limite noto.


Un rapporto del 2010 preparato da Harvard Pilgrim Health Care per il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha riscontrato che "
meno dell'1% degli eventi avversi da vaccino viene segnalato". Ciò significa che i decessi infantili e i casi di SIDS che si verificano dopo la vaccinazione potrebbero essere sottostimati di un fattore 100.

▫️ Su 2605 decessi infantili segnalati al VAERS dal 1990 al 2019, il 58% si è raggruppato entro 3 giorni dalla vaccinazione e il 78,3% si è verificato entro 7 giorni dalla vaccinazione, confermando che i decessi infantili tendono a verificarsi in prossimità temporale della somministrazione del vaccino.

▫️ L'eccesso di decessi in questi primi periodi post-vaccinazione era statisticamente significativo (p < 0,00001). Una revisione della letteratura medica conferma il legame tra i vaccini e le morti improvvise e inspiegabili dei neonati.

▫️ Sono state proposte diverse teorie sul meccanismo patogenetico alla base di questi eventi fatali, tra cui:
⏺️ il ruolo delle citochine infiammatorie come neuromodulatori nel midollo infantile, che precedono una risposta anomala all'accumulo di anidride carbonica;
⏺️ la disorganizzazione fatale del controllo respiratorio indotta dagli adiuvanti che attraversano la barriera emato-encefalica;
⏺️ la tossicità biochimica o sinergica dovuta a più vaccini somministrati contemporaneamente.

* NOTA: nel documento tradotto in italiano (SIDS) sono stati aggiornati i link delle citazioni bibliografiche non più disponibili nell’articolo originale.

Nel
SOMMARIO dedicato troverete ulteriori video e link di approfondimento di articoli scientifici e divulgativi.

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Loretta Bolgan, Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
11.02.202507:00

Nuovo studio sulla correlazione vaccinazioni pediatriche e disturbi del neurosviluppo.

 
VACCINAZIONE E DISTURBI DELLO SVILUPPO NEUROLOGICO: UNO STUDIO SU BAMBINI DI NOVE ANNI ISCRITTI A MEDICAID.
Mawson A.R.Jacob

Vaccination and Neurodevelopmental disorders: A Study of Nine-Year-Old Children Enrolled in Medicaid. Science, Public Health Policy and the Law. 2025 Jan 23; v6.2019-2025

Questo studio è la conferma di due precedenti studi preliminari svolti dal gruppo del prof. A. R. Mawson:
▫️Pilot comparative study on the health of vaccinated and unvaccinated 6- to 12- year old U.S. children.
▫️Preterm birth, vaccination and neurodevelopmental disorders: a cross-sectional study of 6- to 12-year-old
vaccinated and unvaccinated children.


Si tratta del
primo studio su larga scala di confronto tra la popolazione vaccinata e mai vaccinata, in quanto in tutti gli altri studi pubblicati ad oggi e oggetto delle metanalisi manca il controllo negativo, cioè il gruppo dei bambini mai vaccinati.
La popolazione dello studio comprendeva 47.155 bambini iscritti in modo continuativo al programma Medicaid* dello Stato della Florida, dalla nascita ai 9 anni, tra il 1999 e il 2011 (42.032 vaccinati e 5.123 mai vaccinati).

* Medicaid fornisce una copertura sanitaria gratuita o a basso costo a persone con basso reddito, famiglie e bambini, donne in gravidanza, anziani e persone con disabilità.

L'analisi dei dati dimostra che:
1️⃣ I bambini vaccinati avevano una probabilità significativamente maggiore, rispetto ai bambini non vaccinati, di avere una diagnosi dei seguenti disturbi del neurosviluppo (NDD): ASD (disturbo dello spettro autistico), sindrome ipercinetica dell'infanzia, epilessia o crisi epilettiche, encefalopatia, disturbi da tic e disturbi dell'apprendimento.
 
2️⃣ Tra i bambini nati pretermine e vaccinati, il 39,9% ha avuto una diagnosi di almeno un NDD rispetto al 15,7% tra quelli nati pretermine e non vaccinati (OR 3,58, 95% CI: 2,80, 4,57).
 
3️⃣ Un ammontare crescente di visite sanitarie che includevano una o più vaccinazioni è stato associato a rischi più elevati di diagnosi di ASD, suggerendo una relazione dose-risposta. In particolare, i bambini con una sola visita per la vaccinazione avevano una probabilità 1,7 volte superiore di avere una diagnosi di ASD rispetto ai non vaccinati (95% CI: 1,21, 2,35), mentre quelli con 11 o più visite avevano una probabilità di 4,4 volte superiore di avere una diagnosi di ASD rispetto a quelli con nessuna visita (95% CI: 2,85, 6,84).
 
Conclusioni: Questi risultati suggeriscono che l'attuale programma di vaccinazione possa contribuire a molteplici forme di NDD; che la vaccinazione abbinata alla nascita pretermine sia fortemente associata a maggiori probabilità di NDD rispetto alla nascita pretermine in assenza di vaccinazione; e che un ammontare crescente di visite che includevano vaccinazioni sia associato a maggiori rischi di ASD.
 
Importanti studi sui possibili meccanismi del danno da vaccino.
Il gruppo del prof. Mawson propone che le reazioni avverse acute e le malattie croniche multisistemiche legate ai vaccini siano associate ad una disfunzione epatica e al rilascio in circolo di composti della vitamina A (retinil esteri e acido retinoico) che portano ad un'intossicazione endogena dovuta all’ipervitaminosi A. L’ipotesi è che l'aumento dei tassi di allergia, infezioni all'orecchio e disturbi dello sviluppo neurologico (NDD) nei paesi con alti tassi di vaccinazione sia correlato alla vaccinazione di massa e al suo impatto sulla funzionalità epatica e sul metabolismo della vitamina A.
 
Mawson AR, Croft AM.
Multiple Vaccinations and the Enigma of Vaccine Injury. Vaccines (Basel). 2020 Nov 12;8(4):676. doi: 10.3390/vaccines8040676.
 
Mawson AR, Croft AM.
Rubella Virus Infection, the Congenital Rubella Syndrome, and the Link to Autism. Int J Environ Res Public Health. 2019 Sep 22;16(19):3543. doi: 10.3390 ijerph16193543.

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08.04.202506:00
EFFETTI SULLA SALUTE UMANA E AMBIENTALE DEL 5G

La tossicologia delle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti è un ambito di ricerca sempre più rilevante con l’avvento delle nuove tecnologie di comunicazione, tra cui il 5G.

Questo standard utilizza frequenze più elevate rispetto alle precedenti generazioni, sollevando interrogativi sugli effetti biologici dell’esposizione cronica a tali campi elettromagnetici (CEM).

A differenza delle radiazioni ionizzanti, che possono direttamente danneggiare il DNA, le radiazioni non ionizzanti del 5G interagiscono con i tessuti principalmente attraverso effetti termici e non termici. Gli effetti termici, ben documentati e regolamentati, derivano dall’assorbimento di energia da parte dei tessuti biologici con conseguente aumento della temperatura. Più controversi sono gli effetti non termici, che includono possibili alterazioni della permeabilità cellulare, stress ossidativo, infiammazione cronica e impatti sui sistemi neurologico ed endocrino.
Studi in vitro e in vivo suggeriscono che un’esposizione prolungata possa contribuire a disturbi neurodegenerativi, alterazioni del ritmo sonno-veglia e modificazioni ormonali.


A medio-lungo termine, una delle principali preoccupazioni riguarda l’impatto del 5G sulla salute umana in relazione all’esposizione cronica. Alcuni studi ipotizzano possibili correlazioni con un aumento del rischio di disturbi neurocomportamentali, infertilità e danni al DNA sia genetici che epigenetici.

Oltre agli effetti sulla salute umana, vi è una crescente attenzione verso i possibili danni ambientali. L’aumento dell’inquinamento elettromagnetico potrebbe influenzare negativamente insetti impollinatori, come api e farfalle, alterando la loro capacità di orientamento e riducendo il successo riproduttivo. Studi preliminari suggeriscono inoltre effetti sulla fisiologia di uccelli e piccoli mammiferi, con potenziali alterazioni comportamentali e stress ossidativo. Per quanto riguarda la flora, alcune ricerche indicano che l’esposizione prolungata ai CEM potrebbe influenzare la crescita e la fotosintesi di alcune piante, con conseguenze sugli ecosistemi.

In questa rassegna si riportano alcune delle revisioni più rilevanti sugli effetti dannosi del 5G sulla salute umana e ambientale.
Solo attraverso una rigorosa analisi scientifica sarà possibile comprendere i reali rischi associati all’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche di quinta generazione.

Limiti per l'esposizione a campi elettromagnetici. [1]
Rapporto indipendente sui campi elettromagnetici e diffusione del 5G -
www.europeanconsumers.it 2019. [2]
A proposito di… Inquinamento elettromagnetico - Opuscolo Arpav 2017. [3]
Inquinamento elettromagnetico: cos’è, studi e rischi per la salute -
https://ilgiornaledellambiente.it/ [4]
Ricerche e Studi -
www.alleanzaitalianastop5g.it [5]
Speciale ISDE su 5G 
 - www.isdenews.it
 2019. [6]
5G, Cellulari, Wi-Fi: Un esperimento sulla salute di tutti - 2019. [7]
Ricerca Scientifica -
www.elettrosensibili.it [8]

Intervento del Dottor Stefano Gandus sugli effetti biologici dell'esposizione ai campi elettromagnetici.
VIDEO -
https://www.youtube.com/watch?v=lSv9mhDHxU4

#appuntidiscienzabolgan

Nei prossimi post saranno divulgati articoli scientifici tradotti in italiano.

Ulteriore letteratura è a disposizione nel SOMMARIO APPUNTI DI SCIENZA.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
25.03.202507:00
Mi rimane allora di rivolgere la domanda alla dottoressa Bolgan. Potrebbe spiegare la differenza tra sequenziamento e isolamento di un patogeno?
La ringrazio.
Domandato da Massimo Massimo 💛


1^ PARTE
Rispondo brevemente alle sue domande specifiche sulle metodiche di isolamento e sequenziamento di patogeni e in particolare di virus. L’argomento è molto tecnico e non si presta ad una risposta troppo divulgativa, per cui le consiglio di approfondire con il materiale che le citerò, anche se ovviamente non è esaustivo.

Cosa s’intende per isolamento di un virus/patogeno:
un virus  viene “isolato” quando è separato dall’organismo infetto iniziale. In pratica, consiste nel prelevare campioni (sangue, tessuto cellulare, urina o altro) dall’individuo interessato e, a seconda del tipo di studio che s’intende effettuare, si  “coltivano” i virus/patogeni, cioè si inducono a replicarsi in maniera consistente con tecniche in vivo o in vitro: nella prima si utilizza un organismo vivente (un animale o una pianta), mentre nella seconda si utilizzano linee cellulari adatte alla replicazione del patogeno. Queste metodiche sono utilizzare soprattutto per caratterizzare un patogeno a scopo di ricerca o per la produzione di vaccini.  
Per la diagnostica molecolare invece l’isolamento di solito viene fatto direttamente a partire dal campione infetto per l’analisi qualitativa e quantitativa del patogeno, già noto nella sua sequenza e caratteristiche, mediante PCR o sequenziamento.


Cosa s’intende per sequenziamento di un virus/patogeno:
il sequenziamento è una metodica di biologia molecolare impiegata per definire l’ordine delle basi azotate che costituiscono il frammento di DNA (o RNA) che si sta analizzando.

Delle metodiche utilizzate per il sequenziamento cito il Next generation sequencing [1] o NGS che prevede la frammentazione e l’amplificazione di librerie di DNA del campione, il sequenziamento Nanopore [2] o sequenziamento di terza generazione che non richiede nè la frammentazione nè l’amplificazione e il metodo Sanger [3], il primo ad essere utilizzato e con il quale sono state costruite le prime banche dati delle sequenze di tutti gli organismi (grandi archivi informatici nei quali le sequenze vengono raccolte, catalogate e messe a disposizione degli scienziati di tutto il mondo per le proprie analisi).
Mediante l’analisi bionformatica [4], i dati del sequenziamento del patogeno d’interesse vengono quindi confrontati con quelli depositati nelle banche dati genetiche in modo da verificare l’identità o l’omologia con altri patogeni noti.
La scelta tra le diverse tecnologie può dipendere da vari fattori, tra cui lo scopo della ricerca - per esempio se si desidera sequenziare un nuovo genoma, oppure se s’intende studiare più in dettaglio una specifica regione di un genoma già conosciuto, o cercare una particolare mutazione in un campione di DNA. 

È importante ricordare che il sequenziamento applicato per lo studio di un nuovo patogeno viene utilizzato insieme ad altre metodiche tra cui la microscopia elettronica, l’immunoistochimica e soprattutto la genetica inversa.


LA BIBLIOGRAFIA e le ulteriori integrazioni sono disponibili nel SOMMARIO APPUNTI DI SCIENZA.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
13.03.202515:00

⁣Ci dice qualcosa circa il morbillo nuovo negli USA. È probabile che arriverà anche in EU. È una fake news o no?
Domandato da Luca Lucas 💛


2^ PARTE

DOCUMENTO DI APPROFONDIMENTO:

Morbillo in Ucraina - 2018
[PDF]


Consiglio la lettura degli articoli del prof. Bellavite su questo argomento:

▫️
Relazione alla Commissione Igiene e Sanità del Senato in materia di prevenzione vaccinale

▫️
IL MORBALLO ovvero l'epidemiologia del morbillo in Italia

▫️
Incidenza del morbillo nel 2017 e coperture vaccinali: previsioni rispettate?


VITAMINA A e MORBILLO [14]
“La vitamina A è stata raccomandata per decenni dall'American Academy of Pediatrics e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per la gestione del morbillo nei bambini ricoverati in ospedale. Nel novembre 2019, la National Foundation for Infectious Diseases ha organizzato un Summit che ha coinvolto esperti multidisciplinari provenienti da tutti gli Stati Uniti per discutere dell'uso della vitamina A nella gestione del morbillo negli Stati Uniti.

Le raccomandazioni emerse dal Summit includono che tutti i bambini negli Stati Uniti che presentano il morbillo dovrebbero ricevere una dose di vitamina A adeguata all'età come parte di un protocollo completo di gestione del morbillo.
Molteplici studi condotti su popolazioni in cui è diffusa la carenza di vitamina A hanno dimostrato che questo semplice e rapido metodo per maumentare il livello di vitamina A può ridurre drasticamente il rischio di gravi complicazioni e di morte per morbillo, con un'incidenza minima rilevabile di effetti avversi
.”

Piccola nota di riflessione
:
L’
ISTAT
ha registrato 338mila alunni e alunne con disabilità nell’anno scolastico
2022-2023 di cui 107mila alunni con disturbo dello spettro autistico. Il numero “allarmante” di casi di morbillo è stato di
1045 casi nel 2024
(non è riportato se ci sono state complicanze, ma penso che i media ce l’avrebbero fatto sapere come sta succedendo negli USA).

Ricordo che i disturbi del neurosviluppo sono strettamente legati alle vaccinazioni pediatriche e in particolar modo proprio alla vaccinazione contro il morbillo
,
come riportato anche nel
recente studio del Prof. Mawson
.

Questa è la vera “epidemia” in crescita esponenziale di cui dobbiamo seriamente preoccuparci.”


LA BIBLIOGRAFIA e le ulteriori integrazioni sono disponibili nel SOMMARIO
APPUNTI DI SCIENZA.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
07.03.202507:00
Buongiorno,
chiedo gentilmente una conferma. In un post che gira su Facebook, riferiscono di uno studio pubblicato su Science Direct in cui si tratta la DIC o CID (coagulazione intravasale disseminata) in soggetti vaccinati Covid. Tra le righe si legge che viene osservata una diminuzione dell’attività trombotica con l’assunzione regolare di vitamina D, omega tre, NAC (N-acetilcisteina) e Bromelina con i loro dosaggi.
Vado al punto.
Chiedo se è possibile ricavare il link, magari qualcuno lo avesse, perché non riesco a trovarlo (ho un neonato e non riesco a stare troppo sul pc) e se può essere una “terapia” post vaccinazione da seguire. Grazie infinite!
Domandato da Giorgia 💛


Per la rubrica
LE VOSTRE DOMANDE, indico quanto segue:

Purtroppo, non sono riuscita a trovare l’articolo specifico che mi ha richiesto. Tuttavia, posso suggerirle una pubblicazione che, sebbene non sia direttamente correlata alla CID, offre informazioni utili sul tema:


▫️Effectiveness of Nutritional Supplements for Attenuating the Side Effects of SARS-CoV-2 Vaccines, Nutrients 2023, 15(8), 1807;
[https://doi.org/10.3390/nu15081807]

Inoltre, un'altra importante pubblicazione che discute l'effetto di alcuni di queste sostanze sui trombi (in riferimento a meccanismi d'azione in vitro) è il ben noto articolo di McCullough:


▫️Hulscher N, Procter BC, Wynn C, McCullough PA. Clinical Approach to Post-acute Sequelae After COVID-19 Infection and Vaccination. Cureus. 2023 Nov 21;15(11):e49204. doi: 10.7759/cureus.49204.

I protocolli indicati negli articoli, così come le informazioni da lei segnalate, si concentrano maggiormente sulla prevenzione dei danni causati dai vaccini, piuttosto che sulla cura delle patologie già in atto. Questi prodotti, grazie alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie naturali, possono contribuire a mitigare gli effetti collaterali. Tuttavia, è fondamentale consultare un medico per ottenere maggiori dettagli sugli effetti terapeutici di questi integratori in relazione alla CID.

Nel SOMMARIO dedicato troverete ulteriore materiale di approfondimento di articoli scientifici e divulgativi.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
14.02.202507:00

TOSSICOLOGIA
DELL’HEXAVAC

Il vaccino Hexavac è un farmaco prodotto dalla Sanofi Pasteur ed autorizzato all’immissione in commercio dall’EMA il 23.10.2000, sospeso dalla commercializzazione in via preventiva dall’EMA il 17.11.2005 e poi ritirato definitivamente su richiesta della ditta produttrice stessa il 28.6.2012.

In questa revisione divulgata ad aprile 2017, rieditata ed aggiornata con nuova bibliografia, ho approfondito le cause della sospensione, in particolare l’associazione con i casi di morti in culla e la tossicologia del vaccino in relazione alla presenza dell’alluminio adiuvante.
Nella seconda parte ho discusso le criticità legate alla farmacovigilanza passiva, l’algoritmo OMS, e i bias (o confondenti) degli studi clinici sui danni da vaccino.

Da tale studio
emerge una situazione di mancato controllo dell’efficacia e sicurezza del vaccino da parte delle istituzioni preposte e di manipolazione dei dati scientifici per giustificare il mancato nesso di causa tra vaccinazione e reazione avversa.

Il vaccino Hexavac è un esempio di “spin” (manipolazione) scientifico, ben noto per le conseguenze gravi ed indesiderabili nella pratica medica (compresi potenziali danni ai pazienti), nello sviluppo di linee guida cliniche, nelle politiche sanitarie, nel finanziamento di ricerche successive e nel coinvolgimento del pubblico in generale.

BIBLIOTECA INTERNAZIONALE BOLGAN - https://www.studiesalute.org/biblioteca-internazionale

Loretta Bolgan, Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
06.02.202507:00
Molte persone pensano che l'area intorno alla centrale nucleare di Chernobyl sia un luogo di desolazione post-apocalittica, ma a quasi 40 anni dall'esplosione di uno dei reattori dell'impianto, che ha provocato il peggior incidente nucleare della storia dell'umanità, la scienza ci dice qualcosa di molto diverso.

I ricercatori hanno scoperto che il territorio circostante l'impianto è diventato
un paradiso per la fauna selvatica, con linci, bisonti, cervi e altri animali che si aggirano nelle fitte foreste. La cosiddetta Zona di Esclusione di Chernobyl(CEZ), che si estende per 2.800 km quadrati nell'Ucraina settentrionale, rappresenta oggi la terza riserva naturale più grande dell'Europa continentale ed è diventata un esperimento - anche se accidentale - di rewilding.

L’adattamento e la sopravvivenza degli animali e delle piante è stato possibile grazie a mutazioni genetiche trasmesse di generazione in generazione che hanno migliorato la capacità di riparo del DNA e di abbattere lo stess ossidativo. In particolare sono oggetto di studi genetici una colonia di circa 900
cani randagi che vivono nella CEZ, i lupi, le raganelle orientali con la pelle nera, e in particolare i minuscoli vermi della specie Oscheius, in quanto i loro genomi non presentano alcun danno nè modificazione genetica nonostante generazioni di animali siano state esposte alle radiazioni.

Per quanto riguarda
le piante, all'indomani dell'incidente di Chernobyl, un'ampia zona di foresta di conifere nei pressi della centrale divenne di un vivace colore arancione e morì a causa degli alti livelli di radiazioni che investivano l'area. L'area divenne una terra desolata, ma oggi la Foresta Rossa è quasi completamente rigenerata.

Il risultato più impensabile è però che
le popolazioni di molte specie animali e vegetali sono in realtà più numerose di quanto non fossero prima del disastro, a dimostrare che l’impatto delle attività umane sull’ambiente nel medio-lungo termine può essere più negativo di una catastrofe nucleare.

#appuntidiscienzabolgan

Nel
SOMMARIO dedicato troverete ulteriori video e link di approfondimento di articoli scientifici e divulgativi.

Loretta Bolgan, Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
01.04.202507:00

UNA PELLE DI VETRO


Un comune colorante alimentare approvato dalla Food and Drug Administration statunitense, la tartrazina*, ha mostrato un effetto sorprendente: può rendere temporaneamente trasparenti la pelle, i muscoli e i tessuti connettivi dei roditori vivi. Questo permette di osservare con estrema precisione, fino al livello dei micron, ciò che avviene all'interno del corpo attraverso diversi strati di tessuto.

Un esperimento particolarmente affascinante ha riguardato l'addome di un topo: grazie alla tartrazina, i ricercatori sono riusciti a renderlo così trasparente da poter vedere direttamente i neuroni enterici (quelli che controllano l'intestino) marcati con proteine fluorescenti. In questo modo, hanno potuto osservare e registrare in tempo reale i movimenti dell'intestino, creando mappe dettagliate della sua motilità e dei diversi schemi di movimento.

Per dimostrare che questa tecnica funziona in diversi contesti, gli scienziati hanno applicato il colorante anche in altre parti del corpo del topo. Sul cuoio capelluto, per esempio, sono riusciti a visualizzare i vasi sanguigni del cervello, mentre sull'arto posteriore hanno ottenuto immagini ad alta risoluzione dei sarcomeri muscolari, le strutture responsabili della contrazione dei muscoli.
Questa scoperta apre nuove prospettive per studiare il corpo in maniera non invasiva e con un livello di dettaglio mai raggiunto prima!


*
La tartrazina (E102) è un colorante alimentare molto diffuso, soprattutto negli alimenti per bambini ma è attenzionato da tempo come allergenico e purtroppo anche per i suoi effetti neurotossici e cancerogeni.
Hegazy, Abdelmonem & Haliem, Walaa & Haliem, Rashad &  et al.(2023). 
Brief Overview about Tartrazine Effects on Health Section A-Research paper 4698 Eur.
Researchgate.


Ulteriore letteratura è a disposizione nel SOMMARIO
APPUNTI DI SCIENZA.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
18.03.202513:00
Dottoressa Bolgan, buona sera e scusi il disturbo. Ha notizie su questi anestetici? Mia moglie deve effettuare una colonoscopia di controllo e devono fargli questi due anestetici: diazepam e fentanyl.
Ho paura per il grafene. Grazie tante.
Domandato da Vito Plas 💛


La questione
grafene in prodotti farmaceutici (vaccini e altro) l’ho approfondita nel dettaglio e dallo studio del materiale divulgato è emerso che il grafene non c’è, quindi non ha nulla da temere riguardo la tossicità dovuta alla presenza di questo composto.

Nessun farmaco autorizzato e di uso consolidato ad oggi in commercio contiene come ingrediente grafene, né è presente come contaminazione
(visibile anche ad occhio nudo in quantità contaminanti per la colorazione gialla) in quanto non utilizzato ancora nei processi di produzione dei farmaci. Si trovano diversi studi sperimentali che testano l’ossido di grafene come carrier di farmaci o di marcatori per la diagnostica, perciò non si può escludere che
farmaci contenenti grafene come ingrediente
saranno in commercio nel prossimo futuro, anche come
adiuvante vaccinale
(vedi bibliografia) ma ciò non significa che attualmente
sia presente
nei prodotti già registrati da tempo.
Non mi risultano neppure in fase clinica di registrazione nuovi prodotti farmaceutici nè da parte dell’EMA, nè dell’FDA, ma se qualcuno ha diverse informazioni le valuterò senz’altro.
Quanto discusso sui vaccini (che vale allo stesso modo per tutti i farmaci in cui si suppone la presenza di grafene) è stato oggetto di una mia review tecnica pubblicata su researchgate che le metto di seguito:

 
REVIEW SU METODI ANALITICI PER LA CARATTERIZZAZIONE DI STRUTTURE GRAFENICHE E PROFILI DI TOSSICITA’
 
Intervista al Dr. Amedeo Cinosi
https://mariannamaior.com/ossido-di-grafene-e-vaccini-la-verita/

Resto comunque a disposizione per valutare nuovi studi (possibilmente revisionati e con materiali e metodi disponibili per una verifica sull’affidabilità) su questo argomento.


BIBLIOGRAFIA

The Graphene Flagship Technology and Innovation Roadmap
Biomedical Applications

Ulteriori approfondimenti bibliografici sulla tossicologia del grafene e il suo ossido e le sue applicazioni medicali sono disponibili nel
SOMMARIO APPUNTI di SCIENZA.

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Loretta Bolgan, Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
13.03.202513:00

Ci dice qualcosa circa il morbillo nuovo negli USA. È probabile che arriverà anche in EU. È una fake news o no?

Domandato da Luca Lucas 💛

1^ PARTE
Le riporto il link della CDC americana sui dati epidemiologici del morbillo:
Measles Cases and Outbreaks.

Come può vedere i casi totali aggiornati al 27 febbraio sono 164, numero troppo esiguo per parlare di epidemia. Di questi, gran parte sono non vaccinati, di cui il 20% è stato ospedalizzato (32 persone)  ed è stato registrato un decesso senza nessuna analisi del caso (cioè non sappiamo se la persona era già affetta da patologie o altro).


Quindi, non sono una fake news i casi di morbillo”, perchè è normalissimo che ci siano (le epidemie di morbillo avvengono ogni 4-5 anni circa, anche in popolazioni ad alta copertura vaccinale) [1], ma si sta strumentalizzando la cosa come al solito per colpire i non vaccinati quali responsabili del contagio.

Ricordo che il vaccino contro il morbillo è a virus attenuati che formano quasispecie [2]
(dimostrato dalle nostre analisi sul Priorix tetra)
e quindi i vaccinati possono infettarsi [3], selezionare varianti vaccinoresistenti [4] anche più contagiose, come è accaduto per la SARS-Cov-2, ed essere causa di epidemie da virus vaccinali revertiti (come è ben documentato per il vaccino orale contro la polio [5]) o da infezione da virus vaccinale nei vaccinati * (fenomeno dello “shedding”) [6].


Per questo motivo non è possibile raggiungere l’immunità di gregge (è richiesta
la copertura vaccinale di almeno 95% [7] e questo significa che chi si vaccina lo fa solo per proteggere - teoricamente - sé stesso e non per impedire il contagio) e non è possibile eradicare il morbillo (intendendo per eradicazione l’obiettivo dell’OMS cioè casi zero).

Ricordo i casi della Mongolia [8] nell’epidemia del 2015-16 e dell’Ucraina nel 2018 ** quali esempi concreti di fallimento vaccinale in popolazioni ad alta copertura vaccinale.


Per contro, le campagne vaccinali di massa, che potrebbero essere prospettate per eradicare il morbillo, possono avere conseguenze negative nei vaccinati infettati legate alle caratteristiche del virus e del vaccino, e cioè la cronicizzazione dell’infezione del morbillo, per il fenomeno del peccato antigenico originale, [9] e il potenziamento della malattia. [10]

* “I vaccini MPR ed MPRV contengono virus attenuati che possono causare un’infezione nel vaccinato [11], debole ma attiva (shedding), per circa 4 settimane (o a lungo termine se il vaccinato è immunodepresso [12]). Durante questo periodo di tempo il vaccinato può essere contagioso.”


Quando è in atto un’epidemia o un focolaio è indispensabile caratterizzare dal punto di vista genetico il virus circolante, perché la reversione a virus contagiosi dei virus vaccinali attenuati [13] è noto e plausibile soprattutto nelle popolazioni altamente vaccinate!
Non si può escludere quindi che i virus che stanno circolando negli USA siano virus vaccinali revertiti o virus vaccinoresistenti selezionati dai vaccinati stessi, oppure si tratti di casi di infezioni da virus vaccinale nei vaccinati.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
04.03.202509:00

WIDESPREAD MYALGIA AND CHRONIC FATIGUE

Jean-Daniel Masson, Ghidaa Badran, Romain K Gherardi, François-Jérôme Authier, Guillemette Crépeaux.
Phagocytes from Macrophagic Myofasciitis Patients Exposed to Aluminum Oxyhydroxide-Adjuvanted Vaccine Exhibit Specific Inflammatory, Autophagic, and Mitochondrial Responses. Toxics. 2024 Jul 4;12(7):491. doi: 10.3390/toxics12070491 PMCID: PMC11281175 PMID: 39058143

Macrophagic myofasciitis (MMF) is an inflammatory condition in which aluminum particles, used as an adjuvant in vaccines, are observed inside certain immune cells called muscle phagocytes. People affected by this disease suffer from widespread muscle pain and debilitating fatigue, similar to the symptoms of chronic fatigue syndrome (ME/CFS), a little-known disorder thought to be caused by persistent inflammation due to external substances or infections.

In this study, researchers examined how immune cells from patients with MMF respond to aluminum adjuvant exposure compared to cells from healthy individuals. The goal was to observe the reactions of the cells both at rest and after exposure to this adjuvant, with or without antigens (substances that stimulate the immune response).


The results showed that while both MMF and healthy cells absorbed the adjuvant in the same way, MMF cells exhibited particular responses. Specifically, they activated a type of inflammatory response leading to the production of molecules that cause pain (chemokines) and lower output of TNF-α, a typical inflammatory molecule. Additionally, MMF cells displayed issues with energy metabolism, overreacting to the adjuvant and struggling to generate sufficient energy for their proper function.

In summary, the study suggests that phagocytes in individuals with MMF handle aluminum adjuvant differently than healthy ones, triggering a process that reduces the ability to properly eliminate damaged cellular substances while producing molecules that promote pain and fatigue, with compromised energy metabolism.


In the dedicated
SUMMARY you will find additional in-depth material from scientific and popular articles.
For further details on pediatric vaccines, we invite you to visit our official website at
https://www.studiesalute.org/archivio-ricerche-salute-tradotte.

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Loretta Bolgan,
President of the Bolgan Association - Studies and Health
12.02.202507:00
New study on the correlation between pediatric vaccination and neurodevelopmental disorders
Mawson A R., Jacob B.

VACCINATION AND NEURODEVELOPMENTAL DISORDERS: A STUDY OF NINE-YEAR-OLD CHILDREN ENROLLED IN MEDICAID. Science, Public Health Policy and the Law. 2025 Jan 23; v6.2019-2025

This study is a confirmation of two previous preliminary studies conducted by Prof. A. R. Mawson's group:
▫️ Pilot comparative study on the health of vaccinated and unvaccinated 6- to 12- year old U.S. children.
▫️
Preterm birth, vaccination and neurodevelopmental disorders: a cross-sectional study of 6- to 12-year-old vaccinated and unvaccinated children.

This is the
first large-scale study comparing the vaccinated and unvaccinated population, as all other studies published to date and subject to meta-analysis lack the negative control, i.e. the group of never-vaccinated children.
The study population included 47.155 children continuously enrolled in the State of Florida's Medicaid programme * from birth to 9 years between 1999 and 2011 (42,032 vaccinated and 5,123 never vaccinated).

* Medicaid provides free or low-cost health coverage to low-income individuals, families and children, pregnant women, the elderly and persons with disabilities.

Analysis of the data shows that:
1️⃣ Vaccinated children were significantly more likely than unvaccinated children to have a diagnosis of the following NDDs (neurodevelopment diseases): ASD (autism spectrum disorder), hyperkinetic syndrome of childhood, epilepsy or seizures, encephalopathy, tic disorders and learning disabilities.

2️⃣ Among children born preterm and vaccinated, 39.9% had a diagnosis of at least one NDD compared to 15.7% among those born preterm and not vaccinated (OR 3.58, 95% CI: 2.80, 4.57).

3️⃣ An increasing amount of health visits that included one or more vaccinations was associated with higher risks of ASD diagnosis, suggesting a dose-response relationship. Specifically, children with only one vaccination visit were 1.7 times more likely to have an ASD diagnosis than those with no vaccinations (95% CI: 1.21, 2.35), while those with 11 or more visits were 4.4 times more likely to have an ASD diagnosis than those with no visits (95% CI: 2.85, 6.84).

Conclusions: These results suggest that the current vaccination calendar may contribute to multiple forms of NDD; that vaccination combined with preterm birth is strongly associated with higher odds of NDD than preterm birth without vaccination; and that an increasing amount of visits that included vaccination is associated with higher risks of ASD.

Important studies on possible mechanisms of vaccine injury.
Prof. Mawson's group proposes that acute adverse reactions and chronic multisystemic vaccine-related diseases are associated with hepatic dysfunction and the release of vitamin A compounds (retinyl esters and retinoic acid) into the circulation, leading to endogenous intoxication due to hypervitaminosis A. The hypothesis is that the increased rates of allergy, ear infections and neurodevelopmental disorders (NDD) in countries with high vaccination rates are related to mass vaccination and its impact on liver function and vitamin A metabolism.

Mawson AR, Croft AM.
Multiple Vaccinations and the Enigma of Vaccine Injury. Vaccines (Basel). 2020 Nov 12;8(4):676. doi: 10.3390/vaccines8040676.
 
Mawson AR, Croft AM
Rubella Virus Infection, the Congenital Rubella Syndrome, and the Link to Autism. Int J Environ Res Public Health. 2019 Sep 22;16(19):3543. doi: 10.3390/ijerph16193543.

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04.02.202507:00
Se siete interessati a prepararvi per situazioni di emergenza nucleare, vi invitiamo a consultare il "Vademecum di difesa e comportamento in caso di ordigno/incidente atomico" realizzato dall’Ing. Adriano Marin e la dott.ssa Loretta Bolgan.

Questo documento è il frutto dell'esperienza decennale dell'ing A.Marin nell'ambito del rischio nucleare alto e nasce come integrazione alle raccomandazioni ufficiali, con l’obiettivo di “salvare più vite umane possibili”.

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Nel mio
DOCUMENTO SFOGLIABILE troverete il "Vademecum di Difesa e Comportamento in Caso di Ordigno o Incidente Atomico", disponibile per la visualizzazione e il download gratuito.

Loretta Bolgan, Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
27.03.202507:00

Buonasera dottoressa, ci può dire cortesemente se ci sono aggiornamenti scientifici riguardo la trasmissione della proteina spike tramite rapporti sessuali tra vaccinato e non vaccinato e i rischi a cui si può andare incontro.? È possibile un aumento improvviso di crisi epilettiche, insonnia e amennorea in chi non è vaccinato? Spero tanto in una sua risposta, grazie di ❤️
Domandato da 26605 💛


Purtroppo non mi risulta ad oggi che siano stati pubblicati studi revisionati sulla trasmissione (shedding in inglese) della proteina spike vaccinale o dei componenti dei vaccini ai non vaccinati.

E’ noto però che tutti i fluidi dei vaccinati possono contenere proteina spike:
▫️Long-lasting, biochemically modified mRNA, and its frameshifted recombinant spike proteins in human tissues and circulation after COVID-19 vaccination [1].

▫️Blood Distribution of SARS-CoV-2 Lipid Nanoparticle mRNA Vaccine in Humans. [2]

▫️Biodistribution of RNA Vaccines and of Their Products: Evidence from Human and Animal Studies [3].

▫️Detection of recombinant Spike protein in the blood of individuals vaccinated against SARS-CoV-2: Possible molecular mechanisms [4].

▫️‘Spikeopathy’: COVID-19 Spike Protein Is Pathogenic, from Both Virus and Vaccine mRNA [5].

Ne segue che non si può escludere una trasmissione per contatto diretto nel rapporto sessuale.
I rischi potrebbero essere legati alle ben note e marcate proprietà infiammatorie e ossidanti [6] della spike che potrebbe così danneggiare i tessuti. Da qui la necessità di mantenere sempre disinfiammati i tessuti [7], di ripristinare gli antiossidanti [8] e di reintegrare il microbiota della mucosa [9].


Riporto anche un interessante articolo divulgativo del dr. Mercola che approfondisce il tema della trasmissione della spike sulla base delle testimonianze di non vaccinati a contatto con vaccinati:
▫️Unraveling the Mysteries of mRNA Vaccine Shedding [10].


Per quanto riguarda la seconda parte della domanda: “
È possibile un aumento improvviso di crisi epilettiche, insonnia e amennorea in chi non è vaccinato”, personalmente non ho mai ricevuto segnalazioni di reazioni così gravi in persone mai vaccinate e che non abbiano contratto l’infezione da Covid, ma non è possibile escluderlo per meccanismi di shedding non ancora noti purtroppo. Ritengo sia indispensabile prima di tutto escludere altre cause e in particolare l’infezione da Covid, anche non necessariamente sintomatica, perchè può portare a tutte queste patologie.  

Ulteriore letteratura è a disposizione nel SOMMARIO APPUNTI DI SCIENZA.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
18.03.202507:00
Vorrei chiedere una cosa alla Dr.ssa Bolgan: mia figlia soffre di dermatite atopica e il dottore mi ha consigliato di fare una cura con un farmaco sperimentale monoclonale. Chiedo alla dottoressa, cosa ne pensa???
Domandato da Giuseppe 💛


Per quanto riguarda le reazioni avverse ai monoclonali le suggerisco di leggere quanto ho divulgato sugli anticorpi monoclonali utilizzati contro il Covid, in quanto il meccanismo del danno è praticamente lo stesso:
Potenziamento malattia ADE – 08.2022” a partire da pag. 173 per le modalità di produzione e il meccanismo d’azione e da pag. 182 riguardo i numerosi meccanismi del danno.  

Può trovare ulteriori informazioni anche nei seguenti articoli:
Brennan FR, Morton LD, Spindeldreher S, Kiessling A, Allenspach R, Hey A, Muller PY, Frings W, Sims J. Safety and immunotoxicity assessment of immunomodulatory monoclonal antibodies. MAbs. 2010 May-Jun;2(3):233-55. doi: 10.4161/mabs.2.3.11782. [1]

Kumar N, Kalaiselvan V, Arora MK. Neuronal toxicity of monoclonal antibodies (mAbs): an analysis of post-marketing reports from FDA Adverse Event Reporting System (FAERS) safety database. Eur J Clin Pharmacol. 2024 Nov;80(11):
1685-1695. doi: 10.1007/s00228-024-03727-0. [2]

La bibliografia citata è visionabile dal
SOMMARIO APPUNTI di SCIENZA.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
11.03.202513:00

Buongiorno,
stavo cercando se ci fosse correlazione tra vaccinazioni in soggetti con dermatite atopica e asma. Avevo letto che erano stati fatti degli studi.
Potrebbe aiutarmi? Grazie.
Domandato da GabRage77 💛


Per i vaccini Covid la letteratura è già piuttosto abbondante e conferma un rischio di slatentizzazione in soggetti predisposti e di aggravamento in chi soffre già di asma, le riporto qualche studio recente:

Yang CY, Shih YH, Lung CC.
The association between COVID-19 vaccine/infection and new-onset asthma in children - based on the global TriNetX database. Infection. 2025 Feb;53(1):125-137. doi: 10.1007/s15010-024-02329-3.

Ando M, Satonaga Y, Takaki R, et al.
Acute asthma exacerbation due to the SARS-CoV-2 vaccine (Pfizer-BioNTech BNT162b2 messenger RNA COVID-19 vaccine [ComirnatyⓇ]). Int J Infect Dis. 2022 Nov;124:187-189. doi: 10.1016/j.ijid.2022.09.019.

Per quanto riguarda il rischio di asma e atopia e vaccini pediatrici le riporto i seguenti articoli che suggeriscono un’associazione statisticamente significativa con le vaccinazioni:

Daley MF, Reifler LM, Glanz JM, et al.
Association Between Aluminum Exposure From Vaccines Before Age 24 Months and Persistent Asthma at Age 24 to 59 Months. Acad Pediatr. 2023 Jan-Feb;23(1):37-46. doi: 10.1016/j.acap.2022.08.006.

Yamamoto-Hanada K, Pak K, Saito-Abe M, et al. Japan Environment and Children’s Study (JECS) Group.
Cumulative inactivated vaccine exposure and allergy development among children: a birth cohort from Japan. Environ Health Prev Med. 2020 Jul 7;25(1):27. doi: 10.1186/s12199-020-00864-7.

Hooker BS, Miller NZ.
Analysis of health outcomes in vaccinated and unvaccinated children: Developmental delays, asthma, ear infections and gastrointestinal disorders. SAGE Open Med. 2020 May 27;8:2050312120925344. doi: 10.1177/2050312120925344

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
04.03.202507:00
⁣⁣MIALGIA DIFFUSA E STANCHEZZA CRONICA

Jean-Daniel Masson, Ghidaa Badran , Romain K Gherardi, François-Jérôme Authier, Guillemette Crépeaux.
Mialgia diffusa e stanchezza cronica: i fagociti di pazienti affetti da miofasciite macrofagica esposti al vaccino adiuvato con ossidrossido di alluminio mostrano soecifiche risposte infiammatorie, autofagiche e mitocondriali. Toxics. 2024 Jul 4;12(7):491. doi: 10.3390/toxics12070491 PMCID: PMC11281175 PMID: 39058143

La miofasciite macrofagica (MMF) è una condizione infiammatoria in cui si osserva la presenza di particelle di alluminio, utilizzato come adiuvante nei vaccini, all'interno di alcune cellule immunitarie chiamate fagociti muscolari. Le persone affette da questa malattia soffrono di dolori muscolari diffusi e una stanchezza debilitante, simile ai sintomi della sindrome da stanchezza cronica (ME/CFS), un disturbo poco conosciuto che si pensa possa essere causato da un'infiammazione persistente dovuta a sostanze esterne o infezioni.

In questo studio, i ricercatori hanno studiato come le cellule immunitarie di pazienti con MMF rispondano all'esposizione all'adiuvante di alluminio rispetto alle cellule di persone sane. L'obiettivo era osservare le reazioni delle cellule sia a riposo che dopo essere state esposte a questo adiuvante, con o senza antigeni (sostanze che stimolano la risposta immunitaria).


I risultati hanno mostrato che, sebbene le cellule MMF e quelle sane abbiano assorbito l'adiuvante allo stesso modo, le cellule MMF hanno mostrato delle risposte particolari. In particolare, hanno attivato un tipo di risposta infiammatoria che porta alla produzione di molecole che causano dolore (come le chemochine) e una minore produzione di TNF-α, una molecola tipica dell'infiammazione. Inoltre, le cellule MMF hanno evidenziato dei problemi nel metabolismo energetico, rispondendo in modo esagerato all'adiuvante e mostrando difficoltà nel generare energia sufficiente per il loro funzionamento.

In sintesi, lo studio suggerisce che i fagociti nelle persone con MMF gestiscono l'adiuvante di alluminio in modo diverso rispetto a quelli sani, attivando un processo che riduce la capacità di smaltire correttamente le sostanze cellulari danneggiate e producendo molecole che favoriscono il dolore e l'affaticamento, mentre il loro metabolismo energetico è compromesso.


Nel
SOMMARIO dedicato troverete ulteriore materiale di approfondimento di articoli scientifici e divulgativi.
Per ulteriori dettagli sui vaccini pediatrici, ti invitiamo a visitare il nostro sito ufficiale all'indirizzo
https://www.studiesalute.org/vaccini-pediatrici.

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Loretta Bolgan,
Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
11.02.202520:34

DISCUSSION DES RESULTATS DE L'ENQUETE LC-MS  ET NGS SUR LA QUALITE DES VACCINS INFANRIX HEXA, HEXYON, GARDASIL 9 ET PRIORIX TETRA.


D'après ce qui a été discuté en détail pour chaque vaccin, les questions critiques les plus pertinentes peuvent être résumées :
 
▪️Dans le vaccin Infanrix hexa, les antigènes se présentent sous la forme d'une macromolécule non polaire et insoluble dotée d'une capacité d'agrégation. Cette caractéristique est similaire à celle des prions à prions pathologiques (un prion est une molécule protéique qui a la capacité de transmettre sa forme mal repliée à des variantes normales de la même protéine).
▪️Présence de contaminants chimiques en quantités cumulatives non résiduelles et en nombre significatif pour l'ensemble des vaccins analysés. Un pourcentage très important (70 à 80 %) n'a pas pu être identifié dans la base de données, de sorte que leur structure n'est pas connue.
▪️Présence de peptides libres et de protéines étrangères aux propriétés allergènes et auto-immunes documentées.
 
Virus fortuits et résidus de traitement :
▪️PRIORIX TETRA:  présence d'ADN/ARN fœtal humain de la lignée cellulaire fœtale humaine MRC-5 en quantités non résiduelles ; Rétrovirus : Rétrovirus endogène humain K, virus de la leucose aviaire, HERV-H/env62.
▪️GARDASIL 9: présence de Rétrovirus (ADN) : Virus de la leucémie murine, Rétrovirus endogène humain K, Rétrovirus (ARN) : Virus de la leucémie murine ; ADN : fragments L1 du génome du HPV (virus oncogène). Les fragments L1 18, 16, 6 (ARN) ont été séquencés.
Séquençage du génome de la lignée MRC-5
▪️L'excès du génome humain présente des changements du nombre de copies (CNV) et des variantes structurelles (SV), telles que des translocations, des insertions, des délétions, des duplications et des inversions, dont beaucoup se trouvent dans des exons et des sites d'épissage et impliquent donc des gènes. Ce type d'événement aberrant est typique des génomes des cellules cancéreuses.

Quasi-espèces :
▪️génome de la varicelle vaccinale: 245 variants par rapport au génome de référence (génome sauvage de la souche Dumas) dont 154 variants majeurs et 91 variants quasi-espèces (populations mutantes responsables de résistance aux vaccins, de réversion de virulence et de complications majeures dues à l'infection).
▪️Génome vaccinal contre les oreillons : 40 variants quasi-espèces par rapport au génome de référence (génome du vaccin Jeryl-Lynn). Une comparaison des variantes trouvées dans les deux lots révèle 4 différences.

L'enquête menée permet d'affirmer que les vaccins analysés présentent différents types de problèmes critiques liés à la qualité, à l'innocuité et à l'efficacité des vaccins et qu'un tableau d'ensemble se dégage d'un mauvais contrôle de la qualité des matières premières et du produit final inoculé.

▫️RESULTATS DE L'ENQUETE DU LC-MS

▫️RESULTATS DE L'ENQUETE DU NGS

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Loretta Bolgan, Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
31.01.202517:00
DISCUSIÓN DE LOS RESULTADOS DE LA ENCUESTA DEL LC-MS y NGS SOBRE LA CALIDAD DE LAS VACUNAS INFANRIX HEXA, HEXYON, GARDASIL 9 Y PRIORIX TETRA.

A partir de lo que se ha discutido en detalle para cada vacuna, se pueden resumir los temas críticos más relevantes:
 
▪️
En la vacuna infanrix hexa, los antígenos se encuentran en forma de una macromolécula insoluble no polar con capacidad de agregación. Esta característica es similar a la de los priones priónicos patológicos (un prión es una molécula de proteína que tiene la capacidad de transmitir su forma mal plegada a variantes normales de la misma proteína).
▪️Presencia de contaminantes químicos en cantidades acumuladas no residuales y en cantidades significativas para todas las vacunas analizadas. Un porcentaje muy significativo (70-80%) no pudo ser identificado en la base de datos, por lo que se desconoce su estructura.
▪️Presencia de péptidos libres y proteínas extrañas con propiedades alergénicas y autoinmunes documentadas.
 
Virus adventicios y residuos de procesamiento:
▪️PRIORIX TETRA: presencia de ADN/ARN fetal humano de la línea celular fetal humana MRC-5 en cantidades no residuales; Retrovirus: Retrovirus endógeno humano K, virus de la leucosis aviar, HERV-H/env62.
▪️GARDASIL 9: presencia de Retrovirus (ADN): virus de la leucemia murina, Retrovirus endógeno humano K, Retrovirus (ARN): virus de la leucemia murina; ADN: Fragmentos L1 del genoma del VPH (virus oncogénico). Se secuenciaron los fragmentos L1 18, 16, 6 (ARN).
Secuenciación del genoma de la línea MRC-5
▪️El exceso del genoma humano muestra cambios en el número de copias (CNVs) y variantes estructurales (SVs), como translocaciones, inserciones, deleciones, duplicaciones e inversiones, muchas de las cuales caen dentro de exones y sitios de empalme y, por lo tanto, involucran genes. Este tipo de evento aberrante es típico de los genomas de las células cancerosas.

Cuasiespecies:
▪️Genoma de la vacuna contra la varicela: 245 variantes en comparación con el genoma de referencia (genoma salvaje de la cepa Dumas) de las cuales 154 son variantes principales y 91 son variantes de cuasiespecies (poblaciones mutantes que son responsables de la resistencia a la vacuna, la reversión de la virulencia y las principales complicaciones de la infección).
▪️Genoma de la vacuna contra las paperas: 40 variantes de cuasiespecies comparadas con el genoma de referencia (genoma de la vacuna Jeryl-Lynn). Una comparación de las variantes encontradas en los dos lotes revela 4 diferencias.

La investigación realizada permite afirmar que las vacunas analizadas presentan diversos tipos de problemas críticos relacionados con la calidad, seguridad y eficacia de las vacunas y se vislumbra un panorama general de mal control de la calidad de las materias primas y del producto final que se inocula.

DISCUSIÓN DE LOS RESULTADOS DE LA ENCUESTA EN LC-MS

DISCUSIÓN DE LOS RESULTADOS DE LA ENCUESTA EN NGS

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Loretta Bolgan, Presidente dell'associazione Bolgan - Studi e Salute
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