‼CONTRO LA VOSTRA LIBERAZIONE, CONTRO IL VOSTRO MONDO
In occasione dell’ottantesimo anniversario della sedicente “Liberazione”, la città di Roma si è riempita di manifesti istituzionali che celebrano la libertà di amare, pensare, studiare, votare. Una retorica vuota, che tenta di mascherare la distanza tra i proclami della democrazia e la realtà materiale vissuta quotidianamente. Di fronte a questa narrazione favolosa il Blocco Studentesco risponde con l'unico gesto possibile: coprire quei verbi celebrativi con la sola parola che può accompagnare questa ricorrenza, ovvero servire. È l’unica sintesi onesta e coerente di ciò che è stato consegnato all'Italia dal 25 luglio, dall'8 settembre e dal 25 aprile.
Inutile girarci intorno. Le costituzioni antifasciste non sono - ora come ieri - di nessun ostacolo al dispiegarsi del capitale finanziario come fattore dominante della società, anzi: rimangono al loro posto come una sorta di feticcio sacralizzato a giustificazione e sanzione delle ingiustizie del presente. Allo stesso modo i suoi sacerdoti – politici, giornalisti, accademici – salmodiano i loro precetti con la voce rotta dalla retorica, lanciando parole vuote, anonime, tremendamente consumate e tristemente consumiste. La libertà tanto esaltata è ridotta al solo diritto di servire: servire un’economia disumana, un sistema educativo fallimentare, una politica sterile e autoreferenziale.
Il 25 aprile non sarà mai un momento di memoria condivisa, ma un rito di legittimazione, un esercizio di potere simbolico volto a spegnere ogni possibilità di rottura. A tutto questo ci opponiamo. Non celebriamo la vostra “libertà”, perché non ci appartiene. Non riconosciamo la vostra storia, perché è fatta per umiliare il presente. Non accettiamo le vostre regole, perché sono scritte per garantirvi dominio. Il nostro rifiuto è netto. La nostra opposizione, totale.
Blocco Studentesco Roma