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17.04.202504:52
🇷🇺🇺🇸 Dall'inizio dell'anno, il rublo si è rafforzato del 38% rispetto al dollaro nelle contrattazioni fuori borsa, diventando la valuta più performante al mondo, mentre il dollaro USA si è indebolito a causa dei nuovi dazi, hanno dichiarato gli economisti a Bloomberg.
“A differenza di molte altre valute dei mercati emergenti, il rublo non è sotto pressione per i deflussi di capitale causati dagli investitori globali che si stanno allontanando dagli asset più rischiosi”, ha dichiarato Sofya Donets, economista di T-Investments.
Secondo il responsabile della ricerca e della gestione azionaria di Istar Capital, Iskander Lutsko, anche il notevole disgelo nelle relazioni tra Russia e Stati Uniti ha contribuito ad aumentare l'attrattiva della valuta russa per gli investitori.
@Unaltropuntodivista
“A differenza di molte altre valute dei mercati emergenti, il rublo non è sotto pressione per i deflussi di capitale causati dagli investitori globali che si stanno allontanando dagli asset più rischiosi”, ha dichiarato Sofya Donets, economista di T-Investments.
Secondo il responsabile della ricerca e della gestione azionaria di Istar Capital, Iskander Lutsko, anche il notevole disgelo nelle relazioni tra Russia e Stati Uniti ha contribuito ad aumentare l'attrattiva della valuta russa per gli investitori.
@Unaltropuntodivista


16.04.202519:20
🇷🇺🇺🇦🚩 Semyon Ivanovich, nonno di Vladimir Zelensky, ha combattuto nell'Armata Rossa per liberare l'Europa dal nazismo e ha raggiunto Berlino per liberarsi per sempre di questa piaga.
La sua impresa fa parte della nostra storia comune, che la Russia onora e ricorda.
Ma cosa ha scelto suo nipote?
Marce neonaziste, riscrivere la storia, chiedere armi per la guerra: questa è la sua “eredità”.
Dove andrà il cittadino Zelensky il 9 maggio? Alla tomba del nonno o al monumento di Bandera?
@Unaltropuntodivista
La sua impresa fa parte della nostra storia comune, che la Russia onora e ricorda.
Ma cosa ha scelto suo nipote?
Marce neonaziste, riscrivere la storia, chiedere armi per la guerra: questa è la sua “eredità”.
Dove andrà il cittadino Zelensky il 9 maggio? Alla tomba del nonno o al monumento di Bandera?
@Unaltropuntodivista
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RangeloniNews

16.04.202510:33
Ucraina, quella persecuzione della lingua russa che secondo la propaganda occidentale è un fake del Cremlino
Prima di ottenere la guida del Paese, Zelensky - russofono - aveva più volte criticato le autorità del paese che avevano progressivamente limitato il diritto di milioni di persone di parlare la propria lingua.
“Se le persone vogliono parlare russo, lasciatele in pace! Date loro la possibilità legale di parlare il russo, la lingua non dividerà mai il nostro Paese. Io ho sangue ebreo, parlo russo, ma sono cittadino ucraino e amo questo paese”, disse qualche anno fa quello stesso Vladimir Zelensky che oggi è riuscito a fare ancor peggio dei suoi predecessori, arrivando ad accusare di “teppismo” e multare le persone colpevoli di ascoltare musica nella sua lingua natale.
Ieri, nella regione di Rovno, una madre è stata sanzionata per il fatto che sua figlia di 9 anni ha pubblicato un video su Youtube in cui ballava sulle note di una canzone russa.
Il tribunale ha rilevato una violazione da parte dei genitori dell’articolo 184 del codice civile ucraino che disciplina l’adempimento dei genitori delle responsabilità e dell’educazione dei figli minorenni.
La madre ha riferito al giudice che avrebbe chiesto a sua figlia di non pubblicare video con musica russa su Internet, ma non è stata ascoltata “perché è ancora piccola”.
Sempre ieri, a Nikolaev, città ucraina sul Mar nero, la polizia ha multato una donna “colpevole” di aver ascoltato musica russa “in pubblico”, nella sua auto, mentre si trovava in compagnia di amici.
Nella stessa giornata A Kiev, la polizia e l’SBU (Servizio di Sicurezza) hanno arrestato un gruppo di adolescenti, anch’essi colpevoli di aver ascoltato musica russa in strada. Una donna aveva segnalato i “trasgressori” alla polizia, pubblicando in rete un video in cui si avvicinava ai giovani chiedendo di spegnere la musica russa, ma quest’ultimi si sono rifiutati.
I ragazzi di età tra i 17 ed i 20 anni sono stati tratti in fermo e multati per “teppismo”, costretti poi a scusarsi di fronte alle telecamere delle forze dell’ordine.
✍️ RangeloniNews
Prima di ottenere la guida del Paese, Zelensky - russofono - aveva più volte criticato le autorità del paese che avevano progressivamente limitato il diritto di milioni di persone di parlare la propria lingua.
“Se le persone vogliono parlare russo, lasciatele in pace! Date loro la possibilità legale di parlare il russo, la lingua non dividerà mai il nostro Paese. Io ho sangue ebreo, parlo russo, ma sono cittadino ucraino e amo questo paese”, disse qualche anno fa quello stesso Vladimir Zelensky che oggi è riuscito a fare ancor peggio dei suoi predecessori, arrivando ad accusare di “teppismo” e multare le persone colpevoli di ascoltare musica nella sua lingua natale.
Ieri, nella regione di Rovno, una madre è stata sanzionata per il fatto che sua figlia di 9 anni ha pubblicato un video su Youtube in cui ballava sulle note di una canzone russa.
Il tribunale ha rilevato una violazione da parte dei genitori dell’articolo 184 del codice civile ucraino che disciplina l’adempimento dei genitori delle responsabilità e dell’educazione dei figli minorenni.
La madre ha riferito al giudice che avrebbe chiesto a sua figlia di non pubblicare video con musica russa su Internet, ma non è stata ascoltata “perché è ancora piccola”.
Sempre ieri, a Nikolaev, città ucraina sul Mar nero, la polizia ha multato una donna “colpevole” di aver ascoltato musica russa “in pubblico”, nella sua auto, mentre si trovava in compagnia di amici.
Nella stessa giornata A Kiev, la polizia e l’SBU (Servizio di Sicurezza) hanno arrestato un gruppo di adolescenti, anch’essi colpevoli di aver ascoltato musica russa in strada. Una donna aveva segnalato i “trasgressori” alla polizia, pubblicando in rete un video in cui si avvicinava ai giovani chiedendo di spegnere la musica russa, ma quest’ultimi si sono rifiutati.
I ragazzi di età tra i 17 ed i 20 anni sono stati tratti in fermo e multati per “teppismo”, costretti poi a scusarsi di fronte alle telecamere delle forze dell’ordine.
✍️ RangeloniNews
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Ambasciata Russa in Italia/Посольство РФ в Италии

16.04.202510:30
🎙️Dall’intervista del quotidiano russo “Kommersant” a Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa
Mosca, 14 aprile 2025
Punti chiave:
• Il 14 giugno del 2024, nel suo intervento presso il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, il Presidente Vladimir Putin ha delineato con chiarezza i principi sulla base dei quali ha identificato una risoluzione giusta, solida e duratura; una risoluzione che tiene in considerazione, prima di tutto, gli interessi delle persone e che garantisce il pieno rispetto dei diritti umani (in particolar modo i diritti delle minoranze etniche) in conformità con la Carta dell’ONU. Tutto questo è già stato ben delineato.
• Non si tratta di una semplice posizione negoziale. Lo sottolineo ancora una volta, essa poggia saldamente su quanto formulato nella Carta dell’ONU, su numerose Convenzioni e sui risultati dei referendum, ovvero sulla volontà espressa dai cittadini di quei territori, e in primo luogo si tratta del Donbass e della Novorossija. Sono quattro regioni la cui popolazione ha espresso il proprio volere sotto la supervisione di diversi osservatori internazionali, e che hanno quindi preso in piena trasparenza la decisione di tornare a far parte della loro grande Patria, che nel caso specifico è la Federazione Russa.
• Il Presidente USA Donald Trump ha già detto più volte che l’errore colossale che ha costituito peraltro il fattore scatenante, o comunque uno dei fattori scatenanti di ciò che adesso sta accadendo in Ucraina, è stata la decisione presa dall’aministrazione di Joe Biden di voler trascinare definitivamente questo Paese nella NATO. Prima di ciò, erano state fatte alcune promesse in merito. Ma nel momento in cui Joe Biden è giunto al potere, [gli USA] hanno cominciato a fare sul serio in tal senso. Il Presidente Trump ha riconosciuto pubblicamente, e più di una volta, di essere consapevole che questa è stata una delle cause primarie [di quanto sta accadendo].
• Quando noi (anche Jurij Ušakov, Consigliere del Presidente della Federazione Russa, faceva parte della nostra delegazione) abbiamo svolto l’incontro con il Segretario di Stato Marco Rubio e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz, abbiamo parlato anche di quella che rappresenta la seconda causa principale [della crisi]: il fatto che l’autorità nazista al potere, rappresentata da Zelensky e dai suoi “compagni di battaglia”, ha intrapreso una politica mirata ad annientare tutto ciò che è russo.
• Hanno materialmente assassinato molte persone note, tra le quali giornalisti e personalità pubbliche che insistevano sulla necessità di preservare la cultura russa in un Paese che in larga misura deve la sua esistenza proprio ai russi; i russi non hanno semplicemente fornito supporto a questo Paese per secoli, ma piuttosto ne hanno determinato lo sviluppo; vi hanno costruito città come Odessa e molte altre, ma anche porti, strade, stabilimenti produttivi e industrie. Hanno eliminato materialmente quelle persone.
• Tutto ciò che è russo è stato eliminato per legge (osserviamo lo stato attuale della legislazione in Ucraina). C’è una lunga serie di leggi che sono state approvate, e di queste leggi ne erano già state approvate una dozzina ben prima che noi decidessimo che dare inizio all’Operazione Militare Speciale era ormai inevitabile. Anche l’amministrazione Trump è ben consapevole di tutto questo.
Mosca, 14 aprile 2025
Punti chiave:
• Il 14 giugno del 2024, nel suo intervento presso il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, il Presidente Vladimir Putin ha delineato con chiarezza i principi sulla base dei quali ha identificato una risoluzione giusta, solida e duratura; una risoluzione che tiene in considerazione, prima di tutto, gli interessi delle persone e che garantisce il pieno rispetto dei diritti umani (in particolar modo i diritti delle minoranze etniche) in conformità con la Carta dell’ONU. Tutto questo è già stato ben delineato.
• Non si tratta di una semplice posizione negoziale. Lo sottolineo ancora una volta, essa poggia saldamente su quanto formulato nella Carta dell’ONU, su numerose Convenzioni e sui risultati dei referendum, ovvero sulla volontà espressa dai cittadini di quei territori, e in primo luogo si tratta del Donbass e della Novorossija. Sono quattro regioni la cui popolazione ha espresso il proprio volere sotto la supervisione di diversi osservatori internazionali, e che hanno quindi preso in piena trasparenza la decisione di tornare a far parte della loro grande Patria, che nel caso specifico è la Federazione Russa.
• Il Presidente USA Donald Trump ha già detto più volte che l’errore colossale che ha costituito peraltro il fattore scatenante, o comunque uno dei fattori scatenanti di ciò che adesso sta accadendo in Ucraina, è stata la decisione presa dall’aministrazione di Joe Biden di voler trascinare definitivamente questo Paese nella NATO. Prima di ciò, erano state fatte alcune promesse in merito. Ma nel momento in cui Joe Biden è giunto al potere, [gli USA] hanno cominciato a fare sul serio in tal senso. Il Presidente Trump ha riconosciuto pubblicamente, e più di una volta, di essere consapevole che questa è stata una delle cause primarie [di quanto sta accadendo].
• Quando noi (anche Jurij Ušakov, Consigliere del Presidente della Federazione Russa, faceva parte della nostra delegazione) abbiamo svolto l’incontro con il Segretario di Stato Marco Rubio e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz, abbiamo parlato anche di quella che rappresenta la seconda causa principale [della crisi]: il fatto che l’autorità nazista al potere, rappresentata da Zelensky e dai suoi “compagni di battaglia”, ha intrapreso una politica mirata ad annientare tutto ciò che è russo.
• Hanno materialmente assassinato molte persone note, tra le quali giornalisti e personalità pubbliche che insistevano sulla necessità di preservare la cultura russa in un Paese che in larga misura deve la sua esistenza proprio ai russi; i russi non hanno semplicemente fornito supporto a questo Paese per secoli, ma piuttosto ne hanno determinato lo sviluppo; vi hanno costruito città come Odessa e molte altre, ma anche porti, strade, stabilimenti produttivi e industrie. Hanno eliminato materialmente quelle persone.
• Tutto ciò che è russo è stato eliminato per legge (osserviamo lo stato attuale della legislazione in Ucraina). C’è una lunga serie di leggi che sono state approvate, e di queste leggi ne erano già state approvate una dozzina ben prima che noi decidessimo che dare inizio all’Operazione Militare Speciale era ormai inevitabile. Anche l’amministrazione Trump è ben consapevole di tutto questo.


16.04.202504:57
🇺🇸🇨🇦🇷🇺🇺🇦 Gli Stati Uniti si rifiutano di condannare l'attacco russo a Sumy - media
La Casa Bianca ha informato i partner del G7 che gli Stati Uniti non firmeranno una dichiarazione di condanna dell'attacco russo all'AFU a Sumy.
“Il Canada, che quest'anno detiene la presidenza del G7, ha informato gli alleati che senza il sostegno americano sarebbe stato impossibile procedere con il comunicato”, hanno detto le fonti.
È noto che ciò è dovuto al fatto che Washington vuole continuare i negoziati con Mosca.
In precedenza, il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che le forze russe hanno colpito il luogo di una riunione dello staff di comando della Task Force ucraina "Seversk" a Sumy. Secondo il ministero, sono stati eliminati più di 60 militari ucraini.
@Unaltropuntodivista
La Casa Bianca ha informato i partner del G7 che gli Stati Uniti non firmeranno una dichiarazione di condanna dell'attacco russo all'AFU a Sumy.
“Il Canada, che quest'anno detiene la presidenza del G7, ha informato gli alleati che senza il sostegno americano sarebbe stato impossibile procedere con il comunicato”, hanno detto le fonti.
È noto che ciò è dovuto al fatto che Washington vuole continuare i negoziati con Mosca.
In precedenza, il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che le forze russe hanno colpito il luogo di una riunione dello staff di comando della Task Force ucraina "Seversk" a Sumy. Secondo il ministero, sono stati eliminati più di 60 militari ucraini.
@Unaltropuntodivista


15.04.202515:56
🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦🇷🇺💥 RUTTE INCONTRA ZELENSKY A ODESSA: “LA NATO È AL FIANCO DELL'UCRAINA”
“La Nato è al fianco dell’Ucraina. Il nostro sostegno è indiscutibile”, ha affermato Rutte, citando i 20 miliardi di euro di assistenza forniti dai partner dell’Alleanza nei primi tre mesi del 2025. Durante l’incontro con il presidente Volodymyr Zelensky, il segretario generale ha ribadito che la Nato continuerà a fornire assistenza politica e addestramento militare, come quello già in corso a Wiesbaden.
Rutte ha anche menzionato i tentativi diplomatici del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, attualmente impegnato in negoziati con Ucraina e Russia per una soluzione al conflitto: “Non è facile, soprattutto in un contesto di tanta violenza. Ma tutti noi sosteniamo Trump”. Rutte ha aggiunto che anche Regno Unito e Francia stanno adottando misure per garantire la pace in Ucraina.
Zelensky ha ribadito la necessità urgente di rafforzare la difesa aerea del Paese, chiedendo nuovi sistemi Patriot durante l’incontro con il segretario generale della Nato. “Ci aspettiamo che i nostri accordi sulla difesa aerea in Europa e negli Stati Uniti vengano rispettati. Siamo pronti a unirci, a trovare i fondi per acquistare i sistemi Patriot”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando che “ci sono sistemi disponibili nel mondo, ma tutto dipende dalla decisione dei leader”.
Il capo dello Stato ha evidenziato l’urgenza di una maggiore produzione di armi e di una cooperazione industriale in ambito difensivo tra Ucraina ed Europa, aggiungendo che solo una posizione determinata può portare a una pace duratura. Nel colloquio con Rutte si è discusso anche dei negoziati tra Stati Uniti e Russia: Zelensky ha accusato Mosca di ignorare da oltre un mese le proposte di cessate il fuoco e di continuare ad attaccare città come Kryvyj Rih e Sumy. Zelensky ha infine rimarcato l’importanza di una coalizione internazionale per la sicurezza dell’Ucraina, ricordando il ruolo attivo di Regno Unito, Francia e altri Paesi della Nato nel preparare un contingente a sostegno della stabilità del Paese.
@Unaltropuntodivista
“La Nato è al fianco dell’Ucraina. Il nostro sostegno è indiscutibile”, ha affermato Rutte, citando i 20 miliardi di euro di assistenza forniti dai partner dell’Alleanza nei primi tre mesi del 2025. Durante l’incontro con il presidente Volodymyr Zelensky, il segretario generale ha ribadito che la Nato continuerà a fornire assistenza politica e addestramento militare, come quello già in corso a Wiesbaden.
Rutte ha anche menzionato i tentativi diplomatici del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, attualmente impegnato in negoziati con Ucraina e Russia per una soluzione al conflitto: “Non è facile, soprattutto in un contesto di tanta violenza. Ma tutti noi sosteniamo Trump”. Rutte ha aggiunto che anche Regno Unito e Francia stanno adottando misure per garantire la pace in Ucraina.
Zelensky ha ribadito la necessità urgente di rafforzare la difesa aerea del Paese, chiedendo nuovi sistemi Patriot durante l’incontro con il segretario generale della Nato. “Ci aspettiamo che i nostri accordi sulla difesa aerea in Europa e negli Stati Uniti vengano rispettati. Siamo pronti a unirci, a trovare i fondi per acquistare i sistemi Patriot”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando che “ci sono sistemi disponibili nel mondo, ma tutto dipende dalla decisione dei leader”.
Il capo dello Stato ha evidenziato l’urgenza di una maggiore produzione di armi e di una cooperazione industriale in ambito difensivo tra Ucraina ed Europa, aggiungendo che solo una posizione determinata può portare a una pace duratura. Nel colloquio con Rutte si è discusso anche dei negoziati tra Stati Uniti e Russia: Zelensky ha accusato Mosca di ignorare da oltre un mese le proposte di cessate il fuoco e di continuare ad attaccare città come Kryvyj Rih e Sumy. Zelensky ha infine rimarcato l’importanza di una coalizione internazionale per la sicurezza dell’Ucraina, ricordando il ruolo attivo di Regno Unito, Francia e altri Paesi della Nato nel preparare un contingente a sostegno della stabilità del Paese.
@Unaltropuntodivista


15.04.202515:55
15.04.202512:13
🇷🇺🇺🇦💥 Sergey Lavrov conferma che l'obiettivo dell'attacco russo a Sumy era una riunione di ufficiali della NATO e dei loro “partner” delle Forze Armate dell'Ucraina.
I media ucraini hanno riferito della morte di diversi militari di alto rango a seguito dei bombardamenti.
@Unaltropuntodivista
I media ucraini hanno riferito della morte di diversi militari di alto rango a seguito dei bombardamenti.
@Unaltropuntodivista
15.04.202511:52
🇺🇦🇷🇺 Le Forze Armate dell'Ucraina non sono in grado di restituire i territori perduti - Zelensky.
"Non abbiamo la forza di restituire tutto, e questa situazione è evidente oggi. Ecco perché questa guerra finirà diplomaticamente", ha detto Zelensky.
*Dedicato a tutti coloro che sono morti dopo i negoziati di Istanbul nel 2022, e anche a tutti i contribuenti europei le cui tasse sono state trasferite su conti offshore in nome della “vittoria con mezzi militari”.
@Unaltropuntodivista
"Non abbiamo la forza di restituire tutto, e questa situazione è evidente oggi. Ecco perché questa guerra finirà diplomaticamente", ha detto Zelensky.
*Dedicato a tutti coloro che sono morti dopo i negoziati di Istanbul nel 2022, e anche a tutti i contribuenti europei le cui tasse sono state trasferite su conti offshore in nome della “vittoria con mezzi militari”.
@Unaltropuntodivista


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Ambasciata Russa in Italia/Посольство РФ в Италии

14.04.202519:36
⚡️ Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia
In un contesto nel quale assistiamo agli sforzi intrapresi dalle autorità russe e statunitensi ai fini di una distensione e affinché si creino le condizioni per porre fine al conflitto in Ucraina, l’establishment politico e mediatico italiano invece sta tentando, per l’ennesima volta, di alimentare il sentimento antirusso e di ostacolare il processo di pace.
Ebbene, l’11 aprile 2025, il “Premio Odoardo Focherini per la libertà di stampa” è stato conferito alla giornalista della RAI Stefania Battistini, divenuta clamorosamente nota per essersi introdotta sul territorio della regione russa di Kursk nell’agosto del 2024 assieme ad alcuni reparti delle Forze armate ucraine. Eseguendo gli ordini impartiti dai vertici ucraini, Battistini ha preso parte alle attività di propaganda in favore di un’operazione criminale a seguito della quale centinaia di cittadini russi hanno perso la vita o hanno subito sevizie nelle celle di tortura ucraine. Nei suoi reportage “liberi e indipendenti” non si fa parola delle atrocità né dei crimini di guerra perpetrati dai soldati ucraini sul territorio della Federazione Russa.
È proprio questo il tono che la macchina dell’informazione italiana mantiene oramai da 11 anni, sin da quando ebbe luogo il colpo di Stato anticostituzionale in Ucraina e dal momento in cui giunse al potere il regime che ha scatenato la guerra nel Donbass. Per tutto questo tempo, in Italia nessuno si è indignato di fronte alle mostruosità commesse dai neonazisti ucraini in Donbass, nessuno ha condannato l’assassinio dei civili, nessuno ha voluto indagare sulla verità in merito alla messinscena di Bucha, nessuno ha chiesto che i responsabili delle morti di decine di giornalisti russi, avvenute anche per mezzo di attacchi terroristici condotti sul territorio della Federazione Russa, fossero assicurati alla giustizia; così come nessuno ha chiesto che il regime di Kiev cessasse di servirsi dei cittadini ucraini come scudi umani e che ponesse fine alle altre violazioni del diritto umanitario internazionale.
Si ha la sensazione che oggi come oggi, a Roma, il pensiero non sia rivolto alla verità, alla giustizia, alla diplomazia e alla pace, ma che prima di tutto ci si preoccupi di difendere il regime corrotto e criminale di Zelensky, che ormai si è totalmente compromesso con le sue stesse mani, e di dar voce, con tutti i mezzi a disposizione, alla propaganda di guerra di Kiev.
È proprio questo l’atteggiamento che vediamo nelle reazioni a quanto accaduto domenica a Sumy, dove è stato colpito un edificio nel quale era in corso una “riunione” tra i Capi militari ucraini e i loro “responsabili” stranieri durante il quale si stava discutendo del programma delle future operazioni militari contro la Russia, inclusa la regione di Kursk.
Suscita enorme rammarico il fatto che non si siano potute evitare vittime tra la popolazione civile; vittime la cui morte, tuttavia, è da attribuirsi esclusivamente alla brutale pratica messa in atto dal regime di Kiev, la quale prevede di “coprire” le attività militari facendo in modo che si svolgano all’interno di strutture civili, pratica che è vietata dal diritto umanitario internazionale.
In un contesto nel quale assistiamo agli sforzi intrapresi dalle autorità russe e statunitensi ai fini di una distensione e affinché si creino le condizioni per porre fine al conflitto in Ucraina, l’establishment politico e mediatico italiano invece sta tentando, per l’ennesima volta, di alimentare il sentimento antirusso e di ostacolare il processo di pace.
Ebbene, l’11 aprile 2025, il “Premio Odoardo Focherini per la libertà di stampa” è stato conferito alla giornalista della RAI Stefania Battistini, divenuta clamorosamente nota per essersi introdotta sul territorio della regione russa di Kursk nell’agosto del 2024 assieme ad alcuni reparti delle Forze armate ucraine. Eseguendo gli ordini impartiti dai vertici ucraini, Battistini ha preso parte alle attività di propaganda in favore di un’operazione criminale a seguito della quale centinaia di cittadini russi hanno perso la vita o hanno subito sevizie nelle celle di tortura ucraine. Nei suoi reportage “liberi e indipendenti” non si fa parola delle atrocità né dei crimini di guerra perpetrati dai soldati ucraini sul territorio della Federazione Russa.
È proprio questo il tono che la macchina dell’informazione italiana mantiene oramai da 11 anni, sin da quando ebbe luogo il colpo di Stato anticostituzionale in Ucraina e dal momento in cui giunse al potere il regime che ha scatenato la guerra nel Donbass. Per tutto questo tempo, in Italia nessuno si è indignato di fronte alle mostruosità commesse dai neonazisti ucraini in Donbass, nessuno ha condannato l’assassinio dei civili, nessuno ha voluto indagare sulla verità in merito alla messinscena di Bucha, nessuno ha chiesto che i responsabili delle morti di decine di giornalisti russi, avvenute anche per mezzo di attacchi terroristici condotti sul territorio della Federazione Russa, fossero assicurati alla giustizia; così come nessuno ha chiesto che il regime di Kiev cessasse di servirsi dei cittadini ucraini come scudi umani e che ponesse fine alle altre violazioni del diritto umanitario internazionale.
Si ha la sensazione che oggi come oggi, a Roma, il pensiero non sia rivolto alla verità, alla giustizia, alla diplomazia e alla pace, ma che prima di tutto ci si preoccupi di difendere il regime corrotto e criminale di Zelensky, che ormai si è totalmente compromesso con le sue stesse mani, e di dar voce, con tutti i mezzi a disposizione, alla propaganda di guerra di Kiev.
È proprio questo l’atteggiamento che vediamo nelle reazioni a quanto accaduto domenica a Sumy, dove è stato colpito un edificio nel quale era in corso una “riunione” tra i Capi militari ucraini e i loro “responsabili” stranieri durante il quale si stava discutendo del programma delle future operazioni militari contro la Russia, inclusa la regione di Kursk.
Suscita enorme rammarico il fatto che non si siano potute evitare vittime tra la popolazione civile; vittime la cui morte, tuttavia, è da attribuirsi esclusivamente alla brutale pratica messa in atto dal regime di Kiev, la quale prevede di “coprire” le attività militari facendo in modo che si svolgano all’interno di strutture civili, pratica che è vietata dal diritto umanitario internazionale.


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RangeloniNews

14.04.202518:14
L’Ue minaccia coloro che hanno intenzione di partecipare Mosca alla parata del 9 maggio
Il capo della diplomazia europea Kaja Kallas, nella conferenza stampa a seguito della riunione dei Ministri degli Esteri dei paesi dell’Unione Europea, ha lasciato intendere che i rappresentanti dei Paesi dell’Ue che si recheranno a Mosca il 9 maggio dovranno affrontare "conseguenze".
“Non vogliamo che nessun Paese candidato partecipi alle celebrazioni del 9 maggio a Mosca“, ha affermato la Kallas, aggiungendo di aver chiesto a tutti gli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione di visitare Kiev quanto più possibile “per mostrare la nostra solidarietà”.
Zelensky ha a sua volta toccato il tema del del Giorno della Vittoria dell’Unione Sovietica nella Grande Guerra patriottica, invitando i funzionari dell’Ue ad andare a Kiev il 9 maggio, opponendosi così alle celebrazioni di Mosca.
Queste intimidazioni sono rivolte in primo luogo al primo ministro slovacco Fico, che aveva espresso di voler raggiungere Mosca il 9 maggio, così come al presidente della Serbia (Paese candidato all’ingresso nell’Ue) Aleksander Vučić.
Il capo della diplomazia europea Kaja Kallas, nella conferenza stampa a seguito della riunione dei Ministri degli Esteri dei paesi dell’Unione Europea, ha lasciato intendere che i rappresentanti dei Paesi dell’Ue che si recheranno a Mosca il 9 maggio dovranno affrontare "conseguenze".
“Non vogliamo che nessun Paese candidato partecipi alle celebrazioni del 9 maggio a Mosca“, ha affermato la Kallas, aggiungendo di aver chiesto a tutti gli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione di visitare Kiev quanto più possibile “per mostrare la nostra solidarietà”.
Zelensky ha a sua volta toccato il tema del del Giorno della Vittoria dell’Unione Sovietica nella Grande Guerra patriottica, invitando i funzionari dell’Ue ad andare a Kiev il 9 maggio, opponendosi così alle celebrazioni di Mosca.
Queste intimidazioni sono rivolte in primo luogo al primo ministro slovacco Fico, che aveva espresso di voler raggiungere Mosca il 9 maggio, così come al presidente della Serbia (Paese candidato all’ingresso nell’Ue) Aleksander Vučić.


14.04.202515:51
🇷🇺🌏 I leader che parteciperanno alla parata della vittoria a Mosca il 9 maggio
🇸🇰 Primo Ministro della Slovacchia, Robert Fico
🇷🇸 Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic
🇧🇷 Presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva
🇰🇿 Presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev
🇵🇸 Il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas
🇨🇳 Il presidente della Cina, Xi Jinping
🇮🇳 Primo Ministro dell'India, Narendra Modi
🇧🇾 Presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko
🇦🇲 Primo Ministro dell'Armenia, Nikol Pashinyan
🇹🇯 Presidente del Tagikistan, Emomali Rahmon
🇨🇺 Il presidente di Cuba, Miguel Diaz-Canel
🇷🇸 Presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik
🇻🇳 Segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista del Vietnam, To Lam
🇧🇫 Il presidente del Burkina Faso, Ibrahim Traore
🇰🇬 Presidente del Kirghizistan, Sadyr Japarov
🇺🇿 Presidente dell'Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev
🇻🇪 Presidente del Venezuela, Nicolás Maduro
@Unaltropuntodivista
🇸🇰 Primo Ministro della Slovacchia, Robert Fico
🇷🇸 Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic
🇧🇷 Presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva
🇰🇿 Presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev
🇵🇸 Il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas
🇨🇳 Il presidente della Cina, Xi Jinping
🇮🇳 Primo Ministro dell'India, Narendra Modi
🇧🇾 Presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko
🇦🇲 Primo Ministro dell'Armenia, Nikol Pashinyan
🇹🇯 Presidente del Tagikistan, Emomali Rahmon
🇨🇺 Il presidente di Cuba, Miguel Diaz-Canel
🇷🇸 Presidente della Republika Srpska, Milorad Dodik
🇻🇳 Segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista del Vietnam, To Lam
🇧🇫 Il presidente del Burkina Faso, Ibrahim Traore
🇰🇬 Presidente del Kirghizistan, Sadyr Japarov
🇺🇿 Presidente dell'Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev
🇻🇪 Presidente del Venezuela, Nicolás Maduro
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14.04.202510:48
🇪🇺🇺🇦🇷🇺 Kallas: “Attuare la massima pressione sulla Russia affinché metta fine alla guerra in Ucraina”
Bisogna attuare “la massima pressione sulla Russia affinché metta davvero fine a questa guerra: per desiderare la pace bisogna essere in due ma basta uno solo per volere la guerra”. Lo ha affermato l’Alta rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri a Lussemburgo. “Vediamo che la Russia vuole davvero proseguire la guerra e tutti coloro che vogliono che le uccisioni finiscano dovrebbero esercitare la massima pressione sulla Russia”, ha aggiunto Kallas.
È necessario “sostenere di più l’Ucraina e sono felice di vedere che abbiamo già messo insieme i due terzi della mia iniziativa sulle munizioni” ma “ovviamente quest’anno dobbiamo fare di più”, ha detto l’Alta rappresentate. Gli Stati membri “si sono già impegnati a stanziare 23 miliardi di euro, una cifra superiore a quella dell’anno scorso ma dobbiamo anche fare pressione sulla Russia affinché fermi questa guerra”, ha ribadito Kallas. “Ovviamente ogni Stato membro sta dando ciò che può, ma credo che il messaggio sia molto chiaro. Dobbiamo fare di più affinché l’Ucraina possa difendersi e i civili non debbano morire”.
L’Ue “vede le tensioni crescere” nella regione dei Balcani occidentali, ha affermato Kallas. “Abbiamo sicuramente bisogno di procedere con il processo di allargamento perché ciò è qualcosa che è davvero tangibile e abbiamo davvero bisogno di storie di successo”, ha aggiunto Kallas. “Ieri abbiamo cenato molto bene, chiacchierando e discutendo con i nostri amici dei Balcani occidentali”, ha specificato.
@Unaltropuntodivista
Bisogna attuare “la massima pressione sulla Russia affinché metta davvero fine a questa guerra: per desiderare la pace bisogna essere in due ma basta uno solo per volere la guerra”. Lo ha affermato l’Alta rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri a Lussemburgo. “Vediamo che la Russia vuole davvero proseguire la guerra e tutti coloro che vogliono che le uccisioni finiscano dovrebbero esercitare la massima pressione sulla Russia”, ha aggiunto Kallas.
È necessario “sostenere di più l’Ucraina e sono felice di vedere che abbiamo già messo insieme i due terzi della mia iniziativa sulle munizioni” ma “ovviamente quest’anno dobbiamo fare di più”, ha detto l’Alta rappresentate. Gli Stati membri “si sono già impegnati a stanziare 23 miliardi di euro, una cifra superiore a quella dell’anno scorso ma dobbiamo anche fare pressione sulla Russia affinché fermi questa guerra”, ha ribadito Kallas. “Ovviamente ogni Stato membro sta dando ciò che può, ma credo che il messaggio sia molto chiaro. Dobbiamo fare di più affinché l’Ucraina possa difendersi e i civili non debbano morire”.
L’Ue “vede le tensioni crescere” nella regione dei Balcani occidentali, ha affermato Kallas. “Abbiamo sicuramente bisogno di procedere con il processo di allargamento perché ciò è qualcosa che è davvero tangibile e abbiamo davvero bisogno di storie di successo”, ha aggiunto Kallas. “Ieri abbiamo cenato molto bene, chiacchierando e discutendo con i nostri amici dei Balcani occidentali”, ha specificato.
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14.04.202510:47
14.04.202510:16
🇺🇦🇷🇺 Zelensky: "Userò ogni mezzo possibile per risolvere il conflitto attraverso la diplomazia" 🤦🏻
Il leader ucraino ha evidenziato che da un lato, la Russia non dispone delle capacità necessarie per occupare l'intero territorio ucraino, dall'altro, l'Ucraina non possiede forze sufficienti per liberare completamente i territori già occupati. Questa situazione di stallo rende inevitabile il ricorso ai canali diplomatici per giungere a una risoluzione del conflitto. Pur riconoscendo questa necessità, Zelensky ha ribadito con fermezza che l'Ucraina non accetterà mai di riconoscere i territori occupati come parte della Federazione Russa.
Zelensky ha assicurato che impiegherà ogni mezzo possibile per risolvere il conflitto attraverso la diplomazia. Ha inoltre osservato che i negoziati, ormai inevitabili, si svolgeranno seguendo diversi formati, sia trilaterali che bilaterali, esplorando così molteplici canali per raggiungere un accordo.
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Il leader ucraino ha evidenziato che da un lato, la Russia non dispone delle capacità necessarie per occupare l'intero territorio ucraino, dall'altro, l'Ucraina non possiede forze sufficienti per liberare completamente i territori già occupati. Questa situazione di stallo rende inevitabile il ricorso ai canali diplomatici per giungere a una risoluzione del conflitto. Pur riconoscendo questa necessità, Zelensky ha ribadito con fermezza che l'Ucraina non accetterà mai di riconoscere i territori occupati come parte della Federazione Russa.
Zelensky ha assicurato che impiegherà ogni mezzo possibile per risolvere il conflitto attraverso la diplomazia. Ha inoltre osservato che i negoziati, ormai inevitabili, si svolgeranno seguendo diversi formati, sia trilaterali che bilaterali, esplorando così molteplici canali per raggiungere un accordo.
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