Мир сегодня с "Юрий Подоляка"
Мир сегодня с "Юрий Подоляка"
Николаевский Ванёк
Николаевский Ванёк
Лачен пише
Лачен пише
Мир сегодня с "Юрий Подоляка"
Мир сегодня с "Юрий Подоляка"
Николаевский Ванёк
Николаевский Ванёк
Лачен пише
Лачен пише
Weltanschauung Italia avatar
Weltanschauung Italia
Weltanschauung Italia avatar
Weltanschauung Italia
08.05.202519:47
FUMATE BIANCHE

Non appena la fumata bianca si alza dal comignolo della Cappella Sistina, il mondo intero si trasforma in una congregazione di esperti di questioni vaticane.

Sui social media, nei bar, in famiglia, improvvisamente tutti hanno un'opinione informata sulla Chiesa Cattolica. Dissertano con sicurezza sulle correnti teologiche, sulla dottrina sociale della Chiesa e sulle sfide che attendono il nuovo Pontefice.
Persone che non hanno mai partecipato ad una Messa, improvvisamente si pronunciano sulle encicliche papali. Atei convinti che normalmente considerano la religione come un retaggio del passato, si trasformano in analisti della geopolitica vaticana.

"Dovrebbe modernizzare la Chiesa", dicono alcuni. "È troppo conservatore", commentano altri. "È troppo progressista", ribattono altri ancora. Tutti sembrano sapere esattamente cosa dovrebbe fare il nuovo Papa, quali riforme intraprendere, quali posizioni assumere.

È come se l'elezione di un nuovo Papa attivasse un gene dormiente di teologia comparata nella gente. Un gene che però torna silente non appena l'attenzione mediatica si sposta altrove.

Cani di Pavlov.

WI
07.05.202507:07
Camus diceva che un campo di calcio è un microcosmo della vita stessa: imprevedibile, collettivo, a volte crudele, a volte sublime, ma sempre, sempre degno di essere vissuto fino all'ultimo istante.

Pasolini parlava del calcio come "l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo".

Carmelo Bene vedeva nel calcio un rituale collettivo, una forma di rappresentazione con elementi di tragedia greca e commedia. Non lo disdegnava come semplice sport popolare, ma lo analizzava come fenomeno culturale e sociale complesso.

Oggi il calcio è sporco, sommerso da interessi di vario genere e montagne di denaro, però ogni tanto quando ci sono partite di cartello come le semifinali di coppe internazionali o mondiali, ancora si riesce a percepire gli aspetti di cui parlavano questi grandi autori. Ieri sera ne è stato un esempio, al di là del tifo.

WI
04.05.202515:32
In area commenti si dibatte spesso di queste tematiche, e notiamo che spesso volano stracci.

Di seguito un articolo chiarificatore sulle origini del termine "antisemitismo" e sull'origine cazara degli ebrei aschenaziti.

https://www.eurasia-rivista.com/il-mito-sionista-del-ritorno/
02.05.202516:46
FERIDA E RAMELLI

Alcune reazioni al ricordo di morti passati come Ferida o Ramelli sono emblematiche.

"Perché ricordate questi e non quegli altri??"

"Allora siete fascisti".

Niente fa fare, non ce la si fa ad uscire da certi schemi.
Perché ricordiamo questi piuttosto che altri? Semplice, degli altri vi parlano ampiamente tutti i libri di scuola, i documentari, migliaia di film. È un bombardamento a tappeto, c'è l'imbarazzo della scelta.
La narrazione ufficiale è quella dei bravi contro i cattivi, cattivi poi sconfitti dai bravi da cui nacque la democrazia.

Siccome le questioni sono più complesse di come ve le presenta la grande macchina propagandistica e non c'è una demarcazione netta tra bene e male come han dipinto, ecco che tocca ricordare quei fatti che possono spingere ad approfondire la storia. Questo significa invitare a riflettere sul fatto che la realtà storica è complessa e non riducibile a semplificazioni che dividono il mondo in "buoni" e "cattivi" assoluti.

Qualcuno parla di "revisionismo". Dovrebbe essere offensiva questa etichetta? Chi ha serie intenzioni di conoscere la storia ha il dovere di approfondire e di revisionare ogni cosa.

I nostri dunque, oltre che dei doverosi ricordi di innocenti dimenticati, sono degli input per approfondire e conoscere i fatti storici, oltre le ideologie, quelle che fanno comodo a lorsignori che tutt'oggi vi parlano di "fascismo" dalla stanza dei bottoni tagliando le gambe a qualsiasi reazione al potere.

WI
01.05.202507:50
1 Maggio

La Festa del Lavoro sia innanzitutto una festa DAL lavoro.

Il lavoro moderno - catena di profitto, schiavo dell'economia e del capitale, strumento di sfruttamento dei deboli e perpetuazione dello status quo tramite ricatto economico - NON è emancipazione né realizzazione personale.
Il culto del lavoro è la malattia della modernità: il sistema economico capitalistico ne ha fatto la sua ossessione vuota.

Il Primo Maggio, giorno del concertone con "artisti" del calibro di Elodie, in cui sfilano i sindacati che avallavano il green pass, rifiutiamo la retorica tossica del "lavoro che nobilita". Celebriamo invece il tempo di qualità, l'azione libera e disinteressata, la dignità dell'autosufficienza.

WI
28.04.202519:15
THE EXPERIMENT

"The Experiment" di Oliver Hirschbiegel è un film su uno degli esperimenti psicologici più controversi della storia, il celebre "Esperimento carcerario di Stanford" condotto dal Professor Philip Zimbardo nel 1971.

In breve, 24 studenti universitari, definiti mentalmente sani, furono selezionati e assegnati casualmente ai ruoli di "guardie" o "prigionieri" in un carcere simulato allestito nel seminterrato del dipartimento di psicologia di Stanford.
Ciò che doveva essere uno studio di due settimane venne interrotto drasticamente dopo soli sei giorni. Le "guardie" iniziarono rapidamente ad abusare del loro potere, imponendo regole umilianti e utilizzando punizioni psicologiche severe. I "prigionieri", dal canto loro, manifestarono segni di forte stress, depressione e sottomissione.

"The Experiment" portò sullo schermo proprio questa drammatica trasformazione psicologica, evidenziando la potenza dei contesti sociali nel plasmare l'identità e le azioni individuali.
La regia di Hirschbiegel è caratterizzata da inquadrature claustrofobiche e una fotografia che diventa progressivamente più cupa, riflettendo il deterioramento psicologico dei personaggi.

Esistono altri film sul medesimo esperimento, ma questo del 2001 ci sembra il più riuscito in quanto capace di creare un'atmosfera di crescente tensione grazie anche ad alcune interpretazioni intense, in particolare dello spietato Berus (Justus von Dohnányi) nel ruolo di una guardia carceraria.

Un ritratto inquietante di come l'autorità possa corrompere la psiche umana.

WI
08.05.202508:14
"INGLESIZZAZIONE"

L'invasione linguistica che sta soffocando la nostra lingua è, anno dopo anno, sempre più fuori controllo. Il fenomeno è particolarmente evidente nel mondo del lavoro, dove sembra impossibile sostenere una conversazione senza ricorrere a un gergo ibrido.

Perché dobbiamo "schedulare un meeting" quando possiamo semplicemente "programmare una riunione"? Perché il "team leader" non può essere un "caposquadra" e il "project manager" un "responsabile di progetto"?

Si usano termini per apparire più "business oriented" (orientati al business? Concentrati sugli affari?).

La lingua italiana è capace di esprimere concetti complessi con precisione e bellezza. Sacrificarla sull'altare di un'internazionalizzazione superficiale è una resa culturale.
Bisogna difendere la chiarezza della comunicazione e rispettare la dignità di una lingua che ha dato al mondo capolavori letterari e scientifici.

Quando sentiamo qualcuno parlare di "deadline" invece che di "scadenza", di "conference call" invece che di "teleconferenza", ricordiamogl che l'italiano non è una lingua di serie B. E che, anche nel lavoro, la competenza professionale si dimostra con la precisione delle idee, non con l'ostentazione di un "inglesizzazione" verbale modaiola.

WI
Ennesimo esempio della disinformazione dei finti destri neoliberali.

Mischiare questioni, strumentalizzare la seconda guerra mondiale per giustificare l'ingiustificabile.
Nel mentre a Gaza si preparano all'invasione e assieme agli amichetti americani bombardano lo Yemen e continuano il "lavoro" in Siria.

Va tutto bene, Trump a cavallo salverà il pianeta e porterà pace e bene, lo dice la controinformazione.

WI
04.05.202504:25
PAOLO CONTE

Quando si parla di grandi della musica italiana, ci si dimentica di fare un nome: Paolo Conte.

Avvocato di provincia, si è trasformato nel tempo in artista polistrumentista di calibro internazionale creando un universo musicale inconfondibile, dove jazz, canzone francese e ritmi sudamericani si fondono con la tradizione italiana in un amalgama unico.

La sua voce ruvida e fumosa, quasi come un whisky invecchiato, racconta storie di provincia, di personaggi ai margini, di atmosfere nebbiose e di esotismi sognati. Brani come "Via con me" e "Sparring partner" sono piccoli capolavori.

Un musicista in grado di dipingere quadri sonori, evocando immagini vivide. Non solo cantautore, ma poeta, pittore di suoni, narratore in grado di trasformare l'ordinario in straordinario.

L'artista astigiano non ha "una bella voce" come si suol dire oggi quando si vuol valutare ingenuamente la qualità di un artista. Egli è l'eleganza della semplicità, la profondità senza ostentazione, il talento che non ha bisogno di gridare.

Il suo essere appartato, lontano dai riflettori e dalle logiche commerciali, lo ha reso meno popolare rispetto ad altri ma Paolo Conte é uno dei più grandi interpreti della cultura musicale italiana.

WI
Questi ragazzi, i Patagarri (tra i pochi nel carrozzone mainstream capaci di suonare), essendo nuovi dell'ambiente, non hanno ancora compreso che per rimanere nei circuiti che contano non bisogna mai esporsi politicamente, specialmente contro una determinata fazione.

Lo capiranno, come lo ha capito il rapper Ghali che dopo una timida presa di posizione due anni fa sulla Palestina è tornato a fare silenzio.

Nel frattempo, in questo paese le opinioni di un soggetto come Parenzo diventano, per la stampaglia nazionale, delle notizie da divulgare.

WI
"Pronto?"

Silenzio.

"Pronto?"

Click, seguito da una voce automatica che inizia a parlarti di un'offerta imperdibile.

Decine di chiamate al giorno di questo tenore.

Il telefono è diventato un portale attraverso il quale sconosciuti possono invadere le giornate in qualsiasi momento. Operatori telefonici che vogliono far cambiare gestore, "servizi clienti" di banche dove non si ha mai aperto un conto, sondaggi, offerte per ristrutturazioni, venditori di energia ecc

Blocchi un numero, ne appaiono dieci. Come un'idra tecnologica che si moltiplica ad ogni tentativo di difesa.

La situazione è talmente assurda che ormai non si risponde piú alle chiamate.

App per filtrare chiamate? Inserimento del numero nel registro opposizioni? Nulla sembra funzionare.

Forse un giorno torneremo a rispondere al telefono.
Ad oggi è impossibile, se qualcuno ha trovato delle soluzioni ci faccia sapere.

WI
28.04.202506:30
Il 25 aprile passiamo davanti ad un circolo, in un piccolo paesino di provincia, cantavano canzoncine partigiane e mangiavano salsicce. Chiediamo una lattina di thè per un bambino: 4 euro.
Ieri casualmente davanti ad un paninaro di strada, provincia di Torino, focaccina prosciutto e formaggio: 8 euro.

Questi sono furti legalizzati.

Mentre si continuano a gonfiare i prezzi nascondendosi dietro al "caro vita", le buste paga sono ferme da anni.
Il caro vita è diventato la scusa perfetta per chi vuole arricchirsi sulla pelle di chi fa fatica ad arrivare a fine mese.

Una lattina che al supermercato costa 50 centesimi diventa magicamente di 4€ alla sagra di paese. Una focaccia che costa pochi euro di ingredienti viene rivenduta a 8€ da un furgoncino sul ciglio della strada.

Non è inflazione. È AVIDITÀ.

E la gente continua a pagare, in silenzio, invece di boicottare tali scempi. Come nulla fosse.

L'Italia è il paese dove lavorare otto ore al giorno non garantisce nemmeno una focaccia a bordo strada e un tè senza pensarci due volte.

Per principio, di fronte a prezzi del genere, e abbiamo fatto solamente due esempi di questi giorni, bisogna voltare le spalle e andarsene. All'italiano però evidentemente frega poco, il suo è un atteggiamento alla Maccio Capatonda nel cortometraggio "Italiano medio", egli pensa "maammechemenefotteame".

Avanti così.

WI
Fracta Veritas, la nostra ultima pubblicazione, è disponibile insieme alle precedenti opere nel catalogo della casa editrice Passaggio al Bosco.

Questo testo nasce dalla consapevolezza che il nostro tempo non si piega più alle grandi narrazioni unificanti o ai sistemi filosofici totalizzanti. La realtà quotidiana si rivela attraverso schegge di significato, improvvise intuizioni che rischiarano momentaneamente l'apparente caos, per poi cedere il passo ad altre prospettive – diverse ma ugualmente autentiche nella loro inevitabile incompletezza.

È proprio questa consapevolezza a ispirare l'architettura di Fracta Veritas: un'esplorazione che tenta di catturare frammenti della condizione umana contemporanea.

https://www.passaggioalbosco.it/autori/weltanschauung-italia/

https://www.libridelbardo.com/ricerca?controller=search&orderby=position&orderway=desc&searched_category=0&search_query=Weltanschauung&submit_search=

https://www.amazon.it/s?i=stripbooks&rh=p_27%3AWeltanschauung+Italia&ref=dp_byline_sr_book_1
06.05.202504:40
Quando un'immagine onirica ci perseguita, quando un sogno ci lascia turbati al risveglio, quando figure misteriose popolano il nostro sonno, è il mondo infero che cerca di comunicare con noi.

https://www.weltanschauung.info/2025/05/il-viaggio-notturno-dellanima.html?m=1
FENOMENI DA BARACCONE

Adinolfi, uno degli esponenti politici dei movimenti Pro Life, che tuonavano contro la "decadenza morale" della società moderna. Eccolo lì, in costume da bagno su una spiaggia delle Honduras, a mangiare cocco, a litigare per il fuoco e a partecipare alle prove ricompensa.

Ma quanto è tragicomico vedere chi ha costruito la propria immagine pubblica sull'austerità morale ridursi a contendersi un pezzo di cocco in diretta nazionale?

Nessuno stupore sia chiaro, mai preso sul serio questo ex PD, pseudocattolico, ma alcuni "dissidenti" in questi anni lo han supportato e persino votato, solamente per le sue posizioni "antigender".

Imbarazzanti baracconate.

WI
02.05.202506:05
Luisa Ferida (1914-1945) fu una delle attrici più talentuose e amate del cinema italiano degli anni '30 e '40. La sua carriera cinematografica, iniziata nei primi anni '30, la vide protagonista in numerosi film di successo, lavorando con importanti registi dell'epoca.

Il 30 aprile 1945, Luisa Ferida fu uccisa insieme al suo compagno, l'attore Osvaldo Valenti. I due furono fucilati a Milano da un gruppo di partigiani con l'accusa di "collaborazionismo" con il regime.

Uno dei tanti casi di giustizia sommaria di persone innocenti che caratterizzò i giorni della "Liberazione".
L'attrice era incinta all'ottavo mese al momento dell'esecuzione.

RIP

https://youtu.be/Eq5q67ac1xE?si=htaddDYcFMQvHqSE
30.04.202506:45
Nel 2025 ancora si leggono di "scontri" per la commemorazione di un ragazzo innocente morto a sprangate 50 anni fa.
Una storia tutt'ora sepolta dal fango dell'omertà e dell'indifferenza. Una Vita stroncata nel fiore degli anni, sacrificata sull'altare dell'odio "sinistro", della cieca violenza, dell'intolleranza. Sergio Ramelli era semplicemente questo. Vilmente aggredito con delle chiavi inglesi per via di un tema considerato "di destra', da quelli che la storia e le istituzioni da sempre dipingono come i buoni, i giusti, i salvatori. Brutalmente ucciso, senza pietá , da chi oggi è libero e conduce una vita altolocata.
Dopo 47 giorni di agonia, Sergio spirò nel silenzio e nell'indifferenza generale. La sua colpa fu solo quella di avere delle idee nel quale rispecchiarsi. La madre non solo perse un figlio, ma vide il suo cadavere dileggiato per anni.

Crimini osceni come questo non dovrebbero avere né colori, né bandiere. Ma in fondo, oggi come allora, a chi importa, era solo uno sporco "fascista".

WI
27.04.202511:58
"Metodi nazisti a Gaza".

Questo è quel che ripetono a pappagallo il 99% dei filo-palestinesi. Quelli che vedono nei palestinesi i nuovi "partigiani" e il 25 aprile se la prendono con la Brigata Ebraica che, ad onor del vero, combatteva proprio contro i tedeschi mentre i palestinesi, come tutte le masse arabe sottoposte al colonialismo inglese e francese, guardavano al Terzo Reich con simpatia!

Oltretutto, questi famosi "metodi nazisti" potrebbero essere definiti tranquillamente "metodi americani", "metodi inglesi", "metodi francesi". Basti ricordare le bombe atomiche sul Giappone, i bombardamenti su Tokyo, Dresda... il napalm sul Vietnam e i massacri nel Laos, la repressione della rivoluzione algerina, la carestia in India. Le rappresaglie che non tenevano conto nemmeno del rapporto di uno a dieci!

La verità è che tutto questo circo è monopolizzato da personaggi perfettamente inquadrati e funzionali agli assetti di potere vigenti. Provate per credere: provate a smettere di dare del "nazista" a vanvera e chiamate le cose col loro nome; provate a dire che i fondamenti ideologici delle discriminazioni e dei massacri di palestinesi sono già scritti in un manuale pronto all'uso in cui Moabiti, Edomiti, Amaleciti, Cananei eccetera sono dipinti come bestie da sterminare...

EG
07.05.202512:19
Lo sport ha un valore che trascende le sue contraddizioni sociali ed economiche, è un modo per mantenere vivo il "bambino interiore" che sa ancora gioire delle cose semplici, pur nella consapevolezza della complessità del mondo.

https://www.weltanschauung.info/2025/05/il-significato-dello-sport.html?m=1
05.05.202506:41
SANITÀ PUBBLICA

Sanità pubblica? E che cos'è? Parliamoci chiaro, oggi trattasi di un sistema pubblico sulla carta ma privato nei fatti.
Non è forse così?
Continuiamo a finanziare con le nostre tasse un sistema che non risponde ai bisogni di salute della popolazione. Le liste d'attesa interminabili per visite specialistiche sono diventate la norma. Chi può permetterselo, ovviamente sceglie la via privata, pagando due volte: una volta con le tasse e una seconda volta di tasca propria. Chi non può, rinuncia alle cure o le rimanda fino all'aggravarsi delle sue condizioni.

La promessa di un'assistenza universale, gratuita e di qualità è lontanissima dalla realtà. Quello che doveva essere un diritto garantito a tutti si è trasformato in un servizio frammentato, difficilmente accessibile e che spinge sempre più persone verso soluzioni private.

Dati recenti parlano di oltre 4 milioni di italiani che rinunciano alle cure per motivi economici, di liste d'attesa per alcune prestazioni specialistiche che superano i 12-18 mesi e di una spesa sanitaria privata ha superato i 40 miliardi di euro annui. In alcune regioni, le visite private superano ormai quelle erogate dal servizio pubblico.

Non si tratta solo di carenza di risorse finanziarie. È una scelta voluta, nel sistema attuale la salute pubblica é solo una voce di spesa da tagliare.

Per chi non può permettersi di essere seguito privatamente vi è poi una ulteriore frammentazione delle cure.
La visione olistica della persona già è rara nella medicina moderna, ma nel pubblico proprio non esiste, vi è un approccio disordinato, a compartimenti stagni, che tratta organi e sintomi ma perde di vista l'integrità della persona.
Un paziente si trova a navigare in un labirinto di specialisti che raramente comunicano tra loro, con approcci terapeutici contraddittori, duplicazioni di esami, prescrizioni incompatibili.

La sanità pubblica oggi è una catena di montaggio ed il paziente è un prodotto da processare con tempistiche che sono un terno al lotto. Sballottolato a destra e sinistra, egli non è più una persona, con la sua storia, la sua singolarità. Se vuole sperare di essere seguito degnamente deve pagare, soldi, tanti soldi, oltre a quelli delle tasse ovviamente. Questa è la realtà.

Ricostruire un sistema sanitario degno di questo nome richiederebbe visione politica chiara e la capacità di superare interessi corporativi ma non ci sembra che si stia andando in questa direzione.

WI
Un altro aspetto da osservare quando si ricordano morti considerati di serie b è leggere i commenti social.

Leggete qui, inutile nascondere il nome dal momento che è un post pubblico.
Di fronte ad un francobollo per Ramelli arriva questo signore (e come lui tanti altri) e scrive quello che leggete.
Profilo del soggetto? Una bandiera della Palestina.

Torniamo al discorso di giorni fa, questi oltre che cattivi e irrispettosi sono profondamente ignoranti. Ragionano con le categorie dell'antifascismo. I palestinesi per loro sarebbero i "nuovi partigiani".
Ricordiamo, ancora una volta a costoro che Amin al-Husayni, zio di Arafat, era finanziato proprio da Mussolini e ricevuto da Hitler. Di quale "antifascismo" si parla dunque? Chi ha dato la Palestina ai sionisti?

La complessità delle questioni storiche non sfiorano mai costoro, preferiscono gli slogan preconfezionati dal sistema.

I giovani comunisti pro Palestina sono gli stessi che organizzano il pride o le manifestazioni per il clima. È un fatto.

WI
Era il 17 dicembre del 2019 quando Grillo si mascherò, anticipando quello che sarebbe accaduto mesi dopo grazie alla sua creazione al governo.

Per non dimenticare.

WI
30.04.202504:29
Oggi casualmente ci è ricapitato sotto il naso questo video di uno dei pochissimi contestatori del periodo pandemente.

Ve li ricordate? Quelli che ad un tratto sostennero che l'ostia, su cui dovrebbe fondarsi la loro fede, fosse portatrice di contagio? Quelli che sostituirono l'acqua santa con il gel igienizzante (in molte chiese tutt'ora è così)?
Mentre il Vaticano metteva il lasciapassare per prendere cibo alla caritas, cacciava dal lavoro i dipendenti non sierati e faceva propaganda attraverso il pontefice ("Vaccino atto d'amore").
Mentre il quotidiano dei vescovi "Avvenire" titolava "Impostura novax" a caratteri cubitali nelle sue prime pagine.

La scena negli ultimi secondi di questo video è la fotografia del cattolico medio, lo stesso che in questi giorni si è catapultato a Roma per i funerali di Bergoglio, il Papa "buono", quello sepolto con le scarpe da povero, l'amico degli ultimi.
Certamente.

Amen.

WI
27.04.202508:40
"CESSATE IL FUOCO"

Non passa giorno in cui non si sentono appelli di cessate il fuoco verso le guerre in corso, che siano in Ucraina o in Palestina.
Giusto, ma non può bastare il generico "cessate il fuoco". La storia insegna che, quando scoppia una guerra, la semplice sospensione delle ostilità non risolve le problematiche di fondo.

Mentre il cittadino comune, giustamente, vede il dramma umano e desidera la cessazione immediata del conflitto, chi guida una nazione deve considerare dinamiche più complesse e conseguenze a lungo termine. Deve perseguire fino in fondo gli obiettivi strategici delineati ed eliminare le cause strutturali che hanno portato allo scontro.

Riconoscere questa realtà è molto difficile, specialmente quando si contano le vittime. Ma bisogna prendere consapevolezza che le guerre interrotte senza una vera risoluzione hanno portato a conflitti successivi ancora più devastanti.

Un armistizio prematuro che lascia irrisolti i problemi fondamentali diventa poi il terreno fertile per future tensioni, creando cicli di violenza che, nel lungo periodo, causano sofferenze maggiori.

Iniziare un conflitto per poi abbandonarlo a metà, rappresenta il peggiore degli scenari possibili, combinando i costi umani immediati con l'instabilità futura. Pertanto o si ha la determinazione di completare ciò che si inizia e la visione per costruire una pace duratura, altrimenti, meglio non iniziare affatto e scegliere la via diplomatica da principio.

WI
Shown 1 - 24 of 339
Log in to unlock more functionality.