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Francesca Quibla
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Francesca Quibla
03.05.202508:47
Conoscevo i Patagarri perché li avevo ascoltati distrattamente a X Factor.

Un gruppo simpatico di ottimi musicisti, un cantante con una voce particolare.

Ho letto le polemiche per l'esibizione al concertone del 1° Maggio, che ho scoperto con sorpresa che si fa ancora, anche dopo che i massimi sindacati italiani hanno spinto per rendere la vaccinazione obbligatoria per tutti i lavoratori, lasciando questi ultimi a casa senza lavoro e senza stipendio.

Che ci vuoi fare, siamo fatti così.

Detto questo, che era doveroso, ho letto di una esibizione irrispettosa e raccapricciante.

Mi sono detto, ma vieni, saranno andati sul palco mostrando le atrocità sui bambini, mostrando gli stupri, la gente bruciata viva, Gaza rasa al suolo, la violenza dei coloni, avranno confrontato i metodi dell'IOF ai metodi dei nazisti, avranno detto che il sionismo è una forma di fascismo, che israele è uno Stato messianico, razzista, fascista e genocidario.

Ma che, niente di tutto ciò, hanno semplicemente detto Palestina libera! E prima in inglese, free Palestine (forse non era chiaro quel free, magari abbiamo chiesto troppo a gente come Gasparri e Parenzo).

Palestina libera!

Ho preso il vocabolario e ho cercato il significato di libertà, laddove la Palestina nelle enciclopedie è semplicemente una regione del Vicino Oriente (Israele invece è uno Stato, e già qui ci sarebbe da dire).

Alla voce libertà ho letto cose sconvolgenti, si parla dello stato di essere liberi, uno stato che si oppone a quello della schiavitù.

E allora ho capito, per coloro che sostengono a spada tratta la NATO e la UE, i valori neoliberisti dell'occidente, di conseguenza l'Ucraina e lo stesso israele, la parola libertà è offensiva, irrispettosa e raccapricciante.

Per i nostri politici e i nostri giornalisti la parola libertà è offensiva, una parola da censurare.

Loro, servi sciocchi del regime, schiavi del potere egemonico, odiano la libertà, di conseguenza amano l'imperialismo statunitense, il fascismo israeliano e il nazismo ucraino.

Esattamente come gli ebrei dividono il mondo in ebrei e non ebrei, che chiamano goy, costoro divisero il mondo in cittadini di prima e seconda classe, perché odiano la libertà e amano la schiavitù.

Odiano la libertà e amano la schiavitù.

Odiano la libertà...

Simone Tizi
Ha stato Hamas1!!!11!1 .

E dopo aver messo a ferro e fuoco, affamato e assetato, bloccato gli aiuti destinati a Gaza hanno anche la sfacciataggine di richiedere aiuti internazionali...

Che chutzpah!!!
29.04.202521:44
Sabato 31 maggio, domenica 1 giugno e lunedì 2 giugno
dalle 10:30 alle 18:00
Ficulle – Umbria

L'EVIDENZA DELLA RAGIONE CONTRO LA PROPAGANDA
Conferenze, incontri, musica, convivio

In un’epoca in cui la narrazione dominante plasma le coscienze e la censura restringe gli spazi del dissenso, noi ci ritroveremo come di consueto in Umbria per ascoltare alcune tra le voci più libere e autorevoli in circolazione. Si discuterà di storia e attualità, repressione e propaganda, libertà di pensiero e conformismo, scuola, Russia, Palestina, informazione e salute.
Un’occasione per incontrarsi, ascoltare, confrontarsi e rafforzare connessioni umane e politiche.

Parteciperanno:

Marco Cosentino
Manlio Dinucci
Franco Cardini
Giuliano Marrucci
Angelo D'Orsi
Gabriele Rubini (Chef Rubio)
Demostenes Floros
Elisabetta Frezza
Mario Giaccio
Alberto Prestinizi
Francesco dall'Aglio
Federico Greco

Modererà il dibattito, Giorgio Bianchi.

Arte, natura e convivialità faranno da cornice alle riflessioni condivise: perché pensare insieme è già resistere.

Per info e prenotazioni scrivere a:

lacasella.itaca@gmail.com

🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
27.04.202523:08
Il Sionismo può essere stato noto per ogni sorta di cose apparentemente positive, ma in definitiva, è il suo Crimine più grande a definirne l'eredità. Il Genocidio prevale su tutti gli aspetti positivi (❗) , poiché la sua essenza è lo sradicamento dell'Umanità.

Jonathan Ofir è un direttore d'orchestra, musicista, scrittore e blogger israelo-danese, che scrive regolarmente per Mondoweiss.

Traduzione: La Zona Grigia

Fonte: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10162293043044342&id=771374341

(❗) Nota mia: semmai ce ne siano mai stati.
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Miracolo a Milano
📌 Domani, venerdì 25 aprile

"Sabotare la guerra, combattere l'occupazione": per un 25 aprile di lotta a cui restituire il suo significato politico, radicale, popolare.

👉 MILANO, APPUNTAMENTO ALLE ORE 12.00 A PALESTRO (M1)

Qui la locandina ed il comunicato di GPI, UDAP e CPL che rilanciamo: https://www.instagram.com/p/DIyDAwkMwkB/?igsh=MTh6b2NweTlxYThhag%3D%3D&img_index=1
22.04.202512:22
🔴 L'Ufficio politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna il genocidio sionista in corso a Gaza, accompagnato da politiche sistematiche di carestia e da una crescente aggressività in Cisgiordania e ad Al-Quds.

Il FPLP sottolinea che fermare questa campagna a Gaza è una priorità nazionale urgente che richiede sforzi continui a tutti i livelli e l'impiego di diversi mezzi per impedire lo sfollamento e l'eliminazione dei palestinesi. Il FPLP ha incontrato Fatah, chiedendo la ricostruzione del sistema politico palestinese e la riforma dell'OLP.

La dichiarazione annuncia la decisione del FPLP di non partecipare alle riunioni del Consiglio centrale (previste per domani, dove Abbas eleggerà un vicepresidente), chiedendo invece un nuovo Consiglio nazionale palestinese che rifletta una rappresentanza nazionale completa.

Il FPLP sostiene la formazione di una leadership nazionale unitaria per la resistenza popolare e contro l'annessione. Sottolinea che le armi di resistenza sono un diritto legittimo che non dovrebbe essere compromesso finché esisterà l'occupazione, organizzata secondo il consenso nazionale.

La dichiarazione mette in guardia contro i progetti di sfollamento e respinge ogni forma di normalizzazione e di soluzioni parziali volte a liquidare la causa palestinese, pur apprezzando il ruolo dell'Egitto nel rifiutare gli sfollamenti forzati e i suoi sforzi per fermare l'aggressione a Gaza. Hanno insistito sul fatto che l'amministrazione di Gaza è una questione palestinese che dovrebbe essere gestita da un governo di consenso nazionale.

Il FPLP condanna inoltre gli attacchi "israeliani" contro Libano e Siria ed esprime apprezzamento per il sostegno dello Yemen a Gaza, nonostante il blocco imposto. Infine, ha elogiato i movimenti di solidarietà globali in tutto il mondo.
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Rubio feat Rubio
01.05.202515:57
Non vi fate prendere per il culo. Informatevi e decolonizzate la mente ogni singolo giorno #dismantle_israel_now 🇵🇸✌🏾
30.04.202509:15
Nel nome di Dio, il più clemente, il più misericordioso

comunicato stampa

In occasione della Giornata internazionale dei lavoratori: elogiamo i sacrifici e la fermezza dei lavoratori palestinesi e chiediamo un movimento sindacale mondiale in solidarietà con Gaza e in rifiuto dell'aggressione sionista.

Quest'anno, la Festa dei lavoratori cade in un momento in cui l'aggressione sionista contro il nostro popolo è in aumento e i lavoratori sono parte integrante di questa struttura e al centro della lotta del nostro popolo per la libertà e l'indipendenza. Sono sottoposti alle forme più atroci di abuso, persecuzione, assedio, razzismo e negazione dei più basilari diritti umani, nel silenzio, nell'inazione e nell'incapacità della comunità internazionale di porre fine ai crimini e alle aggressioni dell'occupazione.

Noi del Movimento di resistenza islamico (Hamas), in occasione della Giornata internazionale dei lavoratori, preghiamo per le anime dei lavoratori martiri del nostro popolo, il cui sangue è stato la scintilla e il combustibile delle rivolte contro l'occupazione. Chiediamo a Dio la guarigione dei feriti e la libertà dei prigionieri. Elogiamo i sacrifici dei lavoratori palestinesi in tutti gli ambiti della patria e all'estero e inviamo un saluto di orgoglio e onore per la loro fermezza e la loro sfida a ogni forma di ingiustizia, assedio e aggressione.
Confermiamo quanto segue:

Primo: la sofferenza dei lavoratori palestinesi è parte della tragedia che il nostro popolo sta vivendo a causa dell'occupazione, che dura da oltre sette decenni e si sta intensificando da oltre 18 mesi. Questa sofferenza non cesserà finché non cesserà l'occupazione e il nostro popolo, con tutte le sue componenti, continuerà a difendere i propri diritti finché non saranno realizzate le sue aspirazioni di libertà e autodeterminazione.

In secondo luogo: i crimini commessi dall'occupazione contro i lavoratori palestinesi sono crimini sistematici volti a sconvolgere tutti gli aspetti della vita umana, in flagrante violazione di tutte le leggi e convenzioni internazionali. Ciò richiede un intervento urgente a livello internazionale e delle Nazioni Unite per porre fine ai crimini perpetrati dall'occupazione contro di loro.

Terzo: ribadiamo il nostro rifiuto di ogni forma di attacco all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) da parte dell'occupazione e dei suoi sostenitori. Affermiamo che questo è un disperato tentativo di cancellare le prove dei crimini commessi sradicando e sfollando il nostro popolo. Invitiamo tutti i Paesi a continuare a sostenere l'agenzia affinché possa continuare ad assumersi le proprie responsabilità e a svolgere il suo ruolo umanitario.

Quarto: Invitiamo le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani in tutto il mondo ad assumersi le proprie responsabilità nel denunciare i crescenti crimini e violazioni dell’occupazione contro i lavoratori palestinesi e a fare pressione sull’occupazione affinché ponga fine al suo ingiusto assedio sulla Striscia di Gaza e sulle città, i villaggi e i campi della Cisgiordania occupata, e impedisca all’occupazione di opprimere i lavoratori. Nella loro libertà, nel loro sostentamento e nel loro lavoro.

Quinto: apprezziamo le posizioni dei sindacati e delle federazioni libere in tutto il mondo, che hanno sempre sostenuto il nostro popolo, i suoi legittimi diritti e la sua giusta causa, e si sono mobilitati a sostegno di Gaza e hanno condannato l'aggressione contro di essa. Invitiamo loro a proseguire e intensificare tutte le forme di azione contro l'occupazione sionista, finché non cesserà la sua aggressione contro il nostro popolo e la nostra terra.

Sesto: Invitiamo i movimenti sindacali e le federazioni sindacali di tutto il mondo a fare del 1° maggio un momento di lotta per rinnovare il sostegno al nostro popolo palestinese organizzando eventi di solidarietà, alzando la voce dei lavoratori di fronte all'aggressione e alla criminalità sionista e chiedendo la fine della guerra e dell'occupazione.
Come trovare le parole per raccontare un genocidio in mondovisione e per quale motivo c'è chi non riconosce che sia questa la natura del massacro in corso nella Striscia di Gaza?

Giorgio Bianchi ha dedicato alla Palestina la terza puntata di Tele Ragione, con i contributi di Angelo D’Orsi e chef Rubio:

https://youtu.be/fWvXUK91O1c?si=b4JdyFw2ImXAArOi

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Guardate che carini Draghi (tirato su dai gesuiti) e Conte (tirato su dai gesuiti) vicini vicini ai funerali del papa (gesuita)

Vedo pure Licia Ronzulli poco distante 😍

Che meraviglia...

❤️
♥️

Il prigioniero israelo-russo Alexander Trufanov
rilasciato ha rilasciato una dichiarazione sulla resistenza palestinese che ha scioccato Israele occupante, i suoi sostenitori e agenti: "La vostra gentilezza è rimasta impressa nella mia coscienza per sempre..." Durante i 498 giorni che ho vissuto tra voi, e nonostante le aggressioni e i crimini che avete subito, ho imparato il vero significato della virilità, il puro eroismo, il rispetto per l'umanità e i valori. Voi eravate liberi sotto assedio, mentre io ero prigioniero - e voi eravate i protettori della mia vita. Vi siete presi cura di me come un padre amorevole si prende cura dei suoi figli. Avete preservato la mia salute, la mia dignità e il mio benessere. Anche se ero nelle mani di uomini che lottavano per la loro terra e i loro diritti rubati - anche mentre il mio governo stava commettendo il peggior genocidio contro un popolo assediato - non mi avete mai permesso di soffrire la fame o di essere umiliato. Non ho mai conosciuto il vero significato della virilità finché non l'ho visto nei vostri occhi, e non ho capito il valore del sacrificio finché non ho vissuto tra voi. Vi ho visti sorridere di fronte alla morte, mentre resistevate a un nemico armato di armi di distruzione, mentre non avevate altro che i vostri corpi nudi. Per quanto mi sforzi di essere eloquente, non riesco a trovare parole che riflettano il vostro vero valore o esprimano il mio stupore e la mia ammirazione per il vostro nobile carattere. La vostra religione vi insegna davvero a trattare i prigionieri in questo modo? Quanto è grande questa fede.

https://x.com/AbujomaaGaza/status/1914149170010616005
Dal canale ufficiale della protezione civile palestinese - Gaza

🚨 Avviso

Alla luce delle condizioni che la Striscia di Gaza sta attraversando a causa del soffocante assedio impostole dall’occupazione israeliana
Sono trascorsi 571 giorni dalla guerra di sterminio a cui è sottoposto il nostro popolo nella Striscia di Gaza.

Invitiamo le istituzioni internazionali e l'Organizzazione per la Protezione Civile a intervenire rapidamente #انقاذ_الدفاع_المدني

Direzione Generale della Protezione Civile
Mercoledì 30 aprile 2025
30.04.202509:15
Invitiamo in particolare i sindacati dei settori dei trasporti e dei porti a intensificare il boicottaggio delle compagnie di navigazione sioniste e internazionali coinvolte nel sostegno all'occupazione e nella fornitura di armi utilizzate per uccidere civili e commettere crimini di genocidio e pulizia etnica contro il nostro popolo.

Movimento di resistenza islamica - Hamas

Mercoledì: 2 Dhu al-Qi'dah 1446 AH
Corrispondente al: 30 aprile 2025

Sito ufficiale - Movimento Hamas
https://t.me/+sklEwcJvC2tjNGVk
29.04.202508:51
⭕️ Comunicato stampa

Le udienze della Corte internazionale di giustizia rivelano l'orribile portata della politica sionista di fame contro i palestinesi, sottolineando l'urgenza di ritenere responsabili i leader della guerra sionista


Il Movimento di resistenza islamico (Hamas) accoglie con favore la convocazione di udienze presso la Corte internazionale di giustizia (CIG) per discutere gli obblighi dell'occupazione sionista nei confronti del nostro popolo palestinese assediato nella Striscia di Gaza, nonché nei confronti delle Nazioni Unite e delle sue agenzie che operano nei Territori palestinesi occupati, e afferma l'importanza di queste deliberazioni come passo avanti verso l'obbligo per l'occupazione di rispondere dei suoi crimini in corso.

Attraverso le sue deliberazioni, la Corte internazionale di giustizia ha evidenziato la gravità del blocco degli aiuti umanitari [a Gaza] come una palese violazione del diritto internazionale umanitario e ha denunciato l'uso della fame da parte dell'occupazione come arma di guerra contro i civili, in un crimine documentato che richiede una ferma posizione internazionale.

Hamas sottolinea la necessità di applicare le precedenti sentenze e misure della corte, che l'occupazione ha deliberatamente ignorato continuando il suo genocidio, intensificando le politiche di assedio e fame e prendendo di mira le infrastrutture civili e la vita quotidiana.

La comunità internazionale, con i suoi gruppi legali e per i diritti umani, deve assumersi le proprie responsabilità legali e morali e andare oltre le condanne verbali e adottare misure pratiche che garantiscano l'assunzione di responsabilità per l'occupazione, la fine dei suoi crimini e delle sofferenze del nostro popolo, così da ottenere giustizia e onorare i principi del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite.

Movimento di resistenza islamica - Hamas
28 aprile
Sito ufficiale - Movimento Hamas
https://t.me/+kUoQCMfm8bI1NWE0
Un desiderio che attanaglia il cuore, o Sayyed, e un desiderio che rode l'anima fino in fondo.
Tu, che sei fonte di eterno orgoglio in noi... quanto è crudele l'assenza quando colpisce un uomo che è stato balsamo sulla cima delle nostre ferite e pilastro di forza nei nostri giorni più bui.

Come può un'anima grande come la tua allontanarsi da noi, eppure rendere la nostra inevitabile dipartita meno spaventosa?
Come può la morte perdere il suo terrore, semplicemente perché l'hai attraversata con la serenità di chi conosce e la dignità di chi torna al cospetto dell'Onnipotente, il Colui che ci costringe Allah sw?

Ci hai lasciato, ma hai lasciato dietro di te una lanterna di certezza, provviste di pazienza e un sentiero lastricato di fede... affinché possiamo seguirti con passo sicuro.

Ci hai insegnato che il viaggio verso Allah sw non è una fine, ma una forma di eternità plasmata dalla fede, dalla sincerità, dall'amore e dalla fermezza.

Che la misericordia e l'intercessione di Allah siano sui martiri sinceri, coloro che hanno costruito la gloria dell'eternità con il loro sangue puro e le loro anime pure.
Ci manchi profondamente... e il nostro luogo d'incontro è il Paradiso, se ne siamo degni, inshAllah.

Marwa Osman
He holds her the way only a brother can...not just with arms,
but with every shattered piece of his soul.

She's no more than 6.
A white hoodie now crimson.
A tiny body, still warm, wrapped in her brother’s trembling embrace.
He's barely 20, but today he aged a thousand years.

His gaze...it should have shattered screens, pierced through parliaments and brought nations to their knees.

But the world scrolled past.
Again.
And again.
And again.

There is no ceasefire for the broken.
No truce for the orphaned.
No “both sides” in genocide.

Gaza bleeds.
But make no mistake...it is not just blood on his clothes.
It is the silence of the world.
It is your governments’ complicity.
It is every sanitized headline.
It is every politician’s cowardice.
It is every life deemed too inconvenient to matter.

If this doesn't haunt us...then maybe we’ve already lost our own humanity.

Always Remember who killed her, how and why.
Zionist murderers with western made tools of genocide, simply because she is a Palestinian native.
Sulla base delle considerazioni geotattiche dell'articolo precedente, ci sono da considerare le eventuali manovre belliche statunitensi per delineare un eventuale contingente militare per un potenziale attacco alla Repubblica Islamica dell'Iran.

PARTE 2

7. Guerra navale nel Golfo Persico

😇Lo Stretto di Hormuz potrebbe essere minato o bloccato con droni navali, siluri e piccole imbarcazioni rapide cariche di esplosivo (tattica già usata dagli Houthi).
😇La flotta iraniana asimmetrica è specializzata in guerriglia marittima, minaccia reale per le petroliere e i gruppi da battaglia delle portaerei.

8. Cyberwarfare

😇L’Iran ha potenziato le sue capacità informatiche: attacchi a infrastrutture elettriche, militari e finanziarie statunitensi (o di alleati) sarebbero parte integrante della risposta.
😇Potrebbero esserci blackout digitali, sabotaggi o data leaks coordinati con azioni militari.

9. Mobilitazione ideologica e popolare

😇Un attacco statunitense rafforzerebbe il sentimento patriottico iraniano. Anche settori critici verso il regime si schiererebbero a difesa del Paese.
😇La narrativa religiosa e antioccidentale verrebbe potenziata nei paesi sciiti e musulmani in generale, favorendo il reclutamento jihadista.

10. Teheran non è Baghdad

😇Teheran è una megalopoli con oltre 8 milioni di abitanti, ben difesa e con vie di accesso facilmente bloccabili.
😇I combattimenti urbani sarebbero lunghi, sanguinosi e politicamente disastrosi, simili a quanto visto a Falluja, ma su scala molto più ampia.

11. Assenza di alleati solidi sul terreno

😇Nessun attore regionale si presterebbe facilmente a fornire truppe per una guerra totale contro l’Iran.
😇Le basi americane nel Golfo sono vulnerabili e politicamente esposte. La Turchia si opporrebbe a qualsiasi escalation che rafforzi il caos vicino ai suoi confini.

Conclusione: Invadere l’Iran non è solo un’operazione militare, è un salto nel buio strategico. Implicherebbe lo scontro con una nazione di vaste dimensioni, coesa, difficile da penetrare geograficamente e pronta a resistere con metodi convenzionali e non. Per Washington, sarebbe la fine dell’illusione della guerra lampo.

Articolo interamente sviluppato e scritto da @Jagdgesellschaft99

➡️Seguici su https://t.me/palestina_convenzione_ginevra
Il fuoco e il sangue sono due elementi primordiali che possono sia distruggere che purificare.

A volte, è necessario attraversare le fiamme e il peso del sacrificio per far emergere un rinnovo e una libertà dalle scorie del passato.

Evidentemente la terra di Palestina, innaffiata con il sangue innocente del popolo nativo, ha bisogno del fuoco per purificarsi da tutto il male che lì si è in incistato.
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Rubio feat Rubio
Da quando la colonia ebraica ha lanciato la sua più sanguinosa campagna di pulizia etnica a Gaza 18 mesi fa, l'esercito illegale dei coloni ebrei ha tentato come sempre di mettere a tacere la verità prendendo deliberatamente di mira i giornalisti nativi semiti palestisi testimoni e voci del genocidio in essere da 77 anni (con buona pace della burocrata Francesca Albanese)

Dal 7ottobre 2023, senza contare le centinaia di giornalisti ammazzati dai terroristi ebrei, oltre 177 giornalisti palestinesi sono stati arrestati dai cani al servizio delle comunità ebraiche. Secondo la Palestinian Prisoners Society (PPS), 49 giornalisti sono attualmente ancora detenuti nelle carceri illegali sioniste.

Invece di organizzare marce farla capeggiate da collaborazioniste e spie suprematiste, pensate a lottare contro i terroristi sul vostro territorio che li sarete solo un problema in più per loro

#Dismantle_israel_now 🇵🇸✌🏾
27.04.202523:08
JONATHAN OFIR - ALLA FINE, L' EREDITÀ DEL SIONISMO SARÀ IL GENOCIDIO, E SOLO IL GENOCIDIO

Di Jonathan Ofir - 27 aprile 2025

Molti hanno attribuito tratti positivi al Sionismo, e molti lo fanno ancora. Una risposta alla persecuzione degli ebrei, pensavano molti, e sulla scia della Seconda Guerra Mondiale, anche una risposta all'Olocausto.

Una risposta al Genocidio degli ebrei, forse, ma ora dovrebbe essere chiaro a tutti che non è mai stato un antidoto al Genocidio in generale. Direi anzi che, nella sua intrinseca vena ultranazionalista, è stato ed è un prevedibile Catalizzatore del Genocidio.

La vena giudeo-centrista del Sionismo ha sempre mantenuto l'idea centrale che "ci prendiamo cura di noi stessi". I cinici direbbero che non possiamo risolvere i problemi del mondo intero; tuttavia, quando i mezzi per tale presunta autoconservazione sono così intrinsecamente legati all'espropriazione dei palestinesi, allora il Genocidio è insito nelle fondamenta del Sionismo. La creazione della "Nazione" nello "Stato Nazione" diventa la distruzione del nativo.

La Pulizia Etnica è stata l'atto fondante dello Stato. I Crimini coinvolti sono stati tenuti nascosti dai Sionisti per decenni, ma alla fine è diventato ampiamente noto che questo è ciò che è accaduto. Persino gli storici Sionisti più convinti come Benny Morris lo capiscono: la spoliazione era insita e inevitabile nel Sionismo. Si tratta, infatti, di un atto in corso.

E ora, nonostante la disperata negazione da parte di molti, compresi ovviamente i Sionisti, del Genocidio.

I negazionisti sono ancora in modalità accusatoria. Ma la colpa non cambierà ciò che è.

E non scrivo questo per incolpare gli israeliani del Genocidio che perpetrano. Responsabilità e attribuzione di responsabilità sono ben altro che la semplice colpa, e in effetti, i processi legali devono culminare in un'efficace azione penale per almeno i principali responsabili. Sarebbe irrealistico perseguire penalmente tutti i sostenitori, o tutti i silenziosi sostenitori, anche a livello internazionale, sebbene si dovrebbero fare dei tentativi.

In realtà, sto parlando di qualcosa di più ampio dei singoli autori: si tratta dell'ideologia che essi sottoscrivono, che è, senza dubbio, il Sionismo.

In un certo senso, attribuire il più grave Crimine contro l'Umanità a un'ideologia può sembrare troppo indulgente, troppo impersonale. Come si può perseguire un'ideologia? Ma c'è un significato morale nel comprendere il problema morale insito in un'ideologia, al fine di condannarla.

E abbiamo precedenti storici. Il Nazismo è diventato noto come un'ideologia ripugnante, per la quale il Genocidio era naturale. Coloro che aderiscono al Nazismo oggi non hanno bisogno di commettere un Genocidio per essere visti come persone che ne acclamano l'idea stessa, e questo è sufficiente.

Non è necessario equiparare Sionismo e Nazismo per comprendere questa logica.

E se il Genocidio è davvero il culmine naturale del Sionismo, allora è prevedibile che i suoi seguaci finiscano per sostenerlo.

Questo è in effetti ciò a cui stiamo assistendo, cosa che a molti appare scioccante, perché pensavano che il Sionismo, dopotutto, mirasse a prevenire il Genocidio, non a perpetrarlo.

Ma questo è il culmine della Logica di Eliminazione del Colonialismo d'Insediamento. Questa non è un'aberrazione del Sionismo, ne è la realizzazione.

Questo è, in senso essenziale, il Genocidio Sionista.

Che debba essere fermato, è ovvio. Ma la centralità dell'ideologia Sionista nella sua formazione deve essere compresa. Non solo i Genocidi futuri non saranno impediti se il Sionismo non verrà abbandonato, ma servirà nella loro preparazione.

I Sionisti non abbandoneranno volontariamente la loro ideologia Suprematista ebraica, finché ne trarranno beneficio. E così, la lotta contro il Genocidio diventa una lotta contro il Sionismo.
Decine di coloni israeliani, deturpati mentali, irrompono nel villaggio di Kifel Haris, vicino a Salfit, protetti dalle forze di occupazione.

Decine di coloni prendono d'assalto il villaggio di Kafr Haris, vicino a Salfit.

Eye on Palestine
22.04.202514:29
Alla luce delle recenti dichiarazioni di Smotrich, il ministro delle Finanze israeliano noto per le sue posizioni estremiste, appare ormai evidente che la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas non costituisca più una priorità per il regime di Tel Aviv.
E sapete perché? Perché quegli ostaggi, una volta rilasciati, rappresentano una minaccia ben più temuta: testimoni scomodi che con con tutta naturalezza, raccontano di una prigionia segnata da umanità, rispetto e persino affetto da parte dei loro carcerieri.

In altre parole, minano alla base un secolo di retorica hasbarica, che ha dipinto la resistenza palestinese come barbarie. E questo, il regime criminale sionista, non può permetterlo.
Sulla base delle considerazioni geotattiche dell'articolo precedente, ci sono da considerare le eventuali manovre belliche statunitensi per delineare un eventuale contingente militare per un potenziale attacco alla Repubblica Islamica dell'Iran.

PARTE 1

1. Forze necessarie per una campagna militare convenzionale sulla base di stime simili a quelle usate per l’Iraq nel 2003, ma applicate a un territorio tre volte più grande e a una popolazione di oltre 88 milioni:

🫡Truppe di terra richieste: tra 500.000 e 700.000 unità solo per la prima fase.
🫡Supporto aereo e navale: carrier strike groups nel Golfo Persico e nell’Oceano Indiano, oltre a basi avanzate in Qatar, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Bahrein.
🫡Mezzi logistici: decine di migliaia di veicoli, elicotteri, droni, aerei da trasporto.
🫡Mobilitazione di riserve: impiego massiccio della Guardia Nazionale e delle forze NATO in supporto.

2. Complessità logistica

🫡Rifornimenti: carburante, acqua e munizioni dovrebbero essere trasportati su lunghe distanze in ambienti desertici.
🫡Infrastrutture: molte aree iraniane sono scarsamente collegate da strade moderne. Le linee di rifornimento sarebbero vulnerabili ad attacchi asimmetrici.
🫡Gestione dei prigionieri, sfollati e ordine pubblico: occupare grandi città come Teheran, Esfahan, Mashhad o Shiraz richiederebbe una presenza capillare e costante.

3. Rischio di guerriglia e guerra asimmetrica

🫡L’Iran ha una vasta rete di forze paramilitari (i Basij) e un esercito ideologicamente motivato (i Pasdaran).
🫡Le milizie sciite alleate dell’Iran in Libano, Iraq, Siria e Yemen potrebbero aprire nuovi fronti.
🫡Attacchi a infrastrutture americane e israeliane nel Medio Oriente, con possibile blocco dello stretto di Hormuz.

4. Costi politici ed economici

🫡Economici: una guerra del genere costerebbe migliaia di miliardi di dollari.
🫡Politici: disgregazione delle alleanze NATO, proteste interne, rischi di instabilità globale e rialzo vertiginoso del prezzo del petrolio.
🫡Umane: migliaia di morti e feriti tra militari e civili, possibile reazione nucleare o chimica non convenzionale.

5. Difesa aerea avanzata

🫡L’Iran ha rafforzato le sue difese aeree negli ultimi anni con sistemi russi S-300 e una rete radar interna ben distribuita. Anche se non impenetrabile, renderebbe rischiosa una campagna aerea stile Shock and Awe (come in Iraq 2003).
🫡Le basi sensibili e i siti nucleari sono profondamente interrati o dislocati per resistere a bombardamenti, rendendo necessari missili bunker buster e più sortite ad alto rischio.

6. Capacità missilistiche iraniane

🫡L’Iran possiede migliaia di missili balistici a corto e medio raggio, in grado di colpire basi USA nel Golfo, Israele e portaerei nel Golfo Persico.
🫡Lanci da silos mobili e da bunker sotterranei riducono la possibilità di neutralizzarli in un first strike.

Articolo interamente sviluppato e scritto da @Jagdgesellschaft99

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