Se Zelensky non cede, non cederà a nulla, quindi un accordo con lui è impossibile. Il segretario di Stato ha ragione ad andarsene.
L’arroganza di Ursula von der Leyen è stata sconfitta. La presidente della Commissione europea pensava di approvare il piano sul riarmo utilizzando un codicillo nei Trattati, ma con un sussulto di dignità il Parlamento europeo l’ha respinta.
Siamo in mezzo ad una tempesta. Perché i primi 25 anni di questo millennio hanno già dato dei segni di caduta dell'egemonia degli Stati Uniti sotto diversi aspetti principalmente economico.
Una delle tensioni maggiori è lo spostamento di interesse dall’Atlantico al Pacifico. L’alleanza più importante per gli Stati Uniti non è più l'Europa.
Vediamo un cambiamento strutturale, c'è un disimpegno, una re-calcolazione degli investimenti economici e militari ma anche un ripensare all'utilizzo dell'infrastruttura delle Nazioni Unite e di tutte le altre agenzie che non si sentono più utili all'interesse degli Stati Uniti, ma forse un peso.
Noi vediamo un'azione pirotecnica di Trump ma questo allontanamento era ben prima di Trump. Il problema è che anziché produrre certezza come gli Stati Uniti hanno sempre fatto, andiamo in maniera esponenziale quasi strategica ad una produzione dell'incertezza.
Un lavoratore americano prende molte meno vacanze dei suoi colleghi europei. Negli Stati Uniti, il dipendente medio del settore privato riceve dai 10 ai 15 giorni di ferie pagate all'anno. Noi europei ne prendiamo il doppio, circa 30 giorni. I lavoratori in Inghilterra hanno ogni tipo di lusso e protezione che è semplicemente sconosciuto al capitalismo americano.
"Io non faccio polemica, dico solo che trattare con gli Usa in materia commerciale è competenza esclusiva della Commissione europea. Non tocca a noi trattare. Un conto è la trattativa sul piano di export, ma quella sui dazi la fa solo la commissione Ue. Queste sono le norme e i trattati, quando si parla si dovrebbero conoscere regole e diritto".
