🟦 CHE VACCINI HA USATO LA RUSSIA PER IL C19?
La Russia ha utilizzato principalmente il vaccino Sputnik V per la campagna di vaccinazione contro il COVID-19. Sviluppato dal Gamaleya Research Institute di Mosca, Sputnik V è un vaccino a vettore virale che utilizza due adenovirus umani modificati (Ad26 e Ad5) per fornire il materiale genetico della proteina spike del SARS-CoV-2 e stimolare una risposta immunitaria.
Oltre a Sputnik V, la Russia ha anche sviluppato e autorizzato altri vaccini, tra cui:
Sputnik Light: una versione monodose di Sputnik V.
EpiVacCorona: un vaccino a base di peptidi sviluppato dal Vector Institute.
CoviVac: un vaccino a virus inattivato prodotto dal Centro Chumakov.
Sputnik V è stato il primo vaccino COVID-19 registrato al mondo (agosto 2020) ed è stato ampiamente utilizzato in Russia, promosso a paesi terzi e esportato in alcuni di essi. Tuttavia, ha suscitato dibattiti internazionali a causa della velocità della sua approvazione e della mancanza iniziale di dati completi sugli studi clinici. Successivamente, studi pubblicati su riviste scientifiche hanno confermato la sua efficacia e sicurezza.
🔺Sputnik V è un vaccino a RNA?
No, Sputnik V non è un vaccino a RNA. È un vaccino a vettore virale. Utilizza due adenovirus umani modificati (Ad26 per la prima dose e Ad5 per la seconda dose) come vettori per trasportare il materiale genetico che codifica la proteina spike del SARS-CoV-2. Questo materiale genetico induce le cellule dell'organismo a produrre la proteina spike, stimolando così una risposta immunitaria.
I vaccini a RNA, come quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna, invece, utilizzano direttamente l'RNA messaggero (mRNA) per fornire le istruzioni alle cellule per produrre la proteina spike, senza l'uso di un vettore virale. Sputnik V appartiene quindi a una categoria diversa di vaccini rispetto a quelli a mRNA.
🔺 Perché la Russia non ha usato Pfizer?
La Russia ha sviluppato e autorizzato il proprio vaccino contro il COVID-19, chiamato Sputnik V, prima che Pfizer e altre aziende occidentali completassero i loro vaccini. Ci sono diverse ragioni per cui la Russia ha scelto di utilizzare principalmente il proprio vaccino piuttosto che importare Pfizer:
Sovranità e autosufficienza: La Russia ha preferito affidarsi a un vaccino prodotto internamente per garantire l'autosufficienza e il controllo sulla produzione e distribuzione. Questo approccio riduce la dipendenza da fornitori esteri.
Prestigio nazionale: Sputnik V è stato visto come un simbolo del successo scientifico e tecnologico russo. Promuovere un vaccino domestico ha rafforzato l'immagine della Russia come potenza globale in ambito scientifico.
Approccio geopolitico: La Russia ha utilizzato Sputnik V anche come strumento di soft power, esportandolo in numerosi paesi, specialmente in quelli con cui ha strette relazioni politiche ed economiche.
Differenze nei processi di approvazione: I vaccini come Pfizer richiedono approvazioni regolatorie specifiche in ogni paese. La Russia potrebbe aver preferito accelerare l'uso di Sputnik V piuttosto che attendere i tempi necessari per l'approvazione di Pfizer.
Considerazioni logistiche: Sputnik V, basato su una piattaforma di adenovirus, ha requisiti di conservazione meno stringenti rispetto a Pfizer, che richiede una catena del freddo ultra-fredda. Questo ha reso Sputnik V più adatto alle infrastrutture russe.
In sintesi, la scelta della Russia di non utilizzare Pfizer è stata influenzata da fattori politici, economici, logistici e di prestigio nazionale, oltre alla volontà di promuovere un prodotto domestico.
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