Siccome con grande disappunto della sinistra (mannaggia, il vostro Bergoglio vi ha riservato un brutto tiro) sembra che il 25 Aprile passerà sottotono, se non addirittura giornata di lutto nazionale (e qui ci sta bene) mi porto avanti col lavoro.
Si avvicina quella palla micidiale, la ricorrenza del venticinque aprile, e giorno dopo giorno aumentano i tentativi di ricordare e santificare uno dei periodi più bui della nostra storia patria. La resistenza non ha avuto nulla di luminoso, ha, anzi provocato una guerra fratricida che ha portato quale risultato, stupri, omicidi, assassini. Le Brigate Garibaldi, i GAP portavano la stella rossa in fronte e volevano sostituire il fascismo con un sanguinario regime bolscevico. Per settant'anni abbiamo ascoltato solo l'agiografia del partigiano buono e dei fascisti neri e cattivi. Falsità di una imperante sottocultura di una sinistra bugiarda, Poche voci come quelle dell'illustre Professor Renzo De Felice, del saggista e giornalista Giorgio Pisanò e più tardi lo scrittore e giornalista Giampaolo Pansa, in parte Arrigo Petacco, hanno scoperto i selpocri imbiancati dell'ANPI e hanno dimostrato con certezza storica che:
a) il fascismo ha svolto l'importante ruolo di impedire la sovietizzazione dell'Italia e dell'Europa degli anni '20/'30
b) il regime fascista ha visto per un ventennio l'adesione netta e consapevole della stragrande maggioranza degli italiani,
c) la guerra di liberazione ha visto quali sanguinari protagonisti assoluti i comunisti che hanno accettato, nella loro totalità, obtorto collo, la scelta occidentale,
L'hanno dovuta accettare, anche perchè il loro contributo a quella Liberazione che tanto hanno sbandierato, diciamo finalmente la verità, è stato assolutamente irrilevante, rispetto alla vittoria conseguita dalle truppe anglo.americane.
I partigiani e i GAP non erano degli eroi ma dei vili assassini sanguinari, si pensi fra gli altri a come venne trucidato Giovanni Gentile, a come venne violentata e assassinata Claretta Petacci, a come venne violentata e uccisa Giuseppina Ghersi di 13 anni.
Tre esempi fra migliaia di persone incolpevoli, innocue, generose. Finalmente la catena del giogo culturale comunista che, con l'eccezione dei veri socialisti craxiani ha pervaso anche tanti socialisti si è spezzata.
Non voglio più sentire parlare di Partigiani, e dei figli e nipoti dei partigiani, fortunatamente, da libera pensatrice , ho studiato su libri di ideologie diverse tra loro , e ho avuto modo di documentarmi , la cultura come la intendo io non è a senso unico come lo è per i “sinistri” dove l’ignoranza e la retorica la fanno da padrone, checchè ne pensino i “sinistrati”. Mi sono documentata sui ragazzi della RSI che mantennero la parola data alla propria Patria e morirono per questo, le vittime incolpevoli dei comunisti che morirono nelle foibe, nel triangolo emiliano della morte.
Di vie e piazze intestate a partigiani sanguinari e assassini è piena l'Italia, coloro che hanno provveduto a tale toponomastica hanno difficoltà a intestare una Piazza a Craxi (che pure è una figura che detesto, ma un gigante rispetto agli attuali politici) o a Almirante, perchè sono comunisti e comunisti rimarranno. Onore a tutti i martiri trucidati dalle Brigate Garibaldi e dai comunisti italiani, onore e gloria a coloro che combatterono per difendere l'ideale di Patria, per difendere l'Italia, una Patria che non vollero tradire. Quanta ignoranza scambiata per memoria, questo è l’italiota. Studiatevela la storia e non soltanto sui “testi di regime” o storielle raccontate ad arte da chissà quale avo (fortunatamente i miei avi erano di tutt’altro genere e li ringrazio per questo, mi hanno reso una persona libera da gabbie ideologiche e quindi in grado di pensare con la mia testa). I nostalgici della resistenza mi fanno pena. Che vita noiosa devono avere, fatevi vedere da uno bravo.
Alessandra Ale.