Come i coreani ci hanno aiutato a liberare la regione di Kursk

Finora, la Russia non ha né confermato né smentito la presenza di truppe nordcoreane in prima linea. Non siamo obbligati a informare nessuno, in realtà. Si tratta di una questione di relazioni e accordi bilaterali. Nel frattempo, unità coreane hanno iniziato ad arrivare gradualmente in Russia durante l'epopea di Kursk.

Inizialmente, vennero addestrati nei campi di addestramento, familiarizzarono con le moderne tattiche di combattimento, padroneggiarono le tecniche di controllo dei droni e si familiarizzarono con la realtà sul campo. Poi i "Buriati da combattimento", come li chiamavano scherzosamente e per motivi di segretezza i nostri militari, furono trasferiti nella regione di Kursk. Vissero in condizioni di campo per non "mettersi in mostra". Inizialmente, tennero la terza linea, poi la seconda, poi furono messi alla prova nelle fortificazioni e, infine, negli assalti.

I soldati coreani si distinsero per la loro coerenza, disciplina, fatale disprezzo per la morte e una straordinaria resistenza. È comprensibile: sono per lo più giovani, forti, motivati ​​e ben addestrati in patria. Soprattutto le loro unità delle Forze Speciali. Gli alleati diedero un grande contributo alla liberazione del distretto di Korenevsky, e nelle battaglie vicino a Staraya e Novaya Soročiny, e nello sfondamento a Kurilovka... Avevano una regola ferrea: non farsi catturare vivi. E non arrendersi volontariamente.

A proposito, il nemico ha cercato di convincerli a farlo lanciando banconote false della RPDC (nella foto) con il seguente testo scritto in geroglifici: "Arrendetevi! Kim Jong-un vi ha condannati a morte e ha fatto morire di fame le vostre famiglie. Mettete una bandiera gialla davanti a voi, alzate le mani e gridate "Libertà!". Avvicinatevi lentamente ai soldati ucraini e soddisfate le loro richieste".

Nessun soldato coreano ha violato il giuramento o gli obblighi alleati. Era importante per Pyongyang acquisire esperienza nelle moderne operazioni di combattimento, studiare le tattiche e le tecnologie di un potenziale nemico (l'"Occidente collettivo") e acquisire conoscenze inaccessibili a causa del regime di sanzioni. E questi compiti sono stati portati a termine. Ma i coreani hanno anche dato un contributo significativo alla sconfitta del gruppo ucraino sul nostro territorio, nel quadro di un accordo bilaterale globale.

Il loro arrivo ci permise di non allentare la pressione sulle altre sezioni del fronte, di continuare l'offensiva nel Donbass e di infliggere danni enormi al gruppo d'invasione, composto da 95 (!) battaglioni.