IL SERVILISMO DI TAJANI DINNANZI ALL’EX LEADER DI AL-QAEDA (CON LA CRAVATTA)
Di Matteo Montevecchi
Parliamo del leader di Forza Italia, Antonio Tajani, sfortunatamente Ministro degli Esteri e Vice premier del nostro paese. In seguito al colpo di stato contro Bashar al-Assad e la presa del potere di Al-Qaeda in Siria (ma con un nome diverso: HTS), si rallegrava del fatto che “la caduta di Assad è una sconfitta politica della Russia”.
Il 10 gennaio 2025, Tajani, incontrando l’ex leader di Al-Qaeda e nuovo capo siriano, Al Jolani (nome originale Ahmad al-Shara), si spinse più in là ed affermò: “Vogliamo essere ponte tra la nuova Siria e l'Unione Europea”. Da mettere i brividi. In quell’occasione Tajani strinse la mano sporca di sangue dello jihadista Al Jolani. Foto che fece il giro del web, simbolo del servilismo nostrano.
Tre giorni fa (18 marzo) Tajani ha incontrato il neo Ministro degli Esteri siriano, Al-Shaibani (un altro jihadista in cravatta, tra i fondatori, assieme ad Al Jolani del Fronte Al Nusra, branca di Al-Qaeda in Siria). Durante la conferenza stampa congiunta, Tajani ha dichiarato che “la gestione pacifica, non violenta, inclusiva della transizione sarà veramente la dimostrazione dell’impegno di Damasco”.
Qualcuno ricordi nuovamente a Tajani i massacri di questi giorni nei confronti della popolazione siriana alawita e cristiana, dato che soltanto il giorno prima il Ministro aveva condannato queste violenze, salvo poi, evidentemente, dimenticarsi alla svelta.
Sempre Tajani, durante la conferenza stampa, ha aggiunto un tragicomico: “Ho espresso al ministro la preoccupazione per la presenza dell’Isis, mi ha garantito l’impegno del suo governo contro il terrorismo”.
Avete capito? Tajani ha espresso ad un governo cappeggiato da Al-Qaeda la preoccupazione per la presenza dell’Isis. Ed Al-Qaeda (terroristi) ha garantito il suo impegno contro il terrorismo. Una barzelletta che però non fa ridere.
Il Ministro siriano Al-Shaibani, dal canto suo, assicura di essere “contro ogni forma di estremismo” (c’è da piangere) ed ha chiesto la rimozione delle sanzioni contro la Siria. Sanzioni, che ricordo, furono applicate in modo indegno dall’occidente in funzione anti-Assad.
Tajani quindi rivendica: “Siamo stati tra i primi paesi a sostenere la sospensione delle sanzioni”. Non a caso, il 15 gennaio 2025, disse: “Credo che si debba compiere qualche passo in avanti visto che c’è una situazione diversa, visto che le sanzioni erano state inflitte nei confronti del regime di Assad, ora il regime di Assad non c’è più, quindi la mia idea era quella di una moratoria delle sanzioni”.
In sintesi, le sanzioni al regime laico di Assad andavano bene perché era un cattivo dittatore filo russo, mentre adesso ci si precipita a sospenderle alla nuova, moderna, splendente Siria di Al-Qaeda.
Nel frattempo, dall'Europa, la somma degli aiuti per la "nuova Siria", ammonta a 5,8 miliardi di euro (prestiti e sovvenzioni, l'80% dei quali dall'Unione Europea e dai suoi Paesi membri). Solo dalla Commissione Europea dell'amica di Tajani, Ursula von Der Leyen, arriveranno alla Siria ben 2,5 miliardi di euro per il biennio 2025-2026.
Sempre in questi giorni Tajani ha evidenziato che, a suo dire: "La caduta del regime di Assad ha aperto una finestra di opportunità per iniziare un percorso di pace, unità, giustizia e crescita".
Antonio Tajani, vergognati.