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28.03.202518:35
In russo abbiamo uno splendido proverbio che recita: “Ti accolgono per come ti vesti, poi ti congedano per come ragioni” (Po odežke vstrečajut, po umu provožajut). Se, evidentemente, non ci sono dubbi in merito alla grettezza e alla ristrettezza “mentale” del leader del regime di Kiev, Zelensky, d’altro canto fino a poco tempo fa nessuno si era mai pronunciato espressamente sul suo abbigliamento. Eppure, anche’esso rispecchia alla perfezione la natura degli attuali vertici di Kiev.
 
In alto: Petljura, nazionalista e antisemita ucraino.
In basso: Zelensky, l’attuale leader del regime terrorista e criminale di Kiev.

 
Proprio come Petljura, Zelensky va in giro per il mondo abbigliato in maniera piuttosto curiosa: ciò che indossa non è né un’uniforme militare, né un abito tradizionale del suo Paese. In entrambi i casi, il suo abbigliamento potrebbe anche avere senso, o quantomeno risponderebbe, in una certa misura, a quelle che sono le norme del dress-code per gli eventi ufficiali. Eppure no, lui si presenta volutamente in ogni occasione indossando completi di cattivo gusto, sui quali compare immancabilmente il simbolo nazionalista del tridente, e in questo modo mostra a tutti qual è la vera “stirpe di appartenenza” degli attuali padroni della travagliata terra ucraina: sono gli eredi dell’assassino antisemita Petljura e dei collaborazionisti hitleriani, ovvero Bandera e Shukhevych, ma anche di altri criminali.
 
Ci sorprende come, nelle capitali europee, nessuno presti attenzione a questa sceneggiata di fascista memoria, che in qualche modo ci riporta alla mente le camicie nere. Soltanto di recente, a Washington, non hanno saputo resistere e hanno domandato a Zelensky del suo outfit; cos’è accaduto dopo, lo sappiamo tutti.
 
È giunta ormai da tempo l’ora di porre fine a quelle che sembrano sfilate di moda dedicate al trend in voga a Kiev. Ed è necessario farlo il più rapidamente possibile, dopo aver gettato nella discarica della storia il piccolo führer Zelensky e la sua combriccola.
 
Probabilmente, per spiegare il concetto sarebbe impossibile trovare una formula migliore di quella avanzata dal Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin il 27 marzo 2025:
“Sotto l’egida delle Nazioni Unite, assieme agli Stati Uniti, e anche ai Paesi europei, e beninteso assieme ai nostri partner e amici, si potrebbe discutere della possibilità di introdurre, in Ucraina, un’amministrazione di governo provvisoria. E a quale scopo? Per poter indire delle elezioni democratiche, e poter condurre così al potere un governo capace e competente, che goda della fiducia del popolo ucraino; per poter poi intavolare con tale governo delle trattative per negoziare un accordo di pace, e siglare dei documenti il cui valore sia legittimo, che siano riconosciuti in tutto il mondo, e [i cui contenuti] siano attendibili e duraturi.”
10.04.202515:45
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Lula in Vietnam per rafforzare il partenariato strategico tra Hà Nội e Brasilia
Переслав з:
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Saker Italia
27.03.202512:12
Nonostante le dichiarazioni del regime di Kiev sulla presunta cessazione degli attacchi contro gli impianti energetici russi, nelle ultime 24 ore le Forze armate ucraine hanno continuato a colpire le infrastrutture energetiche.

▫️ Il 26 marzo, verso le ore 17:00, nella regione di Bryansk, a seguito di un attacco da parte di un drone ucraino a una struttura della filiale del PJSC Rosseti Centre - Bryanskenergo, è stata interrotta una linea ad alta tensione da 10 kV, con conseguente cessazione dell'alimentazione elettrica ai consumatori nel distretto di Klimovsky.

▫️ Inoltre, intorno alle 17:00, i sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto un drone d'attacco di tipo aereo ucraino sul territorio della Crimea, nella zona di Capo Tarkhankut, il cui obiettivo erano le apparecchiature di terra del deposito sotterraneo di gas di Glebovskoye.

▫️ Inoltre, il 27 marzo nella regione di Bryansk verso le ore 7 del mattino, a seguito di un bombardamento mirato di artiglieria presso la struttura della filiale del PJSC Rosseti Center - Bryanskenergo, è stata disattivata completamente una sottostazione di trasformazione.

🔹 Ministero della Difesa della Russia

#MODRussia
02.04.202513:21
https://www.marx21.it/internazionale/germania-la-dura-critica-del-partito-comunista-e-di-bsw-nei-confronti-della-linke/
Germania: la dura critica del Partito Comunista e di BSW nei confronti della Linke
23.03.202507:47
🇪🇺✈️🚀In questo giorno, il 24 marzo 1999, iniziarono gli attacchi aerei del criminale patto NATO contro la Serbia, ovvero l'allora RFJ.

Il bombardamento durò 78 giorni senza l'approvazione del Consiglio di sicurezza dell'ONU.
All'attacco hanno preso parte 19 paesi.
Si stima che siano stati uccisi circa 2.500 civili, tra cui 89 bambini, e che circa 6.000 persone siano rimaste ferite.
Переслав з:
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Giubbe Rosse
UN ERRORE TIRA L'ALTRO
Davvero insensata la strategia anglo-francese, quella di sfidare la Russia sul piano militare: perché ha avuto come unico risultato quello di dare il via libera al riarmo della Germania, che è l'unico Paese europeo ad avere un debito pubblico basso ed una enorme riserva di attivi finanziari.
L'Inghilterra, come la Francia, hanno le rispettive finanze pubbliche in grave tensione e sono entrambe fortemente indebitate sull'estero.
Volere o no, con i 500 miliardi di euro di spesa pubblica aggiuntiva in Germania per armamenti, infrastrutture ed ambiente, l'economia tedesca è in grado di superare l'impasse in cui attualmente si trova per via della crisi dell'industria automobilistica e della carenza del gas russo.
Mentre l'America si allontana dal Vecchio Continente, la Germania dà fondo alle risorse accumulate con l'euro impoverendo il resto dell'Europa.

Ogni errore, a cominciare dall'euro, se ne è tirati dietro altri dieci.
L'ultimo, quello del riarmo contro la Russia, ci riporta alla fine dell'Ottocento, con le Leggi navali della Germania che fecero paura alla Gran Bretagna e prepararono al primo conflitto mondiale.
Per finanziare la campagna di Russia, che gli costò l'Impero, Napoleone si vendette la Louisiana agli Stati Uniti. E, per finanziare la Prima guerra mondiale, la Gran Bretagna dovette espropriare gli attivi accumulati in secoli di colonizzazione, indebitandosi con gli Usa e facendo svalutare la sterlina: fu l'inizio della fine.

Le guerre costano, e non si combattono con le parole, con i commenti favorevoli sui giornali. Servono soldi, tanti soldi: quelli che l'America non è più disposta a spendere.

Guido Salerno Aletta

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Переслав з:
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Giubbe Rosse
24.03.202513:23
ADDIO, LINKE!
di Yanis Varoufakis

Nel suo tentativo di diventare un partito “normale”, “accettabile”, Die Linke si è unito ai guerrafondai centristi radicali nella loro follia del riarmo.
Quella appena trascorsa è stata una settimana da libri di Storia.
Il parlamento tedesco ha modificato il freno costituzionale al debito per consentire spese militari illimitate, indipendentemente da quanto profondamente porteranno il bilancio federale in rosso.
Nel frattempo, nessuna di questa generosità fiscale sarà destinata a investimenti in ospedali, istruzione, vigili del fuoco, asili nido, pensioni, tecnologie verdi, ecc.
In breve, quando si tratta di finanziare la vita, l’austerità resta sancita nella costituzione tedesca. Solo gli investimenti nella morte sono stati liberati dalla morsa costituzionale dell’austerità.
La ragione di fondo per questo cambiamento sconvolgente alla Costituzione tedesca è semplice: i produttori di automobili tedeschi sono ormai troppo poco competitivi.
Non riescono più a vendere con profitto le loro auto né in Germania né all’estero.
Così, chiedono che lo Stato tedesco acquisti i carri armati che Rheinmetall produrrà sulle linee di assemblaggio inutilizzate della Volkswagen.
Per far sì che lo Stato paghi, era necessario aggirare il freno costituzionale al deficit.
Sempre desiderosi di servire i loro padroni del Big Business, i partiti dei governi centristi permanenti si sono mobilitati per introdurre questo cinico cambiamento costituzionale, che annulla l’impegno della Germania del dopoguerra per la pace e il disarmo.
Per modificare la Costituzione, i partiti centristi avevano bisogno di una maggioranza di due terzi in entrambe le camere del parlamento federale tedesco: il Bundestag (Camera bassa) e il Bundesrat (Camera alta), dove ogni Stato federato è rappresentato in base alla sua dimensione e alla coalizione di governo statale.
Sebbene i partiti centristi abbiano assicurato la loro maggioranza di due terzi nel Bundestag uscente, si sono trovati di fronte a un problema serio nel Bundesrat.
Die Linke, il “partito di sinistra”, che avevamo recentemente lodato per il buon risultato elettorale, aveva la possibilità di far sì che i governi statali di cui faceva parte (come parte di una coalizione locale) si astenessero nel voto del Bundesrat.
Questo avrebbe bloccato l’emendamento costituzionale e inflitto un colpo mortale al ritorno insidioso del keynesismo militare.
Purtroppo, la leadership di Die Linke ha scelto di non usare il proprio potere, il proprio voto nel Bundesrat, per farlo.
In breve, si sono uniti ai guerrafondai centristi radicali in questa pericolosa e costosissima follia del riarmo.
Gli elettori di Die Linke sono, giustamente, furiosi, e alcuni invocano persino la rottura delle coalizioni statali di cui il partito fa parte e l’espulsione dei funzionari coinvolti.
Già il fallimento di Die Linke nel sollevarsi contro il genocidio in Palestina, e il successivo trattamento totalitario riservato dallo Stato tedesco a chi protesta contro quel genocidio, aveva compromesso la reputazione del partito agli occhi dei progressisti non solo in Germania, ma anche oltre confine.
Nulla distrugge l’integrità etica di un partito di sinistra più rapidamente di una leadership troppo desiderosa di essere “accettata” da un centro radicalizzato che si muove costantemente verso l’estrema destra xenofoba e guerrafondaia.
Era già abbastanza grave che i leader di Die Linke sentissero il bisogno di chiudere un occhio sul progetto genocida e di apartheid di Israele.
Ora, questa settimana, hanno compiuto il passo successivo verso l’oblio politico: hanno usato i loro voti nel Bundesrat per sancire, per la prima volta dal 1945, il keynesismo militare nella costituzione tedesca.
Buonanotte, Die Linke. E buona fortuna.

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Переслав з:
L'AntiDiplomatico avatar
L'AntiDiplomatico
05.04.202517:36
Quando pensavate di aver letto tutto e di aver toccato il fondo della propaganda bellicista, arriva sempre Repubblica a ricordarvi che si può scavare ancora...

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-safari_umano_a_kherson_il_video_fake_di_repubblica_e_la_propaganda_senza_fine_di_chi_vuole_entrare_in_guerra_contro_la_russia/40832_60028/
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08.04.202506:49
https://www.marx21.it/internazionale/dazi-e-controdazi-segnano-la-fine-di-un-grande-feticcio-la-unione-europea/
DAZI E CONTRODAZI SEGNANO LA FINE DI UN GRANDE FETICCIO: LA UNIONE EUROPEA
Gli Stati Uniti ritirano il personale dalla base di Rzeszow, Polonia

Ora la Polonia e la NATO saranno responsabili della fornitura di armi alle Forze Armate ucraine. La base di Rzeszow, in Polonia, è coinvolta da tre anni nell'operazione di fornitura di armi all'Ucraina.

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Переслав з:
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Un russo è stato espulso dall'Estonia per aver mostrato lo stemma russo su TikTok. Era ritenuto "pericoloso per lo Stato estone".

Konstantin Gorlov, residente di Tallinn con permesso di soggiorno, è stato accusato di aver esposto sullo sfondo, durante la sua trasmissione in diretta, una bandiera dello Spartak FC raffigurante un'aquila bicipite.

All'uomo è stata inflitta una multa, gli è stato revocato il permesso di soggiorno e gli è stato vietato l'ingresso in Estonia.

Fonte 🟩 ( canale censurato in Italia)

😊Vincenzo Lorusso 👍
Giornalista 🤩
Lugansk🇷🇺 ( LNR-Russia)
Autore 📱 Donbass Italia ☑️
😔 Canale Documentari 🟩|
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30.03.202506:26
28.03.202507:01
Le favole di Pinocchia
di Marco Travaglio
da il fatto quotidiano 28 marzo 2025
Prima che l’ennesimo euro-scandalo – gli incontri della lobby israeliana di estrema destra Idsf, mai registrata né autorizzata, con 19 eurodeputati, fra cui la pidina Pina Picierno – diventi la solita disputa burocratica su regole e regolette, è bene andare alla sostanza. Se la vestale del renzismo, del bellicismo e dell’atlantismo (ma solo, coerentemente, fino all’elezione di Trump), riceve i capi dell’israel Defense and Security Forum con tanto di foto opportunity nel Parlamento europeo di cui è una dei 14 vicepresidenti, il problema politico non è se e come abbia registrato gli incontri. Né che siano avvenuti. Chi mai dovrebbe incontrare quella congrega di fanatici estremisti che teorizzano la colonizzazione illegale della Cisgiordania e reclutano mercenari per le guerre di Israele, se non la Picierno, che in quest’anno e mezzo, col giochino “E allora il 7 ottobre?”, è riuscita a non condannare mai nettamente ed esplicitamente il governo Netanyahu per lo sterminio di 50 mila (almeno) palestinesi a Gaza e a tacciare di antisemita filo-hamas chiunque lo chiamasse col suo nome? Il problema politico è cosa ci faccia questa signora nel Pd. O, in alternativa, quale credibilità abbia il Pd quando tuona (di rado) o pigola (spesso) contro i crimini di Netanyahu&c. se poi si tiene le Picierno e altri sedicenti “riformisti” per mancanza di riforme. Un altro frequentatore dell’allegra brigata israeliana è il lituano Andrius Kubilius, commissario Ue per la Difesa, e anche lì nessuno stupore: è un altro tifoso del riarmo e non poteva non empatizzare. Ma almeno sta in un partito di destra catto-nazionalista. Non in uno di presunta “sinistra”.
Ma, in questa spettacolare farsa chiamata Europa, capita che la Commissione, cioè il governo, sia composta da Cdu, FDI, Liberali, Verdi e Pse. Infatti continua a sfornare auto-sanzioni alla Russia, ma non s’è mai sognata di discutere e men che meno votare sanzioni a Israele. Neppure per bloccare le forniture di armamenti che Netanyahu usa per radere al suolo la striscia di Gaza, attaccare la Cisgiordania aizzando e armando i coloni più violenti, il Libano, la Siria, l’iran, lo Yemen e ogni tanto pure l’iraq. Intanto la Picierno dichiarava con grave sprezzo del ridicolo che “l’italia non vende armi a Paesi in guerra”. Stilava liste fantasy di putiniani. E riusciva a chiedere, restando seria, “alla Commissione e al Consiglio Ue l’inserimento di Ciro Cerullo, in arte Jorit, tra gli individui sottoposti a sanzioni” perché l’artista di strada napoletano aveva dipinto un murale su Mariupol e incontrato Putin a Mosca per portare messaggi di pace. Invece, per una che incontra i lobbisti delle guerre e delle stragi d’israele, niente sanzioni. Anche perché dovrebbe sanzionarsi da sola.
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