25.02.202523:12
❇️ Portare l'attenzione sulla bellezza
È necessario sforzarsi di portare l’attenzione sulla bellezza perché troppo spesso siamo bersagliati da un eccesso di informazioni negative che arrivano da Tv, giornali e social.
Soffermarsi ogni tanto, durante il giorno, e chiedersi: "Cosa sto guardando? Cosa sto ascoltando?" aiuta a fare attenzione a ciò che entra dentro di noi poiché il nutrimento non riguarda solo il corpo, ma anche la nostra anima e la nostra mente. Dovremmo fare un’accorta selezione dal momento che non tutto è salutare, non tutto va bene.
Quando ci rendiamo conto che siamo troppo focalizzati su qualcosa di negativo, è utile andare in cerca di un momento di bellezza. I momenti di bellezza non sono un optional, servono a sintonizzarsi con la “giusta frequenza”, servono a ritrovare la carica.
La natura, se abbiamo la fortuna di abitare nel verde, aiuta molto in questo ma, ovunque siamo, anche in città, anche nel chiuso di quattro mura, possiamo ricercare ‘il bello’. Basta anche un vaso di piante aromatiche o di fiori sul terrazzo o su un mobile di casa, una musica, un libro, un quadro, gli occhi e gli abbracci di una persona cara, un momento di gioco con il nostro animale, se lo abbiamo.
E la sera, soprattutto l’ultima mezz’ora prima di dormire – questo sì che è fondamentale – cerchiamo di focalizzarci solo su cose positive.
Non ascoltiamo programmi in TV.
Non guardiamo film angoscianti.
Spengiamo anche il telefonino.
Pensiamo, invece, a un futuro che ci piace. Sereno per noi, per i nostri cari.
Pensiamo a qualcosa che ci fa sorridere, che ci fa battere il cuore di felicità.
Se siamo credenti preghiamo, ringraziando per le cose belle che la giornata ci ha dato o che vorremmo poter vedere un giorno realizzate.
Se entriamo nel sonno con questa predisposizione positiva, il nostro subconscio continuerà a lavorare in questa direzione anche mentre dormiamo.
E ci sveglieremo meglio.
E non mancheranno le energie per affrontare la nuova giornata (anche se dovesse presentare molte difficoltà).
E facendo così, giorno dopo giorno, anche la nostra salute ne guadagnerà.
Perché il subconscio è più forte della nostra parte conscia. È come un grande contenitore che può lavorare a nostro favore o, al contrario, a nostro sfavore a seconda delle immagini (pensieri) che vi sono depositati.
Pensieri negativi creano col tempo un subconscio negativo (e un subconscio negativo crea col tempo un individuo infelice e malato).
Pensieri positivi creano col tempo un subconscio positivo (e un subconscio positivo crea col tempo un individuo felice e sano).
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È necessario sforzarsi di portare l’attenzione sulla bellezza perché troppo spesso siamo bersagliati da un eccesso di informazioni negative che arrivano da Tv, giornali e social.
Soffermarsi ogni tanto, durante il giorno, e chiedersi: "Cosa sto guardando? Cosa sto ascoltando?" aiuta a fare attenzione a ciò che entra dentro di noi poiché il nutrimento non riguarda solo il corpo, ma anche la nostra anima e la nostra mente. Dovremmo fare un’accorta selezione dal momento che non tutto è salutare, non tutto va bene.
Quando ci rendiamo conto che siamo troppo focalizzati su qualcosa di negativo, è utile andare in cerca di un momento di bellezza. I momenti di bellezza non sono un optional, servono a sintonizzarsi con la “giusta frequenza”, servono a ritrovare la carica.
La natura, se abbiamo la fortuna di abitare nel verde, aiuta molto in questo ma, ovunque siamo, anche in città, anche nel chiuso di quattro mura, possiamo ricercare ‘il bello’. Basta anche un vaso di piante aromatiche o di fiori sul terrazzo o su un mobile di casa, una musica, un libro, un quadro, gli occhi e gli abbracci di una persona cara, un momento di gioco con il nostro animale, se lo abbiamo.
E la sera, soprattutto l’ultima mezz’ora prima di dormire – questo sì che è fondamentale – cerchiamo di focalizzarci solo su cose positive.
Non ascoltiamo programmi in TV.
Non guardiamo film angoscianti.
Spengiamo anche il telefonino.
Pensiamo, invece, a un futuro che ci piace. Sereno per noi, per i nostri cari.
Pensiamo a qualcosa che ci fa sorridere, che ci fa battere il cuore di felicità.
Se siamo credenti preghiamo, ringraziando per le cose belle che la giornata ci ha dato o che vorremmo poter vedere un giorno realizzate.
Se entriamo nel sonno con questa predisposizione positiva, il nostro subconscio continuerà a lavorare in questa direzione anche mentre dormiamo.
E ci sveglieremo meglio.
E non mancheranno le energie per affrontare la nuova giornata (anche se dovesse presentare molte difficoltà).
E facendo così, giorno dopo giorno, anche la nostra salute ne guadagnerà.
Perché il subconscio è più forte della nostra parte conscia. È come un grande contenitore che può lavorare a nostro favore o, al contrario, a nostro sfavore a seconda delle immagini (pensieri) che vi sono depositati.
Pensieri negativi creano col tempo un subconscio negativo (e un subconscio negativo crea col tempo un individuo infelice e malato).
Pensieri positivi creano col tempo un subconscio positivo (e un subconscio positivo crea col tempo un individuo felice e sano).
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19.02.202500:11
❇️ Più rischi per le donne anziane con le nuove terapie geniche
Ci sono nuove tecniche di terapia genica che promettono grandi risultati riguardo certe malattie degli occhi considerate incurabili. Tuttavia, dagli studi clinici stanno arrivando sempre più prove che segnalano problemi di severe infiammazioni oculari derivate inaspettatamente da queste terapie che alla fine potrebbero portare alla perdita della vista.
Ad esempio, uno studio condotto dall'università di Bristol e pubblicato su Molecular Therapy ha evidenziato che le donne anziane possono presentare un rischio maggiore di reazioni dannose agli occhi.
Il team di ricerca ha confrontato, su modelli animali, il modo in cui le cellule oculari maschili e femminili di età diverse (giovani, di mezza età e anziane) rispondevano alla terapia genica e scoperto che le cellule oculari di giovani modelli animali maschili e femminili avevano una risposta immunitaria a breve termine simile. Tuttavia con l'invecchiamento delle cellule, mentre le cellule dei maschi più anziani avevano un modello di risposta immunitaria coerente, le cellule delle femmine più anziane avevano una risposta allo stress e all'infiammazione molto più forte che era collegata a segni di danno alla retina.
I risultati suggeriscono che sia il sesso che l'età svolgono un ruolo significativo nel modo in cui l'organismo reagisce alla terapia genica oculare e che le donne più anziane potrebbero avere un rischio maggiore di reazioni dannose fino ad arrivare alla perdita della vista in alcuni casi.
Evidenziando che le pazienti anziane potrebbero rischiare gravi effetti avversi con la terapia genica oculare, la ricerca di conseguenza mostra anche la necessità di approfondire e valutare attentamente le terapie geniche (in questi ultimi anni così tanto spinte).
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Ci sono nuove tecniche di terapia genica che promettono grandi risultati riguardo certe malattie degli occhi considerate incurabili. Tuttavia, dagli studi clinici stanno arrivando sempre più prove che segnalano problemi di severe infiammazioni oculari derivate inaspettatamente da queste terapie che alla fine potrebbero portare alla perdita della vista.
Ad esempio, uno studio condotto dall'università di Bristol e pubblicato su Molecular Therapy ha evidenziato che le donne anziane possono presentare un rischio maggiore di reazioni dannose agli occhi.
Il team di ricerca ha confrontato, su modelli animali, il modo in cui le cellule oculari maschili e femminili di età diverse (giovani, di mezza età e anziane) rispondevano alla terapia genica e scoperto che le cellule oculari di giovani modelli animali maschili e femminili avevano una risposta immunitaria a breve termine simile. Tuttavia con l'invecchiamento delle cellule, mentre le cellule dei maschi più anziani avevano un modello di risposta immunitaria coerente, le cellule delle femmine più anziane avevano una risposta allo stress e all'infiammazione molto più forte che era collegata a segni di danno alla retina.
I risultati suggeriscono che sia il sesso che l'età svolgono un ruolo significativo nel modo in cui l'organismo reagisce alla terapia genica oculare e che le donne più anziane potrebbero avere un rischio maggiore di reazioni dannose fino ad arrivare alla perdita della vista in alcuni casi.
Evidenziando che le pazienti anziane potrebbero rischiare gravi effetti avversi con la terapia genica oculare, la ricerca di conseguenza mostra anche la necessità di approfondire e valutare attentamente le terapie geniche (in questi ultimi anni così tanto spinte).
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11.02.202521:36
❇️ Rischio cardiovascolare più elevato con uso prolungato dei FANS: alternative fitoterapiche per il mal di schiena
L’uso prolungato di alcuni antidolorifici della famiglia dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, può comportare effetti collaterali, non solo a carico della mucosa gastrica, ma anche un aumento del rischio di eventi a carico dell'apparato cardiovascolare (infarto, ictus). Bene, quindi, sapere che esistono anche piante che per la ricchezza dei loro principi attivi sono in grado di garantire un’efficace azione antiflogistica e antalgica.
Tra queste l'Artiglio del diavolo le cui radici contengono molecole iridoidi dotate di proprietà antireumatiche e antinfiammatorie simili, secondo alcuni autori, a quelle dell'indometacina e del fenilbutazone (due tra i più utilizzati FANS). Questa pianta è in grado, non solo di ridurre la sensibilità a livello delle terminazioni nervose, ma anche di limitare la liberazione, quindi la concentrazione ematica, di sostanze pirogene come le chinine e le prostaglandine (che sono appunto agenti infiammatori). Ha un’azione stimolante sui succhi gastrici, quindi meglio assumerlo a stomaco pieno ed evitare in caso di ulcere gastriche o duodenali o reflusso gastroesofageo. Precauzioni vanno usate anche se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti, ipotensivi, ipoglicemizzanti o antiaritmici.
Altre piante utili nella gestione dell'infiammazione e del dolore sono quelle ricche di glicosidi salicilici come l'Olmaria e il Salice Bianco e, tra le sostanze naturali utilizzabili, ci sono anche gli estratti resinosi di Mirra e di Boswellia Serrata (conosciuta anche come incenso indiano).
La Mirra si può impiegare sia per uso sistemico che topico. Inoltre, a livello topico può essere utilizzato anche l'Olio essenziale di Gaultheria (che si ottiene dalla gaultheria procumbens, pianta che cresce spontanea in Nepal e in Nord America) ma va usato sempre diluito in un olio vegetale, mai puro. Inoltre, va sempre massaggiato sulla pelle integra, mai se ci sono ferite, abrasioni o lesioni aperte. È molto efficace in caso di nevralgie, sciatica e lombalgia.
Infine anche l’Artiglio del diavolo si può trovare sotto forma di gel o pomate per uso esterno, spesso è abbinato ad altri antinfiammatori naturali come la curcuma, il peperoncino o l’arnica.
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L’uso prolungato di alcuni antidolorifici della famiglia dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, può comportare effetti collaterali, non solo a carico della mucosa gastrica, ma anche un aumento del rischio di eventi a carico dell'apparato cardiovascolare (infarto, ictus). Bene, quindi, sapere che esistono anche piante che per la ricchezza dei loro principi attivi sono in grado di garantire un’efficace azione antiflogistica e antalgica.
Tra queste l'Artiglio del diavolo le cui radici contengono molecole iridoidi dotate di proprietà antireumatiche e antinfiammatorie simili, secondo alcuni autori, a quelle dell'indometacina e del fenilbutazone (due tra i più utilizzati FANS). Questa pianta è in grado, non solo di ridurre la sensibilità a livello delle terminazioni nervose, ma anche di limitare la liberazione, quindi la concentrazione ematica, di sostanze pirogene come le chinine e le prostaglandine (che sono appunto agenti infiammatori). Ha un’azione stimolante sui succhi gastrici, quindi meglio assumerlo a stomaco pieno ed evitare in caso di ulcere gastriche o duodenali o reflusso gastroesofageo. Precauzioni vanno usate anche se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti, ipotensivi, ipoglicemizzanti o antiaritmici.
Altre piante utili nella gestione dell'infiammazione e del dolore sono quelle ricche di glicosidi salicilici come l'Olmaria e il Salice Bianco e, tra le sostanze naturali utilizzabili, ci sono anche gli estratti resinosi di Mirra e di Boswellia Serrata (conosciuta anche come incenso indiano).
La Mirra si può impiegare sia per uso sistemico che topico. Inoltre, a livello topico può essere utilizzato anche l'Olio essenziale di Gaultheria (che si ottiene dalla gaultheria procumbens, pianta che cresce spontanea in Nepal e in Nord America) ma va usato sempre diluito in un olio vegetale, mai puro. Inoltre, va sempre massaggiato sulla pelle integra, mai se ci sono ferite, abrasioni o lesioni aperte. È molto efficace in caso di nevralgie, sciatica e lombalgia.
Infine anche l’Artiglio del diavolo si può trovare sotto forma di gel o pomate per uso esterno, spesso è abbinato ad altri antinfiammatori naturali come la curcuma, il peperoncino o l’arnica.
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28.01.202523:33
❇️ Gas xeno, possibile nuovo approccio terapeutico per Alzheimer e malattie neurodegenerative
Il gas Xeno (utilizzato come anestetico dalla metà del 1900) potrebbe essere utilizzato come nuovo trattamento per l'Alzheimer e anche altre malattie neurodegenerative, secondo una nuova ricerca che ha coinvolto più modelli murini.
Lo studio, pubblicato su Science Translational Medicine, mostra che questo gas, se inalato, può contrastare alcuni dei principali segni distintivi dell'Alzheimer prendendo di mira i difetti del sistema immunitario del cervello.
In sintesi i ricercatori hanno progettato una camera di inalazione e somministrato il gas a diversi topolini con malattia in fase iniziale e avanzata riscontrando, alla fine del periodo di osservazione, segni meno gravi di atrofia cerebrale, una neuro infiammazione più lieve e una migliore funzione cognitiva durante la costruzione dei loro nidi.
Attualmente non esiste una cura efficace per il morbo di Alzheimer che è caratterizzato da accumuli di proteine nel cervello, tra cui tau e amiloide e, purtroppo, nel tempo, arriva a interrompere la comunicazione delle cellule nervose e a causare anomalie cerebrali progressive che portano a danni neuronali e infine alla morte.
“Una delle principali limitazioni nel campo della ricerca e del trattamento dell’Alzheimer è che è estremamente difficile progettare farmaci in grado di superare la barriera emato-encefalica, ma il gas Xeno ci riesce. Non vediamo l’ora di vedere questo nuovo approccio testato sugli esseri umani”, ha affermato l’autore senior Oleg Butovsky.
La sperimentazione clinica presso il Brigham and Women’s Hospital, che inizialmente arruolerà solo volontari sani, dovrebbe iniziare nei prossimi mesi. “Se la sperimentazione clinica andrà bene, le opportunità per l’uso del gas Xeno saranno grandi. Potrebbe aprire le porte a nuovi trattamenti per aiutare i pazienti con malattie neurologiche”, ha dichiarato il coautore Howard Weiner e ricercatore principale della prossima sperimentazione clinica .
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Il gas Xeno (utilizzato come anestetico dalla metà del 1900) potrebbe essere utilizzato come nuovo trattamento per l'Alzheimer e anche altre malattie neurodegenerative, secondo una nuova ricerca che ha coinvolto più modelli murini.
Lo studio, pubblicato su Science Translational Medicine, mostra che questo gas, se inalato, può contrastare alcuni dei principali segni distintivi dell'Alzheimer prendendo di mira i difetti del sistema immunitario del cervello.
In sintesi i ricercatori hanno progettato una camera di inalazione e somministrato il gas a diversi topolini con malattia in fase iniziale e avanzata riscontrando, alla fine del periodo di osservazione, segni meno gravi di atrofia cerebrale, una neuro infiammazione più lieve e una migliore funzione cognitiva durante la costruzione dei loro nidi.
Attualmente non esiste una cura efficace per il morbo di Alzheimer che è caratterizzato da accumuli di proteine nel cervello, tra cui tau e amiloide e, purtroppo, nel tempo, arriva a interrompere la comunicazione delle cellule nervose e a causare anomalie cerebrali progressive che portano a danni neuronali e infine alla morte.
“Una delle principali limitazioni nel campo della ricerca e del trattamento dell’Alzheimer è che è estremamente difficile progettare farmaci in grado di superare la barriera emato-encefalica, ma il gas Xeno ci riesce. Non vediamo l’ora di vedere questo nuovo approccio testato sugli esseri umani”, ha affermato l’autore senior Oleg Butovsky.
La sperimentazione clinica presso il Brigham and Women’s Hospital, che inizialmente arruolerà solo volontari sani, dovrebbe iniziare nei prossimi mesi. “Se la sperimentazione clinica andrà bene, le opportunità per l’uso del gas Xeno saranno grandi. Potrebbe aprire le porte a nuovi trattamenti per aiutare i pazienti con malattie neurologiche”, ha dichiarato il coautore Howard Weiner e ricercatore principale della prossima sperimentazione clinica .
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06.01.202523:39
❇️ Grasso addominale, infiammazione e suscettibilità alle malattie
Non è raro vedere un girovita molto appesantito, la cosiddetta “pancetta”.
Infatti, se siamo per lo più sedentari e l'alimentazione è squilibrata, man mano che il tempo passa, aumenta facilmente il grasso viscerale.
Il problema è che al grasso esterno corrisponde anche il grasso che si va ad accumulare TRA e NEGLI organi della cavità addominale.
Non si tratta solo di un problema che riguarda l’estetica, è qualcosa che, in primo luogo, riguarda la salute e la biochimica.
Le cellule del grasso, infatti, producono sostanze infiammatorie che si chiamano “adipochine” e ciò, nel tempo, rende il corpo più infiammato e terreno maggiormente fertile per varie patologie.
✅ LA PRIMA COSA DA FARE è imparare ad alimentarsi, da un lato prediligendo il consumo di prodotti freschi, biologici e di stagione e. dall'altro, cercando di limitare le calorie introdotte la sera. "Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero", si diceva una volta ed era un consiglio saggio. Durante il digiuno notturno il corpo brucia i grassi e si rigenera. Può farlo, però, soltanto se non è impegnato per troppe ore nella digestione e non è frenato da alcuni ormoni, principalmente l’insulina, prodotti in risposta ad un pasto eccessivo per quantitativi o per contenuto in carboidrati raffinati.
✅ POI è importante muoversi, vale a dire introdurre nel proprio quotidiano un regolare esercizio fisico, dedicando almeno trenta minuti al giorno ad una camminata veloce.
Anche le persone più in là con gli anni possono farlo, magari ad un ritmo un poco più lento e iniziando con gradualità. L’importante è essere il più attivi possibile in base alla propria situazione.
✅ INFINE è fondamentale dormire il giusto tempo perché il sonno influenza l’azione degli ormoni che assicurano l’attività metabolica.
La salute si basa sulla nostra consapevolezza ed è il risultato delle nostre scelte quotidiane.
Molto possiamo fare con il nostro stile di vita.
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Non è raro vedere un girovita molto appesantito, la cosiddetta “pancetta”.
Infatti, se siamo per lo più sedentari e l'alimentazione è squilibrata, man mano che il tempo passa, aumenta facilmente il grasso viscerale.
Il problema è che al grasso esterno corrisponde anche il grasso che si va ad accumulare TRA e NEGLI organi della cavità addominale.
Non si tratta solo di un problema che riguarda l’estetica, è qualcosa che, in primo luogo, riguarda la salute e la biochimica.
Le cellule del grasso, infatti, producono sostanze infiammatorie che si chiamano “adipochine” e ciò, nel tempo, rende il corpo più infiammato e terreno maggiormente fertile per varie patologie.
✅ LA PRIMA COSA DA FARE è imparare ad alimentarsi, da un lato prediligendo il consumo di prodotti freschi, biologici e di stagione e. dall'altro, cercando di limitare le calorie introdotte la sera. "Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero", si diceva una volta ed era un consiglio saggio. Durante il digiuno notturno il corpo brucia i grassi e si rigenera. Può farlo, però, soltanto se non è impegnato per troppe ore nella digestione e non è frenato da alcuni ormoni, principalmente l’insulina, prodotti in risposta ad un pasto eccessivo per quantitativi o per contenuto in carboidrati raffinati.
✅ POI è importante muoversi, vale a dire introdurre nel proprio quotidiano un regolare esercizio fisico, dedicando almeno trenta minuti al giorno ad una camminata veloce.
Anche le persone più in là con gli anni possono farlo, magari ad un ritmo un poco più lento e iniziando con gradualità. L’importante è essere il più attivi possibile in base alla propria situazione.
✅ INFINE è fondamentale dormire il giusto tempo perché il sonno influenza l’azione degli ormoni che assicurano l’attività metabolica.
La salute si basa sulla nostra consapevolezza ed è il risultato delle nostre scelte quotidiane.
Molto possiamo fare con il nostro stile di vita.
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03.12.202408:30
❇️ Zuppa di miso per migliorare la digestione e le difese immunitarie
Nella tradizione alimentare giapponese la zuppa di miso è una componente importante, considerata quasi un medicamento. Oltre a favorire la digestione e l’assimilazione del cibo, è ritenuta un eccellente alcalinizzante in grado di migliorare la resistenza alle malattie.
È un piatto semplice da preparare ed è ideale in inverno, soprattutto con queste giornate corte e fredde.
Io la preparo seguendo le indicazioni di Naboru Muramoto, seguace del famoso medico orientale Ohsawa, ma in rete puoi trovare molte ricette. Le combinazioni di verdure e alghe cambiano in base alle stagioni, in questo periodo si può optare, ad esempio, per questa ricetta:
Ingredienti per 4 persone
10 cm di alga wakame (ricca di calcio, i suoi composti attivi rafforzano fegato e sistema nervoso)
1 carota grande
1 cipolla
1 foglia di verza
2 foglie di broccolo
3 cucchiai di miso di riso o di soia
1 cucchiaio di olio di girasole (o di sesamo)
6 tazze di acqua bollente
Preparazione
Lavare l’alga e lasciarla in ammollo per dieci minuti, intanto pulire le verdure e tagliarle a fettine sottili.
Saltare la cipolla nell’olio e dopo 5 minuti aggiungere l’alga tagliata a pezzettini. Lasciar cuocere altri tre minuti e aggiungere tutte le altre verdure, girare, addizionare l’acqua e coprire lasciando cuocere a fuoco medio-basso per 30 minuti.
Passato questo tempo, togliere un mestolo di questo brodo vegetale e sciogliervi il miso aggiungendolo poi alla zuppa. Far sobbollire a fiamma molto bassa per 1-2 minuti ancora (non di più altrimenti tutti gli enzimi verrebbero distrutti) e spengere il fuoco.
Mescolare bene e servire cospargendo la ciotola con un poco di prezzemolo fresco tritato.
Se vieni da un’alimentazione ricca di grassi, zuccheri semplici e additivi hai molti buoni motivi perché la zuppa di miso diventi una sana abitudine quotidiana.
Dovrai invece limitarla a due, massimo tre volte a settimana, se sei intollerante ai lieviti e alle sostanze fermentate.
Scegli bene il miso perché ne esistono diversi tipi:
– Il miso di riso, preferibile d’inverno perché più salato e concentrato.
– Il miso di soia, chiamato hacho miso, è invecchiato per tre anni, contiene un minore quantitativo di sale ma è più ricco di proteine, è molto rinforzante e non si può assumere tutti i giorni. È adatto ai periodi di stanchezza o convalescenza e alla stagione invernale.
– Il miso d’orzo, di sapore dolce, è più leggero e preferibile d’estate (è adatto comunque a tutte le stagioni ma non va bene per chi è intollerante al glutine).
– Il miso di legumi (non solo soia, quindi!) come ad esempio quello di ceci.
Hai quindi un’ampia scelta, l’importante però è consumare solo miso non pastorizzato, di provenienza biologica e non-OGM. Meglio se italiano e di filiera corta.
Ricorda di conservare in frigo.
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Nella tradizione alimentare giapponese la zuppa di miso è una componente importante, considerata quasi un medicamento. Oltre a favorire la digestione e l’assimilazione del cibo, è ritenuta un eccellente alcalinizzante in grado di migliorare la resistenza alle malattie.
È un piatto semplice da preparare ed è ideale in inverno, soprattutto con queste giornate corte e fredde.
Io la preparo seguendo le indicazioni di Naboru Muramoto, seguace del famoso medico orientale Ohsawa, ma in rete puoi trovare molte ricette. Le combinazioni di verdure e alghe cambiano in base alle stagioni, in questo periodo si può optare, ad esempio, per questa ricetta:
Ingredienti per 4 persone
10 cm di alga wakame (ricca di calcio, i suoi composti attivi rafforzano fegato e sistema nervoso)
1 carota grande
1 cipolla
1 foglia di verza
2 foglie di broccolo
3 cucchiai di miso di riso o di soia
1 cucchiaio di olio di girasole (o di sesamo)
6 tazze di acqua bollente
Preparazione
Lavare l’alga e lasciarla in ammollo per dieci minuti, intanto pulire le verdure e tagliarle a fettine sottili.
Saltare la cipolla nell’olio e dopo 5 minuti aggiungere l’alga tagliata a pezzettini. Lasciar cuocere altri tre minuti e aggiungere tutte le altre verdure, girare, addizionare l’acqua e coprire lasciando cuocere a fuoco medio-basso per 30 minuti.
Passato questo tempo, togliere un mestolo di questo brodo vegetale e sciogliervi il miso aggiungendolo poi alla zuppa. Far sobbollire a fiamma molto bassa per 1-2 minuti ancora (non di più altrimenti tutti gli enzimi verrebbero distrutti) e spengere il fuoco.
Mescolare bene e servire cospargendo la ciotola con un poco di prezzemolo fresco tritato.
Se vieni da un’alimentazione ricca di grassi, zuccheri semplici e additivi hai molti buoni motivi perché la zuppa di miso diventi una sana abitudine quotidiana.
Dovrai invece limitarla a due, massimo tre volte a settimana, se sei intollerante ai lieviti e alle sostanze fermentate.
Scegli bene il miso perché ne esistono diversi tipi:
– Il miso di riso, preferibile d’inverno perché più salato e concentrato.
– Il miso di soia, chiamato hacho miso, è invecchiato per tre anni, contiene un minore quantitativo di sale ma è più ricco di proteine, è molto rinforzante e non si può assumere tutti i giorni. È adatto ai periodi di stanchezza o convalescenza e alla stagione invernale.
– Il miso d’orzo, di sapore dolce, è più leggero e preferibile d’estate (è adatto comunque a tutte le stagioni ma non va bene per chi è intollerante al glutine).
– Il miso di legumi (non solo soia, quindi!) come ad esempio quello di ceci.
Hai quindi un’ampia scelta, l’importante però è consumare solo miso non pastorizzato, di provenienza biologica e non-OGM. Meglio se italiano e di filiera corta.
Ricorda di conservare in frigo.
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25.02.202500:29
❇️ Rotto il tabù istituzionale sugli eventi avversi da vaccino Covid
Si è tenuto sabato scorso a Milano, nel corso del convegno "Pandemiopoli-5 anni dopo cosa resta della stagione del Covid", il primo incontro pubblico tra Federica Angelini, fondatrice e presidente del Comitato Ascoltami che riunisce in forma organizzata oltre 4.000 danneggiati da vaccino Covid e Alice Bonguerrieri (FdI), componente della Commissione bicamerale Covid.
«Confermo che il Ministero della Salute e il Governo sono impegnati per realizzare un tavolo tecnico nel quale andare a verificare tutti i casi avversi da vaccino denunciati, per poter farsene ovviamente carico» ha detto la Bonguerrieri. «Ci sono tante persone che stanno male e non possono attendere il loro turno nella Commissione di inchiesta per essere auditi: occorre nel frattempo che le istituzioni se ne facciano carico e che finalmente non siano più considerati un tabù - ma per noi non lo sono mai stati - e si preveda un luogo con dei professionisti che possano farsi carico dei vari casi e verificare se c’è un nesso causale, se sono realmente danneggiati da vaccino e aiutarli nelle cure».
Dunque l’esponente di Fratelli d’Italia ha sottolineato la necessità di affrontare da subito il grande problema dei danneggiati, mostrando finalmente interesse (finora assente) da parte delle istituzioni.
Nel corso del convegno sono intervenuti anche il professor Paolo Bellavite e il dottor Paolo Gulisano, due medici che, coraggiosamente, fin dall’inizio hanno messo in guardia sul fatto che i vaccini mancassero di una sicurezza e una efficacia accettabile (per le affermazioni fatte nel 2021, nel corso di una trasmissione televisiva, Bellavite fu subito estromesso dall’Università di Verona, dove aveva insegnato Patologia Generale dal 1984).
Anche il cardinale Gerhard Ludwig Müller, attraverso un contributo video, ha partecipato al Convegno intervenendo sui vaccini: «Qui non si trattava di vaccini, ma di una manipolazione genetica del corpo e non c’era nessuna necessità né sicurezza morale che potesse giustificare un loro obbligo per i lavoratori».
A 5 anni dallo tsunami Covid, purtroppo restano tante persone danneggiate da vaccino.
Al di là del lavoro della Commissione Parlamentare d'Inchiesta (che dovrà giudicare l’adeguatezza e la tempestività delle misure adottate durante la dichiarata pandemia) chissà, però, se poi la Magistratura vorrà intervenire ...
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Si è tenuto sabato scorso a Milano, nel corso del convegno "Pandemiopoli-5 anni dopo cosa resta della stagione del Covid", il primo incontro pubblico tra Federica Angelini, fondatrice e presidente del Comitato Ascoltami che riunisce in forma organizzata oltre 4.000 danneggiati da vaccino Covid e Alice Bonguerrieri (FdI), componente della Commissione bicamerale Covid.
«Confermo che il Ministero della Salute e il Governo sono impegnati per realizzare un tavolo tecnico nel quale andare a verificare tutti i casi avversi da vaccino denunciati, per poter farsene ovviamente carico» ha detto la Bonguerrieri. «Ci sono tante persone che stanno male e non possono attendere il loro turno nella Commissione di inchiesta per essere auditi: occorre nel frattempo che le istituzioni se ne facciano carico e che finalmente non siano più considerati un tabù - ma per noi non lo sono mai stati - e si preveda un luogo con dei professionisti che possano farsi carico dei vari casi e verificare se c’è un nesso causale, se sono realmente danneggiati da vaccino e aiutarli nelle cure».
Dunque l’esponente di Fratelli d’Italia ha sottolineato la necessità di affrontare da subito il grande problema dei danneggiati, mostrando finalmente interesse (finora assente) da parte delle istituzioni.
Nel corso del convegno sono intervenuti anche il professor Paolo Bellavite e il dottor Paolo Gulisano, due medici che, coraggiosamente, fin dall’inizio hanno messo in guardia sul fatto che i vaccini mancassero di una sicurezza e una efficacia accettabile (per le affermazioni fatte nel 2021, nel corso di una trasmissione televisiva, Bellavite fu subito estromesso dall’Università di Verona, dove aveva insegnato Patologia Generale dal 1984).
Anche il cardinale Gerhard Ludwig Müller, attraverso un contributo video, ha partecipato al Convegno intervenendo sui vaccini: «Qui non si trattava di vaccini, ma di una manipolazione genetica del corpo e non c’era nessuna necessità né sicurezza morale che potesse giustificare un loro obbligo per i lavoratori».
A 5 anni dallo tsunami Covid, purtroppo restano tante persone danneggiate da vaccino.
Al di là del lavoro della Commissione Parlamentare d'Inchiesta (che dovrà giudicare l’adeguatezza e la tempestività delle misure adottate durante la dichiarata pandemia) chissà, però, se poi la Magistratura vorrà intervenire ...
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15.02.202518:20
❇️ La semplicità, una strada per stare meglio
Quando pensiamo a una persona cara che non abbiamo più accanto ciò che ricordiamo è la bellezza delle piccole cose, ad esempio un gesto o un profumo della quotidianità, come quello di un caffè preso insieme.
Sono le piccole cose, infatti, a fare la felicità, il problema è che spesso non ce ne rendiamo conto. Ce ne accorgiamo quando ci vengono a mancare.
Perché non abbiamo questa consapevolezza?
Perché non siamo attenti.
E non siamo attenti perché non siamo tranquilli interiormente.
Siamo sempre di corsa.
Non guardiamo veramente. Non ascoltiamo veramente. Non siamo presenti davvero.
Così perdiamo tanti granelli di felicità nascosti in situazioni semplici, apparentemente irrilevanti, che si succedono ogni giorno.
“La lampada può brillare grazie al continuo apporto di goccioline d’olio”, diceva Madre Teresa di Calcutta.
Le goccioline d’olio sono le piccole cose della vita quotidiana: la fedeltà, qualche parola gentile, un pensiero delicato, il nostro modo di rimanere in silenzio, di guardare, parlare, agire. Il nostro modo di esserci sempre con il cuore. È questo, alla fine, che ci fa gustare la vita.
Ma quanto è difficile vivere con il cuore in un mondo alle prese con una velocità e un’abbondanza che finiscono solo per affamare lo spirito!
La semplicità è una strada.
Una strada per liberarsi da tante inutili sovrastrutture e ritornare con dolcezza e con naturalezza verso noi stessi, ciò che siamo veramente e non ciò che vogliamo apparire.
La semplicità ci restituisce anche il senso delle parole. Parole come “grazie”, “scusa”, “prego” che, nella loro essenzialità, pesano però molto ai fini della qualità delle nostre relazioni.
La semplicità ci offre, infine, anche la bellezza della natura: un albero che ci copre con la sua ombra, un fiore che ci allieta con l’armonia dei suoi colori, il gusto di un frutto appena raccolto, il fruscio delle foglie nel vento, il rumore delle gocce di pioggia, il primo canto degli uccelli all’alba, uno spaccato di mare o montagna o collina, a prima vista immobile, ma in realtà brulicante di vita.
Luoghi semplici, profumi, sapori e suoni semplici, che possono però darci tanto benessere e rafforzare in modo considerevole la nostra salute.
Ricerchiamo la semplicità.
Per stare meglio.
Per vivere più pienamente.
Per trovare maggiore solidità. Non quella che deriva dall'affermazione sociale, ma dalla capacità di amare e di entrare in connessione con ogni creatura.
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Quando pensiamo a una persona cara che non abbiamo più accanto ciò che ricordiamo è la bellezza delle piccole cose, ad esempio un gesto o un profumo della quotidianità, come quello di un caffè preso insieme.
Sono le piccole cose, infatti, a fare la felicità, il problema è che spesso non ce ne rendiamo conto. Ce ne accorgiamo quando ci vengono a mancare.
Perché non abbiamo questa consapevolezza?
Perché non siamo attenti.
E non siamo attenti perché non siamo tranquilli interiormente.
Siamo sempre di corsa.
Non guardiamo veramente. Non ascoltiamo veramente. Non siamo presenti davvero.
Così perdiamo tanti granelli di felicità nascosti in situazioni semplici, apparentemente irrilevanti, che si succedono ogni giorno.
“La lampada può brillare grazie al continuo apporto di goccioline d’olio”, diceva Madre Teresa di Calcutta.
Le goccioline d’olio sono le piccole cose della vita quotidiana: la fedeltà, qualche parola gentile, un pensiero delicato, il nostro modo di rimanere in silenzio, di guardare, parlare, agire. Il nostro modo di esserci sempre con il cuore. È questo, alla fine, che ci fa gustare la vita.
Ma quanto è difficile vivere con il cuore in un mondo alle prese con una velocità e un’abbondanza che finiscono solo per affamare lo spirito!
La semplicità è una strada.
Una strada per liberarsi da tante inutili sovrastrutture e ritornare con dolcezza e con naturalezza verso noi stessi, ciò che siamo veramente e non ciò che vogliamo apparire.
La semplicità ci restituisce anche il senso delle parole. Parole come “grazie”, “scusa”, “prego” che, nella loro essenzialità, pesano però molto ai fini della qualità delle nostre relazioni.
La semplicità ci offre, infine, anche la bellezza della natura: un albero che ci copre con la sua ombra, un fiore che ci allieta con l’armonia dei suoi colori, il gusto di un frutto appena raccolto, il fruscio delle foglie nel vento, il rumore delle gocce di pioggia, il primo canto degli uccelli all’alba, uno spaccato di mare o montagna o collina, a prima vista immobile, ma in realtà brulicante di vita.
Luoghi semplici, profumi, sapori e suoni semplici, che possono però darci tanto benessere e rafforzare in modo considerevole la nostra salute.
Ricerchiamo la semplicità.
Per stare meglio.
Per vivere più pienamente.
Per trovare maggiore solidità. Non quella che deriva dall'affermazione sociale, ma dalla capacità di amare e di entrare in connessione con ogni creatura.
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11.02.202502:51
❇️ Una combinazione di tre semplici trattamenti aiuta gli organi a rimanere giovani
Uno studio clinico che ha coinvolto oltre 700 anziani per un periodo di tre anni ha evidenziato che consumare 1 grammo di Omega 3 al giorno può rallentare il tasso di invecchiamento biologico.
Nei tre anni di osservazione, oltre a prendere gli Omega 3, i partecipanti hanno anche assunto 2000 U.I.di vitamina D al giorno e hanno svolto quotidianamente a casa 30 minuti di esercizi per tre volte a settimana.
Gli autori hanno scritto che questi tre interventi insieme hanno avuto un maggiore impatto perché ogni intervento funziona attraverso meccanismi diversi, ma correlati e, quando combinati, si rafforzano a vicenda creando un effetto complessivo più forte.
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Uno studio clinico che ha coinvolto oltre 700 anziani per un periodo di tre anni ha evidenziato che consumare 1 grammo di Omega 3 al giorno può rallentare il tasso di invecchiamento biologico.
Nei tre anni di osservazione, oltre a prendere gli Omega 3, i partecipanti hanno anche assunto 2000 U.I.di vitamina D al giorno e hanno svolto quotidianamente a casa 30 minuti di esercizi per tre volte a settimana.
Gli autori hanno scritto che questi tre interventi insieme hanno avuto un maggiore impatto perché ogni intervento funziona attraverso meccanismi diversi, ma correlati e, quando combinati, si rafforzano a vicenda creando un effetto complessivo più forte.
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21.01.202509:06
❇️ Rischio di perdita della vista: aperta indagine su semaglutide
Il Prac, comitato per la sicurezza dell'Ema, ha avviato una revisione dei medicinali contenenti semaglutide (un principio attivo utilizzato per il trattamento del diabete e dell'obesità) per capire se esiste un rischio aumentato di sviluppare la neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica, una rara malattia degli occhi causata da un ridotto flusso di sangue al nervo ottico con potenziale danno al nervo che può portare alla perdita della vista.
Sono stati due recenti studi osservazionali a suggerire questa possibilità. "Già i pazienti con diabete di tipo 2 potrebbero avere un rischio intrinsecamente più elevato di sviluppare questa condizione (indipendentemente dall'assunzione di farmaci specifici)", si legge in una nota dell'Agenzia Europea del Farmaco.
Il semaglutide è alla base del medicinale Ozempic, ma anche di altri farmaci popolari come Rybelsus e Wegovy.
Lo scorso agosto uno studio internazionale, frutto della collaborazione tra psichiatri statunitensi, svizzeri e italiani, ha evidenziato un possibile nesso tra utilizzo di semaglutide e intenzioni suicidarie.
Un ulteriore valido motivo che obbligherebbe Ema a esprimersi urgentemente in merito a questa sostanza.
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Il Prac, comitato per la sicurezza dell'Ema, ha avviato una revisione dei medicinali contenenti semaglutide (un principio attivo utilizzato per il trattamento del diabete e dell'obesità) per capire se esiste un rischio aumentato di sviluppare la neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica, una rara malattia degli occhi causata da un ridotto flusso di sangue al nervo ottico con potenziale danno al nervo che può portare alla perdita della vista.
Sono stati due recenti studi osservazionali a suggerire questa possibilità. "Già i pazienti con diabete di tipo 2 potrebbero avere un rischio intrinsecamente più elevato di sviluppare questa condizione (indipendentemente dall'assunzione di farmaci specifici)", si legge in una nota dell'Agenzia Europea del Farmaco.
Il semaglutide è alla base del medicinale Ozempic, ma anche di altri farmaci popolari come Rybelsus e Wegovy.
Lo scorso agosto uno studio internazionale, frutto della collaborazione tra psichiatri statunitensi, svizzeri e italiani, ha evidenziato un possibile nesso tra utilizzo di semaglutide e intenzioni suicidarie.
Un ulteriore valido motivo che obbligherebbe Ema a esprimersi urgentemente in merito a questa sostanza.
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01.01.202503:53
❇️ Qualcosa di più grande
Buon 2025.
Possa essere un anno ricco di momenti di quiete in mezzo al verde per riscoprire profumi, forme, colori e suoni.
Per riconnettersi con noi stessi, con gli altri e con il Divino.
⬇️ ⬇️ ⬇️
https://comedonchisciotte.org/qualcosa-di-piu-grande/
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Buon 2025.
Possa essere un anno ricco di momenti di quiete in mezzo al verde per riscoprire profumi, forme, colori e suoni.
Per riconnettersi con noi stessi, con gli altri e con il Divino.
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28.11.202422:52
❇️ Carragenina, un additivo da evitare
Ricerche condotte sugli animali evidenziano che la carragenina, additivo alimentare indicato con la sigla E 407, può essere responsabile dello sviluppo di malattie infiammatorie croniche intestinali, ulcere e anche dell'aumento dei livelli di zucchero nel sangue.
Recentemente uno studio ha valutato il suo effetto sul rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 negli esseri umani e il lavoro, pubblicato sulla rivista BMC Medicine, ha mostrato un aumento della permeabilità dell'intestino tenue, probabilmente conseguente ad un'aumentata infiammazione intestinale.
I dati hanno anche indicato che i partecipanti con un peso corporeo più elevato hanno sperimentato una riduzione della sensibilità all'insulina, con un maggiore consumo di carragenina. Inoltre, hanno iniziato a mostrare segni di infiammazione dell'ipotalamo, la regione del cervello responsabile del metabolismo degli zuccheri e dell'appetito.
Si tratta, quindi, di un additivo da considerare attentamente quando leggiamo le etichette dei prodotti alimentari che compriamo. Può essere presente in svariati alimenti, ad esempio gelati, dessert, budini, gelatine, creme da cucina, bevande a base di cereali (quelle generalmente utilizzate per la prima colazione in alternativa al latte).
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Ricerche condotte sugli animali evidenziano che la carragenina, additivo alimentare indicato con la sigla E 407, può essere responsabile dello sviluppo di malattie infiammatorie croniche intestinali, ulcere e anche dell'aumento dei livelli di zucchero nel sangue.
Recentemente uno studio ha valutato il suo effetto sul rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 negli esseri umani e il lavoro, pubblicato sulla rivista BMC Medicine, ha mostrato un aumento della permeabilità dell'intestino tenue, probabilmente conseguente ad un'aumentata infiammazione intestinale.
I dati hanno anche indicato che i partecipanti con un peso corporeo più elevato hanno sperimentato una riduzione della sensibilità all'insulina, con un maggiore consumo di carragenina. Inoltre, hanno iniziato a mostrare segni di infiammazione dell'ipotalamo, la regione del cervello responsabile del metabolismo degli zuccheri e dell'appetito.
Si tratta, quindi, di un additivo da considerare attentamente quando leggiamo le etichette dei prodotti alimentari che compriamo. Può essere presente in svariati alimenti, ad esempio gelati, dessert, budini, gelatine, creme da cucina, bevande a base di cereali (quelle generalmente utilizzate per la prima colazione in alternativa al latte).
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23.02.202516:58
❇️ La sacralità della vita sempre
Con 27 voti favorevoli di esponenti di PD, Cinque Stelle e Italia Viva, 13 voti contrari del centrodestra (nessun astenuto e un solo consigliere che non si è espresso), una quindicina di giorni fa la Regione Toscana ha approvato la prima legge sul fine vita che regola i requisiti, la procedura, i tempi e le modalità per accedere al suicidio assistito.
Occorreranno un massimo di 37 giorni per completare l’iter, dalla presentazione della domanda all’iniezione letale.
La legge è stata salutata dal Presidente della Regione Eugenio Giani come “un forte messaggio di civiltà” , e dal Presidente della Conferenza Episcopale Toscana, Cardinale Lojudice come “una grande sconfitta per tutti”.
Una settimana fa l’opposizione di centrodestra ha fatto ricorso al Collegio di Garanzia Statuaria per la verifica di conformità della legge rispetto allo Statuto della Regione. E c'è da dire che anche alcuni esponenti del Governo nazionale si sono espressi in modo critico.
Riassumendo, al momento la legge toscana sul fine vita resta congelata (la decisione del Collegio di Garanzia Statuaria sarà presa entro un mese).
Intanto utile leggere le riflessioni contenute nel comunicato stampa del Comitato Nazionale Psicologi EDSU diffuso all'indomani dell'approvazione della legge da parte della Regione Toscana:
⬇️ ⬇️ ⬇️
https://comedonchisciotte.org/la-nuova-cultura-della-morte-di-stato/
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Con 27 voti favorevoli di esponenti di PD, Cinque Stelle e Italia Viva, 13 voti contrari del centrodestra (nessun astenuto e un solo consigliere che non si è espresso), una quindicina di giorni fa la Regione Toscana ha approvato la prima legge sul fine vita che regola i requisiti, la procedura, i tempi e le modalità per accedere al suicidio assistito.
Occorreranno un massimo di 37 giorni per completare l’iter, dalla presentazione della domanda all’iniezione letale.
La legge è stata salutata dal Presidente della Regione Eugenio Giani come “un forte messaggio di civiltà” , e dal Presidente della Conferenza Episcopale Toscana, Cardinale Lojudice come “una grande sconfitta per tutti”.
Una settimana fa l’opposizione di centrodestra ha fatto ricorso al Collegio di Garanzia Statuaria per la verifica di conformità della legge rispetto allo Statuto della Regione. E c'è da dire che anche alcuni esponenti del Governo nazionale si sono espressi in modo critico.
Riassumendo, al momento la legge toscana sul fine vita resta congelata (la decisione del Collegio di Garanzia Statuaria sarà presa entro un mese).
Intanto utile leggere le riflessioni contenute nel comunicato stampa del Comitato Nazionale Psicologi EDSU diffuso all'indomani dell'approvazione della legge da parte della Regione Toscana:
⬇️ ⬇️ ⬇️
https://comedonchisciotte.org/la-nuova-cultura-della-morte-di-stato/
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13.02.202521:26
❇️ Radon: la concentrazione può aumentare con alcuni interventi di efficientamento energetico negli edifici
Il radon è un gas inodore e incolore dannoso per la salute perché aumenta il rischio di contrarre tumore polmonare (QUI i sintomi da indagare). È prodotto dai graniti, dai suoli vulcanici e dalle argille, è radioattivo, estremamente volatile e penetra negli edifici prevalentemente attraverso le fessure dei pavimenti, le giunzioni pavimento-parete e i passaggi degli impianti termici, idraulici, delle utenze elettriche e del gas.
Chiaramente più esposti sono i luoghi interrati e seminterrati e i pianterreni, ambienti chiusi dove c’è scarsa ventilazione: garage, cantine, taverne. Ma non solo. Banche, ristoranti, palestre, centri benessere, asili e nidi non sono immuni dal pericolo radon poiché il più delle volte i locali adibiti a questo uso si trovano prevalentemente al pianterreno. Questo gas, inoltre, non è immobile e così in un’abitazione dal basso tende a diffondersi in ogni stanza perché le correnti di aria calda (che è più leggera e tende a salire verso l’alto) ne favoriscono la distribuzione attraverso le aperture dei piani.
Come capire se nella nostra casa c’è radon?
Si utilizza un dosimetro, un piccolo dispositivo che viene posizionato nell’ambiente che si vuole misurare. Siccome la concentrazione di radon è molto fluttuante, la misura deve essere protratta per un tempo lungo (circa un anno) per ottenere un valore preciso della concentrazione media. Il costo si aggira intorno ad alcune decine di euro.
Presso ogni Agenzia Regionale o di Provincia Autonoma per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) dovrebbe comunque esistere una struttura specializzata nelle tematiche e nelle misure del radon. Prima di rivolgersi a ditte private, è quindi sempre bene verificare se la propria Regione o Provincia offrono questo tipo di servizio.
Che fare in caso siano riscontrate elevate concentrazioni di radon?
È necessario applicare dei sistemi che ne riducano la concentrazione il più possibile.
I costi della bonifica dipendono dal tipo di intervento e possono andare da alcune centinaia di euro fino a migliaia di euro, e da qualche decina a qualche centinaio di euro l’anno per i costi di esercizio.
Se state per costruire una nuova casa valutate sempre l’opportunità di applicare criteri anti-radon. In questo caso, agendo in fase di progettazione e costruzione, i costi saranno notevolmente ridotti.
N.B.
Attenzione perché alcuni interventi di efficientamento energetico negli edifici possono incrementare le concentrazioni di radon (le caratteristiche degli edifici efficienti dal punto di vista energetico, come la sigillatura, se associate ad una ventilazione non adeguata, possono compromettere la qualità dell'aria indoor e, in particolare, aumentare la concentrazione degli inquinanti, tra cui il gas radon).
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Il radon è un gas inodore e incolore dannoso per la salute perché aumenta il rischio di contrarre tumore polmonare (QUI i sintomi da indagare). È prodotto dai graniti, dai suoli vulcanici e dalle argille, è radioattivo, estremamente volatile e penetra negli edifici prevalentemente attraverso le fessure dei pavimenti, le giunzioni pavimento-parete e i passaggi degli impianti termici, idraulici, delle utenze elettriche e del gas.
Chiaramente più esposti sono i luoghi interrati e seminterrati e i pianterreni, ambienti chiusi dove c’è scarsa ventilazione: garage, cantine, taverne. Ma non solo. Banche, ristoranti, palestre, centri benessere, asili e nidi non sono immuni dal pericolo radon poiché il più delle volte i locali adibiti a questo uso si trovano prevalentemente al pianterreno. Questo gas, inoltre, non è immobile e così in un’abitazione dal basso tende a diffondersi in ogni stanza perché le correnti di aria calda (che è più leggera e tende a salire verso l’alto) ne favoriscono la distribuzione attraverso le aperture dei piani.
Come capire se nella nostra casa c’è radon?
Si utilizza un dosimetro, un piccolo dispositivo che viene posizionato nell’ambiente che si vuole misurare. Siccome la concentrazione di radon è molto fluttuante, la misura deve essere protratta per un tempo lungo (circa un anno) per ottenere un valore preciso della concentrazione media. Il costo si aggira intorno ad alcune decine di euro.
Presso ogni Agenzia Regionale o di Provincia Autonoma per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) dovrebbe comunque esistere una struttura specializzata nelle tematiche e nelle misure del radon. Prima di rivolgersi a ditte private, è quindi sempre bene verificare se la propria Regione o Provincia offrono questo tipo di servizio.
Che fare in caso siano riscontrate elevate concentrazioni di radon?
È necessario applicare dei sistemi che ne riducano la concentrazione il più possibile.
I costi della bonifica dipendono dal tipo di intervento e possono andare da alcune centinaia di euro fino a migliaia di euro, e da qualche decina a qualche centinaio di euro l’anno per i costi di esercizio.
Se state per costruire una nuova casa valutate sempre l’opportunità di applicare criteri anti-radon. In questo caso, agendo in fase di progettazione e costruzione, i costi saranno notevolmente ridotti.
N.B.
Attenzione perché alcuni interventi di efficientamento energetico negli edifici possono incrementare le concentrazioni di radon (le caratteristiche degli edifici efficienti dal punto di vista energetico, come la sigillatura, se associate ad una ventilazione non adeguata, possono compromettere la qualità dell'aria indoor e, in particolare, aumentare la concentrazione degli inquinanti, tra cui il gas radon).
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11.02.202502:51
❇️ Più tempo trascorso davanti allo schermo, maggiori difficoltà nello sviluppo del linguaggio
Dopo il COVID-19 è aumentato l'uso degli schermi (televisione, smartphone, tablet) da parte dei bambini anche piccoli, con non poche conseguenze riguardo il loro sviluppo cognitivo.
Uno studio recentemente pubblicato su PLOS ONE, che ha analizzato i dati di quasi 2000 bambini di età compresa tra i 12 e 48 mesi in America Latina tra l'agosto 2021 e il marzo 2023, ha riscontrato che una maggiore esposizione allo schermo è correlata a una minore densità lessicale e a un successivo raggiungimento di traguardi linguistici.
Al contrario, l'esposizione ai libri e l'impegno condiviso sullo schermo insieme agli adulti sono positivamente collegati alle competenze linguistiche.
La relazione tra l'uso dello schermo e lo sviluppo motorio non è, invece, risultata significativa.
I risultati di questo studio confermano le ricerche precedenti secondo cui l'uso eccessivo dello schermo da parte dei bambini più piccoli ha un impatto negativo sullo sviluppo precoce del linguaggio.
È sconsigliabile, quindi, l'uso degli schermi sotto i 2 anni. E, per i bimbi più grandi, comunque meglio un uso limitato e supervisionato dagli adulti.
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Dopo il COVID-19 è aumentato l'uso degli schermi (televisione, smartphone, tablet) da parte dei bambini anche piccoli, con non poche conseguenze riguardo il loro sviluppo cognitivo.
Uno studio recentemente pubblicato su PLOS ONE, che ha analizzato i dati di quasi 2000 bambini di età compresa tra i 12 e 48 mesi in America Latina tra l'agosto 2021 e il marzo 2023, ha riscontrato che una maggiore esposizione allo schermo è correlata a una minore densità lessicale e a un successivo raggiungimento di traguardi linguistici.
Al contrario, l'esposizione ai libri e l'impegno condiviso sullo schermo insieme agli adulti sono positivamente collegati alle competenze linguistiche.
La relazione tra l'uso dello schermo e lo sviluppo motorio non è, invece, risultata significativa.
I risultati di questo studio confermano le ricerche precedenti secondo cui l'uso eccessivo dello schermo da parte dei bambini più piccoli ha un impatto negativo sullo sviluppo precoce del linguaggio.
È sconsigliabile, quindi, l'uso degli schermi sotto i 2 anni. E, per i bimbi più grandi, comunque meglio un uso limitato e supervisionato dagli adulti.
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10.01.202523:57
❇️ La salute: molto di più del risanamento di un corpo malato
Disse la vecchia guaritrice dell’anima:
Non fa male la schiena, fa male il carico.
Non fanno male gli occhi, fa male l’ingiustizia.
Non fa male la testa, fanno male i pensieri.
Non fa male la gola, fa male quello che non si esprime o si esprime con rabbia.
Non fa male lo stomaco, fa male quello che l’anima non digerisce.
Non fa male il fegato, fa male la rabbia.
Non fa male il cuore, fa male l’amore.
Ed è proprio lui, l’amore stesso, che contiene la più potente medicina.
(Ada Luz Márquez)
* * *
Corpo, mente e spirito sono inestricabilmente connessi sia sul piano fisico-chimico che su quello sottile-informazionale.
E così, a volte, molto più spesso di quanto si creda, la MALATTIA diventa un richiamo amorevole che la psiche ci rivolge invitandoci a prestare attenzione a cose che fino a questo momento non consideravamo.
La SALUTE esige consapevolezza.
Da noi stessi per primi.
Dunque un sano stile di vita.
Un giusto rapporto con se stessi e con gli altri, con la creazione e anche con il Divino.
La SALUTE è molto più di un risanamento di un corpo malato e non può essere assicurata solo da farmaci e apparecchiature tecniche.
La SALUTE richiede ascolto, vicinanza, empatia.
Ed ecco che le cure premurose verso la persona intesa nella sua totalità creano un tessuto sottile e potentissimo che può innescare meccanismi di auto guarigione.
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Disse la vecchia guaritrice dell’anima:
Non fa male la schiena, fa male il carico.
Non fanno male gli occhi, fa male l’ingiustizia.
Non fa male la testa, fanno male i pensieri.
Non fa male la gola, fa male quello che non si esprime o si esprime con rabbia.
Non fa male lo stomaco, fa male quello che l’anima non digerisce.
Non fa male il fegato, fa male la rabbia.
Non fa male il cuore, fa male l’amore.
Ed è proprio lui, l’amore stesso, che contiene la più potente medicina.
(Ada Luz Márquez)
* * *
Corpo, mente e spirito sono inestricabilmente connessi sia sul piano fisico-chimico che su quello sottile-informazionale.
E così, a volte, molto più spesso di quanto si creda, la MALATTIA diventa un richiamo amorevole che la psiche ci rivolge invitandoci a prestare attenzione a cose che fino a questo momento non consideravamo.
La SALUTE esige consapevolezza.
Da noi stessi per primi.
Dunque un sano stile di vita.
Un giusto rapporto con se stessi e con gli altri, con la creazione e anche con il Divino.
La SALUTE è molto più di un risanamento di un corpo malato e non può essere assicurata solo da farmaci e apparecchiature tecniche.
La SALUTE richiede ascolto, vicinanza, empatia.
Ed ecco che le cure premurose verso la persona intesa nella sua totalità creano un tessuto sottile e potentissimo che può innescare meccanismi di auto guarigione.
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30.12.202400:23
❇️ Le parole che scegliamo di utilizzare
Scrive Salomone nel ‘Libro dei Proverbi’: “Morte e vita sono in potere della lingua”. E ancora: “L’affanno deprime il cuore dell’uomo, una parola buona lo allieta”.
E, in effetti è così: che tu ci creda o no, che tu lo voglia o no, le tue parole (e i pensieri che ci stanno dietro) hanno il potere di influenzare la tua realtà.
È importante ricordarselo.
Ad esempio, è diverso dire: “Io mi sento triste” piuttosto che: “Io sono triste”. Quando dico: “Mi sento triste” sto raccontando la verità del sentire di un certo momento, quando invece dico: “Io sono triste” confondo la parte con il tutto.
C’è una grande differenza. Nel primo caso comunico ciò che percepisco in un dato momento. Nel secondo mi ‘incateno’ ad un aggettivo negativo e mi depotenzio.
Dovremmo formulare sempre ogni frase con attenzione. Invece non ci facciamo più di tanto caso e i concetti che esprimiamo sono per lo più negativi la maggior parte delle volte.
Un’altra cosa che si fa comunemente, quando incontriamo qualche amico o conoscente, è raccontare i propri recenti avvenimenti personali e si finisce quasi sempre a parlare della propria salute.
Automaticamente, a riguardo, si tende a portare nel momento presente cose del passato, sia recente che remoto. Si dice, ad esempio: “Ho sempre mal di schiena” spostando nel ‘qui e ora’ un senso di malessere che viene, con questa frase, oggettivato e rinforzato.
Bisogna, invece, fare attenzione a riportare il passato nel suo giusto tempo (che adesso non c’è più). Così si può porre fine all’automatismo e anche il cervello, con le sue reti neurali, riesce a creare un distacco tra il passato e il momento presente. Meglio quindi dire: “Ho avuto spesso mal di schiena, ma oggi va molto meglio, mi sento bene”.
Non siamo sempre responsabili di ciò che ci accade.
Siamo, però, sempre responsabili di come percepiamo ciò che ci accade.
E anche delle PAROLE che scegliamo di utilizzare. Queste dovrebbero essere sempre il più possibile positive.
Infatti, solo gli elogi, le parole di incoraggiamento e le richieste formulate con gentilezza (invece delle pretese) sono in grado di creare intimità tra gli individui, rafforzare l’autostima, guarire le ferite e far emergere tutto il potenziale dalle persone.
E ciò è più che mai importante se ci rivolgiamo ai bambini.
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Scrive Salomone nel ‘Libro dei Proverbi’: “Morte e vita sono in potere della lingua”. E ancora: “L’affanno deprime il cuore dell’uomo, una parola buona lo allieta”.
E, in effetti è così: che tu ci creda o no, che tu lo voglia o no, le tue parole (e i pensieri che ci stanno dietro) hanno il potere di influenzare la tua realtà.
È importante ricordarselo.
Ad esempio, è diverso dire: “Io mi sento triste” piuttosto che: “Io sono triste”. Quando dico: “Mi sento triste” sto raccontando la verità del sentire di un certo momento, quando invece dico: “Io sono triste” confondo la parte con il tutto.
C’è una grande differenza. Nel primo caso comunico ciò che percepisco in un dato momento. Nel secondo mi ‘incateno’ ad un aggettivo negativo e mi depotenzio.
Dovremmo formulare sempre ogni frase con attenzione. Invece non ci facciamo più di tanto caso e i concetti che esprimiamo sono per lo più negativi la maggior parte delle volte.
Un’altra cosa che si fa comunemente, quando incontriamo qualche amico o conoscente, è raccontare i propri recenti avvenimenti personali e si finisce quasi sempre a parlare della propria salute.
Automaticamente, a riguardo, si tende a portare nel momento presente cose del passato, sia recente che remoto. Si dice, ad esempio: “Ho sempre mal di schiena” spostando nel ‘qui e ora’ un senso di malessere che viene, con questa frase, oggettivato e rinforzato.
Bisogna, invece, fare attenzione a riportare il passato nel suo giusto tempo (che adesso non c’è più). Così si può porre fine all’automatismo e anche il cervello, con le sue reti neurali, riesce a creare un distacco tra il passato e il momento presente. Meglio quindi dire: “Ho avuto spesso mal di schiena, ma oggi va molto meglio, mi sento bene”.
Non siamo sempre responsabili di ciò che ci accade.
Siamo, però, sempre responsabili di come percepiamo ciò che ci accade.
E anche delle PAROLE che scegliamo di utilizzare. Queste dovrebbero essere sempre il più possibile positive.
Infatti, solo gli elogi, le parole di incoraggiamento e le richieste formulate con gentilezza (invece delle pretese) sono in grado di creare intimità tra gli individui, rafforzare l’autostima, guarire le ferite e far emergere tutto il potenziale dalle persone.
E ciò è più che mai importante se ci rivolgiamo ai bambini.
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27.11.202409:59
❇️ Pressione alta. Bastano 5 minuti di esercizio in più al giorno per abbassarla
Anche solo cinque minuti in più di esercizio o attività occasionali intense al giorno sono in grado di favorire l'abbassamento della pressione sanguigna.
Un nuovo studio ha, infatti, evidenziato che aggiungere alla propria routine quotidiana piccoli extra (come ad esempio uscire in bici piuttosto che in auto, oppure salire le scale anziché prendere l'ascensore) aiuta a migliorare i valori della propria pressione arteriosa.
I ricercatori hanno stimato che per ottenere miglioramenti clinicamente significativi occorrono invece appena 20 minuti di esercizio in più al giorno (per la pressione sistolica) e 10 minuti di esercizio in più al giorno per la pressione diastolica.
L’ipertensione è una condizione diffusa ed è una delle principali cause di morte prematura a livello globale. Può portare a ictus, infarto, insufficienza cardiaca, danni renali e molti altri problemi di salute, ed è spesso descritta come il ‘killer silenzioso’ per via della mancanza di sintomi.
Muoversi di più è un modo facile ed economico per affrontare il problema oltre ai farmaci.
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Anche solo cinque minuti in più di esercizio o attività occasionali intense al giorno sono in grado di favorire l'abbassamento della pressione sanguigna.
Un nuovo studio ha, infatti, evidenziato che aggiungere alla propria routine quotidiana piccoli extra (come ad esempio uscire in bici piuttosto che in auto, oppure salire le scale anziché prendere l'ascensore) aiuta a migliorare i valori della propria pressione arteriosa.
I ricercatori hanno stimato che per ottenere miglioramenti clinicamente significativi occorrono invece appena 20 minuti di esercizio in più al giorno (per la pressione sistolica) e 10 minuti di esercizio in più al giorno per la pressione diastolica.
L’ipertensione è una condizione diffusa ed è una delle principali cause di morte prematura a livello globale. Può portare a ictus, infarto, insufficienza cardiaca, danni renali e molti altri problemi di salute, ed è spesso descritta come il ‘killer silenzioso’ per via della mancanza di sintomi.
Muoversi di più è un modo facile ed economico per affrontare il problema oltre ai farmaci.
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21.02.202522:59
❇️ Geranio africano: la sua radice blocca virus respiratori (e anche quello dell’Hiv)
Ci sono molti antichi rimedi naturali utili in caso di malattie da raffreddamento.
Tra questi il GERANIO AFRICANO, nome scientifico ‘pelargonium sidoides’, è prezioso ed efficace. È molto simile ai nostri gerani, ma cresce nelle regioni costiere del Sudafrica dove la sua radice è usata come rimedio tradizionale da molti secoli.
La sua fama in Europa è cominciata alla fine del XIX secolo per merito di un ufficiale dell’esercito inglese. Grazie ad uno sciamano zulu che gli aveva insegnato come fare la decozione delle radici, era guarito completamente dalla tubercolosi e, una volta tornato in Inghilterra, ne aveva testimoniato l’utilità.
Da allora il pelargonio è stato utilizzato con successo nelle infezioni acute e croniche delle alte e basse vie respiratorie in vari paesi d’oltralpe come, ad esempio, la Germania dove moltissimi prodotti naturali sono da sempre parte integrante della farmacopea ufficiale.
È disponibile in gocce, compresse e versione sciroppo per bambini e da qualche tempo lo si può trovare anche qui da noi in Italia (ho avuto modo di sperimentarne la rapida efficacia, preso subito all’esordio dell'influenza).
Le radici del pelargonium sidoides, dopo 3-4 anni di vita, sono ricche di sostanze attive alle quali l’indagine scientifica moderna ha riconosciuto una spiccata attività antivirale, antibatterica e fluidificante del muco. Il raffreddore comune, infatti, così come la bronchite e molte altre infezioni delle vie aeree superiori, in genere sono causate da virus (rinovirus, virus influenzali, virus respiratorio sinciziale, ecc..). Il pelargonio, appunto, inibisce la penetrazione del virus nella cellula e, qualora fosse già stata infettata, ne contrasta la replicazione.
Ecco spiegata l’utilità nel trattamento della bronchite, della tonsillofaringite e della rinosinusite: con il geranio africano diminuisce la sintomatologia di queste affezioni, si accorcia il decorso e si riducono le complicanze e le recidive.
Questa pianta, inoltre, è utile anche nell’ipotesi di eventuali infezioni batteriche associate perché è in grado di produrre sostanze tossiche per i batteri (come il monossido di azoto) e di attivare le cellule immunitarie e i meccanismi di difesa.
Una ricerca effettuata in Germania dall’Istituto Helmholtz Zentrum e pubblicata su Plos One ha evidenziato che la radice del Pelargonium sidoides potrebbe essere preziosa per inattivare il virus dell’Aids (nello specifico l’Hiv -1, il più diffuso). Da esperimenti in provetta, è riuscita ad impedire l’infezione, inattivando il virus e bloccando la sua riproduzione e diffusione nelle cellule del sangue e del sistema immunitario.
N.B.
Gli estratti di pelargonio hanno in genere una tollerabilità molto alta.
In alcuni casi (gravidanza e allattamento) è opportuno avere il parere del medico ed è bene riferire al dottore anche di eventuali farmaci assunti in contemporanea per escludere possibili interazioni (è da evitare ad esempio con gli anticoagulanti).
L’impiego è invece consentito tranquillamente per i bambini purché di età superiore ai 6 anni (ovviamente si deve sempre informare il pediatra).
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Ci sono molti antichi rimedi naturali utili in caso di malattie da raffreddamento.
Tra questi il GERANIO AFRICANO, nome scientifico ‘pelargonium sidoides’, è prezioso ed efficace. È molto simile ai nostri gerani, ma cresce nelle regioni costiere del Sudafrica dove la sua radice è usata come rimedio tradizionale da molti secoli.
La sua fama in Europa è cominciata alla fine del XIX secolo per merito di un ufficiale dell’esercito inglese. Grazie ad uno sciamano zulu che gli aveva insegnato come fare la decozione delle radici, era guarito completamente dalla tubercolosi e, una volta tornato in Inghilterra, ne aveva testimoniato l’utilità.
Da allora il pelargonio è stato utilizzato con successo nelle infezioni acute e croniche delle alte e basse vie respiratorie in vari paesi d’oltralpe come, ad esempio, la Germania dove moltissimi prodotti naturali sono da sempre parte integrante della farmacopea ufficiale.
È disponibile in gocce, compresse e versione sciroppo per bambini e da qualche tempo lo si può trovare anche qui da noi in Italia (ho avuto modo di sperimentarne la rapida efficacia, preso subito all’esordio dell'influenza).
Le radici del pelargonium sidoides, dopo 3-4 anni di vita, sono ricche di sostanze attive alle quali l’indagine scientifica moderna ha riconosciuto una spiccata attività antivirale, antibatterica e fluidificante del muco. Il raffreddore comune, infatti, così come la bronchite e molte altre infezioni delle vie aeree superiori, in genere sono causate da virus (rinovirus, virus influenzali, virus respiratorio sinciziale, ecc..). Il pelargonio, appunto, inibisce la penetrazione del virus nella cellula e, qualora fosse già stata infettata, ne contrasta la replicazione.
Ecco spiegata l’utilità nel trattamento della bronchite, della tonsillofaringite e della rinosinusite: con il geranio africano diminuisce la sintomatologia di queste affezioni, si accorcia il decorso e si riducono le complicanze e le recidive.
Questa pianta, inoltre, è utile anche nell’ipotesi di eventuali infezioni batteriche associate perché è in grado di produrre sostanze tossiche per i batteri (come il monossido di azoto) e di attivare le cellule immunitarie e i meccanismi di difesa.
Una ricerca effettuata in Germania dall’Istituto Helmholtz Zentrum e pubblicata su Plos One ha evidenziato che la radice del Pelargonium sidoides potrebbe essere preziosa per inattivare il virus dell’Aids (nello specifico l’Hiv -1, il più diffuso). Da esperimenti in provetta, è riuscita ad impedire l’infezione, inattivando il virus e bloccando la sua riproduzione e diffusione nelle cellule del sangue e del sistema immunitario.
N.B.
Gli estratti di pelargonio hanno in genere una tollerabilità molto alta.
In alcuni casi (gravidanza e allattamento) è opportuno avere il parere del medico ed è bene riferire al dottore anche di eventuali farmaci assunti in contemporanea per escludere possibili interazioni (è da evitare ad esempio con gli anticoagulanti).
L’impiego è invece consentito tranquillamente per i bambini purché di età superiore ai 6 anni (ovviamente si deve sempre informare il pediatra).
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12.02.202509:56
❇️ Incontro alle 18 con Dottor Di Bella
Chi è interessato ad approfondire il Metodo Di Bella, può farlo oggi pomeriggio insieme al dottor Giuseppe Di Bella collegandosi alle ore 18 a QUESTO LINK (iscrizione gratuita).
Nel corso dell'incontro il medico e ricercatore, figlio del noto professor Luigi, parlerà della Multiterapia Biologica Di Bella e illustrerà il contenuto del suo ultimo libro "La prevenzione anti infettiva e oncologica".
Il Metodo di Bella si distingue dalla chemioterapia tradizionale per l'uso di terapie naturali e sinergiche che mirano a stimolare le capacità autocurative dell'organismo. È un approccio che integra diverse sostanze antitumorali atossiche nell'obiettivo di regolare e ripristinare l'equilibrio biologico alterato dal tumore.
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Nel corso dell'incontro il medico e ricercatore, figlio del noto professor Luigi, parlerà della Multiterapia Biologica Di Bella e illustrerà il contenuto del suo ultimo libro "La prevenzione anti infettiva e oncologica".
Il Metodo di Bella si distingue dalla chemioterapia tradizionale per l'uso di terapie naturali e sinergiche che mirano a stimolare le capacità autocurative dell'organismo. È un approccio che integra diverse sostanze antitumorali atossiche nell'obiettivo di regolare e ripristinare l'equilibrio biologico alterato dal tumore.
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10.02.202511:33
❇️ Il metodo dell'aria aperta per il trattamento dell'influenza pandemica
Anche se negli ultimi anni, durante il periodo più duro della gestione Covid, ci siamo sentiti dire quanto fosse importante chiudersi in casa ed evitare di uscire, stare all’aria aperta e permettere al nostro organismo di assorbire la luce naturale del sole è importantissimo per la nostra salute.
Ci sono molti studi che testimoniano il grande apporto che la luce naturale può dare alla salute.
Ad esempio, chi è stato colpito da infarto ha maggiori possibilità di guarire, se la degenza avviene in un reparto illuminato dal sole. E uno studio ha mostrato che i pazienti esposti nei reparti ospedalieri a una maggiore intensità di luce solare sperimentano meno stress e meno dolore assumendo il 22% in meno di farmaci analgesici all'ora. Anche chi soffre di disturbi psichiatrici risponde meglio se alloggia in stanza inondata dal sole e ci sono ricerche che documentano la riduzione del rischio di morire di malattie cardiache e la minore incidenza di tumori con una regolare esposizione alla luce naturale.
Inoltre - e questa informazione non è forse troppo diffusa - in passato il trattamento all'aria aperta si è rivelato fondamentale per risolvere situazioni particolarmente compromesse, non solo la tubercolosi, ma anche l'epidemia di influenza spagnola del 1918-19 che è considerata la pandemia più devastante mai con documentata per il numero di vite che ha causato.
⬇️ ⬇️ ⬇️
https://comedonchisciotte.org/altro-che-lockdown-stai-allaria-aperta-cosi-si-vince-la-diffusione-dellinfluenza/
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Anche se negli ultimi anni, durante il periodo più duro della gestione Covid, ci siamo sentiti dire quanto fosse importante chiudersi in casa ed evitare di uscire, stare all’aria aperta e permettere al nostro organismo di assorbire la luce naturale del sole è importantissimo per la nostra salute.
Ci sono molti studi che testimoniano il grande apporto che la luce naturale può dare alla salute.
Ad esempio, chi è stato colpito da infarto ha maggiori possibilità di guarire, se la degenza avviene in un reparto illuminato dal sole. E uno studio ha mostrato che i pazienti esposti nei reparti ospedalieri a una maggiore intensità di luce solare sperimentano meno stress e meno dolore assumendo il 22% in meno di farmaci analgesici all'ora. Anche chi soffre di disturbi psichiatrici risponde meglio se alloggia in stanza inondata dal sole e ci sono ricerche che documentano la riduzione del rischio di morire di malattie cardiache e la minore incidenza di tumori con una regolare esposizione alla luce naturale.
Inoltre - e questa informazione non è forse troppo diffusa - in passato il trattamento all'aria aperta si è rivelato fondamentale per risolvere situazioni particolarmente compromesse, non solo la tubercolosi, ma anche l'epidemia di influenza spagnola del 1918-19 che è considerata la pandemia più devastante mai con documentata per il numero di vite che ha causato.
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09.01.202523:48
❇️ I medici della Carta di Siena esprimono solidarietà all'infermiere Varvara colpito da DASPO
In merito al recente provvedimento di DASPO a carico dell'infermiere Raffaele Varvara, il dottor Daniele Giovanardi attraverso il suo profilo Facebook ha fatto sapere che i medici della Carta di Siena hanno inviato la seguente PEC al questore di Milano Bruno Megale :
"Al Sig. Questore di Milano Dott. Bruno Megale
Oggetto: Recente provvedimento di DASPO a carico di un infermiere professionale: Raffaele Varvara.
Abbiamo appreso del provvedimento di DASPO a carico di un infermiere professionale, Raffaele Varvara, che per un anno non potrà essere fisicamente presente nella città’ di Milano.
Leggendo attentamente le motivazioni della DASPO non capiamo perché il sig. Varvara non potesse correggere l’informazione parziale fornita all’Ospedale Niguarda essendo oggi risaputo che le ripetute inoculazioni di prodotti genici dopo pochi mesi rendono l’inoculato piu’ sensibile alle infezioni.
Allo stesso modo e’ incomprensibile come un capotreno e la polizia ferroviaria chiedessero l’esibizione di un documento, il green pass, che non impediva certo un eventuale contagio. Inoltre tale controllo è riservato, per motivi di privacy, solo a personale dedicato e certificato dal ministero della Salute.
Gli scriventi medici appartenenti della Carta di Siena ricordano che il consenso deve essere correttamente informato e che i sanitari non possono violare il codice deontologico e il giuramento d’Ippocrate.
Staremo a vedere se i questori delle altre province d’Italia emetteranno un Daspo ai sanitari fedeli al Codice Deontologico e alla salute di ogni singolo paziente.
In Italia il 7 gennaio 2025 Il Direttivo della Carta di Siena"
DASPO è l'acronimo di 'divieto di accedere a manifestazioni sportive'. Nasce, infatti, come misura finalizzata a contrastare la violenza negli stadi, ma, di fatto, si tratta di un provvedimento restrittivo della libertà personale che può essere disposto in tutti quei casi in cui un soggetto, ritenuto pericoloso, pone in essere atti o condotte che possono essere considerate violente, intimidatorie, minacciose e tali da mettere in pericolo la sicurezza pubblica o da creare turbative per l’ordine pubblico.
Varvara - che più volte negli ultimi anni si è esposto pacificamente contro il green pass e a favore dell'autodeterminazione e di una corretta informazione in campo sanitario - si è visto recapitare il foglio di via obbligatorio da Milano in seguito a una sua visita all'infermiere facilitatore della vaccinazione all'ospedale Niguarda.
QUI un'intervista in cui racconta la sua versione dei fatti:
⬇️ ⬇️ ⬇️
https://comedonchisciotte.org/daspo-allinfermiere-varvara-via-per-un-anno-da-milano-allontanato-dallospedale-niguarda-per-aver-protestato-contro-chi-propaganda-il-vaccino-in-corsia/
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In merito al recente provvedimento di DASPO a carico dell'infermiere Raffaele Varvara, il dottor Daniele Giovanardi attraverso il suo profilo Facebook ha fatto sapere che i medici della Carta di Siena hanno inviato la seguente PEC al questore di Milano Bruno Megale :
"Al Sig. Questore di Milano Dott. Bruno Megale
Oggetto: Recente provvedimento di DASPO a carico di un infermiere professionale: Raffaele Varvara.
Abbiamo appreso del provvedimento di DASPO a carico di un infermiere professionale, Raffaele Varvara, che per un anno non potrà essere fisicamente presente nella città’ di Milano.
Leggendo attentamente le motivazioni della DASPO non capiamo perché il sig. Varvara non potesse correggere l’informazione parziale fornita all’Ospedale Niguarda essendo oggi risaputo che le ripetute inoculazioni di prodotti genici dopo pochi mesi rendono l’inoculato piu’ sensibile alle infezioni.
Allo stesso modo e’ incomprensibile come un capotreno e la polizia ferroviaria chiedessero l’esibizione di un documento, il green pass, che non impediva certo un eventuale contagio. Inoltre tale controllo è riservato, per motivi di privacy, solo a personale dedicato e certificato dal ministero della Salute.
Gli scriventi medici appartenenti della Carta di Siena ricordano che il consenso deve essere correttamente informato e che i sanitari non possono violare il codice deontologico e il giuramento d’Ippocrate.
Staremo a vedere se i questori delle altre province d’Italia emetteranno un Daspo ai sanitari fedeli al Codice Deontologico e alla salute di ogni singolo paziente.
In Italia il 7 gennaio 2025 Il Direttivo della Carta di Siena"
DASPO è l'acronimo di 'divieto di accedere a manifestazioni sportive'. Nasce, infatti, come misura finalizzata a contrastare la violenza negli stadi, ma, di fatto, si tratta di un provvedimento restrittivo della libertà personale che può essere disposto in tutti quei casi in cui un soggetto, ritenuto pericoloso, pone in essere atti o condotte che possono essere considerate violente, intimidatorie, minacciose e tali da mettere in pericolo la sicurezza pubblica o da creare turbative per l’ordine pubblico.
Varvara - che più volte negli ultimi anni si è esposto pacificamente contro il green pass e a favore dell'autodeterminazione e di una corretta informazione in campo sanitario - si è visto recapitare il foglio di via obbligatorio da Milano in seguito a una sua visita all'infermiere facilitatore della vaccinazione all'ospedale Niguarda.
QUI un'intervista in cui racconta la sua versione dei fatti:
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https://comedonchisciotte.org/daspo-allinfermiere-varvara-via-per-un-anno-da-milano-allontanato-dallospedale-niguarda-per-aver-protestato-contro-chi-propaganda-il-vaccino-in-corsia/
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28.12.202421:56
❇️ Zenzero, influenza e infiammazione
In questo periodo è molto utile tenere in casa delle radici di zenzero. Infatti, nella fase iniziale di un'infreddatura o di un'influenza si può preparare un efficace bagno caldo aggiungendo 5-6 cucchiai di questa spezia grattugiata.
Dopo essere stati a mollo una quindicina di minuti, ci si copre bene, ancora meglio se si può stare a riposare a letto, e si consuma un infuso caldo: è facile prepararlo, basta tagliare a pezzi una radice di circa 3,5 cm e versarci sopra un litro d'acqua, si lascia sobbollire per 10 minuti e poi si lascia in infusione, a fornello spento, per altri 10 minuti. Poi si filtra e si beve (due, tre tazze al giorno).
È anche bene lasciare riposare l'apparato digerente, digiunare quindi o, tutt'al più, consumare una leggera vellutata di zucca, sempre con una bella grattatina di zenzero e dell'olio extravergine di oliva.
Questa spezia - che cresce nelle zone tropicali del Sud Est asiatico e nell'Asia centrale (ma che ormai può essere trovata quasi tutto l'anno anche da noi nei negozi di alimentazione naturale e nei supermercati) - è usata da sempre nella Medicina Tradizionale Cinese ed è preziosa perché riscalda dall'interno spingendo fuori dall'organismo umidità e virus.
È ricca di polifenoli (gingeroli) ai quali si devono, non solo le proprietà piccanti, ma anche un importante effetto antinfiammatorio (riconosciuto da vari studi) sia sulle malattie croniche intestinali, che sulle infiammazioni articolari.
Anche uno studio eseguito in Germania con cellule epiteliali polmonari ha mostrato una sotto regolazione dei marker di infiammazione e molto interessanti sono le ricerche che evidenziano come componenti dello zenzero inibiscano le microcellule gliali svolgendo un'azione di protezione delle cellule nervose.
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In questo periodo è molto utile tenere in casa delle radici di zenzero. Infatti, nella fase iniziale di un'infreddatura o di un'influenza si può preparare un efficace bagno caldo aggiungendo 5-6 cucchiai di questa spezia grattugiata.
Dopo essere stati a mollo una quindicina di minuti, ci si copre bene, ancora meglio se si può stare a riposare a letto, e si consuma un infuso caldo: è facile prepararlo, basta tagliare a pezzi una radice di circa 3,5 cm e versarci sopra un litro d'acqua, si lascia sobbollire per 10 minuti e poi si lascia in infusione, a fornello spento, per altri 10 minuti. Poi si filtra e si beve (due, tre tazze al giorno).
È anche bene lasciare riposare l'apparato digerente, digiunare quindi o, tutt'al più, consumare una leggera vellutata di zucca, sempre con una bella grattatina di zenzero e dell'olio extravergine di oliva.
Questa spezia - che cresce nelle zone tropicali del Sud Est asiatico e nell'Asia centrale (ma che ormai può essere trovata quasi tutto l'anno anche da noi nei negozi di alimentazione naturale e nei supermercati) - è usata da sempre nella Medicina Tradizionale Cinese ed è preziosa perché riscalda dall'interno spingendo fuori dall'organismo umidità e virus.
È ricca di polifenoli (gingeroli) ai quali si devono, non solo le proprietà piccanti, ma anche un importante effetto antinfiammatorio (riconosciuto da vari studi) sia sulle malattie croniche intestinali, che sulle infiammazioni articolari.
Anche uno studio eseguito in Germania con cellule epiteliali polmonari ha mostrato una sotto regolazione dei marker di infiammazione e molto interessanti sono le ricerche che evidenziano come componenti dello zenzero inibiscano le microcellule gliali svolgendo un'azione di protezione delle cellule nervose.
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26.11.202408:57
❇️ Donzelli e Frajese in Commissione Covid
Il dottor Alberto Donzelli e il professor Vanni Frajese sono stati nominati consulenti della Commissione parlamentare di inchiesta sul Covid.
Il primo, laureato in Medicina e specialista in Igiene e Medicina Preventiva e in Scienza dell'Alimentazione, e da oltre 40 anni impegnato a tempo pieno nella sanità pubblica, è stato nominato da Fratelli d'Italia.
Il secondo, specializzato in Endocrinologia e vicepresidente dell'associazione Contiamoci!, che riunisce molti sanitari sospesi per non avere ottemperato all'obbligo vaccinale, è stato nominato dalla Lega.
Sono entrambi medici senza conflitti di interesse che negli ultimi quattro anni si sono battuti per un'informazione completa e chiara riguardo le misure adottate durante l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
La nomina non è stata ovviamente ben accettata da chi non ha intenzione di fare chiarezza sulle ombre o le opacità che hanno caratterizzato la gestione della "pandemia".
Buon lavoro a questi due professionisti affinché riescano a far emergere tante verità a lungo negate.
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Il dottor Alberto Donzelli e il professor Vanni Frajese sono stati nominati consulenti della Commissione parlamentare di inchiesta sul Covid.
Il primo, laureato in Medicina e specialista in Igiene e Medicina Preventiva e in Scienza dell'Alimentazione, e da oltre 40 anni impegnato a tempo pieno nella sanità pubblica, è stato nominato da Fratelli d'Italia.
Il secondo, specializzato in Endocrinologia e vicepresidente dell'associazione Contiamoci!, che riunisce molti sanitari sospesi per non avere ottemperato all'obbligo vaccinale, è stato nominato dalla Lega.
Sono entrambi medici senza conflitti di interesse che negli ultimi quattro anni si sono battuti per un'informazione completa e chiara riguardo le misure adottate durante l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
La nomina non è stata ovviamente ben accettata da chi non ha intenzione di fare chiarezza sulle ombre o le opacità che hanno caratterizzato la gestione della "pandemia".
Buon lavoro a questi due professionisti affinché riescano a far emergere tante verità a lungo negate.
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