Per 467 giorni, abbiamo raccontato ogni giorno di un massacro dopo l’altro.
Ogni giorno, abbiamo sperato di potervi finalmente annunciare un cessate il fuoco. E oggi quel giorno è finalmente arrivato.
Anche con un cessate il fuoco, però, il genocidio continuerà a mietere vittime: persone che moriranno a causa delle ferite o delle bombe inesplose sotto le macerie. Inoltre, nella prima fase, il cessate il fuoco è solo parziale, il che significa che Israele continuerà ad attaccare, anche se, ci si augura, con meno frequenza.
I prossimi giorni saranno difficili. Israele cercherà di sfruttare quest’ultima occasione per punire Gaza per l’euforia e la speranza di chi sogna di tornare a casa.
Ma nulla cambia il fatto che GAZA HA VINTO. Quindici mesi dopo che Netanyahu aveva giurato di cancellare la resistenza palestinese, alla fine si è arreso, attendendo il loro consenso per procedere all’accordo e ha persino ceduto ad una richiesta dell’ultimo minuto: liberare parti del confine con l’Egitto. Gaza è ancora in piedi.
Adesso è il momento di prepararsi ad aiutare Gaza a ricostruirsi e a sostenere la Cisgiordania nella lotta contro l’annessione.
Cessate il fuoco oggi, liberazione domani. Gaza sarà il cimitero del Sionismo.