CORTOCIRCUITO FEMMINISTA
Qualche giorno fa, nel Legnaghese è andato in scena l’ennesimo film horror, anche questa volta ad opera di due “nuovi europei”, ai danni di una loro connazionale: le due “risorse”, dopo aver picchiato la vittima più volte (colpendola anche con un sasso) e averla rapinata, l’hanno portata in un casolare di campagna, dove a turno l’hanno di nuovo picchiata, minacciata con un coltello e violentata. Un racconto che fortunatamente non si è concluso con il morto, visto che la ragazza, poi abbandonata nel casolare, è riuscita a raggiungere una strada lì vicino ed è stata soccorsa da un automobilista, e ha raccontato poi l’accaduto ai carabinieri, che hanno arrestato uno dei due uomini.
In questo scenario però, colpisce il solito silenzio delle femministe, sempre in prima linea quando il colpevole è italiano, mentre trascurano spesso e volentieri gli episodi di violenza sulle donne e femminicidi ad opera dei “nuovi europei”.
C’è una precisa logica dietro a tutto questo: far passare l’idea, soprattutto verso il pubblico femminile, che gli italiani sono cattivi, mentre i “poveri migranti” invece sono buoni e rispettano le donne, quando invece è l’esatto contrario, anche perché questi ultimi provengono da luoghi dove la vita delle donne vale meno di ZERO.
Una linea di pensiero questa, propagandata dai vari giornalisti compiacenti e dal mondo antifascista, femministe comprese, sempre in prima linea per foraggiare la sostituzione etnica e la fine della nostra civiltà.
Care femministe, è difficile prendervi sul serio, voi che a parole vi vantate di difendere la dignità di tutte le donne ma dimenticate completamente le storie di Pamela, Desirée, Saman, Lola, Iris Setti. Esattamente come state facendo ora, visto che non parlate di questa vicenda, nonostante sia già da qualche giorno sulle cronache locali.
Siamo sicuri che ancora una volta ve ne starete in silenzio, perché nonostante le vostre parole da finte ribelli, siete e sarete sempre delle SERVE del sistema.