Più che ridere, personalmente questi spettacoli mi suscitano profonda tristezza. Chi ride sono Pregliasco, Burioni, Speranza e tutta quella gente che ci augurava di morire, di marcire reclusi, ci considereva spazzatura da inceneritore o da campo di concentramento, torturando e mietendo lutti tra i nostri cari con i respiratori degli Elkann, punture di breve vita e incalzando una platea di ignoranti, pure nei nostri nuclei familiari, incapaci di fare una semplice addizione sui fatti che sono occorsi, gli affari da sottobanco emersi e quei segreti militari che probabilmente non verranno mai disecretati. Loro senz'altro ridono, nel vederci divisi e belligeranti in un conflitto che ha dell'incredibile, perché così sanno che possono ancora averci in pugno con questo disordine. Maria Grazia sta subendo una squallida campagna diffamatoria da quelli che dovrebbero essere alleati, Amici, e non giurati nemici. Invece non va mai bene niente, ci sono sempre emergenti esigenze insoddisfabili a ciclo continuo: se fai molto, apri braccia e il cuore, devono odiarti, squalificarti e cercare inesistenti difetti su cui fare leva, addirittura con il spregevole dolo della menzogna. A me non interessa se un medico, prima di convertirsi, faceva accorati video su YouTube, invitando la gente a restare a casa. Tutti possiamo capire i nostri errori e rimediare, ed è lodevole quanto apprezzabile attestarlo in seguito. Come non mi interessa la storia passata di chi è emerso dall'anonimato, a paladino del diritto. La vita è fatta di trasformazione e evoluzione. Ma quando osservi la malizia, la premeditazione, il veleno, l'astio, la mancanza di rispetto e forse l'invidia, verso chi ha dovuto subire un insensato processo per aggressione durato anni, un continuo brontolio e vilipendio per ciò che fa Gratuitamente, uno stillicidio di minacce, volgarità, incomprensioni, tradimenti, sabotaggi e quanto di peggio possa uscire da un incontrollabile inconscio, questo sì che mi indegna e offende, anche se non sono direttamente la parte in causa. È come se fosse fatto a me, perché credo nella Unione. Questa non è maturità, non è coesione, non è vero impegno sociale, non è rettitudine, ma la stessa dottrina di quel gigante che dovremmo, Uniti, disarmare e imprigionare. Da una parte un ipnotico gigante che cerca consensi per attuare il proprio folle totalitarismo con ogni mezzo capzioso; dall'altra un insieme dismogeneo di potenziali fratelli d'armi, che sollecita le loro truppe con esaltato tribale perennialismo, contro i loro stessi compagni schierari nel campo di battaglia, solo per ritagliarsi briciole di notorietà, attimi di evanescente successo, quando la spada la sanno spesso maneggiare con imprecisione o peggio, con fratricidio, e forse, ma dico forse, scappando davanti il vero nemico, quando quest'ultimo si manifesta in tutta la sua forza.
Dov'è l'approccio assertivo di codeste persone? Finora, molti di costro, hanno solo detto ma non fatto. Azione senza reazione. Sermoni senza opere. Non ho riscontrato, se non in una esigua statistica, nel loro proporsi azzimati davanti alle telecamere, esiti positivi per coloro che sono stati minacciati negli ospedali o si sono ritrovati abbandonati nelle necessità della vita. Forse non gradiscono Maria Grazia? Ci può stare. Nessuno può obbligare qualcuno a allacciare un rapporto empatico verso chi, a epidermide, non va. Sarebbe falsità. Non voglio nemmeno dilagarmi a chiosare che forse, prima di cedere a pregiudizi o fantasie, cementare certezze, sarebbe opportuno parlare faccia a faccia con chi si nutre dubbio, giusto per dissipare i sospetti.
E mi domando: cosa ha fatto Maria Grazia di così meschino o scandaloso, per essere ricambiata con l'offendere la sua persona e il Comitato Fortitudo con i suoi iscritti, innescando tanta acredine? Probabilmente non lo sapremo. Mi si permetta un ultimo pensiero: Maria Grazia ha studiato recitazione e ne ha fatta una professione, peraltro nobile, come qualsiasi attività dove un artista si esprime con i suoi talenti naturali.