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08.04.202507:02
Convegno: Cinque stragi contro un popolo Milano
manifesto stampato dal "Fronte della Gioventù", nell'aprile 1989, in occasione del Convegno "Cinque stragi contro un popolo" con conclusione di Beppe Niccolai
Cinque stragi contro un popolo
Da Piazza Fontana al Rapido 904... vent'anni di misteri
Andiamo oltre la dimensione oscura della politica italiana
E allora cominceremo a far luce anche su Ustica e su Argo 16...
Sabato 8/4 * h 9,30
Sala del Grechetto (Via Sforza)
CONVEGNO
Concluderà l'On. G. Niccolai
FRONTE della GIOVENTÙ
🇮🇹 Movimento Sociale Italiano
manifesto stampato dal "Fronte della Gioventù", nell'aprile 1989, in occasione del Convegno "Cinque stragi contro un popolo" con conclusione di Beppe Niccolai
Cinque stragi contro un popolo
Da Piazza Fontana al Rapido 904... vent'anni di misteri
Andiamo oltre la dimensione oscura della politica italiana
E allora cominceremo a far luce anche su Ustica e su Argo 16...
Sabato 8/4 * h 9,30
Sala del Grechetto (Via Sforza)
CONVEGNO
Concluderà l'On. G. Niccolai
FRONTE della GIOVENTÙ
🇮🇹 Movimento Sociale Italiano
10.04.202507:01
Una via per Beppe Niccolai nella sua città. Giustizia è fatta!
Dalla prima pagina del Machiavelli, numero 4 - anno XXII dell'Aprile 1975, una vecchia lettera, comparsa anche su "La Nazione" il 6-XI-1963, nella quale Beppe Niccolai indica i "Princìpi a cui resto fedele":
COMUNICATO STAMPA
Comune di Pisa
Oggetto: intitolazione di una strada di Pisa a De Felice, Ciucci e Niccolai
Dichiarazione Consigliere Filippo Bedini, primo firmatario della mozione (elaborata insieme a Capecchi e Mancini, sottoscritta da altri Consiglieri).
«In una stagione nella quale la parola "politica" e, soprattutto gli uomini che alla "Politica" dedicano la loro vita, sono ingiustamente nel mirino di una parte dell'opinione pubblica, sempre pronta a dirne male senza distinguere con attenzione, ho voluto dimostrare concretamente che c'è chi sa riconoscere i meriti di chi, occupandosi di politica, tanto bene ha saputo fare per Pisa.
Detesto il sentimento superficiale e grossolano che oggi viene definito "antipolitica". L'antipolitica è pericolosissima. E sbagliata. È importante richiamare come esempi positivi di "buona Politica", utili a imparare, figure che hanno dedicato la vita alla ricerca del bene comune della propria città, in maniera appassionata e disinteressata.
Ciucci, De Felice e Niccolai incarnano questa positività. Sono felice per l'approvazione della mozione: si tratta di tre pisani che hanno insegnato la politica con la "P" maiuscola».
«Personalmente poi -conclude Bedini- ho realizzato un mio piccolo sogno, il sogno di riuscire a far riconoscere la grandezza politica di Niccolai. Sogno che è sicuramente il più grande del mio mandato di Consigliere. Per una questione di gratitudine. Sono entrato nella Federazione del MSI la prima volta a cavallo tra il 1988 e il 1989, che è l'anno in cui è morto Niccolai. Sono cresciuto, anche in famiglia, nel segno di questa grande figura politica, quasi "mitica" per un ragazzino. Poi l'ho studiato, ho fatto in modo che chi l'aveva conosciuto di persona me ne parlasse. E oggi sono riuscito a fare qualcosa che sinteticamente simboleggiasse la mia riconoscenza e la mia ammirazione».
«Ricordo le parole scritte dall'amico Marcello Veneziani nel ventennale della morte di Beppe: "Uno così chi può ricordarlo oggi? Nessuno, né a destra né a sinistra e nemmeno al centro, tra gli antifascisti o tra i moderati. Non si può ricordare uno spirito trasversale in epoca di bipolarismo marziale. Ma proprio per questo Beppe merita di essere raccontato, come un limpido marziano che visse nell'era ideologica integrale, il Novecento, assorbendo le sue passioni ma non i suoi livori. Niccolai morì a Pisa (dove era nato il 26 novembre del '20) il 31 ottobre di vent'anni fa, ovvero nove giorni prima che cambiasse il mondo, col Muro crollato e poi la caduta del comunismo".
Sembrava impossibile, dopo i molti tentativi fatti a vari livelli nelle diverse Istituzioni cittadine, che a Pisa, nella sua città, Niccolai potesse essere degnamente ricordato, celebrato e onorato per il suo servizio, la sua onestà e il suo esempio.
Ci siamo riusciti. Giustizia è fatta!».
Filippo Bedini (10 aprile 2013)
🇮🇹 Movimento Sociale Italiano
Dalla prima pagina del Machiavelli, numero 4 - anno XXII dell'Aprile 1975, una vecchia lettera, comparsa anche su "La Nazione" il 6-XI-1963, nella quale Beppe Niccolai indica i "Princìpi a cui resto fedele":
«Sono politicamente un nullatenente. Non ho alcuno strumento di pressione che possa piegare alla bontà delle mie tesi l'opinione pubblica. Non sono in grado di distribuire nemmeno il più insignificante posticino. Io posso solo invocare chiarezza, parlare con lealtà, appellarmi al cuore e all'animo dei miei concittadini».
COMUNICATO STAMPA
Comune di Pisa
Oggetto: intitolazione di una strada di Pisa a De Felice, Ciucci e Niccolai
Dichiarazione Consigliere Filippo Bedini, primo firmatario della mozione (elaborata insieme a Capecchi e Mancini, sottoscritta da altri Consiglieri).
«In una stagione nella quale la parola "politica" e, soprattutto gli uomini che alla "Politica" dedicano la loro vita, sono ingiustamente nel mirino di una parte dell'opinione pubblica, sempre pronta a dirne male senza distinguere con attenzione, ho voluto dimostrare concretamente che c'è chi sa riconoscere i meriti di chi, occupandosi di politica, tanto bene ha saputo fare per Pisa.
Detesto il sentimento superficiale e grossolano che oggi viene definito "antipolitica". L'antipolitica è pericolosissima. E sbagliata. È importante richiamare come esempi positivi di "buona Politica", utili a imparare, figure che hanno dedicato la vita alla ricerca del bene comune della propria città, in maniera appassionata e disinteressata.
Ciucci, De Felice e Niccolai incarnano questa positività. Sono felice per l'approvazione della mozione: si tratta di tre pisani che hanno insegnato la politica con la "P" maiuscola».
«Personalmente poi -conclude Bedini- ho realizzato un mio piccolo sogno, il sogno di riuscire a far riconoscere la grandezza politica di Niccolai. Sogno che è sicuramente il più grande del mio mandato di Consigliere. Per una questione di gratitudine. Sono entrato nella Federazione del MSI la prima volta a cavallo tra il 1988 e il 1989, che è l'anno in cui è morto Niccolai. Sono cresciuto, anche in famiglia, nel segno di questa grande figura politica, quasi "mitica" per un ragazzino. Poi l'ho studiato, ho fatto in modo che chi l'aveva conosciuto di persona me ne parlasse. E oggi sono riuscito a fare qualcosa che sinteticamente simboleggiasse la mia riconoscenza e la mia ammirazione».
«Ricordo le parole scritte dall'amico Marcello Veneziani nel ventennale della morte di Beppe: "Uno così chi può ricordarlo oggi? Nessuno, né a destra né a sinistra e nemmeno al centro, tra gli antifascisti o tra i moderati. Non si può ricordare uno spirito trasversale in epoca di bipolarismo marziale. Ma proprio per questo Beppe merita di essere raccontato, come un limpido marziano che visse nell'era ideologica integrale, il Novecento, assorbendo le sue passioni ma non i suoi livori. Niccolai morì a Pisa (dove era nato il 26 novembre del '20) il 31 ottobre di vent'anni fa, ovvero nove giorni prima che cambiasse il mondo, col Muro crollato e poi la caduta del comunismo".
Sembrava impossibile, dopo i molti tentativi fatti a vari livelli nelle diverse Istituzioni cittadine, che a Pisa, nella sua città, Niccolai potesse essere degnamente ricordato, celebrato e onorato per il suo servizio, la sua onestà e il suo esempio.
Ci siamo riusciti. Giustizia è fatta!».
Filippo Bedini (10 aprile 2013)
🇮🇹 Movimento Sociale Italiano
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05.04.202506:27
Foto d'archivio
🇮🇹 Movimento Sociale Italiano
#MSI_Rauti
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30.03.202507:17
30 marzo 1972
🇮🇹 Movimento Sociale Italiano
#MSI_Rauti
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19.04.202507:01
Toponomatica & Veleni
Ghezzi: «Il consiglio propone, ma l'ultima parola è della giunta»
Il sindaco: «Una via per Niccolai? Io non la farò»
Lo ha ribadito ribattendo a una cittadina sulla propria pagina facebook, lo aveva già dichiarato due giorni fa sulla bacheca di Carlo Scaramuzzino. Alla domanda: «Sindaco non intitolerà davvero una strada a Niccolai?», la risposta di Filippeschi è chiara: «Io non lo farò». Parole che il primo cittadino uscente mette nero su bianco on line, smarcandosi dalle critiche piovute addosso a lui e al consiglio comunale dopo l'approvazione in extremis della mozione (primo firmatario, il consigliere del PDL Filippo Redini) per intitolare una strada al'ex deputato MSI, comprendendo nell'atto anche Giuseppe De Felice e Carlo Ciucci.
Questo è quanto scrive Filippeschi sul social network: «II sindaco non c'era, in quel momento, e dunque non ha votato. Avrei votato contro, motivando perché (ammesso e non concesso che si dovesse votare su un argomento del genere, in pochi, in un momento concitato e confuso, negli ultimi minuti di uni mandato durato cinque anni...). E dunque non mi sento vincolato a quel voto». Una posizione apparentemente spiazzante che trova, in realtà, le proprie motivazioni in un particolare svelato ieri dal consigliere comunale del PDL Giovanni Garzella (che ha votato si perche «favorevole a intitolare una via al professor Carlo Ciucci»): «La polemica è inutile perche il consiglio comunale ha semplicemente dato un atto di indirizzo che invita e non impegna il sindaco e la giunta a dedicare, individualmente, a ciascuno dei tre personaggi un luogo significativo della città». Formula che cambia le carte in tavola: «Sul piano istituzionale e normativo -sottolinea Garzella- il sindaco e la giunta che saranno eletti nella prossima consiliatura o anche quelli in carica, possono benissimo dedicare come non dedicare a uno come a tutti e tre un luogo significativo della città».
Chiarisce una volta per tutte la situazione il vicesindaco Paolo Ghezzi: «L'intitolazione di una via è competenza della giunta. Ciò che propone il consiglio comunale viene valutato con serietà ma a livello giuridico ha lo stesso valore di ciò che può essere proposto da una associazione. All'atto di indirizzo deve, quindi, seguire una delibera della giunta e l'ultima parola è, tra l'altro, quella del prefetto. Questo per far capire che non è stata presa alcuna decisione, né questa giunta ha intenzione di prenderla nella consiliatura in corso».
F. B. (19 aprile 2013)
🇮🇹 Movimento Sociale Italiano
Ghezzi: «Il consiglio propone, ma l'ultima parola è della giunta»
Il sindaco: «Una via per Niccolai? Io non la farò»
Lo ha ribadito ribattendo a una cittadina sulla propria pagina facebook, lo aveva già dichiarato due giorni fa sulla bacheca di Carlo Scaramuzzino. Alla domanda: «Sindaco non intitolerà davvero una strada a Niccolai?», la risposta di Filippeschi è chiara: «Io non lo farò». Parole che il primo cittadino uscente mette nero su bianco on line, smarcandosi dalle critiche piovute addosso a lui e al consiglio comunale dopo l'approvazione in extremis della mozione (primo firmatario, il consigliere del PDL Filippo Redini) per intitolare una strada al'ex deputato MSI, comprendendo nell'atto anche Giuseppe De Felice e Carlo Ciucci.
Questo è quanto scrive Filippeschi sul social network: «II sindaco non c'era, in quel momento, e dunque non ha votato. Avrei votato contro, motivando perché (ammesso e non concesso che si dovesse votare su un argomento del genere, in pochi, in un momento concitato e confuso, negli ultimi minuti di uni mandato durato cinque anni...). E dunque non mi sento vincolato a quel voto». Una posizione apparentemente spiazzante che trova, in realtà, le proprie motivazioni in un particolare svelato ieri dal consigliere comunale del PDL Giovanni Garzella (che ha votato si perche «favorevole a intitolare una via al professor Carlo Ciucci»): «La polemica è inutile perche il consiglio comunale ha semplicemente dato un atto di indirizzo che invita e non impegna il sindaco e la giunta a dedicare, individualmente, a ciascuno dei tre personaggi un luogo significativo della città». Formula che cambia le carte in tavola: «Sul piano istituzionale e normativo -sottolinea Garzella- il sindaco e la giunta che saranno eletti nella prossima consiliatura o anche quelli in carica, possono benissimo dedicare come non dedicare a uno come a tutti e tre un luogo significativo della città».
Chiarisce una volta per tutte la situazione il vicesindaco Paolo Ghezzi: «L'intitolazione di una via è competenza della giunta. Ciò che propone il consiglio comunale viene valutato con serietà ma a livello giuridico ha lo stesso valore di ciò che può essere proposto da una associazione. All'atto di indirizzo deve, quindi, seguire una delibera della giunta e l'ultima parola è, tra l'altro, quella del prefetto. Questo per far capire che non è stata presa alcuna decisione, né questa giunta ha intenzione di prenderla nella consiliatura in corso».
F. B. (19 aprile 2013)
🇮🇹 Movimento Sociale Italiano
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