Riceviamo e volentieri pubblichiamo :
“ Uno degli aspetti peggiori dell'attuale sistema di comunicazione, addirittura regredito rispetto a quanto lamentavamo fino a qualche anno fa, è quello di incentrare la narrazione dominante sugli avvenimenti principali, o almeno principali per loro.
Un amico mi ha segnalato, per esempio, che sulla pagina del Ministero dedicata alle firme per la proposta dei tre quesiti referendari per abolire la legge Lorenzin, oltre alle difficoltà date dal fatto che le firme non sono accorpati in una stessa pagina, con evidente danno per il raggiungimento del numero di firme necessarie, ha scoperto che l'intera sezione su quel sito è dedicata alle proposte di legge di iniziativa popolare ed alle proposte di referendum abrogativi.
Sembra strano ma tornando al discorso della comunicazione, pure noi adesso stiamo parlando delle firme per il referendum, al singolare, mentre ce ne sono già alcuni avviati da tempo e, il tutto, perché non ne siamo a conoscenza.
Questo è il danno di questa finta democrazia: se non porti a conoscenza dei cittadini i propri diritti, o anche le iniziative a tutela dei propri diritti, è come se quei diritti non esistessero.
Da qui mi è venuta l'idea di provare a fare dell'argomento referendum in senso generico, un nostro punto di forza.
Cioè, portando avanti battaglie per più referendum, ogni volta che veniamo a conoscenza di qualcuno valido, potremmo farci conoscere molto di più, proprio come fece Marco Pannella negli anni 80 per i Radicali quando, sulle battaglie referendarie, costruì il suo consenso che non è stato mai enorme ma è riuscito a rappresentare una buona fetta degli Italiani che la pensavano come loro.
Ecco, ripetendo il discorso che secondo me in Italia saremo almeno circa 3/4 milioni identificabili come dissenso alla narrazione dominante, e sebbene come diceva pure questo nostro amico c'è il fondato timore che a noi non darebbero lo stesso spazio che davano a Pannella, perché gli argomenti con cui si è affermato sono stati quelli per l'aborto, e in qualche modo di avversione alla morale Cattolica che si legava ad una società che voleva emanciparsi, anche nei costumi, rispetto a quella precedente mentre i nostri sono argomenti che hanno direttamente a che fare col controllo che il potere vuole imporre alla società, credo che potremmo fare il tentativo, sopratutto quando si trovano referendum importanti come quello che ha scovato quest'amico e che vi propongo, anche per firmarne il sostegno.
Come intuirete leggendo il testo, l'importanza è data dalla proposta di ripristinare sovranità politica e monetaria dell'Italia e di recidere tutti quegli accordi a cui sottostiamo in quanto sconfitti nell'ultima guerra: per quanti secoli dovrebbero durare ancora, tali vincoli? “