06.03.202516:38
https://x.com/SavinoBalzano/status/1897684790314168342?t=3fjB3Oxgafj45LEgXZJ1ow&s=19
Rivendico il diritto di odiare chiunque metta a rischio la mia vita, quella dei miei cari, quella dei miei figli.
Nel pieno rispetto della legge, esprimo un sentimento autentico, sincero e genuino: io odio, letteralmente, #UrsulaVonDerLeyen.
Ursula, io ti odio e ti dovrebbero odiare tutte le persone normali.
#BattitoriLiberi #RadioCusanoCampus
Rivendico il diritto di odiare chiunque metta a rischio la mia vita, quella dei miei cari, quella dei miei figli.
Nel pieno rispetto della legge, esprimo un sentimento autentico, sincero e genuino: io odio, letteralmente, #UrsulaVonDerLeyen.
Ursula, io ti odio e ti dovrebbero odiare tutte le persone normali.
#BattitoriLiberi #RadioCusanoCampus
04.03.202517:15
https://x.com/SavinoBalzano/status/1896971486960746569?t=PUzqaGBg-FyI77TY45pmlQ&s=19
Ricordare #Berlusconi per sostenere le follie belliciste di questo manicomio chiamato #UE è semplicemente vergognoso.
#SilvioBerlusconi diceva tre anni fa ciò che #Trump dice oggi e #ForzaItalia ne tradisce la memoria ogni singolo giorno.
Il mio sfogo senza freni.
#BattitoriLiberi #RadioCusanoCampus
Ricordare #Berlusconi per sostenere le follie belliciste di questo manicomio chiamato #UE è semplicemente vergognoso.
#SilvioBerlusconi diceva tre anni fa ciò che #Trump dice oggi e #ForzaItalia ne tradisce la memoria ogni singolo giorno.
Il mio sfogo senza freni.
#BattitoriLiberi #RadioCusanoCampus
01.03.202510:51
https://x.com/SavinoBalzano/status/1895788203753259171?t=79HTpb74u2v0ae7-1RlI5A&s=19
L’ultimo capitolo, l’inevitabile epilogo di una farsa durata tre anni. Per tutto questo tempo ci avete raccontato che un guitto potesse trasformarsi nel nuovo #Churchill, che fosse capace di una nuova #Dunkirk. Alla fine, il poveraccio deve aver finito per crederci davvero.
E così, un bel giorno, ha deciso di recarsi a #Washington, nello Studio Ovale, per sfidare in mondovisione il Presidente degli Stati Uniti d’America.
Un personaggio che ballava su tacchi a spillo e suonava il pianoforte con il pene poteva anche diventare Capo di Stato. Può succedere, mai dire mai e mai porre limiti alla provvidenza. Ma pensare che lo stesso personaggio possa prendere a pesci in faccia l’uomo più potente del mondo è forse un po’ troppo.
Piaccia o meno, il Presidente #USA resta la figura più potente del globo, indipendentemente dal cognome che porta. Era vero quando alla #CasaBianca c’era un tizio in preda alla demenza chiamato #Biden, lo è ancora di più oggi che a guidarla è #DonaldTrump.
A differenza di molti altri, non ho provato alcun godimento, solo una gran pena. Pena per l’uomo, il più umiliato della storia, e per tutti quei ciarlatani che ancora oggi insistono a raccontarlo come un eroe, e non solo dalle colonne di qualche foglietto da strapazzo…
Provo pena, però, principalmente per un Paese, l'Ucraina: martoriata e devastata, meriterebbe la pace e una guida decente.
La verità è una e una soltanto: #Zelensky era e resta un pupo, oggi una scialba marionetta in cerca di un nuovo master of puppets. Soprattutto ora, che il suo precedente burattinaio ha lasciato la scena.
Le cose però si fanno complicate, per lui e per noi.
Lui, che da utile diventa inutile idiota. Noi, incastrati in un continente guidato da burocrati senza popoli, che si riempiono la bocca con la parola “democrazia” mentre impongono la guerra da bravi despoti.
E, a proposito di libertà e democrazia, si veda sotto la voce "Romania".
#Geopolitica #USA #Ucraina #Zelensky #Biden #Trump #PoliticaInternazionale #Europa #CasaBianca #Washington #Democrazia #Libertà
L’ultimo capitolo, l’inevitabile epilogo di una farsa durata tre anni. Per tutto questo tempo ci avete raccontato che un guitto potesse trasformarsi nel nuovo #Churchill, che fosse capace di una nuova #Dunkirk. Alla fine, il poveraccio deve aver finito per crederci davvero.
E così, un bel giorno, ha deciso di recarsi a #Washington, nello Studio Ovale, per sfidare in mondovisione il Presidente degli Stati Uniti d’America.
Un personaggio che ballava su tacchi a spillo e suonava il pianoforte con il pene poteva anche diventare Capo di Stato. Può succedere, mai dire mai e mai porre limiti alla provvidenza. Ma pensare che lo stesso personaggio possa prendere a pesci in faccia l’uomo più potente del mondo è forse un po’ troppo.
Piaccia o meno, il Presidente #USA resta la figura più potente del globo, indipendentemente dal cognome che porta. Era vero quando alla #CasaBianca c’era un tizio in preda alla demenza chiamato #Biden, lo è ancora di più oggi che a guidarla è #DonaldTrump.
A differenza di molti altri, non ho provato alcun godimento, solo una gran pena. Pena per l’uomo, il più umiliato della storia, e per tutti quei ciarlatani che ancora oggi insistono a raccontarlo come un eroe, e non solo dalle colonne di qualche foglietto da strapazzo…
Provo pena, però, principalmente per un Paese, l'Ucraina: martoriata e devastata, meriterebbe la pace e una guida decente.
La verità è una e una soltanto: #Zelensky era e resta un pupo, oggi una scialba marionetta in cerca di un nuovo master of puppets. Soprattutto ora, che il suo precedente burattinaio ha lasciato la scena.
Le cose però si fanno complicate, per lui e per noi.
Lui, che da utile diventa inutile idiota. Noi, incastrati in un continente guidato da burocrati senza popoli, che si riempiono la bocca con la parola “democrazia” mentre impongono la guerra da bravi despoti.
E, a proposito di libertà e democrazia, si veda sotto la voce "Romania".
#Geopolitica #USA #Ucraina #Zelensky #Biden #Trump #PoliticaInternazionale #Europa #CasaBianca #Washington #Democrazia #Libertà
25.02.202510:01
https://x.com/SavinoBalzano/status/1894326101435891724?t=DHW9UCHp6fo5xgthK89hDA&s=19
#Gentiloni: «Noi ci lagnamo un po' troppo di questa #UE, che alla fine è quello che c'è: uno straordinario baluardo di difesa dei servizi universali del welfare».
Il primo premio, senza nemmeno aspettare la fine della giornata, della più grande cavolata del 25/02/2025 se lo aggiudica senza alcun dubbio @PaoloGentiloni.
Ci congratuliamo con #PaoloGentiloni per aver vinto letteralmente a mani basse, non solo: si candida a pieno titolo per il conseguimento della targhetta in ottone per la più grossa fesseria sparata nell'intero 2025 (e, chissà, forse l'arco temporale potrebbe anche allargarsi: ma su questo ci vuole cautela, la concorrenza è forte).
Mi sentirei di dire che, se sparare corbellerie fosse una partita di #tennis, oggi Paolo avrebbe stracciato anche #Sinner.
Non te la prendere Paolì, il giudizio è politico e non c'è nulla di personale, però c'è un limite a tutto: ricordo, ero bambino, negli anni '90, si diceva che la nostra fosse la sanità migliore del mondo, ci si poteva permettere la seconda auto, tanti potevano andare in villeggiatura, si andava in pensione molto prima e cose di questo genere. Cose normali, se ci pensi, cose alle quali tu e i tuoi amici e familiari immagino siate abituati.
Oggi è un disastro a causa dei tagli imposti dall'Unione Europea, operati principalmente dai governi guidati dal tuo partito (compreso quello nel quale tu eri Presidente del Consiglio).
Il nuovo Patto di Stabilità - rispetto al quale come ex Commissario europeo per gli affari economici, hai enormi responsabilità - peggiorerà la situazione.
Il discorso inflazionato sulla #sanità può essere esteso alla #scuola, all'#università, alla #ricerca, agli asili, al supporto alle famiglie e ai fragili, ai #trasporti, alle #pensioni: lo Stato sociale in questo Paese avvizzisce per colpa della politica di gente come te e di uomini come #MarioDraghi (o #MarioMonti), che eleggete a eroi della #Patria.
Te la ricordi quella letterina che proprio #Draghi firmò nel 2011? si chiedeva ad esempio il contenimento di #salari e pensioni, facilitazione dei #licenziamenti: quel programma lo avete realizzato voi, prima sostenendo #Monti (quando "stavamo fallendo" con un debito pubblico enormemente inferiore a quello attuale) e poi andandovi a sedere a Palazzo Chigi in prima persona.
I lavoratori li dovevate rappresentare e tutelare voi, ma l'art. 18 chi lo ha buttato nella pattumiera? i fascisti? #Trump? chi è stato?
Le uniche eccezioni che siete disposti a contemplare rispetto ai limiti di spesa imposti dall'Unione Europea riguardano le #armi: siete questa gente qui.
E allora Paolì è ora di farla finita co 'ste chiacchiere, tocca che cominciate una volta per tutte a fare le persone serie. Avete costretto l'#Italia all'umiliazione, lasciato passare lo stereotipo del paese spaghetti e mandolino che vive oltre le sue possibilità, nonostante siamo costantemente in avanzo primario e contributori netti di quel postribolo che tanto difendete.
Insomma: l'Italia è stata costretta dall'Unione Europea alla svalutazione interna a causa di politici come te che ne hanno svilito la #Costituzione. Pertanto, ti chiedo solo una cortesia: non ci venire pure a prendere per i fondelli, che qui ci girano già abbastanza vorticosamente.
#Gentiloni: «Noi ci lagnamo un po' troppo di questa #UE, che alla fine è quello che c'è: uno straordinario baluardo di difesa dei servizi universali del welfare».
Il primo premio, senza nemmeno aspettare la fine della giornata, della più grande cavolata del 25/02/2025 se lo aggiudica senza alcun dubbio @PaoloGentiloni.
Ci congratuliamo con #PaoloGentiloni per aver vinto letteralmente a mani basse, non solo: si candida a pieno titolo per il conseguimento della targhetta in ottone per la più grossa fesseria sparata nell'intero 2025 (e, chissà, forse l'arco temporale potrebbe anche allargarsi: ma su questo ci vuole cautela, la concorrenza è forte).
Mi sentirei di dire che, se sparare corbellerie fosse una partita di #tennis, oggi Paolo avrebbe stracciato anche #Sinner.
Non te la prendere Paolì, il giudizio è politico e non c'è nulla di personale, però c'è un limite a tutto: ricordo, ero bambino, negli anni '90, si diceva che la nostra fosse la sanità migliore del mondo, ci si poteva permettere la seconda auto, tanti potevano andare in villeggiatura, si andava in pensione molto prima e cose di questo genere. Cose normali, se ci pensi, cose alle quali tu e i tuoi amici e familiari immagino siate abituati.
Oggi è un disastro a causa dei tagli imposti dall'Unione Europea, operati principalmente dai governi guidati dal tuo partito (compreso quello nel quale tu eri Presidente del Consiglio).
Il nuovo Patto di Stabilità - rispetto al quale come ex Commissario europeo per gli affari economici, hai enormi responsabilità - peggiorerà la situazione.
Il discorso inflazionato sulla #sanità può essere esteso alla #scuola, all'#università, alla #ricerca, agli asili, al supporto alle famiglie e ai fragili, ai #trasporti, alle #pensioni: lo Stato sociale in questo Paese avvizzisce per colpa della politica di gente come te e di uomini come #MarioDraghi (o #MarioMonti), che eleggete a eroi della #Patria.
Te la ricordi quella letterina che proprio #Draghi firmò nel 2011? si chiedeva ad esempio il contenimento di #salari e pensioni, facilitazione dei #licenziamenti: quel programma lo avete realizzato voi, prima sostenendo #Monti (quando "stavamo fallendo" con un debito pubblico enormemente inferiore a quello attuale) e poi andandovi a sedere a Palazzo Chigi in prima persona.
I lavoratori li dovevate rappresentare e tutelare voi, ma l'art. 18 chi lo ha buttato nella pattumiera? i fascisti? #Trump? chi è stato?
Le uniche eccezioni che siete disposti a contemplare rispetto ai limiti di spesa imposti dall'Unione Europea riguardano le #armi: siete questa gente qui.
E allora Paolì è ora di farla finita co 'ste chiacchiere, tocca che cominciate una volta per tutte a fare le persone serie. Avete costretto l'#Italia all'umiliazione, lasciato passare lo stereotipo del paese spaghetti e mandolino che vive oltre le sue possibilità, nonostante siamo costantemente in avanzo primario e contributori netti di quel postribolo che tanto difendete.
Insomma: l'Italia è stata costretta dall'Unione Europea alla svalutazione interna a causa di politici come te che ne hanno svilito la #Costituzione. Pertanto, ti chiedo solo una cortesia: non ci venire pure a prendere per i fondelli, che qui ci girano già abbastanza vorticosamente.
21.02.202509:32
https://x.com/SavinoBalzano/status/1892869823501042090?t=rkjMmPhaUMpiP4bXY5TXkQ&s=19
Ieri sera, con incredibile candore, e senza alcuna reazione da parte di chi l'ascoltava, #Prodi ha confessato: ha espresso chiaramente la sua idea di #Europa o, meglio, la sua idea di #UE.
Testualmente: «bisogna partire dall'accordo fra la #Francia e la #Germania con DIETRO l'#Italia: questa era l'europa quando funzionava. Se non è questo, è chiaro che non si riesca ad andare avanti».
Fossi stato io a dialogarci, gli avrei domandato:
- cosa intende con "dietro"?
- cosa intende con "funzionare"?
- cosa inende con "avanti"?
Perché la questione è tutta qui: esiste una classe dirigente (di cui #RomanoProdi è espressione, ma non da solo: pensate a #Draghi che ieri sera Romano chiamava familiarmente e affettuosamente "Mario") che ritiene opportuno che il nostro Paese stia dietro ad alcuni altri. Tale posizionamento è utile al conseguimento di determinati obiettivi, a specifici "funzionamenti", che mandino "avanti" qualcuno che non siamo noi (noi restiamo, appunto, dietro).
È un preciso approccio culturale prima che politico: a volerlo pensare in buonafede (e ce ne vuole, a mio avviso) quantomeno nutre una visione diffidente nei confronti del suo stesso Paese, non ci crede.
A voler essere malfidati, invece, basterebbe ricordare (ancora una volta!) quello che ci promise: «Con l’#euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più».
Di cosa abbiamo veramente bisogno? di chi?
Dobbiamo affidarci agli uomini che rappresentano questa Europa in Italia? mi riferisco ai Prodi, ai #MarioDraghi, ai #Monti? o sperare finalmente di sganciarci da un apparato istituzionale, che fino a oggi ci ha asfissiato, sperando ti tornare a respirare aria fresca?
Io non avrei alcun dubbio.
Intanto, complimenti ancora a #Formigli per l'intervista a schiena dritta: l'ha messo veramente alle corde, un dialogo severo e spietato. Da un momento all'altro mi aspettavo gli domandasse qualcosa tipo: «Presidente, ha mai pensato di rimettersi in gioco, di scendere nuovamente in campo? avremmo tanto tanto bisogno di lei...».
Ieri sera, con incredibile candore, e senza alcuna reazione da parte di chi l'ascoltava, #Prodi ha confessato: ha espresso chiaramente la sua idea di #Europa o, meglio, la sua idea di #UE.
Testualmente: «bisogna partire dall'accordo fra la #Francia e la #Germania con DIETRO l'#Italia: questa era l'europa quando funzionava. Se non è questo, è chiaro che non si riesca ad andare avanti».
Fossi stato io a dialogarci, gli avrei domandato:
- cosa intende con "dietro"?
- cosa intende con "funzionare"?
- cosa inende con "avanti"?
Perché la questione è tutta qui: esiste una classe dirigente (di cui #RomanoProdi è espressione, ma non da solo: pensate a #Draghi che ieri sera Romano chiamava familiarmente e affettuosamente "Mario") che ritiene opportuno che il nostro Paese stia dietro ad alcuni altri. Tale posizionamento è utile al conseguimento di determinati obiettivi, a specifici "funzionamenti", che mandino "avanti" qualcuno che non siamo noi (noi restiamo, appunto, dietro).
È un preciso approccio culturale prima che politico: a volerlo pensare in buonafede (e ce ne vuole, a mio avviso) quantomeno nutre una visione diffidente nei confronti del suo stesso Paese, non ci crede.
A voler essere malfidati, invece, basterebbe ricordare (ancora una volta!) quello che ci promise: «Con l’#euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più».
Di cosa abbiamo veramente bisogno? di chi?
Dobbiamo affidarci agli uomini che rappresentano questa Europa in Italia? mi riferisco ai Prodi, ai #MarioDraghi, ai #Monti? o sperare finalmente di sganciarci da un apparato istituzionale, che fino a oggi ci ha asfissiato, sperando ti tornare a respirare aria fresca?
Io non avrei alcun dubbio.
Intanto, complimenti ancora a #Formigli per l'intervista a schiena dritta: l'ha messo veramente alle corde, un dialogo severo e spietato. Da un momento all'altro mi aspettavo gli domandasse qualcosa tipo: «Presidente, ha mai pensato di rimettersi in gioco, di scendere nuovamente in campo? avremmo tanto tanto bisogno di lei...».
18.02.202516:20
https://x.com/SavinoBalzano/status/1891885392858698205?t=JCSUveAvwhn9tVAzKWxq-g&s=19
Le parole di #Mattarella di questi giorni, comprese quelle di oggi, tradiscono una insopportabile ipocrisia: «L'auspicio è che la #Russia torni a svolgere un ruolo di rilievo nel rispetto della sovranità di ogni Stato, è un auspicio che ho sempre fatto nel rispetto del diritto e della carta delle #NazioniUnite».
Ancora una volta, basterebbe ricordare quanto accadde a #Belgrado nel 1999: bombardamenti illegittimi, privi del consenso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, causarono oltre 2500 caduti (molti erano civili), 12000 feriti, quasi un milione di profughi, una lunghissima scia di morte dovuta all'uranio impoverito nei proiettili della #NATO.
#SergioMattarella non aveva un ruolo secondario nella politica italiana: era Vicepresidente del Consiglio e Ministro della Difesa nel #Governo di Massimo D'Alema.
Il Capo dello Stato è uomo astuto e perfettamente consapevole della contraddizione, ma (come scritto decine e decine di volte) non è garante del vincolo interno e della #Costituzione: risponde al vincolo esterno, al pilota automatico, #WhateverItTakes. Quelli chiamano: lui risponde.
In questo momento l'#UE tenta un'operazione disperata di opposizione all'amministrazione #Trump e Mattarella prova a rendersi utile allo scopo, tutto qui.
Si accusa #DonaldTrump di trattare gli europei come vassalli: qualcuno ha percepito un approccio paritario nei nostri confronti da parte di #Biden e di tutti i suoi predecessori? perché in quelle circostanze non era un problema e lo è soltanto adesso?
Si accusano gli statunitensi di non coinvolgere #Zelensky: ma ve lo ricordate come lo misero a cuccia #JoeBiden e #Johnson quando provò a dialogare con #Mosca?
A nessuno frega nulla di #VolodymyrZelensky e a nessuno frega assolutamente nulla del popolo ucraino: è stato così durante tutta la #guerra. Siamo dinanzi a un'enorme strumentalizzazione: lo eravamo quando si armavano gli ucraini per combattere una guerra per procura; lo siamo oggi, mentre qualche leader decadente, pur di mantenere un minimo di centralità, prova a costringere un popolo sconfitto a combattere ancora.
Le parole di #Mattarella di questi giorni, comprese quelle di oggi, tradiscono una insopportabile ipocrisia: «L'auspicio è che la #Russia torni a svolgere un ruolo di rilievo nel rispetto della sovranità di ogni Stato, è un auspicio che ho sempre fatto nel rispetto del diritto e della carta delle #NazioniUnite».
Ancora una volta, basterebbe ricordare quanto accadde a #Belgrado nel 1999: bombardamenti illegittimi, privi del consenso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, causarono oltre 2500 caduti (molti erano civili), 12000 feriti, quasi un milione di profughi, una lunghissima scia di morte dovuta all'uranio impoverito nei proiettili della #NATO.
#SergioMattarella non aveva un ruolo secondario nella politica italiana: era Vicepresidente del Consiglio e Ministro della Difesa nel #Governo di Massimo D'Alema.
Il Capo dello Stato è uomo astuto e perfettamente consapevole della contraddizione, ma (come scritto decine e decine di volte) non è garante del vincolo interno e della #Costituzione: risponde al vincolo esterno, al pilota automatico, #WhateverItTakes. Quelli chiamano: lui risponde.
In questo momento l'#UE tenta un'operazione disperata di opposizione all'amministrazione #Trump e Mattarella prova a rendersi utile allo scopo, tutto qui.
Si accusa #DonaldTrump di trattare gli europei come vassalli: qualcuno ha percepito un approccio paritario nei nostri confronti da parte di #Biden e di tutti i suoi predecessori? perché in quelle circostanze non era un problema e lo è soltanto adesso?
Si accusano gli statunitensi di non coinvolgere #Zelensky: ma ve lo ricordate come lo misero a cuccia #JoeBiden e #Johnson quando provò a dialogare con #Mosca?
A nessuno frega nulla di #VolodymyrZelensky e a nessuno frega assolutamente nulla del popolo ucraino: è stato così durante tutta la #guerra. Siamo dinanzi a un'enorme strumentalizzazione: lo eravamo quando si armavano gli ucraini per combattere una guerra per procura; lo siamo oggi, mentre qualche leader decadente, pur di mantenere un minimo di centralità, prova a costringere un popolo sconfitto a combattere ancora.
06.03.202507:23
https://x.com/SavinoBalzano/status/1897548198152925257?t=Iq2PKbfGy_U7GKtDi5-5RQ&s=19
La questione è molto semplice: la #guerra è l'unico modo per restare in sella, per giustificare il potere di politici decadenti, ormai svuotati, senza popolo.
Il nuovo emergenzialismo serve proprio a questo: sabotare il meccanismo democratico e imporre la guerra.
In questo senso, #VonDerLeyen – la Wanna Marchi d'Europa – non ha torto quando parla di «emergenza esistenziale»: sì, perché loro sono la vera emergenza, il vero pericolo per noi e per i nostri figli.
L'#UE è un postribolo neoliberale che impone politiche tutt'altro che ingenue: servono perfettamente ad arricchire i soliti pochi, a scapito dei moltissimi senza rappresentanza. È un luogo maledetto, dove la #democrazia è svilita, dove non è mai esistita davvero. Il #Parlamento non conta nulla. Eppure, Von Der Marchi vuole aggirarlo per imporre il riarmo generale, senza nemmeno salvare le apparenze: il re è davvero nudo.
#Macron farnetica del pericolo russo per l'#Europa e la #Francia: com'è possibile che un presidente sconfessato in ogni recente tornata elettorale possa trascinare un Paese impoverito in una nuova stagione di riarmo e violenza?
A cosa servono queste armi? Nessuno lo capisce. Non certo per fare la guerra a #Trump, tantomeno alla #Russia, che non è arrivata a #Kiev e di certo non arriverà a #Parigi. Non serve alcuna deterrenza. Chi dice che #Putin voglia attaccare altri paesi della #NATO o dell'UE è il vero complottista!
Forse, allora, si tratta sempre della solita, maledetta fissazione dell'Unione Europea: soldi, soldi, soldi da togliere ai molti per darli ai pochi. E che le classi dirigenti europee siano corrotte, d'altronde, lo dimostrano le inchieste che continuano a fioccare.
E la #sinistra? O meglio, quel sinistrume che scioccamente continuiamo a chiamare così? Una #sinistrucola senza spina dorsale, una poltiglia informe e stantia. Ebbene, organizza una manifestazione in difesa dell'UE, e le adesioni delle pecore non si sono fatte attendere, una dietro l'altra. Spacciata per una mobilitazione oceanica, in realtà è l'ennesima parata di falliti: leader senza seguito che, pur di restare in Parlamento, si mescolano e si accoppiano in una squallida farsa che di politico non ha più nulla.
Si profila un pericolo inquietante: un'élite decadente tenta disperatamente di restare al potere, aggrappandosi bavosa alla sella. Con artigli sporchi e viscidi affonda nella carne dei popoli europei, cercando di sopravvivere come un parassita. Anche da noi, alcuni servi cercano di assecondare il gioco. Mai come ora il nostro sdegno deve levarsi forte e inarrestabile.
La questione è molto semplice: la #guerra è l'unico modo per restare in sella, per giustificare il potere di politici decadenti, ormai svuotati, senza popolo.
Il nuovo emergenzialismo serve proprio a questo: sabotare il meccanismo democratico e imporre la guerra.
In questo senso, #VonDerLeyen – la Wanna Marchi d'Europa – non ha torto quando parla di «emergenza esistenziale»: sì, perché loro sono la vera emergenza, il vero pericolo per noi e per i nostri figli.
L'#UE è un postribolo neoliberale che impone politiche tutt'altro che ingenue: servono perfettamente ad arricchire i soliti pochi, a scapito dei moltissimi senza rappresentanza. È un luogo maledetto, dove la #democrazia è svilita, dove non è mai esistita davvero. Il #Parlamento non conta nulla. Eppure, Von Der Marchi vuole aggirarlo per imporre il riarmo generale, senza nemmeno salvare le apparenze: il re è davvero nudo.
#Macron farnetica del pericolo russo per l'#Europa e la #Francia: com'è possibile che un presidente sconfessato in ogni recente tornata elettorale possa trascinare un Paese impoverito in una nuova stagione di riarmo e violenza?
A cosa servono queste armi? Nessuno lo capisce. Non certo per fare la guerra a #Trump, tantomeno alla #Russia, che non è arrivata a #Kiev e di certo non arriverà a #Parigi. Non serve alcuna deterrenza. Chi dice che #Putin voglia attaccare altri paesi della #NATO o dell'UE è il vero complottista!
Forse, allora, si tratta sempre della solita, maledetta fissazione dell'Unione Europea: soldi, soldi, soldi da togliere ai molti per darli ai pochi. E che le classi dirigenti europee siano corrotte, d'altronde, lo dimostrano le inchieste che continuano a fioccare.
E la #sinistra? O meglio, quel sinistrume che scioccamente continuiamo a chiamare così? Una #sinistrucola senza spina dorsale, una poltiglia informe e stantia. Ebbene, organizza una manifestazione in difesa dell'UE, e le adesioni delle pecore non si sono fatte attendere, una dietro l'altra. Spacciata per una mobilitazione oceanica, in realtà è l'ennesima parata di falliti: leader senza seguito che, pur di restare in Parlamento, si mescolano e si accoppiano in una squallida farsa che di politico non ha più nulla.
Si profila un pericolo inquietante: un'élite decadente tenta disperatamente di restare al potere, aggrappandosi bavosa alla sella. Con artigli sporchi e viscidi affonda nella carne dei popoli europei, cercando di sopravvivere come un parassita. Anche da noi, alcuni servi cercano di assecondare il gioco. Mai come ora il nostro sdegno deve levarsi forte e inarrestabile.
04.03.202510:09
https://x.com/SavinoBalzano/status/1896865457237287286?t=hZJjIbr9ijnQoQNWxDJXXw&s=19
A me #Tajani me fa morì: «la difesa europea era il grande sogno di #SilvioBerlusconi».
Voi ve lo immaginate il Silvione nazionale sognante, ad occhi aperti mirando il firmamento, pregustare la creazione di un esercito comune europeo?
Io francamente ricordo le dichiarazioni di Berlusconi del settembre 2022, quando disse: «#Putin è stato spinto a invadere l’Ucraina per sostituire #Zelensky con un governo di persone perbene».
Ancora, a febbraio 2023 disse: «Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il Presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del #Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore».
Disse anche: «Per arrivare alla pace, il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: "È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina (...) anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi"».
Berlusconi ha anticipato #Trump di tre anni, praticamente.
Quale fu la reazione di Totò Tajani in quella circostanza? Meravigliosa: «#ForzaItalia è da sempre schierata a favore dell'indipendenza dell'#Ucraina, dalla parte dell'#Europa, della #Nato e dell'Occidente».
Se dovessi fare una previsione, potrei sbagliare, la leadership di #AntonioTajani ha vita breve: se davvero un nuovo Berlusconi dovesse decidere di scendere in campo, lo metterebbero da parte in pochi secondi. Dal mio punto di vista, fortunatamente.
Quindi indugiare sulle sue parole ha senso fino a un certo punto. Tuttavia, trovo davvero stucchevoli queste selettive citazioni post mortem del Cavaliere: sulla #guerra in Ucraina, Silvio #Berlusconi è certamente stato il politico italiano più lucido, quello che ci aveva visto giusto sin dal primo momento, e anche il più coraggioso (altro che bacetti sulla testa...). E proprio quando aveva tutta la ragione dalla sua parte - è la storia a dirlo - venne trattato come un anziano svalvolante.
E allora, piantatela con questa memoria a fasi alterne e di comodo: Belusconi lo avete sconfessato proprio alla fine, probabilmente perché un pezzo della famiglia ve lo ha consentito (altrimenti tutti in ginocchio!). Citarlo adesso, per sostenere la strategia della più idiota di tutte le Unioni Europee viste all'opera, è un insulto che Silvio non merita proprio.
A me #Tajani me fa morì: «la difesa europea era il grande sogno di #SilvioBerlusconi».
Voi ve lo immaginate il Silvione nazionale sognante, ad occhi aperti mirando il firmamento, pregustare la creazione di un esercito comune europeo?
Io francamente ricordo le dichiarazioni di Berlusconi del settembre 2022, quando disse: «#Putin è stato spinto a invadere l’Ucraina per sostituire #Zelensky con un governo di persone perbene».
Ancora, a febbraio 2023 disse: «Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il Presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del #Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore».
Disse anche: «Per arrivare alla pace, il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli: "È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l'Ucraina (...) anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi"».
Berlusconi ha anticipato #Trump di tre anni, praticamente.
Quale fu la reazione di Totò Tajani in quella circostanza? Meravigliosa: «#ForzaItalia è da sempre schierata a favore dell'indipendenza dell'#Ucraina, dalla parte dell'#Europa, della #Nato e dell'Occidente».
Se dovessi fare una previsione, potrei sbagliare, la leadership di #AntonioTajani ha vita breve: se davvero un nuovo Berlusconi dovesse decidere di scendere in campo, lo metterebbero da parte in pochi secondi. Dal mio punto di vista, fortunatamente.
Quindi indugiare sulle sue parole ha senso fino a un certo punto. Tuttavia, trovo davvero stucchevoli queste selettive citazioni post mortem del Cavaliere: sulla #guerra in Ucraina, Silvio #Berlusconi è certamente stato il politico italiano più lucido, quello che ci aveva visto giusto sin dal primo momento, e anche il più coraggioso (altro che bacetti sulla testa...). E proprio quando aveva tutta la ragione dalla sua parte - è la storia a dirlo - venne trattato come un anziano svalvolante.
E allora, piantatela con questa memoria a fasi alterne e di comodo: Belusconi lo avete sconfessato proprio alla fine, probabilmente perché un pezzo della famiglia ve lo ha consentito (altrimenti tutti in ginocchio!). Citarlo adesso, per sostenere la strategia della più idiota di tutte le Unioni Europee viste all'opera, è un insulto che Silvio non merita proprio.
28.02.202517:12
https://x.com/SavinoBalzano/status/1895522278324256805?t=yYXDTGLMrBeDvRDQyAqHHg&s=19
Benvenuti nella nuova era dell'#antifascismo scientifico, anzi, dell'antifascismo goniometrico.
Ringraziamo #Augias per questa nuova perla: non potevamo vivere senza.
Ovviamente, la #sinistrucola continua a perdere voti, com'è giusto che sia.
Benvenuti nella nuova era dell'#antifascismo scientifico, anzi, dell'antifascismo goniometrico.
Ringraziamo #Augias per questa nuova perla: non potevamo vivere senza.
Ovviamente, la #sinistrucola continua a perdere voti, com'è giusto che sia.
24.02.202516:28
https://x.com/SavinoBalzano/status/1894061421190959459?t=Ci7rwYNRnb91AyjmfQCXig&s=19
Sono pochi secondi, ascoltateli: vi prego!
Vi prego, lo so che è dura, ma ascoltate queste poche parole di #TomasoMontanari.
Ovviamente #Trump & co. sono fascisti e solite menate deliranti, ma attenzione perché stavolta ha deciso, bontà sua, di fornire una definizione di tal #fascismo.
Tra le caratteristiche ci sono le libertà di qualcuno a discapito di altri (e ci potrebbe stare), ma poi gli scappa proprio "la libertà di non vaccinarsi".
Ascoltatelo, vi prego, ascoltatelo!
"La libertà di non vaccinarsi" paragonata a quella di "portare le armi" o al suprematismo bianco.
Io penso che @tomasomontanari dovrebbe vergognarsi e trovo le sue parole davvero schifose, disgustose: il mio è un giudizio politico, ovviamente, ma da italiano mi imbarazza il fatto che certe follie possano essere partorite dalla testa di chi ricopre ruoli di tale importanza nel mondo accademico.
Questa gente afferma le peggiori nefandezze, alimenta l'odio più profondo, infiocchettando la violenza con l'eleganza salottiera di certi circoli: non risponde mai di quanto dice.
E se accade che, talvolta, li si chiami ad assumersi la responsabilità per lo schifo (politico) che generano, allora urlano al regime, alla dittatura, al golpe autoritario.
Sostenere che la libertà di non vaccinarsi (peraltro varrebbe la pena di rileggere il testo della seconda parte dell'articolo 32 Cost.) sia fascista, dimostra quanto infimo sia il vostro #antifascismo, quanto sia grottesco, falso e modaiolo: l'antifascismo è una roba seria e non può essere rappresentato da certi individui.
Antifascismo è accoglienza, comprensione, accettazione dell'altro, rispetto delle idee e dei timori altrui.
Ecco perché, da persona che ogni cazzo di anno fa il vaccino antinfluenzale, provo una nausea incontenibile per quelle parole: pretendo il rispetto dell'altro, di quello che decide di fare diversamente da me, di quello che pensa che la mia scelta sia da coglioni. Di questo rispetto voi siete incapaci perché la #democrazia la odiate e la odiate perché democrazia significa rapporto con la gente, sostegno della gente, e voi siete pateticamente soli (politicamente, s'intende).
I fascisti veri siete voi.
Sono pochi secondi, ascoltateli: vi prego!
Vi prego, lo so che è dura, ma ascoltate queste poche parole di #TomasoMontanari.
Ovviamente #Trump & co. sono fascisti e solite menate deliranti, ma attenzione perché stavolta ha deciso, bontà sua, di fornire una definizione di tal #fascismo.
Tra le caratteristiche ci sono le libertà di qualcuno a discapito di altri (e ci potrebbe stare), ma poi gli scappa proprio "la libertà di non vaccinarsi".
Ascoltatelo, vi prego, ascoltatelo!
"La libertà di non vaccinarsi" paragonata a quella di "portare le armi" o al suprematismo bianco.
Io penso che @tomasomontanari dovrebbe vergognarsi e trovo le sue parole davvero schifose, disgustose: il mio è un giudizio politico, ovviamente, ma da italiano mi imbarazza il fatto che certe follie possano essere partorite dalla testa di chi ricopre ruoli di tale importanza nel mondo accademico.
Questa gente afferma le peggiori nefandezze, alimenta l'odio più profondo, infiocchettando la violenza con l'eleganza salottiera di certi circoli: non risponde mai di quanto dice.
E se accade che, talvolta, li si chiami ad assumersi la responsabilità per lo schifo (politico) che generano, allora urlano al regime, alla dittatura, al golpe autoritario.
Sostenere che la libertà di non vaccinarsi (peraltro varrebbe la pena di rileggere il testo della seconda parte dell'articolo 32 Cost.) sia fascista, dimostra quanto infimo sia il vostro #antifascismo, quanto sia grottesco, falso e modaiolo: l'antifascismo è una roba seria e non può essere rappresentato da certi individui.
Antifascismo è accoglienza, comprensione, accettazione dell'altro, rispetto delle idee e dei timori altrui.
Ecco perché, da persona che ogni cazzo di anno fa il vaccino antinfluenzale, provo una nausea incontenibile per quelle parole: pretendo il rispetto dell'altro, di quello che decide di fare diversamente da me, di quello che pensa che la mia scelta sia da coglioni. Di questo rispetto voi siete incapaci perché la #democrazia la odiate e la odiate perché democrazia significa rapporto con la gente, sostegno della gente, e voi siete pateticamente soli (politicamente, s'intende).
I fascisti veri siete voi.
20.02.202508:52
https://x.com/SavinoBalzano/status/1892496345014968599?t=e-DR9Kiq2eLISEbp0BcZXg&s=19
Non c'è nulla di sconvolgente nelle parole di #Trump su #Zelensky. Lo stupore è frutto del lavaggio del cervello, della propaganda, delle follie che si sono dette e scritte in questi drammatici anni di #guerra sulle spalle di tanta povera gente.
La sorpresa è in quelli che davvero pensavano fosse una guerra di #civiltà, una guerra per la #libertà, per la #democrazia: babbei. Che poi, come ho avuto modo di scrivere decine di volte nel mio piccolo, era una narrazione pericolosissima: si, insomma, se in gioco erano valori tanto alti, se l'avversario era davvero un nuovo #Hitler, forse non stavamo facendo abbastanza, forse davvero era necessario lasciare che deflagrasse un conflitto mondiale. A causa di un manipolo di fanatici, ci siamo andati molto molto vicini.
Le ragioni del conflitto erano decisamente meno nobili e, semplicemente, esse non sono più coerenti con gli obiettivi statunitensi. Punto.
#DonaldTrump ha detto la verità: il presidente ucraino è davvero un comico ed è vero che l'#Ucraina non è una democrazia, com'è vero che il suo leader è una figura mediocre. Cosa c'è di falso in queste parole?
Qualche babbeo ritiene che #Biden la vedesse diversamente? che i democratici #Usa ritenessero davvero di volersi immolare per l'eroismo di #VolodymyrZelensky?
Dipingerlo come il nuovo eroe mondiale era semplicemente funzionale al perdurare della guerra.
Le redini sono sempre state negli #USA: non abbiamo mai avuto voce in capitolo in questo conflitto. Non ce l'ha mai avuta l'#UE, non ce l'ha mai avuta #VonDerLeyen, mai #Kallas (di cui #DonaldTrump certamente non conosce nemmeno l'esistenza), mai il despota francese #Macron o il triste cancellierino tedesco #Scholz. Nessuno di loro ha mai contato nulla: #JoeBiden chiamava (o, meglio, era un amministratore di sostegno a farlo) e loro eseguivano. Punto.
Cosa è cambiato? non è difficile da comprendere: chi contava prima voleva la guerra alla #Russia; chi conta adesso non vuole la guerra a #Putin.
Tutto il resto è propaganda, è lavaggio del cervello, fesserie: come quelle che ci raccontavano di Putin gravemente ammalato o già morto, delle opposizioni che stavano per rovesciarlo, del suo esercito che lottava con le pale (con tanto di fotografia della vanga, che vergogna!), dell'eroica e vittoriosa resistenza ucraina, della loro controffensiva. Tutte palle.
C'è stato solo un intoppo: gli utili idioti di questi anni vorrebbero salvare la faccia e Trump è stato piuttosto repentino nel mettere a nudo la loro irrilevanza, palesando subito i nuovi obiettivi statunitensi. Quegli obiettivi, però, non sono in discussione e dunque chiunque si metta di traverso viene travolto. Si tenta disperatamente di far passare Trump per traditore, ma è lo sciocco racconto dei nostri giornali e di qualche direttore di telegiornale inconsolabile: ve lo siete dimenticato di quando Biden e #BorisJohnson costrinsero l'#Ucraina a continuare la guerra mentre quelli pensavano di avviare una trattativa? in quelle circostanze, che considerazione si nutriva del volere di Zelensky, della visione del popolo ucraino? nessuna.
Poi c'è una terza categoria di disperati in stato catatonico, di cui probabilmente parleremo a breve, ed è rappresentata dai quelli che per anni si sono sbracciati per la #pace, per la fine del conflitto, denunciando gli orrori che si consumavano: bene, questi improvvisamente hanno dimenticato tutte le priorità che li costringevano all'insonnia e hanno scoperto in Trump il loro nemico pubblico numero 1: sono i peggiori.
Non c'è nulla di sconvolgente nelle parole di #Trump su #Zelensky. Lo stupore è frutto del lavaggio del cervello, della propaganda, delle follie che si sono dette e scritte in questi drammatici anni di #guerra sulle spalle di tanta povera gente.
La sorpresa è in quelli che davvero pensavano fosse una guerra di #civiltà, una guerra per la #libertà, per la #democrazia: babbei. Che poi, come ho avuto modo di scrivere decine di volte nel mio piccolo, era una narrazione pericolosissima: si, insomma, se in gioco erano valori tanto alti, se l'avversario era davvero un nuovo #Hitler, forse non stavamo facendo abbastanza, forse davvero era necessario lasciare che deflagrasse un conflitto mondiale. A causa di un manipolo di fanatici, ci siamo andati molto molto vicini.
Le ragioni del conflitto erano decisamente meno nobili e, semplicemente, esse non sono più coerenti con gli obiettivi statunitensi. Punto.
#DonaldTrump ha detto la verità: il presidente ucraino è davvero un comico ed è vero che l'#Ucraina non è una democrazia, com'è vero che il suo leader è una figura mediocre. Cosa c'è di falso in queste parole?
Qualche babbeo ritiene che #Biden la vedesse diversamente? che i democratici #Usa ritenessero davvero di volersi immolare per l'eroismo di #VolodymyrZelensky?
Dipingerlo come il nuovo eroe mondiale era semplicemente funzionale al perdurare della guerra.
Le redini sono sempre state negli #USA: non abbiamo mai avuto voce in capitolo in questo conflitto. Non ce l'ha mai avuta l'#UE, non ce l'ha mai avuta #VonDerLeyen, mai #Kallas (di cui #DonaldTrump certamente non conosce nemmeno l'esistenza), mai il despota francese #Macron o il triste cancellierino tedesco #Scholz. Nessuno di loro ha mai contato nulla: #JoeBiden chiamava (o, meglio, era un amministratore di sostegno a farlo) e loro eseguivano. Punto.
Cosa è cambiato? non è difficile da comprendere: chi contava prima voleva la guerra alla #Russia; chi conta adesso non vuole la guerra a #Putin.
Tutto il resto è propaganda, è lavaggio del cervello, fesserie: come quelle che ci raccontavano di Putin gravemente ammalato o già morto, delle opposizioni che stavano per rovesciarlo, del suo esercito che lottava con le pale (con tanto di fotografia della vanga, che vergogna!), dell'eroica e vittoriosa resistenza ucraina, della loro controffensiva. Tutte palle.
C'è stato solo un intoppo: gli utili idioti di questi anni vorrebbero salvare la faccia e Trump è stato piuttosto repentino nel mettere a nudo la loro irrilevanza, palesando subito i nuovi obiettivi statunitensi. Quegli obiettivi, però, non sono in discussione e dunque chiunque si metta di traverso viene travolto. Si tenta disperatamente di far passare Trump per traditore, ma è lo sciocco racconto dei nostri giornali e di qualche direttore di telegiornale inconsolabile: ve lo siete dimenticato di quando Biden e #BorisJohnson costrinsero l'#Ucraina a continuare la guerra mentre quelli pensavano di avviare una trattativa? in quelle circostanze, che considerazione si nutriva del volere di Zelensky, della visione del popolo ucraino? nessuna.
Poi c'è una terza categoria di disperati in stato catatonico, di cui probabilmente parleremo a breve, ed è rappresentata dai quelli che per anni si sono sbracciati per la #pace, per la fine del conflitto, denunciando gli orrori che si consumavano: bene, questi improvvisamente hanno dimenticato tutte le priorità che li costringevano all'insonnia e hanno scoperto in Trump il loro nemico pubblico numero 1: sono i peggiori.
17.02.202510:33
https://x.com/SavinoBalzano/status/1891435056427671845?t=Z22L4lGhNAE7xrvRZQlEHw&s=19
#EmmanuelMacron: «Nessuna pace in Ucraina senza di noi. Pronti a inviare soldati».
Mentre il leader Ucraino #Zelensky (leader solo di nome: il mandato è bellamente scaduto e nel paese non è ammessa alcuna opposizione) apre allo «scambio di territori» e si rassegna all'impossibilità di aderire alla #NATO, qualcuno in #Europa si sforza di far esplodere un conflitto di portata mondiale.
Mentre #USA e #Russia (e #Cina) avviano una trattativa orientata alla fine della #Guerra, qualche disperato batte piedi e pugni, incapace di rassegnarsi al suo reale ruolo in patria e fuori di essa.
Che l'#UE non conti nulla in tutto questo ovviamente spiace: nonostante in molti la considerino giustamente un circo equestre, purtroppo ne facciamo parte e ad essere penalizzati in definitiva siamo anche noi. Tuttavia c'è da prenderne atto: l'incapacità dell'Europa di esprimere una posizione autonoma e autorevole in questi anni l'ha resa l'utile idiota della vicenda, quella che ora pagherà il conto.
A dispetto della narrativa dominante (quella secondo cui sarebbe vitale arrestare l'avanzata degli estremismi europei, dell'onda nera, di fascisti e nazisti: chiamateli come vi pare), chi soffia fanaticamente sul fuoco è proprio chi si spaccia per moderato, per pacato, appunto responsabile.
Uno di questi è il despota francese #Macron: uno che continua a perdere le elezioni ma impone governi che non rispecchiano la volontà popolare. Uno che con la #democrazia c'entra quanto la panna con la carbonara.
Ebbene, il tiranno francese, pur di non rassegnarsi alla figura che gli compete, farnetica di invio di truppe in #Ucraina.
Uno vorrebbe restare composto nel commentare certe uscite, ma davvero sono dichiarazioni da clown: insomma, non siamo riusciti ad arrestare il dominio russo sul campo con gli #StatiUniti in prima fila e vorremmo farlo adesso da soli? con la nostra attuale capacità di produrre armi peraltro?
Quindi, al di là di quanto violento possa apparire questo personaggetto, questo uruspatore, questo Principe Giovanni di Francia, nel dichiarare certe cose mentre chi davvero conta sta trattando per la #pace, c'è da ridere sul serio constatando il suo inesistente rapporto con la realtà.
Mi ricorda un folle rintanato in un bunker, mentre muove sulla cartina geografica armate e armamenti inesistenti. A proposito di paralleli storici arditi, vi viene in mente nessuno?
#EmmanuelMacron: «Nessuna pace in Ucraina senza di noi. Pronti a inviare soldati».
Mentre il leader Ucraino #Zelensky (leader solo di nome: il mandato è bellamente scaduto e nel paese non è ammessa alcuna opposizione) apre allo «scambio di territori» e si rassegna all'impossibilità di aderire alla #NATO, qualcuno in #Europa si sforza di far esplodere un conflitto di portata mondiale.
Mentre #USA e #Russia (e #Cina) avviano una trattativa orientata alla fine della #Guerra, qualche disperato batte piedi e pugni, incapace di rassegnarsi al suo reale ruolo in patria e fuori di essa.
Che l'#UE non conti nulla in tutto questo ovviamente spiace: nonostante in molti la considerino giustamente un circo equestre, purtroppo ne facciamo parte e ad essere penalizzati in definitiva siamo anche noi. Tuttavia c'è da prenderne atto: l'incapacità dell'Europa di esprimere una posizione autonoma e autorevole in questi anni l'ha resa l'utile idiota della vicenda, quella che ora pagherà il conto.
A dispetto della narrativa dominante (quella secondo cui sarebbe vitale arrestare l'avanzata degli estremismi europei, dell'onda nera, di fascisti e nazisti: chiamateli come vi pare), chi soffia fanaticamente sul fuoco è proprio chi si spaccia per moderato, per pacato, appunto responsabile.
Uno di questi è il despota francese #Macron: uno che continua a perdere le elezioni ma impone governi che non rispecchiano la volontà popolare. Uno che con la #democrazia c'entra quanto la panna con la carbonara.
Ebbene, il tiranno francese, pur di non rassegnarsi alla figura che gli compete, farnetica di invio di truppe in #Ucraina.
Uno vorrebbe restare composto nel commentare certe uscite, ma davvero sono dichiarazioni da clown: insomma, non siamo riusciti ad arrestare il dominio russo sul campo con gli #StatiUniti in prima fila e vorremmo farlo adesso da soli? con la nostra attuale capacità di produrre armi peraltro?
Quindi, al di là di quanto violento possa apparire questo personaggetto, questo uruspatore, questo Principe Giovanni di Francia, nel dichiarare certe cose mentre chi davvero conta sta trattando per la #pace, c'è da ridere sul serio constatando il suo inesistente rapporto con la realtà.
Mi ricorda un folle rintanato in un bunker, mentre muove sulla cartina geografica armate e armamenti inesistenti. A proposito di paralleli storici arditi, vi viene in mente nessuno?
05.03.202515:33
https://x.com/SavinoBalzano/status/1897306294740267446?t=ZJY7Ava1uTx_uCj86DGjJw&s=19
DURISSIMO SCONTRO TRA PAOLO #MIELI E DONALD #TRUMP: EDIZIONE STRAORDINARIA DEL TG
#PaoloMieli : «finchè c'è questa amministrazione non andrò mai più a un ricevimento per il 14 luglio all'ambasciata americana».
#Washington trema.
#BattitoriLiberi #RadioCusanoCampus
DURISSIMO SCONTRO TRA PAOLO #MIELI E DONALD #TRUMP: EDIZIONE STRAORDINARIA DEL TG
#PaoloMieli : «finchè c'è questa amministrazione non andrò mai più a un ricevimento per il 14 luglio all'ambasciata americana».
#Washington trema.
#BattitoriLiberi #RadioCusanoCampus
03.03.202508:56
https://x.com/SavinoBalzano/status/1896484131753644366?t=VXga0yRtDwWkdlClJ0dSkA&s=19
Cominciamo la meravigliosa settimana che ci attende con l'uscita di quest'altro: «visto che io sono della generazione che è nata con l'#erasmus, ma ha fatto anche il militare, probabilmente dovremmo fare una leva europea, così i giovani d'#Europa si conoscono».
Insomma, io provo quasi imbarazzo nel dover commentare certe uscite e faccio una fatica enorme a trattenermi dall'utilizzare gli attributi che a mio avviso sarebbero necessari, più che opportuni, per qualificare l'idea e la "mente" che l'ha partorita.
Il soggetto si chiama Luca #Josi e viene invitato frequentemente nel salotto di #Gruber per esprimere le sue auguste opinioni. Giovedì, senza alcuna reazione da parte di chi era presente, ha detto ciò che potete leggere: la leva europea come nuovo erasmus, così i giovani europei «si conoscono».
Insomma, fino a ieri ci si incontrava in occasione di un progetto osannato in Europa (al punto che secondo alcuni costituirebbe una ragione quasi sufficiente a tenere in piedi il baraccone), l'erasmus, che per chi lo ha fatto (come me) non ha rappresentato proprio lo scambio culturale di cui tanto si scrive. Si, qualche corso universitario lo abbiamo seguito, ma principalmente era una buona occasione per ubriacarsi e - se ti andava bene - trombare.
Questo è l'erasmus per i giovani europei: fidatevi, la potete considerare una interpretazione autentica.
Oggi, più che per bere e fornicare, i nostri ragazzi dovrebbero incontrarsi per fare il milirare, per parlare di #guerra, di #armi e per sostenere la macchina propagandistica di leader mummie, senza Popoli, in preda a un delirio bellicista che ormai li domina.
Ora, al netto dell'idea, per la quale non ci stupiamo più di tanto vista l'enorme quantità di minchiate che si dicono ormai in certe trasmissioni, colpisce davvero come un certo racconto venga riproposto ossessivamente: si parla di schieramenti militari, di armamenti (con tanto di grafici sul numero di pezzi di artiglieria, aviazione e uomini), di scenari di conflitto nei quali il nostro avversario sarebbero gli #StatiUniti di #Trump e la #Russia di #Putin.
Noi contro tutti, in poche parole.
È il momento che il #Governo italiano prenda una posizione chiara e netta, non lasciando alla sola #Lega il compito di prendere le distanze da questa follia: #Meloni sia chiara e netta e, una volta per tutte, dica dove vuole che vada l'#Italia, dove vuol portare il Paese.
Cominciamo la meravigliosa settimana che ci attende con l'uscita di quest'altro: «visto che io sono della generazione che è nata con l'#erasmus, ma ha fatto anche il militare, probabilmente dovremmo fare una leva europea, così i giovani d'#Europa si conoscono».
Insomma, io provo quasi imbarazzo nel dover commentare certe uscite e faccio una fatica enorme a trattenermi dall'utilizzare gli attributi che a mio avviso sarebbero necessari, più che opportuni, per qualificare l'idea e la "mente" che l'ha partorita.
Il soggetto si chiama Luca #Josi e viene invitato frequentemente nel salotto di #Gruber per esprimere le sue auguste opinioni. Giovedì, senza alcuna reazione da parte di chi era presente, ha detto ciò che potete leggere: la leva europea come nuovo erasmus, così i giovani europei «si conoscono».
Insomma, fino a ieri ci si incontrava in occasione di un progetto osannato in Europa (al punto che secondo alcuni costituirebbe una ragione quasi sufficiente a tenere in piedi il baraccone), l'erasmus, che per chi lo ha fatto (come me) non ha rappresentato proprio lo scambio culturale di cui tanto si scrive. Si, qualche corso universitario lo abbiamo seguito, ma principalmente era una buona occasione per ubriacarsi e - se ti andava bene - trombare.
Questo è l'erasmus per i giovani europei: fidatevi, la potete considerare una interpretazione autentica.
Oggi, più che per bere e fornicare, i nostri ragazzi dovrebbero incontrarsi per fare il milirare, per parlare di #guerra, di #armi e per sostenere la macchina propagandistica di leader mummie, senza Popoli, in preda a un delirio bellicista che ormai li domina.
Ora, al netto dell'idea, per la quale non ci stupiamo più di tanto vista l'enorme quantità di minchiate che si dicono ormai in certe trasmissioni, colpisce davvero come un certo racconto venga riproposto ossessivamente: si parla di schieramenti militari, di armamenti (con tanto di grafici sul numero di pezzi di artiglieria, aviazione e uomini), di scenari di conflitto nei quali il nostro avversario sarebbero gli #StatiUniti di #Trump e la #Russia di #Putin.
Noi contro tutti, in poche parole.
È il momento che il #Governo italiano prenda una posizione chiara e netta, non lasciando alla sola #Lega il compito di prendere le distanze da questa follia: #Meloni sia chiara e netta e, una volta per tutte, dica dove vuole che vada l'#Italia, dove vuol portare il Paese.
27.02.202517:39
https://x.com/SavinoBalzano/status/1895166676062052365?t=dLu9X2brSTJWK9xJUeLSOw&s=19
IL DELIRIO DI ROBERTO SAVIANO
Credo che qui siamo ben oltre il politico. Credo che le affermazioni di #Saviano siano meglio riconducibili a un'altra dimensione. Ci sono quegli attori che interpretano un ruolo così bene e così a fondo, da non riuscire più a uscirne: ne vengono travolti, risucchiati. Penso sia accaduto a #RobertoSaviano.
A furia di ripetersi ossessivamente di vivere in un regime, e grazie alle sinistre conferme degli altri membri del suo circolo "intellettuale", è finito col credere davvero al copione che recitava: si è convinto che le cose stiano davvero come dice. È un po' come quel tizio che si convinse, in assoluta buona fede, di essere Napoleone.
Solo che Saviano è convinto di essere #Matteotti, tutto qui.
Il fatto, però, è che essere #GiacomoMatteotti costituiva un'esperienza di vita del tutto diversa: non lo invitavano nelle trasmissioni televisive di massimo ascolto.
Saviano vede in #Meloni una sorta di Mussolini, se ne è autenticamente convinto: non credo sia in malafede. Penso sia semplicemente vittima dell'insignificante noia di certi ambienti...
Nel frattempo, però, devo rivolgere un rimprovero a #GiorgiaMeloni: la gratitudine è un valore cristiano di enorme importanza e tu, Giorgia, a quest'uomo devi moltissimo, molto molto più di quanto desideri ammettere. Così, a naso, almeno 2/3 punti percentuali.
IL DELIRIO DI ROBERTO SAVIANO
Credo che qui siamo ben oltre il politico. Credo che le affermazioni di #Saviano siano meglio riconducibili a un'altra dimensione. Ci sono quegli attori che interpretano un ruolo così bene e così a fondo, da non riuscire più a uscirne: ne vengono travolti, risucchiati. Penso sia accaduto a #RobertoSaviano.
A furia di ripetersi ossessivamente di vivere in un regime, e grazie alle sinistre conferme degli altri membri del suo circolo "intellettuale", è finito col credere davvero al copione che recitava: si è convinto che le cose stiano davvero come dice. È un po' come quel tizio che si convinse, in assoluta buona fede, di essere Napoleone.
Solo che Saviano è convinto di essere #Matteotti, tutto qui.
Il fatto, però, è che essere #GiacomoMatteotti costituiva un'esperienza di vita del tutto diversa: non lo invitavano nelle trasmissioni televisive di massimo ascolto.
Saviano vede in #Meloni una sorta di Mussolini, se ne è autenticamente convinto: non credo sia in malafede. Penso sia semplicemente vittima dell'insignificante noia di certi ambienti...
Nel frattempo, però, devo rivolgere un rimprovero a #GiorgiaMeloni: la gratitudine è un valore cristiano di enorme importanza e tu, Giorgia, a quest'uomo devi moltissimo, molto molto più di quanto desideri ammettere. Così, a naso, almeno 2/3 punti percentuali.
24.02.202510:07
https://x.com/SavinoBalzano/status/1893964618269167946?t=J228waCh_iC9BSLE8os6Aw&s=19
Con enorme dignità, autorevolissima postura, coraggio e forza, la nostra leader #UrsulaVonDerLeyen conferma la linea dell'#UE: al fianco di #Zelensky, fino alla vittoria finale sulla #Russia di #Putin.
Si cementifica la linea dura e intransigente della #guerra di civiltà: da un lato la #democrazia, la #libertà, la luce; dall'altro il barbaro oscurantismo antidemocratico e illiberale, le tenebre.
Ancora sanzioni, dunque, e il massimo sostegno militare a #Kiev.
Certo, bisognerà organizzarsi: senza gli #StatiUniti lo scenario si potrebbe complicare un tantino, un cicinin, ma nulla potrà mai far crollare l'indefessa volontà della #VonDerLeyen.
Per prima cosa ha deciso di inviare a #VolodymyrZelenskyy il suo servizio da tè: un intero corredo di cucchiaini, forchettine e piccoli coltellini da dolce. Lo sappiamo, non è molto, ma è un inizio: potranno intanto fungere da munizionamento per artiglieria e armi leggere e sostenere l'eroica resistenza partigiana dei guerriglieri della libertà del battaglione #Azov.
Se fosse un gesto isolato servirebbe a poco, ma se tutti in #Europa prendessero esempio da lei allora #VladimirPutin sarebbe semplicemente spacciato.
Grazie #Ursula, ci rendi orgogliosi e il mondo ci osserva con profonda e timorosa ammirazione.
Con enorme dignità, autorevolissima postura, coraggio e forza, la nostra leader #UrsulaVonDerLeyen conferma la linea dell'#UE: al fianco di #Zelensky, fino alla vittoria finale sulla #Russia di #Putin.
Si cementifica la linea dura e intransigente della #guerra di civiltà: da un lato la #democrazia, la #libertà, la luce; dall'altro il barbaro oscurantismo antidemocratico e illiberale, le tenebre.
Ancora sanzioni, dunque, e il massimo sostegno militare a #Kiev.
Certo, bisognerà organizzarsi: senza gli #StatiUniti lo scenario si potrebbe complicare un tantino, un cicinin, ma nulla potrà mai far crollare l'indefessa volontà della #VonDerLeyen.
Per prima cosa ha deciso di inviare a #VolodymyrZelenskyy il suo servizio da tè: un intero corredo di cucchiaini, forchettine e piccoli coltellini da dolce. Lo sappiamo, non è molto, ma è un inizio: potranno intanto fungere da munizionamento per artiglieria e armi leggere e sostenere l'eroica resistenza partigiana dei guerriglieri della libertà del battaglione #Azov.
Se fosse un gesto isolato servirebbe a poco, ma se tutti in #Europa prendessero esempio da lei allora #VladimirPutin sarebbe semplicemente spacciato.
Grazie #Ursula, ci rendi orgogliosi e il mondo ci osserva con profonda e timorosa ammirazione.
19.02.202510:19
https://x.com/SavinoBalzano/status/1892156475264356844?t=od3k7XbCdagLiaYl2HbfSQ&s=19
La rovina della classe dirigente del Paese e, soprattutto, della nostra informazione è certificata dal fatto che si continui a considerare una eccellenza chi domandò in conferenza stampa: «preferiamo la #pace o il condizionatore acceso?».
Ancora lo sento descrivere come il migliore tra gli italiani, il più intelligente. Lo stesso che osò dire: «non ti vaccini, ti ammali muori. Oppure, non ti vaccini, contagi, lui o lei muore».
Sarebbe costui il meglio degli italiani?
Qualcuno preferisce #Monti? quello che lo scorso maggio disse: «dovremmo recuperare una parola desueta: sacrifici. Davvero possiamo avanzare nell'integrazione europea reggendo due guerre senza sacrifici? L'#Italia non si è fatta senza spargimenti di sangue». Ancora, soli pochi giorni fa ha sentenziato: «questo è un momento di vita e di morte per l'#Europa, che sta entrando e deve entrare in un assetto di #guerra. Non deve prendere paura di #Trump, ma deve comunque prepararsi a tutto nei suoi confronti».
Un altro, considerato tra i più illuminati del Paese, è #Prodi: uno che di recente ha denunciato che gli #StatiUniti appoggerebbero l'autoritarismo.
Infine c'è il migliore dei migliori, il #PresidenteDellaRepubblica, colui che non deve essere nominato (un po' come Voldemort), il quale da giorni ne spara una dietro l'altra: invita ora la #Russia al rispetto delle #NazioniUnite. Abbiamo ricordato le responsabilità sue proprie (da Ministro della Difesa e Vicepremier) in merito ai bombardamenti di #Belgrado, ma anche il suo silenzio assordante quando venne attaccato il contingente italiano in #Libano (gli italiani aderivano alla missione #Unifil, proprio della stessa #Onu, e lui sarebbe anche il capo delle forze armate: dettagli...).
Che poi si continua con questa favola per cui #Mattarella sarebbe il leader più amato nel Paese: io francamente questo non lo ravviso, sono stato l'unico in queste ore a notare il trend #mattarellanoninmionome?
Ebbene, tutti questi migliori si svegliano proprio adesso: la loro iperattività si scatena in un momento davvero particolare della storia. Piaccia o meno (personalmente non ne nascondo i limiti), #Trump ha avviato finalmente un dialogo con #Putin che potrebbe condurre alla fine della guerra: una guerra costata circa un milione di morti e altri danni umani e materiali del tutto incalcolabili. Si fatica a comprendere perché proprio adesso tanto livore.
La verità è che di alcune cose non bisogna proprio parlare: #DonaldTrump viene descritto come un mostro sanguinario, portatore di autoritarismo e odio. Solo qualche giorno fa ha proposto a #Russia e #Cina di dimezzare gli investimenti in armi nucleari, per destinare tali risorse a cose più utili: probabilmente non accadrà, ma un'idea del genere avrebbe dovuto entusiasmare tutti. Invece nessuno ne parla, la stampa e l'informazione nazionali non la menzionano proprio: non è funzionale al racconto che si deve imbastire sugli #Usa di #Donald.
La guerra potrebbe finire, Trump propone di dimezzare gli investimenti sull'arsenale nucleare, e #Draghi cosa suggerisce all'#Europa? debito comune da investire in #armi: «fate qualcosa!», rimprovera.
La #povertà avanza, gli stati sociali scricchiolano, i popoli sono sempre più furiosi e la strategia dei migliori è sempre la stessa, non cambia mai: investire in odio, armi, #guerra, demonizzando chiunque provi ad opporvisi.
Speriamo solo che #PapaFrancesco torni presto.
La rovina della classe dirigente del Paese e, soprattutto, della nostra informazione è certificata dal fatto che si continui a considerare una eccellenza chi domandò in conferenza stampa: «preferiamo la #pace o il condizionatore acceso?».
Ancora lo sento descrivere come il migliore tra gli italiani, il più intelligente. Lo stesso che osò dire: «non ti vaccini, ti ammali muori. Oppure, non ti vaccini, contagi, lui o lei muore».
Sarebbe costui il meglio degli italiani?
Qualcuno preferisce #Monti? quello che lo scorso maggio disse: «dovremmo recuperare una parola desueta: sacrifici. Davvero possiamo avanzare nell'integrazione europea reggendo due guerre senza sacrifici? L'#Italia non si è fatta senza spargimenti di sangue». Ancora, soli pochi giorni fa ha sentenziato: «questo è un momento di vita e di morte per l'#Europa, che sta entrando e deve entrare in un assetto di #guerra. Non deve prendere paura di #Trump, ma deve comunque prepararsi a tutto nei suoi confronti».
Un altro, considerato tra i più illuminati del Paese, è #Prodi: uno che di recente ha denunciato che gli #StatiUniti appoggerebbero l'autoritarismo.
Infine c'è il migliore dei migliori, il #PresidenteDellaRepubblica, colui che non deve essere nominato (un po' come Voldemort), il quale da giorni ne spara una dietro l'altra: invita ora la #Russia al rispetto delle #NazioniUnite. Abbiamo ricordato le responsabilità sue proprie (da Ministro della Difesa e Vicepremier) in merito ai bombardamenti di #Belgrado, ma anche il suo silenzio assordante quando venne attaccato il contingente italiano in #Libano (gli italiani aderivano alla missione #Unifil, proprio della stessa #Onu, e lui sarebbe anche il capo delle forze armate: dettagli...).
Che poi si continua con questa favola per cui #Mattarella sarebbe il leader più amato nel Paese: io francamente questo non lo ravviso, sono stato l'unico in queste ore a notare il trend #mattarellanoninmionome?
Ebbene, tutti questi migliori si svegliano proprio adesso: la loro iperattività si scatena in un momento davvero particolare della storia. Piaccia o meno (personalmente non ne nascondo i limiti), #Trump ha avviato finalmente un dialogo con #Putin che potrebbe condurre alla fine della guerra: una guerra costata circa un milione di morti e altri danni umani e materiali del tutto incalcolabili. Si fatica a comprendere perché proprio adesso tanto livore.
La verità è che di alcune cose non bisogna proprio parlare: #DonaldTrump viene descritto come un mostro sanguinario, portatore di autoritarismo e odio. Solo qualche giorno fa ha proposto a #Russia e #Cina di dimezzare gli investimenti in armi nucleari, per destinare tali risorse a cose più utili: probabilmente non accadrà, ma un'idea del genere avrebbe dovuto entusiasmare tutti. Invece nessuno ne parla, la stampa e l'informazione nazionali non la menzionano proprio: non è funzionale al racconto che si deve imbastire sugli #Usa di #Donald.
La guerra potrebbe finire, Trump propone di dimezzare gli investimenti sull'arsenale nucleare, e #Draghi cosa suggerisce all'#Europa? debito comune da investire in #armi: «fate qualcosa!», rimprovera.
La #povertà avanza, gli stati sociali scricchiolano, i popoli sono sempre più furiosi e la strategia dei migliori è sempre la stessa, non cambia mai: investire in odio, armi, #guerra, demonizzando chiunque provi ad opporvisi.
Speriamo solo che #PapaFrancesco torni presto.
07.01.202518:06
https://x.com/SavinoBalzano/status/1876688157044810042?t=FmDPu4p4ZOs_L76vsxQPwA&s=19
#ElonMusk è diventato il nemico pubblico numero 1 e la cosa fa ridere: dipingere #Musk come un pericolo per la #democrazia è semplicemente ridicolo.
Basterebbe ricordare, per smascherare i pagliacci che ci assillano, che questa narrazione è stata imbastita a partire dal momento in cui ha deciso di allontanarsi dal campo dei #Democratici statunitensi. Vale a dire: fintanto che sostieni chi piace a noi o, meglio, i nostri padroni, allora sei un magnate dal volto umano, un filantropo; appena te ne discosti, diventi Barabba.
Si potrebbe poi aggiungere che solo qualche giorno fa un signore dal nome piuttosto noto, #Soros, ha ricevuto nientepopodimeno che la Medaglia Presidenziale della Libertà dalle mani del Presidente statunitense #Biden: tale #GeorgeSoros finanzia la politica con euri sonanti, compresa quella italiana. La finanzia, la sovvenziona: ci mette i soldi! Altro che esprimere un giudizio sulla magistratura! Ma lui va bene, lui è dei buoni...
Che i miliardari abbiano interesse a condizionare la #politica non è di certo una novità: qualcuno crede che #BillGates non lo faccia? Basterebbe ricordare la nostra storia recente per averne una evidenza, per così dire, massima.
E allora, al di là di quanto afferma qualche ciarlatano, se davvero ci interessa alimentare una riflessione seria su queste cose, forse dovremmo ripartire da alcuni temi fondamentali, ad esempio sul finanziamento pubblico ai partiti, ma qui il terreno, per qualche cialtrone, diverrebbe davvero troppo scivoloso.
Il #BattitoreLibero a #5Notizie, #RadioCusanoCampus
#ElonMusk è diventato il nemico pubblico numero 1 e la cosa fa ridere: dipingere #Musk come un pericolo per la #democrazia è semplicemente ridicolo.
Basterebbe ricordare, per smascherare i pagliacci che ci assillano, che questa narrazione è stata imbastita a partire dal momento in cui ha deciso di allontanarsi dal campo dei #Democratici statunitensi. Vale a dire: fintanto che sostieni chi piace a noi o, meglio, i nostri padroni, allora sei un magnate dal volto umano, un filantropo; appena te ne discosti, diventi Barabba.
Si potrebbe poi aggiungere che solo qualche giorno fa un signore dal nome piuttosto noto, #Soros, ha ricevuto nientepopodimeno che la Medaglia Presidenziale della Libertà dalle mani del Presidente statunitense #Biden: tale #GeorgeSoros finanzia la politica con euri sonanti, compresa quella italiana. La finanzia, la sovvenziona: ci mette i soldi! Altro che esprimere un giudizio sulla magistratura! Ma lui va bene, lui è dei buoni...
Che i miliardari abbiano interesse a condizionare la #politica non è di certo una novità: qualcuno crede che #BillGates non lo faccia? Basterebbe ricordare la nostra storia recente per averne una evidenza, per così dire, massima.
E allora, al di là di quanto afferma qualche ciarlatano, se davvero ci interessa alimentare una riflessione seria su queste cose, forse dovremmo ripartire da alcuni temi fondamentali, ad esempio sul finanziamento pubblico ai partiti, ma qui il terreno, per qualche cialtrone, diverrebbe davvero troppo scivoloso.
Il #BattitoreLibero a #5Notizie, #RadioCusanoCampus
05.03.202507:58
https://x.com/SavinoBalzano/status/1897193443518239062?t=jGt1Qr-NxEvCSFsZwwPC9Q&s=19
Panico alla #CasaBianca: #PaoloMieli ha tuonato ieri sera in diretta: «finchè c'è questa amministrazione non andrò mai più a un ricevimento per il 14 luglio all'ambasciata americana».
#DonaldTrump ha immediatamente convocato l'ambasciatore italiano a #Washington per chiedere spiegazioni e pare che sia intercorsa anche una telefonata tra lo stesso #Trump e #Mieli. La posizione di quest'ultimo sembrerebbe irremovibile, nonostante il Presidente #USA abbia messo sul tavolo l'ipotesi di importanti forniture di ostriche e champagne. Niente, Paolo è proprio arrabbiato.
A parte il lapsus sulla data (voleva dire il 4 luglio, evidentemente), credo che la dichiarazione rappresenti davvero la sublimazione di questa #sinistrucola salottiera: per loro, "resistenza" è non andare alle feste.
«Una mattina mi son svegliato, oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!»: alla lotta Paolo! Cin cin!
Panico alla #CasaBianca: #PaoloMieli ha tuonato ieri sera in diretta: «finchè c'è questa amministrazione non andrò mai più a un ricevimento per il 14 luglio all'ambasciata americana».
#DonaldTrump ha immediatamente convocato l'ambasciatore italiano a #Washington per chiedere spiegazioni e pare che sia intercorsa anche una telefonata tra lo stesso #Trump e #Mieli. La posizione di quest'ultimo sembrerebbe irremovibile, nonostante il Presidente #USA abbia messo sul tavolo l'ipotesi di importanti forniture di ostriche e champagne. Niente, Paolo è proprio arrabbiato.
A parte il lapsus sulla data (voleva dire il 4 luglio, evidentemente), credo che la dichiarazione rappresenti davvero la sublimazione di questa #sinistrucola salottiera: per loro, "resistenza" è non andare alle feste.
«Una mattina mi son svegliato, oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!»: alla lotta Paolo! Cin cin!
01.03.202515:41
https://x.com/SavinoBalzano/status/1895858912538091729?t=ym02T62Gtj1cd8V-TfINpw&s=19
Quella che vedete è la colonna dei libri da leggere quanto prima. L'espressione 'quanto prima' vi prego di interpretarla con la massima elasticità.
La copertina che leggete, invece, è quella dell'ultimo libro di Sergio Giraldo: quello che salta la fila.
Un testo che ho iniziato a sfogliare e che vi invito caldamente a studiare: per la lucidità dell'amico che lo ha scritto e per la pazzesca attualità del tema.
Quella che vedete è la colonna dei libri da leggere quanto prima. L'espressione 'quanto prima' vi prego di interpretarla con la massima elasticità.
La copertina che leggete, invece, è quella dell'ultimo libro di Sergio Giraldo: quello che salta la fila.
Un testo che ho iniziato a sfogliare e che vi invito caldamente a studiare: per la lucidità dell'amico che lo ha scritto e per la pazzesca attualità del tema.
25.02.202516:51
https://x.com/SavinoBalzano/status/1894427521032090090?t=r-gL4FlMRijdgl1Yxz9R-g&s=19
Ci vediamo domani, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Roma Tre, per una bella chiacchierata su COSTITUZIONE ECONOMICA E VINCOLO ESTERNO.
Mi concentrerò sul tema della flessibilizzazione: quando si ragiona di lavoro sono sempre contento.
Ci vediamo domani, presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Roma Tre, per una bella chiacchierata su COSTITUZIONE ECONOMICA E VINCOLO ESTERNO.
Mi concentrerò sul tema della flessibilizzazione: quando si ragiona di lavoro sono sempre contento.
23.02.202517:51
https://x.com/SavinoBalzano/status/1893719608701731225?t=cK2p3X1eNewJiM68qdoROg&s=19
In queste ore non ho potuto fare a meno di pensare a #Francesco con gratitudine. Immagino quello che alcuni potrebbero rispondere e citare: non c'è bisogno, credetemi, lo so da me.
Vorrei ricordare con voi un posizionamento in particolare di #PapaFrancesco, quello sulla #guerra e vorrei rammentare a tutti noi un fatto.
Quando infuriava il vento gelido della propaganda, quando si diceva che criticare la politica bellicista di #Biden e dell'#UE fosse da criminali putiniani, chi aveva il coraggio, a certi livelli, di spezzare quella squallida narrazione?
A me è capitato spessissimo di citare Francesco in questi anni. Ho letteralmente perso il conto di quante volte ho scritto o ricordato in radio o in tv la famosa frase del #Papa che ricordava «l'abbaiare della #Nato alla porta della #Russia».
Mi è stato di enorme aiuto: la quasi totalità della stampa e dell'informazione era meschinamente asservita alla narrazione della guerra di civiltà tra bene e male. Chiunque sollevava dubbi era automaticamente ostracizzato, disegnato con contorni mostruosi.
Le parole del Papa hanno rappresentato uno scudo inespugnabile: bastava ricordare le sue frasi per provare immediatamente un qualche conforto.
Sarebbe un gravissimo errore tacere il fatto che il mantello di Francesco ci ha fornito riparo, quando eravamo soli, quando ci lanciavano pietre e sputi.
È sempre stato Papa Francesco a porre un interrogativo di cui nessuno voleva sentir parlare: lui a domandarsi se quello di #Gaza dovesse essere considerato un #genocidio. È stato sempre lui a ricordare che «sono stati bombardati i bambini» e che ciò testimoniva il fatto che quanto vissuto fosse «crudeltà, non guerra».
Io posso solo testimoniare quanto vivo, quanto provo, e se decido di raccontarlo sento il dovere morale di farlo con la massima onestà: sono grato a Francesco per avermi offerto un appiglio e per aver garantito una legittimazione a certe posizioni che senza di lui avrebbero faticato enormemente di più.
Vivo con apprensione queste ore, con dolore e profonda malinconia, prego per il Papa e spero di vederlo tornare.
In queste ore non ho potuto fare a meno di pensare a #Francesco con gratitudine. Immagino quello che alcuni potrebbero rispondere e citare: non c'è bisogno, credetemi, lo so da me.
Vorrei ricordare con voi un posizionamento in particolare di #PapaFrancesco, quello sulla #guerra e vorrei rammentare a tutti noi un fatto.
Quando infuriava il vento gelido della propaganda, quando si diceva che criticare la politica bellicista di #Biden e dell'#UE fosse da criminali putiniani, chi aveva il coraggio, a certi livelli, di spezzare quella squallida narrazione?
A me è capitato spessissimo di citare Francesco in questi anni. Ho letteralmente perso il conto di quante volte ho scritto o ricordato in radio o in tv la famosa frase del #Papa che ricordava «l'abbaiare della #Nato alla porta della #Russia».
Mi è stato di enorme aiuto: la quasi totalità della stampa e dell'informazione era meschinamente asservita alla narrazione della guerra di civiltà tra bene e male. Chiunque sollevava dubbi era automaticamente ostracizzato, disegnato con contorni mostruosi.
Le parole del Papa hanno rappresentato uno scudo inespugnabile: bastava ricordare le sue frasi per provare immediatamente un qualche conforto.
Sarebbe un gravissimo errore tacere il fatto che il mantello di Francesco ci ha fornito riparo, quando eravamo soli, quando ci lanciavano pietre e sputi.
È sempre stato Papa Francesco a porre un interrogativo di cui nessuno voleva sentir parlare: lui a domandarsi se quello di #Gaza dovesse essere considerato un #genocidio. È stato sempre lui a ricordare che «sono stati bombardati i bambini» e che ciò testimoniva il fatto che quanto vissuto fosse «crudeltà, non guerra».
Io posso solo testimoniare quanto vivo, quanto provo, e se decido di raccontarlo sento il dovere morale di farlo con la massima onestà: sono grato a Francesco per avermi offerto un appiglio e per aver garantito una legittimazione a certe posizioni che senza di lui avrebbero faticato enormemente di più.
Vivo con apprensione queste ore, con dolore e profonda malinconia, prego per il Papa e spero di vederlo tornare.
18.02.202518:36
https://x.com/SavinoBalzano/status/1891918309378974164?t=CcQ4OfV3tIAYh6QI0ExYiQ&s=19
Le parole di #Mattarella sono irresponsabili ed espongono pericolosamente l'#Italia.
Vorrei ricordare una cosa: il #PresidenteDellaRepubblica non è l'erede di Cristo in terra e si può criticare, anche aspramente.
Qualcuno confonde il #Quirinale con #SanPietro: peraltro l'infallibilità papale l'abbiamo superata da un bel pezzo.
Il #BattitoreLibero a #5Notizie, #RadioCusanoCampus
Le parole di #Mattarella sono irresponsabili ed espongono pericolosamente l'#Italia.
Vorrei ricordare una cosa: il #PresidenteDellaRepubblica non è l'erede di Cristo in terra e si può criticare, anche aspramente.
Qualcuno confonde il #Quirinale con #SanPietro: peraltro l'infallibilità papale l'abbiamo superata da un bel pezzo.
Il #BattitoreLibero a #5Notizie, #RadioCusanoCampus
03.01.202514:38
https://x.com/SavinoBalzano/status/1875189598319456657?t=9a5eG0px6X75k25wrqeDYg&s=19
So che è trascorso qualche giorno e il tema non è putroppo più al centro del "dibattito pubblico" (vorgolette più che necessarie: è un mero teatrino, uno spanato gioco delle parti). Ad ogni modo ci tenevo a dire che a me il discorso del #CapoDelloStato non è piaciuto per nulla.
Ci tengo a dirlo, non tanto per il discorso in sé, che tanto una volta all'anno ti levi il dente e passa la paura, quanto per la reazione allucinante che ogni volta ci riservano la #politica, l'#informazione e tutto il cucuzzaro.
Insomma, a voi pare credibile che le parole del #PresidenteDellaRepubblica, ogni santa volta, piacciano proprio a tutti? possibile che, anche come mero incidente statistico, non ci sia mai nessuno che dica: «fermi un attimo! a me l'intervento di fine anno dal #Quirinale è sembrato la solita sagra di semplicistiche banalizzazioni, la solita predica, il solito sermone stucchevole farcito di politicamente corretto!»?
Ed ecco che arriviamo, ancora una volta e anche in questa circostanza, a ragionare della qualità della nostra #democrazia: noi, esponenti assai periferici e poco rilevanti di ciò che definiamo #Occidente, così boriosi nel proclamarci culla della democrazia, in realtà in merito ad essa ragioniamo troppo poco.
Eppure il discorso di #Mattarella si sarebbe prestato a una quantità enorme di critiche. Il sunto? "Ha stato #Putin".
Una roba che ormai non crede più nessuno, forse qualcuno nel #PD e nelle sue scorie stoccate in ciò che si definisce #Centro: «sono spiacente per le liste d'attesa negli ospedali e mi spiace si debba investire in armamenti, ma ha stato Putin e potrebbe attaccare altri (?!) Paesi europei». Nemmeno un briciolo di autocritica, nemmeno un barlume di messa in discussione: la plastica dimostrazione del più totale fanatismo. Nonostante nello stesso discorso si citi #PapaFrancesco, che sul punto avrebbe avuto decisamente da ridire.
E poi, il #SergioMattarella che indugia sul #patriottismo, nulla ha da dire su ciò che rende alternative le spese della #difesa a quelle della #sanità? si, insomma, se i soldi non bastano per entrambe ci dovrà essere pure un motivo. Possibile che in tutto questo le regole dell'#eurozona non c'entrino nulla e non meritino alcuna riflessione di sorta?
La #precarietà e i #MortiSulLavoro, che ad esempio lo affliggono, perché caratterizzano il nostro mercato del #lavoro ormai da decenni? cosa ha dato origine alla deflazione interna che ne è la madre?
Il discorso del Capo dello Stato rispecchia pienamente il nostro tempo: semplificazione estrema, banalizzazione, propaganda politicamente corretta. Il tutto condito con diverse stilettate palesi alla maggioranza di #governo.
Questa è la verità: il Presidente della Repubblica rappresenta nel #Paese, da tempo, il garante della compressione dello spazio politico e, dunque, della democrazia. Il tutto in favore di apparati (più d'uno) e forze politiche (principalmente una) totalmente votati alla #tecnocrazia, al #PilotaAutomatico, al #VincoloEsterno (anzi, ai vincoli esterni).
Però succede sempre uguale: se anche decidesse di ruttare a reti unificate il 31 di dicembre, il giorno dopo si sprecherebbero le parole di apprezzamento, le leccate di culo.
Questa è la verità: siamo in presenza di una vera e propria emergenza democratica (la vera emergenza!) e da essa deriva l'emergenza sociale: nascono dalla crisi della #democrazia e dal declino del Quirinale.
In tutto ciò, purtroppo, la #Costituzione non c'entra nulla: è ridotta a un velo, ipocritamente steso a malcelare una situazione divenuta spudoratamente indecente.
So che è trascorso qualche giorno e il tema non è putroppo più al centro del "dibattito pubblico" (vorgolette più che necessarie: è un mero teatrino, uno spanato gioco delle parti). Ad ogni modo ci tenevo a dire che a me il discorso del #CapoDelloStato non è piaciuto per nulla.
Ci tengo a dirlo, non tanto per il discorso in sé, che tanto una volta all'anno ti levi il dente e passa la paura, quanto per la reazione allucinante che ogni volta ci riservano la #politica, l'#informazione e tutto il cucuzzaro.
Insomma, a voi pare credibile che le parole del #PresidenteDellaRepubblica, ogni santa volta, piacciano proprio a tutti? possibile che, anche come mero incidente statistico, non ci sia mai nessuno che dica: «fermi un attimo! a me l'intervento di fine anno dal #Quirinale è sembrato la solita sagra di semplicistiche banalizzazioni, la solita predica, il solito sermone stucchevole farcito di politicamente corretto!»?
Ed ecco che arriviamo, ancora una volta e anche in questa circostanza, a ragionare della qualità della nostra #democrazia: noi, esponenti assai periferici e poco rilevanti di ciò che definiamo #Occidente, così boriosi nel proclamarci culla della democrazia, in realtà in merito ad essa ragioniamo troppo poco.
Eppure il discorso di #Mattarella si sarebbe prestato a una quantità enorme di critiche. Il sunto? "Ha stato #Putin".
Una roba che ormai non crede più nessuno, forse qualcuno nel #PD e nelle sue scorie stoccate in ciò che si definisce #Centro: «sono spiacente per le liste d'attesa negli ospedali e mi spiace si debba investire in armamenti, ma ha stato Putin e potrebbe attaccare altri (?!) Paesi europei». Nemmeno un briciolo di autocritica, nemmeno un barlume di messa in discussione: la plastica dimostrazione del più totale fanatismo. Nonostante nello stesso discorso si citi #PapaFrancesco, che sul punto avrebbe avuto decisamente da ridire.
E poi, il #SergioMattarella che indugia sul #patriottismo, nulla ha da dire su ciò che rende alternative le spese della #difesa a quelle della #sanità? si, insomma, se i soldi non bastano per entrambe ci dovrà essere pure un motivo. Possibile che in tutto questo le regole dell'#eurozona non c'entrino nulla e non meritino alcuna riflessione di sorta?
La #precarietà e i #MortiSulLavoro, che ad esempio lo affliggono, perché caratterizzano il nostro mercato del #lavoro ormai da decenni? cosa ha dato origine alla deflazione interna che ne è la madre?
Il discorso del Capo dello Stato rispecchia pienamente il nostro tempo: semplificazione estrema, banalizzazione, propaganda politicamente corretta. Il tutto condito con diverse stilettate palesi alla maggioranza di #governo.
Questa è la verità: il Presidente della Repubblica rappresenta nel #Paese, da tempo, il garante della compressione dello spazio politico e, dunque, della democrazia. Il tutto in favore di apparati (più d'uno) e forze politiche (principalmente una) totalmente votati alla #tecnocrazia, al #PilotaAutomatico, al #VincoloEsterno (anzi, ai vincoli esterni).
Però succede sempre uguale: se anche decidesse di ruttare a reti unificate il 31 di dicembre, il giorno dopo si sprecherebbero le parole di apprezzamento, le leccate di culo.
Questa è la verità: siamo in presenza di una vera e propria emergenza democratica (la vera emergenza!) e da essa deriva l'emergenza sociale: nascono dalla crisi della #democrazia e dal declino del Quirinale.
In tutto ciò, purtroppo, la #Costituzione non c'entra nulla: è ridotta a un velo, ipocritamente steso a malcelare una situazione divenuta spudoratamente indecente.
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