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Труха⚡️Україна

Николаевский Ванёк

Лачен пише

Анатолий Шарий

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Antitesi - Organizzazione Comunista
Canale di aggiornamento su iniziative, comunicati e materiali prodotti da Antitesi - organizzazione comunista
Tutte le pubblicazioni sono consultabili sul sito:
https://antitesirivista.org/
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Дата создания каналаСіч 14, 2023
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17.04.202521:42
17 APRILE: GIORNATA INTERNAZIONALE DEL PRIGIONIERO PALESTINESE
La causa dei prigionieri è sempre stata e rimarrà sempre un elemento centrale della lotta di liberazione del popolo palestinese. Le donne e gli uomini rinchiusi nelle galere degli occupanti, tra privazioni e torture, sono il cuore della Resistenza Palestinese e la rivendicazione della loro libertà è elemento centrale nell'operazione "Diluvio al Aqsa". È questa determinazione che anche noi comunisti, nel ventre della bestia imperialista, dobbiamo far propria rispetto alla repressione, al carcere e a tutto l'armamentario del nemico di classe.
🚩 CON I PRIGIONIERI E LE PRIGIONIERE PALESTINESI, FINO ALLA VITTORIA!
FINO ALLA DISTRUZIONE DELL'IMPERIALISMO!
Resistere per vincere!
Antitesi - Organizzazione comunista
La causa dei prigionieri è sempre stata e rimarrà sempre un elemento centrale della lotta di liberazione del popolo palestinese. Le donne e gli uomini rinchiusi nelle galere degli occupanti, tra privazioni e torture, sono il cuore della Resistenza Palestinese e la rivendicazione della loro libertà è elemento centrale nell'operazione "Diluvio al Aqsa". È questa determinazione che anche noi comunisti, nel ventre della bestia imperialista, dobbiamo far propria rispetto alla repressione, al carcere e a tutto l'armamentario del nemico di classe.
🚩 CON I PRIGIONIERI E LE PRIGIONIERE PALESTINESI, FINO ALLA VITTORIA!
FINO ALLA DISTRUZIONE DELL'IMPERIALISMO!
Resistere per vincere!
Antitesi - Organizzazione comunista
14.04.202508:11
🚩 La piazza di sabato ha inaugurato una primavera di lotta contro la guerra e al fianco dei popoli che resistono.
A Milano abbiamo anche visto l’inaugurazione del decreto legge sicurezza appena approvato e controfirmato da Mattarella. Una manovra che apre allo Stato di guerra che il governo italiano, come le altre formazioni occidentali, deve imporre per pacificare il fronte interno e prepararsi alla guerra su quello esterno.
Quella di sabato è stata la “prima” del nuovo modus operandi che ci aspetta nelle piazze. Gli sbirri si sono incuneati in mezzo alla manifestazione per prelevare compagni e compagne con una modalità che ricorda molto le piazze francesi, facendosi strada a suon di manganelli, per poi spezzare il corteo. Una parte è stata quindi isolata e circondata. Le cariche provocatorie e le manganellate non sono riuscite a disperdere la coda del corteo che, grazie alla determinazione di chi è rimasto in piazza, è riuscito a ripartire e sfilare fino all’Arco della Pace, raggiungendo la testa.
L’operazione degli sbirri è stata una dimostrazione di forza che ha voluto dare un segnale chiaro. Le “piazze” e le “manifestazioni” non sono zone franche o potremmo dire “liberate”, ma se vogliono entrano, bloccano, dividono e non fanno più avanzare. Vediamo il proseguo della dottrina che ha avuto il suo preludio nella manifestazione del 5 ottobre dello scorso anno a Roma: manifestazione vietata, poi autorizzata, rinchiusa forzatamente in una piazza e poi sgomberata con gli idranti. L’obiettivo degli sbirri, quindi del Ministero degli Interni, è ristabilire un rapporto di forza che restringa gli spazi di agibilità di piazza e che punti ad affermare chi ha il comando, senza lasciare spazio a nessuna mediazione.
🚩 Che fare? I tempi e le fasi cambiano e noi dobbiamo farci trovare all’altezza. Dobbiamo resistere allo Stato di guerra rispondendo alla paura e al terrore che vogliono imporre, recuperando le pratiche di autodifesa degli spazi di agibilità che il movimento operaio e proletario ha sviluppato nei decenni. Lo slancio e la determinazione che la piazza ha dimostrato nel non farsi disperdere e nel ricompattarsi per arrivare unita all’Arco della Pace è il positivo dal quale partire per organizzarsi meglio e farsi trovare più preparati. Dobbiamo stare uniti e compatti rigettando fermamente la logica dei buoni e dei cattivi, prendendo coscienza e consapevolezza che la repressione del nemico non è un incidente ma parte integrante del processo di lotta.
🔻 Il popolo palestinese ci indica la strada: resistere oggi per vincere domani.
Antitesi – Organizzazione comunista
👉 https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/note-a-caldo-sul-corteo-del-12-aprile/
A Milano abbiamo anche visto l’inaugurazione del decreto legge sicurezza appena approvato e controfirmato da Mattarella. Una manovra che apre allo Stato di guerra che il governo italiano, come le altre formazioni occidentali, deve imporre per pacificare il fronte interno e prepararsi alla guerra su quello esterno.
Quella di sabato è stata la “prima” del nuovo modus operandi che ci aspetta nelle piazze. Gli sbirri si sono incuneati in mezzo alla manifestazione per prelevare compagni e compagne con una modalità che ricorda molto le piazze francesi, facendosi strada a suon di manganelli, per poi spezzare il corteo. Una parte è stata quindi isolata e circondata. Le cariche provocatorie e le manganellate non sono riuscite a disperdere la coda del corteo che, grazie alla determinazione di chi è rimasto in piazza, è riuscito a ripartire e sfilare fino all’Arco della Pace, raggiungendo la testa.
L’operazione degli sbirri è stata una dimostrazione di forza che ha voluto dare un segnale chiaro. Le “piazze” e le “manifestazioni” non sono zone franche o potremmo dire “liberate”, ma se vogliono entrano, bloccano, dividono e non fanno più avanzare. Vediamo il proseguo della dottrina che ha avuto il suo preludio nella manifestazione del 5 ottobre dello scorso anno a Roma: manifestazione vietata, poi autorizzata, rinchiusa forzatamente in una piazza e poi sgomberata con gli idranti. L’obiettivo degli sbirri, quindi del Ministero degli Interni, è ristabilire un rapporto di forza che restringa gli spazi di agibilità di piazza e che punti ad affermare chi ha il comando, senza lasciare spazio a nessuna mediazione.
🚩 Che fare? I tempi e le fasi cambiano e noi dobbiamo farci trovare all’altezza. Dobbiamo resistere allo Stato di guerra rispondendo alla paura e al terrore che vogliono imporre, recuperando le pratiche di autodifesa degli spazi di agibilità che il movimento operaio e proletario ha sviluppato nei decenni. Lo slancio e la determinazione che la piazza ha dimostrato nel non farsi disperdere e nel ricompattarsi per arrivare unita all’Arco della Pace è il positivo dal quale partire per organizzarsi meglio e farsi trovare più preparati. Dobbiamo stare uniti e compatti rigettando fermamente la logica dei buoni e dei cattivi, prendendo coscienza e consapevolezza che la repressione del nemico non è un incidente ma parte integrante del processo di lotta.
🔻 Il popolo palestinese ci indica la strada: resistere oggi per vincere domani.
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17.04.202509:24
🚩 É uscito il nuovo numero della rivista Antitesi! 🚩
IL NEMICO È IN CASA NOSTRA!
👉 Leggi la presentazione del n. 18 della rivista sul nostro sito:
https://antitesirivista.org/antitesi-18/
🔎 Leggi l'editoriale sul nostro sito:
https://antitesirivista.org/editoriale/il-nemico-e-in-casa-nostra/
🔥 Scrivici per ordinare la tua copia, o vieni nei nostri punti di distribuzione:
📍Bergamo - Associazione di amicizia Bergamo - Palestina, via Marzanica 33
📍Catania - Comitato di Solidarietà Popolare Graziella Giuffrida, Via Vittorio Emanuele 436
📍Firenze - Spazio Autogestito D5, Polo di Novoli
📍Mestre - Tuttinpiedi, Piazzetta Canova 1
📍Milano - Revdar, Via Quinto Romano 17
📍Padova - Biblioteca Stella Rossa, Galleria Ognissanti 8
📍Sesto San Giovanni - Spazio Magenta, Via Magenta 117
📍Udine - Spazio autogestito, via dei Rubeis 43
Potete trovare la Rivista e molti altri materiali anche a Trieste, Genova, Torino, Roma, Vicenza e Bologna scrivendo ad antitesi@inventati.org
Antitesi - Organizzazione comunista
IL NEMICO È IN CASA NOSTRA!
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📍Firenze - Spazio Autogestito D5, Polo di Novoli
📍Mestre - Tuttinpiedi, Piazzetta Canova 1
📍Milano - Revdar, Via Quinto Romano 17
📍Padova - Biblioteca Stella Rossa, Galleria Ognissanti 8
📍Sesto San Giovanni - Spazio Magenta, Via Magenta 117
📍Udine - Spazio autogestito, via dei Rubeis 43
Potete trovare la Rivista e molti altri materiali anche a Trieste, Genova, Torino, Roma, Vicenza e Bologna scrivendo ad antitesi@inventati.org
Antitesi - Organizzazione comunista
01.04.202511:20
🚩 Ma il popolo palestinese, con la sua Resistenza, ha già parlato da tempo: non se ne andrà, non si inginocchierà, non si arrenderà. Continuerà a lottare con fermezza, dimostrando al mondo intero, ancora una volta, che il nemico sionista non sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi.
Per questo il nemico si sente minacciato e attacca ancora più ferocemente. Non è solo Israele: l’intero sistema imperialista occidentale è complice di questo massacro.
Trai principali complici anche l’Italia che svolge un ruolo fondamentale di supporto economico e militare all’entità sionista. Spinta dai venti della terza guerra mondiale, la classe dominante italiana si riarma, si prepara allo scontro e solidifica il proprio legame vitale con l’imperialismo occidentale a guida Usa. Il tutto con i nostri soldi e a scapito della spesa sociale.
Ma i padroni temono le masse e quindi affilano le lame anche sul fronte interno, puntando ad una pacificazione forzata, dai quartieri alle scuole fino ai posti di lavoro. Proprio l’incombenza della guerra, con il conseguente peggioramento delle condizioni di vita delle masse, pone la necessità di aumentare la repressione e sviluppare politiche antiproletarie, come il disegno di legge 1660 e l’ampliamento delle zone rosse in varie città italiane.
🚩 È quindi necessario per noi lottare qui contro la guerra e contro le sue ricadute di classe, avendo chiaro che combattere il nostro imperialismo significa combattere anche i suoi alleati.
E lottiamo al fianco del popolo palestinese e di tutti i popoli che subiscono la barbarie sionista, perché combattere il sionismo significa combattere l’imperialismo, primo fra tutti quello di casa nostra. La lotta per la Palestina è parte fondamentale dalla lotta globale contro l’imperialismo e la sua oppressione.
🚩 Il 12 aprile saremo in piazza a Milano per rivendicare il ruolo della Resistenza, per lottare contro il nostro imperialismo e per ribadire a gran voce che anche a casa nostra bisogna resistere per vincere.
Oggi resistere significa opporsi con qualunque mezzo all’aggravarsi della guerra interna.
Resistere oggi significa lottare contro l’avanzare della guerra imperialista in ogni campo.
Combattere il sionismo significa combattere l’imperialismo!
Il nemico è in casa nostra!
Resistere per Vincere!
Antitesi – Organizzazione comunista
👉 https://antitesirivista.org/volantini-e-comunicati/la-resistenza-non-si-pieghera/
Per questo il nemico si sente minacciato e attacca ancora più ferocemente. Non è solo Israele: l’intero sistema imperialista occidentale è complice di questo massacro.
Trai principali complici anche l’Italia che svolge un ruolo fondamentale di supporto economico e militare all’entità sionista. Spinta dai venti della terza guerra mondiale, la classe dominante italiana si riarma, si prepara allo scontro e solidifica il proprio legame vitale con l’imperialismo occidentale a guida Usa. Il tutto con i nostri soldi e a scapito della spesa sociale.
Ma i padroni temono le masse e quindi affilano le lame anche sul fronte interno, puntando ad una pacificazione forzata, dai quartieri alle scuole fino ai posti di lavoro. Proprio l’incombenza della guerra, con il conseguente peggioramento delle condizioni di vita delle masse, pone la necessità di aumentare la repressione e sviluppare politiche antiproletarie, come il disegno di legge 1660 e l’ampliamento delle zone rosse in varie città italiane.
🚩 È quindi necessario per noi lottare qui contro la guerra e contro le sue ricadute di classe, avendo chiaro che combattere il nostro imperialismo significa combattere anche i suoi alleati.
E lottiamo al fianco del popolo palestinese e di tutti i popoli che subiscono la barbarie sionista, perché combattere il sionismo significa combattere l’imperialismo, primo fra tutti quello di casa nostra. La lotta per la Palestina è parte fondamentale dalla lotta globale contro l’imperialismo e la sua oppressione.
🚩 Il 12 aprile saremo in piazza a Milano per rivendicare il ruolo della Resistenza, per lottare contro il nostro imperialismo e per ribadire a gran voce che anche a casa nostra bisogna resistere per vincere.
Oggi resistere significa opporsi con qualunque mezzo all’aggravarsi della guerra interna.
Resistere oggi significa lottare contro l’avanzare della guerra imperialista in ogni campo.
Combattere il sionismo significa combattere l’imperialismo!
Il nemico è in casa nostra!
Resistere per Vincere!
Antitesi – Organizzazione comunista
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01.04.202511:20
🔻 LA RESISTENZA NON SI PIEGHERÀ
12 aprile tutti in piazza: con la Palestina fino alla vittoria!
L’entità sionista ha infranto la tregua con il fragore della distruzione, promettendo rovina e cenere su Gaza, giurando annientamento se la Resistenza oserà ancora esistere. Il loro obiettivo non è solo la guerra: è la pace dei cimiteri, necessità del progetto coloniale sionista per continuare ad esistere.
Hanno stracciato l’accordo di cessate il fuoco per attuare il loro disegno più feroce: deportare, sfollare, spezzare il legame tra il popolo palestinese e la sua terra. Vogliono fare di Gaza un deserto invivibile, una prigione senz’aria, lasciando ai palestinesi due sole scelte: la morte o l’esilio.
12 aprile tutti in piazza: con la Palestina fino alla vittoria!
L’entità sionista ha infranto la tregua con il fragore della distruzione, promettendo rovina e cenere su Gaza, giurando annientamento se la Resistenza oserà ancora esistere. Il loro obiettivo non è solo la guerra: è la pace dei cimiteri, necessità del progetto coloniale sionista per continuare ad esistere.
Hanno stracciato l’accordo di cessate il fuoco per attuare il loro disegno più feroce: deportare, sfollare, spezzare il legame tra il popolo palestinese e la sua terra. Vogliono fare di Gaza un deserto invivibile, una prigione senz’aria, lasciando ai palestinesi due sole scelte: la morte o l’esilio.
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