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Ambasciator non porta pena
20.04.202509:35
Buona Pasqua!

📍Chiesa ortodossa di Santa Caterina Martire d’Alessandria a Roma
03.03.202519:44
Da Mosca è arrivata una buona notizia. Durante la riunione della Camera di Commercio Italo-Russa, il Dott. Vincenzo Trani è stato eletto Presidente della prestigiosa associazione che dal 1965 svolge la sua attività in Russia. È imprenditore di talento, investitore, mecenate, persona di grande cultura e umanità che sicuramente darà alla CCIR una spinta importante.

Let’s make CCIR great again! Congratulazioni! Forza Vincenzo!
Non si può negare la perspicacia di Vasilij Ložkin, pittore russo contemporaneo di San Pietroburgo, il quale ha saputo esprimere a modo suo il ruolo unico e insostituibile che la Russia, l'idea di Essa e il senso della sua esistenza, sembra di ricoprire non solo entro i confini del nostro mondo, ma anche oltre, nella vastità dell’Universo.
Insomma, se non ci fosse la Russia, bisognerebbe inventarla.

Sembra vero, no?

Tanti saluti a Musk!
Comunque sia, l’iniziativa «La Russia non è il mio nemico», promossa dagli amici della Russia in Italia, ispira gli artisti nel loro intento di rappresentare questo tema attraverso le loro maestose opere.

Sara Bolzani, scultrice italiana nota per le sue composizioni in rame, ha fatto dono all’Ambasciata di un’opera straordinaria che incarna il solido rapporto di amicizia che unisce il popolo russo e quello italiano.
04.09.202415:39
20.04.202505:04
🇷🇺Поздравляем с Праздником Светлой Пасхи всех православных, католиков и протестантов!

🇮🇹Buona Pasqua a tutti gli ortodossi, cattolici e protestanti!
27.02.202516:15
Il 27 febbraio 2025, su invito di Taalay Bazarbaev, Ambasciatore del Kirghizistan in Italia, ho partecipato all’inaugurazione del monumento allo scrittore sovietico di nazionalità kirghisa Čyngyz Ajtmatov, collocato in uno dei parchi centrali di Roma, Villa Grazioli.

Alla cerimonia hanno preso parte i rappresentanti delle autorità locali e alcuni membri della famiglia dello scrittore, tra i quali la moglie del figlio, Anara, e il figlio El’dar. Abbiamo ricordato il grande contributo che lo scrittore ha apportato sia alla letteratura mondiale che a quella russa, sottolineando il profondo significato filosofico e il carattere universale delle sue opere.

A suscitare particolare interesse tra gli invitati, esponenti della società civile di Roma, membri del corpo diplomatico, ma anche connazionali kirghisi e russi, è stato il racconto riguardante l’intensa carriera diplomatica di Čyngyz Ajtmatov. Dal 1990 al 1994 è stato Ambasciatore dell’URSS e poi della Federazione Russa in Lussemburgo, mentre dal 1994 al 2008 ha ricoperto il ruolo di Ambasciatore del Kirghizistan in Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Francia e presso la NATO e l’UNESCO.
🎄 Messaggio di Auguri dell’Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana e nella Repubblica di San Marino Alexey Paramonov
Era difficile immaginare che una barzelletta che risale all’apogeo della Guerra fredda sarebbe diventata decenni dopo così calzante e attuale.

Nell’alto dei cieli, volano uno verso l’altro due missili, uno russo, uno americano. A metà strada s’incontrano e il missile russo chiede all’americano:
– Dove sei diretto?
Il missile americano:
– Da voi. E tu?
Il russo:
– Se tu voli da noi, io volo da voi.
Il missile americano, stupito, rileva di non aver mai visto in precedenza un “collega” russo. Al che il missile russo chiede:
– Beh, visto che ci siamo incontrati, ce lo facciamo un bicchierino?
Il missile americano accetta, poi dice:
– Ma lo sai che carica ho io? Io da voi farò un bel botto!
– Io pure, se vuole il Cielo, – risponde quello russo.
– Beh, ma allora è una tragedia, – nota il missile americano. Quello russo, allora, gli propone di farsi un altro bicchierino, per tirar su l’umore.
A un tratto, il missile americano s’incupisce e dice:
– Quindi, il risultato è che quando cado io mi distruggo e ti distruggi anche tu?
– Già, – dice il missile russo.
– Ma che orrore! – si spaventa il missile americano.
E quello russo:
– Beh, allora, dai, facciamoci un altro bicchierino, al nostro eterno riposo.
Dopo il terzo bicchiere, il missile americano a un tratto si sbianca e dice di non sentirsi bene. Il missile russo, senza perdersi d'animo, gli dice:
– Su, non preoccuparti, adesso ti accompagno io a casa.🚀
14.02.202415:41
Ecco come, in un solo giorno, è cambiata la facciata della Scuola presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia.

Vogliamo lanciare un concorso: che cosa significano queste parole? E qual è il motivo di tutto ciò? Le risposte possono essere inviate all’indirizzo e-mail dell’Ambasciata: culturaroma@mid.ru.

Il premio sarà l’invito all’evento che si terrà il prossimo 1º maggio all’Ambasciata.
06.02.202509:23
Oggi il francobollo con l’immagine di Villa Abamelek a Roma può raggiungere ogni angolo della Russia, anche quelli più remoti: da Kaliningrad, Mosca, San Pietroburgo, Sochi, dalla Crimea, da Donetsk, Lugansk e Marjupol', fino a Vladivostok, alla Kamčatka e alle isole Curili. E, naturalmente, ogni angolo nel mondo.

Nell’ambito del suo progetto dedicato alle missioni diplomatiche russe e agli edifici più significativi delle Ambasciate, le Poste Russe hanno emesso un francobollo con l’immagine della Residenza dell’Ambasciatore della Russia in Italia, una delle residenze diplomatiche più belle all’estero, se non la migliore.

Nella sua forma attuale, la villa è frutto del lavoro dell’architetto romano Vincenzo Moraldi ed è stata realizzata grazie alle idee e ai fondi degli ultimi proprietari privati: Semën Abamelek-Lazarev, aristocratico russo, principe, supremo scudiero della Corte imperiale, imprenditore, scienziato e archeologo, e la moglie Maria Demidova. Il principe cominciò ad acquistare immobili nel 1907 e trasformò la villa in uno dei più esclusivi complessi con parco di Roma.

Semën Abamelek-Lazarev lasciò la villa in eredità alla Russia che, dopo una lunga serie di procedure burocratiche, ne ottenne il possesso nel 1947, e tuttora la utilizza a scopo diplomatico come residenza dell’Ambasciatore russo in Italia.
15 anni fa, a Roma è stata consacrata la prima e l’unica chiesa ortodossa russa a Roma, progettata dall’architetto Andrej Obolenskij, che in precedenza aveva curato i lavori di restauro della Cattedrale di Cristo Salvatore, a Mosca.

Oggi, la Chiesa ortodossa di Santa Caterina Martire d’Alessandria adorna uno dei declivi del parco di pertinenza della storica Villa Abamelek. E nonostante la notevole “differenza d’età” tra i due luoghi di culto, essa sa intrattenere un riguardoso dialogo di carattere architettonico (e non solo) con la monumentale Basilica di San Pietro, situata in linea d’aria proprio di fronte a lei, ma anche con altri simboli e istituzioni che sono parte dell’identità di questo grande centro globale del Cattolicesimo.
È uscito un libro molto interessante del Professor Franco Battaglia. Sarebbe proprio bello se in Italia ci fossero più persone a porsi queste stesse domande. L'autore, persona riflessiva, tenta con opportuno tempismo di andare oltre le formule della programmazione di massa ("sostenere l'Ucraina a 360°", "sostenere l'Ucraina finché necessario", "guerra alla Russia fino all'ultimo ucraino", ecc.); invita, infatti, a riflettere sulle vere cause della più profonda crisi geopolitica del nostro tempo.
14.02.202415:41
09.03.202516:59
Il 9 marzo, a nome di tutti i russi che ammirano il talento di Ornella Muti, per il suo compleanno, ho inviato alla nota attrice italiana un messaggio di auguri con un mazzo di fiori.

Ho soddisfatto con gran piacere la richiesta di un caro amico dell’attrice, il pittore russo Niкas Safronov, e le ho consegnato il ritratto eseguito con dedica dal pittore “La bellezza immersa nella natura”. L'opera era stata presentata il 31 agosto 2024 nell’ambito di una mostra personale di Nikas Safronov a San Pietroburgo. Per l'occasione Ornella Muti l’anno scorso era venuta a San Pietroburgo.
03.02.202515:39
Nel corso della cerimonia di deposizione della corona di fiori al monumento a Fëdor Poletaev, Eroe dell’Unione Sovietica e d’Italia, tenutasi nella località di Cantalupo Ligure ove egli perse la vita, non sono mancati attimi di grande commozione e tenerezza. Uno di questi è stato sicuramente il momento in cui gli abitanti del luogo hanno eseguito la celebre canzone “Katjuša”, simbolo della Grande Guerra Patriottica (musica di Matvej Blanter, testo di Michail Isakovskij).
10.12.202407:05
Il cantante Pupo (Enzo Ghinazzi) ha presentato la sua nuova canzone "Insieme" nello studio del primo canale della televisione russa "Russia 1".
Sono ormai decenni che il tema dell’allargamento della NATO a Est non cessa di essere all'ordine del giorno.

Come scordare le parole di Sandro Pertini che, nel suo famoso discorso al Senato della Repubblica del 7 marzo 1949, affermava:
“Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra”.


Come venisse recepito nei salotti letterari di Mosca il tema dell’allargamento dell’Alleanza Atlantica lo illustra assai bene la favola Il Lupo diplomatico”, scritta nel 1957 da Sergej Michalkov, che i lettori italiani potranno godersi nell’eccellente traduzione di Laura Salmon.

🇷🇺A chi conosce la lingua russa propongo inoltre di godersi la favola nell'interpretazione dell'eminente attore russo Gennadij Chazanov nel 1999.

🔗https://youtu.be/vRgoBOogIds?si=6zbm6CfBG833u80W
07.02.202417:14
​​Oggi è un giorno molto speciale nel calendario della storia delle relazioni tra Russia e Italia. Esattamente 100 anni fa, il 7 febbraio del 1924, l’Italia inviò una nota verbale con la quale riconosceva l’Unione Sovietica e avviava relazioni diplomatiche con questo Paese. Benché gli italiani avessero cominciato già prima degli inglesi a esaminare tale possibilità, l’Italia fu il secondo Paese occidentale, dopo la Gran Bretagna, a riconoscere l’URSS.

Ma facciamo un salto più indietro nella storia. Nel 1921, la Russia sovietica e l’Italia dettero inizio ai negoziati per il ripristino dei rapporti e degli scambi commerciali. Il 26 dicembre 1921 fu quindi firmato un accordo preliminare riguardante il riconoscimento, de facto, della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa da parte dell’Italia, e la ripresa dei rapporti commerciali bilaterali. Ammirevole fu il fatto che l’Italia, sulla cosiddetta “questione russa”, si fece guidare dai propri interessi nazionali, invece di adottare approcci imposti da altre potenze occidentali. Con il riconoscimento politico del giovane Stato sovietico, gli italiani ambivano a ottenere, in cambio, dei vantaggi nel commercio con l’Unione Sovietica, che veniva vista “come un enorme serbatoio di materie prime”.

Date le pretese sempre maggiori avanzate dall’Italia sul piano commerciale nei confronti della parte sovietica, i negoziati in merito al riconoscimento dell’URSS e all’instaurazione di relazioni diplomatiche tra i due Paesi finirono per protrarsi a lungo. Ma neppure in questo caso mancarono ingerenze da parte di Paesi terzi, e nello specifico della Francia. È noto che l’Ambasciatore francese a Roma intendeva ostacolare la conclusione di un accordo tra Italia e Unione Sovietica e che, a tale proposito, si rivolse direttamente al Governo italiano. Secondo il diplomatico francese, il danno politico derivante dal riconoscimento dell’URSS sarebbe stato maggiore rispetto ai vantaggi economici che ciò avrebbe portato all’Italia.

Nonostante tutto, il 7 febbraio del 1924 furono finalmente instaurate relazioni politiche ufficiali tra l’URSS e l’Italia. Fece poi seguito, l’11 febbraio del 1924, la nota di risposta da parte del Governo sovietico.
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