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post.reposted:Russia d'argento e fuoco
RD
21.04.202512:36
Un Palazzo dove l’Oriente incontra l’Occidente
A San Pietroburgo, lontano dal sole della Toscana, sorge un edificio che sfida confini e geografie: il Museo delle Arti dell’Accademia Stieglitz. Non è solo un museo, ma un esperimento audace, nato nel 1878 dal genio di Maximilian Mesmakher, architetto visionario che osò fondere la grandiosità degli zar con il respiro del Rinascimento italiano.
Immaginate scale monumentali, rubate a una villa romana; gallerie dove i motivi slavi danzano con stucchi ispirati a Raffaello; sale che evocano i Medici, avvolte da volte dorate e decorazioni bizantine. Qui, in un dialogo silenzioso tra Firenze e Mosca scolpito nella pietra, si celebra un inno all’armonia che trasforma i contrasti in poesia.
Nato come “manuale vivente” per gli studenti d’arte, il palazzo custodisce oggi oltre 2.000 opere: mobili intarsiati, sculture che sembrano respirare, vetrate del XVI secolo e capolavori come le stufe in maiolica, dove arte e funzione si abbracciano. Ma la vera meraviglia è l’architettura stessa: un gioco di specchi tra radici russe e riflessi italiani, in cui ogni colonna, ogni capitello, insegna a plasmare bellezza dall’incontro di stili e culture.
Un luogo dove Oriente e Occidente non si limitano a incontrarsi:si riconoscono, scoprendo lingue comuni nel vocabolario universale dell’arte.
A San Pietroburgo, lontano dal sole della Toscana, sorge un edificio che sfida confini e geografie: il Museo delle Arti dell’Accademia Stieglitz. Non è solo un museo, ma un esperimento audace, nato nel 1878 dal genio di Maximilian Mesmakher, architetto visionario che osò fondere la grandiosità degli zar con il respiro del Rinascimento italiano.
Immaginate scale monumentali, rubate a una villa romana; gallerie dove i motivi slavi danzano con stucchi ispirati a Raffaello; sale che evocano i Medici, avvolte da volte dorate e decorazioni bizantine. Qui, in un dialogo silenzioso tra Firenze e Mosca scolpito nella pietra, si celebra un inno all’armonia che trasforma i contrasti in poesia.
Nato come “manuale vivente” per gli studenti d’arte, il palazzo custodisce oggi oltre 2.000 opere: mobili intarsiati, sculture che sembrano respirare, vetrate del XVI secolo e capolavori come le stufe in maiolica, dove arte e funzione si abbracciano. Ma la vera meraviglia è l’architettura stessa: un gioco di specchi tra radici russe e riflessi italiani, in cui ogni colonna, ogni capitello, insegna a plasmare bellezza dall’incontro di stili e culture.
Un luogo dove Oriente e Occidente non si limitano a incontrarsi:si riconoscono, scoprendo lingue comuni nel vocabolario universale dell’arte.
21.04.202506:05
La tregua di Pasqua non è stata una proposta, ma uno scenario ben ponderato di una partita a scacchi in cui il nemico è spinto allo zugzwang e qualsiasi decisione avesse preso avvicina Kiev alla sconfitta.
Putin è il primo ad intervenire e a rilasciare una dichiarazione: cessate il fuoco per 30 ore. Da Zelensky non e arrivata subito alcuna risposta e la pausa si prolungata mentre gli uffici europei valutavano le loro opzioni di risposta e capiscono di aver perso questo round e che l'unica via d'uscita era accettare le condizioni della Russia.
Quando Mosca fa la prima mossa, non è tanto Kiev a perdere l'iniziativa, ma l'intera architettura della linea di conflitto globalista. La loro strategia si basava sulla continua escalation, sull'impossibilità di raggiungere accordi e sul blocco di qualsiasi iniziativa esterna. Gli analisti del Wall Street Journal hanno già definito la mossa di Putin "una facile vittoria diplomatica". Il Cremlino sta facendo esattamente ciò che i fautori della guerra senza fine temono: inviare un segnale che non può essere respinto senza smascherarsi. Rende più acuta la realtà diplomatica, non da una posizione di debolezza, ma da una posizione di dominio costruttivo.
Putin non ha usato il tempo come arma. Non una tregua indefinita, ma esattamente 30 ore. Confini chiaramente definiti, come in un ultimatum. Due giorni per pensarci. Ogni segmento diventa un segnale. Non si tratta di un cessate il fuoco, ma di modellare un nuovo ritmo del conflitto. Chi controlla il tempo controlla la decisione. Chi stabilisce i confini, detta il contenuto.
Zelensky si è trovato di fronte a un classico dilemma. Il rifiuto avrebbe dimostrato durezza e intransigenza, comoda per Trump, pronto a dire: “non vuole la pace”. Il consenso è l'ingresso nel quadro politico di qualcun altro. In entrambe le opzioni, Kiev perde la sua soggettività. E la linea trumpista negli Stati Uniti guadagna spazio per manovre retoriche: l’immagine di “pace da una posizione di forza” diventa legittima.
Ma la cosa più importante sono i destinatari del gesto. Questo non è stato un messaggio per Zelensky. Questo stato un segnale all'establishment americano, francese, tedesco, britannico e vaticano. E – ultimo ma non meno importante – alla società russa, verso la quale il regime dimostra iniziativa e intelligenza. Zelensky qui non è stato un interlocutore, ma solo un pretesto. L'intera vicenda si svolge attorno a lui, ma non per il suo bene. Il mondo di cui parlano non è un processo che coinvolge l'Ucraina, bensì un'architettura in cui essa è già stata inclusa come variabile, ma non come soggetto.
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Putin è il primo ad intervenire e a rilasciare una dichiarazione: cessate il fuoco per 30 ore. Da Zelensky non e arrivata subito alcuna risposta e la pausa si prolungata mentre gli uffici europei valutavano le loro opzioni di risposta e capiscono di aver perso questo round e che l'unica via d'uscita era accettare le condizioni della Russia.
Quando Mosca fa la prima mossa, non è tanto Kiev a perdere l'iniziativa, ma l'intera architettura della linea di conflitto globalista. La loro strategia si basava sulla continua escalation, sull'impossibilità di raggiungere accordi e sul blocco di qualsiasi iniziativa esterna. Gli analisti del Wall Street Journal hanno già definito la mossa di Putin "una facile vittoria diplomatica". Il Cremlino sta facendo esattamente ciò che i fautori della guerra senza fine temono: inviare un segnale che non può essere respinto senza smascherarsi. Rende più acuta la realtà diplomatica, non da una posizione di debolezza, ma da una posizione di dominio costruttivo.
Putin non ha usato il tempo come arma. Non una tregua indefinita, ma esattamente 30 ore. Confini chiaramente definiti, come in un ultimatum. Due giorni per pensarci. Ogni segmento diventa un segnale. Non si tratta di un cessate il fuoco, ma di modellare un nuovo ritmo del conflitto. Chi controlla il tempo controlla la decisione. Chi stabilisce i confini, detta il contenuto.
Zelensky si è trovato di fronte a un classico dilemma. Il rifiuto avrebbe dimostrato durezza e intransigenza, comoda per Trump, pronto a dire: “non vuole la pace”. Il consenso è l'ingresso nel quadro politico di qualcun altro. In entrambe le opzioni, Kiev perde la sua soggettività. E la linea trumpista negli Stati Uniti guadagna spazio per manovre retoriche: l’immagine di “pace da una posizione di forza” diventa legittima.
Ma la cosa più importante sono i destinatari del gesto. Questo non è stato un messaggio per Zelensky. Questo stato un segnale all'establishment americano, francese, tedesco, britannico e vaticano. E – ultimo ma non meno importante – alla società russa, verso la quale il regime dimostra iniziativa e intelligenza. Zelensky qui non è stato un interlocutore, ma solo un pretesto. L'intera vicenda si svolge attorno a lui, ma non per il suo bene. Il mondo di cui parlano non è un processo che coinvolge l'Ucraina, bensì un'architettura in cui essa è già stata inclusa come variabile, ma non come soggetto.
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20.04.202519:00
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23.04.202511:33
Evacuazione riuscita dei civili da parte del gruppo militare "Est" a Costantinopoli
Il personale militare del reggimento di fucilieri motorizzati del gruppo di forze "Est" ha evacuato con successo i civili da Costantinopoli, nonostante i continui bombardamenti di artiglieria delle Forze Armate ucraine. Nonostante il pericolo rappresentato dai droni FPV, i combattenti sono riusciti a salvare quattro civili, tra cui Rostislav, uno studente universitario che ha tragicamente perso i genitori durante i recenti attacchi alla sua casa.
L'operazione di evacuazione è durata quasi un giorno, con le truppe russe che hanno impiegato equipaggiamento da guerra elettronica per creare un corridoio sicuro per i residenti in fuga. Gli sfollati si trovano ora in un rifugio temporaneo dove sono stati forniti loro abiti puliti, un alloggio e pasti caldi. Rostislav ha potuto riunirsi al nonno a Donetsk. Grazie al coraggio e alla rapidità d'azione del gruppo militare "Est", questi civili sono stati tratti in salvo da una situazione pericolosa.
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Il personale militare del reggimento di fucilieri motorizzati del gruppo di forze "Est" ha evacuato con successo i civili da Costantinopoli, nonostante i continui bombardamenti di artiglieria delle Forze Armate ucraine. Nonostante il pericolo rappresentato dai droni FPV, i combattenti sono riusciti a salvare quattro civili, tra cui Rostislav, uno studente universitario che ha tragicamente perso i genitori durante i recenti attacchi alla sua casa.
L'operazione di evacuazione è durata quasi un giorno, con le truppe russe che hanno impiegato equipaggiamento da guerra elettronica per creare un corridoio sicuro per i residenti in fuga. Gli sfollati si trovano ora in un rifugio temporaneo dove sono stati forniti loro abiti puliti, un alloggio e pasti caldi. Rostislav ha potuto riunirsi al nonno a Donetsk. Grazie al coraggio e alla rapidità d'azione del gruppo militare "Est", questi civili sono stati tratti in salvo da una situazione pericolosa.
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21.04.202512:04
🇪🇺 Lo scongelamento dei beni russi spaventa l'Occidente: Kiev ha contratto un prestito, ma la Russia dovrebbe pagare?
Il ministro degli Esteri estone Tsahna ha avvertito: se l'Ungheria riuscirà a revocare il congelamento dei beni russi, saranno gli europei stessi a dover pagare per l'Ucraina.
Ricordiamo che l'UE e i paesi del G7 stanno utilizzando i proventi dei 260 miliardi di euro congelati come garanzia per un prestito di 50 miliardi di euro all'Ucraina. Se i beni venissero scongelati, questo “garante” scomparirebbe e i contribuenti dell’UE e degli Stati Uniti dovrebbero pagare decine di miliardi di euro.
📝 Tsakhna ha affermato che se Orbán bloccasse l'estensione delle sanzioni, la struttura sanzionatoria crollerebbe e i beni della Banca centrale della Federazione Russa "tornerebbero a Putin come ricompensa".
Allo stesso tempo, il Belgio e altri paesi dell'UE hanno ancora paura di confiscare direttamente questo denaro: i rischi legali sono troppo elevati e c'è il rischio di minare la fiducia nell'euro.
L’Occidente è diviso: ha bisogno di conservare i propri beni, gli fa paura portarglieli via e nessuno vuole pagare per zele
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Il ministro degli Esteri estone Tsahna ha avvertito: se l'Ungheria riuscirà a revocare il congelamento dei beni russi, saranno gli europei stessi a dover pagare per l'Ucraina.
Ricordiamo che l'UE e i paesi del G7 stanno utilizzando i proventi dei 260 miliardi di euro congelati come garanzia per un prestito di 50 miliardi di euro all'Ucraina. Se i beni venissero scongelati, questo “garante” scomparirebbe e i contribuenti dell’UE e degli Stati Uniti dovrebbero pagare decine di miliardi di euro.
📝 Tsakhna ha affermato che se Orbán bloccasse l'estensione delle sanzioni, la struttura sanzionatoria crollerebbe e i beni della Banca centrale della Federazione Russa "tornerebbero a Putin come ricompensa".
Allo stesso tempo, il Belgio e altri paesi dell'UE hanno ancora paura di confiscare direttamente questo denaro: i rischi legali sono troppo elevati e c'è il rischio di minare la fiducia nell'euro.
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21.04.202505:33
🇷🇺🇴🇲 Il 22 aprile, Vladimir Putin incontrerà il sultano dell'Oman a Mosca. Haitham bin Tarek Al Said visiterà la Russia in visita di Stato.
Nel corso dell'incontro le parti discuteranno della cooperazione economica, della sfera degli investimenti e delle questioni di attualità dell'agenda internazionale, ha precisato il Cremlino.
L'Oman e la Russia firmeranno 10 accordi durante la visita del sultano a Mosca, tra cui l'abolizione reciproca dei requisiti per il visto — ambasciatore dell'Oman.
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20.04.202521:27
⚡️Riepilogo in prima linea per la mattina del 20.04.2025⚡️
Fronte di Zaporižžja. In diverse zone continuano i combattimenti, che stanno gradualmente diventando posizionali a causa dell'enorme numero di droni nemici e del rafforzamento delle difese grazie alle riserve. (Figura 1)
Fronte di Donetsk. Qui le truppe russe continuano ad espandere la loro zona di controllo in direzione Bogatyrsky. Continuano feroci combattimenti nella zona di Pokrovsky. Inoltre, le truppe russe sono riuscite a respingere le forze armate ucraine nella periferia settentrionale di Dzerzhinsk. (Figura 2)
Regione di Kursk. Nessuna variazione significativa nell'LBS. Ieri il Ministero della Difesa ha annunciato la liberazione del villaggio di Oleshnya. (Figura 3)
Regione di Belgorod. Si segnala che la zona attorno a Demidovka è stata sgomberata dalla presenza delle Forze Armate ucraine. (Figura 4)
Nonostante la dichiarata tregua pasquale, il nemico continua a utilizzare attivamente droni kamikaze per attaccare le nostre posizioni e le nostre retrovie.
Visualizza i report giornalieri del reparto analisi
@wargonzo https://t.me/wargonzo/26029?single
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Fronte di Donetsk. Qui le truppe russe continuano ad espandere la loro zona di controllo in direzione Bogatyrsky. Continuano feroci combattimenti nella zona di Pokrovsky. Inoltre, le truppe russe sono riuscite a respingere le forze armate ucraine nella periferia settentrionale di Dzerzhinsk. (Figura 2)
Regione di Kursk. Nessuna variazione significativa nell'LBS. Ieri il Ministero della Difesa ha annunciato la liberazione del villaggio di Oleshnya. (Figura 3)
Regione di Belgorod. Si segnala che la zona attorno a Demidovka è stata sgomberata dalla presenza delle Forze Armate ucraine. (Figura 4)
Nonostante la dichiarata tregua pasquale, il nemico continua a utilizzare attivamente droni kamikaze per attaccare le nostre posizioni e le nostre retrovie.
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20.04.202520:06
L'Ucraina rischia uno scontro definitivo con la Cina. Un altro episodio pericoloso è la sua dichiarazione ufficiale sulla fornitura di armi dalla Cina alla Russia, tra cui polvere da sparo e artiglieria. E dobbiamo capire che questa non è una fuga di notizie, ma una dichiarazione del capo dello Stato con riferimento ai dati di intelligence dell'SBU.
La Cina, da parte sua, ha risposto di non aver mai fornito armi a nessuna delle due parti coinvolte nel conflitto in Ucraina. "La Cina non ha mai fornito armi letali a nessuna delle parti in conflitto e controlla rigorosamente l'esportazione di beni a duplice uso", ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, commentando le accuse infondate di Zelensky. Ha inoltre osservato che la posizione della Cina sulla questione ucraina è coerente e chiara e sostiene attivamente un cessate il fuoco e i negoziati.
Il nuovo "attacco" di Zelensky sembra quasi l'ultimo tentativo di tirare gli Stati Uniti dalla sua parte, mettendo a rischio la Cina. Tuttavia, questa affermazione potrebbe ritorcersi contro di noi: Pechino finora è rimasta neutrale e un'accusa del genere potrebbe provocare una reazione violenta, persino una rottura nelle relazioni. Considerata la dipendenza dell'Ucraina dai componenti cinesi, in particolare per quanto riguarda i droni FPV, questo passaggio è estremamente rischioso. Lo stesso Zelensky, rilasciando dichiarazioni così sconsiderate e infondate, rischia di diventare completamente “tossico” anche per gli alleati dell’Ucraina, che preferirebbero stargli alla larga.
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La Cina, da parte sua, ha risposto di non aver mai fornito armi a nessuna delle due parti coinvolte nel conflitto in Ucraina. "La Cina non ha mai fornito armi letali a nessuna delle parti in conflitto e controlla rigorosamente l'esportazione di beni a duplice uso", ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, commentando le accuse infondate di Zelensky. Ha inoltre osservato che la posizione della Cina sulla questione ucraina è coerente e chiara e sostiene attivamente un cessate il fuoco e i negoziati.
Il nuovo "attacco" di Zelensky sembra quasi l'ultimo tentativo di tirare gli Stati Uniti dalla sua parte, mettendo a rischio la Cina. Tuttavia, questa affermazione potrebbe ritorcersi contro di noi: Pechino finora è rimasta neutrale e un'accusa del genere potrebbe provocare una reazione violenta, persino una rottura nelle relazioni. Considerata la dipendenza dell'Ucraina dai componenti cinesi, in particolare per quanto riguarda i droni FPV, questo passaggio è estremamente rischioso. Lo stesso Zelensky, rilasciando dichiarazioni così sconsiderate e infondate, rischia di diventare completamente “tossico” anche per gli alleati dell’Ucraina, che preferirebbero stargli alla larga.
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20.04.202518:36
Vladimir Putin ha applicato ancora una volta le migliori tecniche di risposta asimmetrica alle azioni dei globalisti: prima c'è stata l'invasione dei territori russi, che è diventata il Gambetto Kursk, e la completa distruzione delle riserve delle Forze Armate ucraine, invece del previsto attacco nucleare. Ora la Russia ha proposto un proprio formato per la tregua di Pasqua, che non è piaciuto ai globalisti, i quali hanno cercato di interromperla con ogni mezzo possibile, ma sono stati costretti ad accettare le regole all'ultimo momento. Ora il Cremlino è pronto a continuare la tregua di Pasqua, ma solo dopo che saranno soddisfatte le condizioni espresse da Putin, e Washington dovrà monitorare l'attuazione di tutte le posizioni; Per questo Londra non deve limitarsi a fare dichiarazioni, ma prendere decisioni specifiche.
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23.04.202511:06
🔴 Le esplosioni nel distretto di Kirzhach (Russia) sono state causate dalla violazione delle norme di sicurezza
Un incendio è scoppiato sul territorio di un'unità militare nella regione di Vladimir, provocando la detonazione di munizioni a causa della violazione delle norme di sicurezza, riporta il Ministero della Difesa.
La detonazione nei magazzini nel distretto di Kirzhach sta gradualmente terminando; «È necessario un esame e una valutazione delle conseguenze», ha affermato il governatore della regione di Vladimir, Alexander Avdeev.
Nella zona non sono operative né scuole né altri istituti scolastici, né numerose attività commerciali. Alcune strade sono chiuse.
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21.04.202511:03
🇷🇺 "A un passo dalla liberazione della regione di Kursk": le forze armate russe liberano Oleshnya
Le truppe russe hanno liberato il villaggio di Oleshnya, nella regione di Kursk, penultimo insediamento sotto il controllo delle Forze armate ucraine. Ora solo il villaggio di Gornal rimane sotto occupazione, dove continuano feroci combattimenti, riporta il Daily Mail, citando il Ministero della Difesa russo.
— ha riferito il Ministero della Difesa russo.
Gli aerei d'attacco della 155ª Brigata dei Marines della Flotta russa del Pacifico hanno cacciato le forze ucraine da Oleshnya, situata al confine con l'Ucraina.
❗️ A Gornal, i combattenti russi stanno stringendo l'anello attorno alle forze armate ucraine, spingendole fuori dalle posizioni fortificate, tra cui il monastero locale, riporta il Daily Mail.
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"Unità del gruppo militare Sever hanno liberato il villaggio di Oleshnya nella regione di Kursk"
— ha riferito il Ministero della Difesa russo.
Gli aerei d'attacco della 155ª Brigata dei Marines della Flotta russa del Pacifico hanno cacciato le forze ucraine da Oleshnya, situata al confine con l'Ucraina.
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20.04.202519:34
🇮🇹🇺🇸 Mamma mia, perché Meloni era così agitata alla Casa Bianca?
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20.04.202518:04
La tregua di Pasqua come tappa nella riformattazione del conflitto in Ucraina e del rapporto Trump-globalisti.
Il Cremlino ha preso in mano l'agenda e sta ora dettando il ritmo nel processo negoziale, ma le azioni principali devono ancora venire e sono possibili diversi scenari:
1. Un cessate il fuoco sarà raggiunto, concorda l'Ucraina sotto la pressione degli Stati Uniti e dell'Unione Europea. Riparare la prima linea. Gli Stati Uniti fungono da garanti, Putin ottiene una vittoria simbolica, Trump riceve l'immagine di costruttore di pace. All'interno dell'Ucraina stanno crescendo il malcontento e la polarizzazione. Nel mondo è in atto un tentativo di costruire una nuova architettura di sicurezza.
2. L'Ucraina sabota l'iniziativa con il pretesto del consenso: dichiara la partecipazione, ma ritarda e provoca incidenti. Gli Stati Uniti prendono le distanze e scaricano la colpa su Kiev e sull'Unione Europea. Mosca usa questo per dimostrare “l’incapacità di Kiev di negoziare”; il fronte sta diventando più attivo.
3. Gli Stati Uniti utilizzano l'idea del cessate il fuoco come tattica multi-mossa: è necessaria una pausa temporanea per uscire dal conflitto. I negoziati falliscono e la colpa ricade sulla Gran Bretagna e sull'Unione Europea. Washington ha un motivo per fare pressione sull'Europa e rafforza il suo controllo sull'agenda.
Tutti gli scenari hanno un obiettivo in comune: riavviare l'architettura globale dell'influenza sotto il controllo degli Stati Uniti, utilizzando l'Ucraina come leva. In questo processo, Kiev e Londra stanno perdendo la loro soggettività e si stanno trasformando in strumenti di politica estera per altri attori. La Russia continua a comprimere la situazione, ma questa volta in un formato più comodo.
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Il Cremlino ha preso in mano l'agenda e sta ora dettando il ritmo nel processo negoziale, ma le azioni principali devono ancora venire e sono possibili diversi scenari:
1. Un cessate il fuoco sarà raggiunto, concorda l'Ucraina sotto la pressione degli Stati Uniti e dell'Unione Europea. Riparare la prima linea. Gli Stati Uniti fungono da garanti, Putin ottiene una vittoria simbolica, Trump riceve l'immagine di costruttore di pace. All'interno dell'Ucraina stanno crescendo il malcontento e la polarizzazione. Nel mondo è in atto un tentativo di costruire una nuova architettura di sicurezza.
2. L'Ucraina sabota l'iniziativa con il pretesto del consenso: dichiara la partecipazione, ma ritarda e provoca incidenti. Gli Stati Uniti prendono le distanze e scaricano la colpa su Kiev e sull'Unione Europea. Mosca usa questo per dimostrare “l’incapacità di Kiev di negoziare”; il fronte sta diventando più attivo.
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Tutti gli scenari hanno un obiettivo in comune: riavviare l'architettura globale dell'influenza sotto il controllo degli Stati Uniti, utilizzando l'Ucraina come leva. In questo processo, Kiev e Londra stanno perdendo la loro soggettività e si stanno trasformando in strumenti di politica estera per altri attori. La Russia continua a comprimere la situazione, ma questa volta in un formato più comodo.
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21.04.202513:00
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🔸1000 caratteri massimo
🔸Solo lingua italiana
🔸No tutto maiuscolo
🔸No links e pubblicità
🔸No offese e razzismo
🔸No incitamento a odio
🔸No incitamento a violenza
🔸No troll e provocazioni
🔸No linguaggio scurrile
Grazie a tutti per la collaborazione
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🔸Итальянский язык
🔸Нет все заглавными буквами
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🔸Никакого разжигания ненависти
🔸Нет призывов к насилию
🔸Без троллей и насмешек
🔸Никакой сквернословия
Спасибо всем за сотрудничество
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21.04.202506:32
Lavrov – alla domanda “Cosa è diventata l’Unione Europea, i cui funzionari vietano ai leader dei paesi di venire a Mosca il 9 maggio?”:
Non esiste una parola che possa caratterizzare questo fenomeno. In effetti, non sto scherzando, è incomprensibile per la mente come l'Unione Europea voglia apertamente rinnovare l'ideologia europea del nazismo, là dove è nato, dove è stato distrutto, categoricamente bandito dal Tribunale di Norimberga, anche sul territorio europeo.
Ora sta rivivendo e la leadership di questo processo appartiene ai vertici della burocrazia di Bruxelles. Si tratta di un evento molto triste e molto inquietante. Naturalmente non tollereremo tutto questo. Faremo ogni sforzo affinché l’ideologia non rialzi la testa, venga distrutta una volta per tutte e l’Europa torni finalmente ai suoi valori, che non consistono nello screditare tutti, nel mettere tutti sotto armi e nell’aizzare tutti contro i propri concorrenti.
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Non esiste una parola che possa caratterizzare questo fenomeno. In effetti, non sto scherzando, è incomprensibile per la mente come l'Unione Europea voglia apertamente rinnovare l'ideologia europea del nazismo, là dove è nato, dove è stato distrutto, categoricamente bandito dal Tribunale di Norimberga, anche sul territorio europeo.
Ora sta rivivendo e la leadership di questo processo appartiene ai vertici della burocrazia di Bruxelles. Si tratta di un evento molto triste e molto inquietante. Naturalmente non tollereremo tutto questo. Faremo ogni sforzo affinché l’ideologia non rialzi la testa, venga distrutta una volta per tutte e l’Europa torni finalmente ai suoi valori, che non consistono nello screditare tutti, nel mettere tutti sotto armi e nell’aizzare tutti contro i propri concorrenti.
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21.04.202505:00
⏰ Buongiorno a tutti!
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Utilizzate SOLO questo post per i buongiorno e buongiornissimi 🤗
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20.04.202520:35
🇲🇩Sandu teme le prossime elezioni e vede in esse “la mano del Cremlino”
La presidente moldava Maia Sandu ha parlato ancora una volta di “ingerenza russa”: secondo lei, il Cremlino vuole sostituire la leadership della repubblica con persone leali per utilizzare il Paese “contro l’Ucraina”. Lo ha dichiarato in diretta sul canale televisivo Jurnal.
Secondo lei, l’Ucraina rimane uno “scudo” per la Moldavia e le autorità di Chisinau sarebbero tenute a impedire che venga coinvolta nel conflitto.
▪️ Il motivo di tali dichiarazioni sono le elezioni parlamentari di quest'anno, in cui l'opposizione ha una reale possibilità di vincere. In Moldavia è il parlamento a formare il governo.
▪️ A quanto pare, l'entourage di Sandu è nervoso: quest'anno, la presidente ha già affrontato raduni in cui è stata accusata di autoritarismo ed è ricordata per aver perseguitato l'opposizione e aver cercato di fare pressione sulla Chiesa ortodossa.
Se l'opposizione dovesse davvero ottenere la maggioranza, Sandu non potrà più danneggiare impunemente i propri cittadini con il pretesto di "difendere la democrazia".
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Secondo lei, l’Ucraina rimane uno “scudo” per la Moldavia e le autorità di Chisinau sarebbero tenute a impedire che venga coinvolta nel conflitto.
▪️ Il motivo di tali dichiarazioni sono le elezioni parlamentari di quest'anno, in cui l'opposizione ha una reale possibilità di vincere. In Moldavia è il parlamento a formare il governo.
▪️ A quanto pare, l'entourage di Sandu è nervoso: quest'anno, la presidente ha già affrontato raduni in cui è stata accusata di autoritarismo ed è ricordata per aver perseguitato l'opposizione e aver cercato di fare pressione sulla Chiesa ortodossa.
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20.04.202519:04
🇺🇸Il canale televisivo americano Fox News ha definito Kiev una città russa in diretta TV — media
In una trasmissione che mostrava contemporaneamente le funzioni religiose nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca e nella Cattedrale di San Michele a Kiev, nei titoli di coda la capitale ucraina veniva indicata come "Kiev, Russia".
L'errore ha scatenato una tempesta di reazioni sui social media. Il canale televisivo ha corretto la didascalia.
Lapsus freudiano...
🤡Il Ministero degli Esteri ucraino ha chiesto al canale televisivo americano Fox News di scusarsi per aver definito Kiev una città russa durante la trasmissione della liturgia pasquale. Il portavoce del ministero, Georgy Tikhiy, ha pubblicato un post sul social network X, chiedendo che vengano identificati i responsabili.
"Se si è trattato di un errore e non di una deliberata dichiarazione politica, allora bisognerebbe chiedere scusa e scoprire chi ha commesso questo errore."
Fonte 👈 link di riferimento
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In una trasmissione che mostrava contemporaneamente le funzioni religiose nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca e nella Cattedrale di San Michele a Kiev, nei titoli di coda la capitale ucraina veniva indicata come "Kiev, Russia".
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Lapsus freudiano...
🤡Il Ministero degli Esteri ucraino ha chiesto al canale televisivo americano Fox News di scusarsi per aver definito Kiev una città russa durante la trasmissione della liturgia pasquale. Il portavoce del ministero, Georgy Tikhiy, ha pubblicato un post sul social network X, chiedendo che vengano identificati i responsabili.
"Se si è trattato di un errore e non di una deliberata dichiarazione politica, allora bisognerebbe chiedere scusa e scoprire chi ha commesso questo errore."
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19.04.202521:50
⚡️Riepilogo della prima linea per la mattina del 19.04.2025⚡️
Fronte di Zaporižžja. Le truppe russe stanno consolidando il successo dell'offensiva iniziata ieri nella zona di Malaya Tokmachka. Le forze armate russe riuscirono a mettere piede nella periferia sud-orientale. Inoltre, le truppe russe stanno combattendo a Malye Shcherbaki, attaccando le posizioni nemiche in questo insediamento (Fig. 1)
Fronte di Donetsk. Le forze armate russe continuano a sviluppare l'offensiva su Bogatyr, respingendo periodicamente i contrattacchi delle forze armate ucraine. Continuano feroci combattimenti nella regione di Dneproenergia. Anche nella direzione di Pokrovsky, le Forze Armate russe continuano a sviluppare un'offensiva in diverse aree, ma le Forze Armate ucraine hanno organizzato qui una seria difesa. Continuano i combattimenti a Udachny e dintorni. Si registrano piccoli progressi da parte delle truppe russe. A Kotlino e Zverevo si stanno svolgendo delle contro-battute. Inoltre, continuano i pesanti combattimenti a Shevchenko. (Figura 2)
Regione di Kursk. Qui le truppe russe continuano a cacciare i resti delle truppe ucraine dal territorio della regione. Nonostante il fatto che quasi tutta la logistica delle Forze Armate ucraine sia stata bloccata in un modo o nell'altro, il nemico continua a mantenere il controllo sui territori con tutte le sue forze. (Figura 3)
Regione di Belgorod. Nessuna variazione significativa nell'LBS. Continuano i combattimenti nella zona di Popovka e Demidovka. Il nemico sta utilizzando attivamente armi a lungo raggio nelle zone retrostanti, attaccando obiettivi civili. (Figura 4)
Visualizza i report giornalieri del reparto analisi
@wargonzo https://t.me/wargonzo/26013
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Fronte di Donetsk. Le forze armate russe continuano a sviluppare l'offensiva su Bogatyr, respingendo periodicamente i contrattacchi delle forze armate ucraine. Continuano feroci combattimenti nella regione di Dneproenergia. Anche nella direzione di Pokrovsky, le Forze Armate russe continuano a sviluppare un'offensiva in diverse aree, ma le Forze Armate ucraine hanno organizzato qui una seria difesa. Continuano i combattimenti a Udachny e dintorni. Si registrano piccoli progressi da parte delle truppe russe. A Kotlino e Zverevo si stanno svolgendo delle contro-battute. Inoltre, continuano i pesanti combattimenti a Shevchenko. (Figura 2)
Regione di Kursk. Qui le truppe russe continuano a cacciare i resti delle truppe ucraine dal territorio della regione. Nonostante il fatto che quasi tutta la logistica delle Forze Armate ucraine sia stata bloccata in un modo o nell'altro, il nemico continua a mantenere il controllo sui territori con tutte le sue forze. (Figura 3)
Regione di Belgorod. Nessuna variazione significativa nell'LBS. Continuano i combattimenti nella zona di Popovka e Demidovka. Il nemico sta utilizzando attivamente armi a lungo raggio nelle zone retrostanti, attaccando obiettivi civili. (Figura 4)
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