Переслал из:
Going Underground

09.05.202512:08
VICTORY DAY: THE BATTLE OF STALINGRAD TURNED THE TIDE OF THE WAR
After Nazi Germany’s leader Adolf Hitler obsessed over seizing the city to deal a humiliating blow to Premier of the Soviet Union ☭ Joseph Stalin, by taking the city named after him. Hitler had promoted Field Marshal Friedrich Paulus thinking that he would not surrender to the Red Army. After the legendary fightback by Red Army soldiers in one of the most brutal theatres of urban combat in human history, German 6th Army troops had finally been encircled after the success of Operation Uranus.
1.1 million Soviet soldiers either died, were wounded or went missing defending the city from the Nazi hordes and totally wiped out the German 6th Army. This would mark the first major battlefield defeat of the previously unbeatable Waffen SS and Wehrmacht, and would turn the tide of the war in the Soviet Union’s favour. 11 million Soviet soldiers died in WW2 and three-quarters of German losses were suffered at the hands of the Red Army. 27 million Soviet citizens died in the fight to destroy Nazism.
After Nazi Germany’s leader Adolf Hitler obsessed over seizing the city to deal a humiliating blow to Premier of the Soviet Union ☭ Joseph Stalin, by taking the city named after him. Hitler had promoted Field Marshal Friedrich Paulus thinking that he would not surrender to the Red Army. After the legendary fightback by Red Army soldiers in one of the most brutal theatres of urban combat in human history, German 6th Army troops had finally been encircled after the success of Operation Uranus.
1.1 million Soviet soldiers either died, were wounded or went missing defending the city from the Nazi hordes and totally wiped out the German 6th Army. This would mark the first major battlefield defeat of the previously unbeatable Waffen SS and Wehrmacht, and would turn the tide of the war in the Soviet Union’s favour. 11 million Soviet soldiers died in WW2 and three-quarters of German losses were suffered at the hands of the Red Army. 27 million Soviet citizens died in the fight to destroy Nazism.
08.05.202521:32
Un documento che avevo preparato e scritto nel agosto 2022 un anno prima del genocidio ancora in corso sul territorio di Gaza.
Palestina 🇵🇸
Vorrei darvi alcuni numeri, per poter capire la vastità e gravità del dramma che molti continuano a non vedere o peggio a non comprendere
Palestina e’ un territorio che collega tre continenti tra di loro
Asia-Europa-Africa
Domina o si affaccia al mar Rosso e al Mediterraneo
Palestina. Territorio che ha visto nascere le tre religioni monoteistiche, per questo il territorio è la storia della Umanità intera, li era iniziato il genere umano e li verrà annientato e sempre li verrà giudicato
Palestina e’ un territorio chiamato terra santa altre volte terra di pace che di pace mai assaporata lungo i secoli …. Assiri, Fenici, Kananei, Greci, Persiani, mongoli, Arabi, Romani, Britannici e ora il cancro, chiamato SIONISMO.
Il sionismo ocvupa Palestina sin dalla fine della seconda guerra mondiale e nel 15 maggio del 1948, il sionismo con l’aiuto degli europei TUTTI E L’America, fanno nascere il paeseo meglio l’entità sionista chiamata isra¥ele
Dal 1948 ad oggi sono già 74 anni circa...
A voi ora i numeri per capire:
Nel 1914, anno d’inizio della prima guerra mondiale in Palestina ( a suo tempo chiamta regione Palestina) era abitata dagli arabi palestinesi (arabi perché parlano la lingua araba ma non erano arabi) vivevano
circa 690.000 abitanti di religione islamica e cristiana con una piccolissima comunità di ebrei.
Nel 1948, anno in cui fu fondato lo stato sionista gli abitanti erano circa 2.000.000
Ora entriamo nel dramma vero e proprio del popolo palestinese: che dura da 74 anni sotto gli occhi di tutti
Dal 1948 in poi, i palestinesi furono cacviati in malo modo dalle loro case e spinti a varcare i confine ammassandosi nei paesi limitrofi
Numero dei campi per rifugiati dentro il territorio della palestina e fuori 73 campi ( tendopoli) che hanno accolto fuggitivi durante i 74 anni di Nakba prima e di Naksa dopo.
provenienti
dal centro nord del territorio circa 1.091.105
Ammassati in
29 campi ufficiali
5 campi non ufficiali
Dal centro sud del territorio circa 1.669.994
Ammassati in
8 campi ufficiali
I costretti a lasciare la patria e rifugiarsi oltre confine
Giordania 2.479.994 in 13 campi
Libano 546.740 in 16 campi
Syria 660.419 In 12 campi
Numero totali profughi dentro e fuori territorio
6.447.310 anime
Numero campi dentro e fuori
73 campi
Ora veniamo alla distruzione di città e agli uccisi
Città e villaggi occupate nel 1948, n. 774
Città e villaggi completamente distrutte nel 1948, esattamente n. 531
Numero dei massacri (EVENTI) compiuti più di 70 sparsi un po ovunque da nord a sud
Ora il popolo della Palestina 🇵🇸 che si chiama Palestinese dentro il territorio e fuori (sparso un po ovunque)
al censimento del 2020 circa 13.700.000
Numero di rifugiati registrati alla UNRWA
Circa 6.447.310 rifugiati.
Ps. I numeri dal 2020 ad oggi, è destinato a cambiare in modo vertiginoso raddoppiando alcuni e triplicando altri...
Si ignora il numero preciso dei prigionieri nelle carceri isra¥eliane (adulti e bambini)
Uomini e donne...
con accuse e senza accuse
DocSam
03/08/2022
Palestina 🇵🇸
Vorrei darvi alcuni numeri, per poter capire la vastità e gravità del dramma che molti continuano a non vedere o peggio a non comprendere
Palestina e’ un territorio che collega tre continenti tra di loro
Asia-Europa-Africa
Domina o si affaccia al mar Rosso e al Mediterraneo
Palestina. Territorio che ha visto nascere le tre religioni monoteistiche, per questo il territorio è la storia della Umanità intera, li era iniziato il genere umano e li verrà annientato e sempre li verrà giudicato
Palestina e’ un territorio chiamato terra santa altre volte terra di pace che di pace mai assaporata lungo i secoli …. Assiri, Fenici, Kananei, Greci, Persiani, mongoli, Arabi, Romani, Britannici e ora il cancro, chiamato SIONISMO.
Il sionismo ocvupa Palestina sin dalla fine della seconda guerra mondiale e nel 15 maggio del 1948, il sionismo con l’aiuto degli europei TUTTI E L’America, fanno nascere il paeseo meglio l’entità sionista chiamata isra¥ele
Dal 1948 ad oggi sono già 74 anni circa...
A voi ora i numeri per capire:
Nel 1914, anno d’inizio della prima guerra mondiale in Palestina ( a suo tempo chiamta regione Palestina) era abitata dagli arabi palestinesi (arabi perché parlano la lingua araba ma non erano arabi) vivevano
circa 690.000 abitanti di religione islamica e cristiana con una piccolissima comunità di ebrei.
Nel 1948, anno in cui fu fondato lo stato sionista gli abitanti erano circa 2.000.000
Ora entriamo nel dramma vero e proprio del popolo palestinese: che dura da 74 anni sotto gli occhi di tutti
Dal 1948 in poi, i palestinesi furono cacviati in malo modo dalle loro case e spinti a varcare i confine ammassandosi nei paesi limitrofi
Numero dei campi per rifugiati dentro il territorio della palestina e fuori 73 campi ( tendopoli) che hanno accolto fuggitivi durante i 74 anni di Nakba prima e di Naksa dopo.
provenienti
dal centro nord del territorio circa 1.091.105
Ammassati in
29 campi ufficiali
5 campi non ufficiali
Dal centro sud del territorio circa 1.669.994
Ammassati in
8 campi ufficiali
I costretti a lasciare la patria e rifugiarsi oltre confine
Giordania 2.479.994 in 13 campi
Libano 546.740 in 16 campi
Syria 660.419 In 12 campi
Numero totali profughi dentro e fuori territorio
6.447.310 anime
Numero campi dentro e fuori
73 campi
Ora veniamo alla distruzione di città e agli uccisi
Città e villaggi occupate nel 1948, n. 774
Città e villaggi completamente distrutte nel 1948, esattamente n. 531
Numero dei massacri (EVENTI) compiuti più di 70 sparsi un po ovunque da nord a sud
Ora il popolo della Palestina 🇵🇸 che si chiama Palestinese dentro il territorio e fuori (sparso un po ovunque)
al censimento del 2020 circa 13.700.000
Numero di rifugiati registrati alla UNRWA
Circa 6.447.310 rifugiati.
Ps. I numeri dal 2020 ad oggi, è destinato a cambiare in modo vertiginoso raddoppiando alcuni e triplicando altri...
Si ignora il numero preciso dei prigionieri nelle carceri isra¥eliane (adulti e bambini)
Uomini e donne...
con accuse e senza accuse
DocSam
03/08/2022


08.05.202513:56
"inquietante aumento di infarti tra i giovani adulti"
la percentuale di adulti tra i 18 e i 44 anni colpiti da infarto del miocardio è aumentata dallo 0,3% nel 2019 allo 0,5% nel 2023, con un incremento del 66% in soli quattro anni. un dato semplicemente mostruoso.
si tenta in modo grottesco di giustificarlo con dieta, fumo e alcol come se questi fattori potessero portare a un simile aumento esponenziale in 4 anni. e come se prima del 2020 gli under-50 non fumassero, bevessero o mangiassero in modo totalmente diverso. ma l'oscar assoluto va a "disuguaglianze di genere".
Si parla anche di "conseguenze indirette della pandemia". Ecco a me se leggo conseguenze indirette della pandemia viene in mente una cosa in particolare... Anche perché dati scientifici alla mano la fascia under 50 praticamente ha corso rischi pari a zero col.virus, ad eccezione di alcune fasce fragili.
#andràtuttobene
Andrea V.
la percentuale di adulti tra i 18 e i 44 anni colpiti da infarto del miocardio è aumentata dallo 0,3% nel 2019 allo 0,5% nel 2023, con un incremento del 66% in soli quattro anni. un dato semplicemente mostruoso.
si tenta in modo grottesco di giustificarlo con dieta, fumo e alcol come se questi fattori potessero portare a un simile aumento esponenziale in 4 anni. e come se prima del 2020 gli under-50 non fumassero, bevessero o mangiassero in modo totalmente diverso. ma l'oscar assoluto va a "disuguaglianze di genere".
Si parla anche di "conseguenze indirette della pandemia". Ecco a me se leggo conseguenze indirette della pandemia viene in mente una cosa in particolare... Anche perché dati scientifici alla mano la fascia under 50 praticamente ha corso rischi pari a zero col.virus, ad eccezione di alcune fasce fragili.
#andràtuttobene
Andrea V.
08.05.202507:12
Cmq Elio Germano non è nemmeno un'unghia del piede di Libero de Rienzo.
Come chiedere pari dignità tra ebrei e nazisti. Eh no, non ti puoi lavare la coscienza in questo modo!!!
Viscido e pavido come pochi. Mai piaciuto.
Qui Libero de Rienzo nel 2002.
Se ne vanno prima sempre i migliori.
Grazie Libero ❤️
https://youtu.be/3yZabdLdk-g?si=dIrbkcI33lFsej-S
Come chiedere pari dignità tra ebrei e nazisti. Eh no, non ti puoi lavare la coscienza in questo modo!!!
Viscido e pavido come pochi. Mai piaciuto.
Qui Libero de Rienzo nel 2002.
Se ne vanno prima sempre i migliori.
Grazie Libero ❤️
https://youtu.be/3yZabdLdk-g?si=dIrbkcI33lFsej-S


07.05.202507:50
Antizemitih!!!!
03.05.202508:47
Conoscevo i Patagarri perché li avevo ascoltati distrattamente a X Factor.
Un gruppo simpatico di ottimi musicisti, un cantante con una voce particolare.
Ho letto le polemiche per l'esibizione al concertone del 1° Maggio, che ho scoperto con sorpresa che si fa ancora, anche dopo che i massimi sindacati italiani hanno spinto per rendere la vaccinazione obbligatoria per tutti i lavoratori, lasciando questi ultimi a casa senza lavoro e senza stipendio.
Che ci vuoi fare, siamo fatti così.
Detto questo, che era doveroso, ho letto di una esibizione irrispettosa e raccapricciante.
Mi sono detto, ma vieni, saranno andati sul palco mostrando le atrocità sui bambini, mostrando gli stupri, la gente bruciata viva, Gaza rasa al suolo, la violenza dei coloni, avranno confrontato i metodi dell'IOF ai metodi dei nazisti, avranno detto che il sionismo è una forma di fascismo, che israele è uno Stato messianico, razzista, fascista e genocidario.
Ma che, niente di tutto ciò, hanno semplicemente detto Palestina libera! E prima in inglese, free Palestine (forse non era chiaro quel free, magari abbiamo chiesto troppo a gente come Gasparri e Parenzo).
Palestina libera!
Ho preso il vocabolario e ho cercato il significato di libertà, laddove la Palestina nelle enciclopedie è semplicemente una regione del Vicino Oriente (Israele invece è uno Stato, e già qui ci sarebbe da dire).
Alla voce libertà ho letto cose sconvolgenti, si parla dello stato di essere liberi, uno stato che si oppone a quello della schiavitù.
E allora ho capito, per coloro che sostengono a spada tratta la NATO e la UE, i valori neoliberisti dell'occidente, di conseguenza l'Ucraina e lo stesso israele, la parola libertà è offensiva, irrispettosa e raccapricciante.
Per i nostri politici e i nostri giornalisti la parola libertà è offensiva, una parola da censurare.
Loro, servi sciocchi del regime, schiavi del potere egemonico, odiano la libertà, di conseguenza amano l'imperialismo statunitense, il fascismo israeliano e il nazismo ucraino.
Esattamente come gli ebrei dividono il mondo in ebrei e non ebrei, che chiamano goy, costoro divisero il mondo in cittadini di prima e seconda classe, perché odiano la libertà e amano la schiavitù.
Odiano la libertà e amano la schiavitù.
Odiano la libertà...
Simone Tizi
Un gruppo simpatico di ottimi musicisti, un cantante con una voce particolare.
Ho letto le polemiche per l'esibizione al concertone del 1° Maggio, che ho scoperto con sorpresa che si fa ancora, anche dopo che i massimi sindacati italiani hanno spinto per rendere la vaccinazione obbligatoria per tutti i lavoratori, lasciando questi ultimi a casa senza lavoro e senza stipendio.
Che ci vuoi fare, siamo fatti così.
Detto questo, che era doveroso, ho letto di una esibizione irrispettosa e raccapricciante.
Mi sono detto, ma vieni, saranno andati sul palco mostrando le atrocità sui bambini, mostrando gli stupri, la gente bruciata viva, Gaza rasa al suolo, la violenza dei coloni, avranno confrontato i metodi dell'IOF ai metodi dei nazisti, avranno detto che il sionismo è una forma di fascismo, che israele è uno Stato messianico, razzista, fascista e genocidario.
Ma che, niente di tutto ciò, hanno semplicemente detto Palestina libera! E prima in inglese, free Palestine (forse non era chiaro quel free, magari abbiamo chiesto troppo a gente come Gasparri e Parenzo).
Palestina libera!
Ho preso il vocabolario e ho cercato il significato di libertà, laddove la Palestina nelle enciclopedie è semplicemente una regione del Vicino Oriente (Israele invece è uno Stato, e già qui ci sarebbe da dire).
Alla voce libertà ho letto cose sconvolgenti, si parla dello stato di essere liberi, uno stato che si oppone a quello della schiavitù.
E allora ho capito, per coloro che sostengono a spada tratta la NATO e la UE, i valori neoliberisti dell'occidente, di conseguenza l'Ucraina e lo stesso israele, la parola libertà è offensiva, irrispettosa e raccapricciante.
Per i nostri politici e i nostri giornalisti la parola libertà è offensiva, una parola da censurare.
Loro, servi sciocchi del regime, schiavi del potere egemonico, odiano la libertà, di conseguenza amano l'imperialismo statunitense, il fascismo israeliano e il nazismo ucraino.
Esattamente come gli ebrei dividono il mondo in ebrei e non ebrei, che chiamano goy, costoro divisero il mondo in cittadini di prima e seconda classe, perché odiano la libertà e amano la schiavitù.
Odiano la libertà e amano la schiavitù.
Odiano la libertà...
Simone Tizi


09.05.202512:05
Per gli amici di Brindisi e dintorni!
08.05.202519:57
Più che una semplice risposta agli attacchi nel Mar Rosso, la Campagna faceva parte di un più ampio sforzo di Washington per contrastare l'influenza regionale della Cina, in particolare i nascenti legami della Nuova Via della Seta in Yemen. Ma la strategia militare si è ritorta contro di loro, inasprendo la Resistenza locale e minando la credibilità degli Stati Uniti.
Abu Talib osserva che persino gli aerei invisibili e i bombardieri strategici non sono riusciti a ottenere un effetto deterrente. L'amministrazione Trump si è trovata di fronte a due opzioni: ritirarsi sotto il peso della sconfitta o avviare colloqui alle condizioni di Ansarallah, tra cui la fine della guerra di Gaza.
UNA GUERRA SENZA SCOPO
Fin dall'inizio, Washington ha faticato a costruire una narrazione di vittoria. Il Pentagono ha diffuso video di aerei in decollo dalle portaerei: uno spettacolo vuoto, privo di sostanza. Non ci sono stati momenti di "colpisci e terrorizza", nessuna impresa da spacciare per successo.
Lo Yemen, nel frattempo, ha prodotto immagini iconiche; tra queste, un padre che protegge il figlio durante un bombardamento, un potente simbolo di sfida nazionale. Con l'aumentare delle vittime civili, è aumentata anche la furia dell'opinione pubblica. Scene di donne e bambini estratti dalle macerie hanno circolato ampiamente, tracciando scomodi parallelismi con le passate guerre statunitensi in Iraq e Afghanistan.
Secondo Abu Talib, la coesione sociale e la geografia accidentata dello Yemen hanno minato ogni tentativo di romperne le linee. Lungi dal frantumarsi sotto la pressione, l'opinione pubblica si è schierata al fianco di Ansarallah. Più gli Stati Uniti intensificavano la Campagna, più la Resistenza yemenita si radicava, sia militarmente che socialmente.
Ora, l'amministrazione Trump sta cambiando marcia, cercando la pace senza ammettere la sconfitta. Ma Sanaa non sta ferma. Promette operazioni continue e, con esse, nuove equazioni strategiche che potrebbero sovvertire ulteriormente l'equilibrio di potere regionale.
Mawadda Iskandar è una giornalista e ricercatrice specializzata in affari del Golfo; ha prodotto diversi documentari e pubblicato ricerche.
Traduzione: La Zona Grigia
Fonte: https://thecradle.co/articles-id/30582
Abu Talib osserva che persino gli aerei invisibili e i bombardieri strategici non sono riusciti a ottenere un effetto deterrente. L'amministrazione Trump si è trovata di fronte a due opzioni: ritirarsi sotto il peso della sconfitta o avviare colloqui alle condizioni di Ansarallah, tra cui la fine della guerra di Gaza.
UNA GUERRA SENZA SCOPO
Fin dall'inizio, Washington ha faticato a costruire una narrazione di vittoria. Il Pentagono ha diffuso video di aerei in decollo dalle portaerei: uno spettacolo vuoto, privo di sostanza. Non ci sono stati momenti di "colpisci e terrorizza", nessuna impresa da spacciare per successo.
Lo Yemen, nel frattempo, ha prodotto immagini iconiche; tra queste, un padre che protegge il figlio durante un bombardamento, un potente simbolo di sfida nazionale. Con l'aumentare delle vittime civili, è aumentata anche la furia dell'opinione pubblica. Scene di donne e bambini estratti dalle macerie hanno circolato ampiamente, tracciando scomodi parallelismi con le passate guerre statunitensi in Iraq e Afghanistan.
Secondo Abu Talib, la coesione sociale e la geografia accidentata dello Yemen hanno minato ogni tentativo di romperne le linee. Lungi dal frantumarsi sotto la pressione, l'opinione pubblica si è schierata al fianco di Ansarallah. Più gli Stati Uniti intensificavano la Campagna, più la Resistenza yemenita si radicava, sia militarmente che socialmente.
Ora, l'amministrazione Trump sta cambiando marcia, cercando la pace senza ammettere la sconfitta. Ma Sanaa non sta ferma. Promette operazioni continue e, con esse, nuove equazioni strategiche che potrebbero sovvertire ulteriormente l'equilibrio di potere regionale.
Mawadda Iskandar è una giornalista e ricercatrice specializzata in affari del Golfo; ha prodotto diversi documentari e pubblicato ricerche.
Traduzione: La Zona Grigia
Fonte: https://thecradle.co/articles-id/30582


08.05.202512:50
Macron insieme al tagliagole, numero 2 di Al QAEDA, Al JEWlani.
Però Assad era il nazista.
Schifosi!!!
Però Assad era il nazista.
Schifosi!!!
Переслал из:
Rubio feat Rubio



08.05.202506:46
Eh no caro Elio, col cazzo che vittima e carnefice saranno mai sullo stesso piano: non può e non potrà mai esserci uguale dignità tra i coloni ebrei terroristi che occupano da 120 anni la Palestina, e i 10Mln di nativi semiti costretti in esilio che non potranno mai far ritorno nella loro terra solo perché gli ebrei e i loro schiavi hanno deciso così.
Finché non studierete prima di aprire bocca (perché è la moda del momento parlare di Palestina senza un minimo di preparazione), i palestinesi vedranno il loro diritto di autodeterminarsi negato dalle stesse buone intenzioni dei bianchi occidentali convinti che debba esistere uno “Stato” ebraico
Finché esisterà la colonia e così i 9 Mln di coloni ebrei, che dovrebbero tornare da dove sono venuti, i palestinesi non avranno diritto a niente.
La dignità gli israeliani non ce l’hanno, non ce l’hanno mai avuta e non ce la dovrebbero avere perché non dovrebbero neanche esistere.
Decolonizzare la propria mente lo si fa solo studiando
#dismantle_israel_now 🇵🇸✌🏾
Finché non studierete prima di aprire bocca (perché è la moda del momento parlare di Palestina senza un minimo di preparazione), i palestinesi vedranno il loro diritto di autodeterminarsi negato dalle stesse buone intenzioni dei bianchi occidentali convinti che debba esistere uno “Stato” ebraico
Finché esisterà la colonia e così i 9 Mln di coloni ebrei, che dovrebbero tornare da dove sono venuti, i palestinesi non avranno diritto a niente.
La dignità gli israeliani non ce l’hanno, non ce l’hanno mai avuta e non ce la dovrebbero avere perché non dovrebbero neanche esistere.
Decolonizzare la propria mente lo si fa solo studiando
#dismantle_israel_now 🇵🇸✌🏾


05.05.202508:26
Dopo 77 anni di apartheid, pulizia etnica e colonizzazione,
dopo 16 mesi di genocidio in diretta streaming,
tra una negazione del massacro e il silenzio complice,
Liliana Segre ha infine sussurrato qualcosa.
Non contro l’ideologia che ha fondato un’intera entità sull’espulsione e sul sangue innocente di un popolo.
Non contro il progetto sionista che ha fatto del razzismo un pilastro fondativo.
No: solo contro Netanyahu, comodo capro espiatorio,
come se il male iniziasse e finisse con lui.
Anzi: verrebbe quasi da ringraziarlo, Netanyahu,
per aver mostrato al mondo il vero volto del sionismo.Eccola, la coscienza selettiva: lenta, educata, tardiva.Un risveglio con l’odore stantio della convenienza.
L’omertà morale è terminata, ma solo per far spazio a una mezza frase di comodità...
Decenni di silenzio, e ora – con l’aria da chi entra in scena al terzo atto,
fuori tempo massimo – scopre che il teatro era già bruciato.
Buongiorno principessa, parafrasando un tuo vecchio amico.
Dai, magari ce la fai ancora a tirar fuori un grammo di coraggio in più... non ci basta che equipari palestinesi agli israeliani. Come se qualcuno ti avesse paragonata ai tuoi aguzzini, se tu ti fossi ribellata!
DAI CHE CE LA PUOI FARE!
dopo 16 mesi di genocidio in diretta streaming,
tra una negazione del massacro e il silenzio complice,
Liliana Segre ha infine sussurrato qualcosa.
Non contro l’ideologia che ha fondato un’intera entità sull’espulsione e sul sangue innocente di un popolo.
Non contro il progetto sionista che ha fatto del razzismo un pilastro fondativo.
No: solo contro Netanyahu, comodo capro espiatorio,
come se il male iniziasse e finisse con lui.
Anzi: verrebbe quasi da ringraziarlo, Netanyahu,
per aver mostrato al mondo il vero volto del sionismo.Eccola, la coscienza selettiva: lenta, educata, tardiva.Un risveglio con l’odore stantio della convenienza.
L’omertà morale è terminata, ma solo per far spazio a una mezza frase di comodità...
Decenni di silenzio, e ora – con l’aria da chi entra in scena al terzo atto,
fuori tempo massimo – scopre che il teatro era già bruciato.
Buongiorno principessa, parafrasando un tuo vecchio amico.
Dai, magari ce la fai ancora a tirar fuori un grammo di coraggio in più... non ci basta che equipari palestinesi agli israeliani. Come se qualcuno ti avesse paragonata ai tuoi aguzzini, se tu ti fossi ribellata!
DAI CHE CE LA PUOI FARE!
Переслал из:
Rubio feat Rubio

01.05.202515:57
Non vi fate prendere per il culo. Informatevi e decolonizzate la mente ogni singolo giorno #dismantle_israel_now 🇵🇸✌🏾
Переслал из:
Rubio feat Rubio



09.05.202512:00
BRAVA @falastindawoud. Ecco a voi merde #dismantle_israel_now 🇵🇸✌🏾
08.05.202519:57
Questa reticenza non era senza ragione. Il leader di Ansarallah, Abdul Malik al-Houthi, ha lanciato avvertimenti diretti ai Paesi vicini: qualsiasi cooperazione con gli Stati Uniti, tramite basi o truppe, avrebbe portato a ritorsioni immediate.
La minaccia ha funzionato. Quando Washington ha valutato l'idea di un attacco terrestre con l'impiego delle forze speciali statunitensi e delle milizie sostenute dai Paesi del Golfo Persico, il piano è rapidamente fallito. Il territorio dello Yemen, la sua radicata Resistenza e l'amara eredità dei precedenti tentativi sauditi-emiratini hanno reso tale impresa insostenibile.
L'analista politico Abdulaziz Abu Talib dichiara che Riyadh e Abu Dhabi hanno interiorizzato il costo di un'ulteriore intensificazione. Pur continuando a finanziare milizie per procura, entrambe si stanno tenendo alla larga da un aperto coinvolgimento militare. La capacità dello Yemen di resistere a questa aggressione trilaterale, e di colpire gli interessi statunitensi e israeliani, ha ulteriormente eroso la fiducia nell'ombrello protettivo di Washington.
BOMBE, MILIARDI ED ERRORI
Tra marzo 2024 e aprile 2025, gli Stati Uniti hanno lanciato oltre 1000 attacchi aerei sullo Yemen. Eppure, anziché indebolire il loro avversario, la Campagna lo ha rafforzato. Per rappresaglia, gli attacchi in Yemen si sono intensificati costantemente: dagli attacchi contro navi israeliane nel novembre 2023, a quelli contro navi statunitensi e britanniche a gennaio, all'Oceano Indiano a marzo e al Mediterraneo a maggio.
A luglio, Ansarallah ha colpito Tel Aviv con missili ipersonici. Seguì un attacco diretto all'aeroporto Ben Gurion, ridisegnando l'equilibrio militare della Regione.
I costi si sono accumulati. Solo nelle prime tre settimane, gli Stati Uniti hanno bruciato 1 miliardo di dollari (891 milioni di euro). Armi come i missili Tomahawk e JASSM, costati milioni ciascuno, sono state impiegate contro droni del valore di poche migliaia di dollari. I successi dello Yemen si sono moltiplicati: 17 droni MQ-9 Reaper abbattuti, due caccia F-18 da 60 milioni di dollari (53,5 milioni di euro) persi in poco più di una settimana e un dichiarato blocco aereo di Israele.
Wutayri sottolinea che lo Yemen ha sviluppato il suo arsenale internamente, senza assistenza tecnica straniera. Tra questi, i missili ipersonici che hanno aggirato le difese aeree israeliane e statunitensi e i droni in grado di colpire sia navi militari che commerciali. Anche se Washington ha intensificato i bombardamenti, il ritmo e la gittata operativa dello Yemen non hanno fatto altro che crescere.
EROSIONE DALL'INTERNO
A Washington, le crepe si stavano palesando. Il Pentagono ha silenziosamente ampliato l'autonomia dei comandanti militari per colpire obiettivi senza l'autorizzazione della Casa Bianca, nel tentativo di proteggere l'amministrazione dalle ricadute politiche. Ma i costi, sia finanziari che reputazionali, erano impossibili da ignorare.
I media statunitensi hanno iniziato a mettere in discussione lo scopo e la direzione della Campagna. La pazienza dell'opinione pubblica è venuta meno. Si è sentito chiedere ai Paesi che beneficiano del commercio del Mar Rosso, in particolare le monarchie del Golfo Persico, di farsi carico dell'onere della sicurezza marittima.
Wutayri afferma che gli Stati Uniti hanno subito ulteriori umiliazioni: un cacciatorpediniere e tre navi da rifornimento sono stati affondati, e sia la portaerei USS Abraham Lincoln che la Harry S. Truman sono state prese di mira. Nonostante la spesa di altri 500 milioni di dollari (445,5 milioni di euro) in intercettori, i risultati sono stati trascurabili. L'immagine degli aerei da guerra statunitensi che si schiantavano in mare e delle truppe esauste, circa 7.000 schierate, incapaci di infrangere la determinazione dello Yemen, ha intaccato il prestigio americano.
La minaccia ha funzionato. Quando Washington ha valutato l'idea di un attacco terrestre con l'impiego delle forze speciali statunitensi e delle milizie sostenute dai Paesi del Golfo Persico, il piano è rapidamente fallito. Il territorio dello Yemen, la sua radicata Resistenza e l'amara eredità dei precedenti tentativi sauditi-emiratini hanno reso tale impresa insostenibile.
L'analista politico Abdulaziz Abu Talib dichiara che Riyadh e Abu Dhabi hanno interiorizzato il costo di un'ulteriore intensificazione. Pur continuando a finanziare milizie per procura, entrambe si stanno tenendo alla larga da un aperto coinvolgimento militare. La capacità dello Yemen di resistere a questa aggressione trilaterale, e di colpire gli interessi statunitensi e israeliani, ha ulteriormente eroso la fiducia nell'ombrello protettivo di Washington.
BOMBE, MILIARDI ED ERRORI
Tra marzo 2024 e aprile 2025, gli Stati Uniti hanno lanciato oltre 1000 attacchi aerei sullo Yemen. Eppure, anziché indebolire il loro avversario, la Campagna lo ha rafforzato. Per rappresaglia, gli attacchi in Yemen si sono intensificati costantemente: dagli attacchi contro navi israeliane nel novembre 2023, a quelli contro navi statunitensi e britanniche a gennaio, all'Oceano Indiano a marzo e al Mediterraneo a maggio.
A luglio, Ansarallah ha colpito Tel Aviv con missili ipersonici. Seguì un attacco diretto all'aeroporto Ben Gurion, ridisegnando l'equilibrio militare della Regione.
I costi si sono accumulati. Solo nelle prime tre settimane, gli Stati Uniti hanno bruciato 1 miliardo di dollari (891 milioni di euro). Armi come i missili Tomahawk e JASSM, costati milioni ciascuno, sono state impiegate contro droni del valore di poche migliaia di dollari. I successi dello Yemen si sono moltiplicati: 17 droni MQ-9 Reaper abbattuti, due caccia F-18 da 60 milioni di dollari (53,5 milioni di euro) persi in poco più di una settimana e un dichiarato blocco aereo di Israele.
Wutayri sottolinea che lo Yemen ha sviluppato il suo arsenale internamente, senza assistenza tecnica straniera. Tra questi, i missili ipersonici che hanno aggirato le difese aeree israeliane e statunitensi e i droni in grado di colpire sia navi militari che commerciali. Anche se Washington ha intensificato i bombardamenti, il ritmo e la gittata operativa dello Yemen non hanno fatto altro che crescere.
EROSIONE DALL'INTERNO
A Washington, le crepe si stavano palesando. Il Pentagono ha silenziosamente ampliato l'autonomia dei comandanti militari per colpire obiettivi senza l'autorizzazione della Casa Bianca, nel tentativo di proteggere l'amministrazione dalle ricadute politiche. Ma i costi, sia finanziari che reputazionali, erano impossibili da ignorare.
I media statunitensi hanno iniziato a mettere in discussione lo scopo e la direzione della Campagna. La pazienza dell'opinione pubblica è venuta meno. Si è sentito chiedere ai Paesi che beneficiano del commercio del Mar Rosso, in particolare le monarchie del Golfo Persico, di farsi carico dell'onere della sicurezza marittima.
Wutayri afferma che gli Stati Uniti hanno subito ulteriori umiliazioni: un cacciatorpediniere e tre navi da rifornimento sono stati affondati, e sia la portaerei USS Abraham Lincoln che la Harry S. Truman sono state prese di mira. Nonostante la spesa di altri 500 milioni di dollari (445,5 milioni di euro) in intercettori, i risultati sono stati trascurabili. L'immagine degli aerei da guerra statunitensi che si schiantavano in mare e delle truppe esauste, circa 7.000 schierate, incapaci di infrangere la determinazione dello Yemen, ha intaccato il prestigio americano.
08.05.202509:05
Ma caro Elio Germano,
il cinema italiano è in crisi perché fa schifo! Perché il meglio che gli riesce è fare il furbo col pubblico, come te quando dici che preferisci ascoltare Mattarella e non il Ministro della cultura e lo dici perché sai che con Mattarella non puoi prendertela e con gli inutili Ministri della Repubblica sì, cosicché tutto rientra nel perbenismo della resistenza sinistrorsa all'incultura di destra. E questo fa tanto artista figo!
O come quando, prima di dire che i Palestinesi hanno la stessa dignità degli Israeliani, chiami in causa eee donne, iii neri, iii Taliani! Tutte boiate boldriniane che anche il Davide di Donatello si metterebbe sotto i piedi. Eppure, caro Germano, il popolo che in Palestina soffre il genocidio sionista ha una dignità vera e piena, che non ha nulla a che vedere co eee quote rosa, co aaa tutela dii migranti, co i rispetto peee diversità, perché è la dignità santa di chi soffre da innocente e con il proprio sangue, il proprio pianto, il proprio freddo è lì per redimere il mondo.
A te Elio e a tutti gli attori che fanno un cinema meravigliosamente fotografato, discretamente recitato, ma furbo, così furbo da fare schifo, suggerirei di ritirare i premi di Mattarella e sta' un po' più zittini.
Perché ormai si sente che non c'è più muscolo a reggere lo scheletro della retorica di Stato che, a ogni onorificenza, penosamente, voi tentate si rimettere a sistema!
Tommaso Minniti
il cinema italiano è in crisi perché fa schifo! Perché il meglio che gli riesce è fare il furbo col pubblico, come te quando dici che preferisci ascoltare Mattarella e non il Ministro della cultura e lo dici perché sai che con Mattarella non puoi prendertela e con gli inutili Ministri della Repubblica sì, cosicché tutto rientra nel perbenismo della resistenza sinistrorsa all'incultura di destra. E questo fa tanto artista figo!
O come quando, prima di dire che i Palestinesi hanno la stessa dignità degli Israeliani, chiami in causa eee donne, iii neri, iii Taliani! Tutte boiate boldriniane che anche il Davide di Donatello si metterebbe sotto i piedi. Eppure, caro Germano, il popolo che in Palestina soffre il genocidio sionista ha una dignità vera e piena, che non ha nulla a che vedere co eee quote rosa, co aaa tutela dii migranti, co i rispetto peee diversità, perché è la dignità santa di chi soffre da innocente e con il proprio sangue, il proprio pianto, il proprio freddo è lì per redimere il mondo.
A te Elio e a tutti gli attori che fanno un cinema meravigliosamente fotografato, discretamente recitato, ma furbo, così furbo da fare schifo, suggerirei di ritirare i premi di Mattarella e sta' un po' più zittini.
Perché ormai si sente che non c'è più muscolo a reggere lo scheletro della retorica di Stato che, a ogni onorificenza, penosamente, voi tentate si rimettere a sistema!
Tommaso Minniti
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Libera Espressione



07.05.202517:06
ZIONIST FREE ISLANDS
LE MALDIVE VIETANO L’INGRESSO AGLI ASCHENAZITI ISRAELIANI
PURTROPPO PERÒ I TERRORISTI SIONISTI POSSONO OTTENERE IL DOPPIO PASSAPORTO MA SI POSSONO RICONOSCERE FACILMENTE DAI TRATTI TIPICI DELLA LORO SPECIE
#MALDIVE #ISRAELE #BAN
LE MALDIVE VIETANO L’INGRESSO AGLI ASCHENAZITI ISRAELIANI
PURTROPPO PERÒ I TERRORISTI SIONISTI POSSONO OTTENERE IL DOPPIO PASSAPORTO MA SI POSSONO RICONOSCERE FACILMENTE DAI TRATTI TIPICI DELLA LORO SPECIE
#MALDIVE #ISRAELE #BAN
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Rubio feat Rubio

04.05.202514:16
Lunga vita ai gestori delle taverne che hanno le palle di respingere chi come questi ebrei pensa che i palestinesi siano subumani, esseri inferiori, terroristi e che sia giusto ucciderli nel nome del culto messianico e di una dottrina genocida e suprematista.
Tutti questi bastardi razzisti dovrebbero vedersi negati alloggi, pasti e soggiorni ovunque nel mondo.
#dismantle_israel ✌🏾
Tutti questi bastardi razzisti dovrebbero vedersi negati alloggi, pasti e soggiorni ovunque nel mondo.
#dismantle_israel ✌🏾


01.05.202509:36
Dal canale ufficiale della protezione civile palestinese - Gaza
🚨 Avviso
Alla luce delle condizioni che la Striscia di Gaza sta attraversando a causa del soffocante assedio impostole dall’occupazione israeliana
Sono trascorsi 571 giorni dalla guerra di sterminio a cui è sottoposto il nostro popolo nella Striscia di Gaza.
Invitiamo le istituzioni internazionali e l'Organizzazione per la Protezione Civile a intervenire rapidamente #انقاذ_الدفاع_المدني
Direzione Generale della Protezione Civile
Mercoledì 30 aprile 2025
🚨 Avviso
Alla luce delle condizioni che la Striscia di Gaza sta attraversando a causa del soffocante assedio impostole dall’occupazione israeliana
Sono trascorsi 571 giorni dalla guerra di sterminio a cui è sottoposto il nostro popolo nella Striscia di Gaza.
Invitiamo le istituzioni internazionali e l'Organizzazione per la Protezione Civile a intervenire rapidamente #انقاذ_الدفاع_المدني
Direzione Generale della Protezione Civile
Mercoledì 30 aprile 2025


09.05.202503:26
Preghiera armata per la Pace
(Elenco semi-liturgico delle virtù belliche europee) 🌟
✅Germania
Fornisce carri armati, sistemi di difesa, supporto tecnico. Per la pace, naturalmente.
✅Francia
Vende droni, armi leggere e pesanti. Con amour.
✅Italia
Parla di tregua, intanto approva export bellico. “Non possiamo fare eccezioni”, dicono. Certo.
✅Paesi Bassi
Licenze attive per tecnologia militare. Ma con “profonda preoccupazione”.
✅Regno Unito
Fuori dall’UE, ma dentro fino al collo nelle forniture. In nome dei valori.
✅Spagna
Dichiara “stop armi ad Israele”. Ma dimentica gli accordi già firmati. Commovente.
✅Repubblica Ceca, Ungheria, Austria
Fedeli fino all’ultimo proiettile. Silenziosi, ma efficaci.
✅Belgio
Fornisce componenti, ma con l’anima inquieta. Davvero.
L’Unione Europea piange per Gaza con occhi lucidi e firma contratti di armamenti con mano ferma.
Ogni bomba che cade ha un timbro occidentale ed un'etichetta: “esportata con responsabilità”.
La retorica umanitaria è solo fumo anestetico sopra il tanfo del cinismo istituzionale.
Chi bombarda ha le nostre viti, le nostre munizioni, i nostri silenzi.
Il genocidio? Non più un tabù, ma un’opzione geopolitica trattata con freddezza contabile.
Parlano di diritto internazionale, ma solo quando non disturba gli interessi.
Gaza brucia, e l’Europa si commuove. Ma solo davanti alle telecamere.
➡️Seguici su https://t.me/palestina_convenzione_ginevra
(Elenco semi-liturgico delle virtù belliche europee) 🌟
✅Germania
Fornisce carri armati, sistemi di difesa, supporto tecnico. Per la pace, naturalmente.
✅Francia
Vende droni, armi leggere e pesanti. Con amour.
✅Italia
Parla di tregua, intanto approva export bellico. “Non possiamo fare eccezioni”, dicono. Certo.
✅Paesi Bassi
Licenze attive per tecnologia militare. Ma con “profonda preoccupazione”.
✅Regno Unito
Fuori dall’UE, ma dentro fino al collo nelle forniture. In nome dei valori.
✅Spagna
Dichiara “stop armi ad Israele”. Ma dimentica gli accordi già firmati. Commovente.
✅Repubblica Ceca, Ungheria, Austria
Fedeli fino all’ultimo proiettile. Silenziosi, ma efficaci.
✅Belgio
Fornisce componenti, ma con l’anima inquieta. Davvero.
L’Unione Europea piange per Gaza con occhi lucidi e firma contratti di armamenti con mano ferma.
Ogni bomba che cade ha un timbro occidentale ed un'etichetta: “esportata con responsabilità”.
La retorica umanitaria è solo fumo anestetico sopra il tanfo del cinismo istituzionale.
Chi bombarda ha le nostre viti, le nostre munizioni, i nostri silenzi.
Il genocidio? Non più un tabù, ma un’opzione geopolitica trattata con freddezza contabile.
Parlano di diritto internazionale, ma solo quando non disturba gli interessi.
Gaza brucia, e l’Europa si commuove. Ma solo davanti alle telecamere.
Ginevra
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08.05.202519:57
IL CESSATE IL FUOCO STATUNITENSE IN YEMEN: UNA RITIRATA MASCHERATA DA MODERAZIONE
Gli Stati Uniti concludono la loro Campagna nel Mar Rosso non con una vittoria, ma per necessità, sotto la pressione incessante di una sottovalutata Resistenza yemenita.
Di Mawadda Iskandar - 8 maggio 2025
In una radicale ricalibrazione della loro Campagna Militare nel Mar Rosso, durata un anno, gli Stati Uniti hanno concordato un cessate il fuoco con le forze armate yemenite allineate ad Ansarallah, con la mediazione dell'Oman. Dopo mesi di attacchi crescenti con il pretesto di "proteggere il traffico marittimo internazionale", Washington si ritrova ora a dover chiudere un conflitto che ha scatenato, ma che non è riuscita a controllare.
Mentre i leader yemeniti sottolineano che le operazioni a sostegno di Gaza continueranno, la svolta statunitense segnala più di una semplice de-intensificazione: è una tacita ammissione che la loro Campagna è crollata sotto pressione, incapace di raggiungere nemmeno i suoi obiettivi strategici più basilari.
Con oltre mille attacchi aerei lanciati da marzo 2024, l'incapacità di Washington di contenere la minaccia yemenita nel Mar Rosso, nello Stretto di Bab al-Mandab e nel Golfo di Aden rappresenta una dura accusa alla sua pianificazione militare. La guerra si è trasformata in un costoso esercizio di logoramento ad alto rischio, da cui uno Yemen è emerso più forte, non più debole.
UNA CAMPAGNA IMPERFETTA FIN DALL'INIZIO
Fin dal suo inizio, la Campagna guidata dagli Stati Uniti "Guardiano della Prosperità" mancava di chiarezza. La missione di "proteggere le rotte di navigazione" si è rapidamente trasformata in uno scontro aperto, privo di una tabella di marcia politica. I funzionari americani hanno valutato male sia il campo di battaglia che la Resilienza dello Yemen.
Nonostante la potenza della sua forza aerea, Washington non è riuscita a intaccare la capacità o la volontà di combattere di Sanaa. Al contrario, i bombardamenti hanno accelerato l'innovazione militare dello Yemen, costringendo Washington a una partita di deterrenza che non poteva vincere.
Lo stile di guerra non convenzionale dello Yemen, radicato nella sua topografia e cultura, poneva sfide immense. I leader operavano in un territorio montuoso fortificato da sistemi di tunnel, ben al di fuori della portata della sorveglianza satellitare.
Gli Stati Uniti avevano una scarsa penetrazione di spionaggio nella gerarchia militare yemenita e non disponevano di una banca dati di obiettivi funzionante. La dirigenza di Sana'a, esperta in anni di precedenti guerre contro la coalizione guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti e i suoi alleati, era in vantaggio.
Parlando con il Colonnello Rashad al-Wutayri, egli elenca cinque ragioni chiave del fallimento della Campagna. La prima, l'uso da parte dello Yemen di armi a basso costo e ad alto impatto, missili balistici e droni, ha travolto persino i gruppi d'attacco delle portaerei statunitensi. Secondo, la Campagna non è riuscita a proteggere le navi mercantili israeliane o alleate. terzo, Ansarallah ha smascherato le reti di spionaggio israelo-americane e si è aggrappato alle sue richieste: ovvero, la fine della guerra a Gaza. Quarto, a parte il Bahrein, gli alleati arabi di Washington hanno rifiutato di unirsi alla coalizione guidata dagli Stati Uniti. E quinto, il costo finanziario è aumentato vertiginosamente, con gli Stati Uniti che hanno speso milioni in intercettori per contrastare droni costruiti per poche migliaia di unità.
NESSUNA COALIZIONE, NESSUNA AZIONE DI TERRA
L'impegno diplomatico di Washington per costruire una coalizione regionale anti-Yemen è fallito. Gli stati del Golfo Persico, ancora feriti dai propri fallimenti in Yemen, hanno saggiamente mantenuto le distanze. L'Arabia Saudita si è rifiutata di essere risucchiata in una guerra da cui cerca di uscire dal 2022. Gli Emirati Arabi Uniti, nel frattempo, hanno limitato il loro supporto alla logistica. L'Egitto è rimasto in silenzio, non disposto a essere risucchiato in un'altra spirale bellica regionale.
Gli Stati Uniti concludono la loro Campagna nel Mar Rosso non con una vittoria, ma per necessità, sotto la pressione incessante di una sottovalutata Resistenza yemenita.
Di Mawadda Iskandar - 8 maggio 2025
In una radicale ricalibrazione della loro Campagna Militare nel Mar Rosso, durata un anno, gli Stati Uniti hanno concordato un cessate il fuoco con le forze armate yemenite allineate ad Ansarallah, con la mediazione dell'Oman. Dopo mesi di attacchi crescenti con il pretesto di "proteggere il traffico marittimo internazionale", Washington si ritrova ora a dover chiudere un conflitto che ha scatenato, ma che non è riuscita a controllare.
Mentre i leader yemeniti sottolineano che le operazioni a sostegno di Gaza continueranno, la svolta statunitense segnala più di una semplice de-intensificazione: è una tacita ammissione che la loro Campagna è crollata sotto pressione, incapace di raggiungere nemmeno i suoi obiettivi strategici più basilari.
Con oltre mille attacchi aerei lanciati da marzo 2024, l'incapacità di Washington di contenere la minaccia yemenita nel Mar Rosso, nello Stretto di Bab al-Mandab e nel Golfo di Aden rappresenta una dura accusa alla sua pianificazione militare. La guerra si è trasformata in un costoso esercizio di logoramento ad alto rischio, da cui uno Yemen è emerso più forte, non più debole.
UNA CAMPAGNA IMPERFETTA FIN DALL'INIZIO
Fin dal suo inizio, la Campagna guidata dagli Stati Uniti "Guardiano della Prosperità" mancava di chiarezza. La missione di "proteggere le rotte di navigazione" si è rapidamente trasformata in uno scontro aperto, privo di una tabella di marcia politica. I funzionari americani hanno valutato male sia il campo di battaglia che la Resilienza dello Yemen.
Nonostante la potenza della sua forza aerea, Washington non è riuscita a intaccare la capacità o la volontà di combattere di Sanaa. Al contrario, i bombardamenti hanno accelerato l'innovazione militare dello Yemen, costringendo Washington a una partita di deterrenza che non poteva vincere.
Lo stile di guerra non convenzionale dello Yemen, radicato nella sua topografia e cultura, poneva sfide immense. I leader operavano in un territorio montuoso fortificato da sistemi di tunnel, ben al di fuori della portata della sorveglianza satellitare.
Gli Stati Uniti avevano una scarsa penetrazione di spionaggio nella gerarchia militare yemenita e non disponevano di una banca dati di obiettivi funzionante. La dirigenza di Sana'a, esperta in anni di precedenti guerre contro la coalizione guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti e i suoi alleati, era in vantaggio.
Parlando con il Colonnello Rashad al-Wutayri, egli elenca cinque ragioni chiave del fallimento della Campagna. La prima, l'uso da parte dello Yemen di armi a basso costo e ad alto impatto, missili balistici e droni, ha travolto persino i gruppi d'attacco delle portaerei statunitensi. Secondo, la Campagna non è riuscita a proteggere le navi mercantili israeliane o alleate. terzo, Ansarallah ha smascherato le reti di spionaggio israelo-americane e si è aggrappato alle sue richieste: ovvero, la fine della guerra a Gaza. Quarto, a parte il Bahrein, gli alleati arabi di Washington hanno rifiutato di unirsi alla coalizione guidata dagli Stati Uniti. E quinto, il costo finanziario è aumentato vertiginosamente, con gli Stati Uniti che hanno speso milioni in intercettori per contrastare droni costruiti per poche migliaia di unità.
NESSUNA COALIZIONE, NESSUNA AZIONE DI TERRA
L'impegno diplomatico di Washington per costruire una coalizione regionale anti-Yemen è fallito. Gli stati del Golfo Persico, ancora feriti dai propri fallimenti in Yemen, hanno saggiamente mantenuto le distanze. L'Arabia Saudita si è rifiutata di essere risucchiata in una guerra da cui cerca di uscire dal 2022. Gli Emirati Arabi Uniti, nel frattempo, hanno limitato il loro supporto alla logistica. L'Egitto è rimasto in silenzio, non disposto a essere risucchiato in un'altra spirale bellica regionale.


08.05.202508:06
Non è giusto parlare degli anni passati e benedirli e maledire la nostra stessa epoca. Dobbiamo sapere che in ogni epoca e in ogni luogo, le persone che cercano realmente la loro salvezza, la trovano.
San Luca, Vescovo di Simferopol e Crimea, il Beato Chirurgo
#ibassifondidellanima
San Luca, Vescovo di Simferopol e Crimea, il Beato Chirurgo
#ibassifondidellanima
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Giubbe Rosse

07.05.202510:31
INTERPRETAZIONE ISRAELIANA
Analista militare sul canale israeliano Channel 14:
Possibile, ma a nostro avviso la spiegazione è un'altra. Trump ha visto che gli attacchi agli Houthi hanno richiesto un costo finanziario esorbitate producendo risultati scarsissimi. Finge di ritirarsi da vincitore. In realtà, si ritira e basta perché considera poco conveniente continuare. Lascia a Israele il compito di combattere gli Houthi.
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Analista militare sul canale israeliano Channel 14:
"È possibile che lui (Trump) abbia raggiunto un accordo con l'Iran e che questo accordo preveda che gli iraniani impediscano agli Houthi di continuare i loro attacchi sulla rotta marittima".
Possibile, ma a nostro avviso la spiegazione è un'altra. Trump ha visto che gli attacchi agli Houthi hanno richiesto un costo finanziario esorbitate producendo risultati scarsissimi. Finge di ritirarsi da vincitore. In realtà, si ritira e basta perché considera poco conveniente continuare. Lascia a Israele il compito di combattere gli Houthi.
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04.05.202509:02
Il regime terroristico HTS di Damasco, sostenuto dalla NATO, sta eseguendo gli ordini di Washington di epurare le fazioni palestinesi e di normalizzare i rapporti con gli invasori sionisti.
https://en.abna24.com/news/1553415/Paper-New-Syria-and-project-to-remove-Palestinian-Resistance
https://en.abna24.com/news/1553415/Paper-New-Syria-and-project-to-remove-Palestinian-Resistance


01.05.202506:19
Il fuoco e il sangue sono due elementi primordiali che possono sia distruggere che purificare.
A volte, è necessario attraversare le fiamme e il peso del sacrificio per far emergere un rinnovo e una libertà dalle scorie del passato.
Evidentemente la terra di Palestina, innaffiata con il sangue innocente del popolo nativo, ha bisogno del fuoco per purificarsi da tutto il male che lì si è in incistato.
A volte, è necessario attraversare le fiamme e il peso del sacrificio per far emergere un rinnovo e una libertà dalle scorie del passato.
Evidentemente la terra di Palestina, innaffiata con il sangue innocente del popolo nativo, ha bisogno del fuoco per purificarsi da tutto il male che lì si è in incistato.
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