Finita.Male
08.05.202518:11
Li avete mai visti nella stessa stanza?
02.05.202522:19
27.04.202512:47
🧃
22.04.202509:32
È vero. Ma è anche vero che, come dissi qualche anno fa ad un mio capo:"nel parcheggio siamo tutti uguali"
"È una minaccia?"
"No, un dato di fatto"
"È una minaccia?"
"No, un dato di fatto"
20.04.202509:03
Un po' Pasqua, un po' Natale.
Auguri!
Auguri!
15.04.202514:53
E oggi sono 5 anni che i cerebrolesi dei Giovani Democratici se ne uscirono con questo post...
peccato che in foto ci siano le Brigate Nere (quello dietro è addirittura Mezzasoma).
peccato che in foto ci siano le Brigate Nere (quello dietro è addirittura Mezzasoma).
Кайра бөлүшүлгөн:La pillola bianca del giorno
LP
07.05.202517:36
⚠MASSIMA CONDIVISIONE ANCHE DAI CANALI AMICI⚠
#suggerimenti
Spammo qui perché bisogna diffondere il più possibile questo sondaggio, è fondamentale che la nuova area verde del comune di Padova NON sia intitolata né alla partigiana Laura Conti né alla pittrice (((Gabriella Oreffice))), per favore votate per Valeria Miani (scrittrice del 1500)
https://www.comune.padova.it/customer-care/765989
#suggerimenti
Spammo qui perché bisogna diffondere il più possibile questo sondaggio, è fondamentale che la nuova area verde del comune di Padova NON sia intitolata né alla partigiana Laura Conti né alla pittrice (((Gabriella Oreffice))), per favore votate per Valeria Miani (scrittrice del 1500)
https://www.comune.padova.it/customer-care/765989
30.04.202510:10
Non si può più dire un cazzo.
25.04.202507:27
Voglio vivere cosììì
Col sole in fronteeee
E felice cantoooo
Beatamente!
Col sole in fronteeee
E felice cantoooo
Beatamente!
18.04.202519:27
Comunque:
Pasqua, 20 Aprile
Pasqua = Resurrezione
20 Aprile = Compleanno di H
Ci siamo capiti
Pasqua, 20 Aprile
Pasqua = Resurrezione
20 Aprile = Compleanno di H
Ci siamo capiti
10.04.202522:07
Chi ve l'ha detto che ChatGPT non disegna certi simboli?
Li disegna alla cazzomannaggia, ma almeno ci prova.
Li disegna alla cazzomannaggia, ma almeno ci prova.
04.05.202508:12
Pensate che malattia mentale: un ragazzino di 14 anni, nel 2022 fa il saluto romano ad Auschwitz (ovviamente non ne conosce quasi il significato, lo ha fatto per fare una sbruffonata, una battuta, euforico per la prima gita all'estero con gli amici, per provocare...ha 14 anni) e viene denunciato dalla Polonia per aver propagandato il fascismo.
Come se uno di 14 anni potesse davvero fare propaganda e condizionare qualcuno pronto a seguirlo nel sovvertimento della democrazia.
Inizia un processo che prevede anche un'indagine sul contesto socio familiare.
Perché se fai un gesto simile non è goliardia, sicuramente bisogna indagare sui tuoi genitori e sul posto in cui vivi.
Quindi il tribunale dei minori di Firenze apre un procedimento per recepire queste informazioni.
Dopo 2 anni il giudice polacco decide di sottoporre il ragazzino alla "misura educativa dell'avvertimento", cioè, ha messo per iscritto che se lo rifà lo puniscono più severamente.
Dopo un anno da questa decisione, anche il giudice italiano chiude il procedimento perché l'indagine socio familiare non serviva più.
Per una cazzata, che avrebbero potuto risolvere con una nota a scuola o con un calcio in culo di qualche guardia lì presente (se proprio non potevano farne a meno), questa famiglia ha penato per 3 anni, ha speso soldi di avvocati in Polonia ed in Italia, un ragazzino -ancora oggi minorenne- ha dovuto sentire tutto il peso di ben 2 procedimenti a suo carico, per 3 anni, nella fase più delicata della sua vita.
Sono pazzi e pericolosi.
È importante non essere come loro e schierarsi sempre contro questi mostri.
Come se uno di 14 anni potesse davvero fare propaganda e condizionare qualcuno pronto a seguirlo nel sovvertimento della democrazia.
Inizia un processo che prevede anche un'indagine sul contesto socio familiare.
Perché se fai un gesto simile non è goliardia, sicuramente bisogna indagare sui tuoi genitori e sul posto in cui vivi.
Quindi il tribunale dei minori di Firenze apre un procedimento per recepire queste informazioni.
Dopo 2 anni il giudice polacco decide di sottoporre il ragazzino alla "misura educativa dell'avvertimento", cioè, ha messo per iscritto che se lo rifà lo puniscono più severamente.
Dopo un anno da questa decisione, anche il giudice italiano chiude il procedimento perché l'indagine socio familiare non serviva più.
Per una cazzata, che avrebbero potuto risolvere con una nota a scuola o con un calcio in culo di qualche guardia lì presente (se proprio non potevano farne a meno), questa famiglia ha penato per 3 anni, ha speso soldi di avvocati in Polonia ed in Italia, un ragazzino -ancora oggi minorenne- ha dovuto sentire tutto il peso di ben 2 procedimenti a suo carico, per 3 anni, nella fase più delicata della sua vita.
Sono pazzi e pericolosi.
È importante non essere come loro e schierarsi sempre contro questi mostri.
29.04.202519:24
"Fa parte del racconto".
La strumentalizzazione di un gesto sacro e rituale, viene vista come "parte del racconto".
Di quale racconto?
Avete mai letto la storia di Sergio, il massacro di Sergio, l'agonia di Sergio, la disperazione di sua madre, su giornali non di parte?
Il giornalista che ci tiene tanto allo scoop "il Presidente dice sì ai saluti romani ma senza violenza", ha mai scritto qualcosa su Sergio?
Ovviamente no, si limitano solo a raccontare il "presente" perché è quello che fa indignare le shampiste, perché quello è il loro pubblico di riferimento.
Quanta miseria umana...
La strumentalizzazione di un gesto sacro e rituale, viene vista come "parte del racconto".
Di quale racconto?
Avete mai letto la storia di Sergio, il massacro di Sergio, l'agonia di Sergio, la disperazione di sua madre, su giornali non di parte?
Il giornalista che ci tiene tanto allo scoop "il Presidente dice sì ai saluti romani ma senza violenza", ha mai scritto qualcosa su Sergio?
Ovviamente no, si limitano solo a raccontare il "presente" perché è quello che fa indignare le shampiste, perché quello è il loro pubblico di riferimento.
Quanta miseria umana...
24.04.202518:43
Riposa in pace, sceriffo del mio cuore ❤️
22.04.202509:31
È difficile calcolare il danno psicologico di massa causato dall'essere maltrattati da qualcuno che potresti uccidere in natura perché devi guadagnarti da mangiare.
17.04.202519:16
In foto, in entrambe le foto: Loni Willison.
Кайра бөлүшүлгөн:
Blocco Studentesco
05.04.202522:34
🏴Noi non siamo qui per caso. Noi abbiamo in testa una missione: la Rivoluzione! ⚡️🔥
04.05.202508:12
28.04.202514:36
Un muro, una faccia che ride lontano, imbraccia un fucile
e senza preghiere non è poi difficile morire d'aprile
o morte che vieni portami via voglio ridere anche io
ricordati pure che non ho paura, il vento è amico mio.
E ingaggio una lotta furiosa col tempo, un conto all'indietro
e intanto lui ride da dietro il mirino, non è Arlecchino
sorrido anche io gli dico scherzando:
"Che aspetti, hai paura ?"
seguendo d'istinto la sua natura, spara.
E vedo le stelle non sento più niente
sono sdraiato su un letto di fuoco
diceva mia madre: "Hai il fuoco nelle vene"
Non è poi difficile morire d'aprile
non è certo facile far tacere il fucile
e mentre di fuori infuria la battaglia,
correndo stai cercando un ago nella paglia.
Io sono di quelli che non han paura di fare la guerra
bisogna imparare, questione d'onore, anche a fare l'amore
e il vento d'aprile amico di sempre mi bacia la fronte
non sento campane che suonano un morto,
chi muore d'aprile quasi sempre ha torto.
E gli anni che passano coprono il volto ma non il pensiero
e nella memoria di ognuno rimane un puntino nero
racconta la storia ai tuoi nipotini, è giusto, è reale,
raccontagli pure che hai ammazzato
da giovane un maiale.
E il vento mio amico ricorda la storia
il centro perfetto di un calibro nove
che soffia, soffia più forte della libertà.
Non è poi difficile morire d'aprile,
non è certo facile restare a dormire
e mentre di fuori sta vincendo chi perde
io ancora sto aspettando di vedere chi ride.
e senza preghiere non è poi difficile morire d'aprile
o morte che vieni portami via voglio ridere anche io
ricordati pure che non ho paura, il vento è amico mio.
E ingaggio una lotta furiosa col tempo, un conto all'indietro
e intanto lui ride da dietro il mirino, non è Arlecchino
sorrido anche io gli dico scherzando:
"Che aspetti, hai paura ?"
seguendo d'istinto la sua natura, spara.
E vedo le stelle non sento più niente
sono sdraiato su un letto di fuoco
diceva mia madre: "Hai il fuoco nelle vene"
Non è poi difficile morire d'aprile
non è certo facile far tacere il fucile
e mentre di fuori infuria la battaglia,
correndo stai cercando un ago nella paglia.
Io sono di quelli che non han paura di fare la guerra
bisogna imparare, questione d'onore, anche a fare l'amore
e il vento d'aprile amico di sempre mi bacia la fronte
non sento campane che suonano un morto,
chi muore d'aprile quasi sempre ha torto.
E gli anni che passano coprono il volto ma non il pensiero
e nella memoria di ognuno rimane un puntino nero
racconta la storia ai tuoi nipotini, è giusto, è reale,
raccontagli pure che hai ammazzato
da giovane un maiale.
E il vento mio amico ricorda la storia
il centro perfetto di un calibro nove
che soffia, soffia più forte della libertà.
Non è poi difficile morire d'aprile,
non è certo facile restare a dormire
e mentre di fuori sta vincendo chi perde
io ancora sto aspettando di vedere chi ride.
22.04.202514:08
Ok.
Muore il Papa, 25 Aprile lutto Nazionale...
Tutto bello e memorabile.
Ma vi ricordo che quando "si è dimesso" ("cosa vuol dire si è dimesso?" Cit. H) Ratzinger, stavamo:
- Senza Papa
- Senza Governo
-Senza capo della polizia
Eravamo i più punk di tutti, cazzo.
Muore il Papa, 25 Aprile lutto Nazionale...
Tutto bello e memorabile.
Ma vi ricordo che quando "si è dimesso" ("cosa vuol dire si è dimesso?" Cit. H) Ratzinger, stavamo:
- Senza Papa
- Senza Governo
-Senza capo della polizia
Eravamo i più punk di tutti, cazzo.
21.04.202519:13
16.04.202512:55
Mario Mattei vive con la moglie e i suoi 6 figli in un appartamento delle case popolari a Primavalle. Classe 1926, si è arruolato volontario a 16 anni nel battaglione San Marco della RSI. Alla fine della guerra viene tenuto prigioniero in America per 3 anni. Tornato a casa, inizia a fare l'imbianchino e a dirigere la sezione locale del MSI.
Tre appartenenti a Potere Operaio hanno deciso che Mattei deve essere punito e la notte del 16 Aprile si recano al civico 33 di via Bernardo da Bibbiena, fanno le scale che li portano al terzo piano, versano 5 litri di benzina sotto la porta, sistemano un innesco rudimentale e vanno via.
Nel giro di qualche minuto l'innesco si aziona e le fiamme divampano nell'appartamento, trasformandolo in un inferno.
La moglie e i due figli più piccoli escono dalla porta principale grazie ad un varco aperto con l'estintoree da Mario, prima che si rigettasse tra le fiamme per cercare di raggiungere gli altri figli da portare in salvo.
Una figlia si cala nel balcone sottostante.
Una seconda figlia esce dalla finestra della cucina, si lancia sul marciapiede e viene trattenuta dalle corde di uno stendino, che ne attenua la caduta.
Mario prova a raggiungere il balcone della stanza nella quale si trovano Stefano e Virgilio imprigionati dalle fiamme, urlando ai vicini di chiamare i pompieri. Gravemente ustionato, si accorge della figlia nel balcone sotto già raggiunto dalle fiamme e si butta dalla finestra per parare la caduta della figlia col suo corpo.
Nel frattempo Virgilio, 22 anni, e Stefano, che di anni ne aveva soltanto 8, sono circondati dalle fiamme. Pur avendo il corpo dilaniato dalle ustioni, Virgilio trascina Stefano in balcone, nel disperato tentativo di strapparlo alla morte.
Ma il balcone è in fiamme.
"Buttati, Virgilio, buttati!" Urla Mario al figlio affacciato al davanzale, irriconoscibile.
Ma Virgilio non ce la fa, accanto a lui s'intravede la testa del piccolo Stefano, che gli si è avvinghiato. Virgilio lo abbraccia e, con dei gesti ripetuti, gli toglie dai capelli i detriti infuocati che si staccano dalle pareti.
Finché si arrende. Le fiamme continuano a consumarlo, non ha più forze, e resta affacciato, abbracciato al fratellino.
A casa Mattei da quel maledetto giorno non entra una mela.
Il perché ce lo ha spiegato mamma Annamaria: "Lei sa che vuol dire un bimbo di sette anni che muore? Stefano oggi è una voce della strada che torna a casa da scuola e grida:"Mamma, sono qui!". Tutti i giorni era così. Allora io aprivo la finestra, gli tiravo una mela e lui stava a giocare in cortile. Questa è l'immagine più netta che ho di lui. I ricordi, più passa il tempo e più diventano preziosi: uno se li tiene stretti ma deve imparare a conviverci."
Tre appartenenti a Potere Operaio hanno deciso che Mattei deve essere punito e la notte del 16 Aprile si recano al civico 33 di via Bernardo da Bibbiena, fanno le scale che li portano al terzo piano, versano 5 litri di benzina sotto la porta, sistemano un innesco rudimentale e vanno via.
Nel giro di qualche minuto l'innesco si aziona e le fiamme divampano nell'appartamento, trasformandolo in un inferno.
La moglie e i due figli più piccoli escono dalla porta principale grazie ad un varco aperto con l'estintoree da Mario, prima che si rigettasse tra le fiamme per cercare di raggiungere gli altri figli da portare in salvo.
Una figlia si cala nel balcone sottostante.
Una seconda figlia esce dalla finestra della cucina, si lancia sul marciapiede e viene trattenuta dalle corde di uno stendino, che ne attenua la caduta.
Mario prova a raggiungere il balcone della stanza nella quale si trovano Stefano e Virgilio imprigionati dalle fiamme, urlando ai vicini di chiamare i pompieri. Gravemente ustionato, si accorge della figlia nel balcone sotto già raggiunto dalle fiamme e si butta dalla finestra per parare la caduta della figlia col suo corpo.
Nel frattempo Virgilio, 22 anni, e Stefano, che di anni ne aveva soltanto 8, sono circondati dalle fiamme. Pur avendo il corpo dilaniato dalle ustioni, Virgilio trascina Stefano in balcone, nel disperato tentativo di strapparlo alla morte.
Ma il balcone è in fiamme.
"Buttati, Virgilio, buttati!" Urla Mario al figlio affacciato al davanzale, irriconoscibile.
Ma Virgilio non ce la fa, accanto a lui s'intravede la testa del piccolo Stefano, che gli si è avvinghiato. Virgilio lo abbraccia e, con dei gesti ripetuti, gli toglie dai capelli i detriti infuocati che si staccano dalle pareti.
Finché si arrende. Le fiamme continuano a consumarlo, non ha più forze, e resta affacciato, abbracciato al fratellino.
A casa Mattei da quel maledetto giorno non entra una mela.
Il perché ce lo ha spiegato mamma Annamaria: "Lei sa che vuol dire un bimbo di sette anni che muore? Stefano oggi è una voce della strada che torna a casa da scuola e grida:"Mamma, sono qui!". Tutti i giorni era così. Allora io aprivo la finestra, gli tiravo una mela e lui stava a giocare in cortile. Questa è l'immagine più netta che ho di lui. I ricordi, più passa il tempo e più diventano preziosi: uno se li tiene stretti ma deve imparare a conviverci."
Кайра бөлүшүлгөн:Blocco Studentesco
05.04.202522:34
🏴Contro un sistema marcio che odia chi difende la propria nazione!
Con i fratelli europei vittime della repressione! ⚡️
Con i fratelli europei vittime della repressione! ⚡️
Көрсөтүлдү 1 - 24 ичинде 121
Көбүрөөк функцияларды ачуу үчүн кириңиз.